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Francia e focolai di influenza? Errata corrige per il vaccino antinfluenzale.

Parigi – La France Télévisions ha comunicato che 55 pazienti sono stati ricoverati in ospedale in gravi condizioni a causa del virus dell’influenza. Tra questi, 12 erano stati VACCINATI contro l’influenza.

grippe

In Francia più di mezzo milione di persone sono state colpite dall’epidemia influenzale nelle ultime 4 settimane.

La Bretagna è una delle regioni della Francia particolarmente colpita (0,489% della popolazione regionale in B4 contro lo 0,173% di solito).

Tra il virus dell’influenza in circolazione, prevale il virus di tipo B (64%), seguito dal virus dell’influenza A, influenza A (H1N1) pdm09 (26%).

Il fatto che i vaccinati si trovano, come gli altri soggetti, ricoverati in gravi condizioni (1/5 dei casi più gravi, 8 decessi per complicanze dovute a fattori di rischio già preesistenti), dimostra i limiti della vaccinazione contro l’influenza.

Ma lo Stato non lesina sulle spese per vaccinare la popolazione. E’ stata lanciata una massiccia campagna di vaccinazione per la stagione invernale 2015, prorogata fino alla fine di febbraio 2016.

Queste campagne non stanno ottenendo adesioni e questo fenomeno è sostenuto da medici e associazioni che denunciano l’inefficacia del vaccino antinfluenzale, poichè è noto che il virus cambia da un anno all’altro, ed occorre considerare il rischio che si corre vaccinandosi ogni anno.

Per prevenire e curare l’influenza in modo sicuro,i rimedi naturali possono senz’altro  possono aiutare; dagli oli essenziali, l’omeopatia, le piante e composti immuno-stimolanti (Echinacea, astragalo, propoli, ecc , oligoelementi, vitamine e minerali (vitamina D, vitamina C, cloruro di magnesio).

Il Ministro della Salute, Marisol Touraine, ha annunciato ai primi di gennaio, che verrà dato spazio ad un grande dibattito sulla vaccinazione obbligatoria .

 

CORRELATI

SALUTE – Mentre la gastroenterite colpisce sempre più francesi, l’influenza ha causato vittime.

Più di mezzo milione di persone sono state colpite da gastroenterite in Francia scatenando un focolaio durato ben 4 settimane mentre  l’influenza ha continuato a mietere vittime su tutto il territorio, in base ai sistemi di monitoraggio Sentinel-Inserm e InVS.

Il tasso di consultazione ILI è stato 246 casi ogni 100.000 persone, come stimato dalla rete sentinella.

8 decessi. Dal 1 ° novembre, 55 casi gravi sono stati ricoverati in terapia intensiva; 8 tra questi sono deceduti, secondo InVS. La maggior parte di questi pazienti di età media 56 anni, erano soggetti a rischio.

Dodici sono stati vaccinati .

http://www.europe1.fr/sante/deja-plus-de-500000-cas-de-gastro-en-france-metropolitaine-2662103

http://www.breizh-info.com/2016/02/05/epidemie-grippe-12-vaccines-etat-grave/

http://flunewseurope.org/

 

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Autismo e Vaccini: una questione svelata quanto omessa; diversi gli studi in merito e diverse le opinioni scientifiche.

Autismo e Vaccini: Big Pharma e le “ammissioni omesse”

I foglietti illustrativi parlano chiaro nonostante le omissioni ed il voler negare l’evidenza da parte di Big Pharma.

AUTISMO

Aggiornamento marzo 2016 a fine articolo.

Correlazioni tra Encefalomiopatia mitocondriale e la vaccinazione FluMist.

  • http://healthbitesonline.blogspot.it/2010/04/big-pharma-admits-vaccines-cause-autism.html
 (per scaricare download o leggere l’intero documento cliccare  qui)

leigh syndrome flumist insert

Le seguenti reazioni avverse sono state identificate durante l’uso post-approvazione di FluMist.

Cos’è il FluMist?

  • https://www.flumistquadrivalent.com/consumer/index.html

Partendo dal presupposto che gli studi clinici abbiano da sempre coinvolto un numero di soggetti limitato e  per un tempo troppo breve per comprenderne ed osservarne gli effetti indesiderati  gravi, questo non vuol dire che questi non sussistano.Ricordiamo che per diversi vaccini gli studi sono tutt’oggi ancora non visibili;

Come mai? Dove sono?

La rapida approvazione FDA gioca la maggior parte delle volte un ruolo fondamentale e lo stesso evince in questo caso, comparando il lasso di tempo voluto dalla stessa; sei mesi anziché dieci anni di sperimentazione standard.

Diverse le segnalazioni che riguardano  patologia congenite, o di encefalomiopatia mitocondriale (sindrome di Leigh).

  • Cos’è  l’encefalomiopatia mitocondriale e che correlazione c’è con l’autismo? Che cosa è un disturbo mitocondriale?
  • I mitocondri sono i “generatori di energia” all’interno delle nostre cellule.

Mitocondri

Sebbene studiati già dagli anni ’40, il disordine mitocondriale è stato per la prima volta diagnosticato nel 1959, siamo a conoscenza di circa 40 disordini mitocondriali. Molti hanno a che fare con l’incapacità di produrre efficacemente energia all’interno delle cellule, un processo che richiede centinaia di reazioni chimiche. Il prodotto di un metabolismo mitocondriale alterato si accumula nelle cellule, causando quindi danni e una varietà di sintomi.

In base a quali cellule sono coinvolte, i problemi mitocondriali determinano:

  • debolezza muscolare

  • crescita rallentata

  • problemi intestinali

  • perdita della vista

  • epilessia

  • problemi di sviluppo.

I mitocondri sono responsabili  per l’elaborazione dell’ossigeno e trasformano gli alimenti in energia per le funzioni cellulari essenziali. Il processo di conversione di cibo e ossigeno in energia richiede centinaia di reazioni chimiche. Quando uno o più componenti di queste reazioni chimiche non viene eseguito perfettamente, c’è una crisi energetica. Il cibo perciò potrebbe accumulare una sorta di veleno nel nostro corpo anziché energia.

Questo veleno può fermare altre reazioni chimiche fondamentali alla sopravvivenza delle cellule. Inoltre, questi veleni possono agire allo stesso modo dei radicali liberi (sostanze reattive che prontamente formano composti nocivi con altre molecole) che possono danneggiare i mitocondri nel corso del tempo,causando danni  irreversibili.

Circa 1 su 4.000 bambini negli Stati Uniti  svilupperà la malattia mitocondriale all’età di 10 anni.

  • http://my.clevelandclinic.org/services/neurological_institute/pediatric-neuroscience/pediatric-neurology/diseases-conditions/mitochondrial-disease

I mitocondri potrebbero non funzionare correttamente a causa di un difetto genetico,dall’abuso di droga , o danni causati dai radicali liberi. Le Neurotossine (come il mercurio nei vaccini) interrompono la respirazione mitocondriale .

L’ encefalomiopatia mitocondriale  (encefalo= cervello e miopatia =degenerazione) comporta un malfunzionamento dei mitocondri che conducono alla degenerazione del cervello.

La stessa è elencata come effetto collaterale del vaccino FluMist.

Così il creatore di FluMist ammise che lo stesso vaccino contenesse tossine abbastanza potenti da danneggiare in modo permanente i mitocondri, portando alla morte delle cellule cerebrali.

In breve, FluMist provoca danni al cervello.

Tra i diversi disturbi e malattie troviamo la sindrome di Leigh conosciuta anche come encefalopatia necrotizzante subacuta .

 Che cosa è la sindrome di Leigh?

La Sindrome di Leigh, conosciuta anche come encefalopatia necrotizzante subacuta è una malattia della prima infanzia, caratterizzata da acidosi lattica, interruzione dello sviluppo psicomotorio, problemi di alimentazione,convulsioni, paralisi extraoculare e debolezza con ipotonia. La morte solitamente insorge entro uno o due anni dalla nascita. All’esame istologico si osservano aree bilaterali e parzialmente simmetriche di distruzione del tessuto cerebrale  con aspetto spongiforme e proliferazione vasale; le aree più colpite sono la sostanza grigia periventricolare del mesencefalo, il tegmento del ponte e le regioni periventricolari del talamo e dell’ipotalamo . La maggior parte dei casi sono ereditari con trasmissione autosomico-recessiva e mostrano una ridotta attività del complesso IV della fosforilazione  ossidativa mitocondriale 

(Fonte: http://www.healthline.com/ )Ecco un confronto:

(Clicca sull’immagine per ingrandirla)

Le similitudini esistono,sono scritte e pertanto affermate proprio da Big pharma pur non sapendolo né volendolo. Se tale disturbi rientrano negli effetti collaterali scritti sul bugiardino vuol dire che purtroppo accadono,sono prassi ed il collegamento sussiste.

Allora, che cosa è il danno mitocondriale;
Ha lo stesso a che fare con l’autismo?
La ricordate Hannah Poling ?
hanna poling
Quello che è stato scritto del caso di Hannah Poling è controverso e in contraddizione.
Il numero di casi di autismo correlato ai disordini mitocondriali è esiguo. Nel 1985 ad esempio, sono stati diagnosticati solo 4 casi di autismo con acidosi lattica grave. Mentre il numero di casi è sicuramente più alto. Molti neurologi scherniscono l’esistenza di problemi mitocondriali, se non quelli a base genetica.
A due anni dalla prima sentenza, oggi arriva quella della Corte d’Appello (tribunale dei vaccini):
La famiglia di Hannah Poling riceverà più di 1.5 millioni di  dollari per le cure di cui necessita per l’intera vita, per la perdita dell’udito e per tutto il dolore e le sofferenze patite a causa del vaccino.Ecco un commento di Dan Olmsted alla notizia:
“Il castello di carta. I vaccini non causarono l’autismo di Hanna. La condizione è semplicemente un “risultato” del vaccino.L’approccio del governo degli Stati Uniti su vaccini ed autismo è completamente contorto ed inaffidabile e questo oggi è sotto gli occhi  di tutti.

Pochi mesi dopo che la corte federale per i vaccini aveva sghignazzato sul fatto che l’autismo avesse qualcosa a che fare con i vaccini, rigettando oltre 5000 casi in una sola volta, la CBS riporta: “Famiglia riceve 1,5 milioni di dollari nella sentenza durante il primo processo sul legame autismo-vaccini” che il governo ha assegnato ad Hannah Poling per l’autismo regressivo seguito a vaccinazione.

Si ricorda la vicenda legale di Hannah attraverso i nostri documenti precedenti:

  1. Storica sentenza della Corte Federale di Atlanta
  2. Disordini mitocondriali nell’autismo: la storia di Hannah Poling
  • Fonte: http://content.time.com/time/health/article/0,8599,1721109,00.html
Il padre di Hannah è stato anche co-autore di un articolo sul suo caso, pubblicato nel Journal of Child Neurology nel 2006.
Fonte
  • http://jcn.sagepub.com/content/21/2/170.abstract
ALLEGATI
  • http://healthbitesonline.blogspot.it/2010/04/big-pharma-admits-vaccines-cause-autism.
Uno studio del 2005  ha trovato che l’incidenza di disturbi mitocondriali tra i bambini autistici è del 7%.
In un recente studio (Apr 2010) , i ricercatori hanno esaminato un piccolo gruppo di bambini con entrambi malattia mitocondriale e l’autismo.
Fonti:
  1. http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/15739723?ordinalpos=1&itool=EntrezSystem2.PEntrez.Pubmed.Pubmed_ResultsPanel.Pubmed_DiscoveryPanel.Pubmed_Discovery_RA&linkpos=1&log$=relatedarticles&logdbfrom=pubmed
  2. http://jcn.sagepub.com/content/25/4/429.abstract

La frequenza di regressione autistica nella popolazione generale dei pazienti con autismo è stata stimata essere del 25%. La Regressione è definita come una perdita di capacità di sviluppo entro 2 settimane dopo  febbre.

La regressione autistica è stata identificata nel 60% dei partecipanti allo studio, e rappresenta un aumento statisticamente significativo sulla stima del 25% dei pazienti. Il tasso di regressione autistica in questo gruppo altamente selezionato di persone è stato di circa il doppio del tasso di regressione riportato nella popolazione generale dei pazienti con disturbo dello spettro autistico. La febbre è associata ad una regressione in pazienti con diversi tipi di malattie mitocondriali, nonché in una vasta gamma di altre classi di malattia metaboliche.

Fonte: Testo integrale

  • http://jcn.sagepub.com/content/25/4/429.full.pdf+html

I nostri dubbi:

•Come siamo sicuri senza anamnesi prevaccinali che i disturbi e le malattie mitocondriali siano ereditarie e già preesistenti, negando la correlazione con la vaccinazione?

• Qual è la percentuale di bambini che hanno una malattia mitocondriale preesistente, sviluppando in seguito l’autismo dopo essersi vaccinati?

• Qual è la percentuale di bambini sani i quali hanno sviluppato una malattia mitocondriale a seguito della vaccinazione?

• E ‘possibile avere un disturbo mitocondriale e non essere autistico? La madre di Hannah Poling, Terry Poling, ha la stessa malattia genetica , ma non è autistico. Possiamo quindi concludere che se si ha un disturbo mitocondriale, si può vivere una vita normale e sana fino al giorno in cui non ci si vaccina?

Terry Poling è un’anomalia o ci sono diversi casi come il suo? Ricordate che quando Terry era un bambina, ha ricevuto solo un quarto del numero dei vaccini che i bambini americani di oggi ricevono.

Ecco il programma di vaccinazione degli Stati Uniti del 1983 rispetto al 2007:

1 foto poling

 

(Per osservare le tabelle del  programma di vaccinazione recente e quella degli anni passati, cliccare sulla fonte dell’articolo).

Ritornando agli studi richiesti,poniamo il quesito seguente.

Come mai ci sono voluti solo sei mesi per produrre e commercializzare il vaccino H1N1 contemplando la rapida approvazione della FDA ?

(Per i Farmaci normalmente passano attraverso 10 anni di sviluppo e test prima di ottenere l’approvazione della FDA, e anche allora, il test è scadente ).

In 6 mesi,si riesce a testare tutto? lo dubitiamo fortemente. Perché la necessità di fare questo?

(Leggere per approfondimenti la “prova del danno” di David Kirby , un libro molto ben documentato sul come e perché il governo degli Stati Uniti abbia permesso la presenza del mercurio nei vaccini).

Un altra documentazione importante da leggere per approfondire riguarda la vaccinazione  DTaP (difterite, tetano e pertosse del dicembre 2005.

  • Leggi il documento completo (PDF) 
AGGIORNAMENTO STUDI E CORRELATI

studi

Marcatori di Celiachia e Gluten Sensitivity in bambini con autismo

  • http://www.plosone.org/article/info%253adoi%252f10.1371%252fjournal.pone.0066155 

AUTISMO E TERAPIA DIETETICA: CASE REPORT E REVISIONE DELLA LETTERATURA

CADE UN ALTRO FONDAMENTO DEI NOSTRI DETRATTORI; LE PROBLEMATICHE NEUROLOGICHE E GASTROINTESTINALI POSSONO MIGLIORARE IN SEGUITO AD UNA DIETA PRIVATIVA DI GLUTINE E CASEINA.

  • http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/23666039/

Identificazione del profilo unico di espressione genica in bambini con Disturbo dello Spettro Autistico regressivo (ASD) e ileocolite.

I sintomi gastrointestinali sono comuni nei bambini con disturbo dello spettro autistico (ASD) e sono spesso associati a processi infiammatori della mucosa dell’intestino tenue e crasso. 

  • http://www.plosone.org/article/info%3Adoi%2F10.1371%2Fjournal.pone.0058058

 I dati empirici confermano sintomi autistici relativi a alluminio ed esposizione di paracetamolo. L’incidenza dell’Autismo è in aumento in modo allarmante, e fattori ambientali sono sempre più sospettati di avere un ruolo in questo aumento. Il lavoro analizza modelli di frequenza di parole nel sistema Vaccine Adverse Events USA Segnalazione CDC (VAERS). I risultati forniscono una forte evidenza sostegno di un legame tra autismo e l’alluminio nei vaccini. Una revisione della letteratura mostra un ulteriore sostegno alla tossicità dell’alluminio nella fisiologia umana. I dati VAERS sull’autismo mostrano come questo è andato costantemente aumentando, alla fine del secolo scorso, in un periodo in cui il mercurio è stato in fase di esaurimento, sostituito da un aumento dell’adiuvante a base di alluminio.

  • http://www.mdpi.com/1099-4300/14/11/2227

“Condizioni Gastrointestinali nei bambini con Disturbo dello Spettro Autistico: Sviluppare di un programma di ricerca”

  • http://pediatrics.aappublications.org/content/130/Supplement_2/S160.ful

Una associazione positiva tra prevalenza di autismo e vaccinazione tra la popolazione infantile degli Stati Uniti.

  • http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/21623535

STUDI PUB MED DIMOSTRANO UN LEGAME TRA VACCINI E AUTISMO

  •  http://www.examiner.com/article/scientific-evidence-15-pubmed-studies-show-a-link-between-vaccines-autism

VACCINO MPR AUTISMO 

  •  http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/12145534

23 Aprile 2013 Alluminio nel sistema nervoso centrale (CNS): tossicità nell’uomo e negli animali, adiuvanti di vaccini, e autoimmunità.

Nei bambini piccoli, una correlazione altamente significativa esiste tra il numero dei vaccini pediatrici somministrati contenenti l’adiuvante alluminio e il tasso di disturbi dello spettro autistico. Molte delle caratteristiche di neurotossicità indotta dall’alluminio possono sorgere, in parte, da reazioni autoimmuni, come parte della sindrome ASIA.

  • http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/23609067

Tossicità dei vaccini in età pediatrica

  • http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/22235057

Adiuvanti in alluminio contribuiscono alla crescente prevalenza di autismo?

  • http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/22099159

Uno studio comet test rivela che l’alluminio induce danno al DNA e inibisce la riparazione di radiazioni lesioni indotte nei linfociti del sangue periferico.

  • http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/16139969

29 Gennaio, 2012. Un nuovo studio canadese dei meccanismi di tossicità adiuvante dell’alluminio nei pazienti pediatrici conferma che le sfide del sistema immunitario durante il primo sviluppo, compresi quelli indotti dal vaccino, possono portare ad alterazioni permanenti dannose del cervello e la funzione del sistema immunitario

  • http://www.prweb.com/releases/2012/1/prweb9146755.htm

21 Febbraio 2012 Meccanismi di tossicità adiuvante alluminio e autoimmunità nella popolazione pediatrica. “Secondo la US Food and Drug Administration, la valutazione della sicurezza dei vaccini spesso non include studi di tossicità adeguati…. Nel loro insieme, queste osservazioni plausibili sollevano preoccupazioni circa la sicurezza complessiva degli attuali programmi di vaccinazione infantile” ” In sintesi, le evidenze della ricerca dimostra che le preoccupazioni crescenti circa le pratiche di vaccinazione in atto può infatti essere giustificata. Perché i bambini possono essere più a rischio di complicanze indotte vaccino, una valutazione rigorosa delle correlate al vaccino impatti negativi per la salute nella popolazione pediatrica è urgente”.

  • http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/22235057

Oligoelementi tossici nei capelli dei bambini con autismo

  • http://aut.sagepub.com/content/9/3/290.short

Alluminio-adiuvati transitoriamente aumentare i livelli di alluminio nel tessuto cerebrale Murine

  • http://onlinelibrary.wiley.com/doi/10.1111/j.1600-0773.1992.tb00471.x/abstract

MERCURIO

Studio condotto in Giappone gen. 2013

Il metilmercurio (metilmercurio) è un inquinante ambientale ben noto che induce gravi danni neuronali, attraversa rapidamente la barriera emato-encefalica, e dovrebbe interessare sia i neuroni che le cellule gliali.

  • http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pmc/articles/PMC3585279/

Decreased Numbers of CD57+CD3- Cells Identify Potential Innate Immune Differences in Patients with Autism Spectrum Disorder.

http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/26912817

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Aviaria e traffico internazionale del Virus: la Procura di Roma indaga

Aviaria e traffico internazionale del Virus: la Procura di Roma indaga

Una decina gli indagati di cui ben sei in Romagna; la città di Cesena fulcro di tutto.

 Continua la questione “Vaccinopoli”

aviaria

La procura di Roma sta indagando attorno ad un caso di traffico internazionale del virus dell’aviaria

Decine gli indagati di cui ben sei in Romagna; la città di Cesena al centro di tutto.

Sembrerebbe che il terribile virus venisse importato illegalmente da paesi come l’Arabia Saudita, per poi, una volta creata la pandemia, averne già studiato un vaccino pronto ad essere venduto. Oltre al danno per la popolazione,quello di milioni di euro per gli allevamenti avicoli.

Coinvolta una nota azienda farmaceutica, la cui indagine nei confronti di un responsabile di settore residente nella città di Cesena, avrebbe dato inizio a tutta l’indagine.

L’individuo pare avesse ricevuto, tramite alcuni corrieri espresso, varie forme di virus che addirittura avrebbe conservato nel freezer di casa.

Il processo in corso nella capitale vedrà una prima sentenza per metà maggio e vede sul banco degli imputati anche diversi scienziati, funzionari e dirigenti del ministero della salute, nonché alcuni responsabili di associazioni di categoria.

Un vero e proprio boom, per una questione che qualche anno fa aveva creato scalpore a livello internazionale con l’acquisto urgente da parte del ministero di milioni e milioni di dosi di vaccino.

Avere in anteprima il virus, studiarlo, diffonderlo ed arrivare primi sul mercato.

Un copione che  purtroppo ha trovato già spazio nel passato di alcune note case farmaceutiche mondiali.

VIDEO DI SEGUITO

youtube2

  • http://www.teleromagna.it/2015/04/territorio/video-romagna-clamoroso-virus-aviaria-diffuso-per-vendere-i-vaccini/

 

 

 

ALLEGATI

  • SANITA’ E SCANDALO
  • *** IL PROVVEDIMENTO UNA FALSA DELIBERA REGIONALE RENDE GRATUITA LA VACCINAZIONE ANTI-MENINGITE PER I BAMBINI ***
  • LA DENUNCIA MESSA IN ALLARME DALLE ASL, LA REGIONE PRESENTA DENUNCIA IN SEI PROCURE: PARTONO LE INDAGINI
  • https://vacciniinforma.it/?p=2341

VI RICORDATE LA PERQUISIZIONE NELLE SEDI NOVARTIS?

LA STORIA SI RIPETE..

 

Truffa, perquisite sedi Novartis. Inchiesta sulla fornitura del vaccino anti-aviaria

 

L’ad della divisione vaccini della casa farmaceutica svizzera, Francesco Gulli, è indagato dalla procura di Siena con l’accusa di truffa aggravata. Gli investigatori ipotizzano un danno erariale di 2,7 milioni nell’ambito della vendita al ministero della Salute, nel 2009, del rimedio contro la pandemia…

 

E’ BENE RICORDARE OGNI TASSELLO PER METTERE ASSIEME UN PUZZLE CHE PRONTAMENTE CI VIENE OMESSO.

 

Gli scienziati avvertono su una nuova probabile pandemia.

L’influenza aviaria H7N9 ed un nuovo virus geneticamente modificato.


h7n9


Continuano i Controlli dei prodotti alimentari per l’H7N9.

Gli operatori sanitari raccolgono campioni di sangue provenienti da galline in un allevamento di pollame inTaizhou, Cina, per verificare eventuali segni di H7N9 dell’influenza.

In Laboratorio,varie prove attraverso i ceppi di influenza H7N9 in Cina, mostrano che il virus sia mutato geneticamente…

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Influenza aviaria: Virus H7N9 si scopre essere geneticamente modificato

Gli scienziati avvertono su una nuova probabile pandemia.

L’influenza aviaria H7N9 ed un nuovo virus geneticamente modificato.

h7n9

Continuano i Controlli dei prodotti alimentari per l’H7N9.

Gli operatori sanitari raccolgono campioni di sangue provenienti da galline in un allevamento di pollame in Taizhou, Cina, per verificare eventuali segni di H7N9 dell’influenza.

In Laboratorio,varie prove attraverso i ceppi di influenza H7N9 in Cina, mostrano che il virus sia mutato geneticamente.

I mercati di pollame  in Cina, dovrebbero essere chiusi definitivamente per fermare la diffusione dell’influenza aviaria H7N9, dicono gli esperti.
“Sarà solo una questione di tempo prima che il virus si diffonda al di là della Cina” gli scienziati avvertono.

Gli scienziati cinesi hanno identificato un virus influenzale che si dice,abbia il potenziale di diffondersi in tutto il mondo.

L’ influenza H7N9 emersa negli esseri umani in Cina orientale nel febbraio 2013, portò a star male (nausea,vomito) circa 133 persone, uccidendo circa un terzo di loro prima di maggio. Sembrava che l’epidemia fosse finita, ma riemerse nel mese di ottobre 2013 e da allora,si è diffusa costantemente.
“Il Virus H7N9 è considerato un candidato importante che potrebbe portare ad una pandemia tra gli esseri umani”  hanno scritto in uno studio pubblicato dalla rivista Nature.

  • riportato di seguito lo studio:
  • http://www.nature.com/nature/journal/vaop/ncurrent/full/nature14348.html#close

ASTRATTO

Dissemination, divergence and establishment of H7N9 influenza viruses in China

Since 2013 the occurrence of human infections by a novel avian H7N9 influenza virus in China has demonstrated the continuing threat posed by zoonotic pathogens1, 2. Although the first outbreak wave that was centred on eastern China was seemingly averted, human infections recurred in October 2013 (refs 3, 4, 5, 6, 7). It is unclear how the H7N9 virus re-emerged and how it will develop further; potentially it may become a long-term threat to public health. Here we show that H7N9 viruses have spread from eastern to southern China and become persistent in chickens, which has led to the establishment of multiple regionally distinct lineages with different reassortant genotypes. Repeated introductions of viruses from Zhejiang to other provinces and the presence of H7N9 viruses at live poultry markets have fuelled the recurrence of human infections. This rapid expansion of the geographical distribution and genetic diversity of the H7N9 viruses poses a direct challenge to current disease control systems. Our results also suggest that H7N9 viruses have become enzootic in China and may spread beyond the region, following the pattern previously observed with H5N1 and H9N2 influenza viruses8, 9.

Secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità, 571 persone hanno contratto l’H7N9 confermati in laboratorio, e 212 persone sono morte. Tutti (tranne tre casi) erano in Cina, Hong Kong e Taiwan.

Gli altri tre casi coinvolti sono stati identificati in un viaggiatore cinese e due canadesi che avevano visitato la Cina.

Il virus si è sviluppato nei volatili i quali lo hanno trasmesso agli esseri umani.

Come l’influenza aviaria H5N1 e l’influenza suina H1N1, anche il Virus H7N9 contiene una combinazione di geni “nuovi per la gente”.

Tutti i virus influenzali sono classificabili in appena otto geni. Due di questi geni producono le proteine ​​che costellano la superficie del virus.

L’emoagglutinina (H) è uno dei fattori che rendono il virus dell’influenza così efficiente. E’ una proteina a forma di punta che si estende fuori dalla superficie del virus.

Nella forma attiva, l’emoagglutinina è composta da due diversi tipi di “catene”. Le prime catene costituiscono il meccanismo di aggancio del bersaglio: cercano particolari catene di zuccheri sulla superficie delle cellule. Quando le trovano, l’emoagglutinina vi si lega, agganciando così il virus alla cellula, contemporaneamente  inizia l’attacco.
Il nome emoagglutinina si riferisce all’abilità del virus dell’influenza di far agglutinare i globuli rossi: il virus è coperto di molte molecole di emoagglutinina che possono legare molti globuli rossi creando un grumo così grande da essere visibile.aiuta gli invasori delle particelle dell’influenza ad attaccare le cellule. Una volta dentro, il virus dirotta macchinari della cellula ospite per fare centinaia di copie di se stesso. Quando tali copie sono pronti a diffondersi in altre cellule, il neurominidase (N) di proteine ​​permette loro di uscire.

Gli scienziati hanno identificato 18 tipi di proteine ​​emoagglutinina e 11 tipi di proteine ​​neurominidase. Tutti loro hanno infettato i volatili, ma solo alcuni di essi sono stati refertati nelle persone.

Finora, l’H7N9 si sta diffondendo soprattutto tra i polli nei mercati di pollame vivo, secondo lo studio Nature. I ricercatori hanno testato i polli di mercato in 15 città nelle province cinesi di Zhejiang, Guangdong, Jiangxi, Jiangsu e Shandong.

  • Polli infetti sono stati trovati in sette di queste città.

Per capire come questo virus sia riuscito a ritornare e a modificarsi, il team di ricerca pare abbia sequenziato i genomi completi di 438 campioni di H7N9 trovati nel pollame, 263 relativi virus dell’influenza aviaria,nonché 19 campioni prelevati da pazienti nell’ospedale Shenzhen.

Le sequenze di RNA dei geni emoagglutinina, hanno confermato che il virus H7N9 attualmente circolante, “discenda” dal virus che è apparso nella primavera del 2013. I virus probabilmente ha viaggiato intorno alla Cina all’interno di polli trasportati lungo le rotte commerciali.

  • I virus attuali possono essere raggruppati in tre categorie.
  • Tutti loro sono discendenti dei virus che è apparso nella primavera del 2013.

Una delle tre categorie,probabilmente ha origine nella regione del fiume Yangtze,poi diffusa attraverso il commercio di polli,in altre province. Un’altra categoria era limitata principalmente allla zona di  Jiangxi, anche se in qualche modo,il virus si sia diffuso colpendo due persone in Taiwan.La terza categoria, è stata trovata solo in Guangdong, e a quello che si dice,sembrerebbe la più pericolosa.

Quando i ricercatori hanno esaminato i geni della neuraminidasi, hanno trovato la prova che più ceppi di H7N9 siano circolati in Guangdong.

Quando due o più virus influenzali infettano lo stesso corpo, possono combinare il loro materiale genetico.

Nel complesso, questa seconda ondata di virus influenzali H7N9 rappresenta “un importante incremento della diversità genetica” rispetto ai virus nella prima ondata confermano gli autori dello studio.

Se i mercati di pollame vivo  verranno chiusi chiusi definitivamente,non ci saranno problemi,altrimenti  il virus “continuerà a persistere e provocare un numero considerevole di gravi infezioni.”

 

Finora, la maggior parte delle persone sono state infettate direttamente  da polli infetti; casi di diffusione del virus direttamente da persona a persona sono limitati.

Questo potrebbe cambiare se il virus dovesse mutare, come è successo con l’H1N1 (pandemia di influenza suina che ebbe inizio nel 2009).

ino a quando i polli sono in movimento, è una scommessa sicura che H7N9 si diffonda troppo, i ricercatori hanno messo in guardia.

Saranno necessarie misure di vigilanza e di controllo strettissime.

“E ‘probabile che il virus H7N9 sia ormai presente nella maggior parte della Cina”.Dato l’attuale modello di diffusione, sarà solo una questione di tempo prima che il movimento di aviaria diffonda questo virus oltre la Cina per il commercio transfrontaliero.”


***OSSERVAZIONI***

Tutti i virus influenzali di tipo A sono noti per l’instabilità genetica, in quanto sono soggetti a numerose mutazioni durante la replicazione del Dna e sono privi di meccanismi di correzione. Il fenomeno, definito di ‘deriva genetica’, genera cambiamenti nella composizione antigenica di questi virus. Una delle attività principali della sorveglianza influenzale è quindi quella dedicata al monitoraggio di questi cambiamenti.

  • Inoltre, i virus di tipo A possono andare incontro a riassortimenti del proprio materiale genetico, secondo un processo definito di ‘shift genetico’, che fa sì che vengano prodotti nuovi sottotipi virali diversi da quelli parentali, e capaci quindi di indurre la malattia anche in soggetti che siano stati preventivamente vaccinati contro i ceppi parentali.

Condizione essenziale perché virus che normalmente sono ospitati da animali diventino patogenici per l’uomo è che nel processo di riassortimento acquisiscano geni provenienti da virus umani, che li rendano quindi facilmente trasmissibili da persona a persona.

 

fonte e traduzione da

http://www.latimes.com/

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Vaccinazione Antinfluenzale: continuano i decessi

Continuano i decessi legati alla vaccinazione antinfluenzale

Martedì, 24 febbraio 2015

Decesso

Aggiornamento fonti a fine articolo

Il conto ufficiale delle vittime di influenza di quest’anno continua a crescere.

Questa è la testimonianza di Chad Rattray, un ragazzo di 37-anni, ex venditore di hot dog di Spokane, Washington. Chad di recente aveva contratto l’influenza,ma è morto per delle complicanze della stessa.

Egli, come milioni di altri americani, ha seguito il consiglio delle autorità sanitarie sulla vaccinazione antinfluenzale,la quale presumibilmente,lo avrebbe protetto contro l’infezione della medesima,invece si ammalò subito dopo.

Secondo il Washington Times , Rattray avrebbe dovuto per lavoro guidare un autobus Lunedi 19 gennaio, ed invece fu ricoverato in terapia intensiva al Sacred Heart Medical Center’s per il trattamento. I dettagli specifici riguardanti la morte di Rattray non sono stati riportati dai media,ma la verità è che il giovane non è morto a causa dell’influenza.

I rapporti indicano chiaramente che egli aveva ricevuto un vaccino antinfluenzale e che prima di questo,fosse in ottimo stato di salute.

Un memoriale è stato istituito nel punto in cui era solito servire hot dog dal suo iconico carrello hot dog nei pressi della Bank of America edificio nel centro di Spokane.

“Era una di quelle persone che si sono distinte in un mondo pieno di Knuckleheads”, ha dichiarato Tim Burk, ingegnere capo per la costruzione della banca.

“Non c’era niente che non mi piaceva di quel ragazzo. Penso che pur chiedendo a 10.000 persone,nessuna parlerebbe male di lui”.

Numerosi altri decessi sono stati segnalati in correlazione della vaccinazione antinfluenzale.

La morte di Rattray infatti, arriva sulla scia della morte di altre persone prima di lui purtroppo,una di queste, Kiera Driscoll,morta per arresto cardiaco a causa dell’ influenza A.

Come Rattray, la giovane Kiera aveva recentemente ottenuto un vaccino antinfluenzale avendo uno stato di salute ottimale; successivamente alla vaccinazione ha contratto una grave tosse e febbre,perciò venne ricoverata in clinica.

La giovane ragazza morì in ospedale. Forse non a caso, Kiera è morta a causa dello stesso ceppo influenzale per il quale era stata vaccinata.

Almeno altri quattro,sono i casi di decessi legati alla vaccinazione influenzale segnalati, tra cui la recente morte della ventiseienne Katherine McQuestion.

Sposata di recente e tecnico di radiologia, Katherine  (è stato riferito) fu costretta a vaccinarsi per l’antinfluenzale, dal suo datore di lavoro (Medical Center di Santa Caterina a Pleasant Prairie, Wisconsin) subendo gravi complicanze tra cui sepsi, un tipo di avvelenamento del sangue,e insufficienza cardiaca.

Amber Grey, quattordici anni è un’altra vittima della vaccinazione  antinfluenzale.

Anche Amber come gli altri prima di lei, godeva di un ottimale stato di salute prima della vaccinazione. Come Kiera, Amber è risultata positiva per l’influenza A (prima del suo decesso), lo stesso ceppo trovato nel vaccino antinfluenzale.Ella, ha contratto una grave infezione batterica e la polmonite nei giorni prima della sua scomparsa.

E così, la lista delle vittime continua quotidianamente. Sorprendentemente, i media iniziano a dire quello che prima omettevano riguardo alle vaccinazioni.

 

Fonte:

http://www.naturalnews.com/048746_flu_shot_pharmaceutical_deaths_medical_propaganda.html##ixzz3SnTab5jl

PER POTER LEGGERE MEGLIO SU QUESTI CASI CLICCARE LE FONTI DI SEGUITO

  • WISN.com.
  • DesMoinesRegister.com.

 

Non bastavano  i pazienti morti subito dopo la somministrazione del vaccino; ora si scopre anche che il vaccino antinfluenzale quest’anno non copre dai virus veramente in circolazione.

In ITALIA,una ventina i morti finora segnalati (ma poi è calata la coltre del silenzio e non è dato sapere se le segnalazioni di eventi avversi gravi o morti sono continuate) dopo il vaccino antinfluenzale. Ministero e Iss si sono affrettati ad assolvere il vaccino ancor prima di avere sottomano le relazioni delle autopsie, ma ora emerge un altro inghippo: il vaccino sul mercato quest’anno non ha azzeccato le previsioni sui virus influenzali circolanti e quindi non copre, se non in minima parte, da ciò cui siamo realmente esposti.

A dirlo sono stati i CDC di Atlanta (Centers for Diseases Control); peccato che in Italia ministero, Aifa eIss preferiscano ignorare questa segnalazione. I cittadini italiani sono quindi svantaggiati perché hanno meno informazioni e quindi non saranno veramente liberi di fare una scelta informata.

La notizia ha causato polemiche e preoccupazione negli Stati Uniti. Il ceppo predominante in circolazione al momento negli Usa è una forma mutata del virus H3N2: più della metà dei campioni influenzali tratti da persone malate ha mostrato di non essere un buon ‘match’ per il vaccino.

Eppure i responsabili della salute pubblica Usa continuano a invitare la popolazione a vaccinarsi, «in quanto – dicono – il vaccino puo’ fornire teoricamente ‘protezione incrociata’, ossia diminuire la durata della malattia».

A quando il recupero della logica e del buon senso?

RIPORTIAMO DI SEGUITO CON FONTE L’INVITO ALLA CAUTELA A QUESTO VACCINO “NON EFFICACE” E DANNOSO

 

Ecco i risultati effettivi di quello che abbiamo trovato nel vaccino influenzale da GSK

(lotto # 9H2GX):


Alluminio: 0,4 ppm
Arsenico: zero
cadmio: zero
Piombo: a zero
Mercury: 51 ppm”

 

Ecco una foto di questa sezione del foglietto illustrativo, con il numero di telefono gratuito GlaxoSmithKline:

Flulaval-mercury-flu-shot-adverse-effects-600

Per leggere il resto cliccate nel seguente link

  • http://www.globalresearch.ca/us-centers-for-disease-control-issues-flu-vaccine-apology-this-years-vaccine-doesnt-work/5418124

 

 

Weekly US Influenza Surveillance report

La relazione completa è disponibile anche in formato PDF

FluView: un rapporto settimanale Influenza Surveillance Preparato dalla Divisione Influenza

2014-2015 Influenza Stagione Settimana 48 termina 29 nov 2014

Durante la settimana 48 (23-29 Novembre 2014), l’attività influenzale è aumentata negli Stati Uniti.

 

  • Sorveglianza virale: di 13.398 campioni analizzati e riportati da US Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) e National respiratorie e Enteric virus Sistema di Sorveglianza (NREVSS) collaborando laboratori durante la settimana 48, 2274 (17,0%) sono risultati positivi per l’influenza.
  • Polmonite e influenza Mortalità: La percentuale di decessi attribuiti a polmonite e influenza (P & I) è stato al di sotto della soglia epidemica.
  • Influenza associata a  morti pediatriche: Non sono stati riportati decessi pediatrici-influenzali associati.
  • : Influenza associata a ricoveri è stato riportato un tasso cumulativo per la stagione di 1,8 ricoveri influenzali associati confermati in laboratorio per 100.000 abitanti.
  • Ambulatorio Malattia Sorveglianza: La percentuale di visite ambulatoriali per la malattia simil-influenzale (ILI) è stato del 2,6%, al di sopra della linea di base nazionale del 2,0%. Otto dei 10 regioni riferito ILI a livelli basali regionali specifici. Puerto Rico e sei stati sperimentati alta attività ILI; uno stato sperimentato attività ILI moderata; cinque stati sperimentati bassa attività ILI; New York City e 38 stati sperimentati minima attività ILI; e il Distretto di Columbia aveva dati sufficienti.
  • Diffusione geografica di Influenza: La diffusione geografica di influenza in Puerto Rico e sei stati è stato segnalato come diffusa; 14 stati segnalati attività regionali; Isole Vergini Americane e 19 stati segnalati attività locali;il Distretto di Columbia e 11 stati segnalati attività sporadica; e Guam non ha segnalato.

Sintesi Nazionale e Regionale di Selezione dei componenti di sorveglianza

HHS Sorveglianza Regioni * Cumulato dei dati dal 28 Settembre 2014 (Settimana 40)
Out-paziente † ILI Numero di giurisdizioni segnalazione activity§ regionale o diffusa % campioni respiratori positivi per l’influenza ‡ A (H1N1) pdm09 A (H3) A (Subtyping non eseguito) B Morti pediatrici
Nazione Elevato 21 di 54 17,0% 33 3.093 4.502 1.234 5
Regione 1 Elevato 3 di 6 2,3% 1 36 24 15 0
Regione 2 Elevato 1 di 4 1,7% 6 114 33 29 0
Regione 3 Elevato 1 di 6 8,5% 1 223 131 44 0
Regione 4 Elevato 6 di 8 14,1% 2 484 2.039 646 4
Region 5 Elevato 4 di 6 19,8% 9 473 831 66 0
Regione 6 Elevato 3 su 5 22,7% 4 569 1.116 296 0
Regione 7 Elevato 0 di 4 10,0% 2 203 63 42 0
Regione 8 Normale 2 di 6 11,2% 3 233 131 27 0
Regione 9 Normale 0 su 5 3,0% 4 164 66 51 1
Regione 10 Elevato 1 di 4 18,4% 1 594 68 18 0

* regioni HHS (Regione 1 CT, ME, MA, NH, RI, VT, Regione 2: NJ, NY, Puerto Rico, Isole Vergini Americane, Regione 3: DE, DC, MD, PA, VA, Virginia Occidentale, Regione 4: AL, FL, GA, KY, MS, NC, SC, TN; Regione 5: IL, IN, MI, MN, OH, WI; Regione 6: AR, LA, NM, OK, TX; Regione 7: IA, KS , MO, NE, Regione 8: CO, MT, ND, SD, UT, WY, Regione 9: AZ, CA, Guam, HI, NV, e Regione. 10: AK, ID, OR, WA)
† elevati: la % di visite per ILI è pari o superiore al nazionale o di base specifici per regione
§ Include tutti i 50 Stati, il Distretto di Columbia, Guam, Portorico e Isole Vergini Americane
dati nazionali ‡ sono per la settimana in corso; dati regionali sono per gli ultimi tre settimane

US Virologic Sorveglianza:

OMS e NREVSS collaborano con laboratori situati in tutti i 50 stati, Puerto Rico, e il Distretto di Columbia relazione al CDC il numero di campioni respiratori testati per l’influenza e il numero positivo di virus di tipo influenzale e dell’influenza A sottotipo di virus. I risultati dei test effettuati nella settimana corrente vengono riassunti nella seguente tabella.

Sono disponibili dati specifici Regione

  • http://gis.cdc.gov/grasp/fluview/fluportaldashboard.html .

Week 48
Numero di campioni testati 13.398
Numero di campioni positivi (%) 2.274 (17,0%)
I campioni positivi per tipo / sottotipo
  Influenza A 2.129 (93,6%)
             A (H1N1) pdm09 5 (0,2%)
             H3 656 (30,8%)
             Subytping non eseguita 1.468 (69,0%)
  Influenza B 145 (6,4%)

 


INFLUENZA virus isolato

Vista LIVELLO Nazionale e Regionale Grafici e dati

Influenza Virus Caratterizzazione *:

Il CDC ha caratterizzato 132 virus influenzali [1 A (H1N1) pdm09, 114 A (H3N2), e 17 virus dell’influenza B] da noi raccolti laboratori dal 1 ottobre 2014.

 

Influenza A virus [115]

  • A (H1N1) pdm09 [1]: L’unico virus H1N1 testato è stato caratterizzato come A / California / 7/2009 del-like, la componente influenza A (H1N1) del vaccino influenzale 2014-2015 nell’emisfero settentrionale.
  • A (H3N2) [114]: Forty-otto (42%) dei 114 virus H3N2 testati sono stati caratterizzati da A / Texas / 50/2012-like, la componente di influenza A (H3N2) dell’influenza 2014-2015 nell’emisfero settentrionale vaccino. Sixty-sei (58%) dei 114 virus testati hanno mostrato sia titoli ridotti con antisiero prodotto contro A / Texas / 50/2012 o apparteneva a un gruppo genetico che mostra tipicamente titoli ridotte a A / Texas / 50/2012. Tra i virus che hanno mostrato titoli con antisiero contro A / Texas / ridotti 50/2012, la maggior parte erano antigenicamente simili al A / Svizzera / 9715293/2013, il virus H3N2 selezionato per il vaccino contro l’influenza dell’emisfero australe il 2015. A / Svizzera / 9715293/2013 è legata a, ma antigenicamente e geneticamente distinguibili, dalla A / Texas / 50/2012 virus vaccinale.A / Svizzera-come virus H3N2 sono stati rilevati negli Stati Uniti in piccole quantità nel marzo del 2014 e ha cominciato ad aumentare attraverso la primavera e l’estate.

Influenza B virus [17]

Ten (58,8%) dei virus dell’influenza B testati appartengono a B / Yamagata / 16/88 lignaggio e le restanti sette virus (41,2%) l’influenza B testati appartengono a B / Victoria / 02/87 lignaggio.

  • Yamagata Lineage [10]: Tutti i virus dieci B / Yamagata-lignaggio sono stati caratterizzati da B / Massachusetts / 2/2012-simile, che è incluso come componente di influenza B del 2014-2015 nell’emisfero settentrionale trivalenti e quadrivalente influenzali vaccini.
  • Victoria Lineage [7]: Tutti i virus sette B / Victoria-lignaggio sono stati caratterizzati da B / Brisbane / 60/2008-like, il virus che è incluso come componente di influenza B del dell’emisfero settentrionale vaccino quadrivalente influenzale 2014-2015.

* CDC utilizza abitualmente l’inibizione emoagglutinazione (HI)  per confrontare quanto i virus influenzali attualmente in circolazione siano quelli inclusi nel vaccino influenzale, e di monitorare per i cambiamenti nel virus influenzali circolanti. Tuttavia, una parte della recente influenza A (H3N2) non crescono di titoli emoagglutinazione sufficienti per la caratterizzazione antigenica da HI. Per molti di questi virus, CDC è anche eseguendo la caratterizzazione genetica di dedurre le proprietà antigeniche.

 Antivirale Resistance:

Prove di influenza A (H1N1) pdm09, A (H3N2) e il virus dell’influenza B, isolati per la resistenza agli inibitori della neuraminidasi (oseltamivir e zanamivir) viene eseguita dal CDC usando un test funzionale. Ulteriori A (H1N1) pdm09 e A (H3N2) campioni clinici sono testati per mutazioni del virus noto per conferire resistenza all’oseltamivir. I dati riassunti sotto combinare i risultati di entrambi i metodi di prova. Questi campioni sono regolarmente ottenuti per scopi di sorveglianza, piuttosto che per i test diagnostici dei pazienti sospettati di essere infetti dal virus antivirali resistente.
Alti livelli di resistenza agli adamantani (amantadina e la rimantadina) persistono tra A (H1N1) pdm09 e A (H3N2) virus (i adamantani non sono efficaci contro i virus dell’influenza B). Pertanto, i dati di test di resistenza adamantano non sono presentati qui di seguito.

 

Neuraminidasi Inhibitor Resistenza Test Risultati su campioni prelevati dal 1 Ottobre 2014

Oseltamivir Zanamivir
Campioni di virus testati (n) Virus resistenti, Numero (%) Campioni di virus testati (n) Virus resistenti, Numero (%)
Influenza A (H3N2) 71 0 (0.0) 71 0 (0.0)
Influenza B 24 0 (0.0) 24 0 (0.0)
A (H1N1) pdm09 5 0 (0.0) 5 0 (0.0)

Negli Stati Uniti, tutti i virus influenzali circolanti recentemente sono stati sensibili all’ inibitore della neuraminidasi antivirale farmaci, oseltamivir e zanamivir; tuttavia, rari casi sporadici di oseltamivir-resistente A (H1N1) pdm09 e A (H3N2) virus sono stati rilevati in tutto il mondo. Trattamento antivirale con oseltamivir o zanamivir è raccomandato il più presto possibile per i pazienti con influenza confermata o sospetta che hanno malattie gravi, complicate, o progressivo;che richiedono il ricovero in ospedale; o che sono ad alto rischio di gravi complicanze da influenza.
Ulteriori informazioni sulle raccomandazioni per il trattamento e la chemioprofilassi di infezione da virus influenzale con agenti antivirali è disponibile presso:

http://www.cdc.gov/flu/antivirals/index.htm .

 

Polmonite e influenza (P & I) Mortalità Sorveglianza:

Durante la settimana 48, il 5,4% di tutti i decessi segnalati attraverso il 122 Cities mortalità Reporting System erano dovuti alla P & I. Questa percentuale era inferiore alla soglia epidemica del 6,5% per 48 settimane.

Polmonite e influenza mortalità
 

Influenza associata alla mortalità pediatrica:

. Nessun decesso pediatrico influenzale, è stato segnalato alla CDC durante la settimana 48. Ad oggi, cinque morti pediatriche influenzali associate, sono state segnalate per la stagione 2014-2015

Ulteriori dati sono disponibili all’indirizzo: http://gis.cdc.gov/ GRASP / Fluview / PedFluDeath.html .

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Influenza Associata a Ricoveri:

L’ospedalizzazione rete di sorveglianza dell’influenza (FluSurv-NET) conduce la sorveglianza sulla popolazione per ricoveri da influenza confermati in laboratorio nei bambini di età inferiore ai 18 anni (dal momento che la stagione 2003-2004 l’influenza) e adulti (a partire dalla stagione 2005-2006 l’influenza ).

Il FluSurv-NET,copre più di 70 contee nelle 10 Emerging Infections Programma (EIP) stati (CA, CO, CT, GA, MD, MN, NM, NY, OR, e TN) e ulteriore Influenza ospedalizzazione progetto di sorveglianza (IHSP) Stati. Il IHSP iniziata durante la stagione 2009-2010 per migliorare la sorveglianza durante il 2009 H1N1 pandemica. Siti IHSP inclusi IA, ID, MI, OK e SD durante la stagione 2009-2010; ID, MI, OH, OK, RI, e UT durante la stagione 2010-2011; MI, OH, RI, e UT durante la stagione 2011-2012; IA, MI, OH, RI, e UT durante la stagione 2012-2013; e MI, OH, e UT durante il 2013-2014 e 2014-15 stagioni.

I dati raccolti sono utilizzati per stimare i tassi di ospedalizzazione specifici per età su base settimanale, e descrivere le caratteristiche delle persone ricoverate con grave malattia influenzale. Le tariffe previste sono suscettibili di essere una sottostima come ricoveri da influenza possono perdere, sia perché il test non viene eseguito, o perché i casi possono essere attribuiti ad altre cause di polmonite o altre complicazioni da influenza comuni.

Tra il 1 ottobre 2014 e 29 Novembre 2014, sono stati segnalati 500 ricoveri influenzali associati confermati in laboratorio. Il tasso complessivo di ospedalizzazione era 1,8 per 100.000 abitanti. Il più alto tasso di ospedalizzazione è stato tra gli adulti di età compresa tra ≥65 anni (5,9 per 100.000 abitanti). Tra tutti i ricoveri, 444 (88,8%) sono stati associati con l’influenza A, 51 (10,2%), con l’influenza B, 3 (0.6%) con il virus dell’influenza A e B co-infezione, e 2 (0,4%) non ha avuto informazioni sul tipo di virus. Tra quelli con influenza A sottotipo informazioni, 116 (100%) erano virus H3N2.

I risultati clinici sono preliminari e basati su 109 casi (22%) pediatrici e adulti con completa astrazione cartella clinica. La maggioranza (93%) degli adulti ospedalizzati ha avuto almeno un riportato condizione medica di base; il più comunemente riportati sono stati disordini metabolici, malattie cardiovascolari e l’obesità. Sette (7%) adulti ospedalizzati non avevano identificato condizioni mediche di base. Tra i 12 bambini ricoverati in completa medico grafico astrazione, 6 (50%) non avevano condizioni mediche di base identificati. Tra le nove donne ricoverate in età fertile (15-44 anni), quattro erano in stato di gravidanza.

 Dati FluSurv-NET aggiuntive si possono trovare:

  • http://gis.cdc.gov/GRASP/Fluview/FluHospRates.html
  • http://gis.cdc.gov/grasp/fluview/FluHospChars.html

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Clicca sul grafico per lanciare tool2 interattiva

 

 

Sorveglianza della malattia:

Nationwide durante la settimana 48, il 2,6% delle visite di pazienti segnalati attraverso gli Stati Uniti ambulatoriale malattia simil-influenzale Network Surveillance (ILINet) erano dovute a malattia simil-influenzale (ILI). Questa percentuale è al di sopra della soglia nazionale di 2,0%.

(ILI è definita come la febbre (temperatura di 100 ° C [37,8 ° C] o superiore) e la tosse e / o mal di gola).

Sono disponibili dati aggiuntivi:

  • http://gis.cdc.gov/grasp/fluview/fluportaldashboard.html

 

livelli nazionali di ILI e ARI
 

A livello regionale, la percentuale di visite ambulatoriali per ILI variava dal 1,0% al 4,5% durante la settimana 48. Otto regioni (regioni 1, 2, 3, 4, 5, 6, 7, e 10), ha registrato una percentuale di visite ambulatoriali per ILI pari o superiore ai livelli di base specifici per la regione.

 

Indicatore di attività ILINet State Map:

 

I dati raccolti in ILINet vengono utilizzati per produrre una misura di attività ILI * per stato. I livelli di attività sono basate sulla percentuale di visite ambulatoriali in uno stato a causa di ILI e sono confrontati con la percentuale media di visite ILI che si verificano durante le settimane con poco o nessun virus dell’influenza circolazione. I livelli di attività spaziano dal minimale, che corrisponderebbe ad attività ILI da ambulatori di essere seguito, o solo leggermente al di sopra, la media, per elevata, che corrisponde all’attività ILI da ambulatori di essere molto superiore alla media.

Durante la settimana 48, i seguenti livelli di attività ILI sono stati riportati:

 

  • Puerto Rico e sei stati (Alabama, Florida, Georgia, Louisiana, Mississippi e Texas) sperimentato alta attività ILI.
  • Uno Stato (Illinois) con esperienza di attività ILI moderata.
  • Cinque Stati (Kansas, Missouri, Nevada, Utah e Virginia) hanno sperimentato una bassa attività ILI.
  • New York City e 38 stati (Alaska, Arizona, Arkansas, California, Colorado, Connecticut, Delaware, Hawaii, Idaho, Indiana, Iowa, Kentucky, Maine, Maryland, Massachusetts, Michigan, Minnesota, Montana, Nebraska, New Hampshire, New Jersey , New Mexico, New York, North Carolina, North Dakota, Ohio, Oklahoma, Oregon, Pennsylvania, Rhode Island, South Carolina, South Dakota, Tennessee, Vermont, Washington, West Virginia, Wisconsin, e Wyoming) sperimentato minima attività ILI.
  • I dati non sono sufficienti per calcolare un livello di attività ILI dal District of Columbia.

Clicca sulla mappa per lanciare strumento interattivo

 

* Questa mappa utilizza la percentuale di visite ambulatoriali per i fornitori di assistenza sanitaria per la malattia simil-influenzale per misurare il livello di attività ILI all’interno di uno stato. Non, tuttavia, misurare il grado di diffusione geografica di influenza all’interno di uno stato. Pertanto, i focolai che si verificano in una sola città potrebbero causare lo stato per visualizzare elevati livelli di attività.
I dati raccolti in ILINet possono rappresentare sproporzionatamente alcune popolazioni all’interno di uno stato, e quindi, non può rappresentare esattamente il quadro completo dell’attività influenzale per l’intero stato.
Dati visualizzati in questa mappa sono basati su dati raccolti in ILINet, mentre la carta di attività influenzale di Stato e territoriale si basa sui risultati degli epidemiologi statali e territoriali. I dati presentati in questa mappa è preliminare e possono cambiare come più dati ricevuto.
Le differenze nei dati qui presentati dai CDC e indipendentemente da alcuni dipartimenti sanitari statali probabilmente rappresentano diversi livelli di completezza dei dati con i dati presentati dallo Stato rischia di essere il più completo .

 

Diffusione geografica di influenza come valutato dagli epidemiologi

L’attività influenzale riportata da epidemiologi statali e territoriali indica la diffusione geografica del virus dell’influenza, ma non misura la gravità dell’attività influenzale.

Durante la settimana 48, la seguente attività influenzale è stato segnalato:

  • Attività di influenza diffusa è stata riportata da Puerto Rico e sei stati (Alaska, Florida, Illinois, Louisiana, Maryland e North Carolina).
  • Attività di influenza regionale è stato riportato da 14 stati (Alabama, Colorado, Georgia, Indiana, Kentucky, Maine, Massachusetts, Minnesota, Mississippi, New Hampshire, Oklahoma, Texas, Utah, e Wisconsin).
  • Attività di influenza locale è stato segnalato da Isole Vergini Americane e 19 stati (Arkansas, Connecticut, Delaware, Iowa, Kansas, Michigan, Missouri, Montana, Nebraska, Nevada, New Jersey, New York, Ohio, Oregon, Pennsylvania, South Carolina, Vermont , Virginia, e Wyoming).
  • Attività di influenza sporadica è stata riportata dal Distretto di Columbia e 11 Stati (Arizona, California, Hawaii, Idaho, New Mexico, North Dakota, Rhode Island, South Dakota, Tennessee, Washington e West Virginia).
  • Guam non ha riportato.

Ulteriori Informazioni di Sorveglianza nazionale e internazionale dell’Influenza

FluView Interactive:

FluView Presenta applicazioni interattive in grado di fornire immagini dinamiche dei dati influenzali raccolti e analizzati da CDC. Queste applicazioni interattive FluView permettono alle persone di creare su misura, interpretazioni visive di dati influenzali, così come fanno i confronti tra le stagioni influenzali, regioni, gruppi di età e una varietà di altri dati demografici.

 

Stato USA e sorveglianza dell’influenza locale  (Cliccare per Info):

Alabama Alaska Arizona Arkansas California
Colorado Connecticut Delaware District of Columbia Florida
Georgia Hawaii Idaho Illinois Indiana
Iowa Kansas Kentucky Louisiana Maine
Maryland Massachusetts Michigan Minnesota Mississippi
Missouri Montana Nebraska Nevada New Hampshire
New Jersey Nuovo Messico New York Carolina del Nord Dakota del Nord
Ohio Oklahoma Oregon Pennsylvania Rhode Island
Carolina del Sud Dakota del Sud Tennessee Texas Utah
Vermont Virginia Washington Virginia Occidentale Wisconsin
Wyoming New York City Isole Vergini

 

Organizzazione Mondiale della Sanità:

Ulteriori informazioni di sorveglianza dell’influenza da paesi membri dell’OMS partecipazione è disponibile attraverso FluNete l’ Epidemiologia globale Reports.

 

AGGIORNAMENTO FONTI SETTEMBRE 2015

IL VACCINO ANTINFLUENZALE E LA SUA INEFFICACIA

Secondo un rapporto della sanità pubblica in Inghilterra, il vaccino antinfluenzale ha avuto efficacia  in appena il 34% dei casi durante l’inverno scorso.

Durante la stagione, è stato stimato che il suddetto vaccino abbia avuto efficacia solamente in 3 persone su 100.

Ovviamente il CDC consiglia la suddetta vaccinazione una volta all’anno nonostante i decessi avvenuti

Fonte

  • http://www.thetimesgazette.com/flu-jab-worked-in-just-one-out-of-three-cases-says-report-from-public-health-england/7445/

 

Correlazione tra la narcolessia ed il vaccino antinfluenzale Pandemrix

Pandemrix, un vaccino usato durante la stagione influenzale 2009/2010 per la prevenzione della pandemia influenzale H1N1, sembra innescare un aumento sconcertante di quasi 1.300 casi di narcolessia in Europa, a differenza del  vaccino H1N1, Focetria.

Come mai?

È stata la reazione correlata al vaccino, o per la risposta immunitaria al virus in sé?

Per rispondere a queste domande, un team internazionale di ricercatori ha analizzato i sieri di individui che erano stati vaccinati con uno dei due vaccini, alcuni dei quali aveva sviluppato la narcolessia in seguito alla vaccinazione.

I ricercatori hanno concluso, in un rapporto del 1° luglio pubblicato nella rivista scientifica Science Translational Medicine, che le differenze nelle proteine virali utilizzate per rendere efficaci i vaccini potrebbero spiegare l’associazione tra narcolessia e il vaccino Pandemrix.

  • “I risultati suggeriscono che le infezioni naturali possono innescare una risposta autoimmune che coinvolge il mimetismo molecolare” – una somiglianza tra un antigene e una struttura ipocretina legata nel cervello, ha affermato S. Sohail Ahmed, MD, un reumatologo e co-autore dello studio con Lawrence Steinman, MD, professore di pediatria e neurologia e scienze neurologiche presso la Stanford University School of Medicine, e dei loro colleghi.

Ahmed ha sottolineato che gli scienziati hanno ritenuto a lungo che la narcolessia potrebbe essere una malattia autoimmune, perché la maggior parte dei pazienti hanno un particolare tipo di istocompatibilità, noto come HLA DQB1 * 0602.

Quasi tutte le malattie associate con i tipi di HLA sono autoimmuni.

  • http://mobile.journals.lww.com/neurotodayonline/_layouts/oaks.journals.mobile/articleviewer.aspx?year=2015&issue=08060&article=00002
  • http://www.cdc.gov/vaccinesafety/concerns/history/narcolepsy-flu.html

 

Usa: Errata somministrazione e cattiva conservazione dei vaccini

 

I funzionari della Contea di Salem nel New Jersey riferiscono che almeno cinque bambini sono stati ricoverati in una clinica perchè hanno ricevuto vaccinazioni improprie. Il caso più eclatante ha riguardato un bambino di 2 anni che ha ricevuto una “dose eccessiva” del vaccino Gardasil per la prevenzione cancro del collo dell’utero.

A due bambini che sono stati iniettati vaccini scaduti; un bambino ha ricevuto una dose di vaccino antinfluenzale, ma non rientrava nella fascia età consigliata. I vaccini per un valore stimato di $ 20.000 sono stati ritenuti non sicuri a causa del guasto ad un gruppo frigorifero e sono stati distrutti.

  • http://www.nj.com/salem/index.ssf/2015/07/children_got_wrong_immunizations_including_cervica.html#incart_river_mobileshort

ALLEGATI

Influenza: più di 2 milioni di persone colpite

LA SINDROME INFLUENZALE; Inefficacia e danni della vaccinazione

Influenza,l’85% dei sanitari evita di vaccinarsi

U.S.A. TRE RECENTI DECESSI A POCHE ORE DAL VACCINO ANTINFLUENZALE

FIRENZE:Survey Centro Studi Fimmg su campagna vaccinazione antiinfluenzale

Influenza: fuga dalle vaccinazioni dopo l’allarme Fluad

Alcune riflessioni sull’influenza, sul vaccino e sulla loro mortalità

USA: I CDC confermano che il vaccino antinfluenzale non funziona

 

 

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OMS: ci si può fidare? I conflitti d’interesse e la sovranità assoluta.

Cosa non conosciamo dell’Organizzazione Mondiale della Sanità? Cosa non sappiamo di questo Organo così importante a capo delle decisioni mondiali concernenti non solo la nostra salute?

Una inchiesta e un reportage ricco di fonti da approfondire.

oms

Aggiornamento Fonti a fine articolo

 

Dell’Organizzazione Mondiale della Sanità ci possiamo fidare? Le scelte di questo importante organo a capo di tutto,tutelano realmente la nostra salute? Sono esse fatte nell’interesse e nella difesa della popolazione mondiale senza conflitti d’interesse?

Per poter rispondere a queste domande occorre fare un tuffo nel passato,visionando e ricercando tra le fonti attendibili, trovando così “le prime tracce” del conflitto d’interesse a cui L’OMS non è di certo immune.

Il Professor GAVINO MACIOCCO dell’Università di Firenze ha proposto un’analisi dettagliata in merito.

Dalle pagine di Saluteinternazionale.info, Maciocco ci spiega come quella dell’Oms non sia solo una bancarotta finanziaria: “ciò che preoccupa maggiormente è il rischio di bancarotta politica dell’istituzione, ovvero il fallimento della sua missione nell’arena della salute globale. Come trent’anni fa, sono i settori del cibo (e delle bevande) e dei farmaci (e dei vaccini) su cui si gioca l’indipendenza dell’Istituzione e la credibilità del suo Direttore Generale”.

Inizi anni 80 (tutto collima con la nascita e l’avvio dei processi di globalizzazione), l’OMS sotto la guida di HALFDAN  MAHLER  lancia due iniziative:

  1. L’International Code on Breast Milk Substitutes ovvero PROMOZIONE dell’allattamento al seno e la REGOLAMENTAZIONE dell’uso del latte in polvere.
  2.  L’ Essential Drugs Programme FINALIZZATO all’uso appropriato dei farmaci e all’introduzione dei “GENERICI” a “basso costo”.

 

FONTI DI SEGUITO

http://www.who.int/nutrition/publications/code_english.pdf

http://apps.who.int/medicinedocs/pdf/s2237e/s2237e.pdf

ENTRAMBE le iniziative toccano interessi vitali delle grandi MULTINAZIONALI.

Halfdan  Mahler ha servito tre termini come direttore generale dell’Organizzazione mondiale della sanità (OMS) (1973-1988)

L’OMS:I SUOI FINANZIAMENTI E FINANZIATORI.
Inizia l’era del “doppio finanziamento” dell’OMS.

Da una parte abbiamo il “BUDGET ORDINARIO” proveniente dai singoli stati e destinato alle attività istituzionali dell’organizzazione; dall’altra parte abbiamo il “L’EXTRA BUDGET”, rappresentato da “fondi volontari” provenienti da singoli stati, da varie istituzioni (BANCA MONDIALE) e da “donatori privati”,finalizzato alla realizzazione di programmi specifici (riguardanti generalmente le singole malattie e specifici interventi come le vaccinazioni).


Col tempo la componente “extra budget” si dilata progressivamente. Il bilancio OMS ‘per il biennio 2012-2013 è di ben 3.959 milioni di dollari, dei quali solo 944 appartengono al “budget ordinario” ovvero il 24%. Rispetto al biennio precedente c’è stato un  taglio di ben 600 milioni di dollari comportando una riduzione del personale (12%) nella sede centrale di Ginevra,mettendo in serio pericolo il funzionamento di settori strategici come quello dei “farmaci essenziali”.

La cattiva gestione dell’EPIDEMIA SUINA (H1N1) dimostra come i potenti interessi riescono a condizionare le politiche e le decisioni dell’OMS e degli Stati.

(vedi Pandemia, interessi e conflitto di interessi)

MARGARET CHAN (allora Direttore dell’OMS) dichiarò:

“Oggi,molte delle minacce che contribuiscono alla diffusione delle malattie croniche,provengono dalle compagnie MULTINAZIONALI che sono grandi,ricche e potenti,guidate da interessi commerciali e assai poco interessate alla salute della popolazione”.

FONTE E ALLEGATI

  • Nazioni Unite e malattie croniche e Il sale della vita
  • http://saluteinternazionale.info/newsletter/numero4.html

 

CONFLITTI D'INTERESSE


Rispetto a trent’anni fa è certamente cambiato qualcosa; è cambiata la governance e sono mutati i rapporti di forza. Se allora erano i governi  intervenivano in difesa delle industrie,oggi le MULTINAZIONALI si muovono per conto proprio,trovandosi al timone con lo stesso OMS (grazie al meccanismo pubblico-privato,ovvero alla GLOBAL HEALTH PARTNERSHIPS ).

  • http://www.saluteinternazionale.info/2012/04/filantropia-globale-e-bancarotta-delloms/#biblio

Un esempio?

BILL GATES con la sua fondazione e una donazione di ben 220 milioni di dollari (2012-2013), è il secondo maggiore finanziatore dell’OMS (al primo posto abbiamo la WHITE HOUSE,il governo degli Stati Uniti).

Le aree di intervento della fondazione sono molteplici: dai vaccini alla salute materno-infantile,dal micro-credito allo sviluppo agricolo. Molteplici a loro volta,anche i sostenitori della fondazione: MacDonalds,Coca Cola,Nestle,Sanofi-Aventis,etc.

BILL GATES

Bill Gates, fondatore della Microsoft con la sua Fondazione è il secondo maggiore finanziatore dell’OMS

Per visionare la tabella cliccare sulla fonte seguente

http://saluteinternazionale.info/wp-content/uploads/2012/04/omstabella11.jpg



Alla fine del mese di maggio 2012 a GINEVRA si è tenuta l’annuale assemblea mondiale dell’OMS a cuii ha partecipato anche il movimento PEOPLE’S HEALTH MOVEMENT (PHM rete globale per il diritto alla salute).

  • http://www.phmovement.org/

Continuiamo tuttavia a chiederci se l’OMS sia un organo INDIPENDENTE o se condizionato da interessi politici ed economici.

Continuiamo nella visione di fonti approfondendo l’argomento THINK TANK.

Il THINK TANK per le regioni Europee nell’ambito della rete OMS per la salute,ovvero “PRODUZIONE DI SALUTE E SVILUPPO”.


  •  L’OMS,attraverso l’Ufficio Regionale per l’Europa (tramite l’ufficio Europeo per gli investimenti per la salute con sede a VENEZIA)avanzò una proposta di collaborazione con la Provincia,con l’obiettivo di rafforzare le capacità nella programmazione del Servizio Sanitario provinciale.

L’accordo di collaborazione prevedeva perciò la realizzazione di un programma tecnico e anche in ambito locale,gli esperti del programma,offrirono un supporto metodologico per la definizione del piano provinciale per la salute. Il progetto fu gestito dal punto di vista tecnico-scientifico dall’ufficio Europeo per gli investimenti per la salute e lo sviluppo dell’OMS.

THINK TANK.Provincia Autonoma di Trento. Rif.2012-s143-00138. Reg.Delib n°1190. Prot.n°U192 VERBALE DI DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA PROVINCIALE.


  •  OGGETTO: APPROVAZIONE DELLO SCHEMA DI ACCORDO DI COLLABORAZIONE CON L’ORGANIZZAZIONE MONDIALE DELLA SANITA’-UFFICIO REGIONALE PER L’EUROPA PER IL PROGRAMMA TECNICO “PRODURRE SALUTE E SVILUPPO”.

PER APPROFONDIRE

  • Vai alla deliberazione della Giunta provinciale n. 1190 dell’8 giugno 2012
  • http://www.delibere.provincia.tn.it/scripts/GSearch.asp

WHO

Nel 2014 il BRITISH MEDICAL JOURNAL (BMJ) ha lanciato una campagna internazionale contro la CORRUZIONE NEL SISTEMA SANITARIO.

L’articolo “colpevole” dell’attuazione di questa campagna riguardava le numerose tangenti ricevute dai medici in INDIA.

RELATIVE FONTI:

(Pubblicato 8 maggio 2014)

  • http://www.bmj.com/content/350/bmj.h506?etoc=
  • http://www.bmj.com/content/348/bmj.g3169/rr/759480

La stessa campagna contro la corruzione, ricevette ampio sostegno da parte dei medici indiani e dai media,portando a dei cambiamenti positivi contro questo sistema errato. Il governo allora ha istituito un COMITATO SPECIALE, vietando regali e premi ai medici, e sponsorizzazioni da aziende farmaceutiche. Il MEDICAL ASSOCIATION indiano,sta lavorando all’attuazione di un nuovo codice di deontologia medica per gli ospedali privati.

L’INDIA era l’unico stato coinvolto in questo sistema corrotto?

La risposta a questa domanda è “NO”.

Abbiamo recenti notizie e fonti pervenute che riguardano altri Stati e paesi,un esempio?

Gli STATI UNITI. Essi perdono miliardi di dollari ogni anni per APPROPRIAZIONE INDEBITA MEDICA come pure Il REGNO UNITO il quale non è immune a questi giri sporchi. Una indagine condotta dal BMJ  e pubblicata nel febbraio 2015,riporta una chiara evidenza degli incentivi finanziari ricevuti dai medici.

E’ chiaro e palese  il fallimento del GENERAL MEDICAL COUNCIL su tale guida che è tutto fuorché chiara e corretta.

Come abbiamo visto basandoci solo su queste fonti,nulla è immune alla corruzione.

La nostra salute viene messa sul piatto della bilancia assieme al danaro,per questo motivo è sempre bene prevenire e come si previene? Informandoci,sempre e comunque.

Nel 2014 il BRITISH MEDICAL JOURNAL (BMJ) ha lanciato una campagna internazionale contro la CORRUZIONE NEL SISTEMA SANITARIO.

L’articolo “colpevole” dell’attuazione di questa campagna riguardava le numerose tangenti ricevute dai medici in INDIA.


RELATIVE FONTI:

(Pubblicato 8 maggio 2014)

  • http://www.bmj.com/content/350/bmj.h506?etoc=
  • http://www.bmj.com/content/348/bmj.g3169/rr/759480

british-medical-journal

 

FONTI E ALLEGATI DI SEGUITO

LA CORRUZIONE DEI MEDICI

  • http://www.bmj.com/content/350/bmj.h22
  • http://www.bmj.com/content/350/bmj.h396

General medical council

  • http://www.bmj.com/content/350/bmj.h474

BIBIOLGRAFIE E FONTI VARIE TRATTE 

Risorse

  1. Richter J.WHO Reform and Public Interest Safeguards: An Historical Perspective. Social Medicine 2012 [PDF:  300 Kb]
  2. From Alma Ata to the Global Fund: The history of International health policy. Social Medicine 2008 [PDF: 670 Kb]

Un Membro del Consiglio dell’OMS è un grande azionista nel settore di vendita dei Vaccini.

Un caso?

 

 Astratto di seguito

 

Ciò che è interessante è che uno dei membri del consiglio dell’OMS, ovvero il Prof. Anna Kelso è anche un’azionista della MAJOR  CSL Ltd (pagina 6 di questo documento, mostra l’affiliazione di consigliere in questa società).

  • http://who.int/influenza/vaccines/virus/recommendations/201502_recommendation.pdf

1

CSL è una società globale che si occupa di bioterapia,nel settore è presente nella vendita di molti farmaci e vaccini. CSL è uno dei più grandi produttori di vaccini in tutto il mondo.

Gardasil, Fluvax, MMR II e gli altri sono presenti nella lunga lista dei loro prodotti.

I loro vaccini antinfluenzali sono venduti negli Stati Uniti e in altri paesi.

3

 

L’oms e l’entusiasmo di questo business

2

Ecco a voi i dati delle vendite mondiali

4

 

Altri guadagni correlati

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Fatturati dell’anno 2012

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Il business dei vaccini è una realtà; agghiacciante è la presenza di persone che guadagnano e rappresentano organi che dovrebbero tenere SOLO alla nostra salute.

I dati sono questi,a voi le risposte.

 

Fonte

http://edgytruth.com/2015/03/09/board-member-of-the-world-health-organization-is-a-large-shareholder-in-csl-vaccine-company/

 

Bibliografia

  1. Kamal-Yanni MM.Action to preserve WHO’s core functions cannot wait for organisational reform. The Lancet 2012; 379 (9813): 309
  2. Chan  M. The rise of chronic noncommunicable diseases: an impending disaster. Opening remarks at the WHO Global Forum: Addressing the Challenge of Noncommunicable Diseases, Moscow, Russian Federation, 27 April 2011.
  3. Lorenz N.Effectiveness of global health partnerships: will the past repeat itself? Bulletin of the World Health Organization 2007; 85(7)
  4. Stuckler D, Basu S, Mckee M.Global Health Philanthropy and Institutional Relationships: How Should Conflicts of Interest Be Addressed?. Plos Medicines 2011 doi:10.1371/journal.pmed.1001020.

 ORGANO WHO . Chi è?

http://rconline.undg.org/wp-content/uploads/2011/12/WHO-Information-Package.pdf


ALLEGATO

 

«Una cifra come 145 mila euro annui da pagare per tutta la vita è spropositata. E’ un segnale forte che spingerà sempre di più a trasferire i propri beni a trust o in paesi extra Italia. Il giudice avrà valutato la reale possibilità di adempiere alla condanna?» Con queste parole accorate Rodolfo Vincenti presidente della Fondazione Chirurgo e cittadino commenta la sentenza del Tribunale di Milano del 27 gennaio scorso in tema responsabilità civile a seguito dalla quale una donna divenuta tetraplegica per un’operazione si è vista riconoscere, accanto al risarcimento, una rendita annua


 

  • http://www.doctor33.it/risarcimento-e-vitalizio-rischio-default-per-il-reddito-del-medico/politica-e-sanita/news–27337.html?xrtd=RPVVPSVYXCVXSVCRCRRACSV

 

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LA SINDROME INFLUENZALE; Inefficacia e danni della vaccinazione

Danni da vaccinazione antinfluenzale. Chi li omette e perchè?

Articolo condiviso da Eurosalus novembre 2013

Vaccinazione antinfluenzale, vaccino e influenza sono i temi caldi di questo periodo dell’anno.

vaccini bimbi ima

Dal 4 Novembre in Italia è scattata la campagna per la vaccinazione antinfluenzale, una campagna mediatica che ha iniziato a battere la sua grancassa già dalla fine di agosto.

Dopo il “flop” dell’anno passato, con l’ulteriore perdita di credibilità generale, il tentativo di sostenere una maggiore copertura vaccinale sembra essere l’obiettivo vero di chi sostiene la vaccinazione come strumento unico di prevenzione.

Lo scorso anno ci fu il blocco di 2,5 milioni di dosi vaccinali prodotte dalla Crucell per unacontaminazione batterica e di altri 3 milioni di dosi di vaccini antinfluenzali di Novartis (Agrippal, Influpozzi subunità, Influpozzi adiuvato e Fluad) di cui 500.000 già distribuiti e i restanti già prodotti e pronti all’uso.

Il timore allora, emerso in piena campagna vaccinale, era dovuto alla probabile eccessiva azione di stimolo sul sistema immunitario. I vaccini cioè sono stati “adiuvati” con qualcosa che l’organismo può riconoscere come “nemico” provocando un eccesso di reazione immunologica, non più solo indirizzata verso l’eventuale virus, ma anche verso organi e apparati dell’intero organismo, rischio presente in ogni pratica vaccinale, ma probabilmente in questo caso estremamente accentuato.

Inoltre quest’anno il confronto con i dati provenienti dall’Australia è stato specificamente evitato. Un semplice e facile confronto che non viene eseguito ci fa capire che viene perso di vista l’obiettivo primario.

La scienza dovrebbe meglio definire i suoi obiettivi primari quando inventa qualcosa di potenzialmente rischioso. Lo scorso anno il Ministro ha tristemente affermato, che le aziende che stavano distribuendo il vaccino conoscevano il potenziale pericolo già da luglio, ma lo hanno comunicato solo il 18 ottobre; per questo la mia affermazione sulla sfiducia in certi tipi di Scienza assume un significato sempre maggiore.


Da immunologo faccio ogni anno riferimento ai dati Australiani, che con un anticipo di 6 mesi fornirebbero ai nostri scienziati l’esatta descrizione (o quasi) di quello che avverrà nel nostro emisfero durante l’inverno. Anche quest’anno i dati australiani sono molto rassicuranti e ci dicono che la virulenza è inferiore sia a quella del 2012 che a quella del 2011.

Eppure, come sempre, sentiamo affermazioni pesanti sulla futura influenza. In spregio alle più elementari regole sulla memoria, nonostante le polemiche roventi seguite alla falsa pandemia di H1N1 suina, e come già avvenne a settembre 2010 quando in Italia i giornali riportavano gli articoli dei soliti virologi che ripetevano esattamente le stesse cose dette negli anni precedenti, il rito si ripete con le stesse cose che vengono nuovamente ridette.

Abbiamo sentito e letto che l’influenza sarà potente e devastante, che arriverà in anticipo, che mieterà vittime in assenza del giusto atteggiamento vaccinale preventivo. Esattamente come tutti gli anni.

Ricordiamo il 2004 con la SARS e l’aviaria con l’H5N1 in cui i maggiori danni si ebbero per gli effetti dipendenti dalla paura. Molti si vaccinarono anche se dubbiosi. In relazione alla influenza A suina H1N1 del 2009 ho detto chiaramente perché non mi sarei vaccinato in un articolo che è stato poi ripreso anche da diversi quotidiani italiani.

Inoltre la prevenzione antinfluenzale è attuabile anche attraverso forme naturali di terapia. Fortunatamente la consapevolezza e internet e la diffusione della conoscenza hanno avuto ragione e nel 2009-2010 la campagna vaccinale fu un flop assoluto.

Noi crediamo che chi ha la convinzione di vaccinarsi abbia il diritto di farlo. Dobbiamo però ricordare che le campagne di stampa non sempre sono legate a fatti oggettivi e che la immunizzazione antinfluenzale è una profilassi forse utile, ma certamente non priva di rischi. E chiunque, nel dubbio, deve poter avere la libertà di astenersi dalla vaccinazione.

 

I dati

  • Un vaccino antinfluenzale ha, come tutti i vaccini, dei possibili benefici, e anche dei possibili danni che dovrebero essere resi noti con chiarezza per consentire scelte consapevoli ai cittadini.
  • La variabilità delle influenze è altissima, ed è molto difficile prevedere il tipo di diffusione che avrà: nonostante questo, tra settembre e ottobre di solito i titoli dei giornali parlano di milioni di persone ammalate che puntualmente non si verificano.
  • Le previsioni epidemiche spesso vengono disattese. Basta ad esempio pensare a cosa è successo nel 2009 e nel 2010 nella stagione invernale dell’emisfero Sud. L’epidemia o pandemia H1N1 che veniva paventata ha provocato un numero irrisorio di decessi. Circa un ventesimo di quelli che ogni anno vengono riferiti alla classica influenza. La comunità scientifica anziché leggere i dati e interpretarli ha continuato a segnalare rischi e problemi in realtà falsi.

Il problema non riguarda solo i danni possibili da vaccinazione antinfluenzale, ma in genere tutte quelle che mirano in modo ossessivo alla protezione senza ricordarsi che il sistema immunitario è qualcosa di vivo e biologico e non meccanico. Recentemente le polemche sugli effetti gravi di danno provocato da un numero eccessivo di vaccinazioni praticate ai militari italiani ha portato ad un’inchiesta i cui risultati appaiono sconvolgenti.

Per contro sappiamo che negli anni passati intere squadre di calciatori vaccinati erano a letto con l’influenza anziché in campo. E anche se, come ci spiegano alcuni esperti, essere vaccinati fa diminuire il pericolo di confondere i sintomi dell’influenza con quelli della SARS (o con quelli dell’aviaria, o con quelli della H1N1 A come alcuni sostengono), non si vede in che modo questo possa essere vero, considerato il numero di casi di influenza che comunque si verificano proprio tra i soggetti vaccinati.

Per qanto riguarda la possibile vaccinazione per l’H1N1, il cui ceppo è comunque presente in tutte le preparazioni vaccinali dal 2009 ad oggi, è bene invece ricordare, come spiegato sotto, quanto accaduto nel 1976 per la unica vaccinazione suina attuata fino ad ora, per capire quanto sarebbe più utile una riflessione critica prima di partire con una vaccinazione a tappeto con vaccini non ancora sperimentati.

Purtroppo, nel vaccino trivalente previsto per la vaccinazione 2010-2011 è stato inserito, senza che ce ne fosse alcun bisogno, il vaccino anti H1N1 suino che tante polemiche ha scatenato lo scorso anno, e di anno in anno questo vaccino viene sistematicamente riproposto nella formulazione.

Non intendiamo entrare qui nel dibattito relativo all’efficacia di questa forma di profilassi, ma in considerazione del pubblico e martellante invito a vaccinare tutti i bambini (e non solo quelli per i quali i vantaggi potrebbero superare i rischi), ci appare doveroso contribuire oggi anche con le notizie relative ai possibili effetti dannosi, che gli organi ufficiali di informazione, in questi giorni, sembrano deliberatamente o inconsapevolmente trascurare.

I bambini in prima linea

In un paese libero e civile le persone devono essere informate e poter scegliere. Ma se chi stimola la vendita dei vaccini determina anche l’informazione, e questa informazione continua a dire che la vaccinazione è assolutamente innocua, i conti non tornano più. Quanto viene detto è falso e i possibili rischi, anche gravi, della vaccinazione antinfluenzale sono scientificamente dimostrati (ma scarsamente divulgati!).

Se (come è avvenuto in passato e ci auguriamo non debba più avvenire) qualcuno continua a segnalare che quanto più i bambini saranno vaccinati tanto meno avremo paura della SARS o della suina o di altre forme virali gravi e tanto meno sofferenze infliggeremo loro, mente spudoratamente, cercando solo di cavalcare un momento emotivo intenso per ottenere un vantaggio commerciale o altri vantaggi indiretti (il mantenimento della paura).

Un bambino sano che si ammala di influenza (posto che si ammali anche se viene cautelato con la necessaria profilassi comportamentale), se è ben nutrito e ha un adeguato supporto minerale e vitaminico supera l’influenza, talvolta con l’uso di qualche sintomatico di supporto.

vitamine

Restiamo sempre sorpresi dal fatto che in due meta analisi successive la Cochrane (ente mondiale super partes, che analizza tutti i dati scientifici prodotti dalla comunità scientifica internazionali) ha confermato la inefficacia preventiva del vaccino nei bambini fino ai due anni, e che nonostante questo venga sistematicamente indicato di vaccinare i bambini a partire dai 6 mesi di età. Perché il Ministero dà indicazioni contrarie alle conoscenze scientifiche?

Inoltre, non ci stanchiamo di ripeterlo, chi si ammala di influenza, ne esce guarito e con un aumento delle difese immunologiche (durante una forma virale cresce l’Interferone che ci difende, ad esempio, da future forme tumorali).

L’esperienza di chi usa forme di terapia omeopatica e naturale, per prevenire le infezioni invernali ricorrenti e l’influenza, è ampia e ben rappresentata nella popolazione italiana.

A fronte di un’informazione corretta, i cittadini potrebbero comunque scegliere, in relazione alle proprie convinzioni, se seguire un iter vaccinale con dei probabili benefici (e alcuni rischi) oppure un trattamento diverso, probabilmente benefico (ma senza alcun rischio “vaccinale”).

Verità scientifiche nascoste sotto il tappeto

Allora veniamo alle menzogne. Non ci stiamo riferendo al fatto che le troppe vaccinazioni potrebbero fare male (anche se sempre più dati invitano a riflettere su questo tema), perché dalla parte opposta si potrebbe dire che ci attacchiamo a un’ideologia o a un credo diversi da quelli che propone la “scienza” medica.

Facciamo dunque riferimento solo ad alcuni lavori scientifici, alcuni dei quali recentissimi, che non fanno che ribadire l’esistenza di possibili rischi da vaccinazione antinfluenzale, lavori scritti nei centri più famosi del mondo per le medicine “classiche” e convenzionali.

Cosa direste, ad esempio, se vi dicessero che vaccinando con “l’innocua vaccinazione” antinfluenzale tutti i bambini italiani ci possiamo aspettare almeno 10-15 casi di sindrome di Guillaine-Barrè (poliradicolonevrite) più del solito, cioè almeno 10-15 bambini minori di 7 anni tra cui forse anche il nostro, semiparalizzati per molti mesi e in alcuni rari casi anche per tutta la vita, con incapacità di muoversi, agire, pensare come prima?

Eppure un gruppo di epidemiologi americani segnala questo dato già dal 1998 (N Engl J Med. 1998 Dec 17;339(25):1797-802 ), un dato che va ad affiancarsi a uno studio australiano che conferma, a fronte di 67 banali eventi post-vaccinali ogni 100.000 dosi di vaccino, la frequenza di ben 16,7 eventi avversi seri ogni 100.000 dosi per i bambini sotto i 7 anni, negli anni 2000 e 2002 (Commun Dis Intell. 2003;27(3):307-23).

Ma la citazione dei lavori sui danni neurologici post vaccino antinfluenzale può continuare. Non si tratta di eventi frequentissimi, ma si tratta di eventi possibili, gravi, e chi li nega mente, crea un’informazione sanitaria artefatta.

Andiamo dalla nevrassite (Eur J Neurol. 2000 Nov;7(6):731-3) alla nevrite ottica (J Neuroophthalmol. 1996 Sep;16(3):182-4). Per una corretta informazione, è opportuno ricordare che la stessa influenza può determinare un’infiammazione del tessuto nervoso come complicanza, ma è drammatico riconoscere che la maggior parte delle 58 morti per Guillaine Barrè verificatesi nel 1977 negli USA, si verificò nei soggetti vaccinati, con insorgenza della malattia dopo 3-4 settimane dalla vaccinazione (Neurology. 1980 Sep;30(9):929-33).

Sono forse più i danni da vaccinazione di quelli che determina la malattia? Non lo sappiamo con certezza, ma esprimere un dubbio è molto diverso dal trasmettere una tracotante e colpevole certezza di innocuità. In questo caso, da immunologo, mi sentirei di esprimere ben più che un singolo dubbio.

Trovo profondamente disdicevole che la presenza di eventi pur non frequentissimi ma ben documentati a seguito della vaccinazione antinfluenzale non sia resa pubblica. Non è accettabile che il sito del Ministero della Salute fino allo scorso anno abbia evidenziato solo un modesto rialzo febbrile e la “bua sul sederino” come unici possibili danni rilevabili nel post vaccinazione. Fortunatamente per la campagna 2010-2011 ha almeno evidenziato che qualche rischio potrebbe esserci (in una pagina raggiungibile dopo 6 click) anche se, nonostante l’evidenza scientifica qui presentata, precisa che tale evenienza è stata riferita ma mai confermata.

I bambini paralizzati dalla vaccinazione, in fondo, non saranno tantissimi nell’economia commerciale italiana, ma ogni singolo caso merita una consapevole decisione per poter affrontare un rischio. È giusto che chi sceglie lo sappia, e non si senta dire che la vaccinazione è praticamente del tutto innocua, quando non è vero. Sapere le cose dopo, centuplica il livello del dramma.

Che dire, per fare un altro esempio, dei casi di ORS (sindrome oculo-respiratoria) dei quali Eurosalus ha subito parlato e che sono stati prima minimizzati e ritenuti dipendenti da un vaccino un po’ anomalo, e poi oggi addirittura riconfermati in doppio cieco contro placebo nel 44% dei soggetti che l’hanno già avuta? Il lavoro è stato pre-pubblicato on line (Clin Infect Dis. 2003 Oct 15;37(8):1059-66. Epub 2003 Sep 26) ed è stato tanto significativo da portare i suoi autori a suggerirne l’informazione specifica a chi ne ha sofferto.

Sicuramente si tratta di un problema di gravità molto relativa, ma perché chi si vaccina non deve sapere che potrebbe perdere del tutto i capelli? Questo dato riguarda soprattutto la vaccinazione obbligatoria antiepatite B, ma in buona misura vale anche per l’antinfluenzale (JAMA. 1997 Oct 8;278(14):1176-8). In fondo, sembra pensare l’industria vaccinale, che male c’è ad avere dei bambini calvi, se hanno evitato 4 giorni di febbre e mal di gola?

Che dire poi se dal numero del maggio 2003 della rivista Clinical Immunology (Clin Immunol. 2003 May;107(2):116-21), uno dei più autorevoli studiosi americani, analizzando i 382 casi di sindrome di Guillaine-Barrè post-vaccino antinfluenzale rilevati in USA negli anni 1991-1998, cioè la bellezza di 50 casi all’anno documentatamente causati dalla vaccinazione e dal particolare quantitativo di endotossina associato al virus, confrontato a un rischio 0 (zero) per la vaccinazione con la anatossina tetanica, suggerisce che forse per la vaccinazione antinfluenzale dovrebbe essere richiesto un consenso informato scritto? Ma a cosa serve un consenso informato per qualcosa che dovrebbe fare solo bene?

Come cittadino credo che meritiamo qualcosa in più di un’informazione pubblica parziale e aggressiva come si è dimostrata quella di quest’ultima campagna per la diffusione del vaccino antinfluenzale. La coscienza della popolazione è probabilmente cresciuta ed è in grado di percepire dove gli interessi commerciali finiscono per prevalere sul rispetto. Rimango comunque indignato.

Anche se le mie scelte possono essere diverse, rispetto e apprezzo i colleghi medici che suggeriscono la vaccinazione antinfluenzale per loro convinzione, segnalandone però i potenziali rischi.

Stigmatizzo e condanno invece la protervia commerciale che cerca di nascondere “sotto al tappeto” le verità scientifiche che tanto difende, quando diventano scomode.

Su Eurosalus abbiamo già dato ripetutamente indicazioni esaustive sulle ampie possibilità di prevenzione naturale delle forme di raffreddamento invernale, influenza compresa  (vedi anche gli altri link di questo articolo).

E tutti gli anni ormai riconosciamo un’aggressione di questo tipo, che puntualmente si verifica nella comunicazione televisiva e giornalistica.

Oggi, questo articolo serve solo per tranquillizzare coloro che sceglieranno consapevolmente di non fare e di non fare eseguire ai figli la vaccinazione antinfluenzale proposta in modo così pressante e di informare serenamente coloro che in modo consapevole sceglieranno di vaccinare se stessi o di fare vaccinare i loro figli. .

Ci sono molti i motivi scientifici che sostengono questa scelta e ci sono, fortunatamente, gli strumenti per affrontare con serenità i virus vecchi e nuovi senza credere di avere fatto scelte sbagliate per i propri figli.

Siamo ancora in uno stato che deve garantire le scelte autonome e consapevoli del cittadino, che può farle, in un senso o nell’altro solo se realmente informato.

LA SINDROME INFLUENZALE IN BAMBINI E ADULTI Inefficacia e danni della vaccinazione


Inefficacia e danni della vaccinazione

Prevenzione e cura con rimedi naturali e omeopatici

 Mortalità

Nelle raccomandazioni ufficiali per la prevenzione e il controllo dell’influenza per la stagione 2011-2012, si legge:

“Per quanto attiene la mortalità attribuibile all’influenza, si stima che in Italia l’influenza stagionale causi ogni anno circa 8.000 decessi in eccesso, di cui 1.000 per polmonite e influenza e altri 7.000 per altre cause. L’84% di questi (pari a 6.700 decessi per tutte le cause e 900 decessi per polmonite e influenza, in media) riguarda persone di età maggiore ai 65 anni[1]”.[2]

La sindrome influenzale viene pubblicizzata come una delle più comuni cause di morte e tutti ormai sanno che di influenza si può anche morire, ma questo concetto non è vero, perché è molto raro morire di influenza, dato che la condizione che più comunemente porta a morte è la broncopolmonite batterica secondaria (prevalentemente lobare o segmentale).

tom jefferson

L’epidemiologo Tom Jefferson, famoso esperto di vaccini, intervistato da Spiegel online International ha commentato:[3] “Nel caso degli anziani che muoiono di polmonite durante una sindrome influenzale, nessuno è mai andato a controllare se questi soggetti sono morti veramente di influenza o di qualche altro virus. Si ritiene che solo il 7% delle sindromi influenzali sia veramente causato dal virus dell’influenza!”.

Si pensa che in una popolazione di 50 milioni di persone, la ‘normale’ mortalità annuale in seguito a sindrome influenzale sia di circa 1.000 persone, cioè 1 persona ogni 50.000 abitanti (qui però parliamo di sindrome influenzale e non di influenza vera e propria, perché è difficile separare le due patologie dato che si esprimono con la medesima sintomatologia e che i test di laboratorio utili per l’individuazione del virus non vengono comunemente utilizzati). Ad esempio, si calcola che nella sola Spagna (40 milioni di abitanti), durante un inverno “normale” i decessi per sindrome influenzale siano circa 1.500-3.000.[4]

Pertanto, se è vero che solo il 7% delle sindromi influenzali è causato dal virus influenzale vero e proprio, significa che solo il 7% di quelle morti è collegato a quel virus.

La mortalità è andata calando negli ultimi decenni, mentre precedentemente poteva toccare punte molto più elevate: nel decennio del 1930, la mortalità in Italia era di 1 decesso ogni 3.000-5.000 abitanti (25-30 morti ogni 100.000 abitanti).[5]

Anche se l’influenza colpisce prevalentemente i giovani, la mortalità invece riguarda prevalentemente gli anziani (l’84% dei decessi riguarda soggetti anziani con età pari o superiore a 65 anni[6]) oppure i “pazienti ad alto rischio”, che sono costituiti dai portatori di patologie croniche cardiopolmonari, nonché di diabete mellito e malattie metaboliche, malattie renali con insufficienza renale, malattie degli organi emopoietici ed emoglobinopatie, sindromi immunodepressive o sindromi da malassorbimento intestinale.

Un’appropriata terapia antibiotica riduce il tasso di mortalità solo quando è imputata una polmonite batterica secondaria all’infezione virale.

DIFFERENZE TRA MALATTIA INFLUENZALE E SINDROME INFLUENZALE

Abbiamo già chiaramente spiegato che la vera influenza (malattia influenzale) è causata dal virus influenzale, mentre la sindrome influenzale è invece causata da molti virus diversi da quello dell’influenza, virus che ovviamente NON potranno mai rispondere ad un eventuale vaccino perché è ovvio che questo induce una risposta anticorpale che è sempre rigidamente specifica nei confronti dell’antigene utilizzato.

Dal punto di vista clinico, praticamente non esistono differenze significative tra malattia influenzale e sindrome influenzale, perché sia i sintomi, sia l’età a rischio, sia le eventuali complicanze sono abbastanza sovrapponibili.

In realtà, alcune differenze sono possibili in base al virus coinvolto, perché, ad esempio, alcuni virus come i Paramixovirus possono dare una forma febbrile che poi si esprime prevalentemente con una laringo-tracheo-bronchite acuta, mentre altri virus come i Rhinovirus possono dare una forma febbrile che si esprime poi con un forte raffreddore. Comunque, dato che anche il virus dell’influenza può dare sintomi a livello del naso o di laringe-trachea-bronchi, alla fine è molto difficile essere sicuri che un singolo paziente sia stato colpito da un certo virus invece di un altro.

Sempre cercando le differenze tra malattia influenzale e sindrome influenzale, se passiamo dalle differenze clinico-microbiologiche a quelle epidemiologiche, possono esserci utili due studi americani.

Il primo studio ha cercato di delineare l’epidemiologia delle infezioni respiratorie virali nella popolazione pediatrica e adulta e ha fatto emergere quanto esposto nella tabella che segue.

 Tab. 3 – Numero di episodi di infezioni respiratorie virali nella popolazione americana studiata. [7]


Fasce di età Numero di episodi
0 – 2 anni 6 episodi/anno
3 – 9 anni 4 episodi/anno
Sopra i 60 anni 1 episodio/anno

 

Da questi dati si vede che i bambini sono molto più esposti alle infezioni respiratorie virali rispetto gli adulti e che l’età più a rischio è quella sotto i 2-3 anni.

Infatti, la morbosità[8] dei virus è maggiore in questa età sia per la maggior probabilità di esposizione dei bambini (spesso frequentano asili o altri bambini), sia per l’incompleto sviluppo del loro sistema immunitario, sia per la mancata esposizione ad antigeni virali negli anni precedenti e quindi per la mancata disponibilità di anticorpi specifici.

In genere, in Italia, nonostante lo scarso numero dei casi denunciati (la denuncia sarebbe obbligatoria), la morbosità invernale della sindrome influenzale oscilla dal 5 al 10% della popolazione, con incidenze maggiori nelle collettività a causa degli stretti rapporti tra le persone.

 Il secondo studio statunitense, che analizza quali sono i singoli virus che causano le infezioni respiratorie, ha fornito dei dati inaspettati che vengono esposti dalla tabella successiva.[9]

Dall’analisi di questa tabella risulta che il virus dell’influenza viene isolato nel 30% dei soggetti sani e asintomatici, mentre nel corso di una sintomatologia da sindrome influenzale questo virus viene isolato solo nel 9% dei malati totali (bambini e adulti). Pertanto, secondo i dati espressi da questo studio, solo il 9% delle patologie che si esprimono con la sintomatologia influenzale sono causate dal vero virus influenzale e quindi solo questo ristretto numero di casi sarebbe teoricamente prevenibile dalla vaccinazione antinfluenzale.[10]

Tab. 4 – Germi isolati nella popolazione generale statunitense studiata (bambini e adulti), senza e durante infezioni respiratorie.

Germe Senza malattia Durante malattia
Rhinovirus 35% 34%
Virus influenzale 30% 9%
Virus parainfluenzale 12% 4%
Virus respiratorio sinciziale 11% 4%
Adenovirus 8% 2%
Coronavirus 8%
Altri virus 4% 14%
Batteri 23%
Sconosciuto 2%
Totale 100% 100%

 

I dati italiani disponibili sono del tutto sovrapponibili: solo il 12,27% dei casi di sindrome influenzale (in soggetti adulti) è causato dal virus dell’influenza e nei bambini la percentuale è addirittura nettamente inferiore (circa il 8%).[11]

Tutto questo ci fa dedurre che:

– su 100 persone che si ammalano di sintomi influenzali, solo in 9 la sintomatologia è causata dal virus dell’influenza;

– se tutte e 100 queste persone venissero vaccinate, solo 3-6 di loro eviterebbero l’influenza (perché il vaccino protegge solo il 30-60% dei soggetti che si ammalano a causa del virus influenzale);

– i soggetti che non hanno benefici dalla vaccinazione (94-97%), sono comunque a rischio dei non pochi e non irrilevanti effetti indesiderati del vaccino (vedi più avanti).

 

LA VACCINAZIONE ANTINFLUENZALE

Credo sia ormai chiaro a tutti che negli ultimi anni le sezioni marketing dell’Industria Farmaceutica stanno cercando in tutti i modi di portare dati per convincerci che è estremamente necessario vaccinarci tutti contro l’influenza.

Attraverso una certa ‘informazione scientifica’ indirizzata ai medici di base e attraverso adeguati articoli diffusi dai mass media direttamente all’opinione pubblica, si è cercato di ‘abituare’ il consumatore al concetto che ogni autunno non solo è ‘necessario’, ma è anzi doveroso vaccinarsi contro l’influenza.

Infatti, vari anni fa questa vaccinazione veniva proposta solo per gli anziani, perché considerati più deboli, poi l’indicazione è stata estesa anche agli adulti che per lavoro erano a contatto con il pubblico e ora da qualche anno si cerca di inglobare pure tutti i bambini con la giustificazione che sono sempre più malati e recettivi a infezioni virali.

In pratica: la vaccinazione antinfluenzale dovrebbe essere fatta a TUTTI!

Circa l’opportunità di vaccinare contro l’influenza anche i bambini sani nella fascia di età sotto i 3 anni, c’è pure chi propone di somministrare il vaccino ai neonati tra i 7 giorni e i 6 mesi di vita. Non ci sono motivazioni valide per sostenere tale consiglio, perché non conosciamo la sua sicurezza e tollerabilità e la proposta non è in linea con le raccomandazioni scientifiche internazionali che escludono i neonati dall’elenco dei soggetti da vaccinare contro l’influenza, ma si continua a premere per vaccinare tutti. Nelle linee guida, l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) e i Centers for Disease Control and Prevention (CDC) di Atlanta consigliano la vaccinazione antinfluenzale solo a partire dai sei mesi di vita e solo con malattie gravi e per i trapiantati, mentre «Per tutti gli altri» ribatte Maurizio Bonati, responsabile del Laboratorio per la Salute Materno Infantile dell’Istituto Mario Negri «in particolare tra ai 6 mesi e i 2 anni non ci sono indicazioni perché è difficile valutare la capacità di risposta immunitaria nei bimbi». E aggiunge: «L’allattamento è la miglior protezione del neonato anche contro l’influenza».

Su questo argomento commenta invece il nostro Ministero della Salute:

“L’inserimento dei bambini sani di età compresa tra 6 e 24 mesi (o fino a 5 anni) nelle categorie da immunizzare prioritariamente contro l’influenza stagionale è un argomento attualmente oggetto di discussione da parte della comunità scientifica internazionale, soprattutto a causa della mancanza di studi clinici controllati di efficacia.

L’offerta di vaccinazione è raccomandata dalla Sanità Americana e Canadese e da pochi Paesi della Comunità Europea (es. Finlandia), ma i dati di copertura vaccinale finora raggiunti non consentono di valutare l’impatto di tale intervento. Pertanto non si ritiene necessario promuovere programmi di offerta attiva gratuita del vaccino influenzale stagionale ai bambini che non presentino fattori individuali di rischio.

Ciò non significa che vi siano controindicazioni alla vaccinazione dei bambini «sani» di età superiore a 6 mesi, qualora il loro pediatra optasse per tale scelta. Valgono per loro le stesse regole (dosaggio, numero di dosi) indicate per i bambini appartenenti ai gruppi di rischio”.[12]

 

In conclusione, vediamo quali sono le indicazioni per questa vaccinazione secondo il nostro Ministero della Salute.

Considerazioni sull’efficacia della vaccinazione antinfluenzale pediatrica

Il vaccino antinfluenzale viene preparato ogni estate in previsione di quelli che si crede possano essere i 3-4 ceppi virali che durante l’inverno causeranno poi la malattia influenzale. In realtà, per esperienza più o meno diretta, tutti sanno che non sempre queste previsioni sono corrette e accade allora che il vaccino antinfluenzale non protegga verso i virus influenzali per cui è stato somministrato. Comunque, va pure detto che, anche se i ceppi virali usati per la preparazione del vaccino fossero esatti, la vaccinazione non potrebbe mai proteggere verso tutti gli altri virus che causano la sindrome influenzale che, come abbiamo detto, è causata dai numerosi virus che danno sintomi simili a quelli del virus dell’influenza.

vaccino ima

A partire dal 1999, i Centers for Disease Control and Prevention (CDC) di Atlanta, l’American Academy of Pediatrics e la Public Health canadese avevano iniziato a raccomandare il vaccino antinfluenzale ai bimbi con meno di 2 anni. Questa sollecitazione a vaccinare destò non poche perplessità e già dal 2002 si poterono leggere alcuni pareri critici nella letteratura medica e critico fu anche un articolo uscito sul Bollettino di Informazione sui Farmaci del nostro Ministero della Salute[13] (non perché il nostro Ministero sia critico, ma solo perché l’autore di quell’articolo, pur essendo da tutti riconosciuto come molto autorevole in ambito vaccinale, non riconosce un’efficacia protettiva al vaccino antinfluenzale).

cdc1

All’inizio del 2005, una autorità americana nel campo dei vaccini, la Cochrane Vaccines Field, ha revisionato la letteratura scientifica mondiale concludendo che non vi sono evidenze di efficacia di una strategia vaccinale antinfluenzale in età pediatrica.[14] La conclusione dell’articolo è stata chiarissima: “L’efficacia nei bambini piccoli è completamente non provata. Al massimo può favorire nei bambini più grandi una riduzione della lunghezza delle assenze scolastiche. I risultati sollevano dubbi sulla saggezza di affrettarsi in un programma di vaccinazione estesa dei bambini senza prove adeguate che questa funzioni o sia interamente sicura. I vaccini antinfluenzali possono essere efficaci contro le forme di influenza che tipicamente rappresentano meno del 10% di tutti i casi, ma non vi è modo di predire che questo sarà il virus predominante nella stagione influenzale in arrivo”.

Inoltre, anche se le raccomandazioni ufficiali consigliano la vaccinazione solo per bambini con grave patologia di base, molti medici (probabilmente influenzati acriticamente dalla pubblicità farmaceutica) avanzano l’ipotesi di vaccinare i bambini sani di età compresa tra i 6 e i 23 mesi con l’obiettivo di ridurre l’insieme delle molteplici patologie virali invernali, tralasciando di dire che la vaccinazione antinfluenzale può avere efficacia protettiva solo nei confronti dei ceppi virali di cui il vaccino è costituito, ceppi che, come abbiamo detto, sono molto poco frequenti.

È vero che i bambini, specialmente se frequentano la scuola materna, si ammalano facilmente di virosi, ma la vaccinazione antinfluenzale non comporterà alcuna diminuzione, né di intensità né di numero, delle comuni infezioni delle vie aeree superiori presenti durante i mesi freddi, perché il vaccino contro l’influenza non ha effetto alcuno sulle centinaia di tipi e sottotipi di virus e batteri che sono capaci di infettare i bambini nei primi anni di vita. Quindi, come la ricerca scientifica indipendente dall’Industria Farmaceutica ha ampiamente dimostrato, non avremo alcuna modificazione della loro tendenza ad ammalarsi.

Il nostro Ministero della Salute, nella sua pubblicazione ufficiale Prevenzione e controllo dell’influenza: raccomandazioni per la stagione 2011-2012, ci comunica le seguenti stime:

“In presenza di una buona corrispondenza fra la composizione del vaccino e i virus influenzali circolanti [attenzione, perché di solito questa corrispondenza non c’è], l’efficacia stimata, in adulti sani, varia dal 70 al 90%, nei bambini e ragazzi fino a 16 anni è stimata un’efficacia pari al 60-70%.

Negli anziani che vivono in comunità, l’efficacia stimata della vaccinazione, nel ridurre la mortalità legata all’influenza, varia dal 23 al 75%. Se si considerano gli anziani che vivono in strutture di lungodegenza, la stima di efficacia nel ridurre i decessi è del 23-79%”.[15]

A tale comunicato si possono però fare vari commenti, come quelli esposti dal Dr. Pirous Fateh-Moghadam:

[16]

È noto a tutti che interventi di provata efficacia possono rivelarsi inefficaci se applicati in un contesto sociale e organizzativo diverso da quello in cui si era dimostrata la loro efficacia. In tale ottica si pongono dunque alcuni problemi di non facile soluzione con i dati attualmente a nostra disposizione. Innanzitutto, quante sono le ospedalizzazioni/cure ambulatoriali per influenza nelle diverse fasce di età? Arigliani e Bonvino hanno già riferito nel loro commento della difficoltà di reperire questi dati per l’Italia e si rivolgono di conseguenza allo studio della letteratura, nella fattispecie al lavoro di Neuzil et al. pubblicato dal New England Journal of Medicine.[17] C’è appena bisogno di dire che la validità delle conclusioni di Neuzil et al., soprattutto per quanto riguarda gli ipotetici benefici della vaccinazione, dipendono largamente dall’abilità di distinguere correttamente i ricoveri per infezioni influenzali da quelli per patologie di eziologia diversa, come infatti non manca a sottolineare l’editoriale nella stessa edizione del New England Journal of Medicine[18] che mette parzialmente in dubbio proprio questo aspetto dello studio. Inoltre, Neuzil et al. affermano nel loro stesso studio che l’eccesso di ricoveri di bambini al di sotto dei 3 anni nella stagione invernale sarebbe dovuto per non più del 20% all’influenza, dato che le infezioni da virus respiratorio sinciziale costituiscono la causa di gran lunga più frequente dei ricoveri.

E quanti dei casi ospedalizzati sarebbero stati evitati tramite la vaccinazione? La letteratura sull’efficacia del vaccino inattivato non è ricchissima soprattutto per la fascia di età al di sotto dei 2 anni. Studi sui bambini in età prescolare riportano la sicurezza e l’immunogencità del vaccino,[19], [20] ma un’efficacia non elevatissima[21] del vaccino inattivato nel prevenire l’influenza sierologicamente confermata (45% per l’influenza B e del 31% per l’influenza A). In ogni caso, tutti gli Autori compreso il già citato editorialista del New England Journal of Medicine (un pediatra del Children’s Hospital di Boston) si augurano la conduzione di ulteriori studi approfonditi sull’argomento prima di giungere a raccomandazioni nazionali.

In Giappone, in seguito ad un’epidemia devastante nel 1957 le autorità sanitarie hanno deciso di introdurre la vaccinazione antinfluenzale per tutti i bambini in età scolare in quanto considerati i maggiori disseminatori della malattia. I programmi vaccinali iniziano nel 1962, nel 1977 la vaccinazione antinfluenzale diviene obbligatoria, raggiungendo coperture vaccinali fino all’85% negli anni ’80. Nel 1987 la vaccinazione diventa facoltativa e nel 1994 il programma vaccinale cessò completamente per la mancanza di prove della sua efficacia. … Riassumendo, l’esperienza giapponese insegna:

1 – i bambini sono molto importanti nella diffusione dell’influenza;

2 – solo coperture vaccinali superiori al 70% dei bambini in età pre-scolare e scolare possono verosimilmente avere benefici a livello di comunità;

3 – rispetto alla riduzione della mortalità, la vaccinazione dei gruppi ad alto rischio produce effetti analoghi a quella dei bambini se si raggiungono le coperture necessarie.

In conclusione, mi sembra che la questione della vaccinazione antinfluenzale dei bambini sani in Italia si inserisca in un contesto caratterizzato sostanzialmente da incertezza e in questo caso credo sia conveniente assumere un atteggiamento di attesa attiva migliorando le conoscenze epidemiologiche e scientifiche in generale ed esaurendo il potenziale delle azioni di prevenzione di provata efficacia già avviate, prima di prendere decisioni che altrimenti potrebbero rivelarsi affrettate”.

Sempre su questo argomento, scrive la Dr.ssa Luisella Grandori:[22]

“Quanto allo studio di Reichert et al. pubblicato su New England Journal of Medicine nel 2001,[23] che dimostrerebbe l’efficacia della vaccinazione antinfluenzale dei bambini in età scolare nel difendere dalla malattia gli anziani che vivono con loro, desidero portare all’attenzione di tutti l’interessante commento di un pediatra francese (Lellouche) comparso sulla rivista La Revue Prescrire nell’ottobre 2001.[24]

Oltre alla sua perplessità sull’indipendenza delle conclusioni, motivata dal fatto che tra gli Autori ci fosse un ricercatore di una Ditta produttrice di vaccini che ripropone la delicata questione del possibile conflitto di interesse anche nella ricerca, Lellouche si chiede quali siano il modello di famiglia (anziani che vivono con tanti bambini?) e le condizioni di vita (sovraffollamento?) in Giappone e se queste non possano aver condizionato i risultati dello studio. Quindi afferma, in modo condivisibile, che questi risultati non possono essere esportati in altri Paesi se non con molta prudenza.

Inoltre, se pure è indubbio che i bambini rappresentano un ‘serbatoio’ di questa malattia (anche i dati italiani riportati da Salmaso lo confermano), viene da chiedersi se non sia preferibile (e anche meno costoso) proteggere le poche persone a rischio di gravi complicanze che stanno a stretto contatto con loro (anziani, parenti con malattie croniche, ecc.), piuttosto che vaccinare su larga scala una fetta così importante di popolazione”.

Condivido pienamente il parere della Dr.ssa Grandori e alla sua proposta aggiungerei anche la mia di condurre uno studio longitudinale tra un ampio gruppo di soggetti vaccinati e uno di soggetti non vaccinati in modo da verificare non tanto la percentuale di soggetti che si ammalano di influenza, bensì se la vaccinazione sia utile o no nel migliorare le condizioni generali di salute dei bambini e degli adulti. Cioè, a noi non interessa che un vaccino sia efficace per proteggerci da una specifica malattia se poi deve indebolire il nostro sistema immunitario e predisporci a tante altre patologie!

Alcune evidenze scientifiche sulla vaccinazione antinfluenzale

influenza foto

Dallo studio della letteratura scientifica disponibile[25] si possono pertanto estrapolare chiaramente i seguenti dati:

a) La vaccinazione non protegge dai virus non influenzali

Abbiamo già chiaramente spiegato che l’influenza (malattia influenzale) è causata dal virus influenzale, mentre la sindrome influenzale (clinicamente simile all’influenza) è invece causata da molti virus diversi da quello dell’influenza, virus che ovviamente NON rispondono al vaccino. Dai dati italiani disponibili, risulta che solo il 12,27% dei casi di sindrome influenzale (in soggetti adulti) sono causati dal virus dell’influenza e nei bambini la percentuale è addirittura nettamente inferiore (circa il 8%).[26] Quindi, si può ipotizzare che vaccinando tutta la popolazione eviteremo circa il 10% degli episodi di sindrome influenzale, con il rischio però di causare una ben maggiore percentuale di danni da vaccino.

Questi dati sono confermati anche da uno studio americano che ha cercato di delineare l’epidemiologia delle infezioni respiratorie virali nella popolazione pediatrica e adulta:[27]

Tab. 7 – Numero di episodi di infezioni respiratorie virali nella popolazione americana studiata.

Fasce di età
  1. di episodi
0 – 2 anni 6 episodi/anno
3 – 9 anni 4 episodi/anno
Sopra i 60 anni 1 episodi/anno

Tab. 8 – Germi isolati nella popolazione generale americana studiata (bambini e adulti), senza e durante infezioni respiratorie.

Germe Senza malattia Durante malattia
Rhinovirus 35% 34%
Virus influenzale 30% 9%
Virus parainfluenzale 12% 4%
Virus respiratorio sinciziale 11% 4%
Adenovirus 8% 2%
Coronavirus 8%
Altri virus 4% 14%
Batteri 23%
Sconosciuto 2%
Totale 100% 100%

 

Anche da questi dati emerge che i bambini sotto i 2 anni di età si ammalano più facilmente degli adulti di infezioni respiratorie virali, ma solo nel 9% dei casi totali (bambini e adulti) di tratta di patologie causate dal virus influenzale e quindi di una infezione teoricamente prevenibile dalla vaccinazione[28]. Pertanto, si conclude che:

– su 100 persone che si ammalano di sindrome influenzale, solo in 9 la sintomatologia è causata dal virus dell’influenza;

– se tutte e 100 venissero vaccinate, solo 3-5 di loro eviterebbero l’influenza (perché il vaccino protegge il 30-60% dei soggetti che si ammalano a causa del virus influenzale);

– i soggetti che non hanno benefici dalla vaccinazione (95-97%) sono comunque a rischio degli effetti indesiderati del vaccino.

b) La vaccinazione non è ben tollerata dai bambini

Da uno studio condotto da un Dipartimento di Pronto Soccorso americano è emerso che il vaccino antinfluenzale causa più effetti indesiderati nei bambini che negli adulti ed è anche emerso che tali effetti sono simili agli effetti che i genitori vorrebbero evitare vaccinando il bambino: prevalentemente febbre, raffreddore, malessere generale, dolore nella sede di inoculazione del vaccino.[29]

c) La vaccinazione dei bambini non protegge gli anziani

Per quanto riguarda la vaccinazione degli anziani, sappiamo bene che quando si ammalano di influenza hanno più probabilità di avere delle complicazioni cardiorespiratorie e di essere ricoverati a causa dell’infezione[30] e sappiamo anche che i bambini in età scolare sono i principali veicoli di diffusione della malattia anche verso gli anziani, però pare che la vaccinazione antinfluenzale pediatrica non sia una terapia efficace per questi problemi. Infatti, anche nel Piano Nazionale Linee Guida per l’Istituto Superiore di Sanità italiano del 2003 viene affermato che “la vaccinazione antinfluenzale nei bambini non riduce il rischio di diffondere l’influenza agli anziani”.[31]

Una reinterpretazione dell’epidemiologia negli anziani dimostrerebbe che non ci sono evidenze che il vaccino eviti morti negli anziani.[32]

d) La vaccinazione non controlla la diffusione dell’influenza

A ulteriore conferma di questi dati va anche detto che non ci sono studi che dimostrino che la vaccinazione antinfluenzale possa interrompere la catena epidemiologica dell’infezione, ovvero la circolazione del virus(secondo alcuni Autori, almeno finché non vengono vaccinate circa l’85-90% delle persone[33]). Infatti, due recenti studi pubblicati nel 2006 concludono che non esiste una evidenza credibile del fatto che la vaccinazione di lavoratori che accudiscono gli anziani modifichi la frequenza di influenza e le sue complicazioni nei loro assistiti.[34], [35] Anche la ‘Guida all’uso dei Farmaci’, pubblicata dal nostro Ministero della Salute sulla base del British National Formulary, afferma: “… dal momento che i vaccini antinfluenzali non controllano la diffusione della malattia, sono indicati solo nei soggetti ad alto rischio”.[36] Nella pratica, però, è sotto gli occhi di tutti che quest’ultima raccomandazione non viene né considerata né ricordata.

e) La vaccinazione non riduce la mortalità negli anziani

Un recente studio[37] realizzato dal National Institute of Allergy and Infectious Disease di Chicago ha inoltre dimostrato che il numero dei decessi delle persone anziane negli ultimi vent’anni è rimasto invariato nonostante sia cresciuto del 65% il numero di coloro che hanno utilizzato il vaccino.

Questo studio è stato iniziato perché si pensava che il vaccino avrebbe diminuito la mortalità tra gli anziani fino al 40%, invece queste previsioni sono state smentite dalla realtà. Secondo questi ricercatori, gli studi precedenti avevano evidenziato, sbagliando, un calo della mortalità in quanto non avevano preso in considerazione una serie di fattori come le complicazioni derivanti dall’influenza subito dopo che i pazienti erano guariti e la mancata formazione di anticorpi dopo stimolo vaccinale nelle persone anziane, perché il sistema immunitario degli anziani è poco responsivo.

Pertanto, questi ricercatori hanno concluso che gli studi osservazionali che in precedenza hanno documentato i tanto pubblicizzati benefici del vaccino antinfluenzale, oltre a monitorare gli effetti del vaccino solo per pochissimi giorni, erano viziati da non pochi errori metodologici (i medici dovrebbero quindi fare molta attenzione alle informazioni che ricevono dall’Industria Farmaceutica).

Ad avvalorare questo ultimo rilievo sono stati pubblicati recentemente altri due studi che hanno dimostrato che le prove di efficacia del vaccino nel ridurre la mortalità nell’anziano sono inficiate da una scorretta selezione dei gruppi confrontati (vaccinati verso non vaccinati) e che i risultati statistici portati a favore del vaccino sono inconsistenti,[38] anche perché ben pochi studi hanno incluso nelle loro ricerche soggetti più anziani e specialmente quelli con un’età superiore ai 70 anni.[39]

f) La vaccinazione non protegge i broncopneumopatici cronici

Abbiamo detto poco sopra che il nostro Ministero della Salute consiglia la vaccinazione antinfluenzale specialmente in pazienti affetti da “malattie croniche debilitanti a carico dell’apparato respiratorio, specie asma”. In realtà, i dati disponibili sull’effetto della vaccinazione antinfluenzale in soggetti asmatici (adulti e bambini) sono scarsi e dalla letteratura si evince che non ci sono evidenze scientifiche sufficienti a supportare la vaccinazione o che questa riduca le complicanze polmonari in caso di influenza in soggetti asmatici (specie se bambini).[40], [41] Invece, si è addirittura evidenziato che nei vaccinati si registrano con più frequenza riduzioni della forza respiratoria (riduzione nel PEF: Picco di Espirazione Forzata), che non è certamente consigliabile in un bronchitico cronico o in un asmatico.[42]

g) La vaccinazione è efficace solo a livello laboratoristico

C’è una marcata differenza tra efficacia teorica (cioè laboratoristica) (efficacy) della vaccinazione antinfluenzale (riscontro di un aumento del titolo anticorpale teoricamente protettivo) e l’efficacia reale (effectiveness) nella pratica clinica (reale riduzione dei casi di sindrome influenzale). Ad esempio, uno studio[43] sugli effetti del vaccino antinfluenzale inattivato ha evidenziato quanto segue:

– presenza di anticorpi inibenti l’emoagglutinazione contro il virus influenzale di tipo A: 77-92%;

– presenza di anticorpi inibenti l’emoagglutinazione contro il virus influenzale di tipo B: 49-58%.

Da queste percentuali di anticorpi protettivi (indotti nell’organismo dalla vaccinazione) di può dedurre che l’efficacia teorica (efficacy) della vaccinazione antinfluenzale stessa dovrebbe variare dal 49 al 92% a seconda del sierotipo virale (A o B). Invece sappiamo che la reale protezione (effectiveness) offerta da questo vaccino è bassissima. Infatti, un altro studio del 2003 dimostra che la vaccinazione negli adulti ha una certa efficacia, ma questa è discreta solo se ci si basa sui dati di laboratorio, mentre se si considerano i sintomi clinici risulta che l’efficacia è nettamente più bassa. L’efficacia del vaccino risulta addirittura nulla se si considerano i giorni lavorativi persi o le complicanze post-vaccinali o i ricoveri ospedalieri (è emerso che la vaccinazione riduce la perdita per influenza dei giorni di lavoro di 0,3 giorni per ogni episodio influenzale).[44]

h) La vaccinazione non sembra convincere i medici

È vero che la vaccinazione antinfluenzale non sembra convincere i medici e il personale paramedico e non pare convincere neppure quelli che la ‘impongono’. Infatti, ricordo che nell’inverno 2010-11 solo il 20% dei medici italiani si è vaccinato![45]

i) La vaccinazione è pericolosa anche per il suo contenuto in adiuvanti

Dato che il vaccino antinfluenzale, come vedremo, deve essere ottenuto in breve tempo e dato che la produzione di antigeni virali è lenta, per produrre milioni di dosi in pochi mesi l’Industria Farmaceutica ha escogitato il sistema di ridurre la quantità di antigeni virali nella fiala aumentando invece la dose o la potenza degli adiuvanti, cioè di quelle sostanze che vengono aggiunte ad un vaccino per potenziarne la sua efficacia. Il problema però è che gli adiuvanti classici sono relativamente poco efficaci e allora la ricerca chimica ha messo a punto delle sostanze di sintesi dotate di una particolare efficacia immunostimolante. Il lato oscuro di questo espediente è che le sostanze usate sono di per se stesse tossiche e gli effetti che esse possono indurre nell’organismo ricevente, specie quando questo è l’organismo di un bambino o di una gravida (e quindi anche di un feto), non sono noti, anche perché non sono mai stati adeguatamente studiati (in questi gruppi di soggetti spesso si usano estrapolazioni statistiche). A dimostrazione di ciò, va detto che in questi ultimi anni iniziano ad essere disponibili importanti studi sperimentali come quello pubblicato nel 2004 da alcuni ricercatori della Florida che, studiando gli effetti di alcuni oli idrocarburi usati come adiuvanti nei vaccini pediatrici, si sono accorti di come queste molecole giochino un ruolo nell’indurre reazioni autoimmunitarie.[46]

l) La vaccinazione è scarsamente efficace

Ben diversamente dai comunicati più che ottimistici del nostro Ministero della Salute,[47] secondo una revisione della letteratura eseguita da Tom Jefferson e dal suo Gruppo, la prevenzione della sindrome influenzale invernale, quando va bene, nell’adulto è del 33-36%, ma nei bambini di età inferiore ai 2 anni l’efficacia del vaccino è simile a quella del placebo.[48]

Un rapporto pubblicato nel 2008 stabilì che i vaccini antinfluenzali nei bambini piccoli non diminuiscono la quantità di visite mediche e ospedaliere dovute alla influenza.[49] Allo stesso tempo, uno studio condotto su 800 bambini asmatici stabilì che coloro che ricevettero un vaccino antinfluenzale corsero un rischio significativamente maggiore di visite mediche e di visite al Pronto Soccorso legate all’asma rispetto i non vaccinati.[50]

È nonostante questi dati che il nostro Ministero della Salute consiglia di vaccinare i bambini fin dal 6° mese di vita!

Viene allora da chiedersi: “Perché il Ministero dà indicazioni contrarie alle conoscenze scientifiche?”.

Scrive ancora Tom Jefferson:[51]

“I 206 studi finora condotti sono stati raccolti in 7 revisioni sistematiche che sintetizzano le prove disponibili per quantità e qualità metodologica. Le prove scientifiche così sintetizzate dimostrano che i cardini delle politiche proposte quasi ‘a tappeto’ dai Centers for Disease Control and Prevention (CDC) di Atlanta (USA) e dai loro ammiratori europei sono tutt’altro che sicuri:

– i vaccini nei bambini al di sotto dei 2 anni sono come il placebo;

– non vi sono prove che i vaccini prevengano le morti nei bambini e negli adulti;

– l’assenteismo lavorativo degli adulti [cioè il beneficio dato dalla vaccinazione antinfluenzale] è ridotto di circa 2 ore;

– non vi è correlazione fra incidenza dell’influenza e copertura vaccinale negli anziani istituzionalizzati, ecc..

La bufala è rappresentata dall’idea che un paradigma generalmente accettato (come quello dell’efficacia dei vaccini inattivati contro l’influenza) rappresenti un dogma a cui prestar fede senza alcuna possibilità di critica. … Le spiegazioni più probabili della mancanza di efficacia dei vaccini inattivati nei bambini piccoli è la loro immaturità immunologica e la mancanza di prove della protezione conferita contro le morti infantili per l’estrema rarità di questo evento.

Cioè il problema risiede nella incapacità dei sistemi immunitari infantili a dare una risposta anticorpale adeguata alla stimolazione antigenica di vaccini che non sono molto immunogenici e che sembrano funzionare meglio in coloro che hanno sistemi immunitari maturi, come gli adulti sani. Queste conclusioni sono tutt’altro che sbalorditive [cioè sono ovvie e ampiamente note a chi studia questo argomento].

Un’altra bufala risiede nell’idea che, se una categoria è a particolare rischio di influenza, automaticamente questa la renda una candidata certa all’uso del vaccino. La logica mi sfugge, ma il ‘ragionamento’ dovrebbe filare pressappoco come segue: alta incidenza dell’influenza e alto impatto sui bambini: ergo, usare il vaccino. Ciò che manca sono diversi passaggi logici: alta incidenza dell’influenza, alto impatto sui bambini, vaccini efficaci e sicuri, più costo-efficacia delle alternative, accettabili ai genitori quanto o più delle alternative: ergo, usare il vaccino. …

Per fare ciò [conoscere l’efficacia dei vaccini antinfluenzali], ci vogliono grandi trial randomizzati con il placebo, che coprano più stagioni e che abbiano potenza sufficiente a identificare eventi rari come le morti probabilmente causate dall’influenza (non da tutte le cause). Grazie alle politiche vaccinali internazionali questi trial sono ritenuti impossibili dal punto di vista etico (io ritengo questa un’ennesima bufala, in quanto per me non è etico somministrare ciò di cui non si conosce con ragionevole certezza l’efficacia)”.[52],[53]

In conclusione, risulta che il vaccino antinfluenzale stagionale è ben poco efficace negli adulti e pochissimo efficace nei bambini e negli anziani, ma nonostante questi dati scientifici, quello che è curioso e che quindi stupisce è che assistiamo ugualmente ad una massiccia propaganda (finanziata dal nostro Ministero con i soldi pubblici) a favore della vaccinazione antinfluenzale, anche pediatrica, e questa è una chiara contraddizione tra i dati scientifici e la pratica clinica, tra l’evidenza oggettiva e la politica sanitaria.

A questa contraddizione e a questa propaganda possiamo trovare solo una giustificazione puramente commerciale che fa leva non certo sui dati scientifici, ma sui fattori emotivi della popolazione, come la paura di sempre nuove e drammatiche epidemie virali o di sempre nuovi virus; una paura, ovviamente, che è abilmente orchestrata da coloro che da essa sanno di poterne trarre vantaggi economici.

Comunque, ormai tutti sappiamo che, oltre alla ricerca medica, anche l’informazione scientifica ai medici e la sensibilizzazione delle persone attraverso i mass media è completamente nelle mani dell’Industria Farmaceutica.

Quello però che stupisce ancora di più è che il nostro Ministero della Salute dovrebbe sovrintendere e sorvegliare tutto questo … Viene allora da chiedersi:

– Perché non lo fa?

– Perché non sottopone i vaccinati ad un controllo?

E non si risponda che non ci sono i fondi, perché i fondi si trovano ad esempio per incentivare i Medici di Base a vaccinare i loro assistiti. Infatti, nella Campagna vaccinale antinfluenzale: copertura ultra 65enni si legge:

“Gli obiettivi riguardanti la campagna vaccinazioni antinfluenzale 2009-2010 ed in particolare, quelli relativi alla copertura vaccinale della popolazione ultra-65enne, sono stati definiti, con specifico accordo regionale, nella seduta del 22/09/2009, come di seguito riportato:

«La remunerazione prevista è di Euro 6,16 ad assistito vaccinato, come stabilito dall’Accordo Collettivo Nazionale (ACN).

Tale quota, viene incrementata da un incentivo previsto per il raggiungimento di determinate quote percentuali di soggetti vaccinati. …

Per l’erogazione degli incentivi, si stabiliscono le seguenti soglie percentuali:

– i medici che raggiungono una quota inferiore al 60% non vengono remunerati né con la quota incentivante, né con la quota prevista dall’ACN per la prestazione vaccinale;

– ai medici che raggiungono la quota di vaccinati compresa tra > 60% e < 70% è riconosciuto l’incentivo di Euro 1,00 per ogni assistito vaccinato;

– ai medici che raggiungono la quota di vaccinati compresa tra > 70% e < 75% è riconosciuto l’incentivo di un ulteriore Euro 0,50 per ogni assistito vaccinato;

– ai medici che superano la percentuale > 75% è riconosciuto un ulteriore incentivo da calcolare a conguaglio, fino alla concorrenza del tetto di spesa sul fondo come sopra determinato»”.

Sperimentazione dei vaccini antinfluenzali stagionali

Sappiamo che ogni farmaco deve essere adeguatamente sperimentato prima di essere commercializzato, ma l’Agenzia Europea per i Medicinali (European Medicines Agency [EMA])[54] non richiede la sperimentazione preliminare dei vaccini antinfluenzali prima della loro commercializzazione, mentre sono consigliate, ma non obbligatorie, le dimostrazioni sperimentali di non tossicità dei composti adiuvanti uniti al vaccino per prolungarne o potenziarne la sua immunogenicità[55] (cfr tabella successiva).

Va comunque detto che i vaccini antinfluenzali sono esonerati dalle sperimentazioni tossicologiche pre-commercializzazione semplicemente per una motivazione pratica: le sperimentazioni richiedono molto tempo e dato che anche senza fare alcuna sperimentazione il vaccino per ogni epidemia influenzale invernale è disponibile solo pochissime settimane prima dell’estensione endemica dell’infezione (a volte giunge anche in ritardo), non c’è veramente il tempo concreto per i test sperimentali.

In passato tutto questo era giustificato ugualmente dal luogo comune che non ci si doveva preoccupare delle vaccinazioni perché, si diceva, “i vaccini non fanno male”.

Oggi però sappiamo che i vaccini sono veri e propri farmaci e che non è vero che non fanno male. Infatti, vedremo chiaramente che la vaccinazione antinfluenzale non è priva di conseguenze e che il suo danno principale non è più di tanto rappresentato dagli effetti indesiderati locali a breve termine, bensì da quelli sistemici a breve, medio e in particolare a lungo termine, specie dagli effetti di tipo autoimmunitario caratteristici dei vaccini virali e che spesso si sviluppano molto lentamente.

Ogni anno viene messo a punto un nuovo vaccino antinfluenzale sullo stampo di quello dell’anno passato, ma anche utilizzando “nuovi” ceppi influenzali che l’OMS ipotizza siano la causa dell’influenza in arrivo.

Il nuovo vaccino viene testato su cavie e volontari e per calcolarne la probabile efficacia vengono raccolti campioni di sangue che vengono analizzati per vedere come aumentano gli anticorpi specifici (risposta anticorpale specifica).

Tutto questo avviene molto prima che l’influenza abbia fatto la sua comparsa. Infatti, è fondamentale anticipare i lavori di sviluppo del vaccino se si vogliono preparare dosi a sufficienza, perché la preparazione è lunga e laboriosa, in quanto i virus donatori degli antigeni vaccinali devono essere fatti crescere pazientemente su embrioni di pollo.

Pertanto, non c’è tempo per condurre sperimentazioni adeguate che dimostrino la vera efficacia protettiva del vaccino e la sua vera innocuità. Ci si accontenta allora dell’aumento della risposta anticorpale nel vaccinato, ma a questa risposta (test di inibizione dell’emoagglutinina) non corrisponde una vera efficacia clinica della vaccinazione, perché per dimostrare quest’ultima bisogna dimostrare la riduzione della trasmissione del virus e la conseguente prevenzione di nuovi casi, la riduzione delle complicanze, la riduzione della mortalità, ecc. nei vaccinati rispetto i non vaccinati.

Infatti, nessuno (nemmeno le più famose autorità del settore) sa se all’immunità indotta dal vaccino (cioè, all’aumento del titolo anticorpale anti-emoagglutinina) corrisponda una vera protezione, né quale sia la soglia quantitativa da prendere in considerazione (cioè, quale titolo anticorpale può essere considerato protettivo). Alla domanda: “Quanto titolo anticorpale è protettivo?” si risponde: “More is better” (cioè: “Più è, meglio è”) … peccato che maggiore è il titolo anticorpale in un vaccinato, maggiore è il rischio di danno vaccinale. A questo si aggiunge che è ancora meno nota la relazione tra i titoli anticorpali verso antigeni diversi dall’emoagglutinina e la protezione del vaccino.

 

In conclusione, il comune vaccino antinfluenzale stagionale non viene sperimentato in modo adeguato se non su qualche volontario e nessuno sa anticipatamente se sarà efficace. Si dice che dovrebbe esserlo se aumenta il titolo anticorpale, ma non si sa neppure quanto elevato deve essere il titolo anticorpale per essere protettivo verso il virus!

Per dire che un farmaco è efficace, devo riscontrare un miglioramento o un effetto protettivo nel gruppo trattato rispetto al gruppo non trattato, ma con la vaccinazione antinfluenzale, se non la si sperimenta in un elevato numero di persone e non si attende che si manifesti l’epidemia influenzale, non si potrà sapere quanti sono i vaccinati che si ammalano e se questi sono quantitativamente inferiori rispetto al gruppo dei non vaccinati.

Inoltre, la vaccinazione potrebbe dare effetti diversi in Paesi o Continenti diversi, perché il virus, diffondendosi in certe popolazioni, può incontrare condizioni immunitarie, ambientali ed economiche diverse. Questo è particolarmente importante per un vaccino a RNA come quello influenzale che è fortemente soggetto a rapide modificazioni in base alle sollecitazioni che incontra nell’organismo ospite. Sappiamo infatti che il clima, le condizioni sociali come l’addensamento delle persone in ambienti ristretti, le più comuni norme di igiene personale, l’alimentazione, le difese immunitarie aspecifiche, la stanchezza, alcuni condizioni psichiche o più globalmente lo stress di vita, ecc. influenzano notevolmente la propagazione, le mutazioni e quindi anche la diversificazione dei virus influenzali.

Quando si vaccina una persona, non sarebbe corretto avvisarla di tutte queste incertezze e di questi rischi?

DANNI DELLA VACCINAZIONE ANTINFLUENZALE

È palese che chi ha la convinzione di vaccinarsi deve poter avere anche la possibilità di farlo, ma è altrettanto palese che, se una persona non si fida dei vaccini, deve essere libera di non vaccinarsi e non deve subire pesanti pressioni psicologiche basate spesso su false affermazioni di sicurezza, specie in considerazione del fatto che il vaccino antinfluenzale è un farmaco e come tutti i farmaci non è certamente privo di effetti indesiderati e talvolta anche di danni gravi e irreversibili.

In particolare, dobbiamo sapere che il vaccino antinfluenzale può svolgere danni locali e sistemici e sia generici che specifici nell’organismo che lo riceve.

Uno studio australiano evidenzia, a fronte di 67 banali eventi post-vaccinali ogni 100.000 dosi di vaccino, la frequenza di ben 16,7 eventi avversi gravi ogni 100.000 dosi per i bambini sotto i 7 anni, negli anni 2000 e 2002.[56] Anche se 16-17 eventi avversi gravi ogni 100,000 vaccinati sembrano pochi, va considerato con estrema attenzione che questi soggetti sono bambini sani e che non è assolutamente accettabile che un bambino sano debba correre un qualsiasi anche minimo rischio a causa di un trattamento che dovrebbe essere preventivo e che comunque lo dovrebbe proteggere verso una patologia spesso banale come l’influenza.

Uno studio[57] sugli effetti del vaccino antinfluenzale inattivato ha evidenziato gli effetti indesiderati espressi dalla tabella seguente.

Tab. 9- Effetti indesiderati locali e sistemici della vaccinazione antinfluenzale.

Effetti indesiderati Dopo la 1a dose Dopo la 2a dose
Locali 44% 54%
Sistemici 48% 46%

Va subito precisato che tutte le registrazioni degli effetti indesiderati si limitano ad una osservazione di pochi giorni (in genere entro la settimana) dopo la somministrazione del vaccino e ciò è giustificato dai criteri dell’OMS[58] che vengono comunemente usati per riconoscere o meno un nesso di causalità tra una reazione avversa e una vaccinazione. Tutti questi criteri richiedono una relazione temporale ben precisa; una relazione che, ovviamente, dipende dalla patologia, ma che in genere è accettata solo se il tempo tra causa ed effetto è molto contenuto. Però non è assolutamente vero che gli effetti indesiderati di un vaccino si esauriscano in pochi giorni, anzi è vero proprio il contrario e cioè che i danni veramente gravi dei vaccini si sviluppino molto lentamente e subdolamente nell’organismo.

a)Danni locali

I danni locali del vaccino antinfluenzale sono di solito di scarsa importanza e in particolare sono rappresentati da: arrossamento, dolore, tumefazione, indurimento e prurito nella sede dell’inoculo.

b) Danni sistemici

I danni sistemici del vaccino antinfluenzale possono essere sia generici che specifici per determinati organi o tessuti.

I danni sistemici generici sono essenzialmente:

1 – Intenso squilibrio del sistema immunitario, che è tanto maggiore quanto maggiore è il numero dei vaccini inoculati contemporaneamente (oggi si tende ad associare al vaccino antinfluenzale anche quello antipneumococcico), quanto è debole il soggetto e, in ambito pediatrico, quanto è piccolo il bambino.

2 – Perdita dell’effetto rinforzante sul sistema immunitario da parte della patologia infettiva che il vaccino fa invece evitare (questo punto è particolarmente importante nei bambini, perché il loro sistema immunitario viene irrobustito proprio dallo scontro con i germi).[59]

3 – Intossicazione a causa delle sostanze associate agli antigeni vaccinali (mercurio e altri conservanti, adiuvanti, proteine animali, antibiotici e varie altre sostanze chimiche).[60]

Tra tutte queste sostanze sottolineo in modo particolare la presenza del mercurio, che è una sostanza neurotossica, epatotossica, nefrotossica e fortemente allergenica, specie nei bambini e in modo particolare in quelli molto piccoli o sottopeso o nati pretermine. I vaccini antinfluenzali, inoltre, sono ottenuti dall’inattivazione in formalina dei virus vivi, ma la formalina è considerata una sostanza molto tossica e fortemente sospetta di essere cancerogena. Per contenere questi pericoli e per aumentare l’immunogenicità dei vaccini antinfluenzali inattivati, in questi ultimi anni si stanno cercando nuove formulazioni farmaceutiche che hanno portato ad ottenere: vaccini con nuove sostanze adiuvanti; vaccini vivi attenuati e vaccini antinfluenzali somministrati con modalità diverse da quella parenterale (per es. come spray nasale). Allo stato attuale, quelli che si sono dimostrati più efficaci e discretamente più immunogeni dei vaccini inattivati sono i vaccini con nuovi adiuvanti. Purtroppo, questi vaccini si sono dimostrati anche molto meno tollerati dei vaccini convenzionali, perché causano reazioni locali indesiderate con una frequenza maggiore del 15-20%[61], [62], [63], [64]. Anche le sperimentazioni dei vaccini antinfluenzali somministrati come spray nasali hanno presentato qualche svantaggio, perché causano una discreta incidenza di faringite nella prima settimana dopo la loro somministrazione[65].

4 – Sintomi sistemici aspecifici e di modesta gravità: febbre, malessere, mialgie, ecc.

I danni sistemici specifici della vaccinazione antinfluenzale possono essere sintetizzati nei seguenti punti:

 

1 – Patologie allergiche: asma allergico, orticaria, angioedema, anafilassi, ecc.; a tale proposito va ricordato che i ceppi virali influenzali vengono coltivati nella cavità allantoide e nell’embrione di pollo e pertanto sono controindicati nei soggetti con allergia alle uova. Sappiamo che la letteratura abbonda di documentazioni di reazioni allergiche (specie infantili) scatenate nell’immediato, breve o lungo termine dalle vaccinazioni pediatriche.

2 – Altre patologie immunitarie e in particolare autoimmunitarie: trombocitopenia, sindrome nefrosica a cambiamenti minimi[66], sindrome oculo-respiratoria[67], poliangite microscopica, eritromelalgia, pemfigo[68], alopecia totale[69], reazioni da rigetto verso l’ospite, uveite e cherato-uveite erpetica in soggetti ai quali era stata trapiantata la cornea[70], ecc. Già dal 1992 era noto che il vaccino antinfluenzale induce un incremento sierico dei tassi delle molecole HLA di classe I (dato confermato negli anni successivi[71]) e che ciò si associa a patologie post-vaccinali autoimmunitarie.

3 – Patologie neurologiche: sindrome di Guillain-Barré[72] (il rischio di ammalarsi di questa neuropatia, che comporta paralisi degli arti [talvolta anche per tutta la vita] e disturbi cardiorespiratori, è 4-8 volte superiore nella popolazione vaccinata rispetto la popolazione non vaccinata[73]), neurite ottica,[74] mielite trasversa acuta[75], paralisi del facciale, nevralgie, parestesie (per quanto riguarda la sindrome di Guillain-Barré, che è una delle maggiori complicanze neurologiche della vaccinazione antinfluenzale, va detto che la maggior parte di tutte le 58 morti per Guillain-Barré verificatesi nel 1977 negli USA, si verificò nei soggetti vaccinati con insorgenza della malattia dopo 3-4 settimane dalla vaccinazione[76] e va ricordato anche che negli anni più recenti, che vanno dal 1991 al 1998, negli USA sono stati documentati ben 382 casi di sindrome di Guillain-Barré causati dall’antinfluenzale[77]).

4 – Patologie cardiovascolari: pericardite acuta,[78],[79] arterite a cellule giganti,[80] neuropatia ottica ischemica.

5 – Patologie muscolo-scheletriche: polimialgia reumatica,[81],[82] rabdomiolisi.[83]

6 – Frequenti segnalazioni di riacutizzazioni e/o cronicizzazioni di patologie preesistenti alla vaccinazione[84], [85], [86], [87].

7 – Mortalità: è vero che ogni anno ci sono anziani che possono morire di influenza, ma è altrettanto vero che vengono riportati anche casi mortali da vaccino antinfluenzale (segnalazioni ritenute sottostimate e che comunque sembrano interessare specialmente gli anziani affetti da patologie cardiovascolari e/o broncopolmonari croniche e in condizioni precarie).

Pertanto, dato che abbiamo già detto che i vaccini antinfluenzali non vengono sottoposti a sperimentazione clinica prima della loro commercializzazione e dato che oggi sappiamo che i vaccini antinfluenzali possono causare dei danni anche gravi, credo che sarebbe corretto che il nostro Ministero della Salute mettesse in guardia i medici e l’opinione pubblica di questo pericolo vaccinale intrinseco al vaccino stesso e poco eliminabile, lasciando poi ai singoli di valutare ogni caso e decidere se affrontare il rischio o meno di vaccinarsi.

Inoltre, anche se gli effetti indesiderati sono stati registrati finora negli adulti (perché la vaccinazione antinfluenzale è stata quasi sempre praticata essenzialmente in soggetti adulti) e hanno interessato in particolare il sistema immunitario di anziani indeboliti da preesistenti patologie croniche, è molto verosimile (ma non possiamo affermarlo con sicurezza perché siamo totalmente privi di studi scientifici in merito) che tali effetti indesiderati siano particolarmente evidenti e gravi nei bambini a causa del loro sistema immunitario ancora immaturo e quindi facilmente sensibile a fattori esterni squilibranti.

Alla luce di tutto quello che abbiamo riportato, leggiamo ora cosa scrive il nostro Ministero della Salute a proposito delle “Reazioni indesiderate segnalate dopo somministrazione di vaccino antinfluenzale”:[88]

“I vaccini antinfluenzali contengono solo virus inattivati o parti di questi, pertanto non possono essere responsabili di infezioni da virus influenzali.

Le persone vaccinate dovrebbero essere ragguagliate sul fatto che, particolarmente nella stagione fredda, infezioni respiratorie e sindromi con sintomatologie simili a quelle dell’influenza possono essere provocate da molteplici altri agenti batterici e virali, nei cui confronti il vaccino antinfluenzale non può avere alcuna efficacia protettiva”.

È vero che i vaccini antinfluenzali non contengono virus vivi che possono causare l’influenza, ma è altrettanto vero che è esperienza comune di moltissime persone ammalarsi di influenza subito dopo questa vaccinazione e il motivo è semplice: la vaccinazione squilibra e indebolisce il sistema immunitario e, dato che nello stesso periodo ci sono molti virus parainfluenzali nell’ambiente, è molto facile che i soggetti più deboli o più stressati dal punto di vista immunitario si ammalino.

Continua il nostro Ministero della Salute nel suo medesimo documento ufficiale:

“Gli effetti collaterali comuni dopo somministrazione del vaccino antinfluenzale consistono in reazioni locali, quali dolore, eritema, gonfiore nel sito di iniezione.

Le reazioni sistemiche comuni includono malessere generale, febbre, mialgie, con esordio da 6 a 12 ore dalla somministrazione della vaccinazione e della durata di 1 o 2 giorni.

Sono stati riferiti, in correlazione temporale con la vaccinazione antinfluenzale, eventi rari quali trombocitopenia, nevralgie, parestesie, disordini neurologici e reazioni allergiche gravi. La correlazione causale tra la somministrazione di vaccino antinfluenzale e tali eventi avversi non è stata dimostrata. In particolare, non è stata dimostrata l’associazione tra vaccinazione e sindrome di Guillain-Barré, mentre allo stato attuale ci sono evidenze di una correlazione tra sindrome di Guillain-Barré e diverse malattie infettive, inclusa l’influenza”.

Nella letteratura scientifica ci sono centinaia di articoli sugli effetti indesiderati della vaccinazione antinfluenzale ed è scandaloso che il nostro Ministero risolva questo grave problema con poche parole autoreferenziali e per di più errate. Inoltre, un qualsiasi medico e non solo un qualsiasi farmacologo, sa che la sindrome di Guillain-Barré può essere causata dalle vaccinazioni. A tale proposito, nel The Merck Manual si legge: “In circa i 2/3 dei pazienti la sindrome [intende la sindrome di Guillain-Barré] inizia da 5 giorni a 3 settimane dopo una banale infezione, un intervento chirurgico o una vaccinazione”.[89]

Anche se non conosco studi clinici che dimostrino che i danni da vaccinazione sono maggiori dei danni causati dalla malattia (non li abbiamo perché nessuno fa questi studi e l’Industria Farmaceutica, che conduce quasi il 90% di tutti gli studi clinici del mondo, non si sogna certamente di promuovere tali indagini), come abbiamo spiegato prima, abbiamo però studi che dimostrano l’inefficacia di questo vaccino e anche i suoi non pochi danni, eppure la gente si sente dire che il vaccino è sicuro al 100%. Scrive infatti il nostro Ministero della Salute nella sua pubblicazione ufficiale Prevenzione e controllo dell’influenza: raccomandazioni per la stagione 2011-2012:

“La vaccinazione antinfluenzale rappresenta un mezzo efficace e sicuro per prevenire la malattia e le sue complicanze”.[90]

È molto strano e sospetto che la presenza di eventi pur non frequentissimi ma ben documentati a seguito della vaccinazione antinfluenzale non sia resa pubblica. Non è accettabile che il sito del Ministero della Salute menzioni solo minimi e insignificanti effetti indesiderati locali (come il dolore nel sito di inoculo) o sistemici (come un modesto rialzo febbrile) come fossero gli unici possibili danni rilevabili dalla vaccinazione.

attilio speciani


Attilio Speciani, allergologo e immunologo clinico di Milano, scrive:

“I bambini paralizzati dalla vaccinazione, in fondo, non saranno tantissimi nell’economia commerciale italiana, ma ogni singolo caso merita una consapevole decisione per poter affrontare tale rischio. È giusto che chi sceglie lo sappia e non si senta dire che la vaccinazione è praticamente del tutto innocua, quando non è vero. Sapere le cose dopo, centuplica il livello del dramma”.[91]

 

Conflitto di interessi nella campagna pro-vaccinale

Mentre scrivevo questa seconda edizione di questo mio libro e cercavo letteratura scientifica sulla vaccinazione antinfluenzale, ho trovato un fascicolo della rivista Immunologia e Allergologia Pediatrica[92] (Organo Ufficiale della SIAIP: Società Italiana di Allergologia ed Immunologia Pediatrica) redatto dal Comitato Vaccinazioni della SIAIP e dedicato alla vaccinazione antinfluenzale in età pediatrica che in 50 pagine affronta tutta la problematica di questa vaccinazione.[93]

Ebbene, non ho mai letto nulla di più apertamente pubblicitario sul vaccino antinfluenzale! Quest’ultimo, infatti, fin dalle prime pagine viene presentato come la prevenzione di prima scelta e totalmente priva di ogni rischio o effetto indesiderato. Si sorvolano completamente i problemi dell’inefficacia del vaccino (motivata dal dato oggettivo che solo una minoranza delle sindromi influenzali è causata dal virus influenzale), della sua pericolosità, della possibilità di attuare altre misure che attivino le difese aspecifiche del bambino e che pertanto potrebbero difenderlo non solo verso il virus influenzale ma anche verso gli altri virus, ecc. Gli Autori di tutti gli articoli di questo fascicolo della SIAIP, invece, appaiono preoccupati di presentare solo gli aspetti positivi del vaccino, fanno un grande elenco di quelle che vengono chiamate “false controindicazioni alla vaccinazione” e trattano diffusamente le “strategie vaccinali” soffermandosi a lungo su “L’informazione e la comunicazione con il pubblico”, dove spiegano una lunga serie di strumenti per cercare di convincere i genitori a vaccinare i propri figli, tra i quali leggiamo:

– Poster in sala di attesa e nello studio medico

– Lettera od opuscolo illustrativo alle famiglie

– Telefonate ai genitori

– Cartolina di invito per la vaccinazione

– Messaggi di posta elettronica o messaggi cartacei per promemoria ai medici

– Ambulatori aperti il sabato

– Vaccinazioni porta a porta

Sono rimasto sbalordito che una Società Scientifica come quella di Immunologia e Allergologia Pediatrica desse il proprio nome a tali pubblicazioni e anche che illustri Professori di Pediatria arrivassero a scrivere articoli così poco scientifici e marcatamente pubblicitari, ma poi tutto mi è stato chiaro quando, a pag. 41 della medesima pubblicazione ho letto la paginetta “Conflitto di interessi”, che riportava fedelmente il seguente testo comprensivo della sottostante tabella:

“Il Comitato Vaccinazioni della SIAIP è costituito da un gruppo di esperti in campo vaccinale supportato in parti uguali dalle 6 Aziende produttrici di vaccini pediatrici. La collaborazione con le Aziende avviene secondo i principi riportati in allegato che sono stati sottoscritti da tutte le Aziende produttrici di vaccini pediatrici. Il supporto economico fornito dalle Aziende al Comitato Vaccinazioni della SIAIP per la redazione di questo documento ha coperto esclusivamente le spese per le riunioni del gruppo e per le attività di segreteria. Per quanto riguarda la presenza di potenziali conflitti di interesse tra i componenti del gruppo di lavoro, vengono dichiarate le eventuali relazioni dei singoli partecipanti con le Aziende farmaceutiche produttrici di vaccini nei 12 mesi precedenti la stesura del documento stesso.

 

I potenziali conflitti di interesse riguardano:

1 – possesso di azioni o stock options di Aziende produttrici di vaccini pediatrici;

2 – contratti di consulenza o di collaborazione professionale con Aziende produttrici di vaccini pediatrici;

3 – compenso ricevuto per la redazione del presente articolo da parte di Aziende produttrici di vaccini pediatrici;

4 – godimento di fondi di ricerca da parte di Aziende produttrici di vaccini;

5 – compenso in occasione di relazioni scientifiche o di incontri di formazione da parte di Aziende produttrici di vaccini;

6 – supporto alle spese di partecipazione (iscrizione, viaggio, alloggio) a corsi o congressi”.

Ovviamente, questo è solo quanto è stato reso spontaneamente pubblico dagli interessati.

Inutile dire che il fascicolo suddetto, nella quarta di copertina, riportava la frase: “Il documento viene distribuito grazie al contributo di: Baxter, Berna, Novartis vaccines, Sanofi Pasteur MSD, Wyeth” … tutte Aziende produttrici di vaccini pediatrici.

 

Per coloro che ancora non comprendono quanto sia esteso e grave il problema del Conflitto di interessi tra Professori universitari della facoltà di Medicina e Ricercatori da una parte e Ditte farmaceutiche produttrici di vaccini dall’altra, consiglio la lettura di un articolo di Tom Jefferson della Cochrane Vaccines Field, uno dei maggiori esperti di vaccini che è molto critico sulla loro efficacia e che ha anche un interessante sito internet[94] dove riporta periodicamente le più famose bufale attualmente presenti nel mondo medico. In questo articolo intitolato “Sul sentiero delle bufale: ovvero di citazioni selettive e dogmi vari”, Tom Jefferson inizia scrivendo addirittura così:

Premetto che non interverrò più in questa discussione che non esige dichiarazioni di conflitto di interesse da chi interviene e non ha regole per la scelta, il riassunto e la traduzione di dibattiti in altra sede …”.[95]

Ebbene, sapete dove era stato pubblicato l’articolo di Jefferson che era stato attaccato semplicemente perché colpiva gli interessi e i preconcetti ideologici di coloro che difendevano i vaccini e dove lui ha risposto iniziando con la frase suddetta? Nientemeno che in Epicentro: il portale ufficiale dell’Epidemiologia per la Sanità Pubblica del nostro Ministero della Salute a cura del Centro Nazionale di Epidemiologia, Sorveglianza e Promozione della Salute.

Commenta ancora Jefferson:

“Il vaccino ci immunizza da certi virus, contro cui è mirato, che si presuppone circoleranno, ma non ci protegge dalla miriade di agenti infettivi, circa 300, responsabili delle sindromi influenzali che rappresentano di gran lunga la fetta più grande.

Agitare lo spauracchio della pandemia influenzale, giocando sull’equivoco che vaccinandosi ci si protegge da tutti i virus dell’influenza, serve solo a vendere più vaccini. Ed è grave che siano Enti Pubblici a fare previsioni azzardate e a gonfiare i consumi di vaccini in un palese conflitto di interessi”.[96]

Insomma, la campagna vaccinale, sostiene Jefferson, non si basa su evidenze scientifiche, ma è motivata piuttosto da leggi di mercato e dalle pressioni che l’Industria Farmaceutica fa sui Governi.

Ma perché gli esperti si prestano a far circolare messaggi fuorvianti?

Nella prefazione ad un libro di Jefferson,[97] Vittorio Demicheli scrive: “Dietro ogni bufala ci sono cattivi maestri, persone che impartiscono cattive lezioni selezionando o deformando le informazioni disponibili. O semplificando artificialmente i messaggi. … Alcuni di questi cattivi maestri agiscono per puro interesse economico, altri per mantenere la propria fama e la propria capacità di influenzare le decisioni, altre volte per pura e semplice presunzione”.

Il vaccino antinfluenzale, secondo Jefferson, è un chiaro esempio di come i conflitti di interesse occulti riguardino istituzioni che prendono decisioni senza tener conto di ogni evidenza contraria. A chi non padroneggia il metodo scientifico, Jefferson fornisce nel suo agile saggio gli strumenti utili per evitare le trappole della disinformazione: come si valuta un editoriale o un articolo originale, come si leggono le tabelle, come si individua un conflitto di interessi o si soppesa una pubblicità farmaceutica. Il repertorio dei trucchi di cui gli esperti si servono per non essere smascherati è molto ampio e apparentemente insospettabile.

Come cittadini, forse, meritiamo qualcosa in più di un’informazione pubblica parziale e aggressiva come si è dimostrata quella delle campagne per la diffusione del vaccino antinfluenzale che ci sono state presentate in questi ultimi anni.

La coscienza della popolazione è probabilmente cresciuta ed è in grado di percepire dove gli interessi commerciali finiscono per prevalere sul rispetto della persona, di qualsiasi persona, anche se quest’ultima non ha un potere politico o commerciale o intellettuale.

Vaccini come terapia preventiva?

Al giorno d’oggi ci sono medici che pensano di impostare una terapia preventiva servendosi dei farmaci. Come farmacologo posso assicurare che ci sono poche cose più errate di questo modo di pensare.

La vera prevenzione non può essere farmacologica, perché per definizione i farmaci sono sintomatici. Non esiste un farmaco eziologico, cioè che colpisca la causa prima della malattia, e non è eziologica neppure l’insulina data al diabetico, perché il suo pancreas rimane malato e incapace di produrre l’insulina endogena e quindi il farmaco non può risolvere la causa della malattia.

La vera prevenzione di una qualsiasi malattia implica sempre impostare una corretta igiene di vita, addirittura senza fermarsi solo al riequilibrio della componente fisica della persona, ma interessando anche la sua parte psichica e quella spirituale.

Pertanto, neppure il vaccino antinfluenzale può svolgere un’azione preventiva nel vero senso del termine, perché a noi non dovrebbe interessare che un bambino si ammali o meno di influenza e, anzi, dovremmo quasi essere contenti che, nei suoi primi anni di vita si prenda una qualche lieve patologia, perché sappiamo benissimo che nei bambini le malattie infettive sono necessarie per lo sviluppo di un sano e maturo sistema immunitario.

Quindi, ci dovrebbe interessare solo che il bambino piccolo non si ammali in modo grave e che percorra tutte le tappe necessarie per fortificarsi e acquisire le capacità necessarie per rispondere efficacemente agli attacchi esogeni (batteri, virus, funghi, allergeni, sostanze tossiche, ecc.) e alle esperienze “dure” della vita, che sicuramente neppure a lui mancheranno.

In questo intento, pertanto, almeno per quanto riguarda il sistema immunitario, spero sia chiaro che ci illudiamo gravemente se crediamo di poterci far aiutare dai vaccini. Infatti, il vaccino antinfluenzale, specie quando viene inoculato in bambini molto piccoli (sotto i 2 anni di vita) o in anziani molto deboli o malati, causa con assoluta certezza due danni:

– indebolisce e talvolta squilibra fortemente il sistema immunitario causando delle reazioni avverse che il più delle volte sono transitorie (nel caso di un soggetto costituzionalmente forte), ma che potrebbero diventare anche definitive (nel caso di un soggetto debole);

– evita una sindrome influenzale che invece di solito, se compare, ha un suo senso d’essere ed è sempre molto importante per la salubrità del sistema immunitario (e non solo di questo, dato che il sistema immunitario è fortemente collegato primariamente a quelli psichico, nervoso, digerente e ormonale, ma secondariamente a tutto l’organismo).

Alla fine, proprio a causa della vaccinazione, avremo un soggetto più debole rispetto a colui che ha imparato a superare l’influenza da solo o che ha delle virosi molto lievi e di breve durata perché abbiamo irrobustito le sue difese immunitarie aspecifiche con mezzi non farmacologici (o comunque perché ha un organismo più robusto non essendo mai stato indebolito dai vaccini).

Pertanto, anche se potrà sembrare strano, non possiamo certamente dire che i vaccini prevengano le malattie, ma forse che le causano![98]

[1] Rizzo C, Bella A, Viboud C, Simonsen L, Miller MA, Rota MC, Salmaso S, Ciofi degli Atti ML. Trends for influenza-related deaths during pandemic and epidemic seasons, Italy, 1969-2001. Emerg Infect Dis. 2007 May;13 (5) :694-9.

 

LINK CORRELATI DI SEGUITO

[2] http://www.normativasanitaria.it/normsan-pdf/0000/39451_1.pdf.

[3] http://www.spiegel.de/international/world/0,1518,637119-2,00.html.

[4] http://www.equipocesca.org/actividades-preventivas/gripe-a-paciencia-y-tranquilidad.

[5] Albano A. e Selvaggio L. Manuale di Igiene. II ed. Piccin Editore, Padova, 1987, pagg. 154-155.

[6] Mengano V. Influenza e Omeopatia: una possibilità terapeutica in più. Edizioni Salus Infirmorum, Padova, 2009.

[7] Monto A. S. Epidemiology of viral respiratory infections. Am. J. Med. 112 (suppl. 6A): 45; 2002.

[8] Morbosità: capacità di provocare una malattia; rapporto percentuale tra il numero dei casi di una malattia e la popolazione.

[9] Monto A. S. Epidemiology of viral respiratory infections. Am. J. Med. 112 (suppl. 6A): 45; 2002.

[10] Ricordiamo che la vaccinazione antinfluenzale non protegge tutti i vaccinati, ma solo il 30-60% di loro.

[11] Bollettino di Informazione sui Farmaci 5-6; 2003.

[12] http://www.normativasanitaria.it/normsan-pdf/0000/39451_1.pdf.

[13] Bollettino di Informazione sui Farmaci 5-6; 2003.

[14] Jefferson T. et al. Assessment of the efficacy and effectiveness of influenza vaccines in healthy children: systematic review. The Lancet 365: 773-80; 2005.

[15] http://www.normativasanitaria.it/normsan-pdf/0000/39451_1.pdf.

[16] Fateh-Moghadam P. Vaccinazione anti-influenzale ai bambini sani: molti dubbi e poche certezze. http://www.epicentro.iss.it/discussioni/influenza/Fateh.asp; ottobre 2002.

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[26] Bollettino di Informazione sui Farmaci 5-6; 2003.

[27] Monto A. S. Epidemiology of viral respiratory infections. Am. J. Med. 112 (suppl. 6A): 45; 2002.

[28] Ricordiamo che la vaccinazione antinfluenzale non protegge tutti i vaccinati, ma solo il 30-60% di loro dopo due dosi di vaccino.

[29] Gava R. Le vaccinazioni pediatriche. Revisione delle conoscenze scientifiche. Edizioni Salus Infirmorum, Padova, 2006, pag. 274.

[30] Harper SA, Fukuka K, Uyeki TM, Cox NJ, Bridges CB; Center for Disease Control and Prevention (CDC) Advisory Committee on Immunization Practices (ACIP). Prevention and control of influenza: recommendations of the Advisory Committee on Immunization Practices (ACIP). Morbidity and Mortality Weekly Report 53(32):743; 2004.

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[33] Fateh-Moghadam P. Vaccinazione anti-influenzale ai bambini sani: molti dubbi e poche certezze. http://www.epicentro.iss.it/discussioni/influenza/Fateh.asp; ottobre 2002.

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[51] http://www.epicentro.iss.it/discussioni/antinfluenzale/jefferson_edit.asp.

[52] Jefferson T. Attenti alle bufale Come usare la evidence based medicine per difendersi dai cattivi maestri. Il Pensiero Scientifico Editore, Roma, 2a ed., 2006.

[53] Jefferson T. Why the MRC randomised trials of whooping cough (pertussis) vaccines remain important 40 years after they were done. The James Lind Library (www.jameslindli-rary.org).

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[59] Gava R. Le Vaccinazioni Pediatriche. Revisione delle conoscenze scientifiche. Edizioni Salus Infirmorum, Padova, 2a ed., 2010, pag. 336.

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[88] http://www.normativasanitaria.it/normsan-pdf/0000/39451_1.pdf.

[89] The Merck Manual. 5a Edizione Italiana della 18a edizione inglese, Springer, 2007, pag. 2004.

[90] http://www.normativasanitaria.it/normsan-pdf/0000/39451_1.pdf.

[91] http://www.eurosalus.com/malattie-cura/chi-tace-i-possibili-danni-da-vaccinazione-antinfl.

[92] Comitato Vaccinazioni della SIAIP. La vaccinazione contro l’influenza in età pediatrica. Immunologia e Allergologia Pediatrica ottobre 2006, anno XX, numero S1.

[93] http://www.epicentro.iss.it/discussioni/antinfluenzale/pdf/Suppl_Siaip.pdf.

[94] http://attentiallebufale.it.

[95] http://www.epicentro.iss.it/discussioni/antinfluenzale/jefferson_edit.asp.

[96] http://blog.panorama.it/hitechescienza/2008/09/19/influenza-2008-quel-vaccino-sha-da-fare-o-no.

[97] Jefferson T. Attenti alle bufale. Come usare la evidence-based medicine per difendersi dai cattivi maestri. Il Pensiero Scientifico Editore, Roma, 2008.

[98] In realtà, anche se in misura minima, il vaccino antinfluenzale offre una qualche protezione verso l’influenza (all’incirca in meno dell’8-9% dei casi), comunque indebolisce l’intero sistema immunitario aprendo le porte a tutte le altre infezioni.

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VACCINO ANTINFLUENZALE: ORA SI SCOPRE CHE È ANCHE INEFFICACE

L’INEFFICACIA DEL VACCINO ANTINFLUENZALE ERA BEN NOTA MA OMESSA; NUOVI STUDI ALL’ORIZZONTE E NUOVE REALTA’ DA SEMPRE TACIUTE.

09 DICEMBRE 2014

Aggiornamenti fonti Agosto 2015 a fine articolo

Non bastavano  i pazienti morti subito dopo la somministrazione del vaccino (una ventina segnalati prima che calasse la coltre del silenzio); ora si scopre anche che il vaccino antinfluenzale quest’anno non copre dai virus veramente in circolazione.

Vaccino antinfluenzale: ora si scopre che è anche inefficaceUna ventina i morti finora segnalati (ma poi è calata la coltre del silenzio e non è dato sapere se le segnalazioni di eventi avversi gravi o morti sono continuate) dopo il vaccino antinfluenzale. Ministero e Iss si sono affrettati ad assolvere il vaccino ancor prima di avere sottomano le relazioni delle autopsie, ma ora emerge un altro inghippo: il vaccino sul mercato quest’anno non ha azzeccato le previsioni sui virus influenzali circolanti e quindi non copre, se non in minima parte, da ciò cui siamo realmente esposti.A dirlo sono stati i CDC di Atlanta (Centers for Diseases Control); peccato che in Italia ministero, Aifa e Iss preferiscano ignorare questa segnalazione. I cittadini italiani sono quindi svantaggiati perché hanno meno informazioni e quindi non saranno veramente liberi di fare una scelta informata.La notizi ha causato polemiche e preoccupazione negli Stati Uniti. Il ceppo predominante in circolazione al momento negli Usa è una forma mutata del virus H3N2: più della metà dei campioni influenzali tratti da persone malate ha mostrato di non essere un buon ‘match’ per il vaccino.Eppure i responsabili della salute pubblica Usa continuano a invitare la popolazione a vaccinarsi, «in quanto – dicono – il vaccino puo’ fornire teoricamente ‘protezione incrociata’, ossia diminuire la durata della malattia».

A quando il recupero della logica e del buon senso?

influenza foto

Weekly US Influenza Surveillance report

La relazione completa è disponibile anche in formato PDF

 

 

 

FluView: un rapporto settimanale Influenza Surveillance Preparato dalla Divisione Influenza

2014-2015 Influenza Stagione Settimana 48 termina 29 nov 2014

 

Durante la settimana 48 (23-29 Novembre 2014), l’attività influenzale è aumentata negli Stati Uniti.

Sorveglianza virale: di 13.398 campioni analizzati e riportati da US Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) e National respiratorie e Enteric virus Sistema di Sorveglianza (NREVSS) collaborando laboratori durante la settimana 48, 2274 (17,0%) sono risultati positivi per l’influenza.

Polmonite e influenza Mortalità: La percentuale di decessi attribuiti a polmonite e influenza (P & I) è stato al di sotto della soglia epidemica.

Influenza associata a  morti pediatriche: Non sono stati riportati decessi pediatrici-influenzali associati.

: Influenza associata a ricoveri è stato riportato un tasso cumulativo per la stagione di 1,8 ricoveri influenzali associati confermati in laboratorio per 100.000 abitanti.

Ambulatorio Malattia Sorveglianza: La percentuale di visite ambulatoriali per la malattia simil-influenzale (ILI) è stato del 2,6%, al di sopra della linea di base nazionale del 2,0%. Otto dei 10 regioni riferito ILI a livelli basali regionali specifici. Puerto Rico e sei stati sperimentati alta attività ILI; uno stato sperimentato attività ILI moderata; cinque stati sperimentati bassa attività ILI; New York City e 38 stati sperimentati minima attività ILI; e il Distretto di Columbia aveva dati sufficienti.

Diffusione geografica di Influenza: La diffusione geografica di influenza in Puerto Rico e sei stati è stato segnalato come diffusa; 14 stati segnalati attività regionali; Isole Vergini Americane e 19 stati segnalati attività locali;il Distretto di Columbia e 11 stati segnalati attività sporadica; e Guam non ha segnalato.


Sintesi Nazionale e Regionale di Selezione dei componenti di sorveglianza

HHS Sorveglianza Regioni * Cumulato dei dati dal 28 Settembre 2014 (Settimana 40)
Out-paziente † ILI Numero di giurisdizioni segnalazione activity§ regionale o diffusa % campioni respiratori positivi per l’influenza ‡ A (H1N1) pdm09 A (H3) A (Subtyping non eseguito) B Morti pediatrici
Nazione Elevato 21 di 54 17,0% 33 3.093 4.502 1.234 5
Regione 1 Elevato 3 di 6 2,3% 1 36 24 15 0
Regione 2 Elevato 1 di 4 1,7% 6 114 33 29 0
Regione 3 Elevato 1 di 6 8,5% 1 223 131 44 0
Regione 4 Elevato 6 di 8 14,1% 2 484 2.039 646 4
Region 5 Elevato 4 di 6 19,8% 9 473 831 66 0
Regione 6 Elevato 3 su 5 22,7% 4 569 1.116 296 0
Regione 7 Elevato 0 di 4 10,0% 2 203 63 42 0
Regione 8 Normale 2 di 6 11,2% 3 233 131 27 0
Regione 9 Normale 0 su 5 3,0% 4 164 66 51 1
Regione 10 Elevato 1 di 4 18,4% 1 594 68 18 0

* regioni HHS (Regione 1 CT, ME, MA, NH, RI, VT, Regione 2: NJ, NY, Puerto Rico, Isole Vergini Americane, Regione 3: DE, DC, MD, PA, VA, Virginia Occidentale, Regione 4: AL, FL, GA, KY, MS, NC, SC, TN; Regione 5: IL, IN, MI, MN, OH, WI; Regione 6: AR, LA, NM, OK, TX; Regione 7: IA, KS , MO, NE, Regione 8: CO, MT, ND, SD, UT, WY, Regione 9: AZ, CA, Guam, HI, NV, e Regione. 10: AK, ID, OR, WA)
† elevati: la % di visite per ILI è pari o superiore al nazionale o di base specifici per regione
§ Include tutti i 50 Stati, il Distretto di Columbia, Guam, Portorico e Isole Vergini Americane
dati nazionali ‡ sono per la settimana in corso; dati regionali sono per gli ultimi tre settimane

US Virologic Sorveglianza:

OMS e NREVSS collaborano con laboratori situati in tutti i 50 stati, Puerto Rico, e il Distretto di Columbia relazione al CDC il numero di campioni respiratori testati per l’influenza e il numero positivo di virus di tipo influenzale e dell’influenza A sottotipo di virus. I risultati dei test effettuati nella settimana corrente vengono riassunti nella seguente tabella.

Sono disponibili dati specifici Regione http://gis.cdc.gov/grasp/fluview/fluportaldashboard.html .


Week 48
Numero di campioni testati 13.398
Numero di campioni positivi (%) 2.274 (17,0%)
I campioni positivi per tipo / sottotipo
  Influenza A 2.129 (93,6%)
             A (H1N1) pdm09 5 (0,2%)
             H3 656 (30,8%)
             Subytping non eseguita 1.468 (69,0%)
  Influenza B 145 (6,4%)

 


INFLUENZA virus isolato


Vista LIVELLO Nazionale e Regionale Grafici e dati | Vedere la tabella dei dati |

Influenza Virus Caratterizzazione *:

CDC ha caratterizzato 132 virus influenzali [1 A (H1N1) pdm09, 114 A (H3N2), e 17 virus dell’influenza B] da noi raccolti laboratori dal 1 ottobre 2014.


Influenza A virus [115]

A (H1N1) pdm09 [1]: L’unico virus H1N1 testato è stato caratterizzato come A / California / 7/2009 del-like, la componente influenza A (H1N1) del vaccino influenzale 2014-2015 nell’emisfero settentrionale.

A (H3N2) [114]: Forty-otto (42%) dei 114 virus H3N2 testati sono stati caratterizzati da A / Texas / 50/2012-like, la componente di influenza A (H3N2) dell’influenza 2014-2015 nell’emisfero settentrionale vaccino. Sixty-sei (58%) dei 114 virus testati hanno mostrato sia titoli ridotti con antisiero prodotto contro A / Texas / 50/2012 o apparteneva a un gruppo genetico che mostra tipicamente titoli ridotte a A / Texas / 50/2012. Tra i virus che hanno mostrato titoli con antisiero contro A / Texas / ridotti 50/2012, la maggior parte erano antigenicamente simili al A / Svizzera / 9715293/2013, il virus H3N2 selezionato per il vaccino contro l’influenza dell’emisfero australe il 2015. A / Svizzera / 9715293/2013 è legata a, ma antigenicamente e geneticamente distinguibili, dalla A / Texas / 50/2012 virus vaccinale.A / Svizzera-come virus H3N2 sono stati rilevati negli Stati Uniti in piccole quantità nel marzo del 2014 e ha cominciato ad aumentare attraverso la primavera e l’estate.

Influenza B virus [17]

Ten (58,8%) dei virus dell’influenza B testati appartengono a B / Yamagata / 16/88 lignaggio e le restanti sette virus (41,2%) l’influenza B testati appartengono a B / Victoria / 02/87 lignaggio.

Yamagata Lineage [10]: Tutti i virus dieci B / Yamagata-lignaggio sono stati caratterizzati da B / Massachusetts / 2/2012-simile, che è incluso come componente di influenza B del 2014-2015 nell’emisfero settentrionale trivalenti e quadrivalente influenzali vaccini.

Victoria Lineage [7]: Tutti i virus sette B / Victoria-lignaggio sono stati caratterizzati da B / Brisbane / 60/2008-like, il virus che è incluso come componente di influenza B del dell’emisfero settentrionale vaccino quadrivalente influenzale 2014-2015.

* CDC utilizza abitualmente l’inibizione emoagglutinazione (HI)  per confrontare quanto i virus influenzali attualmente in circolazione siano quelli inclusi nel vaccino influenzale, e di monitorare per i cambiamenti nel virus influenzali circolanti. Tuttavia, una parte della recente influenza A (H3N2) non crescono di titoli emoagglutinazione sufficienti per la caratterizzazione antigenica da HI. Per molti di questi virus, CDC è anche eseguendo la caratterizzazione genetica di dedurre le proprietà antigeniche.

Antivirale Resistance:

Prove di influenza A (H1N1) pdm09, A (H3N2) e il virus dell’influenza B, isolati per la resistenza agli inibitori della neuraminidasi (oseltamivir e zanamivir) viene eseguita dal CDC usando un test funzionale. Ulteriori A (H1N1) pdm09 e A (H3N2) campioni clinici sono testati per mutazioni del virus noto per conferire resistenza all’oseltamivir. I dati riassunti sotto combinare i risultati di entrambi i metodi di prova. Questi campioni sono regolarmente ottenuti per scopi di sorveglianza, piuttosto che per i test diagnostici dei pazienti sospettati di essere infetti dal virus antivirali resistente.

Alti livelli di resistenza agli adamantani (amantadina e la rimantadina) persistono tra A (H1N1) pdm09 e A (H3N2) virus (i adamantani non sono efficaci contro i virus dell’influenza B). Pertanto, i dati di test di resistenza adamantano non sono presentati qui di seguito.

Neuraminidasi Inhibitor Resistenza Test Risultati su campioni prelevati dal 1 Ottobre 2014

Oseltamivir Zanamivir
Campioni di virus testati (n) Virus resistenti, Numero (%) Campioni di virus testati (n) Virus resistenti, Numero (%)
Influenza A (H3N2) 71 0 (0.0) 71 0 (0.0)
Influenza B 24 0 (0.0) 24 0 (0.0)
A (H1N1) pdm09 5 0 (0.0) 5 0 (0.0)

Negli Stati Uniti, tutti i virus influenzali circolanti recentemente sono stati sensibili all’ inibitore della neuraminidasi antivirale farmaci, oseltamivir e zanamivir; tuttavia, rari casi sporadici di oseltamivir-resistente A (H1N1) pdm09 e A (H3N2) virus sono stati rilevati in tutto il mondo. Trattamento antivirale con oseltamivir o zanamivir è raccomandato il più presto possibile per i pazienti con influenza confermata o sospetta che hanno malattie gravi, complicate, o progressivo;che richiedono il ricovero in ospedale; o che sono ad alto rischio di gravi complicanze da influenza.

Ulteriori informazioni sulle raccomandazioni per il trattamento e la chemioprofilassi di infezione da virus influenzale con agenti antivirali è disponibile presso http://www.cdc.gov/flu/antivirals/index.htm .

Polmonite e influenza (P & I) Mortalità Sorveglianza:

Durante la settimana 48, il 5,4% di tutti i decessi segnalati attraverso il 122 Cities mortalità Reporting System erano dovuti alla P & I. Questa percentuale era inferiore alla soglia epidemica del 6,5% per 48 settimane.

Polmonite e influenza mortalità

Influenza associata alla mortalità pediatrica:

 

. Nessun decesso pediatrico influenzale, è stato segnalato alla CDC durante la settimana 48. Ad oggi, cinque morti pediatriche influenzali associate, sono state segnalate per la stagione 2014-2015


Ulteriori dati sono disponibili all’indirizzo:

http://gis.cdc.gov/ GRASP / Fluview / PedFluDeath.html .

 

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Influenza Associata a Ricoveri:

L’ospedalizzazione rete di sorveglianza dell’influenza (FluSurv-NET) conduce la sorveglianza sulla popolazione per ricoveri da influenza confermati in laboratorio nei bambini di età inferiore ai 18 anni (dal momento che la stagione 2003-2004 l’influenza) e adulti (a partire dalla stagione 2005-2006 l’influenza ).

Il FluSurv-NET copre più di 70 contee nelle 10 Emerging Infections Programma (EIP) stati (CA, CO, CT, GA, MD, MN, NM, NY, OR, e TN) e ulteriore Influenza ospedalizzazione progetto di sorveglianza (IHSP) Stati. Il IHSP iniziata durante la stagione 2009-2010 per migliorare la sorveglianza durante il 2009 H1N1 pandemica. Siti IHSP inclusi IA, ID, MI, OK e SD durante la stagione 2009-2010; ID, MI, OH, OK, RI, e UT durante la stagione 2010-2011; MI, OH, RI, e UT durante la stagione 2011-2012; IA, MI, OH, RI, e UT durante la stagione 2012-2013; e MI, OH, e UT durante il 2013-2014 e 2014-15 stagioni.

I dati raccolti sono utilizzati per stimare i tassi di ospedalizzazione specifici per età su base settimanale, e descrivere le caratteristiche delle persone ricoverate con grave malattia influenzale. Le tariffe previste sono suscettibili di essere una sottostima come ricoveri da influenza possono perdere, sia perché il test non viene eseguito, o perché i casi possono essere attribuiti ad altre cause di polmonite o altre complicazioni da influenza comuni.

Tra il 1 ottobre 2014 e 29 Novembre 2014, sono stati segnalati 500 ricoveri influenzali associati confermati in laboratorio. Il tasso complessivo di ospedalizzazione era 1,8 per 100.000 abitanti. Il più alto tasso di ospedalizzazione è stato tra gli adulti di età compresa tra ≥65 anni (5,9 per 100.000 abitanti). Tra tutti i ricoveri, 444 (88,8%) sono stati associati con l’influenza A, 51 (10,2%), con l’influenza B, 3 (0.6%) con il virus dell’influenza A e B co-infezione, e 2 (0,4%) non ha avuto informazioni sul tipo di virus. Tra quelli con influenza A sottotipo informazioni, 116 (100%) erano virus H3N2.

 

virus H3N2

I risultati clinici sono preliminari e basati su 109 casi (22%) pediatrici e adulti con completa astrazione cartella clinica. La maggioranza (93%) degli adulti ospedalizzati ha avuto almeno un riportato condizione medica di base; il più comunemente riportati sono stati disordini metabolici, malattie cardiovascolari e l’obesità. Sette (7%) adulti ospedalizzati non avevano identificato condizioni mediche di base. Tra i 12 bambini ricoverati in completa medico grafico astrazione, 6 (50%) non avevano condizioni mediche di base identificati. Tra le nove donne ricoverate in età fertile (15-44 anni), quattro erano in stato di gravidanza.

 

Dati FluSurv-NET aggiuntive si possono trovare at:

http://gis.cdc.gov/GRASP/Fluview/FluHospRates.html

http://gis.cdc.gov/grasp/fluview/FluHospChars.html

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Ambulatorio Malattia di sorveglianza:


Nationwide durante la settimana 48, il 2,6% delle visite di pazienti segnalati attraverso gli Stati Uniti ambulatoriale malattia simil-influenzale Network Surveillance (ILINet) erano dovute a malattia simil-influenzale (ILI). Questa percentuale è al di sopra della soglia nazionale di 2,0%.

(ILI è definita come la febbre (temperatura di 100 ° C [37,8 ° C] o superiore) e la tosse e / o mal di gola).

Sono disponibili dati aggiuntivi

http://gis.cdc.gov/grasp/fluview/fluportaldashboard.html


 

livelli nazionali di ILI e ARI
A livello regionale, la percentuale di visite ambulatoriali per ILI variava dal 1,0% al 4,5% durante la settimana 48. Otto regioni (regioni 1, 2, 3, 4, 5, 6, 7, e 10), ha registrato una percentuale di visite ambulatoriali per ILI pari o superiore ai livelli di base specifici per la regione.

Indicatore di attività ILINet State Map:

I dati raccolti in ILINet vengono utilizzati per produrre una misura di attività ILI * per stato. I livelli di attività sono basate sulla percentuale di visite ambulatoriali in uno stato a causa di ILI e sono confrontati con la percentuale media di visite ILI che si verificano durante le settimane con poco o nessun virus dell’influenza circolazione. I livelli di attività spaziano dal minimale, che corrisponderebbe ad attività ILI da ambulatori di essere seguito, o solo leggermente al di sopra, la media, per elevata, che corrisponde all’attività ILI da ambulatori di essere molto superiore alla media.

Durante la settimana 48, i seguenti livelli di attività ILI sono stati riportati:

Puerto Rico e sei stati (Alabama, Florida, Georgia, Louisiana, Mississippi e Texas) sperimentato alta attività ILI.

Uno Stato (Illinois) con esperienza di attività ILI moderata.

Cinque Stati (Kansas, Missouri, Nevada, Utah e Virginia) hanno sperimentato una bassa attività ILI.

New York City e 38 stati (Alaska, Arizona, Arkansas, California, Colorado, Connecticut, Delaware, Hawaii, Idaho, Indiana, Iowa, Kentucky, Maine, Maryland, Massachusetts, Michigan, Minnesota, Montana, Nebraska, New Hampshire, New Jersey , New Mexico, New York, North Carolina, North Dakota, Ohio, Oklahoma, Oregon, Pennsylvania, Rhode Island, South Carolina, South Dakota, Tennessee, Vermont, Washington, West Virginia, Wisconsin, e Wyoming) sperimentato minima attività ILI.

I dati non sono sufficienti per calcolare un livello di attività ILI dal District of Columbia.

Clicca sulla mappa per lanciare strumento interattivo

 

* Questa mappa utilizza la percentuale di visite ambulatoriali per i fornitori di assistenza sanitaria per la malattia simil-influenzale per misurare il livello di attività ILI all’interno di uno stato. Non, tuttavia, misurare il grado di diffusione geografica di influenza all’interno di uno stato. Pertanto, i focolai che si verificano in una sola città potrebbero causare lo stato per visualizzare elevati livelli di attività.
I dati raccolti in ILINet possono rappresentare sproporzionatamente alcune popolazioni all’interno di uno stato, e quindi, non può rappresentare esattamente il quadro completo dell’attività influenzale per l’intero stato.
Dati visualizzati in questa mappa sono basati su dati raccolti in ILINet, mentre la carta di attività influenzale di Stato e territoriale si basa sui risultati degli epidemiologi statali e territoriali. I dati presentati in questa mappa è preliminare e possono cambiare come più dati ricevuto.
Le differenze nei dati qui presentati dai CDC e indipendentemente da alcuni dipartimenti sanitari statali probabilmente rappresentano diversi livelli di completezza dei dati con i dati presentati dallo Stato rischia di essere il più completo .

 

Diffusione geografica di influenza come valutato dagli epidemiologi

 

L’attività influenzale riportata da epidemiologi statali e territoriali indica la diffusione geografica del virus dell’influenza, ma non misura la gravità dell’attività influenzale.

Durante la settimana 48, la seguente attività influenzale è stato segnalato:

Attività di influenza diffusa è stata riportata da Puerto Rico e sei stati (Alaska, Florida, Illinois, Louisiana, Maryland e North Carolina).

Attività di influenza regionale è stato riportato da 14 stati (Alabama, Colorado, Georgia, Indiana, Kentucky, Maine, Massachusetts, Minnesota, Mississippi, New Hampshire, Oklahoma, Texas, Utah, e Wisconsin).

Attività di influenza locale è stato segnalato da Isole Vergini Americane e 19 stati (Arkansas, Connecticut, Delaware, Iowa, Kansas, Michigan, Missouri, Montana, Nebraska, Nevada, New Jersey, New York, Ohio, Oregon, Pennsylvania, South Carolina, Vermont , Virginia, e Wyoming).

Attività di influenza sporadica è stata riportata dal Distretto di Columbia e 11 Stati (Arizona, California, Hawaii, Idaho, New Mexico, North Dakota, Rhode Island, South Dakota, Tennessee, Washington e West Virginia).

Guam non ha riportato.


Ulteriori Informazioni di Sorveglianza nazionale e internazionale dell’Influenza

FluView Interactive:

FluView Presenta applicazioni interattive in grado di fornire immagini dinamiche dei dati influenzali raccolti e analizzati da CDC. Queste applicazioni interattive FluView permettono alle persone di creare su misura, interpretazioni visive di dati influenzali, così come fanno i confronti tra le stagioni influenzali, regioni, gruppi di età e una varietà di altri dati demografici.

Stato USA e sorveglianza dell’influenza locale  (Cliccare per Info)

Alabama Alaska Arizona Arkansas California
Colorado Connecticut Delaware District of Columbia Florida
Georgia Hawaii Idaho Illinois Indiana
Iowa Kansas Kentucky Louisiana Maine
Maryland Massachusetts Michigan Minnesota Mississippi
Missouri Montana Nebraska Nevada New Hampshire
New Jersey Nuovo Messico New York Carolina del Nord Dakota del Nord
Ohio Oklahoma Oregon Pennsylvania Rhode Island
Carolina del Sud Dakota del Sud Tennessee Texas Utah
Vermont Virginia Washington Virginia Occidentale Wisconsin
Wyoming New York City Isole Vergini

 

Organizzazione Mondiale della Sanità: Ulteriori informazioni di sorveglianza dell’influenza da paesi membri dell’OMS partecipazione è disponibile attraverso FluNete l’ Epidemiologia globale Reports.

WHO Collaborating Centers for Influenza situate in Australia,, Cina, Giappone, Il Regno Unito, E Stati Uniti(CDC di Atlanta, Georgia).

Europa: per le più recenti informazioni di sorveglianza dell’influenza dall’Europa, vedere OMS / Europa,visitare il Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie

http://www.euroflu.org/index.phpe

http://ecdc.europa.eu/en/publications/surveillance_reports/influenza/Pages/weekly_influenza_surveillance_overview.aspx

Agenzia di sanità pubblica del Canada: Le informazioni più up-to-date di influenza dal Canada è disponibile presso

http://www.phac-aspc.gc.ca/fluwatch/

Public Health England: Le informazioni più up-to-date l’influenza del Regno Unito è disponibile all’indirizzo

 

https://www.gov.uk/government/statistics/weekly-national-flu-reports

La relazione completa è disponibile anche in formato PDF

Fonte dell’articolo precedente riportata di seguito

 

  • http://www.aamterranuova.it/Medicina-Naturale/Vaccino-antinfluenzale-ora-si-scopre-che-e-anche-inefficace#.VIamhq3PvBM.facebook

    Agosto 2015

CORRELAZIONE TRA NARCOLESSIA ED IL VACCINO ANTINFLUENZALE PANDEMRIX

Perché Pandemrix, un vaccino usato durante la stagione influenzale 2009/2010 per la prevenzione della pandemia influenzale H1N1, sembra innescare un aumento di quasi 1.300 casi di narcolessia in Europa?

È stata una reazione correlata al vaccino, o la risposta immunitaria al virus in sé?

Partendo a rispondere a queste domande, un team internazionale di ricercatori ha analizzato sieri di individui vaccinati con uno dei due vaccini (Pandermix/ Focetria), alcuni dei quali in seguito hanno sviluppato la narcolessia.

  • Hanno concluso in un rapporto  del 1 luglio leggibile nella prestigiosa rivista “Science Translational Medicine che le differenze nelle proteine ​​virali utilizzate per rendere “efficaci” i vaccini, potrebbero spiegare l’associazione tra narcolessia e il vaccino Pandemrix.

I risultati suggeriscono che le infezioni naturali possono innescare una risposta autoimmune che coinvolge il mimetismo molecolare

 

(Con mimetismo si intende la capacità di un organismo di imitarne un altro, allo scopo di trarne vantaggio)

– una somiglianza tra un antigene ed una struttura ipocretina (oressina) del cervello, ha affermato S. Sohail Ahmed, MD, un reumatologo e co-autore dello studio con Lawrence Steinman, MD, professore di pediatria, neurologia e scienze neurologiche presso la Stanford University School of Medicine.

Ahmed ha sottolineato che gli scienziati hanno ritenuto che la narcolessia potrebbe essere una malattia autoimmune, perché la maggior parte dei pazienti hanno un particolare tipo di istocompatibilità, noto come HLA DQB1 * 0602.

Quasi tutte le malattie associate con i tipi di HLA sono autoimmuni.

Fonte

  • http://mobile.journals.lww.com/neurotodayonline/_layouts/oaks.journals.mobile/articleviewer.aspx?year=2015&issue=08060&article=00002

Interessante la lettura del paragrafo sul Controllo Supplementare. Ammettiamo sia vero,dove sono gli studi che affermano l’efficacia del vaccino?

Il controllo supplementare > Il farmaco è in fase di ulteriore controllo.

Ciò significa che viene monitorato ancora più intensamente di altri farmaci.

Fonte

  • http://www.ema.europa.eu/ema/index.jsp?curl=pages%2Fmedicines%2Fhuman%2Fmedicines%2F000832%2Fhuman_med_000965.jsp&mid=WC0b01ac058001d124
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