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Come produrre vaccini su misura in una settimana: “Modificare l’RNA

Produrre vaccini su misura in una settimana? Tutto è possibile.

Condividiamo l’articolo di “Le Scienze”, ponendo qualche osservazione in merito.

La maggior parte dei vaccini tradizionali consiste in una forma inattivata di un virus  (VALE ANCHE PER L’MPR O PER IL SABIN???) o di un altro agente patogeno, ma la loro produzione solitamente richiede molto tempo. Altri vaccini utilizzano solo alcune proteine normalmente prodotte dal microrganismo da cui ci si vuole proteggere, ma dato che non sempre inducono una risposta immunitaria forte, per potenziarne l’azione si possono aggiungere alcuni prodotti chimici (i cosiddetti adiuvanti), che però possono indurre reazioni avverse (è INNEGABILE).

La nuova tecnica prevede invece l’inserimento di filamenti di RNA mesaggero all’interno di particolari nanoparticelle (molecole ramificate note come dendrimeri). Questi filamenti possono essere progettati per codificare per qualsiasi proteina virale, batterica o parassitaria. Una volta che le nanoparticelle hanno consegnato l’RNA all’interno delle cellule, queste iniziano a produrre molte copie della proteina codificata, provocando una reazione immunitaria più forte rispetto ai vaccini che forniscono direttamente la proteina.

Nei test sui topi (QUALI?) realizzati con proteine caratteristiche dell’agente patogeno di Ebola, dell’influenza H1N1 e della toxoplasmosi, la risposta immunitaria degli animali è stata tale da proteggerli dall’infezione.

L’idea di usare molecole di RNA messaggero come vaccini risale a una trentina di anni fa, ma finora si era scontrata con la difficoltà di trovare un modo sicuro ed efficace per liberarle all’interno delle cellule. I dendrimeri ora sfruttati dai ricercatori possono essere dotati di una carica positiva temporanea che permette loro di legarsi all’RNA, che è dotato di carica negativa, e formare un complesso grande più o meno come un virus. Ciò consente alle particelle di entrare nelle cellule sfruttando le stesse proteine di superficie usate dai virus. Una volta dentro la cellule il dendrimero perde la sua carica e libera l’RNA.

I ricercatori ritengono che questi vaccini a RNA – che non hanno suscitato reazioni infiammatorie avverse(SECONDO QUALI PROVE?)  siano più sicuri dei vaccini a DNA  (AMMISSIONE RILEVANTE ), perché, a differenza del DNA, l’RNA non può essere integrato nel genoma dell’ospite e causare mutazioni.

Un ulteriore vantaggio di questi vaccini è quello di poter essere prodotti in tempi molto rapidi una volta che si disponga dell’RNA o del DNA di una proteina caratteristica dell’agente patogeno: “In genere un vaccino diventa disponibile molto tempo dopo che l’epidemia è finita”, dice Chahal. “Con questi vaccini si potrebbe invece intervenire già nel corso dell’epidemia”.

I ricercatori, stanno anche studiando la possibilità di adattare la nuova tecnica allo sviluppo di vaccini contro il cancro.

 

ARTICOLO ORIGINALE

http://www.pnas.org/content/early/2016/06/30/1600299113

http://www.lescienze.it/news/2016/07/06/news/vaccini_su_misura_nanopparticelle_rna_produzione_rapida-3151487/

***Osservazioni**

 

1) Innanzitutto ricordiamo che un agente infettivo attenuato,  è ancora capace di replicarsi, anche se entro certi limiti, in modo da mimare una vera e propria infezione. L’agente infettivo attenuato si ottiene favorendone la crescita in linee cellulari (virus) o terreni di coltura (batteri), in modo da ridurre la sua capacità di crescita nelle cellule umane. Il principale problema di questo tipo di vaccini è che l’attenuazione può non essere stabile, quindi i microrganismi potrebbero ritornare ad essere virulenti.

I vaccini per il morbillo,parotite,rosolia,la polio e la febbre gialla sono costituiti da virus  vivi e attenuati. Non a caso parliamo di MMR/MPR – MPVR e della loro correlazione con l’autismo.

2) Ricordiamo quanto la cura del Cancro sia stata ostacolata da tutta la comunità scientifica a partire dai primi del novecento. Ricordiamo che lo stesso PAULING venne estromesso dalla Commissione OTA per le sue ricerche in merito alla cura definitiva per la malattia dello scorbuto. (Intera sezione dedicata https://vacciniinforma.it/?s=CANCRO)

3) -“una tecnica di preparazione dei vaccini valida per qualsiasi tipo di patogeno – messa a punto da un gruppo di ricercatori del David H. Koch Institute del MIT”. 

Istituto per la Ricerca sul Cancro Integrativa del MIT? Chi sono i fondatori? Ci sono degli interessi in ballo? A NOI RISULTA DI SI

  • https://ki.mit.edu/  (consigliamo ai gentili utenti di salvare su pc le documentazioni che andremo a condividere.
    http://www.kochind.com/files/fall2011philanthropymarket-basedman.pdf

4) IL RUOLO DEGLI ADIUVANTI CONTENUTI NEI VACCINI E ANCOR PIU’ IMPORTANTE,QUELLO DEGLI ACIDI NUCLEICI E LE PROBLEMATICHE DERIVATE DA ESSI.

Un esperto ci risponde:

“Sono convinto che anche lo stesso autismo, non trovi la sua causa principale negli adiuvanti ma nelle sequenze di acidi nucleici di cui i vaccini sono pieni;
il sistema immunitario identifica queste sequenze come un nemico da distruggere.
Peccato che queste sequenze vengano integrate nel genoma del soggetto quindi cosa fa il sistema immunitario? si auto-attacca.

Inoltre il dna inserito nei vaccini può stimolare il “risveglio” di quello che viene chiamato dna “muto” o “opportunista” del quale sappiamo molto poco, se non che sia meglio non “toccarlo”.

Consigliamo vivamente di leggere la teoria della selezione clonale di Burnet e anche gli studi di Niels Kay Jerne, entrambi Nobel per la Medicina.

“Nel caso dei bambini autistici ad esempio,sarebbe interessante osservare le immunoglobuline totali.
Quasi certamente saranno tutte fuori range.
L’ aumento di anticorpi dovuti all’iperstimolazione dei linfociti B indotto dal vaccino è la base delle reazioni autoimmuni (che derivano a loro volta proprio dall’interferenza sul genoma dell’ospite degli acidi nucleici esogeni presenti nei vaccini). Quindi è tutto collegato”.

Ringraziamo per le delucidazioni l’esperto PhD  e ricordiamo la teoria della selezione clonale.

p.s Ricordiamo che il Disturbo dello spettro autistico (ASD) rappresenta una minaccia pandemica per lo sviluppo del bambino; con i dati attuali del CDC si stima che l’ASD colpisce oltre il 2% dei maschi americani in età scolare ( CDC Developmental Disabilities rete di monitoraggio di sorveglianza) .
L’ASD potrebbe essere e far parte di un gruppo eterogeneo di malattie aventi cause genetiche e ambientali derivanti in fenotipi simili.

5) Gli acidi nucleici sono dei composti chimici di grande importanza biologica; tutti gli organismi viventi contengono acidi nucleici sotto forma di DNA ed RNA (rispettivamente acido desossiribonucleico ed acido ribonucleico). Gli acidi nucleici sono molecole molto importanti perché esercitano un controllo primario sui processi vitali fondamentali in tutti gli organismi.
Tutto fa pensare che gli acidi nucleici abbiano svolto un identico ruolo sin dalle prime forme di vita primitiva che hanno potuto sopravvivere (come i batteri).
Nelle cellule degli organismi viventi il DNA è presente soprattutto nei cromosomi (nelle cellule in divisione) e nella cromatina (nelle cellule intercinetiche).
Esso è presente anche fuori del nucleo (in particolare nei mitocondri e nei plastidi, ove assolve la sua funzione di centro di informazioni per la sintesi di parte o di tutto l’organulo).
L’RNA, invece, è presente sia nel nucleo che nel citoplasma: nel nucleo esso si trova più concentrato nel nucleolo; nel citoplasma si trova più concentrato nei polisomi.
La struttura chimica degli acidi nucleici è abbastanza complessa; essi sono formati da nucleotidi, ognuno dei quali (come abbiamo visto) è formato da tre componenti: idrato di carbonio (pentoso), base azotata (purinica o pirimidinica) e acido fosforico.
Gli acidi nucleici sono dunque lunghi polinucleotidi, risultanti dal concatenamento di unità dette nucleotidi. La differenza tra DNA e RNA sta nel pentoso e nella base.
COSA ACCADE AL NOSTRO SISTEMA IMMUNITARIO SE SI INTERFERISCE IN QUESTA MANIERA?

Le scienze inoltre è in contrapposizione con l’ultimo articolo ( http://www.lescienze.it/news/2015/10/07/news/nobel_chimica_2015_riparazione_dna-2797347/) che tratta delle MUTAZIONI dello stesso DNA :

“Capire in che modo il DNA viene danneggiato da un agente fisico è stato un passo fondamentale. Ma occorre considerare anche che il DNA ha una stabilità chimica limitata pure in assenza di di agenti chimico-fisico esterni, come hanno dimostrato le ricerche del secondo premiato di quest’anno, Tomas Lindhal.

In condizioni fisiologiche, il DNA è infatti soggetto a una serie di reazioni chimiche in grado di modificare le basi del DNA e con ciò di aumentare il rischio di mutazioni dannose. Lindhal in particolare ha dimostrato che in un processo chiamato depurinazione i nucleotidi possono perdere in modo spontaneo le basi azotate adenina e guanina, chiamate purine. Un’altra scoperta fondamentale di Lindhal è che, sempre in condizioni fisiologiche, nel DNA c’è un tasso relativamente elevato del processo di deaminazione della citosina, in cui questa base azotata perde il gruppo amminico, trasformandosi in uracile (la base azotata che sostituisce la timina nell’RNA)”.

La domanda nasce spontanea. Com’è possibile interferire con tali condizioni chimiche sempre in mutamento?

Concludiamo riprendendo dal sito del MINISTERO DELLA SALUTE QUANTO SEGUE:

“Esistono alcune situazioni che possono controindicare la vaccinazione; è necessario, quindi, che i genitori, prima della vaccinazione consultino il medico curante che valuterà lo stato di salute del bambino ed indicherà se la vaccinazione deve essere rimandata o evitata.

  1. controindicazioni temporanee
    si tratta di situazioni transitorie che escludono la vaccinazione solo per il periodo di tempo cui sono presenti:
  • malattie acute con febbre di grado elevato
  • vaccinazioni con virus viventi (quali MMR e OPV) se nei 30 giorni precedenti è stato somministrato un altro vaccino a virus viventi
  • terapia, in corso, con farmaci che agiscono sul sistema immunitario o con cortisonici ad alte dosi.
  • controindicazioni definitive
    è opportuno che al bambino non vengano somministrati alcuni vaccini quando: ha manifestato gravi reazioni a precedenti vaccinazioni

    • è affetto da malattie neurologiche in evoluzione
    • è affetto da malattie congenite del sistema immunitario
    • è allergico alle proteine dell’uovo (se il vaccino ne contiene)
    • è allergico ad alcuni antibiotici quali streptomicina e neomicina (se il vaccino ne contiene)

Se il bambino è affetto da malattie quali leucemie, tumori, AIDS, la situazione va valutata caso per caso.

(COME POSSIAMO SCOPRIRLO SE I MEDICI NON EFFETTUANO ALCUNA ANAMNESI DEL SOGGETTO PRIMA DELLA PROFILASSI VACCINALE?)

Alcune situazioni non rappresentano vere e proprie controindicazioni ma, piuttosto richiedono l’adozione di alcune precauzioni nella somministrazione del vaccino (quali la pronta disponibilità di antinfiammatori e antipiretici).
I genitori devono, quindi, segnalare al medico vaccinatore:

  • reazioni febbrili importanti ad una precedente dose dello stesso vaccino
  • episodi di irritabilità (quali il pianto persistente e inconsolabile) che si siano manifestati in seguito a precedenti vaccinazioni
  • presenza, nella storia della famiglia o del bambino stesso, di convulsioni febbrili
  • somministrazione recente di immunoglobuline.

(FONTE http://www.salute.gov.it/portale/temi/p2_6.jsp?lingua=italiano&id=644&area=Malattie%20infettive&menu=vaccinazioni)

 

 

Un contrasto continuo nelle informazioni. La vera disinformazione è quella perpetrata dagli stessi organi competenti.

Gentili genitori e lettori,informatevi. Questo il nostro unico consiglio. 

 

 

Fonti e studi

http://journals.plos.org/plosone/article?id=10.1371/journal.pone.0058058

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Batteri? “Comunicano con il cervello”

I biologi hanno scoperto che i batteri comunicano come i neuroni nel cervello

Traduzione dell’articolo di MediMagazine

batteri

Immagine: i batteri all’interno di un biofilm hanno meccanismi di segnalazione elettrica simili a quelli dei neuroni nel cervello umano.

I biologi della UC San Diego hanno scoperto che i batteri – spesso visto come umili creature solitarie – sono in realtà molto sofisticati nelle loro interazioni sociali e comunicano tra loro attraverso meccanismi di segnalazione elettrica simili a quelli dei neuroni nel cervello umano.

In uno studio pubblicato questa settimana sulla rivista Nature, gli scienziati hanno spiegato in modo dettaglio, come i batteri che vivono in comunità, comunicano tra loro elettricamente tramite proteine ​​chiamate “canali ionici.”

“La nostra scoperta non solo cambia il nostro modo di pensare i batteri, ma anche il modo di pensare il nostro cervello”, ha detto Gürol Suel , Professore associato di biologia molecolare alla UC San Diego che ha guidato il progetto di ricerca. “Tutti i nostri sensi, il comportamento e l’intelligenza emergono dalle comunicazioni elettriche tra i neuroni nel cervello, mediate dai canali ionici. Ora scopriamo che i batteri utilizzano canali ionici simili per comunicare e risolvere lo stress metabolico. La nostra scoperta suggerisce che i disturbi neurologici che sono attivati ​​da stress metabolico possono avere antiche origini batteriche e potrebbe quindi fornire una nuova prospettiva su come trattare queste condizioni”.

“Gran parte della nostra comprensione dei segnali elettrici nel nostro cervello si basa su studi strutturali dei canali ionici batterici”, ha detto Suel.” Ma come i batteri utilizzano i canali ionici è rimasto un mistero fino ad oggi”.

Suel ed i suoi colleghi hanno intrapreso uno sforzo per esaminare la comunicazione a lunga distanza all’interno di biofilm – organizzate comunità contenenti milioni di cellule batteriche-. Queste comunità di batteri possono formare strutture sottili sulle superfici – come il tartaro che si sviluppa su denti – altamente resistenti agli agenti chimici e antibiotici.

L’interesse degli scienziati nello studio dei segnali a lungo raggio è cresciuto da uno studio precedente pubblicato nel mese di luglio dalla rivista  Natura, che ha trovato che i biofilm sono in grado di risolvere i conflitti sociali all’interno della loro comunità di cellule batteriche, proprio come le società umane.

In un biofilm composto da centinaia di migliaia di Bacillus subtilis, le cellule batteriche crescono fino a una certa dimensione. I ricercatori hanno scoperto che il bordo esterno di protezione delle cellule, con accesso illimitato ai nutrienti, periodicamente smette di crescere per consentire ai nutrienti – in particolare al glutammato -, di fluire verso il centro riparato del biofilm. In questo modo, i batteri protetti al centro della colonia sono tenuti in vita e possono sopravvivere agli attacchi chimici e degli antibiotici.

Rendendosi conto che le oscillazioni nella crescita di biofilm richiede un coordinamento a lungo raggio tra i batteri alla periferia e quelli all’interno del biofilm, unitamente al fatto che i batteri erano in competizione per il glutammato, una molecola elettricamente carica, i ricercatori hanno ipotizzato che il coordinamento metabolico tra le cellule lontane all’interno biofilm poteva comportare una forma di comunicazione elettrochimica. Gli scienziati hanno notato che il glutammato è noto anche per guidare circa la metà di tutte le attività del cervello umano.

Così hanno progettato un esperimento per testare la loro ipotesi. L’obiettivo era di misurare accuratamente i cambiamenti potenziale della membrana cellulare batterica durante le oscillazioni metaboliche.

I ricercatori hanno osservato oscillazioni del potenziale della membrana cellulare batterica che hanno abbinato alle oscillazioni della crescita del biofilm ed  hanno scoperto che i canali ionici erano responsabili di questi cambiamenti nel potenziale della membrana.Ulteriori esperimenti hanno rivelato che le oscillazioni erano condotte da segnali elettrici a lungo raggio all’interno dei biofilm che si propagano attraverso uno ione carico di potassio e coordinano l’attività metabolica dei batteri nelle regioni interne ed esterne del biofilm. Quando il canale ionico che permette al potassio di fluire dentro e fuori le cellule è stato eliminato dai batteri, il biofilm non era in grado di condurre questi segnali elettrici.

“Proprio come nei neuroni nel nostro cervello, abbiamo scoperto che i batteri utilizzano canali ionici per comunicare tra loro attraverso segnali elettrici”, ha detto Suel. “In questo modo, la comunità di batteri all’interno dei biofilm sembra funzionare proprio come un ‘cervello microbico’.”

Suel ha aggiunto che il meccanismo specifico mediante il quale i batteri comunicano tra loro è sorprendentemente simile a un processo nel cervello umano noto come “spreading depression corticale”, che è pensato per essere coinvolto in emicranie e convulsioni.

“La cosa interessante è che entrambi, emicranie e la segnalazione elettrica nei batteri che abbiamo scoperto, sono scatenate da stress metabolico”, ha spiegato il ricercatore. “Questo suggerisce che molti farmaci originariamente sviluppati per l’epilessia e l’emicrania possono anche essere efficaci nell’attaccare i biofilm batterici che sono diventati un crescente problema di salute in tutto il mondo, a causa della loro resistenza agli antibiotici”.

FONTE

http://www.medimagazine.it/i-biologi-hanno-scoperto-che-i-batteri-comunicano-come-i-neuroni-nel-cervello/

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Rilevata la presenza del batterio della Difterite in otto bambini definiti “portatori asintomatici”

Primo caso di Difterite dopo quasi trent’anni?
QUANTO E’ VERA QUESTA OSSERVAZIONE?

Diverse le domande in merito ad un quadro poco chiaro della situazione.

Non è stato riconosciuto alcun vettore fino ad ora. Sulla scia del primo caso di un bambino di sei anni della città catalana di Olot, ora, otto i bambini  risultati positivi al tampone faringeo.

Otto i bambini che hanno ricevuto una profilassi vaccinale e definiti “portatori asintomatici”

news

L’agenzia  di Sanità Pubblica della Catalogna ha rilevato e comunicato  la presenza del batterio della difterite in almeno otto di bambini. Otto bambini,vaccinati e definiti “portatori asintomatici”.

Prima di passare alla seguente spiegazione postiamo di seguito delle fonti a cui è possibile accedere alla lettura di diversi casi di difterite.

Ricolleghiamoci alla domanda :

“Primo caso di Difterite,quanto è vera questa osservazione? Si parla della scomparsa di questa malattia nel mondo,ma quanto è vero?”

Seroprevalence of antibody against diphtheria among the population in Khon Kaen province, Thailand.

  • http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/22743861
  • Difterite in Laos: Copertura insufficiente o inefficace il vaccino?

Durante la fine del 2012 e l’inizio del 2013 di vari focolai di diphthe-ria sono stati notificati nel nord della Repubblica democratica popolare del Laos. Lo scopo di questo studio è stato quello di determinare se il riemergere di questa malattia prevenibili da vaccino era dovuto a copertura vaccinale insufficiente o riduzione di efficacia del vaccino nelle regioni colpite..

  • http://journals.plos.org/plosone/article?id=10.1371%2Fjournal.pone.0121749

Chi è il “portatore asintomatico”?

  • Quel soggetto che ospita e trasmette microrganismi patogeni  ( termine che indica tutti gli organismi invisibili senza l’uso di un microscopio) senza manifestare alcun segno della malattia da lui trasmessa. Questa terminologia vale sia per i portatori di batteri sia dei virus.

Questi otto bambini “ospitano” il bacillo che causa la difterite e, nonostante la vaccinazione eseguita,gli stessi soggetti sono in grado di trasmetterla ed infettare altri soggetti.

Il ministro della Salute, Boi Ruiz ha confermato questa mattina che i bambini stanno ricevendo una terapia antibiotica appropriata per evitare la diffusione della malattia.

Il Ministero della salute spagnola non ha ancora elementi sufficienti per comprendere ed identificare il vettore.

Che sia uno di questi otto bambini? Chi ha infettato il bimbo di sei anni della città catalana di Olot?

Si è urlato allo scandalo ed alla pandemia omettendo  elementi chiave e rigorosamente clinici; dati sufficienti per comprendere sono la situazione pregressa di ogni paziente.

È di pochi giorni fa la notizia del primo caso di difterite in un bimbo di sei anni. La difterite è una malattia quasi scomparsa nei Paesi moderni. Si tratta di una malattia causata da un batterio, il Corynebacterium diphtheriae che può colonizzare diversi organi umani ma tende a concentrarsi sulla laringe. Questo batterio produce una sostanza tossica che localmente ed a distanza causa gravi danni.

La domanda sorge spontanea: “Quando possiamo considerare una malattia debellata”? La Difterite in Spagna ed il primo caso dopo 30 anni.

  • La Difterite non è scomparsa in quanto per sua stessa natura non potrà mai essere debellata ma è semplicemente in stato “latente” in quanto le attuali condizioni igienico-sanitarie ed alimentari non le consentono di divenire “aggressiva”.

Gravissime forme virali come la peste e la “spagnola” sono state debellate senza l’ausilio di vaccini.

Ricordiamo che diverse sono le affermazioni dei Professionisti in merito:

“I soggetti che superano la malattia in modo spontaneo acquisiscono una immunità duratura, ma pare non sia permanente. Infatti, non è eccezionale un secondo attacco di difterite in coloro che producono una scarsa quantità di anticorpi”.

Questo vuol dire ancora una volta che prima di fomentare la disinformazione bisognerebbe aspettare i risultati di test, dati e in primis, tener conto della situazione pregressa del paziente.

Tornando al primo caso, il bambino di sei anni, questi è ricoverato all’Unità di terapia intensiva dell’Ospedale Vall d’Hebron di Barcellona; Ruiz ha confermato che il soggetto è stabile ma dovrà continuare la cura,i danni sono ancora sconosciuti.

Le fonti sono ancora poco chiare.

Si è parlato di danni ad organi come reni,polmoni e cuore. Il bambino è tenuto sotto attento monitoraggio,e la conferma ci viene data dal ministro della Salute, Alfonso Alonso, che ha visitato questo pomeriggio il bambino in ospedale.

I tecnici dell’agenzia di sanità pubblica hanno ricevuto questo fine settimana i risultati del tampone faringeo (campionamento in gola per rilevare i batteri) effettuato su 56 compagni a stretto contatto con il bambino di sei anni; otto sono risultati positivi.

ASPCAT ignora inoltre come il bacillo sia stato acquisito da questi otto soggetti.

Il Dipartimento della sanità ha riferito che le famiglie degli otto casi,sono state sottoposte a terapia antibiotica,fornendo loro benzatina e  penicillina per eliminare bacilli (che possono rimanere nel corpo fino a sei mesi). E ‘stato anche consigliato loro di rimanere a casa per evitare il contatto con altre persone.

Il ministro Boi Ruiz ha avanzato la proposta di accorrere ad una adeguata profilassi vaccinale dei bambini. La raccomandazione riguarda solo i campi nella regione di La Garrotxa.

Non ci stupisce che anche il  capo della sanità pubblica catalana Antoni Mateu si sia espresso duramente in merito,ma ricordiamo che la coercizione non è ammessa.

Il ministro ha insistito sul fatto che sarà solo una “raccomandazione”, perché il Dipartimento non ha l’autorità per costringere a farlo e ha spiegato che la sanità pubblica ha fatto questo passo solo per la pubblica sicurezza.

 

Il Dipartimento della Salute si è riunito per affrontare la gestione ed il controllo del protocollo nella regione di La Garrotxa, dove il primo caso è stato infettato.

E’ stimato che, il 3% dei bambini della regione non sono vaccinati, ma ricordiamo che il tasso di vaccinazione in Spagna copre dal 93 al 95 % .

Il ministro ha lanciato un appello alla ” responsabilità “di quelli” che manipolano le prove scientifiche contribuendo alla cattiva informazione.

Il Mediatore, Rafael Ribó, difensore del popolo catalano, ha anche aperto un’inchiesta ufficiale per studiare le misure intraprese per identificare la fonte dell’infezione.

L’Oms  darà ausilio al Ministero della Salute spagnolo sul coordinamento delle adeguate misure di controllo, come il rinforzo della profilassi vaccinale.

Sperando che sul caso venga fatta la chiarezza dovuta.

 

ALLEGATI

 

DIFTERITE

  • Malattia e relativo vaccino
  • Causa e Trasmissione
  • Sintomi
  • Diagnosi e trattamento
  • Andamento e Dati Ufficiali
  • Link correlati e relative Info
  • Allegati

 

  • https://vacciniinforma.it/?p=2850
  • http://ccaa.elpais.com/ccaa/2015/06/08/catalunya/1433760176_027914.html
  • http://www.epicentro.iss.it/problemi/difterite/difterite.asp
  • http://news.paginemediche.it/it/231/la-mela-del-giorno/malattie-infettive/detail_224836_bambino-di-sei-anni-ricoverato-in-gravi-condizioni-a-causa-della-difterite.aspx?c1=41
  • http://oggiscienza.it/2015/06/04/difterite-spagna-vaccini/

Da questo link è possibile verificare l’andamento della malattia

  • http://apps.who.int/immunization_monitoring/globalsummary/timeseries/tsincidencediphtheria.html

 

IN MERITO AL “PRIMO CASO DOPO 30 ANNI AVREMMO DELLE FONTI DA POSTARE,BUONA LETTURA”

Martedì 29 aprile 2014

MONTGOMERY COUNTY PUBLIC HEALTH

Confermato primo caso di difterite  in più di dieci anni;

Una ragazza di Miami colpita da difterite. Il primo caso dopo almeno un decennio

  • http://www.daytondailynews.com/news/lifestyles/health/confirmed-diphtheria-case-first-locally-in-more-th/nfj8J/?ref=cbTopWidget

EMERGENCE AND MOLECULAR CHARACTERISATION OF NON-TOXIGENIC TOX GENE-BEARING CORYNEBACTERIUM DIPHTHERIAE BIOVAR MITIS IN THE UNITED KINGDOM, 2003–2012

05 June 2014

  • http://www.eurosurveillance.org/ViewArticle.aspx?ArticleId=20819

A nostro parere esiste qualcuno che con i dati ci sta davvero giocando.

Aspetteremo info in merito a questa vicenda che vedono coinvolti nove bambini,sperando nel buonsenso da parte di tutti.

Ricordiamo che diversi sono gli studi in merito al contagio delle malattie nonostante una completa vaccinazione. Diversi gli studi in cui vengono comparati i vaccinati dai non vaccinati.

Se pensiamo  che per la difterite il valore di herd immunity threesold sia dell’ 85%,i conti non tornano assolutamente.

  • http://ac.els-cdn.com/S1877282X10000299/1-s2.0-S1877282X10000299-main.pdf?_tid=1cfe5600-0c3c-11e5-b27d-00000aab0f01&acdnat=1433588982_273e2c012c50ac440c23bafac56a4580

PROBLEMS CONCERNING THE PROPHYLAXIS,
PATHOGENESIS AND THERAPY OF DIPHTHERIA
Bull World Health Organ. 1957; 16(5): 939–973.
PMCID: PMC2538256

  • http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pmc/articles/PMC2538256/
  • http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pmc/articles/PMC2538256/pdf/bullwho00530-0050.pdf

ARTICOLI CORRELATI

Effects of diphtheria-tetanus-pertussis or tetanus vaccination on allergies and allergy-related respiratory symptoms among children and adolescents in the United States.

  • http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/10714532

Biofilm production by multiresistant Corynebacterium striatum associated with nosocomial outbreak.

  • http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/25946249

Interessante studio che riflette quanto le realtà socio economiche di un paese siano ruolo fondamentale per la salute.

OBIETTIVI:

Valutare il grado di disuguaglianza socio-economica correlate alle vaccinazioni infantili  in Ghana

Socio-economic determinants and inequities in coverage and timeliness of early childhood immunisation in rural Ghana.

  • http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/24766425
  • Non-specific effects of diphtheria-tetanus-pertussis and measles vaccinations? An analysis of surveillance data from Navrongo, Ghana.

  • http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/23006334

Fibrinogen binds to nontoxigenic and toxigenic Corynebacterium diphtheriae strains.

  • http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/20835621

Genome informatics and vaccine targets in Corynebacterium urealyticum using two whole genomes, comparative genomics, and reverse vaccinology.

  • http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/26041051

Possible human-to-human transmission of toxigenic Corynebacterium ulcerans.

  • http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/26027917
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Ogni vaccino produce un danno microvascolare; le dichiarazioni del Dr. Andrew Moulden

Le dichiarazioni del Dr. Andrew Moulden

Dr. Andrew Moulden: ogni vaccino produce danno microvascolare

  • Il Potenziale Zeta può essere utilizzato come indicatore della salute. Le dichiarazioni e gli studi sconfessati del Dr Moulden
 Di seguito una spiegazione tecnica per comprendere meglio tali studi

Dr.-Andrew-Moulden-Library


Il Dr. Andrew Moulden ha affermato che ogni dose di vaccino somministrato ad una persona, produce un danno microvascolare .

Questo medico ha avuto il coraggio di uscire dalla convenzionalità dei trattamenti e diagnosi, donandoci   una nuova prospettiva che riflette le malattie dello sviluppo neurologico moderni e purtroppo svariate sindromi.

Tutta una serie di articoli concernenti l’operato del Dr. Moulden (che inaspettatamente morì nel novembre del 2013) vogliono riconoscere il contributo di questo pioniere lungimirante che ha lavorato per spiegare la verità sul danno vaccino.

Come ricercatore medico e PhD, ha sollevato forti obiezioni pubbliche sulla pratica vaccinale.

“Ogni dose di vaccino provoca piccoli danni nel cervello e in altri organi del corpo, che comportano una vasta gamma di imprevisti nelle condizioni di salute “.

Il Dr. Moulden ha notato e toccato con mano il rapido aumento delle malattie moderne e dei danni neurologici, come l’autismo, Alzheimer, e numerose altre sindromi,in realtà causate dallo stesso processo. Vide l’attuale epidemia di queste malattie moderne come aventi un’unica origine.

Come i Vaccini e le diverse malattie sono strettamente correlati?

Fattori multipli possono lavorare insieme per innescare un unico tipo di reazione nel corpo, che può quindi produrre vari insiemi di sintomi.

  • Difficoltà di apprendimento, autismo,malattie del colon irritabile, colite, allergie alimentari, morte improvvisa del lattante, disturbi convulsivi, Alzheimer ,Crohn, la sindrome della Guerra del Golfo, varie reazioni avverse al vaccino Gardasil, la schizofrenia, la sindrome di Tourette, sindrome da affaticamento cronico, fibromialgia, afasia espressiva, alterazione della parola, disturbi dell’attenzione, ictus ischemici silenti, coaguli di sangue, porpora trombocitopenica idiopatica, il morbo di Parkinson, e altri disturbi dello sviluppo neurologico sono strettamente collegati.

L’Opposizione della medicina allopatica

Se ci si tira fuori dalla convenzionalità come ha fatto il Dr. Moulden, allora è possibile iniziare a vedere tutta questa serie di malattie derivare da un unico fattore e rappresentare un’unica famiglia.

Le sue cure non farmaceutiche erano poco costose. Questo provocò l’accanimento e la reazione da parte dell’industria farmaceutica e delle associazioni dei medici allopatici, contro di lui e la sua ricerca. Egli vedeva qualcosa di importante, e come al solito,tutto avrebbe dovuto rimanere in sordina.

Tossicità della Vaccinazione.

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I medici non ricevono più una formazione sulla chimica colloidale; questi erano i principali ricercatori in questo campo fino alla metà degli anni 1940. Questa conoscenza medica è stata abbandonata cadendo nel dimenticatoio.

UN CASO?

  • Tuttavia, con l’aiuto del Dr. Frank Hartman, Andrew Moulden era in grado di applicarlo alla comprensione del danno vaccino.

In una dichiarazione fatta dal Dr. Hartman, ha spiegato che il potenziale Zeta e la chimica colloidale sono essenziali per comprendere l’attività del sangue. La Chimica colloidale è una scienza molto ben documentata, ma ci sono pochi professionisti in questo ramo della scienza che studino l’argomento a fondo mettendolo in atto.

I ricercatori medici potrebbero utilizzare questa scienza per comprendere le cause della malattia, trovando soluzioni per poterla curare.

(Vedere:  Dr. Andrew Moulden: ogni vaccino produce Harm)

Chimica colloidale,potenziale Zeta e danni post Vaccino

Il Potenziale Zeta è il primo dei due meccanismi fondamentali, che il dottor Moulden usò per descrivere il “danno da vaccino”.

Diverse sono le interviste del Dr. Moulden sui “Danni da Vaccino”

Il sistema vascolare: capire la motivazione e lo sviluppo delle malattie e sindromi neurologiche.

Al fine della comprensione sui principi chiave delle affermazioni del del Dr. Moulden, è necessario avere familiarità con la fisiologia del sangue e la struttura del sistema vascolare che trasporta il sangue in tutto il corpo.

Questa non sarà una presentazione altamente scientifica, perché è necessaria solo una conoscenza di base di queste informazioni per capire quello che il dottor Moulden insegnato.

 

La circolazione del sangue

Alto dettaglio illustrazione del sistema circolatorio umano

I vasi sanguigni sono come strade a senso unico. Sono di forma tubolare e il sangue è destinato a scorrere in una sola direzione. Scorre dal cuore attraverso grandi vasi chiamati arterie. Le arterie trasportano sangue ricco di ossigeno, che è di colore rosso.

Le arterie si dividono più e più volte  diventando molto piccole. Alla fine troviamo tubi più piccoli, che sono chiamati capillari. I capillari sono così piccoli che non possono essere visti ad occhio nudo. Anche se capillari rappresentano il 95% dei vasi sanguigni in tutto il corpo, contengono solo il 5% di sangue che circola in un dato momento.

Mentre il sangue è nei capillari, dà ossigeno e raccoglie anidride carbonica e altri prodotti di scarto.

Quando il sangue esce dai capillari, si raccoglie in vasi più grandi chiamate vene. Il sangue è ora di colore blu, perché ha dato il suo ossigeno ai capillari. Le vene si fondono insieme per formare vasi sempre più grandi in quanto portano il sangue blu verso i polmoni e il cuore.

Quando vi è un coagulo di sangue o un altro tipo di blocco in un’arteria o in un capillare, il sangue smette di avanzare in quella posizione. Il risultato è che le cellule e i tessuti nella zona che dovrebbe ricevere sangue ricco di ossigeno, cominciano a “soffocare”. Tutte le cellule richiedono un flusso costante di sangue per rimanere in vita.

Se l’interruzione del flusso di sangue e la conseguente mancanza di ossigeno è prolungata,le cellule iniziano a morire.

 

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Ischemia

Il nome tecnico per la mancanza di ossigeno in un gruppo di cellule è chiamato ischemia. Quando l’ischemia accade nel cervello, è chiamato Ictus. Un ictus può avvenire in qualsiasi organo del corpo.

Un attacco cardiaco comporta l’ostruzione di un vaso sanguigno che alimenta ossigeno al cuore.

L’Ischemia può verificarsi nei reni, fegato e qualsiasi parte del corpo. Ogni parte del corpo umano richiede il flusso di sangue e un costante apporto di ossigeno per mantenersi in vita. Quando il cervello è privo di ossigeno anche per pochi minuti, si perde conoscenza e il cervello inizia a morire dopo 4 minuti.

Bacini imbriferi del cervello e del corpo

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I Bacini imbriferi sono sezioni molto piccole di tessuto (gruppo di cellule) forniti da un solo vaso sanguigno (capillari). In altre aree di tessuto, ci possono essere più vasi sanguigni che forniscono sangue rosso ricco di ossigeno direttamente alle stesse cellule. In questi tessuti con molteplici sorgenti di sangue ricco di ossigeno, può accadere un ictus (blocco) ad uno dei vasi sanguigni; la sezione di tessuto comunque, non viene  danneggiata, perché il sangue ricco di ossigeno può raggiungere le cellule attraverso percorsi alternativi.

I Bacini imbriferi possono essere letteralmente una curva nei capillari, in cui il sangue cambia direzione e comincia il suo viaggio di ritorno verso il cuore e polmoni. Questo è visto ad esempio con la punta delle dita dei piedi e della mano,la punta del naso e delle orecchie. Le “aree spartiacque” sono aree vulnerabili.

I Bacini imbriferi sono presenti nel cervello e in altri organi. Si tratta di aree altamente sensibili. Nel cervello,i bacini imbriferi sono spesso in zone che controllano i processi più importanti.

Un esempio di danno del bacino imbrifero nel cervello è il “Transcortical Motor Aphasia (TMA)” ovvero una lesione al lobo frontale, che coinvolge l’area del cervello che ci permette di produrre discorsi e parole. Una persona con questo tipo di danno può essere in grado di capire il discorso, ma avrà perso la capacità di rispondere.

Questo danno, quando appare in un bambino e non in un anziano,non viene chiamato ictus, ma viene semplicemente etichettato come un disturbo dello spettro autistico.

Indipendentemente dal fatto che la persona sia giovane o vecchia,questo danno è sempre causato da un ictus e dalla morte cellulare di una determinata area del cervello.

Descrizione del Sangue

Ci sono molti componenti del sangue. Tuttavia, per comprendere l’insegnamento del dottor Moulden, abbiamo solo bisogno di avere conoscenze di base degli aspetti più comuni della fisiologia.

Composizione del sangue

  • Plasma

La maggior parte del nostro sangue è costituito da una sostanza acquosa chiamata plasma. Vari tipi di cellule sono sospese nel plasma acquoso. Le cellule del sangue sono trasportate lungo il plasma da una parte del corpo all’altro. Se vi è una elevata carica elettrica negativa nel plasma, le cellule che sono sospese in acqua si respingono l’un l’altra. Le cellule ematiche sono destinate a muoversi liberamente senza toccarsi. Il sangue con una elevata carica elettrica negativa, consentirà alle cellule nel plasma di fluire liberamente senza aggregarsi. I globuli fluiscono liberamente perché hanno una carica elettrica negativa che permette loro di rimanere separati.

  • Globuli rossi

Le cellule più comuni nel sangue sono i globuli rossi. Durante il viaggio attraverso il corpo, forniscono ossigeno ai capillari e portano via anidride carbonica. Alcuni dei capillari sono così piccoli che i globuli rossi devono far fatica per passare attraverso di essi.

  • Globuli bianchi

I globuli bianchi sono parte del sistema immunitario, che è destinato a distruggere gli invasori patogeni quali virus e batteri. La maggior parte dei globuli bianchi è molto più grande dei globuli rossi, e possono passare solo attraverso capillari più grandi. I globuli bianchi sono approssimativamente due volte più grandi rispetto ai globuli rossi ( sono di dimensioni variabili a seconda del tipo di cellula). In circostanze normali, circa l’1% delle cellule che galleggiano nel sangue sono globuli bianchi. Quando il corpo è minacciato da sostanze o agenti patogeni stranieri, un gran numero di globuli bianchi viene rilasciato nel flusso sanguigno.

Quando una persona riceve un vaccino, i globuli bianchi vengono rilasciati come parte della risposta del sistema immunitario per l’iniezione di materiale estraneo nel corpo.

 

The Elements Of Blood

Piastrine

Le piastrine sono un terzo tipo di cellula. Aiutano con la coagulazione quando vi è un danno ai tessuti, e il sangue comincia a fuoriuscire dei vasi sanguigni. Le piastrine sono circa un quinto delle dimensioni dei globuli rossi.

I Tre meccanismi che compromettono il normale flusso sanguigno

Storicamente, il Dr. Rudolf Virchow ha avuto ascolto e credito per la sua scoperta sulle embolie polmonari o coaguli di sangue, che si formano nelle vene delle gambe e passano nei polmoni, dove possono causare danni. Le affermazioni e gli studi del Dr. Virchow sul flusso di sangue, la coagulazione del sangue, e sul danno al flusso, è molto importante per comprendere le malattie.

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La Triade di Virchow, come viene ora chiamato, è il punto di partenza per comprendere l’intera epidemia di disturbi dello sviluppo neurologico che sono la conseguenza delle vaccinazioni.

Il lavoro del Dr. Moulden è un’estensione di questa triade.

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Il Dr. Virchow ha descritto tre processi che compromettono la fornitura di sangue alle cellule del corpo. Questi processi comportano la formazione di coaguli di sangue, cioè ostruzioni nei vasi sanguigni.

Il Dr. Virchow è morto nel 1902 e da allora sono stati scoperti ulteriori meccanismi di coagulazione del sangue. Tuttavia, il punto di partenza per comprendere il flusso di sangue e come viene compromesso, poggia sul processo della Triade di Virchow. I due meccanismi aggiuntivi che compromettono il flusso di sangue sono stati descritti dal Dr. Hartman e dal Dr. Moulden. Questi nuovi meccanismi chiamati Zeta e MASS, sono le chiavi per comprendere il modello del Dr. Moulden sulla malattia moderna.

  • Ciascuno dei tre fattori della triade di Virchow aumenta la tendenza a formare coaguli di sangue. I coaguli che si formano, possono essere grandi o microscopici. Se i coaguli di sangue occupano più del 75% del diametro interno di un vaso sanguigno, l’apporto di ossigeno è compromesso e il rischio di ictus aumenta.

L’Ictus ischemico è un termine generico che connota la domanda di ossigeno superiore all’apporto,e può accadere in qualsiasi parte del corpo,non solo nel cervello.

1. Come i Vaccini e le tossine alterano il normale flusso sanguigno?

Le Alterazioni in un normale flusso di sangue si riferiscono a diverse situazioni. Il Normale flusso di sangue è chiamato flusso laminare .

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Il Dr. Moulden ha scoperto che il flusso laminare  è stato alterato da:

vaccinazioni, malattie infettive, tossine, metalli pesanti, additivi alimentari, e farmaci a cui una persona è immunologicamente ipersensibile.

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La Stasi (ovvero l’interruzione) può verificarsi nei grandi vasi sanguigni come quelli nelle gambe oppure può avvenire nei capillari, che sono i più piccoli di tutti i vasi sanguigni.

La stasi è un evento normale nei nostri corpi. Succede in ogni giorno della nostra vita.

Poiché questi coaguli sono il risultato del normale funzionamento del corpo, il corpo ha i mezzi per rimuovere i disturbi in modo che il sangue possa continuare a fluire uniformemente. La coagulazione del sangue è parte del meccanismo che il corpo utilizza per portare guarigione al tessuto danneggiato.

2. Danni a livello interno delle cellule nei vasi sanguigni

I danni allo strato interno delle cellule nei nostri vasi sanguigni, provoca la compromissione del flusso sanguigno. Lo strato più interno di cellule all’interno dei vasi sanguigni è chiamato endotelio vascolare.

Al microscopio, possiamo vedere che l’endotelio vascolare è costituito da piccole cellule che sono strettamente associate.Esse, allineate ed affiancate, formano un tubo attraverso cui scorre il sangue. I tubi capillari sono piuttosto flessibili.

Lesioni e /o traumi all’endotelio, possono essere causati da danni ai vasi derivanti da stress, ipertensione, ischemia, tossine, deragliamenti metaboliche, e le risposte del sistema immunitario a sostanze estranee che sono nel sangue, nel tessuto o nel vaso sanguigno pareti stesse.

  • I vaccini possono causare danno endoteliale.

Quando l’endotelio vascolare è danneggiato, può portare a coagulazione o la coagulazione in quella zona.

 

3. Come i Vaccini e le tossine causano coaguli (sludging) nel sangue

Il sangue può sviluppare una tendenza a coagulare, anche quando non ci sono alterazioni nel flusso sanguigno e quando non vi è alcun danno endoteliale al rivestimento dei vasi sanguigni. Sangue che ha una tendenza anormale alla coagulazione, significa che è diventato ipercoagulabile.

Molti fattori possono causare l’ipercoagulabilità.

I possibili fattori di rischio includono: iperviscosità, carenza di antitrombina III, il cancro, carenza di proteine ​​C & S, renali e danni epatici, effetti del trauma grave, cambiamenti nei livelli di estrogeni, diffusi, gravidanza tardiva e la consegna, l’età, il fumo, l’obesità, diabete, uso di pillole anticoncezionali nelle ragazze, e gli scambi di ioni metallici pesanti che abbassano il potenziale zeta nel sangue.

Sludging o coagulo del sangue, può essere causato dalla vaccinazione e da vari fattori ambientali. 

Il Potenziale Zeta per la Salute e il Benessere

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L’indebolimento del potenziale zeta nel sangue provoca danni. Zeta è una carica elettrica che esiste intorno tutte le particelle nel sangue. I campi elettrici negativi causano particelle, sostanze, e cellule del sangue che si respingono l’un l’altro.

Ad esempio, se si prendono le estremità negative di due magneti e si cerca di spingerli insieme, essi si respingeranno a vicenda.

Allo stesso modo, se tutte le cellule del sangue hanno un’alta carica negativa, allora si respingeranno e si muoveranno liberamente attraverso i vasi sanguigni senza toccarsi l’un l’altro. Questo movimento indipendente delle cellule del sangue è un segno di salute.

Quando vi è una corretta sospensione colloidale, le cellule del sangue si muovono agevolmente attraverso i vasi sanguigni più piccoli. Il flusso di sangue è laminare – scorre senza restrizioni.

Appena la carica elettrostatica intorno queste particelle nel sangue diventa neutra,le particelle iniziano ad aggregarsi. Questo forma grumi e concentrazioni di particelle .

È difficile in questo caso,lo spostamento attraverso i piccoli tubi, progettati per consentire il passaggio ad un solo globulo rosso alla volta.

 

ColloidalStability

 

Il sangue con una carica positiva porta ad aggregazione e coagulazione. Il sangue con un alto carica negativa provoca dispersione, impedendo l’aggregazione e la coagulazione.

I globuli rossi trasportano la carica elettrica che è la vita,e sono il principale vettore. Gli aminoacidi, proteine, tracce di minerali, metalli e minerali non vanno in soluzione come lo zucchero e l’acqua. Essi sono tenuti in sospensione come particelle minuscole [1], che partono da una dimensione di un micron e finiscono verso i sei angstrom.

  • (Il micron è un milionesimo di metro. Un angstrom è molto più piccolo di un micron. Sei angstrom è la più piccola dimensione delle particelle )

Il grafico seguente mostra come il potenziale zeta colpisce il sangue e come influenza la salute umana. Un’alta carica negativa è associata con il flusso sanguigno laminare e nel complesso una buona salute generale.

 

STABILITY (effects on blood) AVERAGE ZETA POTENTIAL (in millivolts)
Extreme to very good stability -100 to -60 mv.
Reasonable stability -60 to -40 mv.
Moderate stability -40 to -30 mv.
Threshold of light dispersion -30 to -15 mv.
Threshold of Agglomeration -15 to -10 mv.
Strong agglomeration and precipitation -5 to +5 mv. [2]

 

La Perdita di carica negativa nel sangue porta alla coagulazione e Ictus

Quando i globuli rossi cominciano a perdere potenziale zeta cominciano a formare coaguli. Ciò significa che la carica elettrica negativa intorno a loro. Il termine “rouleau” descrive una situazione in cui i globuli rossi si aggregano. Questa aggregazione consiste nel passaggio graduale del flusso sanguigno laminare, e quando si verifica,la situazione viene compromessa. Il risultato è il coagulo del sangue, ipossia (alimentazione a bassa ossigeno) e ictus. Questi gruppi di cellule non sono in grado di passare attraverso la maggior parte capillari, perché sono troppo grandi.

Il “Rouleau” è visibile attraverso un esame microscopico.

Purtroppo, la FDA ha vietato l’uso delle analisi del sangue a scopo diagnostico. Questo significa che non vogliono cercare di fare alcuna anamnesi per poter confrontare la situazione primaria con un ipotetico sviluppo negativo riguardo l’uso della vaccinazione.

 

Danni al sistema digestivo

Una delle aree del corpo che viene maggiormente colpita dalla riduzione del potenziale zeta, è il tratto gastrointestinale. Il Flusso capillare è ridotto nei risultati del sistema digestivo dei danneggiati.

Il “flusso ridotto di sangue” significa che le cellule bianche del sangue, non possono arrivare a determinate aree e debellare virus e batteri, come il morbillo, parotite e rosolia.

La conseguenza è che il corpo non può eliminare queste malattie infettive del tratto digestivo.

Ciò lascia il corpo in uno stato di infezione perpetua. Il corpo non può sbarazzarsi di queste malattie infettive, perché il flusso di sangue alterato impedisce al sistema immunitario di raggiungere i patogeni per distruggerli.

Se il flusso di sangue è bloccato ad una zona, allora i globuli bianchi non possono raggiungere i patogeni che hanno preso residenza in quella zona, anche se il numero di globuli bianchi è elevata.

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I vaccini contengono tutto ciò che è necessario per ridurre il potenziale zeta nel sangue e di conseguenza sviluppare determinate patologie e malattie.

  • I vaccini contengono una combinazione di agenti patogeni infettivi, alluminio, mercurio, tessuto fetale abortito, materiali genetici di animali come scimmie, conservanti, formaldeide, e numerose altre sostanze tossiche. Gli ingredienti di vaccini possono causare aggregazione delle cellule del sangue, compromissione del flusso sanguigno, ischemia, morte cellulare, e alterato funzionamento del sistema immunitario senza nessun altro tipo di esposizione.

I vaccini contengono tutto il necessario per distruggere il laminare flusso di sangue, causare la coagulazione e lo”sludging” del sangue, privare le cellule di ossigeno, causare morte cellulare, causare danni neurologici, causare danni al sistema d’organo, e portare a grave disabilità e morte.

L’Alluminio e l’effetto negativo sul potenziale Zeta

I Vaccini e la contaminazione ambientale espongono le persone all’ alluminio. L’accumulo di alluminio nel corpo ha un forte effetto nocivo sul potenziale zeta. L’accumulo di Alluminio nel corpo, tende a ridurre il potenziale zeta con l’età. [3]

Pertanto, la vaccinazione degli anziani, o quelli aventi stati di ipercoagulabilità, può ridurre il potenziale zeta,arrivando addirittura in un punto in cui basta un minimo turbamento può innescare un coagulo microvascolare del cervello (ictus) – o un attacco di cuore.

Conclusione

Il Potenziale Zeta può essere utilizzato come indicatore della salute.  Cellule del sangue e altre particelle colloidali sono ampiamente separate e non si aggregano insieme. Questo prevede un flusso sanguigno laminare, in cui si riduce la probabilità di coagulazione.

Quando i vaccini  vengono introdotti nel corpo,il fattore zeta negativo scende. L’esposizione ripetuta a vaccini e tossine ambientali spingerà nel tempo, il fattore zeta verso la carica positiva.

IMPORTANTE E’ IL CONSENSO INFORMATO,ESEGUIRE UNA VALIDA ANAMNESI POICHE’ AD OCCHIO NUDO NON CONOSCIAMO LE SITUAZIONI INTERNE IN ATTO NEL NOSTRO CORPO.

AI GENITORI SEMPRE LO STESSO CONSIGLIO: INFORMATEVI,LEGGETE,STUDIATE,CHIEDETE.

LA PREVENZIONE E’ FONDAMENTALE.

 

ANALISI E TRADUZIONE A CURA DI VACCINIINFORMA.

Correlati e Biliografia

[1]  Frank Hartman & Thomas Riddick, 2014/12/15.http://customers.hbci.com/~wenonah/info/colloid.htm

[2] Thomas Riddick ,12/15/14.http://customers.hbci.com/~wenonah/riddick/vaccine.htm

[3]  Dr. Frank Hartman,  2014/12/12. http://customers.hbci.com/~wenonah/hydro/al.htm #toxic

  • Allegati

SEZIONE “ALLUMINIO” DEDICATA

SEZIONE “MERCURIO” DEDICATA

http://www.vacfacts.info/vaccination-toxicity-the-zeta-phase-of-mass-and-ldquoblood-sludgingrdquo.html

FONTE

http://vaccineimpact.com/

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Meningite:come incutere la paura e seminare il panico

Meningite:come incutere la paura e seminare il panico;è questo ciò che viene fatto quando si parla di malattie infettive.

Oggi su tutte le prime pagine troviamo la meningite, ieri l’influenza aviaria o la SARS.

L’informazione per i genitori, giustamente preoccupati, è affidata solo ai mezzi di informazione.

Questi svolgono come si deve il proprio lavoro? Sui giornali ripetutamente non vengono riportate le basilari informazioni sulle cause degli avvenuti decessi.

Campagna mediatica del terrore?

Esiste in realtà la vera libertà di Stampa? L’amplificazione mediatica (errata tra l’altro) porta a fenomeni d’isteria collettiva in mancanza di una chiara e corretta informazione scientifica.

libertà di stampa

“Siamo nell’attesa di una nuova pandemia mondiale che causerà milioni di vittime” questo ci viene propinato,ma è una realtà?

La sola parola”meningite” incute paura. Non c’è genitore che, dopo la notizia dell’ennesimo caso, prontamente riportato dai giornali, non si sia chiesto come sia possibile che ancora oggi si possa morire di meningite.

La parola al Dott.Serravalle e le sue considerazioni ormai note.

In realtà non esiste un vaccino contro la meningite. La meningite è un’infiammazione delle membrane che avvolgono il cervello e il midollo spinale (le meningi). La malattia generalmente è di origine infettiva, può essere causata da virus, da batteri o da funghi[1].

Sull’onda dell’emozione suscitata dai recenti e drammatici casi, si pensa di offrire gratuitamente le vaccinazioni contro pneumococco,meningococco C e finalmente il nuovo meningococco B, a tutti i bambini (tranne in Puglia,dove è gratis).

Risultato? Un bambino di 15 mesi potrebbe essere sottoposto, con i vari richiami, a più di 29 vaccinazioni, considerando che sono consigliate, oltre all’esavalente, anche le vaccinazioni contro morbillo, parotite, rosolia, varicella ed influenza.

  • Nessuno può sapere quali alterazioni del fragile equilibrio immunitario di un bambino si possano verificare nel volgere degli anni dopo un’esposizione così precoce, massiccia e ripetuta.

La meningite è un’infiammazione delle membrane che avvolgono il cervello e il midollo spinale (le meningi). La malattia generalmente è di origine infettiva, può essere causata da virus, da batteri o da funghi.

La forma batterica è più rara ma più importante clinicamente. Negli individui sani l’80% dei casi di meningite batterica è provocato da tre agenti patogeni: l’Haemophilus influenzae di tipo b (emofilo), lo Streptococcus pneumoniae (pneumococco) e la Neisseria meningitidis (meningococco).

Dove la tubercolosi è ancora diffusa, il suo agente patogeno, il Mycobacterium tubercolosis, è ancora una temutissima causa di meningiti. Ma qualsiasi batterio può provocarla, da quelli che in genere causano una banale cistite, come l’Escherichia Coli, a quelli che provocano diarrea, come le Salmonelle. Anche la Listeria monocytogenes, un batterio ubiquitario che può contaminare gli esseri umani attraverso il cibo provocando la listeriosi.

Le diverse forme di Meningite

Esistono poi altre forme, più rare. La meningite cronica, ad esempio, è data da microorganismi che si riproducono molto più lentamente nell’organismo umano. I sintomi sono gli stessi di quella acuta, ma si sviluppano nell’arco di tre-quattro settimane. La meningite di origine fungina si manifesta invece su persone che presentano deficit immunitario. Infine, la meningite può derivare anche da forme allergiche, da qualche tipo di cancro e da malattie infiammatorie come ad esempio il lupus eritematoso sistemico.

  • La forma virale, detta anche meningite asettica, è quella più comune, solitamente non ha conseguenze gravi e si risolve nell’arco di una decina di giorni.

I batteri spesso responsabili sono:

Neisseria meningitidis (meningococco).

E’ un ospite frequente delle prime vie respiratorie. Esiste un consistente numero di soggetti nella popolazione che presenta questo batterio nel rinofaringe. Dal 2 al 30% dei bambini sani, in periodo non epidemico sono portatori a sintomatici, e questa presenza non è correlata a un aumentato rischio di meningite o altre malattie gravi. In confronto ai portatori sani, il numero di casi di malattia è molto basso, e non sono noti i fattori che scatenano la malattia conclamata.

Sono stati identificati 13 diversi sierogruppi, ma sono 5 (denominati A, B, C, W135 e Y) quelli che causano meningite e altre malattie gravi ( i B e il C sono i più frequenti in Europa mentre il gruppo A si trova in Asia e in Africa ).

La trasmissione avviene per via respiratoria, i pazienti sono infettivi per circa 24 ore dall’inizio della terapia, con un periodo di incubazione di 1-10 giorni. I sintomi non sono diversi da quelli delle altre meningiti batteriche, ma nel 10-20% dei casi la malattia è rapida e acuta, con un decorso fulminante che può portare al decesso in poche ore.

Sintomi e diagnosi

I primi sintomi della meningite possono facilmente essere confusi con quelli di una qualsiasi malattia acuta. Solitamente peggiorano nell’arco di un paio di giorni, ma in qualche caso il decorso della malattia è estremamente rapido, con il rischio di un grave danno cerebrale o di morte.
La malattia classicamente si manifesta con:

  • irrigidimento del collo
  • febbre alta
  • mal di testa acuto
  • vomito o nausea
  • senso di confusione
  • sonnolenza
  • convulsioni
  • fotosensibilità

Nei neonati alcuni di questi sintomi non sono molto evidenti. Può esserci una spiccata irritabilità, con pianto, ipersensibilità agli stimoli esterni e sonnolenza al di sopra della norma. A volte si nota la estroflessione della fontanella cranica, che assuma un aspetto bombato.

  • Streptococcus pneumoniae (pneumococco): può essere responsabile di otite, polmonite, sepsi, oltre che meningite. Si riconoscono fino ad oggi 90 sierotipi diversi.
  • Haemophilus influenzae (haemophilus): può determinare infezioni asintomatiche o sintomatiche delle vie aeree superiori e inferiori.

Raramente è responsabile di malattie invasive, quali quelle a carico delle meningi. In questo caso spesso c’è il tipo B.

Ma qualsiasi altro batterio può provocare una meningite. Anche i funghi possono esserne responsabili, soprattutto nelle persone affette da immunodeficienza.

  • Infine, la meningite può derivare anche da forme allergiche, da qualche tipo di cancro e da malattie infiammatorie come ad esempio il lupus. Si può quindi verificare anche come risultato di diverse cause non infettive, come la diffusione alle meningi di neoplasie o l’assunzione di alcuni farmaci. Può anche essere causata da diverse condizioni infiammatorie come la sarcoidosi, che in tal caso prende il nome di neurosarcoidosi, malattie del tessuto connettivo,e alcune forme di vasculite (infiammazione della parete dei vasi sanguigni).

La meningite batterica può insorgere in modo improvviso, accompagnata da febbre molto alta, mal di testa acuto e vomito. L’infiammazione provoca un accumulo di cellule infiammatorie,quindi un aumento della pressione all’interno del canale spinale e della scatola cranica.

La diagnosi si effettua con un’analisi del contenuto del liquor (puntura lombare) e con una coltura batterica. Un intervento tempestivo può costituire l’unica possibilità per salvare la persona malata.

Nei paesi ad alto reddito e a clima temperato il numero di casi di meningite è piuttosto sporadico e non dà frequentemente luogo a importanti focolai epidemici. Secondo i CDC americani l’incidenza della meningite nel mondo è di 0,5-5 casi per 100 mila persone.

Dagli anni ’80 esiste nel nostro paese un sistema di notifica obbligatorio e un sistema di sorveglianza speciale avviato dall’Istituto superiore di sanità (Iss) all’interno del quale sono raccolti i dati sulla presentazione clinica della malattia invasiva da N. meningitidis e sull’agente identificato. All’Iss si provvede anche alla completa caratterizzazione degli stipiti batterici di Neisseria meningitidis isolati nei pazienti.

I dati definitivi pubblici fanno riferimento al 2005, anno in cui sono state registrate 1034 segnalazioni. Il patogeno più frequentemente identificato è stato lo pneumococco (291 casi) seguito da meningococco (324) e da haemophilus influenzae (30).

Abbiamo visto che sono numerosi i tipi di pneumococco, differenti in base alla composizione della capsula polisaccaridica che li riveste. La maggior parte dei casi di malattia è dovuta ad uno dei 23 tipi capsulari più comuni. Questa variabilità è alla base della difficoltà di messa a punto ed utilizzazione di vaccini efficienti. Inoltre, il polisaccaride della capsula ha un potere scarsamente immunogenico per i bambini sotto i due anni di età. Il vaccino pneumococcico per gli adulti contiene 23 polisaccaridi capsulari, quello per i bambini ne contiene 7.

  • L’età media dei casi di meningite da pneumococco è maggiore rispetto a quella dei casi da meningococco e da haemophilus: 33 casi nella fascia 1-14 anni; 230 in quella 25->64 anni.
  • L’incidenza della meningite da meningococco nel nostro paese è minore rispetto al resto d’Europa.

La malattia si presenta con forte stagionalità, con picchi in inverno e primavera. Nella fascia di età 1-14 anni vi sono stati 112 casi, 152 nelle fasce 15-64 anni. La maggior parte dei meningococchi identificati negli ultimi anni è risultata appartenere al sierogruppo B (75% nel 2001, 60% nel 2002, 56% nel 2003), tuttavia recentemente si osserva un incremento dei casi da sierogruppo C. Le infezione da Meningococco C sono state 115, quelle da sierotipo B 93 nel 2005. Dei 30 casi di meningite da Haemophilus influenzae del 2005, 6 sono stati segnalati nella popolazione da 1 a 14 anni, 20 in quella 15-64.

 

“Non può quindi esistere un vaccino contro la meningite, non esistono armi per combattere tutte le meningiti, i vaccini esistenti consentono di procurare anticorpi solo contro una piccola parte di queste infezioni”.

La durata della protezione vaccinale non è ancora stata definita.È quindi importante valutare l’efficacia, cioè sapere quanti, precedentemente vaccinati, hanno sviluppato la malattia.

Esistono due tipi di vaccino:

  • Vaccino coniugato, con il sierotipo C, protegge solo contro il meningococco di tipo C. Il vaccino coniugato è vaccino composto da un polisaccaride (antigene “debole”) legato chimicamente ad una proteina “carrier”. La unione (coniugazione) di questi due antigeni il polisaccaride e la proteina “migliora la risposta immunitaria”
  • Vaccino polisaccaridico, con i sierotipi A, C, W135, Y. Questo vaccino è composto solo da polisaccaridi (antigeni “deboli”) non è in grado di stimolare le difese immunitarie nei bambini di età inferiore ai due anni. E’ indicato in particolare per le persone che si recano in Paesi diversi dal nostro dove i ceppi A, W135 e Y sono causa di estese epidemie.

Esiste infine un altro grosso problema che riguarda il vaccino antipneumococco. La somministrazione di massa ai bambini del vaccino in uso (attivo per 7 sierotipi) sta provocando un preoccupante fenomeno:

“l’aumento di incidenza di infezioni provocate dagli altri sierotipi (cioè di quelli non contenuti nel vaccino), l’insorgenza di infezioni provocate da sierotipi diversi, precedentemente non segnalati, e la maggiore diffusione di ceppi resistenti agli antibiotici, soprattutto la penicillina, con inevitabili conseguenze negative sulla possibilità ed efficacia terapeutica. L’utilizzo massiccio di questa vaccinazione contro 7 ceppi fa sì che aumenti la virulenza degli altri per diventare dominanti”.

Anche per il vaccino antimeningococco di tipo C si sono creati problemi analoghi. In Scozia, dopo l’introduzione estesa del vaccino contro il tipo C. si è registrato un aumento di morti causati dal meningococco di tipo B.

  • È stato ipotizzato che introdurre massicciamente un vaccino contro un sierotipo, possa indurre la proliferazione e la maggiore aggressività degli altri sierotipi contro i quali non c’è vaccino.

Un’evoluzione inattesa della vaccinazione di massa contro il meningococco di tipo C si è avuta anche in Spagna, dove, dopo estesa campagna vaccinale, è stata riscontrata la presenza di un tipo B molto virulento ed i ricercatori ipotizzano che possa essere derivato da una mutazione genetica del tipo C “vaccinabile”.

Si afferma che la vaccinazione di massa contro l’haemophilus influenzae B sia capace di ridurre l’incidenza di meningite provocata da questo batterio. Eppure in quei paesi come Olanda e Regno Unito che da qualche tempo eseguono questa pratica, dapprima si è avuta una diminuzione delle segnalazioni di malattia, ma qualche anno dopo, malgrado coperture molto alte, i casi hanno ricominciato ad aumentare anche in bambini correttamente vaccinati secondo lo schema vigente nel Regno Unito. Si ipotizza che il ripresentarsi di infezione invasive nonostante l’alta copertura vaccinale possa essere addebitato al fatto che gli anticorpi indotti dalla vaccinazione si riducono o scompaiono nei bambini entro i primi cinque anni di vita.

  • Ricordiamo infine che nessun vaccino è del tutto sicuro o sempre efficace, e che le reazioni avverse sono sempre presenti, come per qualsiasi altro farmaco. Consultando i dati del Vaers, Vaccine Adverse Event Reporting System, il sistema di vaccino vigilanza americano, ne abbiamo la conferma.

Ad esempio;

  • Tra gli effetti collaterali del vaccino antimeningococco C sono stati segnalati, oltre a febbre, mal di testa, orticaria, parestesia, tumefazione nella sede della puntura, sindrome di Guillane-Barré, anemia emolitica, encefalomielite acuta disseminata, porpora di Schonlein-Henoc e casi di meningite comparsi immediatamente dopo la somministrazione del vaccino e da questo causate.

 

Studio meningite asettica 

  • http://wwwnc.cdc.gov/eid/article/18/11/12-0090_article.htm
  • http://www.cdc.gov/vaccinesafety/vaccines/mmrv/vsd_mmrv_safetystudy.html

VERITA’ OMESSA VOLUTAMENTE QUELLA DELLE LINEE GUIDA DELL’AAP?

Il nuovo vaccino contro il meningococco di tipo B. Cosa sappiamo in merito?

sipario1

L’American Academy of Pediatrics (AAP) non raccomanda la vaccinazione di routine dei bambini tra i 2 mesi e i 10 anni di età a meno che non ci siano dei rischi di malattia meningococcica.


  •  Aggiornamento delle Linee Guida Internazionali
  • Linee guida sul vaccino anti-meningococco e alcune riflessioni sulla meningite da meningococco C

Sono state aggiornate a cura dell’”American Academy of Pediatrics“, e pubblicate sulla rivista “Pediatrics” le raccomandazioni sul vaccino anti-meningococco nei bambini e negli adolescenti. Il precedente documento era datato 2011.

Le malattie meningococciche sono gravi malattie batteriche causate dal Meningococco (Neisseria meningitidis). Il  Vaccino Anti-Meningococco parlando anche di Neisseria meningitidis – è un patogeno coinvolto in patologie gravi, potenzialmente fatali, come la meningite e la sepsi meningococcica.

L’American Academy of Pediatrics non raccomanda la vaccinazione di routine dei bambini tra i 2 mesi e i 10 anni di età a meno che non ci siano dei rischi di malattia meningococcica.

  • Scarica e leggi il documento in ful text:

Policy Statement: Updated Recommendations on the Use of Meningococcal Vaccines

Le nuove indicazioni dell’AAP aggiornano e ribadiscono quelle del 2011, integrando le indicazioni deiCenters for Disease Control and Prevention di Atlanta.

Raccomandazioni AAP per bambini al rischio  di malattia meningococcica

28/07/2014 per il rilascio: 28 luglio 2014

Ovviamente tutto tace sulle nuove indicazioni dell’AAP che aggiornano e ribadiscono quelle del 2011, integrando le indicazioni dei Centers for Disease Control and Prevention di Atlanta ma pubblicate prima della commercializzazione dei vaccini  MenACWY-CRM [Menveo, Novartis] e Hib-MenCY-TT[MenHibrix GlaxoSmithKline] per uso pediatrico.

Dalla fine degli anni 90, l’incidenza della malattia meningococcica è diminuita negli Stati Uniti, ma per i bambini e gli adolescenti che potrebbero essere a rischio malattia, l’Accademia americana di pediatria (AAP) ha aggiornato le raccomandazioni per questo vaccino.

Per questo motivo nella dichiarazione politica pubblicata online il 28 luglio, l’AAP raccomanda     ( in caso di rischio per la malattia  meningococcica)  un vaccino meningococcico coniugato appropriato alletàinvece del vaccino meningococcico polisaccaride per bambini e gli adolescenti.

Il consiglio è di usare il vaccino anti-meningococco di routine negli adolescenti e giovani adulti, limitandone l’uso sotto i 10 anni tranne i casi di aumentato o persistente rischio di malattia meningococcica invasiva.

Negli ultimi 20 anni la distribuzione dei sierogruppi del meningococco, implicati in forme sistemiche negli Stati Uniti, si è molto modificata. Circa il 30% dei casi è sostenuto dai sierogruppi B, C e Y, anche se la distribuzione varia nei diversi luoghi e nel tempo. Circa tre quarti dei casi fra gli adolescenti e gli adulti sono causati da sierogruppi C, Y e W135.

Nel lattante prevalgono i casi da sierogruppo B.

Testo e documento PDF  di seguito

 

Aspetti epidemiologici della meningite

Nei paesi ad alto reddito e a clima temperato il numero di casi di meningite è piuttosto sporadico e non causa frequentemente importanti focolai epidemici. Secondo i Centers for Disease Control and Prevention americani l’incidenza della meningite nel mondo è di 0,5-5 casi per 100 mila persone. In Italia dal 1996 è attivo un sistema di sorveglianza dedicato alle meningiti batteriche che negli anni successivi si è ampliato a includere tutte le malattie invasive da meningococco, pneumococco ed emofilo.

Dati di sorveglianza delle malattie batteriche invasive aggiornati al 31 ottobre 2014 (Istituto Superiore di Sanità)issmen

ANNO

TOTALE
CASI

Streptococcus
pneumoniae
Neisseria
meningitidis
Haemophilus
influenzale
StreptB
M.Tubercolosis
Listeria
Altro
Non
identificato

2013

1369

963

162

78

20

9

47

63

54

2012

1178

797

137

63

18

10

40

71

58

2011

1113

730

152

49

14

8

40

61

78

2010

1343

848

149

70

21

15

68

82

70

2009

1276

738

187

54

16

10

55

79

137

2008

1255

691

180

49

24

13

56

84

158

2007

1063

524

183

38

27

13

44

78

156

2006

768

270

179

20

20

8

33

74

164

2005

1033

290

324

30

28

14

28

99

220

2004

982

300

343

19

34

16

35

67

168

2003

966

308

277

35

21

18

26

79

202

2002

838

228

217

38

29

33

36

70

187

2001

802

232

208

54

26

24

32

56

175

2000

910

243

250

57

26

33

39

65

197

1999

1057

306

275

84

30

52

36

65

209

1998

841

258

155

96

32

32

33

57

178

 

Dati e coperture vaccinali

Nello sviluppare il nostro pensiero, useremo i dati forniti dall’Istituto Superiore di sanità. Altre informazioni, cioè quelli adesso in esclusivo possesso dell’Ospedale romano, ci piacerebbe che venissero resi pubblici subito. E’ lecito comunicare se i tre bimbi in oggetto erano vaccinati? E se non lo erano, è forse dipeso dal fatto che la prima vaccinazione si esegue al 3° mese e che pertanto l’età di almeno due dei tre bambini malati non ha permesso l’immunizzazione? In cambio forniamo la tabella delle coperture vaccinali. Il dato nazionale indica un valore del 94,6%, e addirittura del 97,8% per il Lazio. La “famosa” immunità di gregge dovrebbe essere assicurata, e il calo delle vaccinazioni denunciato non appare confermato dai numeri.ped2013

La meningite da Haemophilus influenzae

Haemophilus influenzae: si tratta di un gruppo di batteri che, nonostante il nome, non hanno rapporto con il virus influenzale. Nel genere Haemophilus, la specie Haemophilus influenzae è la più importante per le patologie che può provocare. Essa comprende 6 sierotipi, classificati con le lettere A/F, ed un gruppo di ceppi non capsulati. L’Haemophilus influenzae di tipo B (HIB) è il ceppo patogeno più importante. Colpisce prevalentemente neonati e bambini di meno di 2 anni. Gli Emofili fanno parte della normale flora batterica della gola o del naso, dove non danno alcun problema e si trasmettono da una persona all’altra per via aerea, con le goccioline della saliva emessa con la tosse o lo sternuto. Quasi tutti i bambini durante i primi 5-6 anni di vita vengono a contatto prima o poi con l’Emofilo. In genere, a seguito di questo contatto, essi non subiscono alcun danno e sviluppano gli anticorpi che li proteggeranno nelle età successive. Tuttavia in alcuni casi, l’Emofilo riesce a raggiungere il sangue e, tramite questo, a localizzarsi in altri organi dove causa malattie molto gravi. Tra queste la più frequente è la meningite.

allegati alla fonte seguente

  • http://www.assis.it/la-grande-paura-fatti-dicerie-e-invenzioni-sulle-meningiti-1-parte/

Meningiti e informazione

ALLEGATI

  • Il vaccino pneumococco può non prevenire la malattia invasiva nei bambini. La rivista scientifica Pediatrics ha pubblicato uno studio il 2 Febbraio 2015.
    “Il nostro studio ha trovato un aumento significativo del rischio di malattia pneumococcica (IPD) e di un esito fatale tra i bambini con comorbilità rispetto ai bambini sani”, gli autori dello studio concludono. “I sierotipi che non sono inclusi nel vaccino coniugato attualmente disponibile sono più frequenti e rappresentano la causa della malattia in questi bambini.”

Forse sarebbe il caso di riflettere.

Questa politica del terrore dovrebbe scomparire lasciando spazio all’informazione vera e giusta,reale e supportata da DATI.

Nulla dovrebbe essere omesso.

L’informazione va tutelata e ciò non viene assolutamente fatto.

I recenti avvenimenti hanno portato ad una paura insana,ad un terrore e ad una corsa alle vaccinazioni senza sapere nulla in merito.

Chiediamo ai giornalisti che nessun dato venga omesso e chiediamo alla stampa e ai media che venga fatta chiarezza.

Un esempio?

E’ morta la bimba di 40 giorni ricoverata per meningite. La mamma: “Non si è fatto abbastanza”

Questi drammatici casi mettono in luce quello che realmente accade. Si incentiva tramite terrorismo a vaccinare quando successivamente viene scoperto che la meningite in questo drammatico caso era una meningite da stafilococco ?


  • E poi ancora..

“Sanità, torna a colpire batterio meningite assente da anni: tre casi al Bambin Gesù”

I tre lattanti ricoverati, di 2, 3 e 5 mesi, uno dei quali in terapia intensiva per la criticità delle sue condizioni, hanno contratto in contesti completamente diversi questa forma di meningite che, fanno sapere dall’ospedale, “si riteneva debellata”.

20 Febbraio 2015

Approfondimenti/Bibliografia e articoli correlati

  • Tunkel A, Schilder AG. Acute Meningitis. In: Mandell GL, Douglas RM, Bennet JE, editors. Mandell, Douglas, and Bennett’s Principles and practice of infectious diseases. Sixth Edition ed. Philadelphia: Elsevier; 2005. p. 1083-126.
  • Angus DC, Linde-Zwirble WT, Lidicker J, Clermont G, Carcillo J, Pinsky MR.Epidemiology of severe sepsis in the United States: analysis of incidence, outcome, and associated costs of care. Crit Care Med 2001 Jul;29(7):1303-10

***pediatrics.aappublications***

***American Academy of pediatrics***www.aap.org***

***Fonte Medscape***

*** fonte epicentro***

ASTRATTO

VACCINI E NUOVE MALATTIE

24 GEN , 2015

Una malattia infettiva non è mai provocata esclusivamente da un agente esterno, da un virus o da un batterio. 

E’ fondamentale l’interazione con lo stato di salute della persona che ne entra in contatto. In alcuni periodi dell’anno, il meningococco, per esempio, è ospite abituale del naso fino al 40% dei bambini. Lo streptococco può provocare in alcune persone una tonsillite, in pochi bambini può causare una malattia reumatica, ma altre volte non causa alcuna patologia. L’articolo della dottoressa Emma Pistelli propone una riflessione su questi temi, analizzando la poliomielite e le infezioni virali che possono causare quadri clinici ad essa sovrapponibili, ed offre alcune soluzioni che vanno oltre le vaccinazioni…

  •  http://www.assis.it/vaccini-e-nuove-malattie/

  • http://www.phac-aspc.gc.ca/publicat/cig-gci/p04-meni-eng.php
  • http://www.assis.it/la-grande-paura-fatti-dicerie-e-invenzioni-sulle-meningiti-1-parte/

 

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IL SISTEMA IMMUNITARIO

 

IL SISTEMA IMMUNITARIO.  LE INFEZIONI, LE INFIAMMAZIONI, LE ALLERGIE. BATTERI, VIRUS, PROTOZOI, FUNGHI.

 

Sistema immunitario : tutte le informazioni .

“Il maggior mistero della medicina” disse una volta un celebre medico, “non è la malattia, ma la salute”.

Cosa è un’infezione? Questo termine significa in breve che i germi negativi stanno lanciando un’offensiva all’organismo umano.

I principali tipi di agenti infettivi sono i batteri, i virus e i protozooi.

Ogni giorno il nostro corpo è invaso da miliardi di germi, molti dei quali possono provocare malattie e perfino la morte.

Sistema Immunitario

batteri, benché li raffigurino come “animaletti”, in realtà sono come delle “piante” di un’unica cellula, le più primitive fra le vegetazioni della Terra; attraverso milioni di anni l’hanno invasa e si sono adattate a forme superiori di vita.

Alcune varietà hanno persino imparato a convivere con gli animali e con l’uomo.

Il nostro intestino per esempio, brulica di una fantastica popolazione d’utili abitanti microbici, alcuni dei quali fabbricano vitamine che ci sono necessarie.

Immaginate di srotolare, aprire e distendere i 9 metri di tubo digerente che collegano la bocca e l’ano, microvilli compresi : otterrete una superficie di oltre 300 metri quadri; in condizioni normali questa superficie è piena di anfratti e qui prendono dimora microrganismi di ogni specie : batteri, protozoi, funghi, archea, virus e perfino vermi, collettivamente chiamati “microbiota“.

Oltre la metà della massa delle feci è composta da microbi morti.

Nell’adattarsi all’uomo, molti batteri diventano altamente specifici.

Virus

germi che causano la meningite possono essere relativamente innocui nella gola, ma diventano distruttori feroci dei tessuti cerebrali e del midollo spinale.

Un comune streptococco è un pacifico abitante della bocca, ma, se riesce ad arrivare al cuore, può provocare una infezione che prima dell’avvento della penicillina era mortale nel 100% dei casi.

Alcuni batteri possono far danno quasi dovunque capitino.

Così lo strafilococco causa foruncoli sulla pelle, una grave infezione nei polmoni, un tipo mortale di meningite nel cervello e l’avvelenamento del sangue.

Le tossine prodotte dai batteri sono chimicamente simili ai veleni dei serpenti e alcune di esse sono incredibilmente letali.

La tossina del botulino, il micidiale batterio delle intossicazioni alimentari, è tra le sostanze più velenose della Terra : ne bastano 85 milionesimi di grammo per uccidere un uomo.

Talvolta i batteri uccidono causando danni di carattere  meccanico.

Nella polmonite per esempio s’insediano nelle minuscole sacche d’aria all’interno dei polmoni, che sono ideali per la riproduzione.

Il polmone che di solito è spugnoso, diventa più duro e poco cedevole. Se le sacche d’aria colmate sono molte, la vittima soffoca.

Di fronte alle minacce batteriche, il corpo dispone di tutta una varietà di misure difensive.

Per ciascuna tossina secreta dai microbi, l’organismo fabbrica un’antitossina che agisce come una sostanza chimica neutralizzante.

virus, che sono diffusi quasi quanto lo sono i batteri, sono immensamente più piccoli. Non sono visibili con i microscopi ottici.

Sono giustamente definiti sostanze chimiche viventi e sembrano occupare un posto di transizione fra le cose vive e quelle non vive.

Alcuni possono essere cristallizzati e conservati in bottiglie, dove rimangono quiescenti per anni.

Poi, a contatto con tessuti vivi, cominciano a riprodursi, dando origine ai più svariati malanni : poliomelite, febbre gialla, morbillo, orecchioni, influenza, raffreddore.

Mentre i batteri ci minacciano con i veleni che fabbricano, i virus attaccano direttamente le cellule dell’organismo.

Una volta dentro cominciano a consumare l’alimento che avrebbe dovuto nutrire la cellula.

I virus si riproducono con una velocità prodigiosa divorando tutto e poi abbandonano la cellula morta o moribonda per andare all’assalto di un’altra.

Dato il loro modo d’attacco, i virus hanno un enorme vantaggio sui batteri.

Vivendo all’interno della cellula, sono largamente immuni dalla controffensiva delle forze protettive naturali dell’organismo, così come da quella degli antibiotici o dei sulfamidici.

Ma quando migrano da una cellula all’altra possono essere attaccati dagli anticorpi circolanti nel sangue.

I virus fanno paura perché sono rapidi, imprevedibili e implacabili.

Si sa come funzionano, come agiscono, si cerca il modo per combatterli per impedirne la diffusione ma a volte qualcosa sfugge.

Sono microscopici e possono celarsi ovunque, possono colpire chiunque senza distinzioni.

La scienza dibatte ancora sulla loro natura : animali, vegetali o qualcosa di altro?

Sono parassiti perfetti, anzi parassiti “obbligati”, nel senso che se non lo fossero non potrebbero esistere.

Contagiare è la loro missione, propagarsi fino alla distruzione dell’ospite è il loro scopo.

Ovviamente non vi è niente di “cosciente” ma solo attrazioni chimiche, processi biologici del tutto personalizzati che li portano a preferire un ospite piuttosto che un altro, una cellula particolare, un ambiente di elezione.

I virus più pericolosi del mondo sono quelli dell’Ebola (estremamente aggressivo per l’uomo, causa una febbre emorragica a volte mortale, contagio per contatto diretto con fluidi corporei infetti o sangue, focolai soprattutto in Africa;non può facilmente sfuggire al controllo perché il suo tempo di azione è cortissimo) e quello della febbre congo-crimea (febbre virale emorragica trasmesso soprattutto attraverso la puntura di zecche infette). Ambedue con poche cure, soprattutto sintomatiche.

Ci sono anche la Febbre gialla (trasmesso da zanzare infette, attacca soprattutto le cellule del fegato, diffuso soprattutto in Africa e Sud America), la Febbre di Marburg (filovirus responsabile di una febbre emorragica a elevata mortalità; le manifestazioni emorragiche compaiono dopo il quinto giorno di malattia, seguita dalla morte, non esiste neanche qui una cura), l’Influenza (malattia infettiva caratterizzata da sintomi sistemici comuni a molte altre malattie virali come febbre, malessere, cefalea, dolori vari; l’esordio è brusco e può indebolire soggetti già a rischio; il pericolo più grande è la sua velocità di trasmissione, generando quindi il timore che si sviluppi un virus nuovo attraverso una mutazione di uno già esistente : se il tasso di mortalità fosse invece alto, l’epidemia avrebbe a disposizione parecchio tempo per propagarsi e prima che venga approntato un vaccino),  la Sars (o sindrome acuta respiratoria severe, una forma atipica di polmonite ed è mortale nel 15% dei casi, si propaga attraverso l’aria come una normale influenza. E’ facile da contrarre per via della diffusione attraverso l’aria e i sintomi iniziali sono simili a quelli dell’influenza).

Tutti i virus che ci aggrediscono si sono evoluti negli animali, prima di arrivare a colpire l’Uomo.

Oltre ai virus che possono essere aggressivi per l’Uomo esiste anche il pericolo delle mutazioni : un microrganismo che ha sempre colpito una determinata specie e che, a causa di una naturale evoluzione, si trasforma in una minaccia anche per la nostra.

E’ il caso della temuta influenza aviaria.

I virus sono cento volte più piccoli di una cellula e, a differenza di altri organismi biologici, non possiedono tutte le strutture biochimiche e biosintetiche necessarie per riprodursi.

Ovvero se un virus non trova tutti gli elementi di cui ha bisogno all’esterno, non potrà mai generare copie di se stesso.

Questi prodotti li trova nelle cellule di altri organismi, da cui viene attratto per mezzo di una sorta di affinità chimica : una volta penetrato nella cellula e rifornito dalla materia per riprodursi, il virus genera innumerevoli copie di se stesso che si diffondono nell’organismo contaminando altre cellule.

Un microrganismo così semplice che genera miliardi di copie di se stesso in poco tempo, ha un potenziale evolutivo molto elevato.

Mentre una coppia di esseri umani genera un numero limitato di figli nell’arco della sua vita, un virus ne genera miliardi .

Così può succedere che una di queste mutazioni abbia caratteristiche diverse dal progenitori originale.

La più temibile è che cambi l’affinità chimica : prima questi virus erano attratti soltanto da cellule di una determinata specie, come per esempio quella degli uccelli, adesso sono attratte anche da altre specie come quella umana.

Un errore piuttosto grande potrebbe diventare vantaggioso per il virus e temibile per noi : potrebbe infatti generare una specie in grado di infettare anche cellule diverse dai soliti ospiti.

E così si comprende il concetto del virus dell’influenza che ogni anno presenta appunto variazioni di sé.

Il vaccino solitamente è l’unica arma efficace per sconfiggere un virus : si prende un esemplare del virus che vogliamo combattere, lo si fa a pezzi o comunque lo si rende abbastanza innocuo per non nuocere all’organismo ospite, ma abbastanza attivo per destare le difese immunitarie e lo si inietta nell’individuo.

Le difese dell’organismo sono capaci di combattere gli agenti patogeni ma hanno bisogno di tempo per attivarsi.

protozoi, la terza grande classe di agenti d’infezione, sono minuscoli animaletti monocellulari : alcuni hanno perfino rudimentali apparati digestivi e di riproduzione.Provocano malattie come la malattia del sonno, la malaria, la dissenteria amebica.

Il più semplice è l’ameba che non ha lo scheletro e muta continuamente forma. Si sposta e assume il cibo emettendo prolungamenti irregolari dotati di lenti movimenti, capaci di rientrare nel suo corpo.

Generalmente l’organismo combatte i protozoi in maniera simile a quello con cui si difende dai batteri e dai virus.

Tali misure difensive però non sono altrettanto efficaci, e le malattie da protozoi tendono a persistere per anni.

funghi o miceti invece sono creature si trovano a metà tra il regno animale e quello vegetale.

Ve ne sono di varie dimensioni, e tutti si comportano da parassiti nei confronti di animali o vegetali.

Le infezioni da essi provocate (dette micotiche), si trasmettono facilmente da persona a persona, per contatto diretto o attraverso indumenti od oggetti.

Il genere umano è riuscito a sopravvivere a dispetto del continuo attacco di quest’orda di nemici, grazie ai pronti e meravigliosi meccanismi di difesa dell’organismo, che si sono evoluti attraverso i millenni.



La nostra salute è protetta da una serie ingegnosa di difese, disposte in profondità, come le linee successive di un esercito, trincerato per respingere l’invasore.

Il sistema immunitario protegge il corpo dall’invasione degli organismi o molecole (agenti patogeni) che possono causare le malattie.

Il sistema immunitario deve essere in in grado di riconoscere in ogni momento ciò che è estraneo all’organismo e di innescare un’immediata risposta contro le sostanze penetrate all’interno del corpo.

Di tutte le meraviglie della vita, tra quelle che desta maggior ammirazione è la capacità dell’organismo di rinnovarsi, di riparare i danni subiti e di continuare a vivere.

Le prime barriere che il corpo offre ad eventuali germi invasori sono:

  • La pelle, che crea una barriera insuperabile per molti agenti patogeni.
  • Le membrane mucose che rivestono il tratto respiratorio, digestivo, urinario e genitale.
  • Le ciglia, presenti in molte membrane, che allontanano le particelle arrivate con l’aria.
  • Le secrezioni organiche che contengono enzimi in grado di distruggere i batteri.

Supponiamo per esempio, che una particella di polvere carica di microbi penetri nell’occhio.

Con tutta probabilità non c’è nessun motivo di preoccuparsi.

La superficie del globo oculare è costantemente bagnata di liquido lacrimale, il quale contiene un antisettico, detto lisozima, che uccide i batteri.

Il lisozima è così potente che una sola lacrima diluita in due litri d’acqua può ancora distruggere almeno una specie di germi.

Anche la nostra pelle nuda ha una considerevole azione germicida.

Le allergie, sono invece delle risposte non appropriate del sistema immunitario, vengono considerate come il risultato dell’attivazione dei mastociti che hanno riconosciuto un nemico. In questo caso essi liberano l’istamina, scatenano i sintomi ben noti: eruzioni cutanee, nasi arrossati, occhi che prudono, tosse e respirazione affannosa.

La reazione allergica viene generalmente attivata da sostanze esterne definite allergeni, tra esse troviamo: polline, polvere, insetti o animali, peli di animali, ecc.

Ogni volta che ci facciamo un taglietto con il rasoio o sbucciando la frutta, s’inizia un lavoro di costruzione molto più complicato di quello d’innalzare un grattacielo.

Noi consideriamo questo potere rigenerativo come cosa naturale; se non ci fosse, la chirurgia non potrebbe esistere : la più piccola ferita potrebbe condurre alla morte.

Il processo infiammatorio comincia quando varie sostanze chimiche sono prodotte nella sede d’una invasione di germi dagli invasori stessi, mentre le cellule lese dell’organismo si difendono.

Queste sostanze chimiche trasudano in tutte le direzioni fino a raggiungere i vasi sanguigni più vicini.

Qui esse provocano il rilassamento delle pareti vasali, il che permette la fuoriuscita del plasma, ossia della parte acquosa del sangue.

Al plasma si accompagnano i globuli bianchi del sangue, cioè i leucociti, e varie sostanze chimiche che frenano lo sviluppo dei germi.

Leucociti

I leucociti sono una delle nostre difese più curiose ed efficaci.

In apparenza essi sono simili all’ameba e come l’ameba possono spostarsi da un punto all’altro del corpo.

I leucociti sono attratti come una calamita verso la sede di un’invasione batterica.

Quand’essi la raggiungono, ingoiano tutte le particelle estranee che vi trovano.

Ci sono altri fattori connessi all’infiammazione che aiutano i leucociti nella loro opera.

Nel plasma sanguigno c’è una sostanza chimica detta leucociti che si solidifica rapidamente in una trama di fili.

Questa, con altre sostanze del plasma e con i leucociti, forma una barriera intorno al campo di battaglia, prendendo in trappola i germi in modo che l’infezione venga localizzata.

Foruncoli ed ascessi sono esempi tipici del modo in cui la formazione di questa barriera protegge il resto dell’organismo dall’invasione dei germi.

Anche questo è un meccanismo provvidenziale con il quale il corpo umano si difende.

Che cosa è ciò che chiamiamo “pus“?

Si tratta dei residui morti dei globuli bianchi accorsi a combattere i batteri e periti nella lotta.

Formano così uno sbarramento difensivo fra i batteri che attaccano da un lato e il circolo sanguigno dall’altro.

Quasi tutti i casi di appendicite sarebbero letali se la Natura no erigesse questa barriera attorno all’appendice malata, per circoscrivere l’infiammazione fino all’intervento del chirurgo.

Mentre avviene la mobilitazione dei leucociti, il midollo osseo è posto in allarme e accelera la produzione di nuove riserve di leucociti.

Se i leucociti non possono completare l’opera di rastrellamento dei germi, a loro si aggiungono cellule di maggiori dimensioni (ma sempre microscopiche) chiamate macrofagi.

Questi possono ingoiare non soltanto i batteri, ma anche i leucociti che albergano batteri.

L’organismo ha bisogno di un mezzo per liberarsi dei germi dopo che sono stati ingoiati e per eliminare altri prodotti di rifiuto.

A questo scopo i tessuti sono drenati da una rete di canali detta sistema linfatico.

Leucociti, macrofagi e particelle invadenti entrano nei vasi di questa rete e sono portati dal liquido linfatico ai nodi linfatici regionali, ossia alle ghiandole linfatiche situate in punti strategici dell’organismo.

Il liquido linfatico fluisce da un nodo all’altro finché raggiunge quelli situati nel collo, dove è scaricato nella corrente sanguigna.

A questo punto in genere tutti i germi sono già stati filtrati.

Tuttavia dopo una malattia i germi possono sopravvivere nei nodi linfatici per giorni e settimane; le ghiandole del collo sono le ultime barriere che impediscono ai germi di raggiungere la corrente sanguigna, e la loro sopravvivenza spiega perché queste ghiandole rimangono talvolta gonfie e dolenti anche dopo la scomparsa degli altri sintomi.

Anche se alcuni germi riescono a raggiungere la corrente sanguigna, un’altra linea di difesa li attende : il midollo osseo, il fegato, la milza e qualche altro organo minore contengono una moltitudine di macrofagi  che espurgano dal sangue le particelle invadenti.

In che modo i leucociti e i macrofagi riescono a distinguere i germi invasori e le altre particelle dalle cellule e dalle molecole proprie dell’organismo?

Il nostro corpo è munito di un sistema di identificazione che “etichetta” le particelle invadenti.

Queste etichette che si attaccano agli invasori si chiamano anticorpi.

I leucociti e i macrofagi cercano e divorano quasi tutte le particelle che incontrano ma quelle che essi cercano e divorano con la massima voracità sono quelle alle quali gli anticorpi hanno apposto l’etichetta di invasori.

Molte guarigioni da un’infezione sono da attribuire in gran parte all’azione degli anticorpi.

Chi per esempio non ha mai avuto la scarlattina è privo di anticorpi adatti agli streptococchi che causano questa malattia.

Però alcuni giorni i germi continueranno forse a moltiplicarsi e il malato starà sempre peggio ma una volta che la produzione degli anticorpi sarà avviata in pieno, gli anticorpi accorreranno in quantità, si attaccheranno agli streptococchi della scarlattina e questi cadranno preda dei voraci leucociti e dei macrofagi e la guarigione avrà inizio.

Sono soprattutto gli anticorpi che ci rendono immuni da altri attacchi di molte malattie comuni.

La prima volta che si è colpiti da una malattia come la scarlattina o il morbillo, le fabbriche di anticorpi richiedono molti giorni per imparare a produrre il tipo giusto.

Tuttavia, una volta che l’abbiano imparato, la produzione può cominciare molto rapidamente e, entro poche ore dall’entrata di qualche migliaio di germi, potranno essere prodotte grandi quantità di anticorpi del tipo desiderato.

anticorpi

Così la seconda e le successive invasioni di un particolare tipo di germe sono spesso debellate prima ancora che si possa sospettare di essere stati infettati.

Gli anticorpi che circolano nel sangue si trovano per lo più in quella parte del plasma sanguigno detta gammaglobulina.

Questa sostanza ricca di anticorpi può essere estratta dal sangue dei donatori e conservata per lunghi periodi.

Quando è attaccato da tossine (sostanze velenose prodotte da germi) l’organismo produce antitossine, cioè anticorpi specifici.

E, come ci si può immunizzare contro le malattie da virus , ci si può immunizzare contro le tossine di malattie come la difterite e il tetano, mediante iniezioni di tossine denaturate, dette tossoidi.

Anche coloro che morivano di fame nei campi di concentramento della seconda guerra mondiale conservavano il potere di cicatrizzazione.

Tutto il materiale necessario al processo di cicatrizzazione è fornito mediante la demolizione di tessuti d’altre parti del corpo.

Così il tessuto muscolare si disgrega per trasformarsi in amminoacidi, che andranno a formare i nuovi tessuti nella guarigione della ferita.

Questo è il motivo per cui i feriti gravi deperiscono. La ferita si riempie gradatamente di tessuto di granulazione, un materiale rosso, spugnoso, da rapprezzo, che viene poi sostituito da tessuto cicatriziale rigido e fibroso.

La costruzione del nuovo tessuto è una delle autentiche meraviglie della Natura : quasi come obbedendo ad una misteriosa forza direttiva, le cellule fibrose si dispongono in esatta formazione geometrica, come i cristalli chimici.

Successivamente si forma un nuovo sistema circolatorio ed infine le nuove terminazioni nervose.

Con il tempo, forse entro un anno, il tessuto cicatriziale sarà sostituito da tessuto funzionale.

Il lavoro di ricostruzione sarà allora compiuto.

Perché quando fa freddo capita più sovente di ammalarsi?

Perché l’organismo per mantenere in perfetta efficienza i suoi meccanismi base, devia il sangue (caldo) dalle zone periferiche (come la pelle o il naso) verso gli organi vitali; anche i propri anticorpi (cioè le principali difese da virus e batteri) viaggiano nel sangue.

 Come rafforzare il sistema immunitario?

vitamine

Per esempio con la Vitamina E (protegge le pareti cellulari dagli attacchi dei radicali liberi) che si trova per esempio nell’olio d’oliva, nella frutta secca e nell’avocado;

con il Selenio che fa produrre linfociti come i T-killer e l’interleuchina per aggredire i virus appena si presentano contenuto nel tuorlo d’uovo, nel pollo, nel pesce, nelle patate;

con lo Zinco che rinforza le mucose di naso e bocca che bloccano e neutralizzano virus e batteri, contenuto in abbondanza nelle ostriche, in una bistecca di carne, nel formaggio e nei cereali;

con i Probiotici che potenziano tutte le barriere, sono batteri buoni che superano indenni gli acidi dello stomaco e vanno a rinforzare l’intestino, sono contenuti nello Yogurt e formaggi freschi come lo zefir.

Le carenze di vitamine A, B1, B2,B6, B12, C, E e di acido folico inibiscono il sistema immunitario. Allo stesso modo, carenza di magnesio, ferro e zinco e selenio. 

E’ importante considerare quanto questi nutrienti lavorino in sinergia tra loro.

Non bisogna dimenticare inoltre che tutte le attività aerobiche di resistenza possono potenziare il sistema immunitario.

L’importante è non esagerare.

Uno studio giapponese ha scoperto che l’esercizio fisico moderato, senza smanie agonistiche, mantiene elevati i livelli di un particolare gruppo di anticorpi, i linfociti T CD8+.

Lo sport è una manna per il sistema immunitario perché aumenta del 20% il numero di anticorpi ma l’attività fisica intensa invece può risultare troppo stressante per l’organismo tanto da indebolirlo temporaneamente.

Grazie alla fatica l’organismo è spinto a reagire allo sforzo producendo più anticorpi, all’incirca il 300 per cento in più, l’importante è non esagerare, infatti troppo sforzo fisico alla fine inibisce il sistema immunitario perché lo costringe ad un superlavoro.

Prendere il sole in maniera ragionevole può essere importante per rafforzare il sistema immunitario : i raggi ultravioletti provenienti dal sole possono incitare il colesterolo disidrogenato T della pelle umana a trasformare la vitamina D3. Ogni giorno bastano 0,009 mg per duplicare il sistema immunitario.

La vitamina D è in grado di apportare numerosi benefici all’ organismo e di diminuire l’incidenza di gravi disturbi: tumori, malattie cardiovascolari, ma anche diabete, artrite reumatoide, disturbi ossei, ed anche un’azione di potenziamento generale a livello del sistema immunitario in grado quindi di aumentare le  difese organiche.

Ridere di più può aumentare la produzione di molte sostanze chimiche nel corpo umano relative al sistema immunitario, quindi rafforzarlo.

Sembra sia inoltre molto importante dormire bene : secondo alcuni esperti russi, quando si dorme il corpo umano produce un elemento nel sonno dal nome muramic acidche può aumentare i leucociti, rendere attivi i macrofagi, rafforzare le funzioni di disintossicazione, eliminando così le cellule o i virus invadenti.

Perciò, aver un sonno di buona qualità può irrobustire notevolmente il sistema immunitario.

Mangiare frutta prima del pranzo, infatti secondo le osservazioni degli studiosi del sistema immunitario, un pranzo costituito da cibi cotti può accrescere nel sistema immunitario una sorta d’illusione, attivando tutte le “guardie della salute” del corpo a rafforzare l’allerta.

Ripetendolo spesso, può addirittura danneggiare il sistema immunitario, riducendo la sua efficacia.

Mangiare frutta un’ora prima del pranzo può eliminare quest’incitazione negativa apportata dai cibi cotti, proteggendo così il sistema immunitario e la sua funzione.

Mangiare verdura cruda : le verdure contengono un gran numero di sostanze che incitano la produzione d’interferone, svolgendo quindi una funzione di prevenzione delle malattie e resistenza al cancro.

Tuttavia, queste sostanze nutrienti contenute nelle verdure sono molto deboli e non possono sopportare le alte temperature, quindi è meglio mangiare verdure crude.

Quando si è sotto attacco virale si producono più citochine, molecole del sistema immunitario che attaccano i virus, ma debilitano anche l’organismo (debolezza), per questo motivo è importante riposare di più (la cosa migliore a letto).

I cibi ricchi di vitamina A e vitamina D stimolano la produzione di reparti specializzati come i globuli bianchi e macrofagi.

Eliminare il consumo di alcool e tabacco.

Consumare meno grassi saturi per ridurre il consumo di energia legato alla digestione.

Bere molta acqua per tenere le mucose idratate.

Ridurre gli sforzi fisici prolungati.

Assumere dei probiotici appositamente studiati per rafforzare il sistema immunitario attraverso l’intestino.

Stomaco ed intestino sono due sedi periferiche del sistema immunitario : un loro malfunzionamento provoca una riduzione delle pattuglie di difesa e un abbassamento generale dello scudo protettivo.

Si sa che ormoni come il cortisolo, l’adrenalina e la noradrenalina, neuromodulatori rilasciati in condizioni di stress, rendono la barriera intestinale più permeabile a ceppi patogeni presenti nella mucosa, favorendone il passaggio nell’intestino.

La conseguente alterazione del microbiota intestinale causa a sua volta il rilascio di citochine infiammatorie che, attraverso il nervo vago e il sangue, arrivano al cervello, perpetuando il circolo vizioso dello stress.

Per ridurre la degenza si potrebbe considerare di assumere più zinco (consumare per esempio fegato, noci, carni rosse, fagioli e cereali integrali, 15mg al giorno per il sistema di difesa) e 1 g di vitamina C (chiedere al proprio medico).

Attenzione agli antibiotici (solo dietro parere del medico), infatti combattono solo i batteri e sono inutili contro i virus.

La febbre serve per liberarsi dai virus poiché il calore li può uccidere!

L’integrazione naturale erboristica più adeguata riguarda senz’altro:

– Echinacea

– Aloe vera

– Rosa canina

– Tè verde

– Aglio

– Semi di pompelmo

– Polline

– Propoli

– Uncaria Tomentosa

– Pau D’arco – Lapacho

 

cereali-e-capelli

 

 

Per quanto riguarda altri cibi:

– con effetti antiossidanti (agrumi, peperoni rossi e gialli, cavoli, cavolfiori, carote, ravanelli, spinaci, lattuga, funghi)

– ricchi di grassi essenziali (salmone, sgombri, aringhe, pesce azzurro),

– con proprietà antivirali (peperoncino, timo, salvia, rosmarino, origano, cipolla),

– con buoni contenuti in fibra alimentare (cereali integrali e legumi).

I cibi composti da vegetali hanno 3 funzioni: la prima è la regolazione della secrezione interna, stabilizzando così il sistema immunitario; la seconda è l’efficacia nell’eliminazione naturale, eliminando le sostanze nocive all’interno del corpo umano e proteggendo il sistema immunitario; la terza è l’offerta di vitamine, sostanze minerali ed altri nutrimenti speciali, offrendo nutrizione al sistema immunitario.

Perciò, consumare ragionevolmente questi cibi fa molto bene al rafforzamento del sistema immunitario.

Un’altra difesa naturale dell’organismo è il riposo.

Se ad esempio ci si sloga un polso, ancor prima che arrivi il medico, la Natura ce lo immobilizza rendendolo tanto dolente e gonfio che non ci arrischiamo a muoverlo.

Se qualcuno è scosso emotivamente o fisicamente oltre un certo limite d’esaurimento o di terrore, la Natura interviene e lo fa svenire.

fonte dell’articolo riportata qui di seguito

http://www.anagen.net/sistema-immunitario.htm

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