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Danni da vaccino e un’altra sentenza che condanna il Ministero

Vaccino esavalente: nuova sentenza condanna il Ministero della Salute

Danni permanenti e condizioni irreversibili causate dal vaccino esavalente: sindrome autistica,encefalopatia immunomediata, epilessia.

Tutto ciò emerge da una consulenza tecnica d’ufficio riguardante un ragazzo di 17 anni di Tivoli, vaccinato a 4 mesi con il vaccino esavalente, e successivamente con i relativi richiami, benché le condizioni di salute sconsigliavano la somministrazione della vaccinazione in quanto il bambino stava assumento terapia cortisonica [notoriamente immunosoppressiva] a causa di una bronchite.

L’Avvocato Francesco Terruli, di Martina Franca, che da decenni ormai si occupa di vicende di questo genere, ha fatto condannare il Ministero della Salute, in sede di giudizio civile. Il Ministero dovrà, fra l’altro, corrispondere al ragazzo un vitalizio mensile a far data da febbraio 2010, aumentato di sei volte per la specificità del danno subìto, come previsto dalle Leggi 210/1992 e 229/2005 che regolano la materia.

Questa vicenda, all’indomani della Sentenza della Corte di Cassazione che ha rigettato la richiesta di risarcimento danni per lo stato di autismo che, secondo il ricorrente, si era sviluppato per effetto della vaccinazione trivalente contro morbillo, rosolia e parotite, dimostra nuovamente che esiste a monte un’idoneità lesiva della vaccinazione esavalente.

La domanda dunque prosegue a rimanere attuale: i vaccini causano l’autismo? Sì, lo affermano GlaxoSmithKline e EudraVigilance

Inoltre, ogni vicenda va valutata “caso per caso. Una correlazione tra sindrome autistica e vaccinazioni è sempre più evidente anche se una parte cieca e sorda del mondo scientifico prosegue colpevolmente a volerla ignorare. Perciò i medici non possono pronunciarsi in via definitiva ma eventualmente solo su casi specifici.

Fonte

https://autismovaccini.org/2016/06/21/vaccino-esavalente-nuova-sentenza-condanna-il-ministero-della-salute/

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Un dubbio sempre più grande “Vaccinare o non vaccinare”?

La prima domanda di un genitore è “vaccinare o non vaccinare i propri figli”?

Una serie di link per iniziare ad approfondire in merito a questa scottante tematica.

studi
A seguito delle vostre numerose domande,sentiamo il bisogno di rispondervi tramite queste poche righe.

Alla domanda “cosa devo fare” rispondiamo con  un percorso di studio; nessuno di noi può consigliare in merito.

La genitorialità è sacra, pertanto nessuno dovrebbe influenzare alcuna scelta, così come nessun medico dovrebbe perpetrare terrorismo psicologico verso quelle madri che hanno legittimamente dei dubbi sulla profilassi vaccinale.

Ultimamente assistiamo ad una vera e propria caccia alle streghe  nei confronti di chi condivide materiale scientifico inoppugnabile,e sopratutto verso gli stessi Dottori (ricordiamo il Dr.Serravalle,Gava,Miedico,Ascani etc) i quali mantengono la loro correttezza e rispettano il primo principio di un Medico “PRIMUM NON NOCERE”.

Evidentemente il loro corretto operato si scontra con la volontà degli stessi (ci permettiamo di definirli come) ORGANI (IN)COMPETENTI.

Una scelta dovrebbe essere effettuata in maniera consapevole.

Consigliamo ai genitori dubbiosi di contattare i medici e professionisti; ascoltate i loro pareri,ponete loro tutte le domande del caso ma approfondite.

Informatevi seriamente; non seguite solo articoletti scritti da chi ha interesse nell’omettere e distorcere la realtà dei fatti.

Non abbiate paura di effettuare una scelta e qualora vi trovaste di fronte un pediatra che alza la voce (purtroppo lo fanno in molti) registrate il tutto e denunciate.

Nel caso lui dovesse continuare nelle proprie posizioni,chiedete di mettere nero su bianco ciò che afferma ovvero “I VACCINI SONO SICURI AL 100%”.

Vedrete che non sottoscriverà un bel niente; sarebbe una responsabilità troppo grande la sua,ma voi tenete a mente quale sia la vostra e non lasciatevi intimorire.

Qualora vi doveste trovare di fronte una forzata richiesta di firma del “consenso informato” (che informato non è in realtà),ricordate di non firmare alcunché. Portate dietro il VOSTRO consenso e chiedete alla struttura sanitaria di protocollarvelo.

Non fermatevi a guardare programmi televisivi che non hanno alcuno scopo di dare spazio alla controparte scientifica per paura che la verità sia una volta per tutte raccontata ai cittadini.

Non abbiate paura di approfondire.

Solo la conoscenza rende davvero libero l’uomo. Molti genitori chiedono cosa fare,come muoversi; lo studio è l’unica risposta che possiamo fornire loro.

Quando ci si sentirà maturi ed un minimo informati,allora la scelta verrà da sé.
Il primo step è iniziare a leggere,studiare,informarsi,in particolare da questo argomento.

Una libera informazione per una consapevole scelta,questo il nostro motto.

Di seguito una serie di link utili per i primi approfondimenti relativi alla onerosa tematica della vaccinazione.

vero-falso

 

 

 

CORRELATI

REAZIONI AVVERSE A SEGUITO DI VACCINAZIONI. GLI STESSI PRODUTTORI DICHIARANO QUANTO SEGUE.
Qui di seguito i dati essenziali di questo rapporto:

1. Reazioni avverse in più di 40 paesi – Il documento della società GSK è basato su 1.742 referti medici internazionali inviati “spontaneamente” durante due anni. In totale, 41 paesi hanno partecipato allo studio. I rapporti raccolti provengono principalmente da Italia, Germania e Francia.
2. Milioni di dosi distribuite – Durante il periodo, sono state iniettate 24.283.415 dosi di vaccino Infanrix Hexa. Sono tra 6 e 24 milioni i bambini che sono stati vaccinati, in numero variabile secondo il dosaggio raccomandato. Complessivamente, più di 70 milioni di dosi sono state distribuite dal lancio del vaccino nel 2000.
3. Ben 825 casi differenti di complicazioni mediche – In circa trenta pagine, il documento presenta, in varie tabelle, tutte le reazioni avverse elencate nelle varie relazioni mediche redatte dopo la vaccinazione. Le reazioni avverse possono interessare tutti i sistemi e gli organi del corpo del bambino: sistema respiratorio, sistema cardiovascolare, sistema nervoso, sistema immunitario ecc.
4. Centinaia di casi gravi – Il documento riporta 559 casi gravi , ma solo 56 sono elencati nel documento ufficiale, in merito al vaccino Infanrix hexa. L’autismo, la morte improvvisa in culla, problemi di anemia e problemi polmonari sono elencati nelle tabelle.
5. AUTISMO – A dispetto di coloro che si affannano ad affermare il contrario, gli eventi di Autismo compaiono più volte nelle tabelle riportate nel report [ad es. a pag. 27], ma non è chiaro come GSK giudichi questi eventi [nel caso di pag. 27 lo riporta nel gruppo dei “Mental Impairment Disorders” e lo classifica come Serious]. L’Autismo compare poi a pag. 626, 632, 756, 995, 1147, 1201, 1206.
6. Decesso di 14 bambini – Durante il periodo in analisi, sono stati riportati 14 decessi di bambini vaccinati. La cosa sconcertante nei report sui decessi è la chiara correlazione temporale fra vaccinazione e decesso [ad es. il primo caso a pag. 1220 avvenuto 11 giorni dopo la vaccinazione, e il secondo caso ancora 11 giorni dopo la vaccinazione – morte in culla – ma in nessuno dei due è disponibile l’autopsia], mentre la GSK dichiara il contrario a sostegno della propria opinabile linea di condotta in cui gli eventi sono considerati seri solo se corrispondono ai criteri medici stabiliti da se stessa..
7. Risultati positivi – In conclusione al documento la GSK ritiene che la tolleranza del profilo di rischio-beneficio di Infanrix Hexa continua ad essere favorevole, malgrado questa via crucis. Infine, l’azienda farmaceutica sarebbe impegnata a sostenere le autorità a monitorare attentamente le complicazioni più gravi e i decessi.
http://www.informasalus.it/…/infanrix-hexa-complicanze.php

DAL MANUALE MERK

Merck è un produttore di vaccini.

<<La barriera ematoencefalica in un bambino è completa solo per l’80 % all’età di due anni.
Qui si parla di “Encefalite” da vaccino, la barriera ematoencefalica non è completa dopo i due anni e il manuale Merck riporta cosa può accadere quando i virus nei vaccini arrivano fino al cervello.>>

http://www.merckmanuals.com/…/brain…/encephalitis

 

MENINGITE

LE MENINGITI (Neisseria meningitidis (meningococco) –  Streptococcus pneumoniae (pneumococco) –  (emofilo o Hi)Haemophilus influenzae) http://www.epicentro.iss.it/problemi/meningiti/EpidItalia.asp

La malattia è in genere di origine infettiva e può essere virale, batterica o causata da funghi. La forma virale, detta meningite asettica, è quella più comune: di solito non ha conseguenze gravi e si risolve nell’arco di 7-10 giorni. La forma batterica è più rara ma estremamente più seria, e può avere conseguenze fatali.

Per meningite fulminante si intende una forma di meningite particolarmente aggressiva, dal decorso repentino che non lascia spazio a terapie. Queste sono particolarmente aggressive e non c’è prova che non possano colpire anche i soggetti vaccinati anche in considerazione del fatto che i vaccini coprono solo alcuni ceppi e che talvolta non danno copertura.

Vi sono infatti stati casi di meningite fulminante che hanno colpito soggetti vaccinati

Non esiste la meningite, ma esistono diversi tipi di meningite, provocati da batteri diversi. Di questi batteri esistono diversi sierotipi, ovvero sottogruppi diversi contro i quali produciamo anticorpi specifici. Relativamente al Meningococco, ne conosciamo 13 sierotipi, di cui i più frequenti da noi sono il tipo B e C ed il vaccino protegge solo contro il meningococco C. Di Pneumococco ne esistono 90 forme diverse e per ciascuna di esse sono necessari degli anticorpi specifici. La diffusione dei sierotipi è estremamente variabile in base a diversi fattori: vari da regione a regione, nel tempo ed in base all’età del soggetto. Da ciò consegue che tale batterio è estremamente variabile, una sorta di bersaglio mobile, contro il quale non possediamo tutti i proiettili giusti.In vaccino antipneumococco oggi in commercio copre soltanto 7 sierotipi. Anche se è vero che questi 7 sierotipi sono quelli più comuni in realtà riescono a coprire (nella migliore delle ipotesi) circa il 60% dei casi e non è quindi in grado di garantire la copertura del 100% verso il batterio. Inoltre, vale la pena sottolineare come i sette sierotipi sono stati “scelti” o meglio elaborati sulla base dei dati statunitensi, perché il vaccino antipneumococco è un vaccino d’importazione, prodotto per un paese dove l’incidenza della malattia è alta e quindi importato in Italia senza andare troppo per il sottile sulle differenze di diffusione dei ceppi.Senza considerare poi che, prescindendo dai potenziali DANNI DA VACCINAZIONE una buona percentuale delle vaccinazioni (pare intorno al 20% ma altri affermano essere maggiore) non offre la copertura auspicata talvolta a causa di problemi legati al vaccino altre volte a causa di una anomala risposta immunitaria del bambino.Inoltre, a prescindere dai vari ceppi, contro meningite batterica fulminante non c’è vaccino che tenga! Questo è il motivo per cui molti bimbi colpiti da meningite erano in realtà vaccinati.

  • Meningite da Meningococco tipo C e vaccino antimeningococco tipo C

“Sull’efficacia di questo vaccino si è espresso anche l’assessore alla Sanità della Regione Lombardia in un comunicato pubblicato sul Bollettino dell’Ordine dei Medici della Lombardia del marzo 2007: Non vi è ad oggi alcuna evidenza scientifica a riguardo della sua efficacia e noi non siamo legittimati a far correre un rischio vaccinale senza avere la garanzia dei vantaggi che questo può portare. I dati della Comunità scientifica sono tuttora controversi e la possibile efficacia del vaccino è valutata intorno al 30%. Gava Roberto

(Tratto dal libro: Gava R. Le Vaccinazioni Pediatriche. Revisione delle conoscenze scientifiche. Edizioni Salus Infirmorum, Padova, 3a ed., 2010)

http://www.coriv.org/caratteristiche-vaccini/416/

  • PNEUMOCOCCO:

Lo Streptococcus pneumoniae (o Pneumococco) è un batterio molto diffuso che può essere presente nella gola e nel naso di bambini e adulti sani senza dare alcun segno di sé (ciò accade nel 40-60% dei bambini). Esistono circa 90 tipi diversi (sierotipi) di questo germe e alcuni di questi, di solito, sono chiamati in causa più frequentemente quando capita che, per abbassamento delle difese immunitarie dell’individuo, il germe provochi una patologia generalizzata (malattia “invasiva”).

In età pediatrica il Pneumococco può dare infezioni invasive (meningite e un’infezione sistemica) oppure localizzate (otite media acuta, sinusite, polmonite). Il bambino, soprattutto nei primi 2-3 anni di vita, risulta maggiormente esposto a tale infezione perché incapace di rispondere adeguatamente ad antigeni di natura polisaccaridica propri del germe.

Esistono due tipi di vaccini ed entrambi sono composti solo da alcune parti del microrganismo e sono definiti multivalenti perché proteggono verso più sierotipi di Pneumococco:

– il vecchio vaccino antipneumococcico polisaccaridico (23-valente), che si somministra in dose singola per via intramuscolare o sottocutanea;

– il nuovo vaccino antipneumococcico coniugato (7-valente o eptavalente) che si somministra per via intramuscolare e il cui numero di inoculazioni varia in base all’età di inizio del ciclo vaccinale.

Non è sensato somministrare milioni di dosi con una situazione che vede solo pochissimi bambini all’anno in Italia danneggiati dalla malattia. In sanità pubblica occorre scegliere gli interventi di massa sulla base del beneficio che questi possono portare in termini di salvaguardia di vite umane e di miglioramento della qualità della vita e una vaccinazione di massa contro il Pneumococco non soddisfa questi requisiti. Inoltre, se ci dovessero essere effetti indesiderati rari emergerebbero somministrando il vaccino su larga scala. Non siamo in grado di fare un bilancio approfondito tra rischi e benefici. Il nuovo vaccino contro il Pneumococco è stato studiato su misura per i sierotipi di Pneumococco isolati negli Stati Uniti, mentre in Italia i sierotipi presenti non sono ancora noti. Quindi, c’è la possibilità che il vaccino non sia nemmeno molto efficace per la nostra realtà. Inoltre, negli USA l’incidenza della malattia è maggiore rispetto all’incidenza bassissima che c’è nel nostro Paese”.

http://www.coriv.org/caratteristiche-vaccini/malattia-pneumococcica-e-vaccino-antipneumococcico/

  • Meningite B Bugiardini o foglietti illustrativi del nuovo vaccino 

http://www.ema.europa.eu/ema/index.jsp?curl=pages%2Fmedicines%2Fhuman%2Fmedicines%2F002333%2Fhuman_med_001614.jsp&mid=WC0b01ac058001d124

http://downloadpdfz.com/pdf/bexsero-common-name-meningococcal-group-b-vaccine-rdna-88142913.html

http://ec.europa.eu/health/documents/community-register/2013/20130114125155/anx_125155_en.pdf

http://www.vaccineinjury.info/meningococci/vaccination.html

http://www.novartis.com/newsroom/media-releases/en/2013/1723151.shtml
“Ottenere previsioni di vendita per il vaccino Men B from 2012-2022 nei primi nove paesi (Stati Uniti, Francia, Germania, Italia, Spagna, Regno Unito, Giappone, Brasile e Cina)”

http://www.reportlinker.com/p01591434-summary/Bexsero-Meningococcal-Vaccines-Forecast-and-Market-Analysis-to.html

  • Haemophilus influenzae (emofilo o Hib)


è incluso nel vaccino esavalente

  • La vaccinazione esavalente contiene due vaccini non obbligatori. Infatti, i vaccini obbligatori in Italia sono solo Difterite, Tetano, Polio ed Epatite B. Il vaccino esavalente contiene anche:

anti-Haemophilus tipo b (Hib) coniugato e antipertossico (componenti acellulari) (Pa).

 

 

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Poliomielite e relativo vaccino,cosa ci viene omesso? intervista al Dr Tancredi Ascani

Vacciniinforma ringrazia il Dr Tancredi Ascani per aver risposto alle domande dei genitori in merito alla vaccinazione Esavalente.

Informazioni

– si è laureato in Medicina e Chirurgia nel 2006 presso l’Università di Perugia ed è iscritto all’Albo professionale dei Medici Chirurghi al numero 6872;

– ha regolarmente frequentato il “Corso Triennale di Medicina Omeopatica Hahnemanniana” diplomandosi presso la S.I.M.O.H. (Scuola Italiana di Medicina Omeopatica Hahnemanniana), diretta dal Prof. Dott. Antonio Negro;

– è iscritto nel Registro dei Medici Chirurghi di Perugia che praticano Medicine Non Convenzionali per la disciplina Medicina Omeopatica;

– ha svolto tirocinio pratico e assistenza continuativa, presso studi medici di omeopati di fama internazionale quali il Prof. Dott. Antonio Negro, il Dott.Giampiero Ascani e il Dott. Pindaro Mattoli;

– da molti anni approfondisce e ha acquisito notevole esperienza nel campo della dietologia che integra, nella sua pratica ambulatoriale, alle sue conoscenze di medico chirurgo perfezionato in Omeopatia;

– ha partecipato a varie trasmissioni televisive di Medicina e tiene frequentemente conferenze sulla Medicina Omeopatica e sulle vaccinazioni rilevando come, la natura dell’obbligatorietà di quest’ultime, sia una violazione morale e fisica della libertà personale, oltreché un’illogicità scientifica;

– ha scritto numerosi articoli sull’omeopatia e sulle vaccinazioni pubblicati in riviste medico-scientifiche e quotidiani,

– da qualche anno cura il sito www.omeosan.it, da lui supportato, che vuole essere un servizio informativo e interattivo per l’utente che può richiedere on-line consulti medici gratuiti e può trovare approfondimenti sui principi della vera omeopatia unicista hahnemanniana;

– attualmente svolge attività clinico-ambulatoriale, come medico omeopata unicista ed esperto in alimentazione, presso studi privati in varie città d’Italia.

Reportage esavalente.

(Parte prima)

La poliomielite e la relativa vaccinazione.

studio

Poliomielite: le relative caratteristiche e la composizione del vaccino. E’ essenziale vaccinare contro una malattia quasi debellata?

La poliomielite è una malattia infettiva causata da tre diversi virus (poliovirus 1, 2 e 3) che sono capaci di rimanere attivi nell’ambiente anche per anni dopo la loro espulsione dall’individuo infetto. I virus penetrano nell’organismo solitamente per via orale e si localizzano prima nel faringe e poi si moltiplicano nell’intestino provocando, dopo una incubazione di circa 5-14 giorni, un decorso clinico con pochi sintomi (febbre, mal di gola, vomito e diarrea) o con nessun sintomo nel 90-95% dei casi e lasciando una immunità che dura tutta la vita. Nel 4-8% dei casi, però, il virus continua a moltiplicarsi nel tessuto reticolo-endoteliale intestinale e ritorna nel circolo sanguigno (“viremia maggiore”) causando una sindrome febbrile acuta chiamata “malattia minore”; se la malattia non progredisce ulteriormente e il paziente guarisce in pochi gironi, si parla di “poliomielite abortiva”, che di solito è clinicamente non diagnosticabile. Tuttavia, in un ulteriore sottogruppo di casi pari allo 0,1-1%, nel corso della “viremia maggiore” il virus può invadere il sistema nervoso centrale e causare la cosiddetta “malattia maggiore” che è caratterizzata da due varianti:

– poliomielite non paralitica

 – poliomielite paralitica.

L’origine dell’infezione è sempre l’uomo: sia una persona con i sintomi della malattia acuta, sia un “portatore sano” che non manifesta alcuna sintomatologia. La persona elimina il virus con le feci, con cui possono essere poi contaminati gli alimenti, l’acqua potabile e la terra, ed è appunto attraverso questi veicoli che l’agente patogeno arriva alla bocca di un nuovo individuo.

(per maggiori approfondimenti https://vacciniinforma.it/?p=40)

Esistono due tipi di vaccino antipoliomielitico che prendono il nome dagli studiosi che li hanno messi a punto:

– il vaccino Sabin a virus vivi attenuati

– il vaccino Salk a virus uccisi o inattivati

Il vaccino Sabin è costituito da virus vivi modificati in modo da non provocare la malattia, ma capaci di “stimolare la produzione di anticorpi” nel ricevente.

Quanto è vero tutto ciò?

Il vaccino viene somministrato per bocca.

Talvolta la prima somministrazione può causare una grave complicazione come la poliomielite paralitica post-vaccinica  Inoltre, il virus così modificato può diffondere e provocare la poliomielite addirittura tra le persone che vengono a contatto con il soggetto vaccinato.  Infatti, i virus contenuti nel vaccino rimangono nell’intestino e vengono eliminati con le feci dal bambino vaccinato per circa 4 settimane.

Il vaccino Salk, invece, contiene i virus della poliomielite uccisi e viene somministrato attraverso un’iniezione per via intramuscolare o sottocutanea. Attualmente, nel nostro Paese si usa solo il vaccino si Salk, mentre quello di Sabin (meno costoso) continua ad essere usato nel Terzo Mondo.

(Per eventuali approfondimenti https://vacciniinforma.it/?s=india )

Come si rapporta Dr Ascani in merito a questa vaccinazione?

Eminenti professionisti,dichiarano quanto segue:

“La vaccinazione Salk, causa sicuramente meno reazioni avverse gravi del primo vaccino ma, come qualsiasi altra sostanza estranea all’organismo, può determinare, se pure con una bassa frequenza, reazioni allergiche e altre più rare reazioni avverse alterando il delicato bilanciamento della risposta immunitaria Th1/Th2”. Altrettanto per la vaccinazione sabin, non si menzionano i comuni danni provocati all’intestino dei soggetti vaccinati”.*

Se una vaccinazione altera il nostro Th1 Th2,come si può sostenere la totale efficacia della stessa,senza alcuna reazione o danno per il nostro sistema immunitario?

Come ogni altra vaccinazione a microrganismi uccisi, anche quella a virus uccisi di Salk provoca un’alterazione e un indebolimento del nostro sistema immunitario che può predisporre alle più disparate patologie. La protezione conferita da questo tipo di vaccini è in genere inferiore ed è necessario ricorrere a più richiami ravvicinati con conseguente aumento della probabilità degli effetti collaterali del vaccino, anche se meno gravi rispetto al vaccino di Sabin. Il vaccino di Salk, come ogni altro vaccino fatto per via parenterale, provoca un’immunosoppressione che inizia pochi giorni dopo la vaccinazione e può durare per settimane o mesi. In questo periodo quindi il bambino vaccinato sarà più predisposto sia a contrarre disturbi di natura allergica (ad esempio l’asma) che di natura infettiva, questo perché altri microrganismi troveranno un “terreno” più debole e potrebbero quindi prendere il sopravvento causando ulteriori stati patologici.

La capacità del nostro sistema immunitario (soprattutto di quello di un bambino) non è infatti illimitata e trovo illogico ed antiscientifico tenerlo impegnato verso microrganismi che provocano malattie ormai scomparse da decenni, visto che l’ultimo caso in Italia di polio spontanea dovuta a virus selvaggio risale al 1982 e che tutti i successivi casi sono stati provocati dal vaccino stesso. Cosa analoga è avvenuta in tutti i paesi industrializzati con adeguate condizioni igienico-sanitarie: gli unici casi di poliomelite che si verificano sono quelli conseguenti alla vaccinazione.
Noi usiamo il vaccino a virus morti di Salk per cercare di ridurre i danni paralitici da vaccino Sabin che compaiono di solito 29 volte più frequentemente con la prima dose e che sono rappresentati dalla temuta poliomielite paralitica post-vaccinica. La scelta è stata motivata anche con il fatto che nei Paesi industrializzati la poliomielite non è più causata dal virus selvaggio (ma solo dal virus vaccinale) e quindi non è più necessario aggredirla sin dalle prime somministrazioni con il più potente ma anche più pericoloso vaccino vivo Sabin. L’idea di non iniziare con il Sabin orale, bensì con il Salk parenterale, ha permesso di ridurre di circa il 50% i casi di poliomielite e di circa 1/3 i casi di poliomielite paralitica post-vaccinale.  Questa malattia è ormai scomparsa in Italia come nel resto d’Europa: il 21 giugno 2002 l’Organizzazione Mondiale della Sanità ha infatti ufficialmente dichiarato l’Europa libera dalla poliomielite.

Qual è la differenza tra virus selvaggio e non?

Il virus selvaggio è quello che causa la malattia nella sua forma spontanea naturale, è un virus presente in natura da molto tempo (un caso di poliomelite è stato scoperto dagli archeologi già in una mummia egiziana del 3700 a.c. circa) e che il nostro sistema immunitario è sicuramente più pronto nel fronteggiare perché entra in circolo nell’uomo attraverso le porte d’ingresso naturali (ad esempio la via orale), dove iniziano subito le reazioni dell’organismo volte a diminuirne la sua patogenicità. Il virus selvaggio inoltre è meno soggetto a mutazioni (soprattutto se non gli creiamo un ambiente ostile con farmaci e vaccini).

I virus vaccinali invece sono virus che vengono coltivati nei luoghi più innaturali, in genere attraverso colture di tessuti animali, e vengono trattati con sostanze, perlopiù tossiche, al fine di ridurne la patogenicità. Nel caso del vaccino di Salk i virus vengono coltivati in un tipo di coltura tissutale ricavato dal rene di scimmia e poi vengono inattivati con sostanze come la formaldeide, sostanza attualmente considerata cancerogena 1/B. I virus vaccinici, anche se trattati, possono però comportarsi in modo anomalo riprendendo la loro capacità replicativa nell’organismo o andando incontro a mutazioni o a contaminazioni che ne aumentano la pericolosità. Nel caso della vaccinazione di Sabin ad esempio, il virus presente nel vaccino si moltiplica a livello intestinale e può andare incontro a mutazioni che ne facilitano l’accesso alle cellule del midollo spinale da cui parte il processo che può portare alla forma paralitica della malattia. Il virus così modificato può anche diffondersi tra le persone che vengono a contatto con il soggetto vaccinato in quanto viene eliminato con le feci per circa 4 settimane. Per quanto riguarda le possibili contaminazioni e infezioni la storia è piena di esempi che ci mostrano la pericolosità dei vaccini anche per responsabilità umane.  Negli anni ’50, negli USA, in quello che viene ricordato come “incidente Cutter”, un lotto di vaccino di Salk “male inattivato” provocò centinaia di casi di poliomelite da vaccino sia tra i bambini vaccinati che tra i familiari (contagiati dal virus diffuso dai bambini vaccinati) e decine di morti.

Anche in Italia, nel 1957, vi fu un anomalo e rapidissimo raddoppio di casi di polio appena dopo l’introduzione del vaccino di Salk il che lascia trasparire più di un sospetto sulla possibilità che anche tale vaccino potesse contenere virus non correttamente inattivati ma vivi e neurovirulenti. Un altro inquietante fatto coinvolse i vaccini antipolio tra gli anni ’50 e ’60. Si è scoperto che questi vaccini erano stati contaminati con il virus SV40, virus fino ad all’ora sconosciuto, presente nelle scimmie sia africane che indiane, dove non sembra provocare malattie. E’ del 1961 la scoperta che questo virus provoca alcuni tipi di tumore nei roditori e ancora non vi è chiarezza se possa provocare il cancro anche negli uomini visto che tale virus è stato ritrovato in diversi tumori umani, come nei mesoteliomi della pleura, in alcuni tumori cerebrali e negli osteosarcomi. Sta di fatto che milioni di bambini in quegli anni hanno ricevuto un vaccino antipolio contaminato con un virus che potenzialmente potrebbe provocare il cancro e questo la dice lunga sulla sicurezza di tali preparati. E non bisogna pensare che questi fatti ora non possano più accadere.

Lotti di vaccini contaminati, difettosi, mal conservati o comunque non a norma vengono scoperti di continuo anche ai giorni nostri e purtroppo, quasi sempre, ci si accorge del danno dopo che questi sono già stati messi in commercio.

Meccanismi di azione dei medesimi. Differenze di azione tra un virus contratto in maniera naturale ed un virus MODIFICATO nonché iniettato via intramuscolare o sottocutanea del soggetto. In che maniera il nostro sistema immunitario agisce in questi due casi?

Una delle differenze più importanti del virus contratto in maniera naturale, oltre alla minore probabilità di mutare prima menzionata, riguarda l’induzione di un’immunità naturale che dura quasi sempre tutta la vita ed è priva di effetti collaterali. Il virus vaccinale, direttamente iniettato in circolo, bypassa invece tutti i meccanismi di difesa fisiologici naturali, aumentando quindi il rischio di effetti collaterali e conferendo un’immunità (quando questo accade) generalmente solo temporanea. Con il vaccino di Salk gli effetti collaterali sono diminuiti rispetto al vaccino di Sabin ma è diminuita anche la durata della protezione. E’ per questo che si è costretti a fare i richiami. Ma quindi dovremmo continuare a fare richiami ogni 5-10 anni per tutta la vita per un virus ormai scomparso in Europa? E’ facile intuire chi tragga effettivamente vantaggio da una politica del genere, sicuramente non la salute delle persone.

Se i virus della polio possono rimanere in vita anche per anni dopo la loro espulsione,rimanendo attivi nell’ambiente,si può parlare di diffusione della malattia grazie alla stessa vaccinazione?

Assolutamente si, pur essendo stata dichiarata l’Europa libera dalla poliomelite dal 2002, continuiamo ad avere nei paesi industrializzati dei casi di poliomelite ma questi sono esclusivamente indotti dal vaccino. Nel 2015 ci sono stati 70 casi di polio dovuti a virus selvaggio solo nei paesi dove la polio è ancora endemica (Pakistan e Afghanistan) per le precarie condizioni igienico-sanitarie e la grave malnutrizione che compromettono l’immunità dei bambini; invece i casi di polio da vaccino si sono verificati per la stragrande maggioranza in paesi dove la polio non è più endemica e che non hanno più casi di polio dovuta al virus selvaggio.

Tra questi, due casi segnalati in Ucraina. Nei Paesi dove si utilizza il vaccino a virus attenuato di Sabin, il virus vaccinico si replica a livello intestinale, può mutare, divenendo più virulento e venire eliminato nell’ambiente. In genere tale vaccino viene usato nei paesi “poveri”, quelli in cui le condizioni igienico-sanitarie sono inesistenti o scarsissime ed è facile prevedere il perpetuarsi di un circolo vizioso in cui il vaccino stesso diffonde la malattia per cui ci si vaccina.

IMMUNITà BELLA

In che modo,mediante la vaccinazione antipolio,si acquisisce l’immunità ?

Il vaccino di Salk a virus uccisi attualmente usato in Italia stimola una risposta immunitaria linfocitaria di tipo 2 con aumento\alterazione dei linfociti B e della risposta anticorpale e conseguente aumento del rischio di malattie allergiche. L’immunità conferita dalla vaccinazione è solo temporanea, a differenza di quella naturale che dura in genere tutta la vita.

Come agisce il sistema immunitario si un bimbo di pochi mesi? E’ giusto pertanto somministrare in un anno di vita 4 dosi così ravvicinate?

Detto in estrema sintesi, il sistema immunitario di un bambino matura intorno ai 7-8 anni e vi è un delicato equilibrio tra la risposta immunitaria di tipo 1 (mediata dai linfociti T, con produzione di monossido di azoto) e quella di tipo 2 (mediata dai linfociti B e dagli anticorpi). Se tale equilibrio si altera possono verificarsi disturbi autoimmunitari, se prevale la risposta di tipo 1 (come accade con il vaccino a virus vivi attenuati di Sabin) o di natura allergica se prevale la risposta di tipo 2 (è il caso del vaccino a virus inattivati di Salk).*

Le vaccinazioni sono indubbiamente uno delle cause principali di squilibrio del sistema immunitario di un bambino e tanto prima e frequentemente queste vengono fatte, tanto maggiori saranno le probabilità di far danni.

Consigli per i soggetti prematuri?

Consiglio di non vaccinare, in quanto il sistema immunitario è ancora più immaturo e quindi ancora più soggetto agli effetti collaterali dei vaccini.

Chi non dovrebbe assolutamente essere vaccinato contro la suddetta malattia?
Le controindicazioni alle vaccinazioni pur essendo state stabilite dall’Organizzazione Mondiale della Sanità non sono sufficienti. Ogni vaccinazione andrebbe evitata ogni qual volta vi sia un sospetto, nel bambino, di un qualsiasi malessere importante sia a livello fisico che psicologico e aggiungerei anche semplicemente se sta vivendo un momento di particolare stress psico-fisico. Nel caso della vaccinazione di Salk una storia di allergia è un’ulteriore controindicazione.

Quali sono per tanto i suoi consigli ai genitori insicuri sulla suddetta vaccinazione?

Prima cosa informarsi bene e da più fonti, non fidarsi solo del parere dei soliti personaggi onnipresenti in TV e valutare sempre i possibili conflitti di interessi.

La conoscenza rende liberi, soprattutto dalla paura che spesso ci inculcano in maniera immotivata i grandi media, quasi sempre asserviti a chi detiene il potere e controlla l’informazione. La stragrande maggioranza delle trasmissioni tv o dei più noti quotidiani riportano informazioni distorte, tendenziose, a volte totalmente sbagliate e senza dar spazio ad alcun reale contradditorio. Sapere che da oltre un decennio l’Europa è stata dichiarata polio-free, che da quasi 35 anni non c’è più stato un solo caso di poliomelite spontanea in Italia e che i rari casi che abbiamo avuto sono stati solo quelli conseguenti alle vaccinazioni dovrebbe lasciare ben pochi dubbi sul come comportarsi.

Se proprio si è decisi a vaccinare i propri figli aspettare più possibile (almeno i 2 anni di età) che maturi il sistema immunitario. Una cura omeopatica, prima e dopo la vaccinazione, può aiutare a ridurre il rischio di complicanze.

Ci sono delle anamnesi accurate da effettuare precedentemente alla vaccinazione per riconoscere un soggetto con deficit immunitario?

Ci sono e purtroppo raramente vengono fatte, bisognerebbe visitare ogni bambino e raccogliere una dettagliata anamnesi al fine di escludere ogni possibile stato di malessere che può aumentare enormemente il rischio di danni da vaccino. Un bambino non dovrebbe vaccinarsi se non è in ottime condizioni di salute psico-fisica.

Cosa consiglia ai viaggiatori ?

Consiglio di non recarsi con bambini piccoli in paesi dove alcune pericolose malattie sono ancora endemiche e le condizioni igienico-sanitarie sono troppo precarie.

Agli adulti consiglio di curare bene il proprio “terreno” prima di partire, rinforzando il più possibile le difese immunitarie con una corretta alimentazione, attività fisica e, ove ve ne sia la necessità, con una cura omeopatica profonda da fare prima e durante il viaggio. Sarà compito del medico poi consigliare dei rimedi omeopatici individualizzati da tenere a portata di mano che potrebbero servire durante la permanenza nel luogo in cui si va.

*APPROFONDIMENTI

Th1 e Th2?

Il sistema immunitario riceve continuamente innumerevoli input ai quali risponde in modo sia specifico che aspecifico e sia con reazioni acute che croniche.
Tra le sue reazioni, spiccano però, per frequenza e importanza, le risposte TH1 e TH2 e quella infiammatoria.

RISPOSTA TH1 E TH2

Esistono due tipi di risposta immunitaria linfocitaria: la risposta TH1 e quella TH2.
La risposta TH1 è orientata in senso citotossico nei confronti di virus e batteri. È sostenuta dall’IFN-γ (che attiva la produzione di radicali liberi, NO soprattutto, da parte dei macrofagi e inibisce la risposta TH2) e dall’IL-12 (che stimola le cellule NK a produrre IFN-γ).

È una risposta carente nei Paesi industrializzati ove prevale la risposta TH2.
La risposta TH2 è orientata in senso anticorpale ed è tipica delle malattie allergiche.

*la risposta varia in base ai virus contenuti nei vaccini (vivi o attenuati)

(https://vacciniinforma.it/?p=3370)

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Poliomielite e “caso Ucraina” cosa ci viene omesso?

Per eventuali approfondimenti su quanto scritto nella presentazione,cliccare di seguito

http://www.omeosan.it/

oppure consultare la pagina su social

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Vaccinazioni: reale rischio o beneficio? L’intervista al Dottor Miedico

Vaccini Informa ringrazia il Dottor Dario Miedico per il suo prezioso contributo in merito a questa scottante tematica. Ringraziamo per la Sua correttezza e professionalità, nella speranza che si faccia tesoro delle sue preziose risposte e considerazioni.

news

Dottor DARIO MIEDICO

Medico legale, specializzato anche in igiene ed epidemiologia, medicina del lavoro.

Segue la questione delle vaccinazioni da oltre trent’anni ed ha seguito molte decine di cause ad esse correlate.
E’ tra i fondatori dal 1972 di Medicina Democratica, movimento di lotta per la salute e collabora con diverse associazioni di medici, avvocati e genitori che si battono per la libertà di vaccinazione e per la tutela dei bambini danneggiati

 

Video pubblicato il 10 marzo 2014

Di seguito L’intervento del Dottor Dario Miedico e della Dottoressa Gabriella Lesmo sul tema delle vaccinazioni e dell’abolizione dell’obbligo vaccinale per la Commissione regionale Sanità della Lombardia.

  • Alla luce delle recenti prese di posizione di alcune personalità a livello di governo, le quali hanno affermato che saranno attuate, o demandate all’ordine dei medici, misure repressive contro i sanitari che sconsigliano una profilassi vaccinale, qual è la sua posizione?

Sono assolutamente contrario a qualunque iniziativa repressiva o tendente a limitare la libertà di cura ad opera del medico di base.

Iniziative del genere non solo sono sbagliate ed antidemocratiche ma sono anche pericolosissime per la popolazione”.

 

  • Si è spesso affermato che i non vaccinati siano un pericolo per il resto della popolazione. Cosa ci può dire in merito?

“Questa affermazione è quantomeno assurda: chi si vaccina non dovrebbe avere di queste paure, a meno che non metta in dubbio l’efficacia di questa prassi, mentre chi non si vaccina evidentemente non le ha”.

 

  • Qual è la sua opinione in merito al mito della “Herd Immunity”; La vaccinazione dona una reale immunità? Quali sono i reali rischi?

“Studi scientifici portati avanti da diversi gruppi di ricerca e le stesse dichiarazioni di prestigiosi scienziati come la Dottoressa Tetyana Obukhanych  sfatano questo mito. Non vi è alcuna garanzia che i vaccini svolgano effettivamente la loro funzione, ma il rischio vero è che chi si è vaccinato si consideri immune anche quando in realtà potrebbe non esserlo”.

 

  • Ritiene possibile la trasmissione del virus a causa proprio della vaccinazione?

“È successo in passato (vedi vaccino Sabin orale attualmente sostituito) , ma non dimentichiamo il caso del virus Sirmian SV40, sospetto cancerogeno, scoperto nel vaccino antipolio solo dopo milioni di vaccinazioni eseguite”.

 

  • Le proposte di intensificazione delle vaccinazioni fanno riferimento alla presenza di nuovi focolai di patologie in qualche paese: difterite in Spagna e Polio in Ucraina;cosa può dirci in merito?

“Come una rondine non fa primavera un caso non può essere considerato né focolaio né epidemia. Questi casi andrebbero comunque sempre verificati. Il sito del Ministero riferisce che l’ultimo caso di difterite in Italia risale al 1991 ma posso assicurare, perché l’ho seguito personalmente in qualità di medico legale, che non si è trattato di difterite, mentre l’ultimo caso ufficialmente accertato di Polio è del 1982″.

 

  • Soffermandoci sui danni relativi alle vaccinazioni, quale tra queste è più temibile?

“Le vaccinazioni sono un atto sanitario, che come qualsiasi altro può portare effetti benefici ma espone anche a possibili reazioni avverse.

Per questo va valutato il rapporto tra rischi e benefici, che col mutare delle condizioni ambientali, igieniche, individuali e di effettivo rischio di contrarre la patologia per la quale si viene vaccinati, può far propendere a volte per una scelta, a volte per l’altra.

La situazione italiana di oltre 40 anni fa, ad esempio, non è minimamente paragonabile con quella attuale, e ciò dovrebbe comportare almeno una adeguata revisione del calendario vaccinale, che oltretutto è completamente difforme rispetto alla maggioranza dei paesi europei.

Le vaccinazioni comunque, una volta verificatane la necessità, andrebbero eseguite in condizioni di assoluta sicurezza, dopo aver controllato tramite specifiche indagini la mancanza di controindicazioni, riducendone il numero per inoculazione e ad una età più avanzata.

Nelle condizioni attuali, praticate senza esami preventivi, in dosi uguali per tutti, inoculando fino a sette vaccini contemporaneamente e ad un’età (a volte neppure tre mesi di vita) nella quale il peso del bambino è assolutamente inferiore a qualsiasi standard considerato valido per un adulto, e per di più con l’utilizzo di adiuvanti a loro volta molto pericolosi, possono portare a reazioni avverse anche gravi e gravissime, che si possono verificare portando danni al sistema immunitario, all’encefalo, al sistema nervoso, tutti con ulteriori possibili complicanze sia cognitive che agli altri organi“.  

 

  • Esistono i danneggiati da vaccino?

“I danneggiati da vaccino esistono, ed esiste una specifica legge dello Stato, la 210/92 che prevede un indennizzo per coloro che ne sono vittime.

Una casistica in merito, però, non viene raccolta, poiché l’indicazione di segnalare i casi di reazione avversa non viene rispettata, gli stessi casi vengono in primis ignorati o negati dagli stessi medici e la stessa scienza medica riconosce che ogni dato in merito sia ampiamente sottostimato”.

 

  • Sono possibili danni prodotti dal vaccino a causa delle caratteristiche fisiche del soggetto vaccinato. Quali sono i soggetti che non possono assolutamente sottoporsi ad una profilassi vaccinale?

Una specifica Circolare del Ministero elenca una serie di situazioni patologiche di fronte alle quali viene sconsigliata ogni forma di vaccinazione.

Il vero problema è che non solo quella lista è largamente incompleta, ma soprattutto senza analisi preventive specifiche per ogni soggetto non si è in grado di sapere se quelle patologie non sono già in incubazione o potenzialmente presenti, ad esempio per predisposizioni genetiche”.

 

  • Sostanze contenute nei vaccini; cosa sono e perché sono considerate pericolose?

“In passato nei vaccini l’adiuvante più utilizzato era il  Thimerosal, contenente mercurio.

Dopo centinaia di cause avanzate da famiglie di minori vaccinati e colpiti da reazioni avverse questo è stato parzialmente eliminato, ma sono stati introdotti altri elementi quali formaldeide, squalene, alluminio, tutti tossici ed in quantità esagerate rispetto al peso corporeo dei soggetti destinati a riceverle.

Non entro nel merito della loro cancerogenicità ma sicuramente la loro tossicità è dimostrata”.

 

  • Come mai si continua a negare l’esistenza di studi che confermano la pericolosità di alcune vaccinazioni?

“Negarne l’esistenza è impossibile, esistono, sono presenti nelle banche dati di rilievo internazionale, portano il nome ed il cognome degli scienziati che le hanno pubblicate.

In realtà è un dato certo che sono minoritarie rispetto alle pubblicazioni che invece sostengono l’innocuità o la non afferenza dei vaccini con alcune patologie.

Questo è comprensibile sia se si tiene conto del fatto che la ricerca ha progressivamente perduto la sua autonomia a favore di finanziamenti che solitamente arrivano proprio dalle industrie farmaceutiche, sia tenendo conto che della maggior parte di queste gravi patologie la scienza medica non è ancora riuscita a individuare l’esatta eziologia”.

 

  • Parliamo di prevenzione e del principio di cautela.  Quale l’età migliore per vaccinare un bambino? Condivide la necessità di esami prevaccinali? Quali sono e quali consiglia, sempre a proposito di una corretta anamnesi preventiva? Nel caso di una corretta anamnesi familiare invece quali malattie giudica importanti e rilevanti nei confronti del soggetto da vaccinare?

“Non esistono indicazioni di carattere generale che vadano bene per qualunque situazione.

Se una coppia di genitori decide di optare per la vaccinazione, eseguirà quelle che a suo giudizio possono rappresentare il maggior pericolo, considerando anche l’età del piccolo e fornirà al medico vaccinatore tutti gli elementi necessari per una corretta anamnesi sia individuale che familiare.

Sicuramente una serie di test potrà fornire indicazioni sia relativamente ad una situazione anticorpale già maturata sia rispetto ad eventuali controindicazioni non individuabili altrimenti.

A mio giudizio più si va avanti con l’età minori sono i rischi di reazione avversa”.

 

  • Quanto hanno inciso le vaccinazioni nell’eradicazione di alcune patologie  o quantomeno nella loro sensibile riduzione?

Ritengo che la disponibilità di acqua potabile, una sufficiente alimentazione, l’uso di fognature e di abitazioni adeguate ecc. ecc. siano le reali condizioni che hanno di fatto debellato la maggioranza delle malattie infettive.

Le vaccinazioni hanno sicuramente avuto un ruolo, come ad esempio gli antibiotici (non per questo avrebbe senso l’obbligo di utilizzo di questi ultimi per “prevenire” tonsilliti ed influenze).

Oggi, anche quando alcune di esse si manifestano o si dovessero manifestare, la capacità di un immediato isolamento, le terapie sempre aggiornate e una eventuale immunizzazione del gruppo di contatto possono essere giudicate sufficienti ad affrontarle”.

 

  • Andrew Wakefield e le sue affermazioni. I giornali, ma anche le affermazioni degli esponenti del Ministero richiamano il caso Wakefield, sostenendo che le paure di chi si oppone alla vaccinazione nascono dal caso di uno studio pubblicato su Lancet ma in seguito smentito dallo stesso autore. Cosa è successo veramente?

“Bisogna ricordare che il Dr. Wakefield insieme al Dr. Smith pubblicò i risultati di uno studio che correlava l’autismo alla vaccinazione anti MMR, che in seguito venne giudicato falso e con vizi nella costruzione dello studio stesso.

Il Dr. Wakefield, in seguito alla successiva espulsione dall’Ordine dei Medici inglesi, preferì trasferirsi a proseguire la sua attività negli USA, mentre il coestensore si appellò, vinse la causa e venne reintegrato nel suo ruolo.

Ma più che quello studio, al quale non ha senso fare riferimento, oggi ci si riferisce a quelli di altri scienziati i quali, come Il Dr. Steve Walker e colleghi, dimostrano la presenza di variazioni molecolari nei tessuti intestinali dei bambini con diagnosi di autismo.

Anche la Dottoressa Theresa Deisher afferma che  l’autismo troverebbe correlazione con i frammenti di DNA umano contenuto nei vaccini.

Queste ricerche dovranno essere sviluppate e solo successivamente si potranno esprimere pareri più adeguati”.

 

  • Ma a suo parere le malattie infettive, possono essere davvero debellate?

Si, e lo dimostra la storia dell’uomo e della medicina.

Basta pensare a malattie terribili come la Peste, la Lebbra, Il Vaiolo, ma anche la Malaria ed il Colera in Italia, scomparse senza che per alcune di esse sia mai stato utilizzato un vaccino”.

 

  • Ma cosa significa debellate? Che non esistono più?

“No, la maggioranza delle malattie infettive esistono ancora, ma l’importante è avere la capacità di tenere sotto controllo eventuali casi sporadici per impedire che i singoli casi possano trasformarsi in vere epidemie”.

 

  • In conclusione secondo lei attualmente i vaccini sono da considerare superati?

“No, i vaccini rappresentano una profilassi sanitaria importante, ma devono essere utilizzati esclusivamente per casi individuali, individuati come a rischio, ad esempio per viaggiatori che si recano all’estero in zone dove alcune patologie gravi sono tutt’ora presenti o per operatori sanitari costretti ad intervenire su malattie infettive estremamente contagiose, o di massa ma solo in presenza di reali rischi di epidemie e quando le stesse non fossero altrimenti contrastabili”.

 

studi

CORRELATI E RIFERIMENTI

Decreto leggi e correlati.Obiezione attiva e consenso informato.Intervista all’avvocato Mastalia e dell’illustre Professor Ruggiero.

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Il Dr Wakefield e relativi studi

Virus Sirmian SV40

La vittoria dell’igiene

“Sezione POLIO”

Gli studi della DrTheresa Deisher

Il “Caso Difterite”

MMR una vaccinazione tanto temuta. Informazioni e relativi foglietti illustrativi.

Ingredienti comuni nei vaccini

Vaccini,cosa non conosciamo? Grafici e studi tradotti

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VACCINI MAL CONSERVATI: È ALLERTA PER 140 BAMBINI CHE DOVRANNO SOTTOPORSI NUOVAMENTE ALLA STESSA VACCINAZIONE

Notizia condivisa da:

  • http://milano.corriere.it/notizie/cronaca/15_agosto_27/vaccino-era-mal-conservato-nuova-profilassi-140-bambini-0596d7ac-4c89-11e5-9b47-ed94dd84ed07.shtml

Il vaccino era mal conservato

Nuova profilassi per 140 bambini

Segnalata in ritardo la rottura del frigorifero. L’Asl corre ai ripari e rassicura: «Non c’è pericolo». La preoccupazione e la rabbia dei genitori

ATTENZIONE 1

Circa 140 bambini sono stati richiamati dall’Asl dopo la scoperta che i vaccini a cui erano stati sottoposti nell’ultima decade di luglio non erano ben conservati a causa della rottura di un frigorifero.

Il problema è che il sistema d’allarme della cella del distretto di Casalpusterlengo ha rilevato il problema con notevole ritardo, quando i vaccini (per la maggior parte esavalenti sui neonati) erano già stati somministrati.

Nello specifico la temperatura ha avuto un picco fino a meno 10 gradi sottozero, una temperatura tutt’altro ottimale per la conservazione dei vaccini, che si sono ovviamente ghiacciati. Grande la preoccupazione delle 140 famiglie richiamate che nei giorni scorsi hanno tempestato di chiamate il centralino dell’Azienda sanitaria, terrorizzati che il vaccino mal conservato possa aver causato effetti negativi sui loro figli e arrabbiati che il problema sia stato scoperto e segnalato con un mese di ritardo.

L’Asl ha tranquillizzato i genitori e diramato una spiegazione in merito:

«Non c’è possibilità che l’alterazione della temperatura di un vaccino lo renda pericoloso, può solo diminuirne l’efficacia.

Anche l’effettuazione di una dose supplementare di un vaccino che ha determinato una risposta immunitaria comporta unicamente un rafforzamento dell’immunità».

RESTIAMO SCONCERTATI RIGUARDO LE AFFERMAZIONI DELLA STESSA ASL,TUTTO CIO’  E’ DA DENUNCIA IMMEDIATA.

Resta la preoccupazione dei genitori.

 

Fonti correlate

Vaccini conservati male
26 agosto 2015 
Si rompe un frigorifero e circa 140 persone, tra cui moltissimi neonati, vengono richiamati per rifare il vaccino.

Allarme tra le famiglie della Bassa.

Il caso riguarda il distretto Asl di Casale dove tra il 20 e il 29 luglio sono stati somministrati i vaccini, come quello esavalente obbligatorio per i bimbi di 3 mesi.

 

Due giorni fa però la nuova comunicazione dell’Asl: il frigorifero era andato fuori temperatura, i bambini devono essere riportati in ambulatorio per una nuova dose.

  • http://www.ilcittadino.it/p/notizie/cronaca_basso_lodigiano/2015/08/26/ABbg7mBH-vaccini_conservati_male.html
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Meningite:come incutere la paura e seminare il panico

Meningite:come incutere la paura e seminare il panico;è questo ciò che viene fatto quando si parla di malattie infettive.

Oggi su tutte le prime pagine troviamo la meningite, ieri l’influenza aviaria o la SARS.

L’informazione per i genitori, giustamente preoccupati, è affidata solo ai mezzi di informazione.

Questi svolgono come si deve il proprio lavoro? Sui giornali ripetutamente non vengono riportate le basilari informazioni sulle cause degli avvenuti decessi.

Campagna mediatica del terrore?

Esiste in realtà la vera libertà di Stampa? L’amplificazione mediatica (errata tra l’altro) porta a fenomeni d’isteria collettiva in mancanza di una chiara e corretta informazione scientifica.

libertà di stampa

“Siamo nell’attesa di una nuova pandemia mondiale che causerà milioni di vittime” questo ci viene propinato,ma è una realtà?

La sola parola”meningite” incute paura. Non c’è genitore che, dopo la notizia dell’ennesimo caso, prontamente riportato dai giornali, non si sia chiesto come sia possibile che ancora oggi si possa morire di meningite.

La parola al Dott.Serravalle e le sue considerazioni ormai note.

In realtà non esiste un vaccino contro la meningite. La meningite è un’infiammazione delle membrane che avvolgono il cervello e il midollo spinale (le meningi). La malattia generalmente è di origine infettiva, può essere causata da virus, da batteri o da funghi[1].

Sull’onda dell’emozione suscitata dai recenti e drammatici casi, si pensa di offrire gratuitamente le vaccinazioni contro pneumococco,meningococco C e finalmente il nuovo meningococco B, a tutti i bambini (tranne in Puglia,dove è gratis).

Risultato? Un bambino di 15 mesi potrebbe essere sottoposto, con i vari richiami, a più di 29 vaccinazioni, considerando che sono consigliate, oltre all’esavalente, anche le vaccinazioni contro morbillo, parotite, rosolia, varicella ed influenza.

  • Nessuno può sapere quali alterazioni del fragile equilibrio immunitario di un bambino si possano verificare nel volgere degli anni dopo un’esposizione così precoce, massiccia e ripetuta.

La meningite è un’infiammazione delle membrane che avvolgono il cervello e il midollo spinale (le meningi). La malattia generalmente è di origine infettiva, può essere causata da virus, da batteri o da funghi.

La forma batterica è più rara ma più importante clinicamente. Negli individui sani l’80% dei casi di meningite batterica è provocato da tre agenti patogeni: l’Haemophilus influenzae di tipo b (emofilo), lo Streptococcus pneumoniae (pneumococco) e la Neisseria meningitidis (meningococco).

Dove la tubercolosi è ancora diffusa, il suo agente patogeno, il Mycobacterium tubercolosis, è ancora una temutissima causa di meningiti. Ma qualsiasi batterio può provocarla, da quelli che in genere causano una banale cistite, come l’Escherichia Coli, a quelli che provocano diarrea, come le Salmonelle. Anche la Listeria monocytogenes, un batterio ubiquitario che può contaminare gli esseri umani attraverso il cibo provocando la listeriosi.

Le diverse forme di Meningite

Esistono poi altre forme, più rare. La meningite cronica, ad esempio, è data da microorganismi che si riproducono molto più lentamente nell’organismo umano. I sintomi sono gli stessi di quella acuta, ma si sviluppano nell’arco di tre-quattro settimane. La meningite di origine fungina si manifesta invece su persone che presentano deficit immunitario. Infine, la meningite può derivare anche da forme allergiche, da qualche tipo di cancro e da malattie infiammatorie come ad esempio il lupus eritematoso sistemico.

  • La forma virale, detta anche meningite asettica, è quella più comune, solitamente non ha conseguenze gravi e si risolve nell’arco di una decina di giorni.

I batteri spesso responsabili sono:

Neisseria meningitidis (meningococco).

E’ un ospite frequente delle prime vie respiratorie. Esiste un consistente numero di soggetti nella popolazione che presenta questo batterio nel rinofaringe. Dal 2 al 30% dei bambini sani, in periodo non epidemico sono portatori a sintomatici, e questa presenza non è correlata a un aumentato rischio di meningite o altre malattie gravi. In confronto ai portatori sani, il numero di casi di malattia è molto basso, e non sono noti i fattori che scatenano la malattia conclamata.

Sono stati identificati 13 diversi sierogruppi, ma sono 5 (denominati A, B, C, W135 e Y) quelli che causano meningite e altre malattie gravi ( i B e il C sono i più frequenti in Europa mentre il gruppo A si trova in Asia e in Africa ).

La trasmissione avviene per via respiratoria, i pazienti sono infettivi per circa 24 ore dall’inizio della terapia, con un periodo di incubazione di 1-10 giorni. I sintomi non sono diversi da quelli delle altre meningiti batteriche, ma nel 10-20% dei casi la malattia è rapida e acuta, con un decorso fulminante che può portare al decesso in poche ore.

Sintomi e diagnosi

I primi sintomi della meningite possono facilmente essere confusi con quelli di una qualsiasi malattia acuta. Solitamente peggiorano nell’arco di un paio di giorni, ma in qualche caso il decorso della malattia è estremamente rapido, con il rischio di un grave danno cerebrale o di morte.
La malattia classicamente si manifesta con:

  • irrigidimento del collo
  • febbre alta
  • mal di testa acuto
  • vomito o nausea
  • senso di confusione
  • sonnolenza
  • convulsioni
  • fotosensibilità

Nei neonati alcuni di questi sintomi non sono molto evidenti. Può esserci una spiccata irritabilità, con pianto, ipersensibilità agli stimoli esterni e sonnolenza al di sopra della norma. A volte si nota la estroflessione della fontanella cranica, che assuma un aspetto bombato.

  • Streptococcus pneumoniae (pneumococco): può essere responsabile di otite, polmonite, sepsi, oltre che meningite. Si riconoscono fino ad oggi 90 sierotipi diversi.
  • Haemophilus influenzae (haemophilus): può determinare infezioni asintomatiche o sintomatiche delle vie aeree superiori e inferiori.

Raramente è responsabile di malattie invasive, quali quelle a carico delle meningi. In questo caso spesso c’è il tipo B.

Ma qualsiasi altro batterio può provocare una meningite. Anche i funghi possono esserne responsabili, soprattutto nelle persone affette da immunodeficienza.

  • Infine, la meningite può derivare anche da forme allergiche, da qualche tipo di cancro e da malattie infiammatorie come ad esempio il lupus. Si può quindi verificare anche come risultato di diverse cause non infettive, come la diffusione alle meningi di neoplasie o l’assunzione di alcuni farmaci. Può anche essere causata da diverse condizioni infiammatorie come la sarcoidosi, che in tal caso prende il nome di neurosarcoidosi, malattie del tessuto connettivo,e alcune forme di vasculite (infiammazione della parete dei vasi sanguigni).

La meningite batterica può insorgere in modo improvviso, accompagnata da febbre molto alta, mal di testa acuto e vomito. L’infiammazione provoca un accumulo di cellule infiammatorie,quindi un aumento della pressione all’interno del canale spinale e della scatola cranica.

La diagnosi si effettua con un’analisi del contenuto del liquor (puntura lombare) e con una coltura batterica. Un intervento tempestivo può costituire l’unica possibilità per salvare la persona malata.

Nei paesi ad alto reddito e a clima temperato il numero di casi di meningite è piuttosto sporadico e non dà frequentemente luogo a importanti focolai epidemici. Secondo i CDC americani l’incidenza della meningite nel mondo è di 0,5-5 casi per 100 mila persone.

Dagli anni ’80 esiste nel nostro paese un sistema di notifica obbligatorio e un sistema di sorveglianza speciale avviato dall’Istituto superiore di sanità (Iss) all’interno del quale sono raccolti i dati sulla presentazione clinica della malattia invasiva da N. meningitidis e sull’agente identificato. All’Iss si provvede anche alla completa caratterizzazione degli stipiti batterici di Neisseria meningitidis isolati nei pazienti.

I dati definitivi pubblici fanno riferimento al 2005, anno in cui sono state registrate 1034 segnalazioni. Il patogeno più frequentemente identificato è stato lo pneumococco (291 casi) seguito da meningococco (324) e da haemophilus influenzae (30).

Abbiamo visto che sono numerosi i tipi di pneumococco, differenti in base alla composizione della capsula polisaccaridica che li riveste. La maggior parte dei casi di malattia è dovuta ad uno dei 23 tipi capsulari più comuni. Questa variabilità è alla base della difficoltà di messa a punto ed utilizzazione di vaccini efficienti. Inoltre, il polisaccaride della capsula ha un potere scarsamente immunogenico per i bambini sotto i due anni di età. Il vaccino pneumococcico per gli adulti contiene 23 polisaccaridi capsulari, quello per i bambini ne contiene 7.

  • L’età media dei casi di meningite da pneumococco è maggiore rispetto a quella dei casi da meningococco e da haemophilus: 33 casi nella fascia 1-14 anni; 230 in quella 25->64 anni.
  • L’incidenza della meningite da meningococco nel nostro paese è minore rispetto al resto d’Europa.

La malattia si presenta con forte stagionalità, con picchi in inverno e primavera. Nella fascia di età 1-14 anni vi sono stati 112 casi, 152 nelle fasce 15-64 anni. La maggior parte dei meningococchi identificati negli ultimi anni è risultata appartenere al sierogruppo B (75% nel 2001, 60% nel 2002, 56% nel 2003), tuttavia recentemente si osserva un incremento dei casi da sierogruppo C. Le infezione da Meningococco C sono state 115, quelle da sierotipo B 93 nel 2005. Dei 30 casi di meningite da Haemophilus influenzae del 2005, 6 sono stati segnalati nella popolazione da 1 a 14 anni, 20 in quella 15-64.

 

“Non può quindi esistere un vaccino contro la meningite, non esistono armi per combattere tutte le meningiti, i vaccini esistenti consentono di procurare anticorpi solo contro una piccola parte di queste infezioni”.

La durata della protezione vaccinale non è ancora stata definita.È quindi importante valutare l’efficacia, cioè sapere quanti, precedentemente vaccinati, hanno sviluppato la malattia.

Esistono due tipi di vaccino:

  • Vaccino coniugato, con il sierotipo C, protegge solo contro il meningococco di tipo C. Il vaccino coniugato è vaccino composto da un polisaccaride (antigene “debole”) legato chimicamente ad una proteina “carrier”. La unione (coniugazione) di questi due antigeni il polisaccaride e la proteina “migliora la risposta immunitaria”
  • Vaccino polisaccaridico, con i sierotipi A, C, W135, Y. Questo vaccino è composto solo da polisaccaridi (antigeni “deboli”) non è in grado di stimolare le difese immunitarie nei bambini di età inferiore ai due anni. E’ indicato in particolare per le persone che si recano in Paesi diversi dal nostro dove i ceppi A, W135 e Y sono causa di estese epidemie.

Esiste infine un altro grosso problema che riguarda il vaccino antipneumococco. La somministrazione di massa ai bambini del vaccino in uso (attivo per 7 sierotipi) sta provocando un preoccupante fenomeno:

“l’aumento di incidenza di infezioni provocate dagli altri sierotipi (cioè di quelli non contenuti nel vaccino), l’insorgenza di infezioni provocate da sierotipi diversi, precedentemente non segnalati, e la maggiore diffusione di ceppi resistenti agli antibiotici, soprattutto la penicillina, con inevitabili conseguenze negative sulla possibilità ed efficacia terapeutica. L’utilizzo massiccio di questa vaccinazione contro 7 ceppi fa sì che aumenti la virulenza degli altri per diventare dominanti”.

Anche per il vaccino antimeningococco di tipo C si sono creati problemi analoghi. In Scozia, dopo l’introduzione estesa del vaccino contro il tipo C. si è registrato un aumento di morti causati dal meningococco di tipo B.

  • È stato ipotizzato che introdurre massicciamente un vaccino contro un sierotipo, possa indurre la proliferazione e la maggiore aggressività degli altri sierotipi contro i quali non c’è vaccino.

Un’evoluzione inattesa della vaccinazione di massa contro il meningococco di tipo C si è avuta anche in Spagna, dove, dopo estesa campagna vaccinale, è stata riscontrata la presenza di un tipo B molto virulento ed i ricercatori ipotizzano che possa essere derivato da una mutazione genetica del tipo C “vaccinabile”.

Si afferma che la vaccinazione di massa contro l’haemophilus influenzae B sia capace di ridurre l’incidenza di meningite provocata da questo batterio. Eppure in quei paesi come Olanda e Regno Unito che da qualche tempo eseguono questa pratica, dapprima si è avuta una diminuzione delle segnalazioni di malattia, ma qualche anno dopo, malgrado coperture molto alte, i casi hanno ricominciato ad aumentare anche in bambini correttamente vaccinati secondo lo schema vigente nel Regno Unito. Si ipotizza che il ripresentarsi di infezione invasive nonostante l’alta copertura vaccinale possa essere addebitato al fatto che gli anticorpi indotti dalla vaccinazione si riducono o scompaiono nei bambini entro i primi cinque anni di vita.

  • Ricordiamo infine che nessun vaccino è del tutto sicuro o sempre efficace, e che le reazioni avverse sono sempre presenti, come per qualsiasi altro farmaco. Consultando i dati del Vaers, Vaccine Adverse Event Reporting System, il sistema di vaccino vigilanza americano, ne abbiamo la conferma.

Ad esempio;

  • Tra gli effetti collaterali del vaccino antimeningococco C sono stati segnalati, oltre a febbre, mal di testa, orticaria, parestesia, tumefazione nella sede della puntura, sindrome di Guillane-Barré, anemia emolitica, encefalomielite acuta disseminata, porpora di Schonlein-Henoc e casi di meningite comparsi immediatamente dopo la somministrazione del vaccino e da questo causate.

 

Studio meningite asettica 

  • http://wwwnc.cdc.gov/eid/article/18/11/12-0090_article.htm
  • http://www.cdc.gov/vaccinesafety/vaccines/mmrv/vsd_mmrv_safetystudy.html

VERITA’ OMESSA VOLUTAMENTE QUELLA DELLE LINEE GUIDA DELL’AAP?

Il nuovo vaccino contro il meningococco di tipo B. Cosa sappiamo in merito?

sipario1

L’American Academy of Pediatrics (AAP) non raccomanda la vaccinazione di routine dei bambini tra i 2 mesi e i 10 anni di età a meno che non ci siano dei rischi di malattia meningococcica.


  •  Aggiornamento delle Linee Guida Internazionali
  • Linee guida sul vaccino anti-meningococco e alcune riflessioni sulla meningite da meningococco C

Sono state aggiornate a cura dell’”American Academy of Pediatrics“, e pubblicate sulla rivista “Pediatrics” le raccomandazioni sul vaccino anti-meningococco nei bambini e negli adolescenti. Il precedente documento era datato 2011.

Le malattie meningococciche sono gravi malattie batteriche causate dal Meningococco (Neisseria meningitidis). Il  Vaccino Anti-Meningococco parlando anche di Neisseria meningitidis – è un patogeno coinvolto in patologie gravi, potenzialmente fatali, come la meningite e la sepsi meningococcica.

L’American Academy of Pediatrics non raccomanda la vaccinazione di routine dei bambini tra i 2 mesi e i 10 anni di età a meno che non ci siano dei rischi di malattia meningococcica.

  • Scarica e leggi il documento in ful text:

Policy Statement: Updated Recommendations on the Use of Meningococcal Vaccines

Le nuove indicazioni dell’AAP aggiornano e ribadiscono quelle del 2011, integrando le indicazioni deiCenters for Disease Control and Prevention di Atlanta.

Raccomandazioni AAP per bambini al rischio  di malattia meningococcica

28/07/2014 per il rilascio: 28 luglio 2014

Ovviamente tutto tace sulle nuove indicazioni dell’AAP che aggiornano e ribadiscono quelle del 2011, integrando le indicazioni dei Centers for Disease Control and Prevention di Atlanta ma pubblicate prima della commercializzazione dei vaccini  MenACWY-CRM [Menveo, Novartis] e Hib-MenCY-TT[MenHibrix GlaxoSmithKline] per uso pediatrico.

Dalla fine degli anni 90, l’incidenza della malattia meningococcica è diminuita negli Stati Uniti, ma per i bambini e gli adolescenti che potrebbero essere a rischio malattia, l’Accademia americana di pediatria (AAP) ha aggiornato le raccomandazioni per questo vaccino.

Per questo motivo nella dichiarazione politica pubblicata online il 28 luglio, l’AAP raccomanda     ( in caso di rischio per la malattia  meningococcica)  un vaccino meningococcico coniugato appropriato alletàinvece del vaccino meningococcico polisaccaride per bambini e gli adolescenti.

Il consiglio è di usare il vaccino anti-meningococco di routine negli adolescenti e giovani adulti, limitandone l’uso sotto i 10 anni tranne i casi di aumentato o persistente rischio di malattia meningococcica invasiva.

Negli ultimi 20 anni la distribuzione dei sierogruppi del meningococco, implicati in forme sistemiche negli Stati Uniti, si è molto modificata. Circa il 30% dei casi è sostenuto dai sierogruppi B, C e Y, anche se la distribuzione varia nei diversi luoghi e nel tempo. Circa tre quarti dei casi fra gli adolescenti e gli adulti sono causati da sierogruppi C, Y e W135.

Nel lattante prevalgono i casi da sierogruppo B.

Testo e documento PDF  di seguito

 

Aspetti epidemiologici della meningite

Nei paesi ad alto reddito e a clima temperato il numero di casi di meningite è piuttosto sporadico e non causa frequentemente importanti focolai epidemici. Secondo i Centers for Disease Control and Prevention americani l’incidenza della meningite nel mondo è di 0,5-5 casi per 100 mila persone. In Italia dal 1996 è attivo un sistema di sorveglianza dedicato alle meningiti batteriche che negli anni successivi si è ampliato a includere tutte le malattie invasive da meningococco, pneumococco ed emofilo.

Dati di sorveglianza delle malattie batteriche invasive aggiornati al 31 ottobre 2014 (Istituto Superiore di Sanità)issmen

ANNO

TOTALE
CASI

Streptococcus
pneumoniae
Neisseria
meningitidis
Haemophilus
influenzale
StreptB
M.Tubercolosis
Listeria
Altro
Non
identificato

2013

1369

963

162

78

20

9

47

63

54

2012

1178

797

137

63

18

10

40

71

58

2011

1113

730

152

49

14

8

40

61

78

2010

1343

848

149

70

21

15

68

82

70

2009

1276

738

187

54

16

10

55

79

137

2008

1255

691

180

49

24

13

56

84

158

2007

1063

524

183

38

27

13

44

78

156

2006

768

270

179

20

20

8

33

74

164

2005

1033

290

324

30

28

14

28

99

220

2004

982

300

343

19

34

16

35

67

168

2003

966

308

277

35

21

18

26

79

202

2002

838

228

217

38

29

33

36

70

187

2001

802

232

208

54

26

24

32

56

175

2000

910

243

250

57

26

33

39

65

197

1999

1057

306

275

84

30

52

36

65

209

1998

841

258

155

96

32

32

33

57

178

 

Dati e coperture vaccinali

Nello sviluppare il nostro pensiero, useremo i dati forniti dall’Istituto Superiore di sanità. Altre informazioni, cioè quelli adesso in esclusivo possesso dell’Ospedale romano, ci piacerebbe che venissero resi pubblici subito. E’ lecito comunicare se i tre bimbi in oggetto erano vaccinati? E se non lo erano, è forse dipeso dal fatto che la prima vaccinazione si esegue al 3° mese e che pertanto l’età di almeno due dei tre bambini malati non ha permesso l’immunizzazione? In cambio forniamo la tabella delle coperture vaccinali. Il dato nazionale indica un valore del 94,6%, e addirittura del 97,8% per il Lazio. La “famosa” immunità di gregge dovrebbe essere assicurata, e il calo delle vaccinazioni denunciato non appare confermato dai numeri.ped2013

La meningite da Haemophilus influenzae

Haemophilus influenzae: si tratta di un gruppo di batteri che, nonostante il nome, non hanno rapporto con il virus influenzale. Nel genere Haemophilus, la specie Haemophilus influenzae è la più importante per le patologie che può provocare. Essa comprende 6 sierotipi, classificati con le lettere A/F, ed un gruppo di ceppi non capsulati. L’Haemophilus influenzae di tipo B (HIB) è il ceppo patogeno più importante. Colpisce prevalentemente neonati e bambini di meno di 2 anni. Gli Emofili fanno parte della normale flora batterica della gola o del naso, dove non danno alcun problema e si trasmettono da una persona all’altra per via aerea, con le goccioline della saliva emessa con la tosse o lo sternuto. Quasi tutti i bambini durante i primi 5-6 anni di vita vengono a contatto prima o poi con l’Emofilo. In genere, a seguito di questo contatto, essi non subiscono alcun danno e sviluppano gli anticorpi che li proteggeranno nelle età successive. Tuttavia in alcuni casi, l’Emofilo riesce a raggiungere il sangue e, tramite questo, a localizzarsi in altri organi dove causa malattie molto gravi. Tra queste la più frequente è la meningite.

allegati alla fonte seguente

  • http://www.assis.it/la-grande-paura-fatti-dicerie-e-invenzioni-sulle-meningiti-1-parte/

Meningiti e informazione

ALLEGATI

  • Il vaccino pneumococco può non prevenire la malattia invasiva nei bambini. La rivista scientifica Pediatrics ha pubblicato uno studio il 2 Febbraio 2015.
    “Il nostro studio ha trovato un aumento significativo del rischio di malattia pneumococcica (IPD) e di un esito fatale tra i bambini con comorbilità rispetto ai bambini sani”, gli autori dello studio concludono. “I sierotipi che non sono inclusi nel vaccino coniugato attualmente disponibile sono più frequenti e rappresentano la causa della malattia in questi bambini.”

Forse sarebbe il caso di riflettere.

Questa politica del terrore dovrebbe scomparire lasciando spazio all’informazione vera e giusta,reale e supportata da DATI.

Nulla dovrebbe essere omesso.

L’informazione va tutelata e ciò non viene assolutamente fatto.

I recenti avvenimenti hanno portato ad una paura insana,ad un terrore e ad una corsa alle vaccinazioni senza sapere nulla in merito.

Chiediamo ai giornalisti che nessun dato venga omesso e chiediamo alla stampa e ai media che venga fatta chiarezza.

Un esempio?

E’ morta la bimba di 40 giorni ricoverata per meningite. La mamma: “Non si è fatto abbastanza”

Questi drammatici casi mettono in luce quello che realmente accade. Si incentiva tramite terrorismo a vaccinare quando successivamente viene scoperto che la meningite in questo drammatico caso era una meningite da stafilococco ?


  • E poi ancora..

“Sanità, torna a colpire batterio meningite assente da anni: tre casi al Bambin Gesù”

I tre lattanti ricoverati, di 2, 3 e 5 mesi, uno dei quali in terapia intensiva per la criticità delle sue condizioni, hanno contratto in contesti completamente diversi questa forma di meningite che, fanno sapere dall’ospedale, “si riteneva debellata”.

20 Febbraio 2015

Approfondimenti/Bibliografia e articoli correlati

  • Tunkel A, Schilder AG. Acute Meningitis. In: Mandell GL, Douglas RM, Bennet JE, editors. Mandell, Douglas, and Bennett’s Principles and practice of infectious diseases. Sixth Edition ed. Philadelphia: Elsevier; 2005. p. 1083-126.
  • Angus DC, Linde-Zwirble WT, Lidicker J, Clermont G, Carcillo J, Pinsky MR.Epidemiology of severe sepsis in the United States: analysis of incidence, outcome, and associated costs of care. Crit Care Med 2001 Jul;29(7):1303-10

***pediatrics.aappublications***

***American Academy of pediatrics***www.aap.org***

***Fonte Medscape***

*** fonte epicentro***

ASTRATTO

VACCINI E NUOVE MALATTIE

24 GEN , 2015

Una malattia infettiva non è mai provocata esclusivamente da un agente esterno, da un virus o da un batterio. 

E’ fondamentale l’interazione con lo stato di salute della persona che ne entra in contatto. In alcuni periodi dell’anno, il meningococco, per esempio, è ospite abituale del naso fino al 40% dei bambini. Lo streptococco può provocare in alcune persone una tonsillite, in pochi bambini può causare una malattia reumatica, ma altre volte non causa alcuna patologia. L’articolo della dottoressa Emma Pistelli propone una riflessione su questi temi, analizzando la poliomielite e le infezioni virali che possono causare quadri clinici ad essa sovrapponibili, ed offre alcune soluzioni che vanno oltre le vaccinazioni…

  •  http://www.assis.it/vaccini-e-nuove-malattie/

  • http://www.phac-aspc.gc.ca/publicat/cig-gci/p04-meni-eng.php
  • http://www.assis.it/la-grande-paura-fatti-dicerie-e-invenzioni-sulle-meningiti-1-parte/

 

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Testimonianza e storia del piccolo Matteo

LA TESTIMONIANZA DEI GENITORI DEL PICCOL MATTEO


 Il piccolo Matteo e la sua storia

mani figlio padre

 

<Matteo e’ nato in una notte di fine luglio nel 2008, è arrivato alla trentasettesima settimana di gravidanza, un po’ in anticipo. Aveva solo un piccolo problema cardiaco, e doveva essere operato al cuore (CAV), lo abbiamo scoperto al 5° mese di gravidanza.

Mi hanno chiesto se volevo fare l’amniocentesi, ho risposto che ritenevo inutile farlo, perché io questo bimbo lo volevo a tutti i costi. Matteo è nato con parto naturale, appena nato lo vidi per pochi minuti ed notai i suoi occhietti a mandorla, così dolci e teneri. Dissi subito a mio marito che secondo me il bambino presentava la sindrome di Down, successivamente abbiamo avuto la conferma. Il bambino rimase ancora 10 giorni in ospedale, monitorato per problemi cardiaci.

Io tornai a casa, decidemmo di non dire niente ai parenti, finché Matteo non tornava a casa. Dopo 10 lunghi giorni abbiamo portato a casa Matteo, ed abbiamo detto ai parenti cosa aveva, tutti dissero “è nostro nipote”, a nessuno importava se era un bimbo down, ma lo hanno considerato subito un bimbo SPECIALE.


A novembre, a 4 mesi di vita, Matteo è stato operato a cuore aperto, aveva appena raggiunto il peso di 4kg.. Il bambino presentava affaticamento, beveva pochissimo latte, neanche 30ml. ad ogni poppata. L’intervento era andato bene, in sala d’attesa c’erano anche i nonni e gli zii, proprio tutti a tenerci su di morale. Non è facile stare li seduti su una sedia e aspettare che arrivi qualcuno, tanta ansia, nervosismo e poi cominciavo a pensare, pensare, ed a pensare che tutto andasse bene. Poi siamo tornati tutti a casa 15 giorni prima di Natale.

Arrivò anche l’appuntamento per la vaccinazione, Matteo fu sottoposto in un’unica seduta alla vaccinazione esavalente e pneumococco con il Prevenar. A due mesi e mezzo è stato sottoposto alla prima dose in ospedale ed il richiamo è stato somministrato presso la ASL.
Nel 2010 è stato vaccinato con il vaccino antinfluenzale H1N1, aveva solo 2 anni, dopo 15/20 giorni ha fatto la seconda dose sempre H1n1(tipo C).

Il bambino iniziò il primo anno di asilo e dopo 4 mesi cominciò piano piano a mangiare come i suoi compagni, una battaglia vinta ed io pensavo e vai finalmente!!!! Premetto che ha mangiato pappette dei neonati fino a 3 anni e 1/2, Matteo ha camminato bene, nonostante i plantari. Il bambino durante il secondo anno di asilo cominciò a camminare male, sembrava come se le sue gambe fossero bloccate, iniziarono visite presso ortopedici, pediatri dell’ospedale, genetisti, fisiatri e presso un ortopedico di Milano. Ques’tultimo ci disse subito che non si poteva fare niente e che dobbiamo aspettare quando il bambino avrà 9/10 anni per essere operato alle ginocchia (lussassione rotula bilaterale). Matteo nel 2012 ha fatto il vaccino antinfluenzale (2 dosi a distanza di 15 giorni). Nel 2014 non me la sono sentita di farglielo per un motivo ben preciso: dal secondo anno il bambino ha fatto la vaccinazione antinfluenzale, da ottobre a maggio, si erano susseguiti raffreddori, tosse, febbre, bronchiti, rash cutaneo e per 5/6 volte scarlattina ed è stato sempre male, quindi perché farlo? A cosa servono questi vaccini? A NIENTE!!!!

Matteo a maggio 2014 ha fatto anche il richiamo dei vaccini previsto a 6 anni ed a fine luglio ha presentato una forte gastroenterite che era durata un mese e mezzo. Abbiamo scoperto che il bambino non tollera alcuni alimenti. Tra pochi giorni faremo anche il test per le intolleranze alimentari, Matteo è anche sordo al 50% (io sono nata sorda all’80%) portiamo le protesi acustiche.


Ad Ottobre 2013 è nato il fratello Dennis. Anche con lui abbiamo vissuto un altro calvario. Il bambino è nato alla 30a settimana con parto cesareo d’urgenza, entrambi rischiavamo la vita. Il bambino appena nato pesava 1 kg e 10 gr., con il calo fisiologico il peso scese a 900 grammi. Il bambino veniva ossigenato, ma andava in apnea. Stavo malissimo, pensavo di perderlo. Dennis fu trattato con terapie antibiotiche e trasfusioni di sangue perché era anemico. Dopo 2 mesi lo portammo a casa, una settimana prima di Natale.


Il 4 gennaio 2014 fu ricoverato d’urgenza per 2 ernie inguinali. Da gennaio a giugno si sono succedute bronchiti, raffreddori e tosse “nonostante” le vaccinazioni. La pediatra mi disse di tenere a casa Matteo per mesi, in modo che non portava a casa malattie infettive dall’Asilo e le trasmetteva al fratello minore. Ho avuto pressioni dall’Asilo perché Matteo ha bisogno di stare con i suoi compagni (abbiamo rischiato a mandarlo).

Non mi sono presentata al 3° richiamo della vaccinazione ESAVALENTE e PREVENAR. Ho molta paura, ora Dennis ha 1 anno e 2 mesi, anche lui è sordo, ma al 70/75% come me.

Matteo e Dennis sono due fratelli adorabili nonostante i loro problemi. Gli vogliamo un mondo di bene, non potrei vivere senza di loro, tutte le persone che ci circondano ci aiutano, perché i nostri bambini hanno bisogno di attenzioni e sono super vivaci.

Grazie per averci dato la possibilità di raccontare la nostra storia
MANOLA, Luca, Matteo e Dennis.>>

***Sosterremo questi genitori nella loro decisione, nessuno può obbligare un trattamento sanitario contro la volontà dei genitori, come previsto dallarticolo 32 della Costituzione.


 

Ci chiediamo se in questa storia gli operatori Sanitari hanno operato in SCIENZA E COSCIENZA, applicando il principio di precauzione.
Non era meglio, prima di inoculare vaccini facoltativi ed obbligatori, verificare con esami le condizioni a livello immunitario dei bambini?

  • http://www.informasalus.it/…/a…/test-laboratorio-vaccini.php

 

  • Qui il parere del Dottor Roberto Gava
    “Bisogna vaccinare il bambino prima di un intervento chirurgico?”
    http://www.informasalus.it/…/vaccinare-intervento-chirurgic…

 

***Precisiamo che si è a conoscenza dei dati dei genitori della bambina che hanno preferito per motivi di privacy trasmetterci la testimonianza e richiederne la pubblicazione.***


 ALLEGATI

La testimonianza del piccolo di 18 mesi, Leyo Smith

  • http://www.10news.com/news/local-mother-recounts-sons-bad-vaccine-reaction-02022015

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Nuove indagini sul Vaccino Esavalente : dannoso e troppo costoso

Vaccini, il gip ordina nuove indagini sull’esavalente.
Il Codacons: “Troppo costoso e forse dannoso”

15 giugno 2014

Dopo un esposto dell’associazione dei consumatori che critica la scelta della Sanità pubblica di somministrare ai bambini 6 vaccinazioni anzicchè le 4  previste dalla legge. L’operazione costerebbe 114 milioni l’anno in più.

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articolo reperibile qui
http://www.statoquotidiano.it/15/06/2014/sanita-indagine-tribunale-torino-vaccini-pediatrici/216965/

 

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Quali e Quanti sono i vaccini obbligatori? di quali malattie parliamo, e Cos’è l’esavalente?

 

Infanrix-Hexa-Vaccine

ESAVALENTE:  contiene due vaccini NON obbligatori, le mamme possono esigere o solo i 4 vaccini obbligatori (epatite b,difterite, tetano e polio) o vaccini singoli…è importante sapere tutte queste malattie cosa sono,come si contraggono, MA è anche importante sapere se è necessarie farle a soltanto due mesi di vita.

Attualmente il vaccino esavalente somministrato in Italia è l’Infanrix Hexa prodotto dalla GlaxoSmithKline S.p.A. Nell’Infanrix Hexa è presente sia come alluminio idrossido, idrato (Al(OH)3) 0,5 milligrammi, che come fosfato di alluminio (AlPO4) 0,32 milligrammi Al.”In tutto sono 0,82 mg di alluminio che vengono iniettati, con la prima dose, in un cucciolo umano di 70 giorni e del peso di 5-6 chili. E’ importantissimo sapere che molte malattie sono state eradicate grazie alle migliorate condizioni igieniche,cosa che spesso,molto spesso non viene detta a noi mamme.Ma  addentriamoci singolarmente nell’Esavalente,con le varie malattie,conosciamole insieme,la loro eradicazione,la loro esistenza o scomparsa e il loro “contagio”.

POLIO:  l’Europa è stata dichiarata Polio-free sin dal 2002 dall’OMS, perché da oltre 10 anni non vi erano casi di polio, è una malattia che si contrae per via oro-fecale.   La poliomielite, comunque, è diventata una malattia virale rara in molte Nazioni e in Italia pare non si siano più verificati casi spontanei dal 1983 e i soggetti che superano la malattia in modo spontaneo acquisiscono una immunità duratura, forse per tutta la vita.

DIFTERITE: Nel nostro Paese, l’incidenza della difterite è andata gradualmente riducendosi dagli anni ‘60 agli anni ‘80 del XX secolo (solo in parte grazie al vaccino, ma prevalentemente grazie alle migliorate condizioni di vita e poi anche alla disponibilità degli antibiotici) e oggi questa malattia è praticamente scomparsa (l’ultimo caso italiano si è verificato nel 1991, ma la vera causa di quella morte non è mai stata accertata).

EPATITE B:  I bambini non sono una categoria a rischio (se i genitori e i conviventi non sono infetti),  infatti  il neonato non si droga e non ha rapporti sessuali,  per quanto emancipati siano rispetto i loro coetanei di 30 anni fa. In Italia il vaccino è stato reso obbligatorio grazie ad una tangente all’ex Ministro della salute che nell’aprile 2012 è stato condannato anche in terzo grado, in Francia il vaccino epatite B non è più obbligatorio perchè diverse sentenze hanno dimostrato la correlazione con da sclerosi multipla.

TETANO:  è una vaccinazione che può essere rimandata, un bambino nel primo anno di vita non è in movimento, inoltre il tetano pediatrico che “da trent’ anni non presenta un caso di mortalità, in Europa”, è una malattia che colpisce maggiormente gli anziani perchè  il loro sistema immunitario col passare degli anni indebolisce. E’ importante disinfettare le ferite con acqua ossigenata.

MORBILLO:  (vaccino non obbligatorio) È vero che sono possibili alcune complicazioni, ma queste in genere colpiscono i soggetti più deboli, cioè più immunodepressi.  La malattia naturale fornisce una protezione che dura tutta la vita e che è superiore a quella offerta dal vaccino.  Le donne che hanno avuto la malattia naturale, durante la gravidanza trasmettono al figlio una fornitura anticorpale specifica che lo proteggerà molto a lungo. L’incidenza di questa malattia è iniziata a decrescere molto tempo prima dell’inizio della vaccinazione e ciò significa che anche il morbillo è, come tutte le patologie infettive, fortemente influenzato dalle condizioni igieniche, sociali,culturali e ovviamente immunitarie dei soggetti esposti al virus.- La mortalità per morbillo naturale è molto calata in questi ultimi anni,- molti studi dimostrano una prevalenza di epidemie di morbillo nella popolazione vaccinata. ROSOLIA:  La rosolia è una malattia molto comune e lieve che colpisce l’infanzia, anche se oggi la frequenza maggiore si è spostata verso l’età di 10-14 anni.  Il senso di questa vaccinazione, quindi, non è quello di evitare la rosolia nel bambino, ma di evitare la rosolia congenita nel feto. Va anche detto, però, che la vaccinazione non fornisce una copertura totale e quindi non elimina completamente il rischio di rosolia congenita nel bambino. Inoltre, la malattia naturale offre una protezione che dura tutta la vita, mentre la vaccinazione infantile, secondo alcuni Autori, presenta una recidiva di malattia da adulti nel 50% dei casi. Pertanto, in particolare per le ragazze, il genitore può prendere in considerazione la possibilità di rimandare la vaccinazione in età adolescenziale, valutando prima con esami l’immunità naturale.

PAROTITE:La parotite è una malattia causata da un virus che si diffonde di solito attraverso la saliva e può infettare molte parti del corpo, soprattutto le ghiandole salivari parotidi. Le ghiandole salivari parotidi, che producono la saliva per la bocca, si trovano verso la parteposteriore di ogni guancia, nella zona tra l’orecchio e la mascella. In caso di parotite di solito queste ghiandole si gonfiano e diventano dolorose.  Pertanto in particolare per i ragazzi,  il genitore può prendere in considerazione la possibilità di rimandare la vaccinazione in età adolescenziale valutando prima con esami l’immunità naturale.

VARICELLA: La varicella, che è una malattia molto contagiosa, ha un’incubazione di 11-21 giorni e poi si manifesta con febbre non molto elevata,malessere generale e un tipico esantema caratterizzato da piccole papule rosa che appaiono ad ondate successive per 3-4 giorni sia sulla cute che sulle mucose. Recentemente viene proposta la vaccinazione antivaricella, ma la sua innocuità ed efficacia sono ancora da accertare con precisione. Molti medici ritengono che questa vaccinazione sia una profilassi eccessiva rispetto ai reali pericoli di questa malattia e la accettano eventualmente solo per i soggetti immunodepressi ad elevato rischio. Secondo il Ministero della Salute, questa vaccinazione va somministrata ai soggetti che hanno un rischio specifico correlato a patologie preesistenti o a particolari condizioni di lavoro.

PERTOSSE La pertosse è una malattia batterica altamente contagiosa che, proprio perché è una malattia di mucosa e non sistemica, non fornisce una immunità di lunga durata; è però noto che, come per tutte le infezioni, l’immunità si prolunga enormemente se l’individuo viene ogni tanto in contatto con qualche batterio della pertosse.La vaccinazione, invece, non conferisce né un’immunità completa né duratura (studi recenti indicano che la protezione è dell’80% dopo 3 anni e del 10% dopo 12 anni dalla vaccinazione). Gli adolescenti e gli adulti, pertanto, si possono ammalare indipendentemente che siano già stati vaccinati o meno.

MENINGITE: (vaccino non obbligatorio) il vaccino non copre tutti i ceppi virali e spesso viene seminato il panico con articoli quando accadono spiacevoli casi senza specificare se si tratta di meningite fulminante o il ceppo batterico.La meningite è un’infiammazione delle membrane che avvolgono il cervello e il midollo spinale (le meningi). La malattia generalmente è di origine infettiva, può essere causata da virus, da batteri o da funghi.La forma virale, detta anche meningite asettica, è quella più comune, solitamente non ha conseguenze gravi e si risolve nell’ arco di una decina di giorni.

PNEUMOCOCCO:  “Non è sensato somministrare milioni di dosi con una situazione che vede solo pochissimi bambini all’ anno in Italia danneggiati dalla malattia. In sanità pubblica occorre scegliere gli interventi di massa sulla base del beneficio che questi possono portare in termini di salvaguardia di vite umane e di miglioramento della qualità della vita e una vaccinazione di massa contro il Pneumococco non soddisfa questi requisiti. Inoltre, se ci dovessero essere effetti indesiderati rari emergerebbero somministrando il vaccino su larga scala. Non siamo in grado di fare un bilancio approfondito tra rischi e benefici. Il nuovo vaccino contro il Pneumococco è stato studiato su misura per i sierotipi di Pneumococco isolati negli Stati Uniti, mentre in Italia i sierotipi presenti non sono ancora noti. Quindi, c’è la possibilità che il vaccino non sia nemmeno molto efficace per la nostra realtà. Inoltre, negli USA l’incidenza della malattia è maggiore rispetto all’ incidenza bassissima che c’è nel nostro Paese”.

ROTAVIRUS: L’età maggiormente colpita è quella pediatrica sotto i 5 anni, ma l’età più a rischio per presentare una infezione grave va dai 6 ai 24 mesi. Infatti, secondo l’OMS, il rotavirus è la forma virale di gastroenterite più grave che colpisce i bambini sotto i 5 anni nei Paesi più poveri del mondo dove le precarie condizioni  igieniche si sommano alla difficoltà di accedere alla terapia di reidratazione e alle altre cure mediche. Nei Paesi occidentali, la gastroenterite da rotavirus, non  è una malattia letale, ma può dare complicanze anche gravi nelle persone anziane e in quelle immunocompromesse. Dopo i primi esperimenti con un vaccino USA che nel 1998  è stato ritirato dal commercio (dopo soli 7 mesi di vita). – il vaccino europeo monovalente costituito da virus umani vivi e attenuati appartenenti al ceppo più comune (G1P8), che viene somministrato in 2 dosi orali a distanza di 4 settimane tra loro; – il vaccino americano pentavalente costituito da un ceppo bovino riassortito in modo da esprimere in superficie le proteine dei 5 sierotipi più frequenti (G1, G2, G3,G4 e P[8]), che viene somministrato in 3 dosi orali a distanza di 4 settimane tra loro.

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