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Meningite:come incutere la paura e seminare il panico

Meningite:come incutere la paura e seminare il panico;è questo ciò che viene fatto quando si parla di malattie infettive.

Oggi su tutte le prime pagine troviamo la meningite, ieri l’influenza aviaria o la SARS.

L’informazione per i genitori, giustamente preoccupati, è affidata solo ai mezzi di informazione.

Questi svolgono come si deve il proprio lavoro? Sui giornali ripetutamente non vengono riportate le basilari informazioni sulle cause degli avvenuti decessi.

Campagna mediatica del terrore?

Esiste in realtà la vera libertà di Stampa? L’amplificazione mediatica (errata tra l’altro) porta a fenomeni d’isteria collettiva in mancanza di una chiara e corretta informazione scientifica.

libertà di stampa

“Siamo nell’attesa di una nuova pandemia mondiale che causerà milioni di vittime” questo ci viene propinato,ma è una realtà?

La sola parola”meningite” incute paura. Non c’è genitore che, dopo la notizia dell’ennesimo caso, prontamente riportato dai giornali, non si sia chiesto come sia possibile che ancora oggi si possa morire di meningite.

La parola al Dott.Serravalle e le sue considerazioni ormai note.

In realtà non esiste un vaccino contro la meningite. La meningite è un’infiammazione delle membrane che avvolgono il cervello e il midollo spinale (le meningi). La malattia generalmente è di origine infettiva, può essere causata da virus, da batteri o da funghi[1].

Sull’onda dell’emozione suscitata dai recenti e drammatici casi, si pensa di offrire gratuitamente le vaccinazioni contro pneumococco,meningococco C e finalmente il nuovo meningococco B, a tutti i bambini (tranne in Puglia,dove è gratis).

Risultato? Un bambino di 15 mesi potrebbe essere sottoposto, con i vari richiami, a più di 29 vaccinazioni, considerando che sono consigliate, oltre all’esavalente, anche le vaccinazioni contro morbillo, parotite, rosolia, varicella ed influenza.

  • Nessuno può sapere quali alterazioni del fragile equilibrio immunitario di un bambino si possano verificare nel volgere degli anni dopo un’esposizione così precoce, massiccia e ripetuta.

La meningite è un’infiammazione delle membrane che avvolgono il cervello e il midollo spinale (le meningi). La malattia generalmente è di origine infettiva, può essere causata da virus, da batteri o da funghi.

La forma batterica è più rara ma più importante clinicamente. Negli individui sani l’80% dei casi di meningite batterica è provocato da tre agenti patogeni: l’Haemophilus influenzae di tipo b (emofilo), lo Streptococcus pneumoniae (pneumococco) e la Neisseria meningitidis (meningococco).

Dove la tubercolosi è ancora diffusa, il suo agente patogeno, il Mycobacterium tubercolosis, è ancora una temutissima causa di meningiti. Ma qualsiasi batterio può provocarla, da quelli che in genere causano una banale cistite, come l’Escherichia Coli, a quelli che provocano diarrea, come le Salmonelle. Anche la Listeria monocytogenes, un batterio ubiquitario che può contaminare gli esseri umani attraverso il cibo provocando la listeriosi.

Le diverse forme di Meningite

Esistono poi altre forme, più rare. La meningite cronica, ad esempio, è data da microorganismi che si riproducono molto più lentamente nell’organismo umano. I sintomi sono gli stessi di quella acuta, ma si sviluppano nell’arco di tre-quattro settimane. La meningite di origine fungina si manifesta invece su persone che presentano deficit immunitario. Infine, la meningite può derivare anche da forme allergiche, da qualche tipo di cancro e da malattie infiammatorie come ad esempio il lupus eritematoso sistemico.

  • La forma virale, detta anche meningite asettica, è quella più comune, solitamente non ha conseguenze gravi e si risolve nell’arco di una decina di giorni.

I batteri spesso responsabili sono:

Neisseria meningitidis (meningococco).

E’ un ospite frequente delle prime vie respiratorie. Esiste un consistente numero di soggetti nella popolazione che presenta questo batterio nel rinofaringe. Dal 2 al 30% dei bambini sani, in periodo non epidemico sono portatori a sintomatici, e questa presenza non è correlata a un aumentato rischio di meningite o altre malattie gravi. In confronto ai portatori sani, il numero di casi di malattia è molto basso, e non sono noti i fattori che scatenano la malattia conclamata.

Sono stati identificati 13 diversi sierogruppi, ma sono 5 (denominati A, B, C, W135 e Y) quelli che causano meningite e altre malattie gravi ( i B e il C sono i più frequenti in Europa mentre il gruppo A si trova in Asia e in Africa ).

La trasmissione avviene per via respiratoria, i pazienti sono infettivi per circa 24 ore dall’inizio della terapia, con un periodo di incubazione di 1-10 giorni. I sintomi non sono diversi da quelli delle altre meningiti batteriche, ma nel 10-20% dei casi la malattia è rapida e acuta, con un decorso fulminante che può portare al decesso in poche ore.

Sintomi e diagnosi

I primi sintomi della meningite possono facilmente essere confusi con quelli di una qualsiasi malattia acuta. Solitamente peggiorano nell’arco di un paio di giorni, ma in qualche caso il decorso della malattia è estremamente rapido, con il rischio di un grave danno cerebrale o di morte.
La malattia classicamente si manifesta con:

  • irrigidimento del collo
  • febbre alta
  • mal di testa acuto
  • vomito o nausea
  • senso di confusione
  • sonnolenza
  • convulsioni
  • fotosensibilità

Nei neonati alcuni di questi sintomi non sono molto evidenti. Può esserci una spiccata irritabilità, con pianto, ipersensibilità agli stimoli esterni e sonnolenza al di sopra della norma. A volte si nota la estroflessione della fontanella cranica, che assuma un aspetto bombato.

  • Streptococcus pneumoniae (pneumococco): può essere responsabile di otite, polmonite, sepsi, oltre che meningite. Si riconoscono fino ad oggi 90 sierotipi diversi.
  • Haemophilus influenzae (haemophilus): può determinare infezioni asintomatiche o sintomatiche delle vie aeree superiori e inferiori.

Raramente è responsabile di malattie invasive, quali quelle a carico delle meningi. In questo caso spesso c’è il tipo B.

Ma qualsiasi altro batterio può provocare una meningite. Anche i funghi possono esserne responsabili, soprattutto nelle persone affette da immunodeficienza.

  • Infine, la meningite può derivare anche da forme allergiche, da qualche tipo di cancro e da malattie infiammatorie come ad esempio il lupus. Si può quindi verificare anche come risultato di diverse cause non infettive, come la diffusione alle meningi di neoplasie o l’assunzione di alcuni farmaci. Può anche essere causata da diverse condizioni infiammatorie come la sarcoidosi, che in tal caso prende il nome di neurosarcoidosi, malattie del tessuto connettivo,e alcune forme di vasculite (infiammazione della parete dei vasi sanguigni).

La meningite batterica può insorgere in modo improvviso, accompagnata da febbre molto alta, mal di testa acuto e vomito. L’infiammazione provoca un accumulo di cellule infiammatorie,quindi un aumento della pressione all’interno del canale spinale e della scatola cranica.

La diagnosi si effettua con un’analisi del contenuto del liquor (puntura lombare) e con una coltura batterica. Un intervento tempestivo può costituire l’unica possibilità per salvare la persona malata.

Nei paesi ad alto reddito e a clima temperato il numero di casi di meningite è piuttosto sporadico e non dà frequentemente luogo a importanti focolai epidemici. Secondo i CDC americani l’incidenza della meningite nel mondo è di 0,5-5 casi per 100 mila persone.

Dagli anni ’80 esiste nel nostro paese un sistema di notifica obbligatorio e un sistema di sorveglianza speciale avviato dall’Istituto superiore di sanità (Iss) all’interno del quale sono raccolti i dati sulla presentazione clinica della malattia invasiva da N. meningitidis e sull’agente identificato. All’Iss si provvede anche alla completa caratterizzazione degli stipiti batterici di Neisseria meningitidis isolati nei pazienti.

I dati definitivi pubblici fanno riferimento al 2005, anno in cui sono state registrate 1034 segnalazioni. Il patogeno più frequentemente identificato è stato lo pneumococco (291 casi) seguito da meningococco (324) e da haemophilus influenzae (30).

Abbiamo visto che sono numerosi i tipi di pneumococco, differenti in base alla composizione della capsula polisaccaridica che li riveste. La maggior parte dei casi di malattia è dovuta ad uno dei 23 tipi capsulari più comuni. Questa variabilità è alla base della difficoltà di messa a punto ed utilizzazione di vaccini efficienti. Inoltre, il polisaccaride della capsula ha un potere scarsamente immunogenico per i bambini sotto i due anni di età. Il vaccino pneumococcico per gli adulti contiene 23 polisaccaridi capsulari, quello per i bambini ne contiene 7.

  • L’età media dei casi di meningite da pneumococco è maggiore rispetto a quella dei casi da meningococco e da haemophilus: 33 casi nella fascia 1-14 anni; 230 in quella 25->64 anni.
  • L’incidenza della meningite da meningococco nel nostro paese è minore rispetto al resto d’Europa.

La malattia si presenta con forte stagionalità, con picchi in inverno e primavera. Nella fascia di età 1-14 anni vi sono stati 112 casi, 152 nelle fasce 15-64 anni. La maggior parte dei meningococchi identificati negli ultimi anni è risultata appartenere al sierogruppo B (75% nel 2001, 60% nel 2002, 56% nel 2003), tuttavia recentemente si osserva un incremento dei casi da sierogruppo C. Le infezione da Meningococco C sono state 115, quelle da sierotipo B 93 nel 2005. Dei 30 casi di meningite da Haemophilus influenzae del 2005, 6 sono stati segnalati nella popolazione da 1 a 14 anni, 20 in quella 15-64.

 

“Non può quindi esistere un vaccino contro la meningite, non esistono armi per combattere tutte le meningiti, i vaccini esistenti consentono di procurare anticorpi solo contro una piccola parte di queste infezioni”.

La durata della protezione vaccinale non è ancora stata definita.È quindi importante valutare l’efficacia, cioè sapere quanti, precedentemente vaccinati, hanno sviluppato la malattia.

Esistono due tipi di vaccino:

  • Vaccino coniugato, con il sierotipo C, protegge solo contro il meningococco di tipo C. Il vaccino coniugato è vaccino composto da un polisaccaride (antigene “debole”) legato chimicamente ad una proteina “carrier”. La unione (coniugazione) di questi due antigeni il polisaccaride e la proteina “migliora la risposta immunitaria”
  • Vaccino polisaccaridico, con i sierotipi A, C, W135, Y. Questo vaccino è composto solo da polisaccaridi (antigeni “deboli”) non è in grado di stimolare le difese immunitarie nei bambini di età inferiore ai due anni. E’ indicato in particolare per le persone che si recano in Paesi diversi dal nostro dove i ceppi A, W135 e Y sono causa di estese epidemie.

Esiste infine un altro grosso problema che riguarda il vaccino antipneumococco. La somministrazione di massa ai bambini del vaccino in uso (attivo per 7 sierotipi) sta provocando un preoccupante fenomeno:

“l’aumento di incidenza di infezioni provocate dagli altri sierotipi (cioè di quelli non contenuti nel vaccino), l’insorgenza di infezioni provocate da sierotipi diversi, precedentemente non segnalati, e la maggiore diffusione di ceppi resistenti agli antibiotici, soprattutto la penicillina, con inevitabili conseguenze negative sulla possibilità ed efficacia terapeutica. L’utilizzo massiccio di questa vaccinazione contro 7 ceppi fa sì che aumenti la virulenza degli altri per diventare dominanti”.

Anche per il vaccino antimeningococco di tipo C si sono creati problemi analoghi. In Scozia, dopo l’introduzione estesa del vaccino contro il tipo C. si è registrato un aumento di morti causati dal meningococco di tipo B.

  • È stato ipotizzato che introdurre massicciamente un vaccino contro un sierotipo, possa indurre la proliferazione e la maggiore aggressività degli altri sierotipi contro i quali non c’è vaccino.

Un’evoluzione inattesa della vaccinazione di massa contro il meningococco di tipo C si è avuta anche in Spagna, dove, dopo estesa campagna vaccinale, è stata riscontrata la presenza di un tipo B molto virulento ed i ricercatori ipotizzano che possa essere derivato da una mutazione genetica del tipo C “vaccinabile”.

Si afferma che la vaccinazione di massa contro l’haemophilus influenzae B sia capace di ridurre l’incidenza di meningite provocata da questo batterio. Eppure in quei paesi come Olanda e Regno Unito che da qualche tempo eseguono questa pratica, dapprima si è avuta una diminuzione delle segnalazioni di malattia, ma qualche anno dopo, malgrado coperture molto alte, i casi hanno ricominciato ad aumentare anche in bambini correttamente vaccinati secondo lo schema vigente nel Regno Unito. Si ipotizza che il ripresentarsi di infezione invasive nonostante l’alta copertura vaccinale possa essere addebitato al fatto che gli anticorpi indotti dalla vaccinazione si riducono o scompaiono nei bambini entro i primi cinque anni di vita.

  • Ricordiamo infine che nessun vaccino è del tutto sicuro o sempre efficace, e che le reazioni avverse sono sempre presenti, come per qualsiasi altro farmaco. Consultando i dati del Vaers, Vaccine Adverse Event Reporting System, il sistema di vaccino vigilanza americano, ne abbiamo la conferma.

Ad esempio;

  • Tra gli effetti collaterali del vaccino antimeningococco C sono stati segnalati, oltre a febbre, mal di testa, orticaria, parestesia, tumefazione nella sede della puntura, sindrome di Guillane-Barré, anemia emolitica, encefalomielite acuta disseminata, porpora di Schonlein-Henoc e casi di meningite comparsi immediatamente dopo la somministrazione del vaccino e da questo causate.

 

Studio meningite asettica 

  • http://wwwnc.cdc.gov/eid/article/18/11/12-0090_article.htm
  • http://www.cdc.gov/vaccinesafety/vaccines/mmrv/vsd_mmrv_safetystudy.html

VERITA’ OMESSA VOLUTAMENTE QUELLA DELLE LINEE GUIDA DELL’AAP?

Il nuovo vaccino contro il meningococco di tipo B. Cosa sappiamo in merito?

sipario1

L’American Academy of Pediatrics (AAP) non raccomanda la vaccinazione di routine dei bambini tra i 2 mesi e i 10 anni di età a meno che non ci siano dei rischi di malattia meningococcica.


  •  Aggiornamento delle Linee Guida Internazionali
  • Linee guida sul vaccino anti-meningococco e alcune riflessioni sulla meningite da meningococco C

Sono state aggiornate a cura dell’”American Academy of Pediatrics“, e pubblicate sulla rivista “Pediatrics” le raccomandazioni sul vaccino anti-meningococco nei bambini e negli adolescenti. Il precedente documento era datato 2011.

Le malattie meningococciche sono gravi malattie batteriche causate dal Meningococco (Neisseria meningitidis). Il  Vaccino Anti-Meningococco parlando anche di Neisseria meningitidis – è un patogeno coinvolto in patologie gravi, potenzialmente fatali, come la meningite e la sepsi meningococcica.

L’American Academy of Pediatrics non raccomanda la vaccinazione di routine dei bambini tra i 2 mesi e i 10 anni di età a meno che non ci siano dei rischi di malattia meningococcica.

  • Scarica e leggi il documento in ful text:

Policy Statement: Updated Recommendations on the Use of Meningococcal Vaccines

Le nuove indicazioni dell’AAP aggiornano e ribadiscono quelle del 2011, integrando le indicazioni deiCenters for Disease Control and Prevention di Atlanta.

Raccomandazioni AAP per bambini al rischio  di malattia meningococcica

28/07/2014 per il rilascio: 28 luglio 2014

Ovviamente tutto tace sulle nuove indicazioni dell’AAP che aggiornano e ribadiscono quelle del 2011, integrando le indicazioni dei Centers for Disease Control and Prevention di Atlanta ma pubblicate prima della commercializzazione dei vaccini  MenACWY-CRM [Menveo, Novartis] e Hib-MenCY-TT[MenHibrix GlaxoSmithKline] per uso pediatrico.

Dalla fine degli anni 90, l’incidenza della malattia meningococcica è diminuita negli Stati Uniti, ma per i bambini e gli adolescenti che potrebbero essere a rischio malattia, l’Accademia americana di pediatria (AAP) ha aggiornato le raccomandazioni per questo vaccino.

Per questo motivo nella dichiarazione politica pubblicata online il 28 luglio, l’AAP raccomanda     ( in caso di rischio per la malattia  meningococcica)  un vaccino meningococcico coniugato appropriato alletàinvece del vaccino meningococcico polisaccaride per bambini e gli adolescenti.

Il consiglio è di usare il vaccino anti-meningococco di routine negli adolescenti e giovani adulti, limitandone l’uso sotto i 10 anni tranne i casi di aumentato o persistente rischio di malattia meningococcica invasiva.

Negli ultimi 20 anni la distribuzione dei sierogruppi del meningococco, implicati in forme sistemiche negli Stati Uniti, si è molto modificata. Circa il 30% dei casi è sostenuto dai sierogruppi B, C e Y, anche se la distribuzione varia nei diversi luoghi e nel tempo. Circa tre quarti dei casi fra gli adolescenti e gli adulti sono causati da sierogruppi C, Y e W135.

Nel lattante prevalgono i casi da sierogruppo B.

Testo e documento PDF  di seguito

 

Aspetti epidemiologici della meningite

Nei paesi ad alto reddito e a clima temperato il numero di casi di meningite è piuttosto sporadico e non causa frequentemente importanti focolai epidemici. Secondo i Centers for Disease Control and Prevention americani l’incidenza della meningite nel mondo è di 0,5-5 casi per 100 mila persone. In Italia dal 1996 è attivo un sistema di sorveglianza dedicato alle meningiti batteriche che negli anni successivi si è ampliato a includere tutte le malattie invasive da meningococco, pneumococco ed emofilo.

Dati di sorveglianza delle malattie batteriche invasive aggiornati al 31 ottobre 2014 (Istituto Superiore di Sanità)issmen

ANNO

TOTALE
CASI

Streptococcus
pneumoniae
Neisseria
meningitidis
Haemophilus
influenzale
StreptB
M.Tubercolosis
Listeria
Altro
Non
identificato

2013

1369

963

162

78

20

9

47

63

54

2012

1178

797

137

63

18

10

40

71

58

2011

1113

730

152

49

14

8

40

61

78

2010

1343

848

149

70

21

15

68

82

70

2009

1276

738

187

54

16

10

55

79

137

2008

1255

691

180

49

24

13

56

84

158

2007

1063

524

183

38

27

13

44

78

156

2006

768

270

179

20

20

8

33

74

164

2005

1033

290

324

30

28

14

28

99

220

2004

982

300

343

19

34

16

35

67

168

2003

966

308

277

35

21

18

26

79

202

2002

838

228

217

38

29

33

36

70

187

2001

802

232

208

54

26

24

32

56

175

2000

910

243

250

57

26

33

39

65

197

1999

1057

306

275

84

30

52

36

65

209

1998

841

258

155

96

32

32

33

57

178

 

Dati e coperture vaccinali

Nello sviluppare il nostro pensiero, useremo i dati forniti dall’Istituto Superiore di sanità. Altre informazioni, cioè quelli adesso in esclusivo possesso dell’Ospedale romano, ci piacerebbe che venissero resi pubblici subito. E’ lecito comunicare se i tre bimbi in oggetto erano vaccinati? E se non lo erano, è forse dipeso dal fatto che la prima vaccinazione si esegue al 3° mese e che pertanto l’età di almeno due dei tre bambini malati non ha permesso l’immunizzazione? In cambio forniamo la tabella delle coperture vaccinali. Il dato nazionale indica un valore del 94,6%, e addirittura del 97,8% per il Lazio. La “famosa” immunità di gregge dovrebbe essere assicurata, e il calo delle vaccinazioni denunciato non appare confermato dai numeri.ped2013

La meningite da Haemophilus influenzae

Haemophilus influenzae: si tratta di un gruppo di batteri che, nonostante il nome, non hanno rapporto con il virus influenzale. Nel genere Haemophilus, la specie Haemophilus influenzae è la più importante per le patologie che può provocare. Essa comprende 6 sierotipi, classificati con le lettere A/F, ed un gruppo di ceppi non capsulati. L’Haemophilus influenzae di tipo B (HIB) è il ceppo patogeno più importante. Colpisce prevalentemente neonati e bambini di meno di 2 anni. Gli Emofili fanno parte della normale flora batterica della gola o del naso, dove non danno alcun problema e si trasmettono da una persona all’altra per via aerea, con le goccioline della saliva emessa con la tosse o lo sternuto. Quasi tutti i bambini durante i primi 5-6 anni di vita vengono a contatto prima o poi con l’Emofilo. In genere, a seguito di questo contatto, essi non subiscono alcun danno e sviluppano gli anticorpi che li proteggeranno nelle età successive. Tuttavia in alcuni casi, l’Emofilo riesce a raggiungere il sangue e, tramite questo, a localizzarsi in altri organi dove causa malattie molto gravi. Tra queste la più frequente è la meningite.

allegati alla fonte seguente

  • http://www.assis.it/la-grande-paura-fatti-dicerie-e-invenzioni-sulle-meningiti-1-parte/

Meningiti e informazione

ALLEGATI

  • Il vaccino pneumococco può non prevenire la malattia invasiva nei bambini. La rivista scientifica Pediatrics ha pubblicato uno studio il 2 Febbraio 2015.
    “Il nostro studio ha trovato un aumento significativo del rischio di malattia pneumococcica (IPD) e di un esito fatale tra i bambini con comorbilità rispetto ai bambini sani”, gli autori dello studio concludono. “I sierotipi che non sono inclusi nel vaccino coniugato attualmente disponibile sono più frequenti e rappresentano la causa della malattia in questi bambini.”

Forse sarebbe il caso di riflettere.

Questa politica del terrore dovrebbe scomparire lasciando spazio all’informazione vera e giusta,reale e supportata da DATI.

Nulla dovrebbe essere omesso.

L’informazione va tutelata e ciò non viene assolutamente fatto.

I recenti avvenimenti hanno portato ad una paura insana,ad un terrore e ad una corsa alle vaccinazioni senza sapere nulla in merito.

Chiediamo ai giornalisti che nessun dato venga omesso e chiediamo alla stampa e ai media che venga fatta chiarezza.

Un esempio?

E’ morta la bimba di 40 giorni ricoverata per meningite. La mamma: “Non si è fatto abbastanza”

Questi drammatici casi mettono in luce quello che realmente accade. Si incentiva tramite terrorismo a vaccinare quando successivamente viene scoperto che la meningite in questo drammatico caso era una meningite da stafilococco ?


  • E poi ancora..

“Sanità, torna a colpire batterio meningite assente da anni: tre casi al Bambin Gesù”

I tre lattanti ricoverati, di 2, 3 e 5 mesi, uno dei quali in terapia intensiva per la criticità delle sue condizioni, hanno contratto in contesti completamente diversi questa forma di meningite che, fanno sapere dall’ospedale, “si riteneva debellata”.

20 Febbraio 2015

Approfondimenti/Bibliografia e articoli correlati

  • Tunkel A, Schilder AG. Acute Meningitis. In: Mandell GL, Douglas RM, Bennet JE, editors. Mandell, Douglas, and Bennett’s Principles and practice of infectious diseases. Sixth Edition ed. Philadelphia: Elsevier; 2005. p. 1083-126.
  • Angus DC, Linde-Zwirble WT, Lidicker J, Clermont G, Carcillo J, Pinsky MR.Epidemiology of severe sepsis in the United States: analysis of incidence, outcome, and associated costs of care. Crit Care Med 2001 Jul;29(7):1303-10

***pediatrics.aappublications***

***American Academy of pediatrics***www.aap.org***

***Fonte Medscape***

*** fonte epicentro***

ASTRATTO

VACCINI E NUOVE MALATTIE

24 GEN , 2015

Una malattia infettiva non è mai provocata esclusivamente da un agente esterno, da un virus o da un batterio. 

E’ fondamentale l’interazione con lo stato di salute della persona che ne entra in contatto. In alcuni periodi dell’anno, il meningococco, per esempio, è ospite abituale del naso fino al 40% dei bambini. Lo streptococco può provocare in alcune persone una tonsillite, in pochi bambini può causare una malattia reumatica, ma altre volte non causa alcuna patologia. L’articolo della dottoressa Emma Pistelli propone una riflessione su questi temi, analizzando la poliomielite e le infezioni virali che possono causare quadri clinici ad essa sovrapponibili, ed offre alcune soluzioni che vanno oltre le vaccinazioni…

  •  http://www.assis.it/vaccini-e-nuove-malattie/

  • http://www.phac-aspc.gc.ca/publicat/cig-gci/p04-meni-eng.php
  • http://www.assis.it/la-grande-paura-fatti-dicerie-e-invenzioni-sulle-meningiti-1-parte/

 

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Gardasil: il vaccino temuto e controverso

  • GARDASIL,IL VACCINO CONTROVERSO E TEMUTO.
  • LA RAPIDA APPROVAZIONE DELL’FDA .
  • GARDASIL 9 APPROVATO SENZA CONSULTARE IL VRBPAC.
  • GLI ELEMENTI CONTENUTI? RADDOPPIATI

Protegge davvero dal tanto temuto HPV? Ci sono danni da reazione avversa?Quali sono i dati reali? Cosa riporta il foglietto illustrativo?

Vaccino-anti-hpv-in-Italia-copertura-sotto-al-70_h_partb

 

Aggiornamento Fonti Petizioni

 

Petizione SPAGNOLA

  • http://inicio.aavp.es/

Petizione INGLESE

  • http://petitions.moveon.org/sign/end-hpv-vaccine-approval

Petizione FRANCESE

  • http://petition.ipsn.eu/papillomavirus/?utm_source=VIDEO&utm_medium=Newsletter-gratuite&utm_campaign=201409-29-HPV_VdT

Aggiornamento Luglio 2015

Gli aggiornamenti successivi saranno presenti a fine articolo.

DATI VAERS

LE VITTIME AUMENTANO
  • http://sanevax.org/vaers-report/
Description Total
Disabled 1,317
Deaths 228
Did Not Recover 7,729
Abnormal Pap Smear 597
Cervical Dysplasia 265
Cervical Cancer 102
Life Threatening 686
Emergency Room 12,470
Hospitalized 4,017
Extended Hospital Stay 268
Serious 5,433
Total Adverse Events 39,038

Effetti collaterali CORRELATI al vaccino quadrivalente del papilloma umano, Gardasil

AGGIORNAMENTO FONTI MAGGIO 2015

  • Uno studio presentato al meeting annuale dell’ American Association for Cancer Research 2015 ha dimostrato che le donne che erano state vaccinate contro l’HPV avevano un rischio più elevato di sviluppare ceppi non contenuti nel vaccino.

Circa il 60% delle oltre 600 donne di età compresa tra i 20 ei 26 anni che erano state sottoposte al vaccino Gardasil per proteggere contro uno dei quattro ceppi HPV tra 6, 11, 16, e 18 è risultata essere più a rischio per lo sviluppo di un’infezione causata da altri ceppi del virus HPV.

  • http://naturalsociety.com/new-study-hpv-vaccine-increases-…/
  • http://www.abstractsonline.com/plan/ViewAbstract.aspx…

Postural Tachycardia Syndrome (POTS)

Un nuovo studio,pubblicato su PubMed il 14 aprile 2015, collega il vaccino HPV alla sindrome di “POTS” (sindrome di tachicardia posturale ortostatica) è stato appena pubblicato sulla molto pro-vaccino rivista Vaccine .

  • fonte dello studio di seguito
  • http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/25882168

UN ASTRATTO 

“Orthostatic intolerance and postural tachycardia syndrome as suspected adverse effects of vaccination against human papilloma virus”

RISULTATI:

35 donne vi hanno partecipato. Venticinque avevano un alto livello di attività fisica prima della vaccinazione.Il siero Bilirubina era al di sotto del limite di rilevazione più basso in 17 pazienti. Ventuno delle pazienti rientravano nella diagnosi di POTS (60%, 95% CI 43-77%). Tutte le pazienti hanno riportato intolleranza ortostatica, 94% nausea, 82% cefalea cronica, 82% stanchezza, disfunzioni cognitive 77%, 72% segmentale distonia, 68% dolore neuropatico.

CONCLUSIONI:

In una popolazione di cui per i sintomi di intolleranza ortostatica e altri sintomi compatibili con disfunzione autonomica iniziati tutti  (stretta associazione temporale) dopo la vaccinazione quadrivalente contro l’HPV, abbiamo identificato una prevalenza del 60% di POTS.

Ulteriori lavori e studi dovrebbero essere eseguiti urgentemente, per chiarire la possibilità di un nesso di causalità tra il vaccino e le anomalie circolatorie e per stabilire le opzioni di trattamento mirato per i pazienti colpiti.

Il Cardiologo Jack Wolfson e le sue affermazioni in merito alla vicenda.La correlazione tra la vaccinazione HPV e questa serie di problematiche non è un caso afferma.

Noi continueremo a fornire fonti in merito sperando nel buon senso di tutti i governi poichè questa è una vera e propria emergenza GLOBALE.

Riferimento

Orthostatic intolerance and postural tachycardia syndrome as suspected adverse effects of vaccination against human papilloma virus. – Brinth LS, Pors K, Theibel AC, Mehlsen J. –  Vaccine. 2015 Apr 13


ARTICOLO CORRELATO

Cardiologist Comments: New study linking HPV vaccines to POTS

http://sanevax.org/cardiologist-comments-new-study-linking-hpv-vaccines-to-pots/


 

  • ” Studi di casi precedentemente pubblicati hanno dimostrato un legame tra i vaccini HPV e  una “insufficienza ovarica primaria,” o la menopausa precoce.
  • Il dottor Deirdre Little, è stata la prima ad affermare la verità di questi dati allarmanti sul vaccino HPV il quale causa menopausa precoce (una delle sue pazienti è andata in menopausa a 16 anni,questo nel 2012).
  • Il Dr. ha da poco pubblicato un documento nel British Medical Journal avvertendo che la menopausa precoce di un individuo sano avente 16 anni, può essere collegato alla vaccinazione Gardasil.


 UN ALTRO VIDEO CON FONTE DI RIFERIMENTO


“Sono state derubati della loro femminilità”

 

Il Cardiologo Jack Wolfson ci dà il suo punto di vista su questo nuovo studio.

Il Vaccino HPV è collegato a svenimenti ed altre patologie e reazioni gravi

VITTIME? UN CASO IN DANIMARCA

Giovedi, 26 Marzo 2015, TV2 una delle stazioni televisive nazionali della Danimarca ha trasmesso un documentario sui vaccini HPV dal titolo,  The Vaccinated Girls – Sick and Betrayed. 

La trasmissione si è concentrata sulla vita e la condizione di 3 ragazze che purtroppo hanno ricevuto dei gravi danni  dopo essere state vaccinate contro l’HPV con Gardasil.

L’unica cosa che hanno in comune con migliaia di altre ragazze in tutto il mondo è che erano in buona salute prima di arrivare il vaccino – ora, sono gravemente malate.

  • Fonte
  • http://sanevax.org/hpv-vaccines-a-danish-documentary/

Durante il documentario, due medici danesi del Frederiksberg Hospital hanno dichiarato di non aver mai visto nulla di simile  durante tutta la loro carriera. Entrambi avevano inviato corrispondenza al servizio sanitario e medici danese per quattro volte nel corso dell’ultimo anno per avvertirli di possibili eventi avversi dopo iniezioni di vaccini HPV.

La Dr. Louise Brinth del Frederiksberg Hospital ha personalmente esaminato circa 80 ragazze che sospetta possano essere affette da effetti avversi delle vaccinazioni HPV. Ella afferma:

“Soffrono tutte di vertigini e quindi la stragrande maggioranza di loro ha forti mal di testa – mal di testa spesso cronici.  Hanno dolori addominali e nausea.  Hanno movimenti muscolari strani che non possono controllare.  E sono molto stanche .E’ una situazione anomala che dovrebbe essere esaminata da alcune solide  ricerche “

Il Direttore danese della Salute, Henrik G. Jenson concorda ma ha dichiarato:

“Sì, vi è situazione anomala,  ma prima di parlare di correlazione dovremo aspettare. Quando vediamo queste situazioni, vi è una base per cercare alcune ulteriori spiegazioni, e approfondire questi casi. Il vaccino è stato approvato dalla European Medicines Agency (EMA), e che è, essi sono quelli che fanno la valutazione della sicurezza.”

TV2 (prima del documentario) ha chiesto al servizio sanitario ed ai medici danesi di fornire la piena divulgazione di tutti i documenti relativi al programma di vaccinazione contro l’HPV in Danimarca.

  • Purtroppo, il direttore Henrik G. Jenson ed il suo staff hanno ‘dimenticato’ di fornire al team di notizie le informazioni che riguardano i quattro avvertimenti del servizio sanitario e medici danesi che aveva ricevuto da medici professionisti nel loro paese.

Guarda il documentario danese con sottotitoli in inglese



Questo documentario ha avuto un impatto enorme

Una pagina di Facebook chiusa, istituita per sospette vittime di reazioni avverse al Gardasil in Danimarca ha riferito di aver avuto 398 membri prima che il documentario è stato trasmesso. Dopo appena due settimane l’adesione era salita a 938. Dal momento che ogni persona che invia la richiesta di adesione viene contattata personalmente dagli amministratori del gruppo per la verifica, ci sono altre 40 persone attualmente in attesa di essere ammesse.

Le autorità sanitarie danesi, stanno facendo sforzi per rispondere in modo adeguato alla crisi che stanno affrontando sulla scia del loro programma di vaccinazione HPV. 

La Danimarca è divisa in cinque regioni sanitarie. Essi hanno stabilito un unico punto di ingresso in ciascuna di queste regioni di accettare ed esaminare chiunque fosse sospettato di avere una reazione negativa al Gardasil. Finora non vi è alcun protocollo ufficiale stabilito per l’analisi e il trattamento degli ammessi.

Le autorità sanitarie danesi si rendono conto che gli effetti collaterali sono estremamente gravi e vogliono andare avanti con la ricerca. Purtroppo, ci vorranno mesi (se non anni) per scoprire esattamente che cosa è accaduto a queste ragazze .

Se il programma di vaccinazione contro l’HPV potrà essere fermato, la ricerca continuerà a procedere?

I responsabili del servizio sanitario ed i medici danesi sono disposti a rischiare 2500 reazioni avverse gravi per 100.000 destinatari dei vaccini Gardasil descritti nelle ultime informazioni prescrittive del pacchetto di Merck per cercare di evitare 12.1 casi di cancro del collo dell’utero ogni 100.000?

  • Gardasil è stato introdotto in Danimarca nel 2009.
  • Nel 2008, la donna più giovane morta di cancro cervicale in Danimarca aveva 30 anni. Tre anni dopo l’introduzione del Gardasil (nel 2012), la più giovane donna a morta a causa di cancro al collo dell’utero aveva solo 20 anni,ovvero 10 anni in meno.La mortalità sta aumentando,le reazioni avverse anche,questi sono dati di fatto. 


Considerate questo grafico dalla Danimarca

 

Morti Danimarca cancro cervicale

 

Perché i morti per cancro cervicale crescono così rapidamente dopo l’introduzione del Gardasil? Non è forse questo un potenziale segnale di sicurezza che ha bisogno di indagini?

Uno degli studi Merck -presentato prima della commercializzazione ed approvazione da parte della FDA- ha indicato che coloro che erano stati precedentemente esposti ad alcuni tipi di HPV coperti dal vaccino, prima della vaccinazione possono avere un 44,6% maggiore probabilità di ricevere una diagnosi con lesioni pre-cancerose.

  • Può l’aumento del tasso di decessi per cancro cervicale essere un’indicazione corretta di questo studio?
  • Questo è un problema globale.

I vaccini sono un intervento medico utilizzato nella popolazione sana. Il principio di precauzione si deve applicare. Si ha solo buon senso di sospendere temporaneamente i programmi di vaccinazione HPV fino a quando tutti i problemi di sicurezza e di efficacia saranno stati risolti.

  • E’ ora che la lista concernente le denunce dei vari governi come India,Francia,Giappone,Spagna ed altri,cresca.

 


La natura “obsoleta” del Gardasil

Una recente pubblicazione (FONTE DI SEGUITO) ha denunciato la natura obsoleta di questo vaccino come Gardasil e Cervarix.

Human papillomavirus (HPV) vaccine policy and evidence-based medicine: Are they at odds?

  • https://autismoevaccini.files.wordpress.com/2012/09/annals-of-medicine-hpv-vaccine.pdf
  • GARDASIL 9   Il Nuovo vaccino in cui tutto “raddoppia”;10 dicembre 2014: La FDA ha approvato l’uso di una nuova e migliorata (come asseriscono) versione del Gardasil, che sarà commercializzata come Gardasil 9.
  • Secondo la FDA (clicca qui per leggere la lettera di approvazione) , questa azione è stata presa senza consultare VRBPAC (Comitato consultivo che esamina i vaccini e la loro composizione biologica), che è responsabile per la revisione e la valutazione dei dati concernenti la sicurezza, l’efficacia, e l’uso appropriato di vaccini e prodotti biologici correlati. La lettera di approvazione della FDA, firmato da Marion Gruber, Direttore dell’Ufficio di vaccini Ricerca e Review CBER, afferma il motivo per aggirare il consiglio di scrittura VRBPAC:
  • http://sanevax.org/fda-approved-gardasil-9-malfeasance-or-stupidity/
  • La tabella seguente riporta gli ingredienti del Gardasil e Gardasil 9 ,comparandoli. Tutte le differenze sono evidenziate.

 

Gardasil Ingredient Gardasil 9
225 mcg AAHS (aluminum adjuvant) 500 mcg
9.56 mcg Sodium Chloride 9.56 mcg
.78 mcg L-Histidine .78 mcg
50 mcg Polysorbate 80 50 mcg
35 mcg Sodium Borate 35 mcg
<7 mcg Yeast Protein <7 mcg
20 mcg HPV 6 L1 protein 30 mcg
40 mcg HPV 11 L1 protein 40 mcg
40 mcg HPV 16 L1 protein 60 mcg
20 mcg HPV 18 L1 protein 40 mcg
HPV 31 L1 protein 20 mcg
HPV 33 L1 protein 20 mcg
HPV 45 L1 protein 20 mcg
HPV 52 L1 protein 20 mcg
HPV 58 L1 protein 20 mcg

Date un’occhiata alla prima linea nel grafico a sinistra. L’alluminio è una neurotossina. Una rapida ricerca di PubMed per la tossicità umana alluminio’ ritorna con un parametro  di 1.652 nei peer-reviewed e negli articoli scientifici che hanno trattato l’argomento.

  • Perché Merck avrebbe deciso di immettere più del doppio della quantità di coadiuvante alluminio nel nuovo Gardasil 9?
  • Sicuramente i membri del CBER sono consapevoli che ci sono potenziali rischi per la salute derivanti dall’esposizione alluminio.
  • Perché Merck ha aumentato la quantità della proteina HPV L1, già contenuta nella prima versione di Gardasil
  • Ci sono dei potenziali rischi per la salute connessi con l’aumento della quantità totale di antigene (proteina HPV L1) da 120 mcg nel Gardasil a 270 mcg nel Gardasil 9?
  • TANTE LE DOMANDE

Non sembra esserci alcuna traccia pubblica della riunione CBER, questo comporta alla più assoluta ignoranza in merito all’argomento il quale non sarà trattato dai medici; quegli stessi medici che convinceranno nella profilassi vaccinale senza capire un minimo su tutto ciò.

Per la prima volta, la Merck ha rivelato che potrebbe  crescere il tasso degli eventi avversi gravi dopo l’uso di Gardasil,ancora di più utilizzando il Gardasil 9.

SERIOUS ADVERSE EVENTS

Number receiving shot Type of vaccine Percentage Serious AE’s Number of Serious AE’s
13,236 Gardasil 9 2.3% 305
7,378 Gardasil 2.5% 185

Malattie autoimmuni.

CONFRONTI E PARAGONI TRA I DUE VACCINI

Una malattia autoimmune si verifica quando il sistema immunitario attacca il corpo, distruggendone i tessuti . Ci sono più di 80 tipi di malattie autoimmuni. Molte delle persone affette da malattie autoimmuni sistemiche dopo la vaccinazione HPV ,hanno avuto una conversione mediante diagnosi,di disturbi o di malattie psicosomatiche.

Di seguito sono riportati i tassi di “nuove patologie potenzialmente indicativo di malattie autoimmuni” vissute durante Gardasil 9 studi clinici di Merck.

 

Number receiving shot Type of vaccine Autoimmune Disorders Number
13,234 Gardasil 9 2.4% 321
7,378 Gardasil 3.3% 240

Secondo il foglietto illustrativo del  Gardasil 9, 1.028  sono le donne vaccinate  Gardasil 9 e rimaste incinta nel corso degli studi clinici insieme a 991 donne che erano state invece vaccinate con Gardasil. Nel complesso, il 14,1% delle donne vaccinate con  Gardasil 9 ,ha avuto risultati negativi mentre il 17,0% delle donne vaccinate con Gardasil,ha subito la stessa sorte.

Un totale di 313 donne hanno perso i loro bambini per aborto spontaneo o per morte fetale o addirittura ha dato alla luce  in ritardo a bambini con anomalie congenite.

Questa popolazione è stato ulteriormente suddivisa in coloro che sono rimaste incinta entro 30 giorni dalla iniezione e di quelle che sono rimaste incinta più di 30 giorni dopo l’iniezione. I grafici riportati di seguito.

OUTCOME WHEN INJECTED WITHIN 30 DAYS OF PREGNANCY ONSET

Number of pregnancies Type of vaccine % abortion/stillborn Lost Babies
62 Gardasil 9 27.4% 17
55 Gardasil 12.7% 7

 

OUTCOME WHEN INJECTED MORE THAN 30 DAYS BEFORE PREGNANCY ONSET

Number of pregnancies Type of vaccine % abortion/stillborn Lost Babies
960 Gardasil 9 10.9% 105
933 Gardasil 14.6% 136

Fonte di seguito

http://sanevax.org/fda-approved-gardasil-9-malfeasance-or-stupidity/


AGGIORNAMENTI APRILE 2015

La Dr. Tomljenovic ( Vancouver, 2015.) “Inutile vaccinare per L’HPV” 

  • http://sanevax.org/hpv-vaccine-safety-and-efficacy…/

Dati i molteplici dubbi e le reali preoccupazioni che riguardano il tanto discusso vaccino “GARDASIL” molti sono gli Stati che si interrogano sulla sua efficacia e dannosità.

Di seguito troverete informazioni dettagliate per un quadro quanto più completo possibile sull’argomento; la nascita di questo vaccino come pure le molteplici testimonianze,aggiornamenti di dati VAERS,documentazioni in merito ai reali conflitti d’interesse della Ditta SANOFI; cercheremo di capire la motivazione della frettolosa approvazione della FDA;daremo uno sguardo approfondito sul sistema “passivo o inattivo” della farmacovigilanza.

Leggeremo sulle cause intentate dalle vittime e sui conflitti d’interesse nella ricerca (biomedica e pratica clinica) e sicurezza del GARDASIL .

Daremo uno sguardo approfondito al FOGLIETTO ILLUSTRATIVO con foto in merito e tutte le riflessioni ed osservazioni del caso.

(Di seguito troverete tutte le FONTI UFFICIALI e i link e correlati a cui potrete accedere per visualizzare e scaricare la documentazione)


Gardasil,è stato progettato per prevenire il cancro del collo dell’utero è stato venduto da Sanofi Pasteur MSD a partire dal 2006, ma le vendite sono crollate negli ultimi tempi.

Il 31° di marzo 2014, 420 medici hanno lanciato una petizione chiedendo a livello parlamentare che venga fatta luce sull’efficacia del vaccino in questione.


Cause intentate dalle vittime


All’inizio di aprile, l’europarlamentare Michèle Rivasi ha chiesto una moratoria sul Gardasil e l’avvio di una ricerca indipendente e trasparente sulla questione (leggi qui ).

Perfino Marisol Touraine, ministro della Sanità francese,è stata invitata a “smettere di somministrare questo vaccino”.


Ad oggi, oltre trenta le cause depositate contro la Sanofi-Pasteur MSD, ai  laboratori e ANSMAgence Nationale du Médicament ), all’agenzia del farmaco nazionale francese, attraverso l’unità di salute del TGI di Parigi ( Tribunal de Grande Instance ) , per “lesioni involontarie” (leggi qui ).

Le prime accuse penali contro questo vaccino sono state depositate il 22 ° di novembre 2013 da Marie-Océane Bourguignon che ha contratto encefalomielite acuta disseminata attribuita dai giudici ad una iniezione di Gardasil.


Conflitti di interesse

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Alcuni esperti europei e francesi che hanno dato il loro consenso per l’autorizzazione della vaccinazione Gardasil, sono finanziariamente legati alla Sanofi e Merck.  

  • AMMISSIONE DI COLPEVOLEZZA SUL CONFLITTO DI INTERESSI RIGUARDO AL VACCINO HPV

La rapida approvazione della FDA riguardo il vaccino Gardasil.

Fino all’approvazione della FDA nel 2006, la Merck è stata pesantemente criticata per le sue strategie di marketing eccessivamente aggressive, attraverso campagne di lobbying finalizzate a promuovere il Gardasil come vaccino obbligatorio.


Successivamente, sono sorti i dubbi e domande  sulla partecipazione dei produttori di vaccini alle politiche di salute pubblica, nonostante i loro conflitti di interesse così evidenti. Alcuni dei loro slogan della campagna pubblicitaria, come ad esempio “uccide il cancro cervicale” e “vostra figlia potrebbe diventare una vita in meno colpita da cancro cervicale,” sembravano progettati per promuovere la paura piuttosto che decisioni basate sulle evidenze sui benefici del vaccino.


Anche se, i conflitti di interesse non significano necessariamente che il prodotto stesso è difettoso, le rivendicazioni di marketing devono essere attentamente esaminate alla luce dei dati scientifici di fatto. Attualmente la vaccinazione Gardasil è fortemente raccomandata dagli Stati Uniti e da altre autorità sanitarie, mentre le preoccupazioni della popolazione, circa la sua sicurezza e l’efficacia,sembrano essere in aumento. Questa discrepanza porta ad alcune importanti questioni che devono essere risolte. L’attuale revisione esamina i temi chiave di questo dibattito alla luce delle attualmente disponibili evidenze della ricerca.


I conflitti di interesse nella ricerca sulla sicurezza del vaccino.


I Produttori di vaccini, i funzionari della sanità e le riviste mediche possono avere ragioni finanziarie e burocratiche per non voler riconoscere i rischi dei vaccini. Al contrario,altri,possono avere motivi legislativi e finanziari per sponsorizzare la ricerca che trova i rischi di questo vaccino. Utilizzando il dibattito vaccino-autismo come esempio, questo articolo descrive i conflitti di interesse di ciascuno,delineando lo stato attuale della ricerca sulla sicurezza del vaccino, e suggerisce i rimedi per affrontare il conflitto di interesse (COI).

CONFLITTI D’INTERESSE NELLA RICERCA BIOMEDICA E NELLA PRATICA CLINICA

Approvato nella Seduta Plenaria dell’8 Giugno 2006

  • Presidenza del Consiglio dei Ministri COMITATO NAZIONALE PER LA BIOETICA   CONFLITTI D’INTERESSI NELLA RICERCA BIOMEDICA E NELLA PRATICA CLINICA Approvato nella Seduta Plenaria dell’8 Giugno 2006 (PDF)

Recentemente sono state descritte alcune delle situazioni che si vengono frequentemente a creare, nelle quali l’obiettività della ricerca e quella dell’informazione scientifica che viene data ai medici, può venir messa in pericolo:


  • 1)  l’industria spesso non fornisce ai medici un’informazione neutrale e completa, ma un’informazione già indirizzata, creata nei propri uffici;
  • 2)  i farmaci prodotti sono spesso duplicati di altri farmaci già esistenti (i cosiddetti farmaci me-too) che non presentano vantaggi rispetto a questi ultimi e che vengono venduti a un prezzo superiore.

L’industria promuove solitamente i medicamenti più recenti e costosi e a tal fine a volte elargisce ai medici vari tipi di “doni” che inducono nei sanitari un atteggiamento incline all’iperprescrizione o alla prescrizione dei farmaci più costosi; 


  • 3)  l’industria controlla e indirizza la ricerca attraverso i finanziamenti che elargisce all’Università;
  • 4) l’industria a volte interrompe ricerche non favorevoli o ne impedisce la pubblicazione. In altri casi distorce una ricerca in corso, sostituendo gli obiettivi (end points) primari con obiettivi surrogati; 
  • 5) i dati bruti delle sperimentazioni clinico-farmacologiche rimangono spesso nelle mani dell’industria e non vengono mai messi a disposizione dei ricercatori che li hanno prodotti. A questi ultimi i dati vengono forniti soltanto quando sono stati rielaborati dagli uffici statistici delle aziende;
  • 6) l’industria, in quanto “proprietaria dei risultati”, non pubblica i risultati negativi;
  • 7) le riviste scientifiche non pubblicano articoli con dati negativi perché di scarso interesse scientifico o commerciale;
  •  8) l’industria condiziona, attraverso la pubblicità, le maggiori riviste mediche, i cui referees spesso hanno rapporti di dipendenza economica dalle aziende;
  • 9) i medici che redigono le rassegne o le linee-guida sovente non sono davvero indipendenti dalle industrie;
  • 10) anche le pubbliche amministrazioni  spesso non sono indipendenti dalle industrie.Questi comportamenti scorretti -peraltro non estensibili a tutte le industrie- non escludono che un regime di libero mercato correttamente inteso e regolato abbia avuto e possa avere un ruolo centrale nel progresso della ricerca biomedica e nello sviluppo delle tecnologie ad essa relative. Essi però possono creare condizioni di conflitto d’interesse nell’ambito dei ricercatori biomedici  e dei clinici nei confronti delle aziende con le quali vengono in contatto.

Dichiarazione del Dr. Thomas Jefferson, Responsabile degli studi sui vaccini della COCHRANE ( la maggiore Agenzia di Revisione degli Studi Scientifici al mondo ):

“Prima di iniziare qualsiasi intervento ( TV o giornalistico o in qualsiasi riunione divulgativa ) ciascuno dovrebbe dichiarare la propria posizione riguardo a possibili CONFLITTI di INTERESSI, ed eventualmente dire se lavora o meno per AZIENDE FARMACEUTICHE:  altro è il parere LIBERO, OGGETTIVO e SPASSIONATO di chi NON riceve fondi, finanziamenti, rimborsi o donazioni da esse.


Come più volte detto quindi, Il Vaccino contro l’HPV  è ora oggetto di diverse denunce penali, una recente petizione per una missione parlamentare e un  appello per una moratoria. 

  • Ricordiamo che il “Gardasil è un vaccino quadrivalente,ricombinante non infettante,adiuvato e preparato da particelle simili al virus (VLPs) dalla proteina caspidica maggiore (L1) dell’HPV tipi 6,11,16 e 18 altamente purificate.”

Esso è indicato dai 9 anni, per la prevenzione delle lesioni genitali precancerose del collo dell’utero, della vulva e della vagina ; per ridurre e combattere il cancro della cervice provocato dal Papillomavirus Umano, e per la prevenzione dei condilomi genitali (condilomi acuminati) causati da tipi di HPV specifici (6, 11).


In Francia, il Consiglio superiore della sanità pubblica (HCSP) raccomanda la vaccinazione delle ragazze tra gli 11 e i 14 anni. Si raccomanda inoltre di effettuare la vaccinazione entro i 20 anni, poichè è più efficace. I Centri statunitensi per il Controllo delle Malattie e la Prevenzione (CDC) raccomandano la vaccinazione anche per i ragazzi della stessa età,per frenare la trasmissione sessuale del virus, “responsabile di altri tipi di cancro” (tra cui il cancro del anale e alcuni tipi di cancro della testa e del collo).


Gardasil e Cervarix


Farmacovigilanza: “Niente da segnalare”

Ci sono sempre stati gli effetti collaterali con i vaccini, come qualsiasi altro farmaco. Nel caso del vaccino contro il cancro della cervice dell’utero, “sono lievi e transitori con una predominanza di dolore al sito di iniezione,” perciò,nessun motivo per allarmarsi così.

Questo è certamente ciò che emerge dal monitoraggio internazionale della farmacovigilanza, elenco degli effetti collaterali derivanti dalla commercializzazione di un farmaco.

Si,naturalmente, ” è stato segnalato qualche isteria epidemica come vertigini e sincope.” Ma «potremmo evitare questi eventi negli adolescenti per i primi 15 minuti di osservazione dopo la vaccinazione e incoraggiarli a rimanere idratati . ”

Le ragazze che arrivano in ospedale riportando malattie autoimmuni o finendo su una sedia a rotelle? morti? Pura coincidenza …

Questo vaccino è strettamente monitorato,come mai? Per tre ragioni: a causa del potenziale rischio di malattie autoimmuni, a causa di dati insufficienti,e a causa della mancanza di dati sulla sicurezza della vaccinazione a lungo termine.

Ma i rapporti periodici della salute sono rassicuranti: “I risultati delle analisi intermedie (novembre 2011) mostrano che l’impatto del tasso di malattie autoimmuni osservate in soggetti vaccinati con un vaccino HPV, non sono significativamente diversi da quelli osservati nei non vaccinati  “. Conclusione: nulla, nulla da segnalare.  Affermazioni sul Gardasil dalle case produttrici.

In un articolo  francese, il Dr Bernard Guerin Masgenêt, ginecologo presso l’ospedale di maternità Gustave Dron a Tourcoing (Francia) ha dichiarato nel 2008,   :

«Non sarebbe la prima volta che le società scientifiche di Ginecologia, o di altre specialità, diano supporto scientifico ai laboratori farmaceutici. Indipendenza, interessi finanziari o di altro tipo non fanno ancora parte della nostra cultura medica! Nel mio caso,il  Gardasil mi è stato “presentato” e spiegato, da un professore di ginecologia, accompagnato da un rappresentante del laboratorio … Tutti i prescrittori sono sotto una pressione significativa da parte dell’industria farmaceutica, la quale dirige gran parte della formazione post-laurea dei medici attraverso fondi. “


Le Varie Segnalazione di eventi avversi

  • “Nel caso del vaccino contro il cancro della cervice dell’utero, sono convinto che ci sia una forte sottostima che riporta il numero di casi di effetti collaterali” , assicura il Dr. Philippe De Chazournes.

Il medico è presidente e fondatore dell’Associazione Med’Océan, che lavora da quasi 15 anni per l’indipendenza e la qualità delle informazioni mediche  . ” Spesso è quasi impossibile fare il collegamento tra il tempo di iniezione e le reazioni avverse, che di tanto in tanto si verificano dopo diversi mesi. “

Tra l’1% e  il 10% delle reazioni avverse sono riportate dal sistema di farmacovigilanza negli Stati Uniti. Uno studio francese, condotto tra il 1994 e il 1996 su anafilassi perioperatoria, ha stimato che solo il 13% dei casi sono stati segnalati al sistema di farmacovigilanza . Per avere una visione realistica degli effetti collaterali ,si  dovrebbero quindi, riportare tutti i dati di segnalazione.

Ufficialmente, la Francia, secondo l’Agenzia nazionale per i medicinali, ha avuto 435 casi di eventi avversi gravi tra cui 135 malattie autoimmuni;15 casi di SM sono stati riportati dalla rete di farmacovigilanza nazionale, con più di 5 milioni di dosi di vaccino Gardasil (tra il 2006 e il maggio 2013).

Il tasso di denuncia (tutti gli effetti compresi) è quindi solo 38 per 100 000 dosi di vaccino, e il tasso dei gravi effetti avversi è di 8 per 100 000 dosi di vaccino. Ma questa cifra è veramente affidabile? Niente è sicuro se ascoltate le testimonianze dei pazienti. Nella maggior parte dei casi, i loro medici non li ascoltano, non prendono sul serio i loro sentimenti e quindi non si preoccupano di effettuare una denuncia alle autorità sanitarie. ( fine articolo sono riportate le fonti delle testimonianze).


Un potenziale e lampante tossicità

Tra i gravi effetti indesiderati dopo la vaccinazione con Gardasil e Cervarix, molte sono le malattie autoimmuni classificate: artralgia / artrite / artropatia, tiroidite autoimmune, malattia celiaca e la malattia infiammatoria intestinale, diabete mellito, eritema nodoso, sclerosi multipla, infiammazioni renali, porpora trombocitopenica immune, psoriasi, fenomeno di Raynaud, artrite reumatoide, lupus eritematoso sistemico, e tante altre.

Inoltre sono stati segnalati casi di disturbi dell’equilibrio, udito, vista, pancreatite, encefalite, o trombosi venosa, talvolta fatali. 

Tra i gravi casi segnalati, sono riportati anche danni alla funzione riproduttiva.

Il British Medical Journal (BMJ) ha pubblicato il caso di una giovane australiana di 16 anni in perfetta salute,danneggiata a seguito del vaccino Gardasil,riporta il sito Citizen Initiative . Prima del menarca, questa ragazza è andata in uno stato di piena menopausa, le ovaie in fase di ultimazione per funzionare. “I genitori di Deidre, Teresa Harvey e Rodrick Greenville Ward, hanno direttamente richiamato l’attenzione sul fatto che,la ragazza era stata completamente esaminata.

La tossicità del vaccino; i coadiuvanti HPV 


Alluminio idrossido (o fosfato amorfo o idrossifosfato solfato) Funzione:. coadiuvante immunità Promemoria: il massimo standard per l’acqua potabile è di 100 microgrammi per litro.Una iniezione di Gardasil contiene 225 Cervarix 500 microgrammi, che si trovano nel corpo senza aver attraversato le barriere naturali (ad esempio la digestione). Coinvolto nella malattia di Alzheimer, Parkinson nella sclerosi laterale amiotrofica (SLA) e altre degenerazione neurologica. Secondo Hugh Fudenberg immunogénéticien Herman, specialista autismo, un individuo che ha ricevuto 5 consecutivi vaccini contro l’influenza 10 volte più probabilità di avere il morbo di Alzheimer che non vaccinati. Il professor Gherardi (Bordeaux) attribuito anche al di alluminio vaccino “myofasciitis macrofagi.” I suoi studi forniscono una base scientifica per la denuncia dei pazienti nel gennaio 2013 contro Sanofi Pasteur. La denuncia comporta la presenza di alluminio nel vaccino REVAXIS ®, che ha sostituito l’obbligo DTP in precedenza senza alluminio!). Per saperne di più circa i pericoli di alluminio, è tutto nello studio del Dr. Jean Pilette (1.700 riferimenti scientifici) www.alis-france.com/download/alu_vaccins.pdf
Squalene (ASO3) Funzione: Questo non è un adiuvante in sé, ma migliora la risposta immunitaria. Sebbene squalene è una sostanza naturale del corpo, l’iniezione provoca la creazione di anticorpi contro lo squalene. Gli stessi anticorpi sono stati trovati nei portatori della sindrome della guerra del Golfo, con alcuni lotti vaccinati contro l’antrace vaccino contenente squalene (“Gli anticorpi anti-squalene nei destinatari del vaccino contro l’antrace” in E Xperimental e patologia molecolare 2002 Agosto; .. 73 ​​(1) :19-27 Questa sindrome è caratterizzata da problemi renali e respiratori, cancro, disturbi del sistema nervoso, la leucemia, eruzioni cutanee Lo squalene è stato utilizzato nel contestatissimo vaccino contro l’influenza A.
L-istidina   Funzione: come squalene, migliora la risposta immunitaria. L-istidina è un precursore di istamina che scatena una risposta infiammatoria nelle reazioni allergiche. Questo è un amminoacido chiamato “essenziale”. Fa parte degli oli usati (come squalene) come adiuvanti di indurre la malattia autoimmune in animali da esperimento in modo che possano essere studiati per eventuale trattamento di questi iniezione troubles.L L- istidina potrebbe causare una malattia autoimmune in cui la L-istidina viene attaccato dal sistema immunitario, con conseguente scarsità, causando molti disturbi 21 .
Polisorbato 80 Funzione: emulsionanti (presenti anche in gelati o cosmetici). Polisorbato 80 è noto per provocare shock allergico, ma anche distorsioni e follicoli ovarici degenerative, cambiamenti ormonali, cambiamenti nella dell’utero e della vagina nei ratti. Si tratta di un topo di sterilizzazione … Un elenco di studi sulla tossicità di questo emulsionante è disponibile in questo articolo: “polisorbato 80 e infertilità: un emulsionante che possono danneggiare la funzione riproduttiva” (polisorbato 80 cause di infertilità, un emulsionante che può danneggiare la salute riproduttiva) in inglese sul www.whale.to / vaccino / polysorbate.html
Borato di sodio  Funzione: antisettico. Dal 6 novembre 2008, sali di boro sono classificati dalla normativa europea come tossici.Imballaggio prodotti, tra cui devono recare un logo per questo scopo teschio e ossa incrociate con le seguenti due indicazioni: R60 (può ridurre la fertilità) e R61 (rischio per la gravidanza di danni ai bambini). Questo è uno dei principali componenti del veleno per topi … Un tale conservante nei vaccini contro le infezioni della cervice è particolarmente preoccupante alla luce degli studi pre-clinici per l’immissione sul mercato :. Cinque donne sono rimaste incinte 30 giorni dopo la vaccinazione erano bambini anormali, come riportato nel parere del comitato tecnico per la vaccinazione vaccinazione contro il papillomavirus umano 22

Morti negli Stati Uniti

Negli Stati Uniti, la polemica sul Gardasil è  molto forte. Alimentata da blog, testimonianze sui forum, associazioni in difesa delle vittime. Informatori seguono da vicino gli ultimi dati VAERS (Vaccine Adverse Event Reporting System), il registro di farmacovigilanza.

Sono davvero inquietanti, soprattutto quando si sa che sono probabilmente meno del 10% della realtà riporta le cifre “ufficiali” .

DATI VAERS SUI DANNI DA HPV 

Disabili 1.284
MORTI 220 
Problemi senza ricovero 7.624
Pap test anormale 595
Displasia cervicale 262
Cancro del collo dell’utero 100
In pericolo di vita 680
Accesso al Pronto Soccorso 12.305
Ricovero in Ospedale 3.945
Soggiorno Ospedaliero Esteso 264
Grave 5.360
Eventi avversi 38.217
Fonte http://sanevax.org/vaers-report/


 

fda

Verità scientifica: l’autorizzazione dubbia

Informatori ,molti medici, e siti come Citizen Initiative Pharmacritique , hanno ricercato molto sull’argomento. Tutti ricordano,le affermazioni del  dottor Philippe De Chazournes,sulla inefficacia della prevenzione del cancro della cervice dell’utero dalla vaccinazione HPV.

A proposito di Gardasil,ecco l’ analisi critica e indipendente, di molti medici,basandosi su dati scientifici:


  1. L’efficacia del vaccino contro il cancro della cervice dell’utero non è provata oltre i 5 anni. Anche le autorità sanitarie riconoscono.
  2. Il vaccino non protegge contro tutti i tumori della cervice, ma solo contro due ceppi di HPV.L’affermazione che il vaccino potrebbe prevenire il 70% dei tumori è del tutto sbagliato. Questa è una percentuale ridicola rispetto alle prestazioni di rischio (quasi il 100%), soprattutto se si considera il costo della vaccinazione (prestazioni medico-economica): ci vogliono circa 400 € per i tre iniezioni, a scapito di sicurezza sociale e reciproca. “Questo è il più costoso nella storia della vaccinazione vaccino”, dice il Dott. Jean-Pierre Spinosa, ginecologo a Losanna. La valutazione medico-economica è stata effettuata sulla base del rendimento del 70%.

  1. Gli Studi di laboratorio indugiano troppo sulle prime lesioni cervicali, spesso benigne, che possono regredire naturalmente, molto prima della fase di un eventuale cancro. Quando si guarda da vicino i tassi delle lesioni cervicali precancerose,evince che sono più numerose nel gruppo vaccinato.
  2. Le Lesioni cervicali nelle giovani donne che hanno già ricevuto le dosi del vaccino sono superiori del 63% tra i vaccinati; alla fine, il vaccino provoca più danni con i virus 6, 11, 16 e 18 nel gruppo vaccino.
  3. Altri ceppi di HPV possono prendere il posto del cancro dopo la vaccinazione contro i ceppi vaccinali. Così, nel gruppo di soggetti vaccinati, ci sono 43% di CIN 3 di lesioni causate da altri ceppi di HPV rispetto al gruppo non vaccinato. Si parla di trasferimento della malattia.
  4. La sicurezza del vaccino nel lungo termine è completamente sconosciuta.
  5. Il Placebo utilizzato per valutare la tossicità dei vaccini non è placebo, perché contiene gli adiuvanti dei vaccini (alluminio). Quando si sa che l’alluminio è appunto coinvolto nei gravi effetti avversi, questi placebo non forniscono alcuna base per il confronto.
  6. I Laboratori alla fine effettuano studi “sabotati” ; la vaccinazione segue riferimenti di protocollo.

Infine, il vaccino HPV non avrebbe mai dovuto arrivare sul mercato. 

“Non perché sono potenzialmente dannosi (anche se è il caso), ma soprattutto a causa del maggior rischio di lesioni pre- cancro (CIN 2/3). Se questi vaccini non meritavano di autorizzazione sul mercato (AMM), è perché hanno fallito nella Fase III per dimostrare la loro efficacia nella prevenzione di tutte le CIN 2/3. E’ qui che c’è il profitto”.

Con questa affermazione partiremo esaminando il FOGLIETTO ILLUSTRATIVO (di seguito riportata la fonte ufficiale).

 

COSA VIENE RIPORTATO NEL FOGLIETTO ILLUSTRATIVO?

Il nostro medico esegue correttamente il “Consenso Informato” su tale vaccinazione?

hpv-vaccine-please


(Per ingrandire le immagini successive basta cliccare sopra)

  • http://www.fda.gov/downloads/BiologicsBloodVaccines/Vaccines/ApprovedProducts/UCM111263.pdf
  • http://www.ema.europa.eu/docs/it_IT/document_library/EPAR_-_Product_Information/human/000703/WC500021142.pdf

In entrambi i bugiardini (FDA ed EMA),viene chiaramente affermato che la vaccinazione NON protegge tutti i soggetti vaccinati.

“Come con qualsiasi altro vaccino,la vaccinazione con GARDASIL,potrebbe NON assicurare la protezione di tutti i soggetti vaccinati”.

Gardasil è indicato solamente per uso profilattico e NON ha effetto sulle infezioni attive o accertate patologie cliniche da HPV.

  • NESSUN VACCINO è efficace al 100% e GARDASIL NON protegge contro ogni tipo di HPV né contro infezioni preesistenti”. (5.1)

 

1FOTO GARDASIL

 

***OSSERVAZIONI***

Un buon sistema immunitario è di regola sufficiente NON a prevenire i contagi infettivi MA ad eradicare l’infezione; questo è dimostrato dal fatto che circa il 98% degli HPV positivi guariscono da soli entro due anni.

Lo SCREENING diagnostico di norma consiste nell’individuazione di quelle che sono volgarmente chiamate “CRESTE DI GALLO” rimosse successivamente tramite crioterapia o laser.

I TEST ANTICORPALI sono utili ma NON sono affidabili al 100%.

Stessa cosa riguarda la PCR  la quale, NON E’ UN TEST DIAGNOSTICO (di seguito affronteremo l’argomento dettagliatamente).


 

2 foto hpv

 

“L’HPV infetta soltanto l’uomo , ma Gli studi Sugli animali con papillomavirus analoghi suggeriscono Che l’Efficacia dei Vaccini L1 VLP sia Mediata Dallo Sviluppo di Una risposta immune di tipo umorale”

 

***OSSERVAZIONI***

L’esistenza di virus tipo Papilloma negli animali NON E’ STATO DIMOSTRATO.

Se il meccanismo di produzione è sempre mediato dall’immunità umorale degli anticorpi perché si parla di “suggerimento” (suggest)?

Non è sicuro? Quali sono questi studi effettuati sugli animali?

Viene ammesso inoltre,che il meccanismo di immunizzazione sia “sconosciuto”.

Ma non viene da sempre affermato che “l’uomo produce anticorpi contro gli antigeni del vaccino”? ***


***Gli antigeni costituiscono l’insieme delle molecole estranee al corpo che permettono la produzione degli anticorpi. Sotto questo termine generico sono raggruppati elementi organici e chimici diversi per misura e dimensione (batteri, virus, cellule, pollini, proteine varie…).

Fabbricati dai linfociti B, gli anticorpi sono proteine la cui funzione è quella di agganciarsi agli antigeni per marcarli, per permettere così alle cellule del sistema immunitario specializzate nell’eliminazione di questi antigeni di identificarli prima di distruggerli.

“Per ogni anticorpo il suo antigene” era una regola data per certa fino a quando ci si rese conto che gli anticorpi potevano spesso mancare il bersaglio e marcare degli antigeni ai quali non erano destinati. Lo stesso anticorpo può dunque marcare diversi tipi di antigene, ma lo stesso antigene può a sua volta essere marcato da diverse varietà di anticorpi. Questa viene chiamata “reazione incrociata”.
Tutta l’immunologia si basa su questi concetti di antigene e anticorpo.
Il problema maggiore è che queste due parole hanno delle definizioni reciproche: non si può definire un antigene senza parlare di anticorpo e viceversa. Il problema dell’immunologia è quindi proprio quello di basarsi su due termini che si definiscono reciprocamente.


 

3 foto

 

  • Se non è stata valutata la CANCEROGENICITA’ del Gardasil,non è escluso che questo vaccino possa esser causa di cancro.
  • Tuttavia viene utilizzato per “prevenire” il cancro al collo dell’utero e non solo.

Escludendo il vaccino come causa di cancro,come si potrà attribuire tale cancro ad HPV e non al vaccino?


 

4FOTOGARDASIL

 

Ricordiamo che..

  • L’HPV infetta SOLTANTO l’uomo,tuttavia gli studi SUGLI animali suggeriscono che l’efficacia dei vaccini L1 VLP sia mediata dallo sviluppo di una risposta immune di tipo umorale.

Riportato dal foglietto illustrativo:

“Si stima che l’HPV 16 e 18 siano responsabili di circa il 70% dei cancri del collo dell’utero e del 75/80% dei cancri anali; dell’80% degli adenocarcinoma in situ (AIS); del 45/70% delle neoplasie intraepiteliali di alto grado del collo dell’utero (CIN 2 e CIN 3); del 25% delle neoplasie intraepiteliali di basso grado del collo dell’utero (CIN 1). L’espressione “lesioni genitali precancerose” (4.1) identifica la neoplasia intraepiteliale di alto grado del collo dell’utero (CIN 2 e CIN 3)”.

TRALASCIANDO I DATI quello che importa capire è cosa siano i CIN.

I CIN sono una sorta di stadiazione del Papilloma; CIN 1 di basso grado (displasia lieve),CIN 2 e CIN 3 di alto grado.


 

***OSSERVAZIONI***

Le cosiddette lesioni di basso grado,come quelle da HPV o CIN 1 (displasia lieve che interessa solo lo strato basale dell’epitelio) regrediscono spesso spontaneamente entro due anni e RARAMENTE portano al cancro.

Ciò avviene quando la lesione o neoplasia,supera la membrana basale che separa l’epitelio dal connettivo circostante e diventa invasivo.

Come precedentemente scritto,la maggior parte delle infezioni da HPV RESTA ASINTOMATICA e REGREDISCE SPONTANEAMENTE.

In riferimento al primo astratto ci sarebbe da chiedere perché quel o-26 anni.

Inoltre è bene chiarire il concetto sulla PCR ossia REAZIONE A CATENA DELLA POLIMERASI.

Essa non è uno strumento diagnostico poiché troppo aspecifico.

  • La PCR amplifica delle sequenze genetiche (decise tra l’altro dall’operatore sanitario) che non si possono identificare,quindi tali studi SONO NULLI.

Nemmeno via legale la PCR è ammessa come prova di nessun tipo di infezione poiché è risaputo essere uno strumento di ricerca scientifica e non diagnostico (quando si necessita avere molte copie di acido nucleico su cui lavorare questa tecnica è fondamentale ad esempio).

Questo è stato affermato da Kery Mullis,BIOCHIMICO e vincitore del premio Nobel per l’invenzione della PCR NEL 1993.

La tecnica consente l’amplificazione  di frammenti di DNA. La PCR è una tecnica fondamentale in biochimica e nella biologia molecolare, con innumerevoli applicazioni in diversi campi,tuttavia NON E’ UNO STRUMENTO DIAGNOSTICO.

 

 kary mullis

Kary Mullis

ANDANDO AVANTI NELLA LETTURA DEL BUGIARDINO,PRENDIAMO UN’ALTRA FONTE UFFICIALE DL NATIONAL CANCER INSTITUTE (USA)

  • http://www.cancer.gov/cancertopics/causes-prevention/risk/infectious-agents/hpv-vaccine-fact-sheet

 

  • paragrafo 1 :” About 6 million new genital HPV infections occur each year in the United States. Most HPV infections occur without any symptoms and go away without any treatment over the course of a few years”

TRADUZIONE :” Circa 6 milioni di nuove infezioni da HPV genitale si verificano ogni anno negli Stati Uniti . La maggior parte delle infezioni da HPV avvengono senza sintomi e regrediscono senza alcun trattamento nel corso di pochi anni”

  • paragrafo 3 :” “For those who are sexually active, a long-term, mutually monogamous relationship with an uninfected partner is the strategy most likely to prevent HPV infection (4). However, it is difficult to determine whether a partner who has been sexually active in the past is currently infected.”

 Traduzione :” Per coloro che sono sessualmente attive , a lungo termine , il rapporto monogamo con il partner non infetto è la strategia più probabile per prevenire l’infezione da HPV ( 4) . Tuttavia , è difficile stabilire se un partner che è stato sessualmente attivo in passato sia attualmente infetto.”

 

*****OSSERVAZIONI*****

Si sostiene la monogamia ma comunque AFFERMANO CHE E’ DIFFICILE DETERMINARE SE IL PARTNER CHE E’ STATO SESSUALMENTE ATTIVO IN PASSATO SIA ATTUALMENTE

  • paragrafo 4 (conflitti d’interesse) :”The Cervarix vaccine is produced by GlaxoSmithKline (GSK). It is called a bivalent vaccine because it targets two HPV types: 16 and 18. This vaccine is also given in three doses over a 6-month period. The FDA has approved Cervarix for use in females ages 9 to 25 for the prevention of cervical cancer caused by HPV types 16 and 18.”

TRADUZIONE:” ” Il vaccino Cervarix è prodotto da GlaxoSmithKline ( GSK ). E’ un vaccino bivalente perché comprende solo due tipi di HPV,il 16 e 18. Questo vaccino è anche dato in tre dosi nel corso di un periodo di 6 mesi. L’FDA ha approvato l’utilizzo del  Cervarix  in donne di età compresa tra 9-25 anni per la prevenzione del cancro del collo dell’utero causate da tipi di HPV 16 e 18.

 

***OSSERVAZIONI******

Solito dilemma..le neoplasie vanno in base ai compleanni?Continuando a leggere vediamo come i termini usati siano sempre gli stessi ovvero “might” quindi “potrebbe”. E “can cause”…alla faccia delle certezze scientifiche. Sulla base di un’ipotesi (della quale manca bibliografia, consigliano di vaccinare tutti. Ammettono che è un terno al lotto anzi peggio dicendo che il vaccino non previene tutto e non immunizza tutti. Perchè farlo allora?

 

  • paragrafo 5 :” “The HPV vaccines work like other immunizations that guard against viral infections. The investigators hypothesized that the unique surface components of HPV might create an antibody response that is capable of protecting the body against infection, and that these components could be used to form the basis of a vaccine.” 

TRADUZIONE:” ” I vaccini HPV funzionano come le altre vaccinazioni che proteggono contro le infezioni virali . I ricercatori hanno ipotizzato che i componenti di superficie unici di HPV possono creare una risposta anticorpale che sia in grado di proteggere il corpo contro le infezioni , e che questi componenti potrebbero essere utilizzati per formare la base di un vaccino . ”

 

***OSSERVAZIONI*********

 “I ricercatori hanno ipotizzato ? La scienza si basa su delle ipotesi?”

 

  • paragrafo 6 :“Both Gardasil and Cervarix are designed to be given to people in three doses over a 6-month period. However, a recent study showed that women who received only two doses of Cervarix had just as much protection from persistent HPV 16/18 infection as women who received three doses, and the protection was observed through 4 years of follow up (12). Even one dose provided protection; however, these findings need to be evaluated with more research to determine whether fewer than three doses of the vaccine will provide adequate duration of protection. Nonetheless, this information may be helpful for public health officials who administer vaccination programs among groups of people unlikely to complete the three-dose regimen.”

 TRADUZIONE: “Sia Gardasil che Cervarix sono progettati per essere somministrati in tre dosi nell’arco di un periodo di 6 mesi . Tuttavia, un recente studio ha dimostrato che le donne che hanno ricevuto solo due dosi di Cervarix hanno avuto altrettanta protezione da infezioni da  HPV persistente del tipo 16/18, confronto alle  donne che hanno ricevuto le tre dosi , e la protezione è stata osservata attraverso 4 anni di follow- up ( 12 ). Tuttavia , questi risultati devono essere valutati con più ricerca in merito,questo  per determinare e capire se sono necessarie anche meno delle tre dosi consigliate per fornire un’adeguata durata della protezione . Tuttavia , queste informazioni possono essere utili per i funzionari della sanità pubblica che gestiscono i programmi di vaccinazione tra i gruppi di persone incapaci di completare il regime con tre dosi . ”

 

***OSSERVAZIONI***

UNO STUDIO SU QUANTE DOSI VANNO SOMMINISTRATE, VA FATTO PRIMA! COME SI PUO’ DECIDERE DI EFFETTUARE 3 DOSI IN SEI MESI QUANDO DEVONO EFFETTUARE GLI STUDI IN PROPOSITO”?

 

  • Paragrafo 8 ?

In tutto il paragrafo 8 sulla sicurezza del vaccino, NON C’E’ UN SINGOLO STUDIO CITATO

 

  • Paragrafo 9 :“The FDA has approved Gardasil for use in females and males ages 9 to 26 and Cervarix for use in females ages 9 to 25”

Traduzione: ” L’ FDA ha approvato Gardasil per l’utilizzo in donne e uomini età compresa fra 9-26 anni  e Cervarix per l’uso per le donne di età compresa tra  9-25 anni di età ”

 

****OSSERVAZIONI****

Potremmo sapere in base a quali studi e perchè?

 

  • paragrafo 10: “Although Gardasil and Cervarix have been found to be generally safe when given to people who are already infected with HPV, the vaccines do not treat infection and they provide maximum benefit if a person receives them before he or she is sexually active”

TRADUZIONE: “Anche se Gardasil e Cervarix sono considerati sicuri nella loro somministrazione in persone che  già infettate con HPV , i vaccini non trattano l’infezione e forniscono il massimo beneficio se una persona che li riceve prima di lui o lei è sessualmente attiva “

 

***OSSERVAZIONI*****

Ammettono che in assenza di sintomi e segni clinici non c’è modo di sapere se una persona sia  infetta. E nel dubbio, appunto, si consiglia nella vaccinazione di massa non facendo distinzione tra infetti e non.

  1. una tecnica basata sul DNA non può dare informazioni, se l’infezione è recente o meno, visto che il dna del virus viene integrato nella cellula ospite a vita (in teoria). Ma prima hanno parlato di anticorpi, usati per preparare il vaccino. Della titolazione anticorpale IGG o IGM, nemmeno un cenno.

  • paragrafo 11: “ACIP recommends that women who have abnormal Pap test results, which may indicate HPV infection, should still receive HPV vaccination if they are in the appropriate age group”

TRADUZIONE: “ACIP raccomanda che le donne con risultati di test Pap anomali, che potrebbero indicare l’infezione da HPV , dovranno ricevere la vaccinazione HPV se sono nel gruppo di età adeguata ”

 

***OSSERVAZIONI*****

  1. Un PAP test può essere fuori norma per mille motivi. SI indaga la causa quindi, visto che come dicono loro stessi “un pap test anormale “MAY indicate….”
  2. “if the are in the appropriate age group”….stesso problema di prima: le donne fuori età quindi sono immuni?  possono morire?  non sono infettive? NON SI SA…

 


 

Ecco il foglietto  illustrativo di Cervarix

  • 125259-330 PI Approved Final Draft.pdf

 

PREVENZIONE  PREVACCINALE!

 

  • Quanti medici fanno quanto viene detto qui PRIMA di fare il vaccino? Nessuno.
  • CHE STUDI HANNO FATTO PER SPIEGARE L’AVVENIMENTO POST-VACCINALE? NESSUNO.

 

5.3

 

6.1

 

***DANNI/DISTURBI AUTOIMMUNI***

 NUOVI (nella storia clinica del paziente) disturbi autoimmuni

 

disturbi autoimmuni

 

(Vedi. tabella 4)

Affermano che non è possibile stabilire la reazione causale tra vaccino ed evento avverso: Sarebbe banalissimo da fare. Perchè non lo fanno quindi?

 

6.2

Se il vaccino sia potenzialmente cancerogeno, non si sa,e non sono stati condotti studi.

Se non si può escludere ciò, è quindi impossibile affermare il contrario.

 

13

TORNIAMO ALL’ IMMUNITA’.

LA PROTEZIONE COME L’EFFICACIA NON E’ STATA DETERMINATA

 

14 

 


SOS ai genitori: riflettete prima di vaccinare contro il Papillomavirus le vostre figlie; la parola al Dottor Roberto Gava

RIPORTATO DA FONTE A SEGUITO

Già da un po’ di tempo molti genitori stanno ricevendo l’invito da parte dei Servizi di Igiene e Sanità Pubblica di portare le loro figlie di 11-12 anni a vaccinarsi contro il Papillomavirus (HPV).

Molti genitori accettano perché viene detto loro che questa vaccinazione è sicura ed efficace nel proteggere dal tumore del collo dell’utero.
La realtà invece è molto diversa, ma nessuno la fa conoscere, perché le ASL, che per legge dovrebbero dare una informazione completa, corretta ed esauriente, si limitano a presentare solo una parte della medaglia dimenticando totalmente le incognite, i dubbi e le reazioni avverse di questo vaccino che lasciano la Comunità scientifica sempre più perplessa e con più interrogativi che certezze.

Anzi, di certo c’è solo che non abbiamo alcuna dimostrazione che questo vaccino sia efficace nelle donne, perché le supposizioni della sua capacità protettiva verso il tumore del collo dell’utero è solo una estrapolazione di pochi dati desunti da pochissimi studi clinici ancora incompiuti. Inoltre, ancora più certo è che l’efficacia sulle dodicenni non è nient’altro che l’estrapolazione dei dati desunti da pochi studi condotti su donne adulte.

Per fare il punto su questo argomento, il Dr. Serravalle ed io abbiamo scritto un libretto informativo affinché i genitori siano consapevoli di quello che stanno facendo alle loro figlie. Qui non posso certamente riassumere tutto il libro, ma vorrei dare alcuni messaggi significativi per far riflettere chi è interessato direttamente o indirettamente a questo argomento.

Secondo i principi della Farmacologia, un farmaco come il vaccino anti-HPV non avrebbe mai dovuto essere commercializzato, almeno fintanto che non saranno disponibili dati concreti sul suo reale rapporto rischio/beneficio e quindi non prima di altri 15 anni. Oggi però anche i farmacologi assistono, attoniti, ad un totale sovvertimento delle regole che hanno da sempre regolamentato la commercializzazione dei farmaci e che erano state codificate per proteggere il paziente da effetti indesiderati inattesi e limitare gli abusi.

Queste regole oggi non esistono più, perché sono state soppiantate dalle leggi economiche e dagli interessi delle grandilobby farmaceutiche. La Medicina non è più una Missione e neppure un Servizio verso colui che soffre, ma solo un lavoro sottoposto, come tutti gli altri lavori, solo a leggi di mercato dove l’obiettivo ultimo non è il bene dell’altro ma il conseguimento dei guadagni personali…..

  • http://www.informasalus.it/it/articoli/sos-genitori-papilloma.php

 


AGGIORNAMENTO FONTI APRILE 2015

GARDASIL E LA POLEMICA IN COLOMBIA

ASTRATTO

HPV vaccines: Colombian Controversy Continues

On February 16, 2015, Colombia enacted a new law (1751 of 2015) which establishes human health as an autonomous fundamental right. As a fundamental right, it means services promoting health, disease prevention, diagnosis, treatment, recovery, rehabilitation and palliative care should be ensured under the responsibility of State to all people without distinction of any kind. What this means for Colombian survivors of HPV vaccinations remains to be seen…

 

  • http://edgytruth.com/wp-content/uploads/2015/04/hpv.pdf

 

ALLEGATI E ARTICOLI CORRELATI

 

Per leggere le fonti originali cliccare i seguenti link riportati di seguito

  • http://www.governo.it/bioetica/testi/Conflitti_interessi.pdf
  • http://sanevax.org/sanofi-new-gardasil-advertising-campaign/
  • http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/23061593
  • http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/22375842

 

AGGIORNAMENTO FONTI GIUGNO 2015

 

Norma Erickson, presidente di SaneVax Inc. Fondata nel 2010,rilascia le seguenti dichiarazioni:

“Sorprendentemente, il vaccino contro l’HPV è raccomandato da molti governi come prevenzione del  cancro cervicale. Eppure non vi è alcuna prova che l’HPV sia in alcun modo collegato a tale cancro. Allo stesso tempo, proprio gli studi della società farmaceutica indicano che il 2,5% delle donne che ricevono il suddetto vaccino  avrà una o più reazioni avverse”.

  • http://sanevax.org/the-most-dangerous-vaccine/

 

Human Papillomavirus in Infants: Transmission, Prevalence, and Persistence

  • http://sanevax.org/human-papillomavirus-in-infants-transmission-prevalence-and-persistence/

The Most Dangerous Vaccine

  • http://sanevax.org/the-most-dangerous-vaccine/

PUB MED SI PRONUNCIA SULLA PERICOLOSITÀ DEGLI ADIUVANTI PRESENTI NEI VACCINI HPV PAPILLOMA VIRUS SU TRE RAGAZZE COLOMBIANE INVITA A MONITORARE LA POPOLAZIONE VACCINATA.

Sindrome autoimmune auto-infiammatoria (Asia) indotta da adiuvanti dopo la vaccinazione HPV papillomavirus umano quadrivalente nelle ragazze colombiane: un invito alla medicina personalizzata.

Questo studio riguarda 3 pazienti con sindrome autoimmune auto-infiammatoria indotta da adiuvanti (Asia) dopo il vaccino quadrivalente papillomavirus umano vaccino (HPV). Tutti le pazienti erano donne. La diagnosi consisteva in HLA-B27 entesite correlata rispettivamente artrite, artrite reumatoide e il lupus eritematoso sistemico,. I nostri risultati evidenziano il rischio di sviluppare ASIA dopo la vaccinazione HPV e possono servire ad aumentare la consapevolezza di tale complicazione. I fattori che sono predittivi di sviluppare malattie autoimmuni devono essere esaminati a livello di popolazione, al fine di stabilire le misure di prevenzione nei soggetti a rischio, per i quali l’assistenza sanitaria deve essere personalizzata.

  •  http://sanevax.org/autoimmuneauto-inflammatory-syndrome-induced-by-adjuvants-asia-after-quadrivalent-human-papillomavirus-vaccination-in-colombians-a-call-for-personalised-medicine/

 

Autoimmune/auto-inflammatory syndrome induced by adjuvants (ASIA) after quadrivalent human papillomavirus vaccination in Colombians: a call for personalised medicine.

  • http://www.researchgate.net/publication/276210737_Autoimmuneauto-inflammatory_syndrome_induced_by_adjuvants_%28ASIA%29_after_quadrivalent_human_papillomavirus_vaccination_in_Colombians_a_call_for_personalised_medicine

HPV: aggiornamenti dal Centro e Sud America; un altro decesso avvenuto nel maggio 2015.

Lesioni HPV vaccini e decessi Ora segnalati dal Centro e Sud America

Karen-Gardasil-Colombia

HPV Vaccini: aggiornamenti dal Centro e Sud America

 

Colombia e le proteste

Marching della Giustizia dopo la vaccinazione HPV

  • http://vaccineimpact.com/2015/hpv-vaccine-injuries-and-deaths-now-being-reported-from-central-and-south-america/

    Un’altra testimonianza.
    Traduzione di un astratto di seguito.
    Vittima della vaccinazione contro il Papillomavirus umano (CERVARIX) è Katie Green.
    Katie aveva 15 anni quandoricevette la vaccinazione CERVARIX.
    Dopo la seconda dose,il suo braccio iniziò a gonfiarsi notevolmente.Successivamente a questo la ragazzina fu colta da vertigini, nausea e malessere generale .
    La stessa ha dovuto abbandonare il suo sport preferito perchè impossibile anche stare in piedi dal forte malessere.
    Il Ricercatore Dr Manuel Martinez-Lavin ha parlato chiaramente della correlazione con la fibromialgia – che causa dolori diffusi ; questa condizione chiamata sindrome della tachicardia posturale (POTS), sembra essere correlata alla suddetta vaccinazione. POTS è una malattia del sistema nervoso; i sintomi includono svenimenti, vertigini, incapacità di concentrazione e stanchezza. La condizione può essere a lungo termine o addirittura permanente.

  • http://www.dailymail.co.uk/health/article-3106372/Just-safe-cervical-cancer-jab-families-say-daughters-suffered-devastating-effects-HPV-vaccine-experts-worried-too.html
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Vaccinazione Antinfluenzale: continuano i decessi

Continuano i decessi legati alla vaccinazione antinfluenzale

Martedì, 24 febbraio 2015

Decesso

Aggiornamento fonti a fine articolo

Il conto ufficiale delle vittime di influenza di quest’anno continua a crescere.

Questa è la testimonianza di Chad Rattray, un ragazzo di 37-anni, ex venditore di hot dog di Spokane, Washington. Chad di recente aveva contratto l’influenza,ma è morto per delle complicanze della stessa.

Egli, come milioni di altri americani, ha seguito il consiglio delle autorità sanitarie sulla vaccinazione antinfluenzale,la quale presumibilmente,lo avrebbe protetto contro l’infezione della medesima,invece si ammalò subito dopo.

Secondo il Washington Times , Rattray avrebbe dovuto per lavoro guidare un autobus Lunedi 19 gennaio, ed invece fu ricoverato in terapia intensiva al Sacred Heart Medical Center’s per il trattamento. I dettagli specifici riguardanti la morte di Rattray non sono stati riportati dai media,ma la verità è che il giovane non è morto a causa dell’influenza.

I rapporti indicano chiaramente che egli aveva ricevuto un vaccino antinfluenzale e che prima di questo,fosse in ottimo stato di salute.

Un memoriale è stato istituito nel punto in cui era solito servire hot dog dal suo iconico carrello hot dog nei pressi della Bank of America edificio nel centro di Spokane.

“Era una di quelle persone che si sono distinte in un mondo pieno di Knuckleheads”, ha dichiarato Tim Burk, ingegnere capo per la costruzione della banca.

“Non c’era niente che non mi piaceva di quel ragazzo. Penso che pur chiedendo a 10.000 persone,nessuna parlerebbe male di lui”.

Numerosi altri decessi sono stati segnalati in correlazione della vaccinazione antinfluenzale.

La morte di Rattray infatti, arriva sulla scia della morte di altre persone prima di lui purtroppo,una di queste, Kiera Driscoll,morta per arresto cardiaco a causa dell’ influenza A.

Come Rattray, la giovane Kiera aveva recentemente ottenuto un vaccino antinfluenzale avendo uno stato di salute ottimale; successivamente alla vaccinazione ha contratto una grave tosse e febbre,perciò venne ricoverata in clinica.

La giovane ragazza morì in ospedale. Forse non a caso, Kiera è morta a causa dello stesso ceppo influenzale per il quale era stata vaccinata.

Almeno altri quattro,sono i casi di decessi legati alla vaccinazione influenzale segnalati, tra cui la recente morte della ventiseienne Katherine McQuestion.

Sposata di recente e tecnico di radiologia, Katherine  (è stato riferito) fu costretta a vaccinarsi per l’antinfluenzale, dal suo datore di lavoro (Medical Center di Santa Caterina a Pleasant Prairie, Wisconsin) subendo gravi complicanze tra cui sepsi, un tipo di avvelenamento del sangue,e insufficienza cardiaca.

Amber Grey, quattordici anni è un’altra vittima della vaccinazione  antinfluenzale.

Anche Amber come gli altri prima di lei, godeva di un ottimale stato di salute prima della vaccinazione. Come Kiera, Amber è risultata positiva per l’influenza A (prima del suo decesso), lo stesso ceppo trovato nel vaccino antinfluenzale.Ella, ha contratto una grave infezione batterica e la polmonite nei giorni prima della sua scomparsa.

E così, la lista delle vittime continua quotidianamente. Sorprendentemente, i media iniziano a dire quello che prima omettevano riguardo alle vaccinazioni.

 

Fonte:

http://www.naturalnews.com/048746_flu_shot_pharmaceutical_deaths_medical_propaganda.html##ixzz3SnTab5jl

PER POTER LEGGERE MEGLIO SU QUESTI CASI CLICCARE LE FONTI DI SEGUITO

  • WISN.com.
  • DesMoinesRegister.com.

 

Non bastavano  i pazienti morti subito dopo la somministrazione del vaccino; ora si scopre anche che il vaccino antinfluenzale quest’anno non copre dai virus veramente in circolazione.

In ITALIA,una ventina i morti finora segnalati (ma poi è calata la coltre del silenzio e non è dato sapere se le segnalazioni di eventi avversi gravi o morti sono continuate) dopo il vaccino antinfluenzale. Ministero e Iss si sono affrettati ad assolvere il vaccino ancor prima di avere sottomano le relazioni delle autopsie, ma ora emerge un altro inghippo: il vaccino sul mercato quest’anno non ha azzeccato le previsioni sui virus influenzali circolanti e quindi non copre, se non in minima parte, da ciò cui siamo realmente esposti.

A dirlo sono stati i CDC di Atlanta (Centers for Diseases Control); peccato che in Italia ministero, Aifa eIss preferiscano ignorare questa segnalazione. I cittadini italiani sono quindi svantaggiati perché hanno meno informazioni e quindi non saranno veramente liberi di fare una scelta informata.

La notizia ha causato polemiche e preoccupazione negli Stati Uniti. Il ceppo predominante in circolazione al momento negli Usa è una forma mutata del virus H3N2: più della metà dei campioni influenzali tratti da persone malate ha mostrato di non essere un buon ‘match’ per il vaccino.

Eppure i responsabili della salute pubblica Usa continuano a invitare la popolazione a vaccinarsi, «in quanto – dicono – il vaccino puo’ fornire teoricamente ‘protezione incrociata’, ossia diminuire la durata della malattia».

A quando il recupero della logica e del buon senso?

RIPORTIAMO DI SEGUITO CON FONTE L’INVITO ALLA CAUTELA A QUESTO VACCINO “NON EFFICACE” E DANNOSO

 

Ecco i risultati effettivi di quello che abbiamo trovato nel vaccino influenzale da GSK

(lotto # 9H2GX):


Alluminio: 0,4 ppm
Arsenico: zero
cadmio: zero
Piombo: a zero
Mercury: 51 ppm”

 

Ecco una foto di questa sezione del foglietto illustrativo, con il numero di telefono gratuito GlaxoSmithKline:

Flulaval-mercury-flu-shot-adverse-effects-600

Per leggere il resto cliccate nel seguente link

  • http://www.globalresearch.ca/us-centers-for-disease-control-issues-flu-vaccine-apology-this-years-vaccine-doesnt-work/5418124

 

 

Weekly US Influenza Surveillance report

La relazione completa è disponibile anche in formato PDF

FluView: un rapporto settimanale Influenza Surveillance Preparato dalla Divisione Influenza

2014-2015 Influenza Stagione Settimana 48 termina 29 nov 2014

Durante la settimana 48 (23-29 Novembre 2014), l’attività influenzale è aumentata negli Stati Uniti.

 

  • Sorveglianza virale: di 13.398 campioni analizzati e riportati da US Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) e National respiratorie e Enteric virus Sistema di Sorveglianza (NREVSS) collaborando laboratori durante la settimana 48, 2274 (17,0%) sono risultati positivi per l’influenza.
  • Polmonite e influenza Mortalità: La percentuale di decessi attribuiti a polmonite e influenza (P & I) è stato al di sotto della soglia epidemica.
  • Influenza associata a  morti pediatriche: Non sono stati riportati decessi pediatrici-influenzali associati.
  • : Influenza associata a ricoveri è stato riportato un tasso cumulativo per la stagione di 1,8 ricoveri influenzali associati confermati in laboratorio per 100.000 abitanti.
  • Ambulatorio Malattia Sorveglianza: La percentuale di visite ambulatoriali per la malattia simil-influenzale (ILI) è stato del 2,6%, al di sopra della linea di base nazionale del 2,0%. Otto dei 10 regioni riferito ILI a livelli basali regionali specifici. Puerto Rico e sei stati sperimentati alta attività ILI; uno stato sperimentato attività ILI moderata; cinque stati sperimentati bassa attività ILI; New York City e 38 stati sperimentati minima attività ILI; e il Distretto di Columbia aveva dati sufficienti.
  • Diffusione geografica di Influenza: La diffusione geografica di influenza in Puerto Rico e sei stati è stato segnalato come diffusa; 14 stati segnalati attività regionali; Isole Vergini Americane e 19 stati segnalati attività locali;il Distretto di Columbia e 11 stati segnalati attività sporadica; e Guam non ha segnalato.

Sintesi Nazionale e Regionale di Selezione dei componenti di sorveglianza

HHS Sorveglianza Regioni * Cumulato dei dati dal 28 Settembre 2014 (Settimana 40)
Out-paziente † ILI Numero di giurisdizioni segnalazione activity§ regionale o diffusa % campioni respiratori positivi per l’influenza ‡ A (H1N1) pdm09 A (H3) A (Subtyping non eseguito) B Morti pediatrici
Nazione Elevato 21 di 54 17,0% 33 3.093 4.502 1.234 5
Regione 1 Elevato 3 di 6 2,3% 1 36 24 15 0
Regione 2 Elevato 1 di 4 1,7% 6 114 33 29 0
Regione 3 Elevato 1 di 6 8,5% 1 223 131 44 0
Regione 4 Elevato 6 di 8 14,1% 2 484 2.039 646 4
Region 5 Elevato 4 di 6 19,8% 9 473 831 66 0
Regione 6 Elevato 3 su 5 22,7% 4 569 1.116 296 0
Regione 7 Elevato 0 di 4 10,0% 2 203 63 42 0
Regione 8 Normale 2 di 6 11,2% 3 233 131 27 0
Regione 9 Normale 0 su 5 3,0% 4 164 66 51 1
Regione 10 Elevato 1 di 4 18,4% 1 594 68 18 0

* regioni HHS (Regione 1 CT, ME, MA, NH, RI, VT, Regione 2: NJ, NY, Puerto Rico, Isole Vergini Americane, Regione 3: DE, DC, MD, PA, VA, Virginia Occidentale, Regione 4: AL, FL, GA, KY, MS, NC, SC, TN; Regione 5: IL, IN, MI, MN, OH, WI; Regione 6: AR, LA, NM, OK, TX; Regione 7: IA, KS , MO, NE, Regione 8: CO, MT, ND, SD, UT, WY, Regione 9: AZ, CA, Guam, HI, NV, e Regione. 10: AK, ID, OR, WA)
† elevati: la % di visite per ILI è pari o superiore al nazionale o di base specifici per regione
§ Include tutti i 50 Stati, il Distretto di Columbia, Guam, Portorico e Isole Vergini Americane
dati nazionali ‡ sono per la settimana in corso; dati regionali sono per gli ultimi tre settimane

US Virologic Sorveglianza:

OMS e NREVSS collaborano con laboratori situati in tutti i 50 stati, Puerto Rico, e il Distretto di Columbia relazione al CDC il numero di campioni respiratori testati per l’influenza e il numero positivo di virus di tipo influenzale e dell’influenza A sottotipo di virus. I risultati dei test effettuati nella settimana corrente vengono riassunti nella seguente tabella.

Sono disponibili dati specifici Regione

  • http://gis.cdc.gov/grasp/fluview/fluportaldashboard.html .

Week 48
Numero di campioni testati 13.398
Numero di campioni positivi (%) 2.274 (17,0%)
I campioni positivi per tipo / sottotipo
  Influenza A 2.129 (93,6%)
             A (H1N1) pdm09 5 (0,2%)
             H3 656 (30,8%)
             Subytping non eseguita 1.468 (69,0%)
  Influenza B 145 (6,4%)

 


INFLUENZA virus isolato

Vista LIVELLO Nazionale e Regionale Grafici e dati

Influenza Virus Caratterizzazione *:

Il CDC ha caratterizzato 132 virus influenzali [1 A (H1N1) pdm09, 114 A (H3N2), e 17 virus dell’influenza B] da noi raccolti laboratori dal 1 ottobre 2014.

 

Influenza A virus [115]

  • A (H1N1) pdm09 [1]: L’unico virus H1N1 testato è stato caratterizzato come A / California / 7/2009 del-like, la componente influenza A (H1N1) del vaccino influenzale 2014-2015 nell’emisfero settentrionale.
  • A (H3N2) [114]: Forty-otto (42%) dei 114 virus H3N2 testati sono stati caratterizzati da A / Texas / 50/2012-like, la componente di influenza A (H3N2) dell’influenza 2014-2015 nell’emisfero settentrionale vaccino. Sixty-sei (58%) dei 114 virus testati hanno mostrato sia titoli ridotti con antisiero prodotto contro A / Texas / 50/2012 o apparteneva a un gruppo genetico che mostra tipicamente titoli ridotte a A / Texas / 50/2012. Tra i virus che hanno mostrato titoli con antisiero contro A / Texas / ridotti 50/2012, la maggior parte erano antigenicamente simili al A / Svizzera / 9715293/2013, il virus H3N2 selezionato per il vaccino contro l’influenza dell’emisfero australe il 2015. A / Svizzera / 9715293/2013 è legata a, ma antigenicamente e geneticamente distinguibili, dalla A / Texas / 50/2012 virus vaccinale.A / Svizzera-come virus H3N2 sono stati rilevati negli Stati Uniti in piccole quantità nel marzo del 2014 e ha cominciato ad aumentare attraverso la primavera e l’estate.

Influenza B virus [17]

Ten (58,8%) dei virus dell’influenza B testati appartengono a B / Yamagata / 16/88 lignaggio e le restanti sette virus (41,2%) l’influenza B testati appartengono a B / Victoria / 02/87 lignaggio.

  • Yamagata Lineage [10]: Tutti i virus dieci B / Yamagata-lignaggio sono stati caratterizzati da B / Massachusetts / 2/2012-simile, che è incluso come componente di influenza B del 2014-2015 nell’emisfero settentrionale trivalenti e quadrivalente influenzali vaccini.
  • Victoria Lineage [7]: Tutti i virus sette B / Victoria-lignaggio sono stati caratterizzati da B / Brisbane / 60/2008-like, il virus che è incluso come componente di influenza B del dell’emisfero settentrionale vaccino quadrivalente influenzale 2014-2015.

* CDC utilizza abitualmente l’inibizione emoagglutinazione (HI)  per confrontare quanto i virus influenzali attualmente in circolazione siano quelli inclusi nel vaccino influenzale, e di monitorare per i cambiamenti nel virus influenzali circolanti. Tuttavia, una parte della recente influenza A (H3N2) non crescono di titoli emoagglutinazione sufficienti per la caratterizzazione antigenica da HI. Per molti di questi virus, CDC è anche eseguendo la caratterizzazione genetica di dedurre le proprietà antigeniche.

 Antivirale Resistance:

Prove di influenza A (H1N1) pdm09, A (H3N2) e il virus dell’influenza B, isolati per la resistenza agli inibitori della neuraminidasi (oseltamivir e zanamivir) viene eseguita dal CDC usando un test funzionale. Ulteriori A (H1N1) pdm09 e A (H3N2) campioni clinici sono testati per mutazioni del virus noto per conferire resistenza all’oseltamivir. I dati riassunti sotto combinare i risultati di entrambi i metodi di prova. Questi campioni sono regolarmente ottenuti per scopi di sorveglianza, piuttosto che per i test diagnostici dei pazienti sospettati di essere infetti dal virus antivirali resistente.
Alti livelli di resistenza agli adamantani (amantadina e la rimantadina) persistono tra A (H1N1) pdm09 e A (H3N2) virus (i adamantani non sono efficaci contro i virus dell’influenza B). Pertanto, i dati di test di resistenza adamantano non sono presentati qui di seguito.

 

Neuraminidasi Inhibitor Resistenza Test Risultati su campioni prelevati dal 1 Ottobre 2014

Oseltamivir Zanamivir
Campioni di virus testati (n) Virus resistenti, Numero (%) Campioni di virus testati (n) Virus resistenti, Numero (%)
Influenza A (H3N2) 71 0 (0.0) 71 0 (0.0)
Influenza B 24 0 (0.0) 24 0 (0.0)
A (H1N1) pdm09 5 0 (0.0) 5 0 (0.0)

Negli Stati Uniti, tutti i virus influenzali circolanti recentemente sono stati sensibili all’ inibitore della neuraminidasi antivirale farmaci, oseltamivir e zanamivir; tuttavia, rari casi sporadici di oseltamivir-resistente A (H1N1) pdm09 e A (H3N2) virus sono stati rilevati in tutto il mondo. Trattamento antivirale con oseltamivir o zanamivir è raccomandato il più presto possibile per i pazienti con influenza confermata o sospetta che hanno malattie gravi, complicate, o progressivo;che richiedono il ricovero in ospedale; o che sono ad alto rischio di gravi complicanze da influenza.
Ulteriori informazioni sulle raccomandazioni per il trattamento e la chemioprofilassi di infezione da virus influenzale con agenti antivirali è disponibile presso:

http://www.cdc.gov/flu/antivirals/index.htm .

 

Polmonite e influenza (P & I) Mortalità Sorveglianza:

Durante la settimana 48, il 5,4% di tutti i decessi segnalati attraverso il 122 Cities mortalità Reporting System erano dovuti alla P & I. Questa percentuale era inferiore alla soglia epidemica del 6,5% per 48 settimane.

Polmonite e influenza mortalità
 

Influenza associata alla mortalità pediatrica:

. Nessun decesso pediatrico influenzale, è stato segnalato alla CDC durante la settimana 48. Ad oggi, cinque morti pediatriche influenzali associate, sono state segnalate per la stagione 2014-2015

Ulteriori dati sono disponibili all’indirizzo: http://gis.cdc.gov/ GRASP / Fluview / PedFluDeath.html .

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Influenza Associata a Ricoveri:

L’ospedalizzazione rete di sorveglianza dell’influenza (FluSurv-NET) conduce la sorveglianza sulla popolazione per ricoveri da influenza confermati in laboratorio nei bambini di età inferiore ai 18 anni (dal momento che la stagione 2003-2004 l’influenza) e adulti (a partire dalla stagione 2005-2006 l’influenza ).

Il FluSurv-NET,copre più di 70 contee nelle 10 Emerging Infections Programma (EIP) stati (CA, CO, CT, GA, MD, MN, NM, NY, OR, e TN) e ulteriore Influenza ospedalizzazione progetto di sorveglianza (IHSP) Stati. Il IHSP iniziata durante la stagione 2009-2010 per migliorare la sorveglianza durante il 2009 H1N1 pandemica. Siti IHSP inclusi IA, ID, MI, OK e SD durante la stagione 2009-2010; ID, MI, OH, OK, RI, e UT durante la stagione 2010-2011; MI, OH, RI, e UT durante la stagione 2011-2012; IA, MI, OH, RI, e UT durante la stagione 2012-2013; e MI, OH, e UT durante il 2013-2014 e 2014-15 stagioni.

I dati raccolti sono utilizzati per stimare i tassi di ospedalizzazione specifici per età su base settimanale, e descrivere le caratteristiche delle persone ricoverate con grave malattia influenzale. Le tariffe previste sono suscettibili di essere una sottostima come ricoveri da influenza possono perdere, sia perché il test non viene eseguito, o perché i casi possono essere attribuiti ad altre cause di polmonite o altre complicazioni da influenza comuni.

Tra il 1 ottobre 2014 e 29 Novembre 2014, sono stati segnalati 500 ricoveri influenzali associati confermati in laboratorio. Il tasso complessivo di ospedalizzazione era 1,8 per 100.000 abitanti. Il più alto tasso di ospedalizzazione è stato tra gli adulti di età compresa tra ≥65 anni (5,9 per 100.000 abitanti). Tra tutti i ricoveri, 444 (88,8%) sono stati associati con l’influenza A, 51 (10,2%), con l’influenza B, 3 (0.6%) con il virus dell’influenza A e B co-infezione, e 2 (0,4%) non ha avuto informazioni sul tipo di virus. Tra quelli con influenza A sottotipo informazioni, 116 (100%) erano virus H3N2.

I risultati clinici sono preliminari e basati su 109 casi (22%) pediatrici e adulti con completa astrazione cartella clinica. La maggioranza (93%) degli adulti ospedalizzati ha avuto almeno un riportato condizione medica di base; il più comunemente riportati sono stati disordini metabolici, malattie cardiovascolari e l’obesità. Sette (7%) adulti ospedalizzati non avevano identificato condizioni mediche di base. Tra i 12 bambini ricoverati in completa medico grafico astrazione, 6 (50%) non avevano condizioni mediche di base identificati. Tra le nove donne ricoverate in età fertile (15-44 anni), quattro erano in stato di gravidanza.

 Dati FluSurv-NET aggiuntive si possono trovare:

  • http://gis.cdc.gov/GRASP/Fluview/FluHospRates.html
  • http://gis.cdc.gov/grasp/fluview/FluHospChars.html

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Sorveglianza della malattia:

Nationwide durante la settimana 48, il 2,6% delle visite di pazienti segnalati attraverso gli Stati Uniti ambulatoriale malattia simil-influenzale Network Surveillance (ILINet) erano dovute a malattia simil-influenzale (ILI). Questa percentuale è al di sopra della soglia nazionale di 2,0%.

(ILI è definita come la febbre (temperatura di 100 ° C [37,8 ° C] o superiore) e la tosse e / o mal di gola).

Sono disponibili dati aggiuntivi:

  • http://gis.cdc.gov/grasp/fluview/fluportaldashboard.html

 

livelli nazionali di ILI e ARI
 

A livello regionale, la percentuale di visite ambulatoriali per ILI variava dal 1,0% al 4,5% durante la settimana 48. Otto regioni (regioni 1, 2, 3, 4, 5, 6, 7, e 10), ha registrato una percentuale di visite ambulatoriali per ILI pari o superiore ai livelli di base specifici per la regione.

 

Indicatore di attività ILINet State Map:

 

I dati raccolti in ILINet vengono utilizzati per produrre una misura di attività ILI * per stato. I livelli di attività sono basate sulla percentuale di visite ambulatoriali in uno stato a causa di ILI e sono confrontati con la percentuale media di visite ILI che si verificano durante le settimane con poco o nessun virus dell’influenza circolazione. I livelli di attività spaziano dal minimale, che corrisponderebbe ad attività ILI da ambulatori di essere seguito, o solo leggermente al di sopra, la media, per elevata, che corrisponde all’attività ILI da ambulatori di essere molto superiore alla media.

Durante la settimana 48, i seguenti livelli di attività ILI sono stati riportati:

 

  • Puerto Rico e sei stati (Alabama, Florida, Georgia, Louisiana, Mississippi e Texas) sperimentato alta attività ILI.
  • Uno Stato (Illinois) con esperienza di attività ILI moderata.
  • Cinque Stati (Kansas, Missouri, Nevada, Utah e Virginia) hanno sperimentato una bassa attività ILI.
  • New York City e 38 stati (Alaska, Arizona, Arkansas, California, Colorado, Connecticut, Delaware, Hawaii, Idaho, Indiana, Iowa, Kentucky, Maine, Maryland, Massachusetts, Michigan, Minnesota, Montana, Nebraska, New Hampshire, New Jersey , New Mexico, New York, North Carolina, North Dakota, Ohio, Oklahoma, Oregon, Pennsylvania, Rhode Island, South Carolina, South Dakota, Tennessee, Vermont, Washington, West Virginia, Wisconsin, e Wyoming) sperimentato minima attività ILI.
  • I dati non sono sufficienti per calcolare un livello di attività ILI dal District of Columbia.

Clicca sulla mappa per lanciare strumento interattivo

 

* Questa mappa utilizza la percentuale di visite ambulatoriali per i fornitori di assistenza sanitaria per la malattia simil-influenzale per misurare il livello di attività ILI all’interno di uno stato. Non, tuttavia, misurare il grado di diffusione geografica di influenza all’interno di uno stato. Pertanto, i focolai che si verificano in una sola città potrebbero causare lo stato per visualizzare elevati livelli di attività.
I dati raccolti in ILINet possono rappresentare sproporzionatamente alcune popolazioni all’interno di uno stato, e quindi, non può rappresentare esattamente il quadro completo dell’attività influenzale per l’intero stato.
Dati visualizzati in questa mappa sono basati su dati raccolti in ILINet, mentre la carta di attività influenzale di Stato e territoriale si basa sui risultati degli epidemiologi statali e territoriali. I dati presentati in questa mappa è preliminare e possono cambiare come più dati ricevuto.
Le differenze nei dati qui presentati dai CDC e indipendentemente da alcuni dipartimenti sanitari statali probabilmente rappresentano diversi livelli di completezza dei dati con i dati presentati dallo Stato rischia di essere il più completo .

 

Diffusione geografica di influenza come valutato dagli epidemiologi

L’attività influenzale riportata da epidemiologi statali e territoriali indica la diffusione geografica del virus dell’influenza, ma non misura la gravità dell’attività influenzale.

Durante la settimana 48, la seguente attività influenzale è stato segnalato:

  • Attività di influenza diffusa è stata riportata da Puerto Rico e sei stati (Alaska, Florida, Illinois, Louisiana, Maryland e North Carolina).
  • Attività di influenza regionale è stato riportato da 14 stati (Alabama, Colorado, Georgia, Indiana, Kentucky, Maine, Massachusetts, Minnesota, Mississippi, New Hampshire, Oklahoma, Texas, Utah, e Wisconsin).
  • Attività di influenza locale è stato segnalato da Isole Vergini Americane e 19 stati (Arkansas, Connecticut, Delaware, Iowa, Kansas, Michigan, Missouri, Montana, Nebraska, Nevada, New Jersey, New York, Ohio, Oregon, Pennsylvania, South Carolina, Vermont , Virginia, e Wyoming).
  • Attività di influenza sporadica è stata riportata dal Distretto di Columbia e 11 Stati (Arizona, California, Hawaii, Idaho, New Mexico, North Dakota, Rhode Island, South Dakota, Tennessee, Washington e West Virginia).
  • Guam non ha riportato.

Ulteriori Informazioni di Sorveglianza nazionale e internazionale dell’Influenza

FluView Interactive:

FluView Presenta applicazioni interattive in grado di fornire immagini dinamiche dei dati influenzali raccolti e analizzati da CDC. Queste applicazioni interattive FluView permettono alle persone di creare su misura, interpretazioni visive di dati influenzali, così come fanno i confronti tra le stagioni influenzali, regioni, gruppi di età e una varietà di altri dati demografici.

 

Stato USA e sorveglianza dell’influenza locale  (Cliccare per Info):

Alabama Alaska Arizona Arkansas California
Colorado Connecticut Delaware District of Columbia Florida
Georgia Hawaii Idaho Illinois Indiana
Iowa Kansas Kentucky Louisiana Maine
Maryland Massachusetts Michigan Minnesota Mississippi
Missouri Montana Nebraska Nevada New Hampshire
New Jersey Nuovo Messico New York Carolina del Nord Dakota del Nord
Ohio Oklahoma Oregon Pennsylvania Rhode Island
Carolina del Sud Dakota del Sud Tennessee Texas Utah
Vermont Virginia Washington Virginia Occidentale Wisconsin
Wyoming New York City Isole Vergini

 

Organizzazione Mondiale della Sanità:

Ulteriori informazioni di sorveglianza dell’influenza da paesi membri dell’OMS partecipazione è disponibile attraverso FluNete l’ Epidemiologia globale Reports.

 

AGGIORNAMENTO FONTI SETTEMBRE 2015

IL VACCINO ANTINFLUENZALE E LA SUA INEFFICACIA

Secondo un rapporto della sanità pubblica in Inghilterra, il vaccino antinfluenzale ha avuto efficacia  in appena il 34% dei casi durante l’inverno scorso.

Durante la stagione, è stato stimato che il suddetto vaccino abbia avuto efficacia solamente in 3 persone su 100.

Ovviamente il CDC consiglia la suddetta vaccinazione una volta all’anno nonostante i decessi avvenuti

Fonte

  • http://www.thetimesgazette.com/flu-jab-worked-in-just-one-out-of-three-cases-says-report-from-public-health-england/7445/

 

Correlazione tra la narcolessia ed il vaccino antinfluenzale Pandemrix

Pandemrix, un vaccino usato durante la stagione influenzale 2009/2010 per la prevenzione della pandemia influenzale H1N1, sembra innescare un aumento sconcertante di quasi 1.300 casi di narcolessia in Europa, a differenza del  vaccino H1N1, Focetria.

Come mai?

È stata la reazione correlata al vaccino, o per la risposta immunitaria al virus in sé?

Per rispondere a queste domande, un team internazionale di ricercatori ha analizzato i sieri di individui che erano stati vaccinati con uno dei due vaccini, alcuni dei quali aveva sviluppato la narcolessia in seguito alla vaccinazione.

I ricercatori hanno concluso, in un rapporto del 1° luglio pubblicato nella rivista scientifica Science Translational Medicine, che le differenze nelle proteine virali utilizzate per rendere efficaci i vaccini potrebbero spiegare l’associazione tra narcolessia e il vaccino Pandemrix.

  • “I risultati suggeriscono che le infezioni naturali possono innescare una risposta autoimmune che coinvolge il mimetismo molecolare” – una somiglianza tra un antigene e una struttura ipocretina legata nel cervello, ha affermato S. Sohail Ahmed, MD, un reumatologo e co-autore dello studio con Lawrence Steinman, MD, professore di pediatria e neurologia e scienze neurologiche presso la Stanford University School of Medicine, e dei loro colleghi.

Ahmed ha sottolineato che gli scienziati hanno ritenuto a lungo che la narcolessia potrebbe essere una malattia autoimmune, perché la maggior parte dei pazienti hanno un particolare tipo di istocompatibilità, noto come HLA DQB1 * 0602.

Quasi tutte le malattie associate con i tipi di HLA sono autoimmuni.

  • http://mobile.journals.lww.com/neurotodayonline/_layouts/oaks.journals.mobile/articleviewer.aspx?year=2015&issue=08060&article=00002
  • http://www.cdc.gov/vaccinesafety/concerns/history/narcolepsy-flu.html

 

Usa: Errata somministrazione e cattiva conservazione dei vaccini

 

I funzionari della Contea di Salem nel New Jersey riferiscono che almeno cinque bambini sono stati ricoverati in una clinica perchè hanno ricevuto vaccinazioni improprie. Il caso più eclatante ha riguardato un bambino di 2 anni che ha ricevuto una “dose eccessiva” del vaccino Gardasil per la prevenzione cancro del collo dell’utero.

A due bambini che sono stati iniettati vaccini scaduti; un bambino ha ricevuto una dose di vaccino antinfluenzale, ma non rientrava nella fascia età consigliata. I vaccini per un valore stimato di $ 20.000 sono stati ritenuti non sicuri a causa del guasto ad un gruppo frigorifero e sono stati distrutti.

  • http://www.nj.com/salem/index.ssf/2015/07/children_got_wrong_immunizations_including_cervica.html#incart_river_mobileshort

ALLEGATI

Influenza: più di 2 milioni di persone colpite

LA SINDROME INFLUENZALE; Inefficacia e danni della vaccinazione

Influenza,l’85% dei sanitari evita di vaccinarsi

U.S.A. TRE RECENTI DECESSI A POCHE ORE DAL VACCINO ANTINFLUENZALE

FIRENZE:Survey Centro Studi Fimmg su campagna vaccinazione antiinfluenzale

Influenza: fuga dalle vaccinazioni dopo l’allarme Fluad

Alcune riflessioni sull’influenza, sul vaccino e sulla loro mortalità

USA: I CDC confermano che il vaccino antinfluenzale non funziona

 

 

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Influenza: più di 2 milioni di persone colpite

Influenza: più di 2 milioni di persone colpite

influenza-tutto-cio-che-nessuno-vi-ha-mai-det-L-VigDed

18/02/2015


Solo tre anni fa l’influenza fu così virulenta.Quest’anno ha colpito particolarmente  i francesi.L’Istituto di sorveglianza sanitaria (VS) si aspetta una diminuzione dell’epidemia nei prossimi giorni.

L’ influenza stagionale ha raggiunto la soglia di due milioni di persone colpite.

Hexagon è tornato questo inverno con una attività di influenza particolarmente virulenta. L’Istituto di sorveglianza sanitaria (VS) e il gruppo di esperti e le informazioni circa l’influenza, ha annunciato mercoledì la mappa della Francia dell’epidemia. Il Nord-Pas-de-Calais in Corsica,tutto il paese non ne è rimasto indenne senza alcuna distinzione geografica.

Tuttavia, è nel Limousin (1.901 casi ogni 100.000 persone), nella Provenza-Alpi-Costa Azzurra (1215) e nei Midi-Pirenei (1213) che la malattia è più diffusa.Queste cifre sono dieci volte superiore al massimale epidemia di 143 casi per 100.000 da parte delle autorità sanitarie.


 

Mappatura influenza stagionale 2014/2015
Mappatura influenza stagionale 2014/2015


Dalla scorsa settimana, 600.000 nuovi casi di malattia simil-influenzale sono stati segnalati in tutto il paese. Anche se “la soglia epidemica è stata attraversata durante la settimana del 12 gennaio”, secondo la Direzione Generale della Sanità,non si è ancora nella normalizzazione, soprattutto per l’imbattersi con le altre malattie invernali. ”

  • Ma non solo. Se si fa riferimento a uno studio pubblicato dal Centro di Controllo e Prevenzione di Atlanta (CDC), la formula del vaccino contro l’influenza commercializzata quest’anno ha mostrato preoccupanti segni di inefficienza .

Il motivo: significative variazioni nel genoma del virus, che potrebbe essersi verificato tra la progettazione di immunizzare cocktail e diffusione.


 

Invariabilmente, gli anziani dai 65 anni in poi,sono ancora i più colpiti quest’anno. François Braun, presidente di Samu-ER in Francia afferma che i ricoveri siano in aumento.

Una situazione ancora più tragica, la si nota negli over  75, i quali esposti alle “malattie respiratorie le quali si aggiungono alle malattie croniche”, dice quest’ultimo.

Tuttavia, l’istituto afferma che i tassi di ospedalizzazione e di morte “ancora rimangono entro valori normali.”

Dal 1 ° novembre, sono stati segnalati 728 casi gravi, di cui 72 i decessi.


 

Caregivers

La Direzione Generale per la Salute (DGS) mercoledì ha tenuto un incontro cercando di fare il punto della situazione su questa influenza osservandone l’emergenza soprattutto in queste due settimane trascorse.

Martedì scorso, la Federazione CGT della Salute ha emesso un comunicato stampa per avvertire il governo sulla situazione del personale ospedaliero, “esausto” per il sovraccarico di lavoro e già altamente mobilitato dalla fine di dicembre a causa dello sciopero dei medici privati.

Di fronte alle crescenti preoccupazioni dei caregiver, il Sentinel Surveillance Network Inserm ha assicurato che “tutti i mezzi furono usati per evitare qualsiasi impatto sulla cura del paziente”, dicendo anche che il numero di casi ” dovrebbe iniziare a diminuire “da questa settimana.

Le Previsioni di Inserm si basano su due indicatori: i dati storici e il volume delle vendite di farmaci attuali.


 

FONTE

***sante.lefigaro.fr***

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Bambini prematuri e vaccinazioni,c’è la giusta informazione?

Danni da vaccini somministrati in bambini nati prematuri.

Dichiarazioni e documentazioni del Dott.Roberto Gava

Aggiornamenti Fonti a fine articolo.

GAVA ROBERTO


I vaccini pediatrici sono tanto più pericolosi quanto più sono numerosi e tanto più il bambino è piccolo

Oggi in Medicina non esiste più il buon senso, ma solo il comportamento finalizzato alla difesa personale.

È un’affermazione forte, ma nasce dallo stato d’animo che suscitano in me alcuni studi clinici in campo vaccinale.

Ho sempre scritto e detto che i vaccini pediatrici sono tanto più pericolosi quanto più sono numerosi e tanto più il bambino è piccolo. Ciò vale in particolare per i bambini nati prematuri.

Cosa dice la letteratura scientifica specializzata in tema vaccinale?(1):

Uno studio clinico ha confrontato gli effetti indesiderati sull’apnea e sulla bradicardia (monitoraggio continuo per 24 ore) di un programma vaccinale (vaccino antidifterico-antitetanico-antipertossico-antiemofilo B) in 98 bambini nati pretermine. La registrazione 24 ore eseguita sia prima che dopo la vaccinazione ha evidenziato solo un caso di apnea con bradicardia prima della immunizzazione e 17 casi dopo l’immunizzazione vaccinale (apnea, bradicardia o desaturazione di ossigeno) (2).

Gli Autori, invece di raccomandare di posticipare il più possibile la vaccinazione in questi bambini (all’incirca almeno dopo il 12° mese o comunque quando i parametri clinici evidenziano il raggiungimento di una normale maturazione dell’organismo in base all’età cronologica), hanno raccomandato che la funzione cardiorespiratoria in neonati pretermine nati con meno di 31 settimane di gestazione venga monitorata per almeno 48 ore dopo la vaccinazione in modo da essere pronti a fornire eventualmente un supplemento di ossigeno o la rianimazione.

Un altro studio condotto su 97 bambini pretermine ha ottenuto gli stessi risultati ed è giunto alle medesime conclusioni (3).

Anche gli Autori di uno studio inglese del 1999 sono giunti alla conclusione che i bambini prematuri che assumono il vaccino tetravalente antidifterico-antitetanico-antipertossico-antiemofilo B sono a rischio di apnea grave, perché dopo il vaccino alcuni bambini, che godevano di buona salute, hanno dovuto essere rianimati e uno ha richiesto intubazione e ventilazione assistita (4).

Uno studio del 2001 ha confermato questi dati affermando pure che i bambini che hanno registrato i danni maggiori erano quelli più giovani al tempo dell’immunizzazione (5).

Uno studio molto recente del 2007 (6), che ha ulteriormente confermato tutti questi precedenti riscontri e che è stato condotto su 239 bambini prematuri seguiti però per soli 3 giorni, ha evidenziato:
– aumento della Proteina C Reattiva (PCR; che sappiamo essere un buon indice di flogosi) nell’85% dei neonati che avevano ricevuto un vaccino multiplo e nel 70% dei neonati che hanno ricevuto un solo vaccino;
disturbi cardiorespiratori di varia gravità nel 16% dei neonati vaccinati.
Anche in questo studio gli Autori non hanno osato proporre di spostare l’età dell’inizio della vaccinazioni, ma si sono solo limitati a consigliare di monitorare i neonati almeno per le prime 48 ore dalla vaccinazione.

Credo che questi dati possano insegnarci che, al di là delle chiacchiere che vengono fatte sulla prevenzione delle malattie,nella pratica si punta più sulla diagnosi precoce che sulla vera prevenzione. A tale proposito bisogna però ricordare che la diagnosi precoce si fa su un organismo con una malattia allo stato iniziale, ma pur sempre già malato e quindi, in questo caso, non si può certamente parlare di prevenzione.
È interessante sottolineare anche che nonostante l’esistenza di studi di questo tipo, nei vari anni si sta tendendo ad abbassare sempre più l’età vaccinale. Infatti, in alcune ASL si chiamano alla vaccinazione i bambini di 2 mesi di vita e indipendentemente che siano nati a termine o siano immaturi!

Fonti e link correlati

1 – Gava R. Le Vaccinazioni Pediatriche. Revisione delle conoscenze scientifiche. Edizioni Salus Infirmorum, Padova, 3a ed., 2010.
2 – Botham S. J. et al. Incidence of apnoea and bradycardia in preterm infants following DTP (w) and Hib immunization: a prospective study. J. Paediatr. Child. Health 33: 418; 1997.
3 – Sanchez P. J. et al. Apnoea after immunization of preterm infants. J. Pediatr. 130: 746; 1997.
4 – Archives of Disease in Childhood 81: 67; 1999.
5 – Sen S. et al. Adverse events following vaccination in premature infants. Acta Paediatr. 90: 916; 2001.
6 – Pourcyrous M et al. Primary immunization of premature infants with gestational age <35 weeks: cardiorespiratory complications and C-reactive protein responses associated with administration of single and multiple separate vaccines simultaneously. J Pediatr. 2007; 151: 167-72.

QUI RIPORTATO IL BUGIARDINO-FONTE TORRINOMEDICA

  • http://www.google.it/cse?cx=partner-pub-7325905446098535%3A1177932178&ie=UTF-8&sa=Cerca+nel+sito&q=synagis&ref=www.google.it%2Furl%3Fsa%3Dt%26rct%3Dj%26q%3D%26esrc%3Ds%26source%3Dweb%26cd%3D2%26ved%3D0CD4QFjAB%26url%3Dhttp%253A%252F%252Fwww.torrinomedica.it%252F%26ei%3DZESeUse_Be3b4QSwoYCoBQ%26usg%3DAFQjCNGk7OzwU0ZypWOjKni7HierS4pvKA%26bvm%3Dbv.57155469%2Cd.bGE#gsc.tab=0&gsc.q=synagis&gsc.page=1

Come proteggere un bambino prematuro?

Somministrandogli tutti i vaccini disponibili?
vaccino bimba

In questi giorni ho ricevuto la seguente email da una Collega medico:

“Buongiorno, le scrivo come mamma di una bambina nata a 26 settimane e che ora ha 5 giorni di età corretta (quindi 3,5 mesi di vita extrauterina). Ammetto di aver accettato con poca serenità che le somministrassero il Synagis [palivizumab, un anticorpo monoclonale prodotto da tecnologia DNA nelle cellule ospiti del mieloma del topo e utilizzato per la prevenzione di gravi affezioni del tratto respiratorio inferiore provocate dal virus respiratorio sinciziale] considerando il rischio di ammalarsi di virus sinciziale a causa dell’ospedalizzazione, della sua prematurità e della relativa aggressività del virus. Pochi giorni fa (alla fine di dicembre) la bambina ha ricevuto la seconda dose, ma ora direi basta anche se la stagione a rischio prevede somministrazioni mensili del farmaco fino a marzo.

Credo, ringraziando comunque il progresso per la possibilità di far vivere creature così piccole, che l’emorragia cerebrale da farmaci antiinfiammatori per la chiusura del dotto di Botallo e la sospetta enterocolite necrotizzante da farmaci siano sufficienti per non continuare a sovrastimolare farmacologicamente un organismo in crescita e che ancora cerca un suo equilibrio. A casa abbiamo altre due bimbe che frequentano la collettività, ma perché dare per scontato che si ammalino? Alla prima visita pediatrica di follow-up rimasi inorridita dalle proposte vaccinali per tutta la famiglia e contro tutto proposte dalla Collega alla quale ho detto che non si può vivere sotto una campana di vetro e che non condivido tale approccio e che mia figlia non verrà vaccinata. Cosa pensi in merito a questi anticorpi monoclonali? Io la allatto esclusivamente al seno: ma il mio latte non contiene anticorpi?! Ho bisogno di un confronto competente. Grazie”.

Ecco la mia risposta a questo problema, premettendo ovviamente che non si possono dare risposte appropriate senza aver visitato la persona: e aver conosciuto la sua storia personale, in questo caso anche la storia della madre sia prima che durante la gravidanza e, in modo particolare, la causa che ha causato un parto anticipato.

“Carissima, stai tranquilla e sospendi con serenità sia il Synagis che ogni proposta vaccinale futura, se ovviamente ti impegnerai a curare adeguatamente la tua meravigliosa bambina che ha saputo combattere fino ad oggi con tanta energia e determinazione.
Preoccupati di tenere un clima familiare per te, la bambina e il resto della famiglia sereno, armonioso e sano da tutti i punti di vista. Dato che la allatti, cura la tua alimentazione più che puoi assumendo cibi biologici, freschi (per quanto è possibile) e non confezionati dall’industria alimentare. Mi raccomando in particolare di continuare ad allattare la tua piccola. Prendete entrambe degli integratori alimentari (specie vitamine C, D e A e multiminerali) e a lei dai anche:

Probiotici di grande importanza specialmente per l’intestino tenue del neonato: per esempio Bifiselle 1 capsula/die (da aprire e mescolare con un po’ del tuo latte o di acqua) per almeno 4 mesi (contiene: Bifidobacterium bifidum, B. breve, B. lactis/lungum, B. lactis/infantis);
Lattoferrina (molto utile nei neonati per prevenire le infezioni): per esempio BLF 100 1 bustina con acqua o latte per 3-4 mesi;
Omega-3 di grande importanza per la maturazione del suo cervello: per esempio Omega 3 Rx (Enerzona) che è olio di pesce garantito praticamente privo di mercurio e altri inquinanti marini;
– Terapia Omeopatica più personalizzata che puoi: è di estrema importanza e va scelta anche in considerazione del rimedio che avresti preso tu nell’ultimo periodo di gravidanza e in considerazione del motivo che ha causato il parto prematuro;
– se durante la gravidanza hai preso dei farmaci in quantità non occasionale e sei stata trattata durante il parte con anestetici o altri farmaci, considera di Antidotare lo Stress Farmacologico causato a tua figlia (vedi in questo caso la metodologia omeopatica di Tinus Smits);
– quanto prima fai vedere la bambina da un bravo osteopata affinché le faccia una Seduta Osteopatica con Massaggio Cranio-Sacrale e controlli che tutto l’apparato osteo-articolare, le sue connessioni con i visceri e il sistema nervoso vegetativo siano normofunzionanti (cosa che non sempre accade nei neonati, specie se venuti alla luce con parto distocico e/o prematuri).

Con questo approccio la tua bambina crescerà bene e forte e molto probabilmente non si ammalerà facilmente. In ogni caso, stai serena e tranquilla, perché ha un bisogno particolare della tua e vostra serenità, tranquillità e amore genitoriale.
Ti auguro ogni bene, e non solo per il 2014 appena iniziato”.


 Bibliografia
1) – Smits T. Autismo. 

FONTI,ARTICOLI E STUDI CORRELATI


  • http://web.archive.org/web/20130925044646/http://gaia-health.com/gaia-blog/2013-07-22/vaccines-cause-severe-cardiovascular-harm-to-preemies-study/
  • I gravi danni provocati all’apparato cardiorespiratorio dei Prematuri
  • In questo video il dottor Conte aveva mostrato studi che dimostrano che posticipando solo di alcuni mesi le vaccinazioni i rischi di asma diminuiscono 
  • http://www.youtube.com/watch?v=kUdThr1OqAg
  • http://www.youtube.com/watch?v=2Th2fpOaASs
  •  Le reazioni avverse ai vaccini – Dr. Maurizio Conte
  • http://www.youtube.com/watch?v=vfNaS52v1go

Vaccinazioni e Bimbi prematuri

  • http://www.laleva.org/eng/2014/06/should_premature_babies_be_included_in_the_one-size-fits-all_vaccination_policy.html#more

Uno studio dimostra che i vaccini danneggiano i neonati sottopeso.

Un recente studio pubblicato sulla rivista JAMA Pediatrics ha scoperto che i neonati sottopeso (ELBW) – vale a dire, i bambini che nascono con un peso alla nascita inferiore al kilo  hanno un significativo più alto rischio di soffrire di gravi eventi avversi o di morire dopo essere stati vaccinati.

Intitolato “eventi avversi dopo vaccinazione di routine di neonati sottopeso “, lo studio ha esaminato quasi 14.000 bambini ELBW nati a 28 settimane di gestazione “.

Ciascuno dei bambini è stato sottoposto ad almeno una vaccinazione in età compresa tra i 53 e i 110 giorni, e ricercatori della Scuola di Medicina della Duke University in North Carolina, il Greenville Hospital System in South Carolina, e il Pediatrix-Obstetrix Centro per la ricerca e l’istruzione tra in Florida ha valutato il numero di eventi avversi e dei decessi che hanno portato. Il team ha esaminato in particolare i tassi relativi alla sepsi, problemi  respiratori, intubazione, convulsioni e morte. Ecco cosa hanno trovato:

  • La vaccinazione in questi bambini ha triplicato il rischio  nelle valutazioni sepsi.
  • Lo stesso gruppo di bambini ha subito un aumento (più del doppio) del numero di giorni necessari per il supporto respiratorio dopo la vaccinazione.
  • Per quanto riguarda l’intubazione, c’è stato un aumento da 2,0 per 1.000 giorni dei pazienti prima delle vaccinazioni  di 3,6 per 1.000 giorni del paziente dopo aver ottenutole vaccinazioni, con un incremento di oltre il 55%.

LEGGERE GLI STUDI :

Adverse Events After Routine Immunization of Extremely Low-Birth-Weight Infants

  • http://archpedi.jamanetwork.com/article.aspx?articleid=2300376
  • http://emedicine.medscape.com/article/979717-overview
  • http://www.cdc.gov/nchs/fastats/birthweight.htm

 

  • Michelle Rowton (infermiera) ha rivelato in un’intervista presso InfoWars il 1 Maggio 2015, che  i professionisti fossro a conoscenza delle molteplici reazioni avverse insorte nei bambini prematuri e sottopeso dopo la profilassi vaccinale.

Il video dell’intervista viene riportato di seguito


 

Aggiornamento Fonti Agosto 2015

Dalla rivista Jama Pediatrics

Adverse Events After Routine Immunization of Extremely Low-Birth-Weight Infants

  • http://archpedi.jamanetwork.com/article.aspx?articleid=2300376
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LA SINDROME INFLUENZALE; Inefficacia e danni della vaccinazione

Danni da vaccinazione antinfluenzale. Chi li omette e perchè?

Articolo condiviso da Eurosalus novembre 2013

Vaccinazione antinfluenzale, vaccino e influenza sono i temi caldi di questo periodo dell’anno.

vaccini bimbi ima

Dal 4 Novembre in Italia è scattata la campagna per la vaccinazione antinfluenzale, una campagna mediatica che ha iniziato a battere la sua grancassa già dalla fine di agosto.

Dopo il “flop” dell’anno passato, con l’ulteriore perdita di credibilità generale, il tentativo di sostenere una maggiore copertura vaccinale sembra essere l’obiettivo vero di chi sostiene la vaccinazione come strumento unico di prevenzione.

Lo scorso anno ci fu il blocco di 2,5 milioni di dosi vaccinali prodotte dalla Crucell per unacontaminazione batterica e di altri 3 milioni di dosi di vaccini antinfluenzali di Novartis (Agrippal, Influpozzi subunità, Influpozzi adiuvato e Fluad) di cui 500.000 già distribuiti e i restanti già prodotti e pronti all’uso.

Il timore allora, emerso in piena campagna vaccinale, era dovuto alla probabile eccessiva azione di stimolo sul sistema immunitario. I vaccini cioè sono stati “adiuvati” con qualcosa che l’organismo può riconoscere come “nemico” provocando un eccesso di reazione immunologica, non più solo indirizzata verso l’eventuale virus, ma anche verso organi e apparati dell’intero organismo, rischio presente in ogni pratica vaccinale, ma probabilmente in questo caso estremamente accentuato.

Inoltre quest’anno il confronto con i dati provenienti dall’Australia è stato specificamente evitato. Un semplice e facile confronto che non viene eseguito ci fa capire che viene perso di vista l’obiettivo primario.

La scienza dovrebbe meglio definire i suoi obiettivi primari quando inventa qualcosa di potenzialmente rischioso. Lo scorso anno il Ministro ha tristemente affermato, che le aziende che stavano distribuendo il vaccino conoscevano il potenziale pericolo già da luglio, ma lo hanno comunicato solo il 18 ottobre; per questo la mia affermazione sulla sfiducia in certi tipi di Scienza assume un significato sempre maggiore.


Da immunologo faccio ogni anno riferimento ai dati Australiani, che con un anticipo di 6 mesi fornirebbero ai nostri scienziati l’esatta descrizione (o quasi) di quello che avverrà nel nostro emisfero durante l’inverno. Anche quest’anno i dati australiani sono molto rassicuranti e ci dicono che la virulenza è inferiore sia a quella del 2012 che a quella del 2011.

Eppure, come sempre, sentiamo affermazioni pesanti sulla futura influenza. In spregio alle più elementari regole sulla memoria, nonostante le polemiche roventi seguite alla falsa pandemia di H1N1 suina, e come già avvenne a settembre 2010 quando in Italia i giornali riportavano gli articoli dei soliti virologi che ripetevano esattamente le stesse cose dette negli anni precedenti, il rito si ripete con le stesse cose che vengono nuovamente ridette.

Abbiamo sentito e letto che l’influenza sarà potente e devastante, che arriverà in anticipo, che mieterà vittime in assenza del giusto atteggiamento vaccinale preventivo. Esattamente come tutti gli anni.

Ricordiamo il 2004 con la SARS e l’aviaria con l’H5N1 in cui i maggiori danni si ebbero per gli effetti dipendenti dalla paura. Molti si vaccinarono anche se dubbiosi. In relazione alla influenza A suina H1N1 del 2009 ho detto chiaramente perché non mi sarei vaccinato in un articolo che è stato poi ripreso anche da diversi quotidiani italiani.

Inoltre la prevenzione antinfluenzale è attuabile anche attraverso forme naturali di terapia. Fortunatamente la consapevolezza e internet e la diffusione della conoscenza hanno avuto ragione e nel 2009-2010 la campagna vaccinale fu un flop assoluto.

Noi crediamo che chi ha la convinzione di vaccinarsi abbia il diritto di farlo. Dobbiamo però ricordare che le campagne di stampa non sempre sono legate a fatti oggettivi e che la immunizzazione antinfluenzale è una profilassi forse utile, ma certamente non priva di rischi. E chiunque, nel dubbio, deve poter avere la libertà di astenersi dalla vaccinazione.

 

I dati

  • Un vaccino antinfluenzale ha, come tutti i vaccini, dei possibili benefici, e anche dei possibili danni che dovrebero essere resi noti con chiarezza per consentire scelte consapevoli ai cittadini.
  • La variabilità delle influenze è altissima, ed è molto difficile prevedere il tipo di diffusione che avrà: nonostante questo, tra settembre e ottobre di solito i titoli dei giornali parlano di milioni di persone ammalate che puntualmente non si verificano.
  • Le previsioni epidemiche spesso vengono disattese. Basta ad esempio pensare a cosa è successo nel 2009 e nel 2010 nella stagione invernale dell’emisfero Sud. L’epidemia o pandemia H1N1 che veniva paventata ha provocato un numero irrisorio di decessi. Circa un ventesimo di quelli che ogni anno vengono riferiti alla classica influenza. La comunità scientifica anziché leggere i dati e interpretarli ha continuato a segnalare rischi e problemi in realtà falsi.

Il problema non riguarda solo i danni possibili da vaccinazione antinfluenzale, ma in genere tutte quelle che mirano in modo ossessivo alla protezione senza ricordarsi che il sistema immunitario è qualcosa di vivo e biologico e non meccanico. Recentemente le polemche sugli effetti gravi di danno provocato da un numero eccessivo di vaccinazioni praticate ai militari italiani ha portato ad un’inchiesta i cui risultati appaiono sconvolgenti.

Per contro sappiamo che negli anni passati intere squadre di calciatori vaccinati erano a letto con l’influenza anziché in campo. E anche se, come ci spiegano alcuni esperti, essere vaccinati fa diminuire il pericolo di confondere i sintomi dell’influenza con quelli della SARS (o con quelli dell’aviaria, o con quelli della H1N1 A come alcuni sostengono), non si vede in che modo questo possa essere vero, considerato il numero di casi di influenza che comunque si verificano proprio tra i soggetti vaccinati.

Per qanto riguarda la possibile vaccinazione per l’H1N1, il cui ceppo è comunque presente in tutte le preparazioni vaccinali dal 2009 ad oggi, è bene invece ricordare, come spiegato sotto, quanto accaduto nel 1976 per la unica vaccinazione suina attuata fino ad ora, per capire quanto sarebbe più utile una riflessione critica prima di partire con una vaccinazione a tappeto con vaccini non ancora sperimentati.

Purtroppo, nel vaccino trivalente previsto per la vaccinazione 2010-2011 è stato inserito, senza che ce ne fosse alcun bisogno, il vaccino anti H1N1 suino che tante polemiche ha scatenato lo scorso anno, e di anno in anno questo vaccino viene sistematicamente riproposto nella formulazione.

Non intendiamo entrare qui nel dibattito relativo all’efficacia di questa forma di profilassi, ma in considerazione del pubblico e martellante invito a vaccinare tutti i bambini (e non solo quelli per i quali i vantaggi potrebbero superare i rischi), ci appare doveroso contribuire oggi anche con le notizie relative ai possibili effetti dannosi, che gli organi ufficiali di informazione, in questi giorni, sembrano deliberatamente o inconsapevolmente trascurare.

I bambini in prima linea

In un paese libero e civile le persone devono essere informate e poter scegliere. Ma se chi stimola la vendita dei vaccini determina anche l’informazione, e questa informazione continua a dire che la vaccinazione è assolutamente innocua, i conti non tornano più. Quanto viene detto è falso e i possibili rischi, anche gravi, della vaccinazione antinfluenzale sono scientificamente dimostrati (ma scarsamente divulgati!).

Se (come è avvenuto in passato e ci auguriamo non debba più avvenire) qualcuno continua a segnalare che quanto più i bambini saranno vaccinati tanto meno avremo paura della SARS o della suina o di altre forme virali gravi e tanto meno sofferenze infliggeremo loro, mente spudoratamente, cercando solo di cavalcare un momento emotivo intenso per ottenere un vantaggio commerciale o altri vantaggi indiretti (il mantenimento della paura).

Un bambino sano che si ammala di influenza (posto che si ammali anche se viene cautelato con la necessaria profilassi comportamentale), se è ben nutrito e ha un adeguato supporto minerale e vitaminico supera l’influenza, talvolta con l’uso di qualche sintomatico di supporto.

vitamine

Restiamo sempre sorpresi dal fatto che in due meta analisi successive la Cochrane (ente mondiale super partes, che analizza tutti i dati scientifici prodotti dalla comunità scientifica internazionali) ha confermato la inefficacia preventiva del vaccino nei bambini fino ai due anni, e che nonostante questo venga sistematicamente indicato di vaccinare i bambini a partire dai 6 mesi di età. Perché il Ministero dà indicazioni contrarie alle conoscenze scientifiche?

Inoltre, non ci stanchiamo di ripeterlo, chi si ammala di influenza, ne esce guarito e con un aumento delle difese immunologiche (durante una forma virale cresce l’Interferone che ci difende, ad esempio, da future forme tumorali).

L’esperienza di chi usa forme di terapia omeopatica e naturale, per prevenire le infezioni invernali ricorrenti e l’influenza, è ampia e ben rappresentata nella popolazione italiana.

A fronte di un’informazione corretta, i cittadini potrebbero comunque scegliere, in relazione alle proprie convinzioni, se seguire un iter vaccinale con dei probabili benefici (e alcuni rischi) oppure un trattamento diverso, probabilmente benefico (ma senza alcun rischio “vaccinale”).

Verità scientifiche nascoste sotto il tappeto

Allora veniamo alle menzogne. Non ci stiamo riferendo al fatto che le troppe vaccinazioni potrebbero fare male (anche se sempre più dati invitano a riflettere su questo tema), perché dalla parte opposta si potrebbe dire che ci attacchiamo a un’ideologia o a un credo diversi da quelli che propone la “scienza” medica.

Facciamo dunque riferimento solo ad alcuni lavori scientifici, alcuni dei quali recentissimi, che non fanno che ribadire l’esistenza di possibili rischi da vaccinazione antinfluenzale, lavori scritti nei centri più famosi del mondo per le medicine “classiche” e convenzionali.

Cosa direste, ad esempio, se vi dicessero che vaccinando con “l’innocua vaccinazione” antinfluenzale tutti i bambini italiani ci possiamo aspettare almeno 10-15 casi di sindrome di Guillaine-Barrè (poliradicolonevrite) più del solito, cioè almeno 10-15 bambini minori di 7 anni tra cui forse anche il nostro, semiparalizzati per molti mesi e in alcuni rari casi anche per tutta la vita, con incapacità di muoversi, agire, pensare come prima?

Eppure un gruppo di epidemiologi americani segnala questo dato già dal 1998 (N Engl J Med. 1998 Dec 17;339(25):1797-802 ), un dato che va ad affiancarsi a uno studio australiano che conferma, a fronte di 67 banali eventi post-vaccinali ogni 100.000 dosi di vaccino, la frequenza di ben 16,7 eventi avversi seri ogni 100.000 dosi per i bambini sotto i 7 anni, negli anni 2000 e 2002 (Commun Dis Intell. 2003;27(3):307-23).

Ma la citazione dei lavori sui danni neurologici post vaccino antinfluenzale può continuare. Non si tratta di eventi frequentissimi, ma si tratta di eventi possibili, gravi, e chi li nega mente, crea un’informazione sanitaria artefatta.

Andiamo dalla nevrassite (Eur J Neurol. 2000 Nov;7(6):731-3) alla nevrite ottica (J Neuroophthalmol. 1996 Sep;16(3):182-4). Per una corretta informazione, è opportuno ricordare che la stessa influenza può determinare un’infiammazione del tessuto nervoso come complicanza, ma è drammatico riconoscere che la maggior parte delle 58 morti per Guillaine Barrè verificatesi nel 1977 negli USA, si verificò nei soggetti vaccinati, con insorgenza della malattia dopo 3-4 settimane dalla vaccinazione (Neurology. 1980 Sep;30(9):929-33).

Sono forse più i danni da vaccinazione di quelli che determina la malattia? Non lo sappiamo con certezza, ma esprimere un dubbio è molto diverso dal trasmettere una tracotante e colpevole certezza di innocuità. In questo caso, da immunologo, mi sentirei di esprimere ben più che un singolo dubbio.

Trovo profondamente disdicevole che la presenza di eventi pur non frequentissimi ma ben documentati a seguito della vaccinazione antinfluenzale non sia resa pubblica. Non è accettabile che il sito del Ministero della Salute fino allo scorso anno abbia evidenziato solo un modesto rialzo febbrile e la “bua sul sederino” come unici possibili danni rilevabili nel post vaccinazione. Fortunatamente per la campagna 2010-2011 ha almeno evidenziato che qualche rischio potrebbe esserci (in una pagina raggiungibile dopo 6 click) anche se, nonostante l’evidenza scientifica qui presentata, precisa che tale evenienza è stata riferita ma mai confermata.

I bambini paralizzati dalla vaccinazione, in fondo, non saranno tantissimi nell’economia commerciale italiana, ma ogni singolo caso merita una consapevole decisione per poter affrontare un rischio. È giusto che chi sceglie lo sappia, e non si senta dire che la vaccinazione è praticamente del tutto innocua, quando non è vero. Sapere le cose dopo, centuplica il livello del dramma.

Che dire, per fare un altro esempio, dei casi di ORS (sindrome oculo-respiratoria) dei quali Eurosalus ha subito parlato e che sono stati prima minimizzati e ritenuti dipendenti da un vaccino un po’ anomalo, e poi oggi addirittura riconfermati in doppio cieco contro placebo nel 44% dei soggetti che l’hanno già avuta? Il lavoro è stato pre-pubblicato on line (Clin Infect Dis. 2003 Oct 15;37(8):1059-66. Epub 2003 Sep 26) ed è stato tanto significativo da portare i suoi autori a suggerirne l’informazione specifica a chi ne ha sofferto.

Sicuramente si tratta di un problema di gravità molto relativa, ma perché chi si vaccina non deve sapere che potrebbe perdere del tutto i capelli? Questo dato riguarda soprattutto la vaccinazione obbligatoria antiepatite B, ma in buona misura vale anche per l’antinfluenzale (JAMA. 1997 Oct 8;278(14):1176-8). In fondo, sembra pensare l’industria vaccinale, che male c’è ad avere dei bambini calvi, se hanno evitato 4 giorni di febbre e mal di gola?

Che dire poi se dal numero del maggio 2003 della rivista Clinical Immunology (Clin Immunol. 2003 May;107(2):116-21), uno dei più autorevoli studiosi americani, analizzando i 382 casi di sindrome di Guillaine-Barrè post-vaccino antinfluenzale rilevati in USA negli anni 1991-1998, cioè la bellezza di 50 casi all’anno documentatamente causati dalla vaccinazione e dal particolare quantitativo di endotossina associato al virus, confrontato a un rischio 0 (zero) per la vaccinazione con la anatossina tetanica, suggerisce che forse per la vaccinazione antinfluenzale dovrebbe essere richiesto un consenso informato scritto? Ma a cosa serve un consenso informato per qualcosa che dovrebbe fare solo bene?

Come cittadino credo che meritiamo qualcosa in più di un’informazione pubblica parziale e aggressiva come si è dimostrata quella di quest’ultima campagna per la diffusione del vaccino antinfluenzale. La coscienza della popolazione è probabilmente cresciuta ed è in grado di percepire dove gli interessi commerciali finiscono per prevalere sul rispetto. Rimango comunque indignato.

Anche se le mie scelte possono essere diverse, rispetto e apprezzo i colleghi medici che suggeriscono la vaccinazione antinfluenzale per loro convinzione, segnalandone però i potenziali rischi.

Stigmatizzo e condanno invece la protervia commerciale che cerca di nascondere “sotto al tappeto” le verità scientifiche che tanto difende, quando diventano scomode.

Su Eurosalus abbiamo già dato ripetutamente indicazioni esaustive sulle ampie possibilità di prevenzione naturale delle forme di raffreddamento invernale, influenza compresa  (vedi anche gli altri link di questo articolo).

E tutti gli anni ormai riconosciamo un’aggressione di questo tipo, che puntualmente si verifica nella comunicazione televisiva e giornalistica.

Oggi, questo articolo serve solo per tranquillizzare coloro che sceglieranno consapevolmente di non fare e di non fare eseguire ai figli la vaccinazione antinfluenzale proposta in modo così pressante e di informare serenamente coloro che in modo consapevole sceglieranno di vaccinare se stessi o di fare vaccinare i loro figli. .

Ci sono molti i motivi scientifici che sostengono questa scelta e ci sono, fortunatamente, gli strumenti per affrontare con serenità i virus vecchi e nuovi senza credere di avere fatto scelte sbagliate per i propri figli.

Siamo ancora in uno stato che deve garantire le scelte autonome e consapevoli del cittadino, che può farle, in un senso o nell’altro solo se realmente informato.

LA SINDROME INFLUENZALE IN BAMBINI E ADULTI Inefficacia e danni della vaccinazione


Inefficacia e danni della vaccinazione

Prevenzione e cura con rimedi naturali e omeopatici

 Mortalità

Nelle raccomandazioni ufficiali per la prevenzione e il controllo dell’influenza per la stagione 2011-2012, si legge:

“Per quanto attiene la mortalità attribuibile all’influenza, si stima che in Italia l’influenza stagionale causi ogni anno circa 8.000 decessi in eccesso, di cui 1.000 per polmonite e influenza e altri 7.000 per altre cause. L’84% di questi (pari a 6.700 decessi per tutte le cause e 900 decessi per polmonite e influenza, in media) riguarda persone di età maggiore ai 65 anni[1]”.[2]

La sindrome influenzale viene pubblicizzata come una delle più comuni cause di morte e tutti ormai sanno che di influenza si può anche morire, ma questo concetto non è vero, perché è molto raro morire di influenza, dato che la condizione che più comunemente porta a morte è la broncopolmonite batterica secondaria (prevalentemente lobare o segmentale).

tom jefferson

L’epidemiologo Tom Jefferson, famoso esperto di vaccini, intervistato da Spiegel online International ha commentato:[3] “Nel caso degli anziani che muoiono di polmonite durante una sindrome influenzale, nessuno è mai andato a controllare se questi soggetti sono morti veramente di influenza o di qualche altro virus. Si ritiene che solo il 7% delle sindromi influenzali sia veramente causato dal virus dell’influenza!”.

Si pensa che in una popolazione di 50 milioni di persone, la ‘normale’ mortalità annuale in seguito a sindrome influenzale sia di circa 1.000 persone, cioè 1 persona ogni 50.000 abitanti (qui però parliamo di sindrome influenzale e non di influenza vera e propria, perché è difficile separare le due patologie dato che si esprimono con la medesima sintomatologia e che i test di laboratorio utili per l’individuazione del virus non vengono comunemente utilizzati). Ad esempio, si calcola che nella sola Spagna (40 milioni di abitanti), durante un inverno “normale” i decessi per sindrome influenzale siano circa 1.500-3.000.[4]

Pertanto, se è vero che solo il 7% delle sindromi influenzali è causato dal virus influenzale vero e proprio, significa che solo il 7% di quelle morti è collegato a quel virus.

La mortalità è andata calando negli ultimi decenni, mentre precedentemente poteva toccare punte molto più elevate: nel decennio del 1930, la mortalità in Italia era di 1 decesso ogni 3.000-5.000 abitanti (25-30 morti ogni 100.000 abitanti).[5]

Anche se l’influenza colpisce prevalentemente i giovani, la mortalità invece riguarda prevalentemente gli anziani (l’84% dei decessi riguarda soggetti anziani con età pari o superiore a 65 anni[6]) oppure i “pazienti ad alto rischio”, che sono costituiti dai portatori di patologie croniche cardiopolmonari, nonché di diabete mellito e malattie metaboliche, malattie renali con insufficienza renale, malattie degli organi emopoietici ed emoglobinopatie, sindromi immunodepressive o sindromi da malassorbimento intestinale.

Un’appropriata terapia antibiotica riduce il tasso di mortalità solo quando è imputata una polmonite batterica secondaria all’infezione virale.

DIFFERENZE TRA MALATTIA INFLUENZALE E SINDROME INFLUENZALE

Abbiamo già chiaramente spiegato che la vera influenza (malattia influenzale) è causata dal virus influenzale, mentre la sindrome influenzale è invece causata da molti virus diversi da quello dell’influenza, virus che ovviamente NON potranno mai rispondere ad un eventuale vaccino perché è ovvio che questo induce una risposta anticorpale che è sempre rigidamente specifica nei confronti dell’antigene utilizzato.

Dal punto di vista clinico, praticamente non esistono differenze significative tra malattia influenzale e sindrome influenzale, perché sia i sintomi, sia l’età a rischio, sia le eventuali complicanze sono abbastanza sovrapponibili.

In realtà, alcune differenze sono possibili in base al virus coinvolto, perché, ad esempio, alcuni virus come i Paramixovirus possono dare una forma febbrile che poi si esprime prevalentemente con una laringo-tracheo-bronchite acuta, mentre altri virus come i Rhinovirus possono dare una forma febbrile che si esprime poi con un forte raffreddore. Comunque, dato che anche il virus dell’influenza può dare sintomi a livello del naso o di laringe-trachea-bronchi, alla fine è molto difficile essere sicuri che un singolo paziente sia stato colpito da un certo virus invece di un altro.

Sempre cercando le differenze tra malattia influenzale e sindrome influenzale, se passiamo dalle differenze clinico-microbiologiche a quelle epidemiologiche, possono esserci utili due studi americani.

Il primo studio ha cercato di delineare l’epidemiologia delle infezioni respiratorie virali nella popolazione pediatrica e adulta e ha fatto emergere quanto esposto nella tabella che segue.

 Tab. 3 – Numero di episodi di infezioni respiratorie virali nella popolazione americana studiata. [7]


Fasce di età Numero di episodi
0 – 2 anni 6 episodi/anno
3 – 9 anni 4 episodi/anno
Sopra i 60 anni 1 episodio/anno

 

Da questi dati si vede che i bambini sono molto più esposti alle infezioni respiratorie virali rispetto gli adulti e che l’età più a rischio è quella sotto i 2-3 anni.

Infatti, la morbosità[8] dei virus è maggiore in questa età sia per la maggior probabilità di esposizione dei bambini (spesso frequentano asili o altri bambini), sia per l’incompleto sviluppo del loro sistema immunitario, sia per la mancata esposizione ad antigeni virali negli anni precedenti e quindi per la mancata disponibilità di anticorpi specifici.

In genere, in Italia, nonostante lo scarso numero dei casi denunciati (la denuncia sarebbe obbligatoria), la morbosità invernale della sindrome influenzale oscilla dal 5 al 10% della popolazione, con incidenze maggiori nelle collettività a causa degli stretti rapporti tra le persone.

 Il secondo studio statunitense, che analizza quali sono i singoli virus che causano le infezioni respiratorie, ha fornito dei dati inaspettati che vengono esposti dalla tabella successiva.[9]

Dall’analisi di questa tabella risulta che il virus dell’influenza viene isolato nel 30% dei soggetti sani e asintomatici, mentre nel corso di una sintomatologia da sindrome influenzale questo virus viene isolato solo nel 9% dei malati totali (bambini e adulti). Pertanto, secondo i dati espressi da questo studio, solo il 9% delle patologie che si esprimono con la sintomatologia influenzale sono causate dal vero virus influenzale e quindi solo questo ristretto numero di casi sarebbe teoricamente prevenibile dalla vaccinazione antinfluenzale.[10]

Tab. 4 – Germi isolati nella popolazione generale statunitense studiata (bambini e adulti), senza e durante infezioni respiratorie.

Germe Senza malattia Durante malattia
Rhinovirus 35% 34%
Virus influenzale 30% 9%
Virus parainfluenzale 12% 4%
Virus respiratorio sinciziale 11% 4%
Adenovirus 8% 2%
Coronavirus 8%
Altri virus 4% 14%
Batteri 23%
Sconosciuto 2%
Totale 100% 100%

 

I dati italiani disponibili sono del tutto sovrapponibili: solo il 12,27% dei casi di sindrome influenzale (in soggetti adulti) è causato dal virus dell’influenza e nei bambini la percentuale è addirittura nettamente inferiore (circa il 8%).[11]

Tutto questo ci fa dedurre che:

– su 100 persone che si ammalano di sintomi influenzali, solo in 9 la sintomatologia è causata dal virus dell’influenza;

– se tutte e 100 queste persone venissero vaccinate, solo 3-6 di loro eviterebbero l’influenza (perché il vaccino protegge solo il 30-60% dei soggetti che si ammalano a causa del virus influenzale);

– i soggetti che non hanno benefici dalla vaccinazione (94-97%), sono comunque a rischio dei non pochi e non irrilevanti effetti indesiderati del vaccino (vedi più avanti).

 

LA VACCINAZIONE ANTINFLUENZALE

Credo sia ormai chiaro a tutti che negli ultimi anni le sezioni marketing dell’Industria Farmaceutica stanno cercando in tutti i modi di portare dati per convincerci che è estremamente necessario vaccinarci tutti contro l’influenza.

Attraverso una certa ‘informazione scientifica’ indirizzata ai medici di base e attraverso adeguati articoli diffusi dai mass media direttamente all’opinione pubblica, si è cercato di ‘abituare’ il consumatore al concetto che ogni autunno non solo è ‘necessario’, ma è anzi doveroso vaccinarsi contro l’influenza.

Infatti, vari anni fa questa vaccinazione veniva proposta solo per gli anziani, perché considerati più deboli, poi l’indicazione è stata estesa anche agli adulti che per lavoro erano a contatto con il pubblico e ora da qualche anno si cerca di inglobare pure tutti i bambini con la giustificazione che sono sempre più malati e recettivi a infezioni virali.

In pratica: la vaccinazione antinfluenzale dovrebbe essere fatta a TUTTI!

Circa l’opportunità di vaccinare contro l’influenza anche i bambini sani nella fascia di età sotto i 3 anni, c’è pure chi propone di somministrare il vaccino ai neonati tra i 7 giorni e i 6 mesi di vita. Non ci sono motivazioni valide per sostenere tale consiglio, perché non conosciamo la sua sicurezza e tollerabilità e la proposta non è in linea con le raccomandazioni scientifiche internazionali che escludono i neonati dall’elenco dei soggetti da vaccinare contro l’influenza, ma si continua a premere per vaccinare tutti. Nelle linee guida, l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) e i Centers for Disease Control and Prevention (CDC) di Atlanta consigliano la vaccinazione antinfluenzale solo a partire dai sei mesi di vita e solo con malattie gravi e per i trapiantati, mentre «Per tutti gli altri» ribatte Maurizio Bonati, responsabile del Laboratorio per la Salute Materno Infantile dell’Istituto Mario Negri «in particolare tra ai 6 mesi e i 2 anni non ci sono indicazioni perché è difficile valutare la capacità di risposta immunitaria nei bimbi». E aggiunge: «L’allattamento è la miglior protezione del neonato anche contro l’influenza».

Su questo argomento commenta invece il nostro Ministero della Salute:

“L’inserimento dei bambini sani di età compresa tra 6 e 24 mesi (o fino a 5 anni) nelle categorie da immunizzare prioritariamente contro l’influenza stagionale è un argomento attualmente oggetto di discussione da parte della comunità scientifica internazionale, soprattutto a causa della mancanza di studi clinici controllati di efficacia.

L’offerta di vaccinazione è raccomandata dalla Sanità Americana e Canadese e da pochi Paesi della Comunità Europea (es. Finlandia), ma i dati di copertura vaccinale finora raggiunti non consentono di valutare l’impatto di tale intervento. Pertanto non si ritiene necessario promuovere programmi di offerta attiva gratuita del vaccino influenzale stagionale ai bambini che non presentino fattori individuali di rischio.

Ciò non significa che vi siano controindicazioni alla vaccinazione dei bambini «sani» di età superiore a 6 mesi, qualora il loro pediatra optasse per tale scelta. Valgono per loro le stesse regole (dosaggio, numero di dosi) indicate per i bambini appartenenti ai gruppi di rischio”.[12]

 

In conclusione, vediamo quali sono le indicazioni per questa vaccinazione secondo il nostro Ministero della Salute.

Considerazioni sull’efficacia della vaccinazione antinfluenzale pediatrica

Il vaccino antinfluenzale viene preparato ogni estate in previsione di quelli che si crede possano essere i 3-4 ceppi virali che durante l’inverno causeranno poi la malattia influenzale. In realtà, per esperienza più o meno diretta, tutti sanno che non sempre queste previsioni sono corrette e accade allora che il vaccino antinfluenzale non protegga verso i virus influenzali per cui è stato somministrato. Comunque, va pure detto che, anche se i ceppi virali usati per la preparazione del vaccino fossero esatti, la vaccinazione non potrebbe mai proteggere verso tutti gli altri virus che causano la sindrome influenzale che, come abbiamo detto, è causata dai numerosi virus che danno sintomi simili a quelli del virus dell’influenza.

vaccino ima

A partire dal 1999, i Centers for Disease Control and Prevention (CDC) di Atlanta, l’American Academy of Pediatrics e la Public Health canadese avevano iniziato a raccomandare il vaccino antinfluenzale ai bimbi con meno di 2 anni. Questa sollecitazione a vaccinare destò non poche perplessità e già dal 2002 si poterono leggere alcuni pareri critici nella letteratura medica e critico fu anche un articolo uscito sul Bollettino di Informazione sui Farmaci del nostro Ministero della Salute[13] (non perché il nostro Ministero sia critico, ma solo perché l’autore di quell’articolo, pur essendo da tutti riconosciuto come molto autorevole in ambito vaccinale, non riconosce un’efficacia protettiva al vaccino antinfluenzale).

cdc1

All’inizio del 2005, una autorità americana nel campo dei vaccini, la Cochrane Vaccines Field, ha revisionato la letteratura scientifica mondiale concludendo che non vi sono evidenze di efficacia di una strategia vaccinale antinfluenzale in età pediatrica.[14] La conclusione dell’articolo è stata chiarissima: “L’efficacia nei bambini piccoli è completamente non provata. Al massimo può favorire nei bambini più grandi una riduzione della lunghezza delle assenze scolastiche. I risultati sollevano dubbi sulla saggezza di affrettarsi in un programma di vaccinazione estesa dei bambini senza prove adeguate che questa funzioni o sia interamente sicura. I vaccini antinfluenzali possono essere efficaci contro le forme di influenza che tipicamente rappresentano meno del 10% di tutti i casi, ma non vi è modo di predire che questo sarà il virus predominante nella stagione influenzale in arrivo”.

Inoltre, anche se le raccomandazioni ufficiali consigliano la vaccinazione solo per bambini con grave patologia di base, molti medici (probabilmente influenzati acriticamente dalla pubblicità farmaceutica) avanzano l’ipotesi di vaccinare i bambini sani di età compresa tra i 6 e i 23 mesi con l’obiettivo di ridurre l’insieme delle molteplici patologie virali invernali, tralasciando di dire che la vaccinazione antinfluenzale può avere efficacia protettiva solo nei confronti dei ceppi virali di cui il vaccino è costituito, ceppi che, come abbiamo detto, sono molto poco frequenti.

È vero che i bambini, specialmente se frequentano la scuola materna, si ammalano facilmente di virosi, ma la vaccinazione antinfluenzale non comporterà alcuna diminuzione, né di intensità né di numero, delle comuni infezioni delle vie aeree superiori presenti durante i mesi freddi, perché il vaccino contro l’influenza non ha effetto alcuno sulle centinaia di tipi e sottotipi di virus e batteri che sono capaci di infettare i bambini nei primi anni di vita. Quindi, come la ricerca scientifica indipendente dall’Industria Farmaceutica ha ampiamente dimostrato, non avremo alcuna modificazione della loro tendenza ad ammalarsi.

Il nostro Ministero della Salute, nella sua pubblicazione ufficiale Prevenzione e controllo dell’influenza: raccomandazioni per la stagione 2011-2012, ci comunica le seguenti stime:

“In presenza di una buona corrispondenza fra la composizione del vaccino e i virus influenzali circolanti [attenzione, perché di solito questa corrispondenza non c’è], l’efficacia stimata, in adulti sani, varia dal 70 al 90%, nei bambini e ragazzi fino a 16 anni è stimata un’efficacia pari al 60-70%.

Negli anziani che vivono in comunità, l’efficacia stimata della vaccinazione, nel ridurre la mortalità legata all’influenza, varia dal 23 al 75%. Se si considerano gli anziani che vivono in strutture di lungodegenza, la stima di efficacia nel ridurre i decessi è del 23-79%”.[15]

A tale comunicato si possono però fare vari commenti, come quelli esposti dal Dr. Pirous Fateh-Moghadam:

[16]

È noto a tutti che interventi di provata efficacia possono rivelarsi inefficaci se applicati in un contesto sociale e organizzativo diverso da quello in cui si era dimostrata la loro efficacia. In tale ottica si pongono dunque alcuni problemi di non facile soluzione con i dati attualmente a nostra disposizione. Innanzitutto, quante sono le ospedalizzazioni/cure ambulatoriali per influenza nelle diverse fasce di età? Arigliani e Bonvino hanno già riferito nel loro commento della difficoltà di reperire questi dati per l’Italia e si rivolgono di conseguenza allo studio della letteratura, nella fattispecie al lavoro di Neuzil et al. pubblicato dal New England Journal of Medicine.[17] C’è appena bisogno di dire che la validità delle conclusioni di Neuzil et al., soprattutto per quanto riguarda gli ipotetici benefici della vaccinazione, dipendono largamente dall’abilità di distinguere correttamente i ricoveri per infezioni influenzali da quelli per patologie di eziologia diversa, come infatti non manca a sottolineare l’editoriale nella stessa edizione del New England Journal of Medicine[18] che mette parzialmente in dubbio proprio questo aspetto dello studio. Inoltre, Neuzil et al. affermano nel loro stesso studio che l’eccesso di ricoveri di bambini al di sotto dei 3 anni nella stagione invernale sarebbe dovuto per non più del 20% all’influenza, dato che le infezioni da virus respiratorio sinciziale costituiscono la causa di gran lunga più frequente dei ricoveri.

E quanti dei casi ospedalizzati sarebbero stati evitati tramite la vaccinazione? La letteratura sull’efficacia del vaccino inattivato non è ricchissima soprattutto per la fascia di età al di sotto dei 2 anni. Studi sui bambini in età prescolare riportano la sicurezza e l’immunogencità del vaccino,[19], [20] ma un’efficacia non elevatissima[21] del vaccino inattivato nel prevenire l’influenza sierologicamente confermata (45% per l’influenza B e del 31% per l’influenza A). In ogni caso, tutti gli Autori compreso il già citato editorialista del New England Journal of Medicine (un pediatra del Children’s Hospital di Boston) si augurano la conduzione di ulteriori studi approfonditi sull’argomento prima di giungere a raccomandazioni nazionali.

In Giappone, in seguito ad un’epidemia devastante nel 1957 le autorità sanitarie hanno deciso di introdurre la vaccinazione antinfluenzale per tutti i bambini in età scolare in quanto considerati i maggiori disseminatori della malattia. I programmi vaccinali iniziano nel 1962, nel 1977 la vaccinazione antinfluenzale diviene obbligatoria, raggiungendo coperture vaccinali fino all’85% negli anni ’80. Nel 1987 la vaccinazione diventa facoltativa e nel 1994 il programma vaccinale cessò completamente per la mancanza di prove della sua efficacia. … Riassumendo, l’esperienza giapponese insegna:

1 – i bambini sono molto importanti nella diffusione dell’influenza;

2 – solo coperture vaccinali superiori al 70% dei bambini in età pre-scolare e scolare possono verosimilmente avere benefici a livello di comunità;

3 – rispetto alla riduzione della mortalità, la vaccinazione dei gruppi ad alto rischio produce effetti analoghi a quella dei bambini se si raggiungono le coperture necessarie.

In conclusione, mi sembra che la questione della vaccinazione antinfluenzale dei bambini sani in Italia si inserisca in un contesto caratterizzato sostanzialmente da incertezza e in questo caso credo sia conveniente assumere un atteggiamento di attesa attiva migliorando le conoscenze epidemiologiche e scientifiche in generale ed esaurendo il potenziale delle azioni di prevenzione di provata efficacia già avviate, prima di prendere decisioni che altrimenti potrebbero rivelarsi affrettate”.

Sempre su questo argomento, scrive la Dr.ssa Luisella Grandori:[22]

“Quanto allo studio di Reichert et al. pubblicato su New England Journal of Medicine nel 2001,[23] che dimostrerebbe l’efficacia della vaccinazione antinfluenzale dei bambini in età scolare nel difendere dalla malattia gli anziani che vivono con loro, desidero portare all’attenzione di tutti l’interessante commento di un pediatra francese (Lellouche) comparso sulla rivista La Revue Prescrire nell’ottobre 2001.[24]

Oltre alla sua perplessità sull’indipendenza delle conclusioni, motivata dal fatto che tra gli Autori ci fosse un ricercatore di una Ditta produttrice di vaccini che ripropone la delicata questione del possibile conflitto di interesse anche nella ricerca, Lellouche si chiede quali siano il modello di famiglia (anziani che vivono con tanti bambini?) e le condizioni di vita (sovraffollamento?) in Giappone e se queste non possano aver condizionato i risultati dello studio. Quindi afferma, in modo condivisibile, che questi risultati non possono essere esportati in altri Paesi se non con molta prudenza.

Inoltre, se pure è indubbio che i bambini rappresentano un ‘serbatoio’ di questa malattia (anche i dati italiani riportati da Salmaso lo confermano), viene da chiedersi se non sia preferibile (e anche meno costoso) proteggere le poche persone a rischio di gravi complicanze che stanno a stretto contatto con loro (anziani, parenti con malattie croniche, ecc.), piuttosto che vaccinare su larga scala una fetta così importante di popolazione”.

Condivido pienamente il parere della Dr.ssa Grandori e alla sua proposta aggiungerei anche la mia di condurre uno studio longitudinale tra un ampio gruppo di soggetti vaccinati e uno di soggetti non vaccinati in modo da verificare non tanto la percentuale di soggetti che si ammalano di influenza, bensì se la vaccinazione sia utile o no nel migliorare le condizioni generali di salute dei bambini e degli adulti. Cioè, a noi non interessa che un vaccino sia efficace per proteggerci da una specifica malattia se poi deve indebolire il nostro sistema immunitario e predisporci a tante altre patologie!

Alcune evidenze scientifiche sulla vaccinazione antinfluenzale

influenza foto

Dallo studio della letteratura scientifica disponibile[25] si possono pertanto estrapolare chiaramente i seguenti dati:

a) La vaccinazione non protegge dai virus non influenzali

Abbiamo già chiaramente spiegato che l’influenza (malattia influenzale) è causata dal virus influenzale, mentre la sindrome influenzale (clinicamente simile all’influenza) è invece causata da molti virus diversi da quello dell’influenza, virus che ovviamente NON rispondono al vaccino. Dai dati italiani disponibili, risulta che solo il 12,27% dei casi di sindrome influenzale (in soggetti adulti) sono causati dal virus dell’influenza e nei bambini la percentuale è addirittura nettamente inferiore (circa il 8%).[26] Quindi, si può ipotizzare che vaccinando tutta la popolazione eviteremo circa il 10% degli episodi di sindrome influenzale, con il rischio però di causare una ben maggiore percentuale di danni da vaccino.

Questi dati sono confermati anche da uno studio americano che ha cercato di delineare l’epidemiologia delle infezioni respiratorie virali nella popolazione pediatrica e adulta:[27]

Tab. 7 – Numero di episodi di infezioni respiratorie virali nella popolazione americana studiata.

Fasce di età
  1. di episodi
0 – 2 anni 6 episodi/anno
3 – 9 anni 4 episodi/anno
Sopra i 60 anni 1 episodi/anno

Tab. 8 – Germi isolati nella popolazione generale americana studiata (bambini e adulti), senza e durante infezioni respiratorie.

Germe Senza malattia Durante malattia
Rhinovirus 35% 34%
Virus influenzale 30% 9%
Virus parainfluenzale 12% 4%
Virus respiratorio sinciziale 11% 4%
Adenovirus 8% 2%
Coronavirus 8%
Altri virus 4% 14%
Batteri 23%
Sconosciuto 2%
Totale 100% 100%

 

Anche da questi dati emerge che i bambini sotto i 2 anni di età si ammalano più facilmente degli adulti di infezioni respiratorie virali, ma solo nel 9% dei casi totali (bambini e adulti) di tratta di patologie causate dal virus influenzale e quindi di una infezione teoricamente prevenibile dalla vaccinazione[28]. Pertanto, si conclude che:

– su 100 persone che si ammalano di sindrome influenzale, solo in 9 la sintomatologia è causata dal virus dell’influenza;

– se tutte e 100 venissero vaccinate, solo 3-5 di loro eviterebbero l’influenza (perché il vaccino protegge il 30-60% dei soggetti che si ammalano a causa del virus influenzale);

– i soggetti che non hanno benefici dalla vaccinazione (95-97%) sono comunque a rischio degli effetti indesiderati del vaccino.

b) La vaccinazione non è ben tollerata dai bambini

Da uno studio condotto da un Dipartimento di Pronto Soccorso americano è emerso che il vaccino antinfluenzale causa più effetti indesiderati nei bambini che negli adulti ed è anche emerso che tali effetti sono simili agli effetti che i genitori vorrebbero evitare vaccinando il bambino: prevalentemente febbre, raffreddore, malessere generale, dolore nella sede di inoculazione del vaccino.[29]

c) La vaccinazione dei bambini non protegge gli anziani

Per quanto riguarda la vaccinazione degli anziani, sappiamo bene che quando si ammalano di influenza hanno più probabilità di avere delle complicazioni cardiorespiratorie e di essere ricoverati a causa dell’infezione[30] e sappiamo anche che i bambini in età scolare sono i principali veicoli di diffusione della malattia anche verso gli anziani, però pare che la vaccinazione antinfluenzale pediatrica non sia una terapia efficace per questi problemi. Infatti, anche nel Piano Nazionale Linee Guida per l’Istituto Superiore di Sanità italiano del 2003 viene affermato che “la vaccinazione antinfluenzale nei bambini non riduce il rischio di diffondere l’influenza agli anziani”.[31]

Una reinterpretazione dell’epidemiologia negli anziani dimostrerebbe che non ci sono evidenze che il vaccino eviti morti negli anziani.[32]

d) La vaccinazione non controlla la diffusione dell’influenza

A ulteriore conferma di questi dati va anche detto che non ci sono studi che dimostrino che la vaccinazione antinfluenzale possa interrompere la catena epidemiologica dell’infezione, ovvero la circolazione del virus(secondo alcuni Autori, almeno finché non vengono vaccinate circa l’85-90% delle persone[33]). Infatti, due recenti studi pubblicati nel 2006 concludono che non esiste una evidenza credibile del fatto che la vaccinazione di lavoratori che accudiscono gli anziani modifichi la frequenza di influenza e le sue complicazioni nei loro assistiti.[34], [35] Anche la ‘Guida all’uso dei Farmaci’, pubblicata dal nostro Ministero della Salute sulla base del British National Formulary, afferma: “… dal momento che i vaccini antinfluenzali non controllano la diffusione della malattia, sono indicati solo nei soggetti ad alto rischio”.[36] Nella pratica, però, è sotto gli occhi di tutti che quest’ultima raccomandazione non viene né considerata né ricordata.

e) La vaccinazione non riduce la mortalità negli anziani

Un recente studio[37] realizzato dal National Institute of Allergy and Infectious Disease di Chicago ha inoltre dimostrato che il numero dei decessi delle persone anziane negli ultimi vent’anni è rimasto invariato nonostante sia cresciuto del 65% il numero di coloro che hanno utilizzato il vaccino.

Questo studio è stato iniziato perché si pensava che il vaccino avrebbe diminuito la mortalità tra gli anziani fino al 40%, invece queste previsioni sono state smentite dalla realtà. Secondo questi ricercatori, gli studi precedenti avevano evidenziato, sbagliando, un calo della mortalità in quanto non avevano preso in considerazione una serie di fattori come le complicazioni derivanti dall’influenza subito dopo che i pazienti erano guariti e la mancata formazione di anticorpi dopo stimolo vaccinale nelle persone anziane, perché il sistema immunitario degli anziani è poco responsivo.

Pertanto, questi ricercatori hanno concluso che gli studi osservazionali che in precedenza hanno documentato i tanto pubblicizzati benefici del vaccino antinfluenzale, oltre a monitorare gli effetti del vaccino solo per pochissimi giorni, erano viziati da non pochi errori metodologici (i medici dovrebbero quindi fare molta attenzione alle informazioni che ricevono dall’Industria Farmaceutica).

Ad avvalorare questo ultimo rilievo sono stati pubblicati recentemente altri due studi che hanno dimostrato che le prove di efficacia del vaccino nel ridurre la mortalità nell’anziano sono inficiate da una scorretta selezione dei gruppi confrontati (vaccinati verso non vaccinati) e che i risultati statistici portati a favore del vaccino sono inconsistenti,[38] anche perché ben pochi studi hanno incluso nelle loro ricerche soggetti più anziani e specialmente quelli con un’età superiore ai 70 anni.[39]

f) La vaccinazione non protegge i broncopneumopatici cronici

Abbiamo detto poco sopra che il nostro Ministero della Salute consiglia la vaccinazione antinfluenzale specialmente in pazienti affetti da “malattie croniche debilitanti a carico dell’apparato respiratorio, specie asma”. In realtà, i dati disponibili sull’effetto della vaccinazione antinfluenzale in soggetti asmatici (adulti e bambini) sono scarsi e dalla letteratura si evince che non ci sono evidenze scientifiche sufficienti a supportare la vaccinazione o che questa riduca le complicanze polmonari in caso di influenza in soggetti asmatici (specie se bambini).[40], [41] Invece, si è addirittura evidenziato che nei vaccinati si registrano con più frequenza riduzioni della forza respiratoria (riduzione nel PEF: Picco di Espirazione Forzata), che non è certamente consigliabile in un bronchitico cronico o in un asmatico.[42]

g) La vaccinazione è efficace solo a livello laboratoristico

C’è una marcata differenza tra efficacia teorica (cioè laboratoristica) (efficacy) della vaccinazione antinfluenzale (riscontro di un aumento del titolo anticorpale teoricamente protettivo) e l’efficacia reale (effectiveness) nella pratica clinica (reale riduzione dei casi di sindrome influenzale). Ad esempio, uno studio[43] sugli effetti del vaccino antinfluenzale inattivato ha evidenziato quanto segue:

– presenza di anticorpi inibenti l’emoagglutinazione contro il virus influenzale di tipo A: 77-92%;

– presenza di anticorpi inibenti l’emoagglutinazione contro il virus influenzale di tipo B: 49-58%.

Da queste percentuali di anticorpi protettivi (indotti nell’organismo dalla vaccinazione) di può dedurre che l’efficacia teorica (efficacy) della vaccinazione antinfluenzale stessa dovrebbe variare dal 49 al 92% a seconda del sierotipo virale (A o B). Invece sappiamo che la reale protezione (effectiveness) offerta da questo vaccino è bassissima. Infatti, un altro studio del 2003 dimostra che la vaccinazione negli adulti ha una certa efficacia, ma questa è discreta solo se ci si basa sui dati di laboratorio, mentre se si considerano i sintomi clinici risulta che l’efficacia è nettamente più bassa. L’efficacia del vaccino risulta addirittura nulla se si considerano i giorni lavorativi persi o le complicanze post-vaccinali o i ricoveri ospedalieri (è emerso che la vaccinazione riduce la perdita per influenza dei giorni di lavoro di 0,3 giorni per ogni episodio influenzale).[44]

h) La vaccinazione non sembra convincere i medici

È vero che la vaccinazione antinfluenzale non sembra convincere i medici e il personale paramedico e non pare convincere neppure quelli che la ‘impongono’. Infatti, ricordo che nell’inverno 2010-11 solo il 20% dei medici italiani si è vaccinato![45]

i) La vaccinazione è pericolosa anche per il suo contenuto in adiuvanti

Dato che il vaccino antinfluenzale, come vedremo, deve essere ottenuto in breve tempo e dato che la produzione di antigeni virali è lenta, per produrre milioni di dosi in pochi mesi l’Industria Farmaceutica ha escogitato il sistema di ridurre la quantità di antigeni virali nella fiala aumentando invece la dose o la potenza degli adiuvanti, cioè di quelle sostanze che vengono aggiunte ad un vaccino per potenziarne la sua efficacia. Il problema però è che gli adiuvanti classici sono relativamente poco efficaci e allora la ricerca chimica ha messo a punto delle sostanze di sintesi dotate di una particolare efficacia immunostimolante. Il lato oscuro di questo espediente è che le sostanze usate sono di per se stesse tossiche e gli effetti che esse possono indurre nell’organismo ricevente, specie quando questo è l’organismo di un bambino o di una gravida (e quindi anche di un feto), non sono noti, anche perché non sono mai stati adeguatamente studiati (in questi gruppi di soggetti spesso si usano estrapolazioni statistiche). A dimostrazione di ciò, va detto che in questi ultimi anni iniziano ad essere disponibili importanti studi sperimentali come quello pubblicato nel 2004 da alcuni ricercatori della Florida che, studiando gli effetti di alcuni oli idrocarburi usati come adiuvanti nei vaccini pediatrici, si sono accorti di come queste molecole giochino un ruolo nell’indurre reazioni autoimmunitarie.[46]

l) La vaccinazione è scarsamente efficace

Ben diversamente dai comunicati più che ottimistici del nostro Ministero della Salute,[47] secondo una revisione della letteratura eseguita da Tom Jefferson e dal suo Gruppo, la prevenzione della sindrome influenzale invernale, quando va bene, nell’adulto è del 33-36%, ma nei bambini di età inferiore ai 2 anni l’efficacia del vaccino è simile a quella del placebo.[48]

Un rapporto pubblicato nel 2008 stabilì che i vaccini antinfluenzali nei bambini piccoli non diminuiscono la quantità di visite mediche e ospedaliere dovute alla influenza.[49] Allo stesso tempo, uno studio condotto su 800 bambini asmatici stabilì che coloro che ricevettero un vaccino antinfluenzale corsero un rischio significativamente maggiore di visite mediche e di visite al Pronto Soccorso legate all’asma rispetto i non vaccinati.[50]

È nonostante questi dati che il nostro Ministero della Salute consiglia di vaccinare i bambini fin dal 6° mese di vita!

Viene allora da chiedersi: “Perché il Ministero dà indicazioni contrarie alle conoscenze scientifiche?”.

Scrive ancora Tom Jefferson:[51]

“I 206 studi finora condotti sono stati raccolti in 7 revisioni sistematiche che sintetizzano le prove disponibili per quantità e qualità metodologica. Le prove scientifiche così sintetizzate dimostrano che i cardini delle politiche proposte quasi ‘a tappeto’ dai Centers for Disease Control and Prevention (CDC) di Atlanta (USA) e dai loro ammiratori europei sono tutt’altro che sicuri:

– i vaccini nei bambini al di sotto dei 2 anni sono come il placebo;

– non vi sono prove che i vaccini prevengano le morti nei bambini e negli adulti;

– l’assenteismo lavorativo degli adulti [cioè il beneficio dato dalla vaccinazione antinfluenzale] è ridotto di circa 2 ore;

– non vi è correlazione fra incidenza dell’influenza e copertura vaccinale negli anziani istituzionalizzati, ecc..

La bufala è rappresentata dall’idea che un paradigma generalmente accettato (come quello dell’efficacia dei vaccini inattivati contro l’influenza) rappresenti un dogma a cui prestar fede senza alcuna possibilità di critica. … Le spiegazioni più probabili della mancanza di efficacia dei vaccini inattivati nei bambini piccoli è la loro immaturità immunologica e la mancanza di prove della protezione conferita contro le morti infantili per l’estrema rarità di questo evento.

Cioè il problema risiede nella incapacità dei sistemi immunitari infantili a dare una risposta anticorpale adeguata alla stimolazione antigenica di vaccini che non sono molto immunogenici e che sembrano funzionare meglio in coloro che hanno sistemi immunitari maturi, come gli adulti sani. Queste conclusioni sono tutt’altro che sbalorditive [cioè sono ovvie e ampiamente note a chi studia questo argomento].

Un’altra bufala risiede nell’idea che, se una categoria è a particolare rischio di influenza, automaticamente questa la renda una candidata certa all’uso del vaccino. La logica mi sfugge, ma il ‘ragionamento’ dovrebbe filare pressappoco come segue: alta incidenza dell’influenza e alto impatto sui bambini: ergo, usare il vaccino. Ciò che manca sono diversi passaggi logici: alta incidenza dell’influenza, alto impatto sui bambini, vaccini efficaci e sicuri, più costo-efficacia delle alternative, accettabili ai genitori quanto o più delle alternative: ergo, usare il vaccino. …

Per fare ciò [conoscere l’efficacia dei vaccini antinfluenzali], ci vogliono grandi trial randomizzati con il placebo, che coprano più stagioni e che abbiano potenza sufficiente a identificare eventi rari come le morti probabilmente causate dall’influenza (non da tutte le cause). Grazie alle politiche vaccinali internazionali questi trial sono ritenuti impossibili dal punto di vista etico (io ritengo questa un’ennesima bufala, in quanto per me non è etico somministrare ciò di cui non si conosce con ragionevole certezza l’efficacia)”.[52],[53]

In conclusione, risulta che il vaccino antinfluenzale stagionale è ben poco efficace negli adulti e pochissimo efficace nei bambini e negli anziani, ma nonostante questi dati scientifici, quello che è curioso e che quindi stupisce è che assistiamo ugualmente ad una massiccia propaganda (finanziata dal nostro Ministero con i soldi pubblici) a favore della vaccinazione antinfluenzale, anche pediatrica, e questa è una chiara contraddizione tra i dati scientifici e la pratica clinica, tra l’evidenza oggettiva e la politica sanitaria.

A questa contraddizione e a questa propaganda possiamo trovare solo una giustificazione puramente commerciale che fa leva non certo sui dati scientifici, ma sui fattori emotivi della popolazione, come la paura di sempre nuove e drammatiche epidemie virali o di sempre nuovi virus; una paura, ovviamente, che è abilmente orchestrata da coloro che da essa sanno di poterne trarre vantaggi economici.

Comunque, ormai tutti sappiamo che, oltre alla ricerca medica, anche l’informazione scientifica ai medici e la sensibilizzazione delle persone attraverso i mass media è completamente nelle mani dell’Industria Farmaceutica.

Quello però che stupisce ancora di più è che il nostro Ministero della Salute dovrebbe sovrintendere e sorvegliare tutto questo … Viene allora da chiedersi:

– Perché non lo fa?

– Perché non sottopone i vaccinati ad un controllo?

E non si risponda che non ci sono i fondi, perché i fondi si trovano ad esempio per incentivare i Medici di Base a vaccinare i loro assistiti. Infatti, nella Campagna vaccinale antinfluenzale: copertura ultra 65enni si legge:

“Gli obiettivi riguardanti la campagna vaccinazioni antinfluenzale 2009-2010 ed in particolare, quelli relativi alla copertura vaccinale della popolazione ultra-65enne, sono stati definiti, con specifico accordo regionale, nella seduta del 22/09/2009, come di seguito riportato:

«La remunerazione prevista è di Euro 6,16 ad assistito vaccinato, come stabilito dall’Accordo Collettivo Nazionale (ACN).

Tale quota, viene incrementata da un incentivo previsto per il raggiungimento di determinate quote percentuali di soggetti vaccinati. …

Per l’erogazione degli incentivi, si stabiliscono le seguenti soglie percentuali:

– i medici che raggiungono una quota inferiore al 60% non vengono remunerati né con la quota incentivante, né con la quota prevista dall’ACN per la prestazione vaccinale;

– ai medici che raggiungono la quota di vaccinati compresa tra > 60% e < 70% è riconosciuto l’incentivo di Euro 1,00 per ogni assistito vaccinato;

– ai medici che raggiungono la quota di vaccinati compresa tra > 70% e < 75% è riconosciuto l’incentivo di un ulteriore Euro 0,50 per ogni assistito vaccinato;

– ai medici che superano la percentuale > 75% è riconosciuto un ulteriore incentivo da calcolare a conguaglio, fino alla concorrenza del tetto di spesa sul fondo come sopra determinato»”.

Sperimentazione dei vaccini antinfluenzali stagionali

Sappiamo che ogni farmaco deve essere adeguatamente sperimentato prima di essere commercializzato, ma l’Agenzia Europea per i Medicinali (European Medicines Agency [EMA])[54] non richiede la sperimentazione preliminare dei vaccini antinfluenzali prima della loro commercializzazione, mentre sono consigliate, ma non obbligatorie, le dimostrazioni sperimentali di non tossicità dei composti adiuvanti uniti al vaccino per prolungarne o potenziarne la sua immunogenicità[55] (cfr tabella successiva).

Va comunque detto che i vaccini antinfluenzali sono esonerati dalle sperimentazioni tossicologiche pre-commercializzazione semplicemente per una motivazione pratica: le sperimentazioni richiedono molto tempo e dato che anche senza fare alcuna sperimentazione il vaccino per ogni epidemia influenzale invernale è disponibile solo pochissime settimane prima dell’estensione endemica dell’infezione (a volte giunge anche in ritardo), non c’è veramente il tempo concreto per i test sperimentali.

In passato tutto questo era giustificato ugualmente dal luogo comune che non ci si doveva preoccupare delle vaccinazioni perché, si diceva, “i vaccini non fanno male”.

Oggi però sappiamo che i vaccini sono veri e propri farmaci e che non è vero che non fanno male. Infatti, vedremo chiaramente che la vaccinazione antinfluenzale non è priva di conseguenze e che il suo danno principale non è più di tanto rappresentato dagli effetti indesiderati locali a breve termine, bensì da quelli sistemici a breve, medio e in particolare a lungo termine, specie dagli effetti di tipo autoimmunitario caratteristici dei vaccini virali e che spesso si sviluppano molto lentamente.

Ogni anno viene messo a punto un nuovo vaccino antinfluenzale sullo stampo di quello dell’anno passato, ma anche utilizzando “nuovi” ceppi influenzali che l’OMS ipotizza siano la causa dell’influenza in arrivo.

Il nuovo vaccino viene testato su cavie e volontari e per calcolarne la probabile efficacia vengono raccolti campioni di sangue che vengono analizzati per vedere come aumentano gli anticorpi specifici (risposta anticorpale specifica).

Tutto questo avviene molto prima che l’influenza abbia fatto la sua comparsa. Infatti, è fondamentale anticipare i lavori di sviluppo del vaccino se si vogliono preparare dosi a sufficienza, perché la preparazione è lunga e laboriosa, in quanto i virus donatori degli antigeni vaccinali devono essere fatti crescere pazientemente su embrioni di pollo.

Pertanto, non c’è tempo per condurre sperimentazioni adeguate che dimostrino la vera efficacia protettiva del vaccino e la sua vera innocuità. Ci si accontenta allora dell’aumento della risposta anticorpale nel vaccinato, ma a questa risposta (test di inibizione dell’emoagglutinina) non corrisponde una vera efficacia clinica della vaccinazione, perché per dimostrare quest’ultima bisogna dimostrare la riduzione della trasmissione del virus e la conseguente prevenzione di nuovi casi, la riduzione delle complicanze, la riduzione della mortalità, ecc. nei vaccinati rispetto i non vaccinati.

Infatti, nessuno (nemmeno le più famose autorità del settore) sa se all’immunità indotta dal vaccino (cioè, all’aumento del titolo anticorpale anti-emoagglutinina) corrisponda una vera protezione, né quale sia la soglia quantitativa da prendere in considerazione (cioè, quale titolo anticorpale può essere considerato protettivo). Alla domanda: “Quanto titolo anticorpale è protettivo?” si risponde: “More is better” (cioè: “Più è, meglio è”) … peccato che maggiore è il titolo anticorpale in un vaccinato, maggiore è il rischio di danno vaccinale. A questo si aggiunge che è ancora meno nota la relazione tra i titoli anticorpali verso antigeni diversi dall’emoagglutinina e la protezione del vaccino.

 

In conclusione, il comune vaccino antinfluenzale stagionale non viene sperimentato in modo adeguato se non su qualche volontario e nessuno sa anticipatamente se sarà efficace. Si dice che dovrebbe esserlo se aumenta il titolo anticorpale, ma non si sa neppure quanto elevato deve essere il titolo anticorpale per essere protettivo verso il virus!

Per dire che un farmaco è efficace, devo riscontrare un miglioramento o un effetto protettivo nel gruppo trattato rispetto al gruppo non trattato, ma con la vaccinazione antinfluenzale, se non la si sperimenta in un elevato numero di persone e non si attende che si manifesti l’epidemia influenzale, non si potrà sapere quanti sono i vaccinati che si ammalano e se questi sono quantitativamente inferiori rispetto al gruppo dei non vaccinati.

Inoltre, la vaccinazione potrebbe dare effetti diversi in Paesi o Continenti diversi, perché il virus, diffondendosi in certe popolazioni, può incontrare condizioni immunitarie, ambientali ed economiche diverse. Questo è particolarmente importante per un vaccino a RNA come quello influenzale che è fortemente soggetto a rapide modificazioni in base alle sollecitazioni che incontra nell’organismo ospite. Sappiamo infatti che il clima, le condizioni sociali come l’addensamento delle persone in ambienti ristretti, le più comuni norme di igiene personale, l’alimentazione, le difese immunitarie aspecifiche, la stanchezza, alcuni condizioni psichiche o più globalmente lo stress di vita, ecc. influenzano notevolmente la propagazione, le mutazioni e quindi anche la diversificazione dei virus influenzali.

Quando si vaccina una persona, non sarebbe corretto avvisarla di tutte queste incertezze e di questi rischi?

DANNI DELLA VACCINAZIONE ANTINFLUENZALE

È palese che chi ha la convinzione di vaccinarsi deve poter avere anche la possibilità di farlo, ma è altrettanto palese che, se una persona non si fida dei vaccini, deve essere libera di non vaccinarsi e non deve subire pesanti pressioni psicologiche basate spesso su false affermazioni di sicurezza, specie in considerazione del fatto che il vaccino antinfluenzale è un farmaco e come tutti i farmaci non è certamente privo di effetti indesiderati e talvolta anche di danni gravi e irreversibili.

In particolare, dobbiamo sapere che il vaccino antinfluenzale può svolgere danni locali e sistemici e sia generici che specifici nell’organismo che lo riceve.

Uno studio australiano evidenzia, a fronte di 67 banali eventi post-vaccinali ogni 100.000 dosi di vaccino, la frequenza di ben 16,7 eventi avversi gravi ogni 100.000 dosi per i bambini sotto i 7 anni, negli anni 2000 e 2002.[56] Anche se 16-17 eventi avversi gravi ogni 100,000 vaccinati sembrano pochi, va considerato con estrema attenzione che questi soggetti sono bambini sani e che non è assolutamente accettabile che un bambino sano debba correre un qualsiasi anche minimo rischio a causa di un trattamento che dovrebbe essere preventivo e che comunque lo dovrebbe proteggere verso una patologia spesso banale come l’influenza.

Uno studio[57] sugli effetti del vaccino antinfluenzale inattivato ha evidenziato gli effetti indesiderati espressi dalla tabella seguente.

Tab. 9- Effetti indesiderati locali e sistemici della vaccinazione antinfluenzale.

Effetti indesiderati Dopo la 1a dose Dopo la 2a dose
Locali 44% 54%
Sistemici 48% 46%

Va subito precisato che tutte le registrazioni degli effetti indesiderati si limitano ad una osservazione di pochi giorni (in genere entro la settimana) dopo la somministrazione del vaccino e ciò è giustificato dai criteri dell’OMS[58] che vengono comunemente usati per riconoscere o meno un nesso di causalità tra una reazione avversa e una vaccinazione. Tutti questi criteri richiedono una relazione temporale ben precisa; una relazione che, ovviamente, dipende dalla patologia, ma che in genere è accettata solo se il tempo tra causa ed effetto è molto contenuto. Però non è assolutamente vero che gli effetti indesiderati di un vaccino si esauriscano in pochi giorni, anzi è vero proprio il contrario e cioè che i danni veramente gravi dei vaccini si sviluppino molto lentamente e subdolamente nell’organismo.

a)Danni locali

I danni locali del vaccino antinfluenzale sono di solito di scarsa importanza e in particolare sono rappresentati da: arrossamento, dolore, tumefazione, indurimento e prurito nella sede dell’inoculo.

b) Danni sistemici

I danni sistemici del vaccino antinfluenzale possono essere sia generici che specifici per determinati organi o tessuti.

I danni sistemici generici sono essenzialmente:

1 – Intenso squilibrio del sistema immunitario, che è tanto maggiore quanto maggiore è il numero dei vaccini inoculati contemporaneamente (oggi si tende ad associare al vaccino antinfluenzale anche quello antipneumococcico), quanto è debole il soggetto e, in ambito pediatrico, quanto è piccolo il bambino.

2 – Perdita dell’effetto rinforzante sul sistema immunitario da parte della patologia infettiva che il vaccino fa invece evitare (questo punto è particolarmente importante nei bambini, perché il loro sistema immunitario viene irrobustito proprio dallo scontro con i germi).[59]

3 – Intossicazione a causa delle sostanze associate agli antigeni vaccinali (mercurio e altri conservanti, adiuvanti, proteine animali, antibiotici e varie altre sostanze chimiche).[60]

Tra tutte queste sostanze sottolineo in modo particolare la presenza del mercurio, che è una sostanza neurotossica, epatotossica, nefrotossica e fortemente allergenica, specie nei bambini e in modo particolare in quelli molto piccoli o sottopeso o nati pretermine. I vaccini antinfluenzali, inoltre, sono ottenuti dall’inattivazione in formalina dei virus vivi, ma la formalina è considerata una sostanza molto tossica e fortemente sospetta di essere cancerogena. Per contenere questi pericoli e per aumentare l’immunogenicità dei vaccini antinfluenzali inattivati, in questi ultimi anni si stanno cercando nuove formulazioni farmaceutiche che hanno portato ad ottenere: vaccini con nuove sostanze adiuvanti; vaccini vivi attenuati e vaccini antinfluenzali somministrati con modalità diverse da quella parenterale (per es. come spray nasale). Allo stato attuale, quelli che si sono dimostrati più efficaci e discretamente più immunogeni dei vaccini inattivati sono i vaccini con nuovi adiuvanti. Purtroppo, questi vaccini si sono dimostrati anche molto meno tollerati dei vaccini convenzionali, perché causano reazioni locali indesiderate con una frequenza maggiore del 15-20%[61], [62], [63], [64]. Anche le sperimentazioni dei vaccini antinfluenzali somministrati come spray nasali hanno presentato qualche svantaggio, perché causano una discreta incidenza di faringite nella prima settimana dopo la loro somministrazione[65].

4 – Sintomi sistemici aspecifici e di modesta gravità: febbre, malessere, mialgie, ecc.

I danni sistemici specifici della vaccinazione antinfluenzale possono essere sintetizzati nei seguenti punti:

 

1 – Patologie allergiche: asma allergico, orticaria, angioedema, anafilassi, ecc.; a tale proposito va ricordato che i ceppi virali influenzali vengono coltivati nella cavità allantoide e nell’embrione di pollo e pertanto sono controindicati nei soggetti con allergia alle uova. Sappiamo che la letteratura abbonda di documentazioni di reazioni allergiche (specie infantili) scatenate nell’immediato, breve o lungo termine dalle vaccinazioni pediatriche.

2 – Altre patologie immunitarie e in particolare autoimmunitarie: trombocitopenia, sindrome nefrosica a cambiamenti minimi[66], sindrome oculo-respiratoria[67], poliangite microscopica, eritromelalgia, pemfigo[68], alopecia totale[69], reazioni da rigetto verso l’ospite, uveite e cherato-uveite erpetica in soggetti ai quali era stata trapiantata la cornea[70], ecc. Già dal 1992 era noto che il vaccino antinfluenzale induce un incremento sierico dei tassi delle molecole HLA di classe I (dato confermato negli anni successivi[71]) e che ciò si associa a patologie post-vaccinali autoimmunitarie.

3 – Patologie neurologiche: sindrome di Guillain-Barré[72] (il rischio di ammalarsi di questa neuropatia, che comporta paralisi degli arti [talvolta anche per tutta la vita] e disturbi cardiorespiratori, è 4-8 volte superiore nella popolazione vaccinata rispetto la popolazione non vaccinata[73]), neurite ottica,[74] mielite trasversa acuta[75], paralisi del facciale, nevralgie, parestesie (per quanto riguarda la sindrome di Guillain-Barré, che è una delle maggiori complicanze neurologiche della vaccinazione antinfluenzale, va detto che la maggior parte di tutte le 58 morti per Guillain-Barré verificatesi nel 1977 negli USA, si verificò nei soggetti vaccinati con insorgenza della malattia dopo 3-4 settimane dalla vaccinazione[76] e va ricordato anche che negli anni più recenti, che vanno dal 1991 al 1998, negli USA sono stati documentati ben 382 casi di sindrome di Guillain-Barré causati dall’antinfluenzale[77]).

4 – Patologie cardiovascolari: pericardite acuta,[78],[79] arterite a cellule giganti,[80] neuropatia ottica ischemica.

5 – Patologie muscolo-scheletriche: polimialgia reumatica,[81],[82] rabdomiolisi.[83]

6 – Frequenti segnalazioni di riacutizzazioni e/o cronicizzazioni di patologie preesistenti alla vaccinazione[84], [85], [86], [87].

7 – Mortalità: è vero che ogni anno ci sono anziani che possono morire di influenza, ma è altrettanto vero che vengono riportati anche casi mortali da vaccino antinfluenzale (segnalazioni ritenute sottostimate e che comunque sembrano interessare specialmente gli anziani affetti da patologie cardiovascolari e/o broncopolmonari croniche e in condizioni precarie).

Pertanto, dato che abbiamo già detto che i vaccini antinfluenzali non vengono sottoposti a sperimentazione clinica prima della loro commercializzazione e dato che oggi sappiamo che i vaccini antinfluenzali possono causare dei danni anche gravi, credo che sarebbe corretto che il nostro Ministero della Salute mettesse in guardia i medici e l’opinione pubblica di questo pericolo vaccinale intrinseco al vaccino stesso e poco eliminabile, lasciando poi ai singoli di valutare ogni caso e decidere se affrontare il rischio o meno di vaccinarsi.

Inoltre, anche se gli effetti indesiderati sono stati registrati finora negli adulti (perché la vaccinazione antinfluenzale è stata quasi sempre praticata essenzialmente in soggetti adulti) e hanno interessato in particolare il sistema immunitario di anziani indeboliti da preesistenti patologie croniche, è molto verosimile (ma non possiamo affermarlo con sicurezza perché siamo totalmente privi di studi scientifici in merito) che tali effetti indesiderati siano particolarmente evidenti e gravi nei bambini a causa del loro sistema immunitario ancora immaturo e quindi facilmente sensibile a fattori esterni squilibranti.

Alla luce di tutto quello che abbiamo riportato, leggiamo ora cosa scrive il nostro Ministero della Salute a proposito delle “Reazioni indesiderate segnalate dopo somministrazione di vaccino antinfluenzale”:[88]

“I vaccini antinfluenzali contengono solo virus inattivati o parti di questi, pertanto non possono essere responsabili di infezioni da virus influenzali.

Le persone vaccinate dovrebbero essere ragguagliate sul fatto che, particolarmente nella stagione fredda, infezioni respiratorie e sindromi con sintomatologie simili a quelle dell’influenza possono essere provocate da molteplici altri agenti batterici e virali, nei cui confronti il vaccino antinfluenzale non può avere alcuna efficacia protettiva”.

È vero che i vaccini antinfluenzali non contengono virus vivi che possono causare l’influenza, ma è altrettanto vero che è esperienza comune di moltissime persone ammalarsi di influenza subito dopo questa vaccinazione e il motivo è semplice: la vaccinazione squilibra e indebolisce il sistema immunitario e, dato che nello stesso periodo ci sono molti virus parainfluenzali nell’ambiente, è molto facile che i soggetti più deboli o più stressati dal punto di vista immunitario si ammalino.

Continua il nostro Ministero della Salute nel suo medesimo documento ufficiale:

“Gli effetti collaterali comuni dopo somministrazione del vaccino antinfluenzale consistono in reazioni locali, quali dolore, eritema, gonfiore nel sito di iniezione.

Le reazioni sistemiche comuni includono malessere generale, febbre, mialgie, con esordio da 6 a 12 ore dalla somministrazione della vaccinazione e della durata di 1 o 2 giorni.

Sono stati riferiti, in correlazione temporale con la vaccinazione antinfluenzale, eventi rari quali trombocitopenia, nevralgie, parestesie, disordini neurologici e reazioni allergiche gravi. La correlazione causale tra la somministrazione di vaccino antinfluenzale e tali eventi avversi non è stata dimostrata. In particolare, non è stata dimostrata l’associazione tra vaccinazione e sindrome di Guillain-Barré, mentre allo stato attuale ci sono evidenze di una correlazione tra sindrome di Guillain-Barré e diverse malattie infettive, inclusa l’influenza”.

Nella letteratura scientifica ci sono centinaia di articoli sugli effetti indesiderati della vaccinazione antinfluenzale ed è scandaloso che il nostro Ministero risolva questo grave problema con poche parole autoreferenziali e per di più errate. Inoltre, un qualsiasi medico e non solo un qualsiasi farmacologo, sa che la sindrome di Guillain-Barré può essere causata dalle vaccinazioni. A tale proposito, nel The Merck Manual si legge: “In circa i 2/3 dei pazienti la sindrome [intende la sindrome di Guillain-Barré] inizia da 5 giorni a 3 settimane dopo una banale infezione, un intervento chirurgico o una vaccinazione”.[89]

Anche se non conosco studi clinici che dimostrino che i danni da vaccinazione sono maggiori dei danni causati dalla malattia (non li abbiamo perché nessuno fa questi studi e l’Industria Farmaceutica, che conduce quasi il 90% di tutti gli studi clinici del mondo, non si sogna certamente di promuovere tali indagini), come abbiamo spiegato prima, abbiamo però studi che dimostrano l’inefficacia di questo vaccino e anche i suoi non pochi danni, eppure la gente si sente dire che il vaccino è sicuro al 100%. Scrive infatti il nostro Ministero della Salute nella sua pubblicazione ufficiale Prevenzione e controllo dell’influenza: raccomandazioni per la stagione 2011-2012:

“La vaccinazione antinfluenzale rappresenta un mezzo efficace e sicuro per prevenire la malattia e le sue complicanze”.[90]

È molto strano e sospetto che la presenza di eventi pur non frequentissimi ma ben documentati a seguito della vaccinazione antinfluenzale non sia resa pubblica. Non è accettabile che il sito del Ministero della Salute menzioni solo minimi e insignificanti effetti indesiderati locali (come il dolore nel sito di inoculo) o sistemici (come un modesto rialzo febbrile) come fossero gli unici possibili danni rilevabili dalla vaccinazione.

attilio speciani


Attilio Speciani, allergologo e immunologo clinico di Milano, scrive:

“I bambini paralizzati dalla vaccinazione, in fondo, non saranno tantissimi nell’economia commerciale italiana, ma ogni singolo caso merita una consapevole decisione per poter affrontare tale rischio. È giusto che chi sceglie lo sappia e non si senta dire che la vaccinazione è praticamente del tutto innocua, quando non è vero. Sapere le cose dopo, centuplica il livello del dramma”.[91]

 

Conflitto di interessi nella campagna pro-vaccinale

Mentre scrivevo questa seconda edizione di questo mio libro e cercavo letteratura scientifica sulla vaccinazione antinfluenzale, ho trovato un fascicolo della rivista Immunologia e Allergologia Pediatrica[92] (Organo Ufficiale della SIAIP: Società Italiana di Allergologia ed Immunologia Pediatrica) redatto dal Comitato Vaccinazioni della SIAIP e dedicato alla vaccinazione antinfluenzale in età pediatrica che in 50 pagine affronta tutta la problematica di questa vaccinazione.[93]

Ebbene, non ho mai letto nulla di più apertamente pubblicitario sul vaccino antinfluenzale! Quest’ultimo, infatti, fin dalle prime pagine viene presentato come la prevenzione di prima scelta e totalmente priva di ogni rischio o effetto indesiderato. Si sorvolano completamente i problemi dell’inefficacia del vaccino (motivata dal dato oggettivo che solo una minoranza delle sindromi influenzali è causata dal virus influenzale), della sua pericolosità, della possibilità di attuare altre misure che attivino le difese aspecifiche del bambino e che pertanto potrebbero difenderlo non solo verso il virus influenzale ma anche verso gli altri virus, ecc. Gli Autori di tutti gli articoli di questo fascicolo della SIAIP, invece, appaiono preoccupati di presentare solo gli aspetti positivi del vaccino, fanno un grande elenco di quelle che vengono chiamate “false controindicazioni alla vaccinazione” e trattano diffusamente le “strategie vaccinali” soffermandosi a lungo su “L’informazione e la comunicazione con il pubblico”, dove spiegano una lunga serie di strumenti per cercare di convincere i genitori a vaccinare i propri figli, tra i quali leggiamo:

– Poster in sala di attesa e nello studio medico

– Lettera od opuscolo illustrativo alle famiglie

– Telefonate ai genitori

– Cartolina di invito per la vaccinazione

– Messaggi di posta elettronica o messaggi cartacei per promemoria ai medici

– Ambulatori aperti il sabato

– Vaccinazioni porta a porta

Sono rimasto sbalordito che una Società Scientifica come quella di Immunologia e Allergologia Pediatrica desse il proprio nome a tali pubblicazioni e anche che illustri Professori di Pediatria arrivassero a scrivere articoli così poco scientifici e marcatamente pubblicitari, ma poi tutto mi è stato chiaro quando, a pag. 41 della medesima pubblicazione ho letto la paginetta “Conflitto di interessi”, che riportava fedelmente il seguente testo comprensivo della sottostante tabella:

“Il Comitato Vaccinazioni della SIAIP è costituito da un gruppo di esperti in campo vaccinale supportato in parti uguali dalle 6 Aziende produttrici di vaccini pediatrici. La collaborazione con le Aziende avviene secondo i principi riportati in allegato che sono stati sottoscritti da tutte le Aziende produttrici di vaccini pediatrici. Il supporto economico fornito dalle Aziende al Comitato Vaccinazioni della SIAIP per la redazione di questo documento ha coperto esclusivamente le spese per le riunioni del gruppo e per le attività di segreteria. Per quanto riguarda la presenza di potenziali conflitti di interesse tra i componenti del gruppo di lavoro, vengono dichiarate le eventuali relazioni dei singoli partecipanti con le Aziende farmaceutiche produttrici di vaccini nei 12 mesi precedenti la stesura del documento stesso.

 

I potenziali conflitti di interesse riguardano:

1 – possesso di azioni o stock options di Aziende produttrici di vaccini pediatrici;

2 – contratti di consulenza o di collaborazione professionale con Aziende produttrici di vaccini pediatrici;

3 – compenso ricevuto per la redazione del presente articolo da parte di Aziende produttrici di vaccini pediatrici;

4 – godimento di fondi di ricerca da parte di Aziende produttrici di vaccini;

5 – compenso in occasione di relazioni scientifiche o di incontri di formazione da parte di Aziende produttrici di vaccini;

6 – supporto alle spese di partecipazione (iscrizione, viaggio, alloggio) a corsi o congressi”.

Ovviamente, questo è solo quanto è stato reso spontaneamente pubblico dagli interessati.

Inutile dire che il fascicolo suddetto, nella quarta di copertina, riportava la frase: “Il documento viene distribuito grazie al contributo di: Baxter, Berna, Novartis vaccines, Sanofi Pasteur MSD, Wyeth” … tutte Aziende produttrici di vaccini pediatrici.

 

Per coloro che ancora non comprendono quanto sia esteso e grave il problema del Conflitto di interessi tra Professori universitari della facoltà di Medicina e Ricercatori da una parte e Ditte farmaceutiche produttrici di vaccini dall’altra, consiglio la lettura di un articolo di Tom Jefferson della Cochrane Vaccines Field, uno dei maggiori esperti di vaccini che è molto critico sulla loro efficacia e che ha anche un interessante sito internet[94] dove riporta periodicamente le più famose bufale attualmente presenti nel mondo medico. In questo articolo intitolato “Sul sentiero delle bufale: ovvero di citazioni selettive e dogmi vari”, Tom Jefferson inizia scrivendo addirittura così:

Premetto che non interverrò più in questa discussione che non esige dichiarazioni di conflitto di interesse da chi interviene e non ha regole per la scelta, il riassunto e la traduzione di dibattiti in altra sede …”.[95]

Ebbene, sapete dove era stato pubblicato l’articolo di Jefferson che era stato attaccato semplicemente perché colpiva gli interessi e i preconcetti ideologici di coloro che difendevano i vaccini e dove lui ha risposto iniziando con la frase suddetta? Nientemeno che in Epicentro: il portale ufficiale dell’Epidemiologia per la Sanità Pubblica del nostro Ministero della Salute a cura del Centro Nazionale di Epidemiologia, Sorveglianza e Promozione della Salute.

Commenta ancora Jefferson:

“Il vaccino ci immunizza da certi virus, contro cui è mirato, che si presuppone circoleranno, ma non ci protegge dalla miriade di agenti infettivi, circa 300, responsabili delle sindromi influenzali che rappresentano di gran lunga la fetta più grande.

Agitare lo spauracchio della pandemia influenzale, giocando sull’equivoco che vaccinandosi ci si protegge da tutti i virus dell’influenza, serve solo a vendere più vaccini. Ed è grave che siano Enti Pubblici a fare previsioni azzardate e a gonfiare i consumi di vaccini in un palese conflitto di interessi”.[96]

Insomma, la campagna vaccinale, sostiene Jefferson, non si basa su evidenze scientifiche, ma è motivata piuttosto da leggi di mercato e dalle pressioni che l’Industria Farmaceutica fa sui Governi.

Ma perché gli esperti si prestano a far circolare messaggi fuorvianti?

Nella prefazione ad un libro di Jefferson,[97] Vittorio Demicheli scrive: “Dietro ogni bufala ci sono cattivi maestri, persone che impartiscono cattive lezioni selezionando o deformando le informazioni disponibili. O semplificando artificialmente i messaggi. … Alcuni di questi cattivi maestri agiscono per puro interesse economico, altri per mantenere la propria fama e la propria capacità di influenzare le decisioni, altre volte per pura e semplice presunzione”.

Il vaccino antinfluenzale, secondo Jefferson, è un chiaro esempio di come i conflitti di interesse occulti riguardino istituzioni che prendono decisioni senza tener conto di ogni evidenza contraria. A chi non padroneggia il metodo scientifico, Jefferson fornisce nel suo agile saggio gli strumenti utili per evitare le trappole della disinformazione: come si valuta un editoriale o un articolo originale, come si leggono le tabelle, come si individua un conflitto di interessi o si soppesa una pubblicità farmaceutica. Il repertorio dei trucchi di cui gli esperti si servono per non essere smascherati è molto ampio e apparentemente insospettabile.

Come cittadini, forse, meritiamo qualcosa in più di un’informazione pubblica parziale e aggressiva come si è dimostrata quella delle campagne per la diffusione del vaccino antinfluenzale che ci sono state presentate in questi ultimi anni.

La coscienza della popolazione è probabilmente cresciuta ed è in grado di percepire dove gli interessi commerciali finiscono per prevalere sul rispetto della persona, di qualsiasi persona, anche se quest’ultima non ha un potere politico o commerciale o intellettuale.

Vaccini come terapia preventiva?

Al giorno d’oggi ci sono medici che pensano di impostare una terapia preventiva servendosi dei farmaci. Come farmacologo posso assicurare che ci sono poche cose più errate di questo modo di pensare.

La vera prevenzione non può essere farmacologica, perché per definizione i farmaci sono sintomatici. Non esiste un farmaco eziologico, cioè che colpisca la causa prima della malattia, e non è eziologica neppure l’insulina data al diabetico, perché il suo pancreas rimane malato e incapace di produrre l’insulina endogena e quindi il farmaco non può risolvere la causa della malattia.

La vera prevenzione di una qualsiasi malattia implica sempre impostare una corretta igiene di vita, addirittura senza fermarsi solo al riequilibrio della componente fisica della persona, ma interessando anche la sua parte psichica e quella spirituale.

Pertanto, neppure il vaccino antinfluenzale può svolgere un’azione preventiva nel vero senso del termine, perché a noi non dovrebbe interessare che un bambino si ammali o meno di influenza e, anzi, dovremmo quasi essere contenti che, nei suoi primi anni di vita si prenda una qualche lieve patologia, perché sappiamo benissimo che nei bambini le malattie infettive sono necessarie per lo sviluppo di un sano e maturo sistema immunitario.

Quindi, ci dovrebbe interessare solo che il bambino piccolo non si ammali in modo grave e che percorra tutte le tappe necessarie per fortificarsi e acquisire le capacità necessarie per rispondere efficacemente agli attacchi esogeni (batteri, virus, funghi, allergeni, sostanze tossiche, ecc.) e alle esperienze “dure” della vita, che sicuramente neppure a lui mancheranno.

In questo intento, pertanto, almeno per quanto riguarda il sistema immunitario, spero sia chiaro che ci illudiamo gravemente se crediamo di poterci far aiutare dai vaccini. Infatti, il vaccino antinfluenzale, specie quando viene inoculato in bambini molto piccoli (sotto i 2 anni di vita) o in anziani molto deboli o malati, causa con assoluta certezza due danni:

– indebolisce e talvolta squilibra fortemente il sistema immunitario causando delle reazioni avverse che il più delle volte sono transitorie (nel caso di un soggetto costituzionalmente forte), ma che potrebbero diventare anche definitive (nel caso di un soggetto debole);

– evita una sindrome influenzale che invece di solito, se compare, ha un suo senso d’essere ed è sempre molto importante per la salubrità del sistema immunitario (e non solo di questo, dato che il sistema immunitario è fortemente collegato primariamente a quelli psichico, nervoso, digerente e ormonale, ma secondariamente a tutto l’organismo).

Alla fine, proprio a causa della vaccinazione, avremo un soggetto più debole rispetto a colui che ha imparato a superare l’influenza da solo o che ha delle virosi molto lievi e di breve durata perché abbiamo irrobustito le sue difese immunitarie aspecifiche con mezzi non farmacologici (o comunque perché ha un organismo più robusto non essendo mai stato indebolito dai vaccini).

Pertanto, anche se potrà sembrare strano, non possiamo certamente dire che i vaccini prevengano le malattie, ma forse che le causano![98]

[1] Rizzo C, Bella A, Viboud C, Simonsen L, Miller MA, Rota MC, Salmaso S, Ciofi degli Atti ML. Trends for influenza-related deaths during pandemic and epidemic seasons, Italy, 1969-2001. Emerg Infect Dis. 2007 May;13 (5) :694-9.

 

LINK CORRELATI DI SEGUITO

[2] http://www.normativasanitaria.it/normsan-pdf/0000/39451_1.pdf.

[3] http://www.spiegel.de/international/world/0,1518,637119-2,00.html.

[4] http://www.equipocesca.org/actividades-preventivas/gripe-a-paciencia-y-tranquilidad.

[5] Albano A. e Selvaggio L. Manuale di Igiene. II ed. Piccin Editore, Padova, 1987, pagg. 154-155.

[6] Mengano V. Influenza e Omeopatia: una possibilità terapeutica in più. Edizioni Salus Infirmorum, Padova, 2009.

[7] Monto A. S. Epidemiology of viral respiratory infections. Am. J. Med. 112 (suppl. 6A): 45; 2002.

[8] Morbosità: capacità di provocare una malattia; rapporto percentuale tra il numero dei casi di una malattia e la popolazione.

[9] Monto A. S. Epidemiology of viral respiratory infections. Am. J. Med. 112 (suppl. 6A): 45; 2002.

[10] Ricordiamo che la vaccinazione antinfluenzale non protegge tutti i vaccinati, ma solo il 30-60% di loro.

[11] Bollettino di Informazione sui Farmaci 5-6; 2003.

[12] http://www.normativasanitaria.it/normsan-pdf/0000/39451_1.pdf.

[13] Bollettino di Informazione sui Farmaci 5-6; 2003.

[14] Jefferson T. et al. Assessment of the efficacy and effectiveness of influenza vaccines in healthy children: systematic review. The Lancet 365: 773-80; 2005.

[15] http://www.normativasanitaria.it/normsan-pdf/0000/39451_1.pdf.

[16] Fateh-Moghadam P. Vaccinazione anti-influenzale ai bambini sani: molti dubbi e poche certezze. http://www.epicentro.iss.it/discussioni/influenza/Fateh.asp; ottobre 2002.

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[25] Gava R. Le Vaccinazioni Pediatriche. Revisione delle conoscenze scientifiche. Edizioni Salus Infirmorum, Padova, 2a ed., 2010.

[26] Bollettino di Informazione sui Farmaci 5-6; 2003.

[27] Monto A. S. Epidemiology of viral respiratory infections. Am. J. Med. 112 (suppl. 6A): 45; 2002.

[28] Ricordiamo che la vaccinazione antinfluenzale non protegge tutti i vaccinati, ma solo il 30-60% di loro dopo due dosi di vaccino.

[29] Gava R. Le vaccinazioni pediatriche. Revisione delle conoscenze scientifiche. Edizioni Salus Infirmorum, Padova, 2006, pag. 274.

[30] Harper SA, Fukuka K, Uyeki TM, Cox NJ, Bridges CB; Center for Disease Control and Prevention (CDC) Advisory Committee on Immunization Practices (ACIP). Prevention and control of influenza: recommendations of the Advisory Committee on Immunization Practices (ACIP). Morbidity and Mortality Weekly Report 53(32):743; 2004.

[31] Http://www.epicentro.iss.it/focus/influenza/discussione/.

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[33] Fateh-Moghadam P. Vaccinazione anti-influenzale ai bambini sani: molti dubbi e poche certezze. http://www.epicentro.iss.it/discussioni/influenza/Fateh.asp; ottobre 2002.

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[45] http://www.dottnet.it/articolo.aspx?id=9338&an=7002827&tag=39779329&num=2812&-pos=2417&cnt=2.

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[47] http://www.normativasanitaria.it/normsan-pdf/0000/39451_1.pdf.

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[51] http://www.epicentro.iss.it/discussioni/antinfluenzale/jefferson_edit.asp.

[52] Jefferson T. Attenti alle bufale Come usare la evidence based medicine per difendersi dai cattivi maestri. Il Pensiero Scientifico Editore, Roma, 2a ed., 2006.

[53] Jefferson T. Why the MRC randomised trials of whooping cough (pertussis) vaccines remain important 40 years after they were done. The James Lind Library (www.jameslindli-rary.org).

[54] http://europa.eu/agencies/community_agencies/emea/index_it.htm.

[55] Committee for Proprietary Medicinal Products (CPMP). Note for guidance on Preclinical Pharmacological and Toxicological testing of Vaccines. The European Agency for the Evaluation of Medicinal Products (EMEA). Londra, 17 Dec. 1997.

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[59] Gava R. Le Vaccinazioni Pediatriche. Revisione delle conoscenze scientifiche. Edizioni Salus Infirmorum, Padova, 2a ed., 2010, pag. 336.

[60] Gava R. Le Vaccinazioni Pediatriche. Revisione delle conoscenze scientifiche. Edizioni Salus Infirmorum, Padova, 2a ed., 2010, pag. 549-592.

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[87] Nicholson K. G. et al. Randomized placebo-controlled crossover trial on effect of inactivated influenza vaccine on pulmonary function in asthma. The Lancet 351 (9099): 326; 1998.

[88] http://www.normativasanitaria.it/normsan-pdf/0000/39451_1.pdf.

[89] The Merck Manual. 5a Edizione Italiana della 18a edizione inglese, Springer, 2007, pag. 2004.

[90] http://www.normativasanitaria.it/normsan-pdf/0000/39451_1.pdf.

[91] http://www.eurosalus.com/malattie-cura/chi-tace-i-possibili-danni-da-vaccinazione-antinfl.

[92] Comitato Vaccinazioni della SIAIP. La vaccinazione contro l’influenza in età pediatrica. Immunologia e Allergologia Pediatrica ottobre 2006, anno XX, numero S1.

[93] http://www.epicentro.iss.it/discussioni/antinfluenzale/pdf/Suppl_Siaip.pdf.

[94] http://attentiallebufale.it.

[95] http://www.epicentro.iss.it/discussioni/antinfluenzale/jefferson_edit.asp.

[96] http://blog.panorama.it/hitechescienza/2008/09/19/influenza-2008-quel-vaccino-sha-da-fare-o-no.

[97] Jefferson T. Attenti alle bufale. Come usare la evidence-based medicine per difendersi dai cattivi maestri. Il Pensiero Scientifico Editore, Roma, 2008.

[98] In realtà, anche se in misura minima, il vaccino antinfluenzale offre una qualche protezione verso l’influenza (all’incirca in meno dell’8-9% dei casi), comunque indebolisce l’intero sistema immunitario aprendo le porte a tutte le altre infezioni.

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Stagione influenzale 2014/2015; protocollo operativo sorveglianza epidemiologica e virologica

Data del documento: 2014

Periodicità: annuale

A cura di: Ministero della salute – Istituto superiore di sanità


  • Protocollo operativo Influnet 2014-2015 (PDF 0.65 Mb)

Andamento settimanale dei campioni positivi della presente stagione rispetto alla stagione 2013/2014 da InfluNet: Sorveglianza Virologica

 


Si segnala un netto aumento dei campioni positivi durante la settimana 2/2015.

Sono stati raccolti 377 campioni clinici dai diversi laboratori afferenti alla rete Influnet e di
questi, 140 sono risultati positivi al virus influenzale di tipo A.

In particolare, 100 sono di sottotipo H1N1pdm09, 18 di sottotipo H3N2 e 22 non ancora sottotipizzati.
Nella tabella 1 sono elencati tutti i laboratori accreditati che hanno comunicato, in questa settimana, i dati relativi alle indagini di laboratorio.
Nella tabella 2 vengono riassunti i dati virologici ottenuti finora (sett. 41/2014-
2/2015).


Per visionare le tabelle cliccare il seguente link


 

  • Istituto Superiore di Sanità/ tabelle/ informazioni influenza/ grafici e statistiche


Analisi evolutiva dei ceppi influenzali circolanti in Italia (stagione 2014/2015)

Analisi evolutiva dei ceppi influenzali circolanti in Italia (stagione 2014/2015)

In Figura 2 vengono riportate le relazioni filogenetiche, relativamente alla porzione HA1 del gene HA, dei primi virus influenzali A(H3N2) isolati in Italia nella presente stagione.

La maggior parte dei ceppi finora analizzati risulta appartenere al sottogruppo genetico 3C.2a, variante driftata caratterizzata dalle sostituzioni aminoacidiche L3I, N144S, F159Y, K160T, N225D, Q311H. Un minor numero di isolati si raggruppa invece nel sottogruppo 3C.3.


Come recentemente riportato a livello internazionale, anche in Italia si rileva pertanto una maggiore circolazione di virus appartenenti al sottogruppo 3C.2a, le cui caratteristiche molecolari possono essere associate ad un aumento della difficoltà di identificazione legato alla ridotta capacità di agglutinare le emazie di qualsiasi specie animale.
Tali difficoltà sono state anche recentemente ribadite dal centro WHO-CC di riferimento di Londra, nell’ambito di una teleconferenza tra diversi NIC europei, nella quale è stata sottolineata l’importanza di non sottovalutare, nell’attuale stagione di sorveglianza virologica, l’esistenza di ceppi H3 dotati di effetto citopatico ma scarsa/nulla capacità emagglutinante.

Tutto ciò comporterà, di conseguenza, anche un’aumentata difficoltà nelle caratterizzazioni antigeniche dei ceppi H3 circolanti, effettuate con il saggio di inibizione dell’emagglutinazione, e la necessità di mettere a punto metodiche alternative.


In questa pagina vengono riportati i risultati nazionali della sorveglianza virologica della stagione 2014 – 2015.


(cliccare il link seguente)

  • Istituto Superiore di Sanità

LINK CORRELATI DI SEGUITO


 

 

  • aggiornamenti.asp

  • http://www.epicentro.iss.it/problemi/influenza/aggiornamenti.asp

 

Fonte  www.salute.gov.it


 

 

 

 

 

 

 

 

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Vaccini Obbligatori e facoltativi

QUALI SONO I VACCINI OBBLIGATORI E I FACOLTATIVI?

vaccino bimba


 

  • I vaccini obbligatori in Italia sono solo Difterite, Tetano, Polio ed Epatite B, ad esclusione del Veneto che ha eliminato l’obbligo dal 2008.

Il vaccino esavalente contiene anche: anti-Haemophilus tipo b (Hib) coniugato e antipertossico (componenti acellulari).


Solo in Veneto è stato eliminato l’obbligo dal 2008; in diverse regioni sono state eliminate le sanzioni amministrative (Lombardia, Piemonte, Toscana, Abruzzo, Sardegna, Emilia Romagna e prov. Auton. Trento).


Ecco tramite il link di seguito,il calendario delle vaccinazioni  aggiornato dal sito del Ministero della Salute con ultimo aggiornamento del 3 novembre 2014


http://www.salute.gov.it/portale/temi/p2_6.jsp?id=648&area=Malattie%20infettive&menu=vaccinazioni


  • 3° mese si intende dal 61° giorno di vita
  • 5-6 anni si intende dal 5° compleanno (5 anni e 1 giorno) ai 6 anni e 364 giorni(7° compleanno)
  • 12° anno si intende da 11 anni e 1 giorno (11° compleanno) fino a 11 anni e 364 giorni (12° compleanno)
  • 11-18 anni si intende da 11 anni e un giorno (11° compleanno) fino ai 17 anni e 364 giorni (18° compleanno)

ALCUNE INFO IN MERITO:


 

ESAVALENTE:  contiene due vaccini NON obbligatori, le mamme possono esigere o solo i 4 vaccini obbligatori (epatite b,difterite, tetano e polio) o vaccini singoli…è importante sapere tutte queste malattie cosa sono,come si contraggono, MA è anche importante sapere se è necessarie farle a soltanto due mesi di vita. Attualmente il vaccino esavalente somministrato in Italia è l’Infanrix Hexa prodotto dallaGlaxoSmithKline S.p.A. Nell’Infanrix Hexa è presente sia come alluminio idrossido, idrato (Al(OH)3) 0,5 milligrammi, che come fosfato di alluminio (AlPO4) 0,32 milligrammi Al.”In tutto sono 0,82 mg di alluminio che vengono iniettati, con la prima dose, in un cucciolo umano di 70 giorni e del peso di 5-6 chili. E’ importantissimo sapere che molte malattie sono state eradicate grazie alle migliorate condizioni igieniche,cosa che spesso,molto spesso non viene detta a noi mamme.Ma  addentriamoci singolarmente nell’Esavalente,con le varie malattie,conosciamole insieme,la loro eradicazione,la loro esistenza o scomparsa e il loro “contagio”.


 

POLIO:  l’Europa è stata dichiarata Polio-free sin dal 2002 dall’OMS, perché da oltre 10 anni non vi erano casi di polio, è una malattia che si contrae per via oro-fecale.   La poliomielite, comunque, è diventata una malattia virale rara in molte Nazioni e in Italia pare non si siano più verificati casi spontanei dal 1983 e i soggetti che superano la malattia in modo spontaneo acquisiscono una immunità duratura, forse per tutta la vita.


 

DIFTERITE: Nel nostro Paese, l’incidenza della difterite è andata gradualmente riducendosi dagli anni ‘60 agli anni ‘80 del XX secolo (solo in parte grazie al vaccino, ma prevalentemente grazie alle migliorate condizioni di vita e poi anche alla disponibilità degli antibiotici) e oggi questa malattia è praticamente scomparsa (l’ultimo caso italiano si è verificato nel 1991, ma la vera causa di quella morte non è maistata accertata).


 

EPATITE B:  I bambini non sono una categoria a rischio (se i genitori e i conviventi non sono infetti),  infatti  il neonato non si droga e non ha rapporti sessuali,  per quanto emancipati siano rispetto i loro coetanei di 30 anni fa. In Italia il vaccino è stato reso obbligatorio grazie ad una tangente all’ex Ministro della salute che nell’aprile 2012 è stato condannato anche in terzo grado, in Francia il vaccino epatite B non è più obbligatorio perchè diverse sentenze hanno dimostrato la correlazione con da sclerosi multipla.


 

TETANO:  è una vaccinazione che può essere rimandata, un bambino nel primo anno di vita non è in movimento, inoltre il tetano pediatrico che “da trent’ anni non presenta un caso di mortalità, in Europa”, è una malattia che colpisce maggiormente gli anziani perchè  il loro sistema immunitario col passare degli anni indebolisce. E’ importante disinfettare le ferite con acqua ossigenata.


 

MORBILLO:  (vaccino non obbligatorio) È vero che sono possibili alcune complicazioni, ma queste in genere colpiscono i soggetti più deboli, cioè più immunodepressi.  La malattia naturale fornisce una protezione che dura tutta la vita e che è superiore a quella offerta dal vaccino.  Le donne che hanno avuto la malattia naturale, durante la gravidanza trasmettono al figlio una fornitura anticorpale specifica che lo proteggerà molto a lungo. L’incidenza di questa malattia è iniziata a decrescere molto tempo primadell’inizio della vaccinazione e ciò significa che anche il morbillo è, come tutte le patologie infettive, fortemente influenzato dalle condizioni igieniche, sociali,culturali e ovviamente immunitarie dei soggetti esposti al virus.- La mortalità per morbillo naturale è molto calata in questi ultimi anni,- molti studi dimostrano una prevalenza di epidemie di morbillo nella popolazione vaccinata.


ROSOLIA:  La rosolia è una malattia molto comune e lieve che colpisce l’infanzia, anche se oggi la frequenza maggiore si è spostata verso l’età di 10-14 anni.  Il senso di questa vaccinazione, quindi, non è quello di evitare la rosolia nel bambino, ma di evitare la rosolia congenita nel feto. Va anche detto, però, che la vaccinazione non fornisce una copertura totale e quindi non elimina completamente il rischio di rosolia congenita nel bambino. Inoltre, la malattia naturale offre una protezione che dura tutta la vita, mentre la vaccinazione infantile, secondo alcuni Autori, presenta una recidiva di malattia da adulti nel 50% dei casi. Pertanto, in particolare per le ragazze, il genitore può prendere in considerazione la possibilità di rimandare la vaccinazione in età adolescenziale, valutando prima con esami l’immunità naturale.


 

PAROTITE:La parotite è una malattia causata da un virus che si diffonde di solito attraverso la saliva e può infettare molte parti del corpo, soprattutto le ghiandole salivari parotidi. Le ghiandole salivari parotidi, che producono la saliva per la bocca, si trovano verso la parteposteriore di ogni guancia, nella zona tra l’orecchio e la mascella. In caso di parotite di solito queste ghiandole si gonfiano e diventano dolorose.  Pertanto in particolare per i ragazzi,  il genitore può prendere in considerazione la possibilità di rimandare la vaccinazione in età adolescenziale valutando prima con esami l’immunità naturale.


 

VARICELLA: La varicella, che è una malattia molto contagiosa, ha un’incubazione di 11-21 giorni e poi si manifesta con febbre non molto elevata,malessere generale e un tipico esantema caratterizzato da piccolepapule rosa che appaiono ad ondate successive per 3-4 giorni sia sulla cute che sulle mucose. Recentementeviene proposta la vaccinazione antivaricella, ma la sua innocuità ed efficaciasono ancora da accertare con precisione. Molti medici ritengono che questa vaccinazione sia una profilassi eccessiva rispetto ai reali pericoli di questa malattia e la accettano eventualmente solo per i soggetti immunodepressiad elevato rischio. Secondo il Ministero della Salute, questa vaccinazione va somministrata ai soggetti che hanno un rischio specifico correlato a patologie preesistenti o a particolari condizioni di lavoro.


 

PERTOSSE La pertosse è una malattia batterica altamente contagiosa che, proprio perché è una malattia di mucosa e non sistemica, non fornisce una immunità di lunga durata; è però noto che, come per tutte le infezioni, l’immunità si prolunga enormemente se l’individuo viene ogni tanto in contatto con qualche batterio della pertosse.La vaccinazione, invece, non conferisce né un’immunità completa né duratura (studi recenti indicano che la protezione è dell’80% dopo 3 anni e del 10% dopo12 anni dalla vaccinazione). Gli adolescenti e gli adulti, pertanto, si possono ammalare indipendentemente che siano già stati vaccinati o meno.


 

MENINGITE: (vaccino non obbligatorio) il vaccino non copre tutti i ceppi virali e spesso viene seminato il panico con articoli quando accadono spiacevoli casi senza specificare se si tratta di meningite fulminante o il ceppo batterico.La meningite è un’infiammazione delle membrane che avvolgono il cervello e il midollo spinale (le meningi). La malattia generalmente è di origine infettiva, può essere causata da virus, da batteri o da funghi.La forma virale, detta anche meningite asettica, è quella più comune, solitamente non ha conseguenze gravi e si risolve nell’ arco di una decina di giorni.


 

PNEUMOCOCCO:  “Non è sensato somministrare milioni di dosi con una situazione che vede solo pochissimi bambini all’ anno in Italia danneggiati dalla malattia. In sanità pubblica occorre scegliere gli interventi di massa sulla base del beneficio che questi possono portare in termini di salvaguardia di vite umane e di miglioramento della qualità della vita e una vaccinazione di massa contro il Pneumococco non soddisfa questi requisiti. Inoltre, se ci dovessero essere effetti indesiderati rari emergerebbero somministrando il vaccino su larga scala. Non siamo in grado di fare un bilancio approfondito tra rischi e benefici. Il nuovo vaccino contro il Pneumococco è stato studiato su misura per i sierotipi di Pneumococco isolati negli Stati Uniti, mentre in Italia i sierotipi presenti non sono ancora noti. Quindi, c’è la possibilità che il vaccino non sia nemmeno molto efficace per la nostra realtà. Inoltre, negli USA l’incidenza della malattia è maggiore rispetto all’ incidenza bassissima che c’è nel nostro Paese”.


 

ROTAVIRUS: L’età maggiormente colpita è quella pediatrica sotto i 5 anni, ma l’età più a rischio per presentare una infezione grave va dai 6 ai 24 mesi. Infatti, secondo l’OMS, il rotavirus è la forma virale digastroenterite più grave che colpisce i bambini sotto i 5 anni nei Paesi più poveri del mondo dove le precarie condizioni  igieniche si sommano alla difficoltà di accedere alla terapia di reidratazione e alle altre cure mediche. Nei Paesi occidentali, la gastroenterite da rotavirus, non  è una malattia letale, ma può dare complicanze anche gravi nelle persone anziane e in quelle immunocompromesse. Dopo i primi esperimenti con un vaccino USA che nel 1998  è stato ritirato dal commercio (dopo soli 7 mesi di vita). – il vaccino europeo monovalente costituito da virus umani vivi e attenuati appartenenti al ceppo più comune (G1P8), che viene somministrato in 2 dosi orali a distanza di 4 settimane tra loro; – il vaccino americano pentavalente costituito da un ceppo bovino riassortito in modo da esprimere in superficie le proteine dei 5 sierotipi più frequenti (G1, G2, G3,G4 e P[8]), che viene somministrato in 3 dosi orali a distanza di 4 settimane tra loro.


 ***TUTTE LE NORMATIVE***


 

NORMATIVA: ANTI EPATITE B: Legge 27 MAGGIO 1991 n. 165 (G.U. 1 GIUGNO 1991 n. 127): Legge 27 MAGGIO 1991 n. 165 (G.U. 1 GIUGNO 1991 n. 127 http://www.iss.it/binary/tras/cont/19910527_LEGGE%2027%20maggio%201991%20vaccinazione.1181036033.pdf http://www.iss.it/binary/tras/cont/19911004_Circolare%204%20ott%201991.1181036033.pdf


ANTIPOLIO: Legge 4 FEBBRAIO 1966 n. 51 (G.U. 19 FEBBRAIO 1966 n. 44) http://www.trovanorme.salute.gov.it/dettaglioAtto;jsessionid=ywL45knVyFRGMu3Wsznbww__?completo=si&id=23278


ANTI TETANICA: Legge 5 MARZO 1963 n. 292 (G.U. 27 MARZO 1963 n. 83
http://www.trovanorme.salute.gov.it/dettaglioAtto?completo=si&id=23277


ANTI DIFTERICA: Legge 6 GIUGNO 1939 n. 891 (G.U. 1 LUGLIO 1939 n. 152).


LEGGE REGIONALE VENETO n. 7 del 23 marzo 2007. Sospensione dell’obbligo vaccinale per l’età evolutiva. http://bur.regione.veneto.it/BurvServices/Pubblica/DettaglioLegge.aspx?id=196236



LOMBARDIA: accordo regionale tra Tdm e Asl: i genitori che rifiutano la vaccinazione non verranno convocati al Tdm
http://www.tribunaleminori.milano.it/FileTribunali/20320/Sito/Documenti/Protocolli%20e%20Convenzioni/Accordo%20Vaccinazioni.pdf


 http://www.tribmin.milano.giustizia.it/FileTribunali/20320/Sito/Documenti/Protocolli%20e%20Convenzioni/Accordo%20Vaccinazioni.pdf



DI SEGUITO TROVERETE TUTTI GLI APPROFONDIMENTI ,ARTICOLI E TRADUZIONI

Malattie e relativi vaccini;approfondimenti con fonti e link a cui potrete accedere


Pareri legali dell’Avvocato Roberto Mastalia

https://vacciniinforma.it/?p=69


 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 


RIPORTIAMO DI SEGUITO I LINK UTILI DI APPROFONDIMENTO


 

“PARERI LEGALI E SPIEGAZIONE DEL TERMINE OBBLIGATORIO”

https://vacciniinforma.it/?p=69


 

 

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Tachipirina: gli effetti collaterali e tossici

Gli effetti collaterali e tossici della tachipirina


Molti ne abusano e la somministrano anche ai bambini al primo accenno di febbre sotto consiglio dei medici. Ma la tachipirina, il cui principio attivo è il paracetamolo, ha effetti collaterali molto sgradevoli ed effetti tossici ancora peggiori.


Uno sguardo sugli studi che dimostrano gli effetti negativi di paracetamolo e tachipirina.


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Come sanno quasi tutti, il principio attivo della tachipirina, come di un altro farmaco similare molto noto, l’efferalgan, è il paracetamolo. Questo farmaco viene usato, indiscriminatamente sia per gli adulti che per i bambini anche molto piccoli, come i neonati.

Ma quello che la gente non sa, grazie anche alla mancanza di informazione da parte del Sistema Sanitario Nazionale, è che la tachipirina è un farmaco molto tossico e che può danneggiare in maniera marcata l’organismo e soprattutto il delicato sistema immunitario dei bambini. Ma cominciamo con un certo ordine.


 

Gli effetti collaterali della tachipirina


Esiste una letteratura medica che riguarda il paracetamolo che risale già al 1967 ( cfr Journal of Pharmacology and Experimental Therapeutics 156, 285, 1967), che spiega quali sono gli effetti collaterali del principio attivo della tachipirina alle dosi terapeutiche:

  • vertigini, sonnolenza, alterazioni ematologiche, secchezza orale, problemi di accomodazione, nausea, vomito, fenomeni allergici, tipo glossite (lingua gonfia) orticaria, prurito, arrossamenti cutanei, broncospasmo, porpora trombo-citopenica.

Questi effetti collaterali della tachipirina sono stati riportati anche circa vent’anni fa in un libro del dott. Roberto Gava (l’Annuario dei Farmaci), dove aggiunge che il paracetamolo possiede anche un’elevata tossicità acuta dose-dipendente con gravi effetti epatici, ittero ed emorragie, e la possibilità di avere una progressione verso l’encefalopatia, il coma e la morte.

Inoltre la tachiprina può causare insufficienza renale con necrosi tubulare acuta, aritmie cardiache, anemia emolitica, agranulocitosi, e pancitopenia.


 

Gli effetti tossici della tachipirina

Gli effetti tossici del paracetamolo sono ampiamente noti da decenni, e gli ultimi studi risalgono ad una pubblicazione del 2010 da parte del New Zeland Ashsma and Allergy color Study Group a cura del dott. Wickens e Colleghi sulla rivista “Clinical & Experimental Allergy” . Quello che spiegano, in sintesi, è che il paracetamolo (quindi la tachipirina) è un potente farmaco ossidante e consuma le scorte del nostro più potente antiossidante: il GLUTATIONE. E quando questo scarseggia, il paracetamolo svolge la sua azione epatotossica.


 

“L’effetto epatotossico è esplicato da un metabolita del paracetamolo ( l’N-acetil-p-benzochinone), che viene neutralizzato da un sistema epatico glutatione-dipendente. Dopo che le scorte intraepatocitarie di glutatione si sono esaurite il metabolita si lega con le proteine del citosol epatocitario ( dopo circa dieci ore dall’assunzione) e svolge al sua azione epatotossica”.( L’Annuario dei Farmaci , dott. Roberto Gava).


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Dott.Roberto Gava


I pericoli di vaccini + tachipirina

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Il dott. Gava aggiunge che il paracetamolo viene somministrato anche ai neonati, pur sapendo quanto questi scarseggino di sostanze antiossidanti come il glutatione. Tra l’altro sembra che la tachipirina sia somministrata ai bambini piccoli dopo aver fatto i vaccini di routine, con conseguenze a dir poco disastrose e vi spiego perché.


 

Sappiamo che la cisteina ( un aminoacido essenziale che permette la produzione di glutatione da parte del fegato e del cervello) viene sintetizzata da un enzima, la metionina sintetasi, e che il mercurio contenuto nei vaccini blocca l’attivazione di questo enzima con la conseguenza di una maggiore probabilità di alterare lo sviluppo cerebrale con incremento di autismo e del disturbo da iperattività (ADHD), patologie che sono enormemente aumentate in questi ultimi anni.


Tra l’altro i bambini autistici hanno il 20% in meno di cisteina disponibile e il 54% di livelli più bassi di glutatione e questo comporta una maggiore incapacità del loro organismo di espellere metalli tossici come il mercurio (sia alimentare che dei vaccini).


 

Ne consegue che questi soggetti non dovrebbero mai assumere tachipirina almeno nei primi anni di vita, sicuramente non prima di aver superato i due anni. Infatti sotto i sei mesi, un bimbo non è in grado di espellere il mercurio vaccinale poiché il fegato è ancora “immaturo”. È dimostrato, tra l’altro, che il mercurio entra molto facilmente e si accumula nei tessuti cerebrali dei bambini (ma non solo, vedere post sui vaccini) dato che la loro barriera encefalica è più recettiva.


 

In più, il mercurio, a dosi elevate altera la mitosi cellulare in un cervello in accrescimento come è quello di un bambino. Studi scientifici del 2008 e del 2009 hanno dimostrato che l’assunzione di paracetamolo aumenta la probabilità dei bambini piccoli di ammalarsi di autismo. Eppure latachipirina spesso viene data dopo l’assunzione dei vaccini per “spegnere” gli effetti visibili e tranquillizzare quei genitori totalmente ignari di ciò che potrebbe succedere in quei soggetti più predisposti a livello immunitario ai danni dei vaccini. Febbre alta? Tachipirina. Il bambino piange? Tachiprina. Abitudine che spesso non finisce con l’età, perché molti adulti assumono tachipirina ai primi sintomi di mal di testa, mal di schiena o semplicemente per qualche linea di febbre.


 

Pochi giorni fa è uscita una notizia su Informasalus, che riporta uno studio coordinato dal dott. Julian Crane : “Farmaci con paracetamolo: rischio asma e allergie per i bambini”. Il dott. Crane spiega che secondo le sue ricerche, i bambini che hanno utilizzato il paracetamolo prima di aver compiuto i 15 mesi di età ( il 90%) hanno il triplo di probabilità in più di sviluppare una sensibilità agli allergeni e il doppio di probabilità in più di sviluppare sintomi come l’asma verso i sei anni rispetto ai bambini che non hanno assunto tachipirina e simili farmaci conparacetamolo.


 

Tutte queste notizie dovrebbero farci riflettere, anche perché si tratta di un farmaco che più che un’azione antinfiammatoria ha un’azione antipiretica e analgesica. Quindi attenti agli abusi, poiché è una sostanza che svolge sempre e comunque un effetto epatotossico.


 

Il consiglio del dott. Roberto Gava (specializzato in Cardiologia, Farmacologia Clinica, Tossicologia Medica, si è perfezionato in Omeopatia Classica, Agopuntura Cinese, Ipnosi Medica) è quello di

  • non somministrare paracetamolo ai bimbi piccoli, specie se immaturi o se hanno assunto farmaci per tempi prolungati o se sono stati sottoposti a vaccini da meno di un mese
  • non vaccinare i bambini sotto i due anni di età
  • non accettare mai più di uno o massimo due vaccini per volta
  • far eseguire a bambini esami ematochimici per capire le capacità antiossidanti e quanto sia maturo il loro sistema immunitario e la loro capacità epatica di espellere le tossine

Infine, cercate medici che abbiano una visione più aperta alle conoscenze di Medicina Naturale e di Omeopatia in generale, che sappiano seguire i genitori nel gestire le malattie dei primi anni di vita, aumentando le difese immunitarie del bambino senza imbottirli di farmaci come latachipirina a tutti i costi.


 

***CONSIGLIO PER I GENITORI: approfondite le vostre conoscenze personali sulle possibilità di cure alternative non tossiche, per voi e i vostri figli. Molti problemi si potrebbero risolvere soltanto rivedendo errate convinzioni ormai radicate nell’ inconscio collettivo dalle case farmaceutiche e dagli enti governativi, e adottando uno stile di vita più corretto, evitando l’assunzione continua di farmaci tossici come la tachipirina (ma non solo). Le alternative ci sono, ed alla portata di tutti.


 

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Anti-meningococco e le linee guida internazionali

L’American Academy of Pediatrics (AAP) non raccomanda la vaccinazione di routine dei bambini tra i 2 mesi e i 10 anni di età a meno che non ci siano dei rischi di malattia meningococcica.
Aggiornamento delle Linee Guida Internazionali
Linee guida sul vaccino anti-meningococco e alcune riflessioni sulla meningite da meningococco C

AGGIORNAMENTI AGOSTO 2015

Secondo un studio italiano pubblicato sia su Elsevier che su PubMed la vaccinazione antipneumococcica (in passato effettuata con Prevenar 7, oggi con Prevenar 13) andrebbe a modificare l’assetto della flora batterica nasofaringea favorirendo la colonizzazione di ceppi non tipizzabili – e conseguentemente non vaccinabili – di Streptococcus Pneumoniae e di Haemophilus Influenzae B ovvero di meningite.
  • http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/26190092

E’ l’ulteriore riprova di come l’ignoranza sul funzionamento del sistema immunitario da una parte e la continua ricerca di nuovi e più “aggressivi” vaccini, possano avere effetti assolutamente deleteri: non solo, come comprovato più volte, i vaccini sono spesso inefficaci e raramente possono far ammalare della patologia dalla quale dovevano difendere, ma spesso provocano delle gravi mutazioni all’organismo – flora batterica intestinale o, come nel caso di specie, flora batteria naso-faringea – in grado di aprire varchi importanti a moteplici patologie.
Nel caso in questione, la logica ancor prima che la scienza (che continuerà a negarlo contro la ragione) la mente va ai molteplici casi di decessi causati da meningite verificatisi in Toscana – una delle regioni con il maggior tasso di soggetti vaccinati – nei mesi scorsi non solo tra i bambini ma anche tra gli adulti, alcuni di loro regolarmente vaccinati.
E’ di tutta evidenza come l’eccesso delle vaccinazioni abbia provocato scompensi autoimmuni tali da consentire ad alcuni ceppi di meningite di avere il sopravvento sul sistema immunitario.

USA: ACIP FORNISCE UNA DECISIONE “TIEPIDA” PER I NUOVI VACCINI CONTRO IL MENINGOCOCCO “B”

Il Comitato consultivo del CDC per le pratiche di immunizzazione (ACIP) ha votato di espandere la sua raccomandazione per i vaccini contro il meningococco B
In realtà, però, non è stata l’ampia raccomandazione che molti – tra cui GSK e Pfizer – speravano di vedere.
La commissione ha votato per una raccomandazione di categoria B per i giovani adulti di età compresa tra 16 a 23, con un’età preferito di 16 a 18, il che significa che i medici possano prendere decisioni su base individuale se vaccinare i loro pazienti contro gruppo meningococco B o meno.
ACIP ha citato “livelli storicamente bassi della malattia, dati limitati circa la durata dell’efficacia dei vaccini e, potenzialmente, i costi alti” come argomenti contro una raccomandazione più ampia.
Mentre i vaccini per la meningite A, C, W e Y sono in pieno uso per gli adolescenti di età compresa tra 11 a 18, ci sono solo due vaccini contro la meningite B approvati dalla FDA: Trumenba di Pfizer e Men B di GSK (precedentemente Novartis).
Questi 5 sierogruppi causano la maggior parte dei casi di meningite negli Stati Uniti, ma il gruppo B è uno dei più diffusi: ha causato il 32% di tutti i casi di meningite nel 2013.

  • http://www.fiercevaccines.com/story/acip-gives-glaxo-pfizer-lukewarm-decision-new-meningitis-b-vaccines/2015-06-24

 

INTERVISTA AL DOTT. EUGENIO SERRAVALLE SUI CASI DI MENINGITE IN TOSCANA.

Sono state aggiornate a cura dell’”American Academy of Pediatrics“, e pubblicate sulla rivista “Pediatrics” le raccomandazioni sul vaccino anti-meningococco nei bambini e negli adolescenti. Il precedente documento era datato 2011.

Le malattie meningococciche sono gravi malattie batteriche causate dal Meningococco (Neisseria meningitidis). Il  Vaccino Anti-Meningococco parlando anche di Neisseria meningitidis – è un patogeno coinvolto in patologie gravi, potenzialmente fatali, come la meningite e la sepsi meningococcica.

L’American Academy of Pediatrics  non raccomanda la vaccinazione di routine dei bambini tra i 2 mesi e i 10 anni di età a meno che non ci siano dei rischi di malattia meningococcica.

Scarica e leggi il documento in ful text:

.Policy Statement: Updated Recommendations on the Use of Meningococcal Vaccines

  • COMMITTEE ON INFECTIOUS DISEASES

Pediatrics peds.2014-1383; Published online July 28, 2014 (10.1542/peds.2014-1383)

***Fonte Medscape***

Le nuove indicazioni dell’AAP aggiornano e ribadiscono quelle del 2011, integrando le indicazioni dei Centers for Disease Control and Prevention di Atlanta.

Raccomandazioni AAP per bambini al rischio  di malattia meningococcica

 

Ovviamente tutto tace sulle nuove indicazioni dell’AAP che aggiornano e ribadiscono quelle del 2011, integrando le indicazioni dei Centers for Disease Control and Prevention di Atlanta ma pubblicate prima della commercializzazione dei vaccini  MenACWY-CRM [Menveo, Novartis] e Hib-MenCY-TT [MenHibrix GlaxoSmithKline] per uso pediatrico.

Dalla fine degli anni 90, l’incidenza della malattia meningococcica è diminuita negli Stati Uniti, ma per i bambini e gli adolescenti che potrebbero essere a rischio malattia, l’Accademia americana di pediatria (AAP) ha aggiornato le raccomandazioni per questo vaccino.

Per questo motivo nella dichiarazione politica pubblicata online il 28 luglio, l’AAP raccomanda     ( in caso di rischio per la malattia  meningococcica)  un vaccino meningococcico coniugato appropriato alletà invece del vaccino meningococcico polisaccaride per bambini e gli adolescenti.

Il consiglio è di usare il vaccino anti-meningococco di routine negli adolescenti e giovani adulti, limitandone l’uso sotto i 10 anni tranne i casi di aumentato o persistente rischio di malattia meningococcica invasiva.

Negli ultimi 20 anni la distribuzione dei sierogruppi del meningococco, implicati in forme sistemiche negli Stati Uniti, si è molto modificata. Circa il 30% dei casi è sostenuto dai sierogruppi B, C e Y, anche se la distribuzione varia nei diversi luoghi e nel tempo. Circa tre quarti dei casi fra gli adolescenti e gli adulti sono causati da sierogruppi C, Y e W135.

Nel lattante prevalgono i casi da sierogruppo B.

Testo e documento PDF  di seguito

Pediatrics-2014

 ***PER CAPIRE MEGLIO IL MENINGOCOCCO E RELATIVI VACCINI***

Meningococco di tipo C

Neisseria_meningitidis

Neisseria meningitidis

La malattia

Il meningococco (Neisseria meningitidis) è un batterio diffuso in tutto il mondo: vi sono 13 sierotipi differenti, ma solo i sierotipi A, B, C, W135 e Y sono frequente causa di malattia meningococcica. L’infezione si trasmette attraverso le goccioline respiratorie. Questo batterio è presente normalmente nel naso e nella gola di molte persone ( 1-2%) senza provocare malattia. In alcuni casi, per motivi non ancora conosciuti, il meningococco causa gravi malattie invasive, come la meningite e la setticemia.

Il vaccino

Esistono due tipi di vaccino:

  • Vaccino coniugato, con il sierotipo C, protegge solo contro il meningococco di tipo C. Il vaccino coniugato è vaccino composto da un polisaccaride (antigene “debole”) legato chimicamente ad una proteina “carrier”. La unione (coniugazione) di questi due antigeni il polisaccaride e la proteina “migliora la risposta immunitaria”
  • Vaccino polisaccaridico, con i sierotipi A, C, W135, Y. Questo vaccino è composto solo da polisaccaridi (antigeni “deboli”) non è in grado di stimolare le difese immunitarie nei bambini di età inferiore ai due anni. E’ indicato in particolare per le persone che si recano in Paesi diversi dal nostro dove i ceppi A, W135 e Y sono causa di estese epidemie.

fonti di seguito

***pediatrics.aappublications***

***American Academy of pediatrics***www.aap.org***

 

Meningite da meningococco C : alcune riflessioni

  • La presenza dei casi di Neisseria meningitidis, a seconda del sierogruppo, è ben evidenziata dai dati diffusi dal SIMI (sistema informatizzato malattie infettive), aggiornati al 15 novembre 2004. L’incidenza sulla popolazione si può calcolare utilizzando come dati di riferimento sulla popolazione quelli pubblicati da Istat nel 2004.

 

Analizzando la fascia di età 10 – 14 i casi riportati nella tabella sono 9, la popolazione in quella fascia di età è di 2.850.510 e pertanto il numero dei casi corrisponde a 0,32 casi/100 mila, (con 10 casi registrati di meningite da meningococco tipo C al 31 dicembre i casi sarebbero 0,35/100 mila).
Nella fascia di età 15-24, la popolazione è di 6.185.635 con un numero di casi registrati al 15 novembre di 13. Ipotizzando che sui 12 mesi i casi siano  14-15, il numero di casi è di 0,25/100 mila.
Visto il numero comunque esiguo di casi di meningite prevenibili con vaccino coniugato, si ritiene che la vaccinazione anti meningococcica non sia da ritenersi un intervento di sanità pubblica. Inoltre è da osservare come, ad esempio per la fascia di età 15-24, il numero dei casi evitati di malattia (ammesso il 100% di efficacia del vaccino) è prossimo alla frequenza di un effetto avverso grave come lo shock anafilattico (0,25 casi di malattia evitati contro 0,2 casi attesi di shock anafilattico).


In Italia

  •  4 dicembre 2014In Italia dal 1994 è attivo un sistema di sorveglianza dedicato alle meningiti batteriche che dal 2007 si è ampliato a includere tutte le malattie invasive da meningococco, pneumococco ed emofilo.

La sorveglianza coordinata dall’Istituto superiore di sanità, è estesa a tutto il territorio nazionale.

Per i casi da meningococco, pneumococco ed Haemophilus influenzae il Dipartimento di malattie infettive, parassitarie e immunomediate dell’Iss effettua la caratterizzazione del microorganismo, indispensabile per la valutare la quota di casi prevenibili con vaccinazione e la comparazione delle caratteristiche fenotipiche e genotipiche dei ceppi responsabili di casi nel nostro Paese e negli altri Paesi europei.

  •  Leggi gli ultimi dati sui risultati della sorveglianza delle malattie batteriche invasive in Italia nel rapporto “Dati di sorveglianza delle malattie batteriche invasive aggiornati al 31 ottobre 2014” (pdf 1,2 Mb) da cui sono estratti i dati seguenti.

Neisseria meningitidis (meningococco)

Nel 2013 sono stati segnalati 162 casi di malattia invasiva da meningococco, con un’incidenza pari a 0,27 casi per 100.000; l’incidenza risulta di poco superiore ai due anni precedenti (0,23 nel 2012 e 0,25 nel 2011). Nella maggior parte delle Regioni l’andamento è pressoché stabile o presenta piccole oscillazioni nel triennio 2011-2013. Invece, in tre Regioni (Marche, Puglia, Toscana) è stato registrato un aumento dei casi che potrebbe essere dovuto a un reale incremento delle infezioni o, più verosimilmente, all’uso di diagnostiche più sensibili e a un miglioramento dell’attitudine alla notifica. Rispetto agli anni precedenti si nota una diminuzione dei casi in Veneto (22 casi nel 2011, 12 nel 2012 e 6 nel 2013) e un leggero aumento in Lombardia (30 casi nel 2011, 34 nel 2012 e 42 nel 2013).

L’incidenza della malattia invasiva da meningococco è maggiore nella fascia di età 0-4 anni e in particolare nel primo anno di vita in cui l’incidenza supera i 3 casi per 100.000. Tuttavia l’incidenza si mantiene elevata fino alla fascia 15-24 anni.

Esaminando il numero assoluto di casi per sierogruppo, il meningococco B rappresenta il sierogruppo più frequente (46, 50 e 63% dei ceppi tipizzati nel 2011, 2012 e 2013), seguito dal meningococco C (33, 17 e 17% dei ceppi tipizzati nel 2011, 2012 e 2013) e dall’Y (16, 17 e 13% dei ceppi tipizzati nel 2011, 2012 e 2013).


*** fonte epicentro***

ALLEGATI

 

Il vaccino pneumococco può non prevenire la malattia invasiva nei bambini. La rivista scientifica Pediatrics ha pubblicato uno studio il 2 Febbraio 2015.
“Il nostro studio ha trovato un aumento significativo del rischio di malattia pneumococcica (IPD) e di un esito fatale tra i bambini con comorbilità rispetto ai bambini sani”, gli autori dello studio concludono. “I sierotipi che non sono inclusi nel vaccino coniugato attualmente disponibile sono più frequenti e rappresentano la causa della malattia in questi bambini.”

 

  • http://www.medscape.com/viewarticle/839127

 

PNEUMOCOCCO:

  • “Non è sensato somministrare milioni di dosi con una situazione che vede solo pochissimi bambini all’anno in Italia danneggiati dalla malattia. In sanità pubblica occorre scegliere gli interventi di massa sulla base del beneficio che questi possono portare in termini di salvaguardia di vite umane e di miglioramento della qualità della vita e una vaccinazione di massa contro il Pneumococco non soddisfa questi requisiti. Inoltre, se ci dovessero essere effetti indesiderati rari emergerebbero somministrando il vaccino su larga scala. Non siamo in grado di fare un bilancio approfondito tra rischi e benefici. Il nuovo vaccino contro il Pneumococco è stato studiato su misura per i sierotipi di Pneumococco isolati negli Stati Uniti, mentre in Italia i sierotipi presenti non sono ancora noti. Quindi, c’è la possibilità che il vaccino non sia nemmeno molto efficace per la nostra realtà. Inoltre, negli USA l’incidenza della malattia è maggiore rispetto all’incidenza bassissima che c’è nel nostro Paese”.

CORRELATI

FDA and CDC Issue Alert on Menactra Meningococcal Vaccine and Guillain Barre Syndrome

The Food and Drug Administration (FDA) and Centers for Disease Control and Prevention (CDC) are alerting consumers and health care providers to five reports of Guillain Barre Syndrome (GBS) following administration of Meningococcal Conjugate Vaccine A, C, Y, and W135 (trade name Menactra), manufactured by Sanofi Pasteur. It is not known yet whether these cases were caused by the vaccine or are coincidental. FDA and CDC are sharing this information with the public now and actively investigating the situation because of its potentially serious nature….

Fonte FDA

  • http://www.fda.gov/NewsEvents/Newsroom/PressAnnouncements/2005/ucm108494.htm


 

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Gli eventi avversi causati da amoxicillina sottostimati negli studi clinici

Gli eventi avversi causati da amoxicillina sottostimati negli studi clinici


 


20 novembre 2014

Secondo un nuovo studio pubblicato sul Canadian Medical Association Journal, negli studi clinici vengono spesso tralasciati o non riportati correttamente gli eventi avversi legati all’uso dell’antibiotico amoxicillina.


Gli esperti dell’NPS Medicine Wise di Sydney hanno condotto una revisione sistematica e una meta analisi di studi clinici randomizzati per informare i clinici dei possibili eventi avversi associati all’uso dell’antibiotico.

In particolare, gli esperti si sono focalizzati su 45 trial clinici (27 con amoxicillina, 17 con amoxicillina e acido clavulanico e 1 con entrambi i farmaci). Di questi studi, solo 25 hanno riportato dati sufficienti a effettuare le analisi in quanto in tutti gli altri studi gli eventi avversi associati all’uso dell’antibiotico non erano stati riportati adeguatamente


La diarrea era associata solo all’utilizzo di amoxicillina e acido clavulanico, con un OR pari a 3,30 (95% IC, 2,23 – 4.87) per i pazienti in terapia con amoxicillina e acido clavulanico rispetto ai controlli. L’OR per lo sviluppo di candidosi (3 studi) era significativamente più elevato ed era pari a 7,77 (95% IC 2,23-27,11).
Rash, nausea, prurito, vomito e risultati anormali di funzionalità epatica non risultavano significativamente aumentati a seguito dell’uso dell’antibiotico.
Il numero di cicli di trattamento necessari per osservare un evento avverso era pari a 10 (95% IC 6-17) per la diarrea con amoxicillina e acido clavulanico e 27 (95% IC 24-42) per le candidasi con amoxicillina con o senza acido clavulanico.


Gli eventi avversi erano sottostimati nella maggior parte degli studi analizzati e la loro incidenza potrebbe essere più elevata di quanto riportato, spiegano i ricercatori.

Secondo gli autori, i risultati di questo studio possono essere validi anche per altri farmaci e questo può essere il risultato di una scarsa sorveglianza o alla mancanza di dati. Qualunque sia la causa, la mancanza di informazioni sulla sicurezza si riflette poi anche nello sviluppo delle linee guida con conseguenze negative per i pazienti.


Malcolm Gillies et al.,  Common harms from amoxicillin: a systematic review and meta-analysis of randomized placebo-controlled trials for any indication, Canadian Medical Association Journal, doi:10.1503 /cmaj.140848//DC2


 

fonte riportata di seguito


 

http://www.pharmastar.it/index.html?cat=5&id=16657


 

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