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La Vitamina D è più potente di qualsiasi vaccino

La Vitamina D: gli effetti e i benefici per il nostro corpo

Il Dr. Joe Prendergast, uno dei molti esperti che stanno riconoscendo la fenomenale importanza delle vitamine per la salute, spiega perché in molti modi la vitamina D è più potente di qualsiasi vaccino.

Fonte Dr.Mercola. Traduzione di Giancarlo Luzzi

vitamina d

Egli cita uno studio effettuato da ricercatori tedeschi, che hanno scoperto che la vitamina D aumenta la funzione immunitaria di un fattore da 3 a 5, stimolando drammaticamente nel contempo la produzione di potenti peptidi antimicrobici.

Inoltre, l’esposizione alla radiazione ultravioletta del sole, che stimola la produzione di vitamina D attraverso la pelle, è  in grado di ridurre l’incidenza delle infezioni respiratorie, insieme ad un vasto numero di altre condizioni patologiche.

La comunità medica convenzionale, con l’industria farmaceutica in testa, sta lavorando duramente per creare vaccini per ogni possibile condizione patologica, cercando di farli passare come la “soluzione” per la prevenzione delle malattie.

 

Potreste essere sorpresi dal fatto che la vitamina D sia così importante per la salute, specialmente se continuate a pensare che questa sia principalmente solo un nutriente per le ossa. Inoltre molte persone pensano che la vitamina D sia realmente una vitamina, mentre in realtà la forma attiva della vitamina D è uno dei più potenti ormoni del corpo e regola molti più geni e funzioni corporee di ogni altro ormone finora scoperto. La vitamina D viene prodotta come pro-ormone nella pelle, tramite l’azione della luce solare, e poi convertita nella potente forma ormonale.

Senza questo ormone si può morire ed infatti molte persone muoiono per cause legate alla  deficienza di vitamina D.

vitamina d struttura

 

Il sistema immunitario necessita di vitamina D per funzionare correttamente.

 

La Vitamina D possiede un rimarchevole effetto sulla salute, influenzando circa 3000 dei 25000 geni che abbiamo e giocando un ruolo critico nella risposta immunitaria, un ruolo molto superiore rispetto alla risposta immunitaria sintetica (e spesso pericolosa) generata dai vaccini. La vitamina D potrebbe giustamente venire descritta come un “nutriente miracoloso” per il sistema immunitario, in quanto abilita il corpo alla produzione di più di 200 peptidi con funzione antimicrobica, indispensabili nella lotta contro un vasto numero di infezioni.

Da una recente  pubblicazione dell’Università Statale dell’Oregon:

Un nuovo studio ha concluso che il ruolo chiave nel sistema immunitario, l’abilità della vitamina D di regolare le proteine antibatteriche, è così importante che è stata conservata attraverso almeno 60 milioni di anni di evoluzione ed è presente solo nei primati, uomo incluso ed in nessuna altra specie animale conosciuta.

Il fatto che questa risposta immunitaria mediata dalla vitamina D sia passata indenne da modificazioni attraverso milioni di anni di evoluzione e selezione naturale e sia tuttora presente in specie come le scimmie ed i babbuini, suggerisce che deve essere cruciale per la sopravvivenza, dicono i ricercatori.

La ricerca evidenza l’importanza di avere adeguati livelli di vitamina D per l’uomo e gli altri primati, soprattutto alla luce del fatto che più del 50% di bambini ed adulti negli Stati Uniti (ma anche in Italia ed in Europa, n.d.t.) sono carenti della “vitamina del sole”.

 “L’esistenza e l’importanza di questa parte della risposta immunitaria rende chiaro che l’uomo e gli altri primati necessitano di mantenere sufficienti livelli di vitamina D,” dice Adrian Gombart, professore associato di biochimica e principale ricercatore insieme al Linus Pauling Institute all’Università Statale dell’Oregon.

 L’intento presunto di una vaccinazione è quello di ottenere un’immunità attraverso l’esposizione del sistema immunitario a piccole dosi attenuate dell’organismo (o dei suoi antigeni) potenzialmente in grado di causare malattia. Questa strategia preventiva nella “guerra contro i germi” spesso causa così tanti effetti e danni collaterali da forzare i governi mondiali a nasconderne i rischi (le assicurazioni private andrebbero rapidamente in bancarotta se dovessero rifondere i danni, per dire la verità!), essenzialmente colludendo con i produttori dei vaccini e la comunità medica convenzionale che li amministra, nel crescente cover-up degli estesi  danni che provocano.

La realtà è che i danni alla salute dovuti alla malattia per cui si cerca di sviluppare un vaccino sono di gran lunga inferiori rispetto a  quelli generati dalla vaccinazione stessa.

Una seria analisi costi-benefici del metodo vaccinale della cosiddetta “prevenzione” deve tenere conto del fatto che il sistema immunitario del nostro corpo è già predisposto naturalmente a combattere le infezioni, se adeguati livelli di vitamina D ed altri nutrienti chiave sono presenti. Invece di considerare il nostro corpo essenzialmente sprovvisto di aiuto se non si interviene con l’immunità sintetica fornita dai vaccini, dobbiamo renderci conto che per eoni i nostri predecessori vissero bene per mezzo di corretta nutrizione, luce solare ed aria pulita come soli sostegni del sistema immunitario.

Non è meraviglioso, poi, che la vitamina D mostri maggiore efficacia nelle malattie rispetto a certi vaccini?

Per esempio, uno  studio giapponese  dimostra che gli scolari che assumono vitamina D3 come supplemento sono per il 58% meno inclini a contrarre l’influenza AUn’efficacia molto maggiore rispetto a quella che può vantare qualsiasi vaccino anti influenzale, senza contare i potenziali devastanti effetti collaterali che i vaccini possono generare! E ci sono numerosi studi come questo che dimostrano la superiore efficacia delle strategie naturali come la vitamina D nella prevenzione delle malattie.

 

Una lista di patologie causate o peggiorate dalla deficienza di vitamina D:

Infezioni respiratorie

acute

Anafilassi

Anemia

Ansia

Artrite

Asma

Aterosclerosi

Autismo

Malattie Autoimmuni

Disordine

Bipolare

Danni cerebrali

Densità del tessuto mammario

Fatica Cronica

Dolore Cronico

Abilità Cognitive

Raffreddori

Craniotabe

Livelli della proteina C-reattiva

Morbo di Crohn

Fibrosi cistica

Carie Dentaria

e problemi periododontali

Depressione

Diabete

Dislessia

Eczema

Epilessia

Cadute

Fibromialgia

Infuenza

Fratture

Mal di testa

Perdita dell’udito

Malattie cardiache

Colesterolo alto

Ipertensione

Disfunzioni del sistema immunitario

Infertilità

Infiammazioni

Malattie intestinali infiammatorie

Insonnia

Claudicatio

intermittens

Patologie renali

Leprosi

Leucemia

Dolori alla schiena (lombalgia)

Basso peso alla nascita

Lupus

Degenerazione maculare

Melanoma

Meningite

(batterica)

Sindrome Metabolica

Emicranie

Sclerosi Multipla

Bassa forza muscolare

Mieloma

Miopatie

Miopia

Fascite necrotizzante

Neuroblastoma

Neuropatie

Dolori muscolari aspecifici

Fattori di rischio ospedalieri

Obesità

Osteomalacia

Osteoporosi

Parassitosi

Morbo di Parkinson

Malattie delle arterie periferiche

Polmonite

Sindrome dell’ovaio policistico

Pre-eclampsia

Psoriasi

Retinoblastoma

Ricketsiosi

Schizofrenia

Disturbi affettivi stagionali (SAD)

Sepsi e setticemia

Ictus

Tubercolosi

 

Ci sono infatti ricerche su oltre 200 patologie che sono state collegate alla carenza di vitamina D e che possono rispondere alla supplementazione con vitamina D o ancora meglio alla produzione nella pelle di vitamina D indotta dall’esposizione alla luce solare.

vitamina d sole

Quando avete preso il sole l’ultima volta?

Questa è una domanda importante, perché la vitamina D prodotta dall’esposizione alla luce solare rappresenta il modo migliore per ottimizzare i livelli nel corpo e di conseguenza ridurre i rischi di un gran numero di malattie.

Sfortunatamente è stato riscontrato che solo il 30% della vitamina D presente negli americani è il prodotto dell’esposizione alla luce del sole, il che è dovuto all’errata avvertenza da parte delle agenzie per la salute pubblica di evitare la luce solare perché provoca il cancro (quando in effetti la produzione di vitamina D derivata dall’esposizione alla luce solare previene il cancro). Inoltre la maggior parte della popolazione lavora al chiuso e quando non lavora non passa abbastanza tempo all’aperto.

L’esposizione occasionale alla luce solare di faccia e mani è insufficiente per la produzione di vitamina D nella maggior parte delle persone. Per ottimizzarne i livelli occorre esporre al sole larghe porzioni di pelle e non solo per qualche minuto. E contrariamente alla credenza popolare, il momento migliore per essere al sole per la produzione di vitamina D è vicino a mezzogiorno.

La luce ultravioletta proveniente dal sole è disponibile in due lunghezze d’onda principali – UVA e UVB. È importante capire la differenza tra queste ed i fattori di rischio che ognuna comporta.

 

UVA E UVB

Prima ci sono le UVB, onde salutari che aiutano la pelle a produrre vitamina D, poi ci sono le UVA, che sono generalmente considerate poco salubri perché possono penetrare più profondamente la pelle e causare più danni da radicali liberi. Non solo, i raggi UVA sono praticamente costanti durante tutte le ore di luce del giorno, per l’intero anno, diversamente da quelli UVB che sono scarsi al mattino ed alla sera ed abbondanti a mezzogiorno.

Per utilizzare la luce solare per massimizzare la produzione di vitamina D e minimizzare il rischio di danno alla pelle il periodo migliore e più sicuro è la parte centrale della giornata (approssimativamente tra le 10 e le 12). Durante questo periodo di intensa emanazione UVB necessiterà solo una breve esposizione per produrre la maggior parte della vitamina D.

Per quanto riguarda i tempi di esposizione, è sufficiente che il colore della pelle viri verso una leggera sfumatura di rosa. Può trattarsi di soli pochi minuti per le persone con la pelle molto chiara.

Una volta che avete raggiunto questo punto il corpo non produce più vitamina D ed ogni altra esposizione al sole sarà dannosa per la pelle. La maggior parte delle persone con la pelle chiara ed i capelli biondi massimizza la produzione di vitamina D in 10-20 minuti. Qualcuno necessita di minor tempo, altri di un tempo maggiore. Più è scura la pelle, maggiore deve essere il tempo di esposizione per ottimizzare la produzione di vitamina D.

Se non è possibile esporsi alla luce solare, un lettino abbronzante (con reattori elettronici anziché magnetici, per evitare inutile esposizioni a campi elettromagnetici) può essere un’alternativa. Come ultima risorsa è possibile ricorrere ad un  integratore orale di vitamina D3.

La ricerca pubblicata da Grassroots Health tratta da D*Action study dimostra che la percentuale media che un adulto necessita giornalmente si aggira intorno alle 8000 UI, questo per aumentare il livello sopra i 40 ng/ml, livello ritenuto come il minimo indispensabile per la prevenzione delle malattie.

Carole Baggerly Discute sul Dosaggio della vitamina D

Conoscete i vostri livelli sierici di vitamina D?

Qualcosa come 40 esperti nel mondo attualmente concordano nell’affermare che il più importante fattore quando si parla di vitamina D sia il livello nel siero. Bisognerebbe assumere un dosaggio utile ad ottenere un livello terapeutico nel sangue come indicato dalla tabella sottostante. Per convertire i ng/ml in nmol/litro basta moltiplicarli per il fattore 2.5.

Se non conoscete i vostri livelli di vitamina D o non li avete mai verificati, sarebbe meglio farlo al più presto in quanto pensare che siano a posto è piuttosto rischioso. La deficienza di vitamina D è di proporzioni epidemiche negli Stati Uniti (ma anche in Europa, come già detto, n.d.t.) ed in altre parti del mondo al giorno d’oggi, principalmente perché la gente non passa abbastanza tempo al sole per facilitare questo importante processo della produzione di vitamina D.

Il primo passo per assicurarsi di stare ricevendo tutti I possibili benefici dalla vitamina D è quello di verificare I livelli nel sangue tramite un test denominato 25(OH)D o anche 25-idrossivitamina D oppure Vitamina D 25-OH (esiste anche il test denominato 1,25(OH)D ma quello citato precedentemente è migliore). Potete chiederlo al vostro curante.

 

La Vitamina D rappresenta una delle migliori difese contro le malattie

Soprattutto, la difesa migliore deriva da un robusto sistema immunitario, che le vaccinazioni possono compromettere. Supportare il sistema immunitario dovrebbe essere la prima voce della lista delle cose da fare per rimanere in salute e la vitamina D opera un ruolo cruciale in questo.

Ricordiamo che le presenti informazioni  sono qui riportate a carattere informativo e divulgativo , non incoraggiamo in nessun modo il fai da te terapeutico ed invitiamo come sempre a consultarsi con il proprio curante.

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Morbillo e Vaccino, quattordici fattori da considerare

Morbillo e vaccini :

quattordici fattori da considerare.

 ~ Da Roman Bystrianyk ,co-autore di

“dissolving Illusions”:

malattie, vaccini, e la storia dimenticata


 

Morbillo

 

Il Morbillo – è una malattia altamente infettiva anche oggi?

Il  vaccino che ha “sconfitto” la malattia , è stato sviluppato 50 anni fa ,ma nonostante questo , il morbillo è ancora considerato una grave minaccia da parte delle autorità sanitarie.

Al suo cinquesimo anniversario  ci sono stati riconoscimenti positivi universali anche dai media. Chiunque metta in discussione il valore di vaccini contro il morbillo o di qualsiasi vaccino è rapidamente messo alla gogna perché la scienza è apparentemente irreprensibile. I sostenitori dicono che solo i  cospiratori  mettono ciò in discussione.

Ma, ci sono accadimenti sulla storia del morbillo che continuano a rimanere nell’ombra.

Qui sono presenti i 14 fattori che non ci vengono trapelati dai funzionari della sanità pubblica, dai  medici, o dai media.


 

1. Il Tasso di mortalità per il morbillo era diminuito di quasi il 100% prima della vaccinazione 

Nel corso del 1800, il morbillo era causa  di morte. Le epidemie si sono verificate ogni anno,provocando un grande afflusso di bambini nei reparti ospedalieri locali. A Glasgow, Inghilterra, dal 1807-1812 ,il morbillo ha rappresentato l’ 11% di tutti i decessi. Negli anni 1867-1872, il 49% dei bambini di un orfanotrofio di Parigi ,che hanno contratto il morbillo è morto.  A partire dalla metà del 1800 i morti per tutte le malattie infettive, tra cui il morbillo, cominciarono  a declinare. Nel 1930 in Inghilterra e negli Stati Uniti la probabilità di morire di morbillo è scesa al 1-2 per cento.


 

Dal 1963 il tasso di mortalità da morbillo negli Stati Uniti era già sceso di circa il 98%.

Stati Uniti il ​​tasso di mortalità morbillo 1900-1987.


 

Alcuni stati del New England non hanno avuto nessun decesso da morbillo. Nel corso di quest’anno, l’intera New England (Maine, New Hampshire, Vermont, Massachusetts, Rhode Island e Connecticut) ha riscontrato solo 5 decessi attribuiti al morbillo.

 

In Inghilterra il vaccino contro il morbillo è stato introdotto nel 1968. Il tasso di mortalità effettiva da morbillo in Inghilterra, era sceso da un picco del 100% circa.

Inghilterra e Galles morbillo tasso di mortalità 1838-1978.



 

 

2. L’vaccino del morbillo del 1963 ha causato una grave malattia chiamata morbillo atipico

Storicamente, il morbillo produrrebbe una febbre alta, tosse, eruzioni cutanee.

… Quasi all’improvviso, si è riscontrata,congestione nasale [testa fredda], con occhi rossi e lacrimazione, fotofobia e di seguito tosse fastidiosa e febbre molto alta.

Questo vaccino ha provocato una febbre molto più elevata in circa la metà dei bambini che lo hanno ricevuto.

Tuttavia il vaccino ha prodotto delle modificazioni delle eruzioni/sintomi , nel 48 per cento dei bambini che lo hanno ricevuto .

Per stemperare questo problema,  l’anticorpo specifico del morbillo è stato dato attraverso la vaccinazione,sotto forma di immunoglobulina  ,assieme ai virus vivi . Questa pratica ha smussato le reazioni evidenti (febbre e rash) per il virus vivo nel vaccino, ma conseguentemente, ha dato gravi reazioni e danni.


I dati mostrano una correlazione altamente significativa tra la mancanza dell’esantema del morbillo e le conseguenti malattie autoimmuni, malattie della pelle seborroica, malattie degenerative delle ossa e alcuni tumori. . . Riteniamo che l’eruzione sia causata da una reazione immunitaria, che distrugge le cellule infettate. Se questo è corretto, l’esantema mancante può indicare che non c’è stata la neutralizzazione durante l’infezione acuta,da parte dei componenti dei virus intracellulari . Ciò può successivamente portare a tali malattie. . . La presenza di anticorpi specifici al momento dell’infezione interferisce con la normale risposta immunitaria contro il virus del morbillo, in particolare con lo sviluppo dell’immunità specifica . Il virus del morbillo intracellulare,fa sì che l’infezione acuta,possa sopravvivere e causare malattie che si manifestano in età adulta.


In altre parole, sopprimendo l’esantema e l’eruzione del morbillo ,si è andati ad  interferire con la normale risposta immunitaria. Interferire con la risposta immunitaria dell’organismo, nel tentativo di compensare una peggiore reazione del vaccino , può portare in futuro problemi agli adulti che hanno ricevuto questa vaccinazione.


 

 

Uno studio del 1967 ha rivelato che il vaccino contro il virus del morbillo potrebbe causare polmonite e dolori addominali così come encefalopatia (infiammazione del cervello). Questi effetti gravi erano “imprevisti”.

 Nella Polmonite,la febbre è grave e persistente come pure il forte mal di testa, e quando è  presente, suggerisce un coinvolgimento del sistema nervoso centrale.  Un nostro paziente , è stato esaminato dall’ EEG, e sono state trovate  prove di attività elettrica e disturbi del cervello,encefalopatia. . . Questi risultati spiacevoli del morbillo erano imprevisti.


 

I casi di  Morbillo atipico  si sono verificati dopo aver contratto il morbillo naturale o dopo la vaccinazione con virus VIVO,ricordando la vaccinazione KMV .

Il Morbillo atipico è stato caratterizzato da  febbre prolungata più alta, lesioni cutanee insolite e gravi polmoniti . L’eruzione è stata spesso accompagnata da emorragia o vescicole. La polmonite include delle distinte lesioni parenchimali nodulari e adenopatia ilare. Dolori addominali, disfunzione epatica, cefalea, eosinofilia, versamenti pleurici ed edema sono stati appurati.


morbillo3



 

 

Quasi 2 milioni di dosi di vaccino KMV sono stati distribuiti in 1963-1967. Il vaccino attenuato o inattivo, è stato generalmente somministrato in una serie di 2-4 dosi ad intervalli mensili. Il Morbillo atipico è stato riscontrato anche 16 anni dopo le vaccinazioni KMV. Il Morbillo atipico dovuto all’uso del vaccino KMV potrebbe rivelarsi mortale.

Una ragazza di 13 anni,Ann Arbor, del Michigan,è morta il 18 febbraio 1978, dopo essere stata ricoverata presso l’Ospedale Universitario, con una diagnosi di morbillo , encefalite e polmonite. La paziente era stata vaccinata nel 1966 o 1967 con 3 iniezioni di vaccino inattivo. Una settimana prima del ricovero, e 10 giorni , ha sviluppato febbre, cefalea, brividi, tosse, rinorrea, e vomito. Un esantema apparve sulle braccia e si allargò al tronco e viso. Lei è stata visitata dal suo medico, che le ha diagnosticato il morbillo atipico. Una settimana dopo, il 23 gennaio, la febbre ancora più alta, e lei ha avuto la sua prima crisi convulsiva. . . All’arrivo, è stata trattata con penicillina endovenosa e idrocortisone. Nonostante la terapia anticonvulsivante, ha continuato ad avere crisi epilettiche focali e poi generalizzati. . . Nel corso dei giorni, l’eruzione ha cominciato a svanire, ma la paziente è rimasta in coma. Morì al 21° giorno di ricovero in ospedale 21 °.

 


 

3. Il Morbillo doveva essere debellato nel 1967

Con l’invenzione del vaccino inattivato e poi del vaccino attivo, una campagna di vaccinazione è stata avviata nell’autunno del 1966 per eliminare il morbillo dagli Stati Uniti. Con la vaccinazione di tutti i soggetti 8-10.000.000 bambini, si pensava alla sua eradicazione,entro il 1967.

Altamente efficaci, i vaccini sono sicuri e disponibili per eliminare il morbillo negli Stati Uniti. Sforzi di collaborazione di organizzazioni mediche e di salute pubblica professionali e volontari sono diretti verso l’eradicazione della malattia nel 1967. 

L’uso efficace di questi vaccini durante il prossimo inverno e la primavera dovrebbe assicurare l’eradicazione del morbillo dagli Stati Uniti nel 1967. 



 

15 anni dopo i tassi del  morbillo erano diminuiti, ma lo sradicamento rapido previsto non si è verificato. La risposta a quel punto, era quella di vaccinare tutti i bambini e non solo, con il progetto di eradicare il morbillo dagli Stati membri entro il 1982.

Il 4 ottobre 1978, il segretario del Dipartimento della Salute, Istruzione e Welfare, Joseph A. Califano, Jr., ha annunciato che gli Stati Uniti avrebbero dovuto  eliminare il morbillo  entro il 1 ottobre 1982. Questo obiettivo era una possibilità data a causa del declino dell’incidenza della malattia negli Stati Uniti e nel raggiungimento dei livelli di immunizzazione di almeno il 90% in quelli sotto i 15 anni di età entro il 1 ottobre 1979.

Quelli vaccinati prima del 1980 potrebbero non essere così immuni come era stato inizialmente creduto perché è stato successivamente determinato la non efficacia dei vaccini.


 

Il Dr. Ralph D. Feigin, primario dell’Ospedale Pediatrico del Texas a Houston , esperto in malattie infettive, ha dichiarato che le persone nate prima del 1956 si presume che siano immuni al morbillo, perché quasi ogni bambino è stato esposto alla malattia. Il vaccino è stato sviluppato nel 1963, ma è composto da  virus attenuati/inattivi ,perciò non era molto efficace. Nel 1967 è stato introdotto un vaccino con virus vivo/attivo, ma era una soluzione instabile e perdeva la sua efficacia se non era  adeguatamente refrigerato.  Come risultato, le persone vaccinate prima del 1980 potrebbero non essere immuni. Questo è uno dei motivi per cui c’è stata l’epidemia di morbillo nei campus universitari.


 

Nel 2000, i casi erano diminuiti, e il morbillo è stato finalmente dichiarato eradicato dagli Stati Uniti – 33 anni dopo la data originale di progettazione. Tuttavia, nel 2012 il CCD ha ritirato   quella dichiarazione, affermando la ricomparsa e la diffusione della malattia. Del numero totale di casi, 200 sono stati attribuiti ai viaggi all’estero, ma la fonte per 22 casi è stato mai accertata.



 

4. E’ stato dichiarato che con una vaccinazione ,si fornisce l’ immunità permanente

Edward Jenner è generalmente riconosciuto come l’inventore del primo vaccino nel 1798.

Il vaccino di Jenner doveva premunire contro il vaiolo. Egli ha erroneamente affermato che avrebbe protetto fornendo l’immunità a  vita. Questa affermazione sarebbe rivelatasi completamente falsa.

Simile a questa dichiarazione, quelle degli inventori dei primi vaccini contro il morbillo i quali affermavano garantendo l’immunità a vita con una vaccinazione.

“Il Vaccino contro il morbillo è raccomandato a tutte le persone che non hanno avuto il morbillo ,ai non vaccinati in precedenza”.

 

Prima dell’era della vaccinazione, il morbillo naturale si  sarebbe per lo più verificatosi nei bambini piccoli,ma con l’avvento della vaccinazione c’è stato uno spostamento verso gli adolescenti.

Il numero di casi di morbillo segnalati nel 1976 e nel 1977 è aumentato dal 1971. Gran parte della crescita è stata provocata dai localizzati focolai di morbillo, molti dei quali si sono verificati nelle popolazioni scolastiche.


 

 

L’idea di una sola vaccinazione,  è stata sostituita nella pianificazione corrente raccomandata dal CDC , vaccinando a 12-15 mesi e 4-6 anni ,non dimenticandosi di dare attenzione nella vaccinazione anche agli adulti.

Almeno uno Stato, New York, ha già provveduto a richiedere due dosi per la vaccinazione.. Tutti gli studenti che frequenteranno nel settembre 1990 , saranno tenuti a mostrare le vaccinazioni per il morbillo, disse Frances Tarlton, un portavoce del Dipartimento della Sanità di New York. La nuova politica di accademia pediatrica raccomanda che la prima dose essere somministrata insieme alle  vaccinazioni contro parotite e rosolia a 15 mesi.


 

L’IDEA DI IMMUNITA’ PERMANENTE….

Una delle notevoli osservazioni circa il morbillo è che l’immunità indotta da infezione naturale sembra rimanere  per la vita.

Tuttavia, a differenza delle infezioni da morbillo, il vaccino non sembra fornire tale protezione duratura,ma sembra addirittura,diminuire negli anni. La  protezione è stimata in questo studio essere,circa per 25 anni.

Le specifiche titolazioni  anticorpali  dopo la vaccinazione del morbillo sono inferiori,rispetto a quelle date dopo l’infezione naturale; per questo si teme che le persone vaccinate, possano perdere gradualmente la protezione dal morbillo. Il Fallimento del vaccino secondario (perdita dell’immunità nel tempo), a differenza del fallimento vaccinale primario (nessuna protezione immediatamente dopo la vaccinazione), è una preoccupazione causata dall’insidiosa sfida per l’eliminazione del morbillo.


 

Come il vaccino contro il vaiolo e il vaccino contro il morbillo, la maggior parte dei vaccini sono stati originariamente sostenuti per fornire una protezione permanente. Tuttavia, l’esperienza attuale ha dimostrato che non è così, come invece  accade con l’infezione naturale.


 

5. Grandi epidemie si verificano ancora in popolazioni altamente vaccinate

In epoca pre-vaccino, il morbillo circolava liberamente . Dopo che si contraeva il  morbillo durante l’infanzia, la recrudescenza successivamente era rara. La protezione permanente data dall’ infezione naturale ,è stata sostituita con una immunità indotta dal vaccino che in realtà tale non è poichè questa diminuisce con il tempo.


 

… Calante è l’immunità indotta dalla vaccinazione,e questo ha un impatto significativo. Il tasso di declino  è ancora basso, ma questo può cambiare,solo agendo su tanti individui in una comunità altamente vaccinata .

Questa combinazione di effetti può , nonostante gli alti tassi di vaccinazione continuare a dare le molte epidemie di morbillo.

Quando l’immunità diminuisce, la vaccinazione ha un impatto molto più limitato. Anche se questa osservazione ha chiare implicazioni di salute pubblica, le conseguenze dinamiche dell’interazione tra la vaccinazione, il declino dell’immunità e l’amplificazione, sono molto più sorprendenti.


 

Dr. James Cherry, ha commentato che, nell’era post-vaccino, il morbillo era diventato una “bomba a orologeria”.

E ‘questo il motivo per cui il CDC e i funzionari della sanità entrano in uno stato di panico quando scoppiano casi di morbillo nelle popolazioni vaccinate?


 

6. I Bambini sono diventati più suscettibili al morbillo

Le madri ai loro bambini,trasmettono tutti i tipi di protezione,attraverso le  immunoglobuline,naturalmente, attraverso la placenta per diversi mesi .

Si trasmette anche l’immunità generale e specifica attraverso il latte. Una madre che ha avuto il morbillo naturale  protegge il bambino contro il morbillo per circa 12 / 15 mesi, con l’allattamento al seno. Le madri vaccinate invece, trasmettono una durata più breve di protezione ai loro bambini. Nell’era della vaccinazione, i bambini sono ora suscettibili di morbillo in età molto più precoce.

 

A causa di questa diminuzione di anticorpi materni si vaccinano i bimbi sempre in più tenera età.


 

. 7 “L’immunità non è sempre immunità” dichiara  Shifting Sands.

A causa del vaccino KMV ,la  mancanza degli anticorpi materni, e l’uso di globulina del siero, un gran numero di persone hanno detto che avevano bisogno di essere rivaccinati nel 1977.

Le seguenti persone non possono essere considerate adeguatamente protette e devono essere rivaccinate: (1) bambini precedentemente vaccinati con il vaccino attivo del morbillo prima dei 12 mesi di età; (2) bambini che hanno ricevuto anche l’ulteriore vaccino attenuato (SchwarzR o MoratenR ceppi), insieme alle immunoglobuline sieriche (ISG), indipendentemente dall’età al momento della vaccinazione; (3) persone precedentemente vaccinate con il vaccino inattivo ; (4) persone precedentemente vaccinate con il vaccino attivo entro 3 mesi dal ricevimento inattivo vaccino contro il morbillo …


 

Nel 1989, a causa di numerosi problemi,al di sotto l’età di 32 anni ,chiunque sia nato dopo il 1957, è stato invitato ad essere rivaccinato.

“Tutti i bambini negli Stati Uniti dovrebbero ricevere una seconda vaccinazione contro il morbillo, come pure per gli adulti di età inferiore ai 32 anni” afferma l’American Academy of Pediatrics  . Una raccomandazione simile è attesa dai Centers for Disease Control entro la fine dell’anno, ha detto il dottor Walter O. Orenstein, che dirige la divisione di immunizzazione presso l’agenzia federale di Atlanta. Le nuove raccomandazioni richiedono una graduale campagna, per fornire una seconda vaccinazione morbillo a quelli sotto i 32 anni di età.



 

8. L’Immunità senza anticorpi

 

Gli scienziati sono rimasti sorpresi quando hanno appreso che gli individui con un deficit di produzione di anticorpi,( agammaglobulinemia) abbiano contratto il morbillo,proprio così come i produttori di anticorpi normali. Questa scoperta “sconcertante” è stata realizzata nel 1960.

Una delle scoperte più sconcertanti della medicina clinica è stata la constatazione che i bambini con congenito agamma-globulinemia,avevano contratto il morbillo in modo normale, mostrando la solita sequenza di sintomi e segni, con conseguente immunizzazione. Nessun anticorpo del  morbillo era rintracciabile nel loro siero .


 

… i bambini con sindrome da deficit di anticorpi, hanno attacchi abbastanza banali di morbillo, con la caratteristica eruzione cutanea e il recupero normale. Inoltre, esse non sono eccessivamente inclini alla reinfezione. Sembra quindi che l’anticorpo nel siero, in ogni caso, in qualsiasi quantità, non sia  richiesto per la produzione del morbillo eruzione cutanea; né per il normale recupero dalla malattia e  per prevenire la reinfezione. 


 

Tuttavia, gli scienziati di vaccini e i  funzionari della sanità pubblica hanno misurato l'”immunità” solo concentrandosi sugli anticorpi. La produzione degli anticorpi non si verifica durante l’infezione naturale.

Quando una persona riceve una malattia infettiva per la prima volta, il suo sistema immunitario esercita il suo “potere innato”, coinvolgendo principalmente l’immunità cellulare. Durante questo processo, si prepara anche per il futuro. La prossima volta che lo stesso agente infettivo si presenterà,il corpo reagirà velocemente,ricordando ciò che era successo in passato; e questo viene fatto con o senza anticorpi.



 

9. Le Vitamine A e C sono fondamentali per il recupero dalla normale infezione da morbillo 


vitamine a c



Dal 1900 si è saputo che alcune vitamine hanno avuto un impatto significativo sulle infezioni da morbillo.

La vitamina A contrasta la moltiplicazione rapida del virus del morbillo all’interno delle cellule, impedendo  di infettare nuove cellule.  La vitamina A è un grande aiuto per la riduzione della mortalità, infezioni concomitanti, e la degenza in ospedale.


 

Il Dr. Ellison ha riferito nel 1932 che i bambini ben nutriti raramente siano morti o abbiano avuto gravi complicanze infettive di morbillo, anche senza sulfamidici e altri antibiotici primitivi. Già nel 1932, gli scienziati  avevano scoperto che la mortalità era  scesa del 58 per cento ,quando i bambini ricoverati in ospedale per il morbillo ricevettero olio di fegato di merluzzo, che contiene le vitamine A e D e acidi grassi omega-3. 

Studi successivi nel 1990 hanno mostrato risultati sorprendenti della vitamina A,la quale ha  ridotto i decessi del 60 al 90 per cento.

Analisi combinate, hanno mostrato che dosi massicce di vitamina A somministrate ai pazienti ospedalizzati (con  morbillo) sono state associate con una riduzione di circa il 60% del rischio di morte in generale, e con una riduzione di circa il 90% tra i bambini. . . La somministrazione di vitamina A ai bambini che hanno sviluppato la polmonite prima o durante la degenza in ospedale , riduce la mortalità di circa il 70% .

 

Nel 2010 è stato confermato che l’integrazione con la vitamina A, durante il morbillo acuto  ha portato a cali significativi per eventi avversi e la morte.

Una somministrazione di vitamine, riduce anche le infezioni opportunistiche come la polmonite e la diarrea associati a virus del morbillo,con  indotta soppressione immunitaria. Una supplementazione di vitamine, ha dimostrato di ridurre il rischio di complicanze a causa di una polmonite dopo un episodio acuto di morbillo. Uno studio in Sudafrica ha dimostrato che la mortalità potrebbe essere ridotta dell’ 80%  associandole all’uso di alte dosi di vitamina A.


 

 

La disponibilità di frutta e verdura ricche di vitamina C è stato un altro fattore di riduzione della mortalità sempre riguardo al morbillo. C’erano miglioramenti nella  nutrizione generale, come si vede dalla tabella.


 

I tassi di mortalità Inghilterra da scorbuto morbillo vs 1901-1967.


 

Esperimenti condotti nel 1940 hanno dimostrato che la vitamina C è efficace contro il morbillo, soprattutto se usato in dosi  elevate.

 


 

Durante un’epidemia [di morbillo] ,la vitamina C è stato usata per la profilassi , e coloro che hanno ricevuto fino a 1000 mg. ogni sei ore, dalla vena o nel muscolo, sono stati protetti dal virus. Dato per via orale, 1000 mg. in succo di frutta ogni due ore non era protettivo se non è stato dato per tutto il giorno. Si è inoltre riscontrato che 1000 mg. per bocca, 4-6 volte al giorno, potrebbe modificarne l’attacco; con la comparsa di macchie di Koplik e febbre, se la somministrazione è aumentata a 12 dosi ogni 24 ore, tutti i segni e sintomi sarebbero scomparsi in 48 ore.


 

Nel 1917 il dottor Drummond utilizzò la  cannella nel trattamento di raffreddori , e ne ha raccomandato l’uso  anche per il morbillo. A quel tempo, il morbillo era ancora considerata una malattia  grave.


 

Il Dr. WB Drummond, medico Soprintendente Baldovan Istitution, descrive nel  The British Medical Journal la sua esperienza con la cannella nel trattamento preventivo della rosolia.  La Cannella è un farmaco le cui virtù terapeutiche non sono sufficientemente riconosciute. L’essenza di cannella  è uno dei rimedi più efficaci in caso di rinite acuta, [infiammazione delle mucose nasali] … qualche anno fa, un articolo è stato pubblicato su The Journal  sostenendo fortemente la cannella come prevenzione del morbillo .


 

Nel 1919 il dottor Drummond ha commentato che l’olio di cannella è stato una profilassi  efficace contro il morbillo.

La Cannella,è un antiossidante, e contiene vitamine A e C e minerali come zinco, potassio, magnesio e manganese.



 

 

10. Aumentati i tassi di mortalità nei paesi poveri

 

A causa della mancanza di comprensione che il vaccino del morbillo esaurisce le riserve di vitamina A, agendo sulla risposta anticorpale, la vaccinazione talvolta ha provocato un tasso di mortalità più elevato.

Precedenti studi hanno dimostrato l’eccesso di mortalità e anomalie immunitarie tra le ragazze immunizzate con il vaccino contro il morbillo ad alto titolo (2-4 anni dopo l’immunizzazione) … i nostri risultati hanno dimostrato che le concentrazioni sieriche di vitamina A erano represse ,dopo la vaccinazione,indipendentemente dal tipo di vaccino.


 

11. È possibile contrarre il morbillo dal vaccino MPR e trasmetterlo ad altri.

Il pensiero convenzionale afferma che non si potrebbe contrarre il morbillo dal vaccino ,nè trasmetterlo agli altri

 

Questo caso illustra una contrazione di morbillo dal vaccino associato in  un paziente di due anni, in British Columbia, in Canada, nel mese di ottobre 2013. Questo caso di (PCR-provata) morbillo indotto dal vaccino si è verificato 37 giorni dopo la vaccinazione  MPR.

In questo rapporto descriviamo un caso di morbillo-parotite-rosolia (MPR) associata al vaccino contro il morbillo . . . Tra il 29 agosto e il 2 settembre 2013 tre persone non collegate da tutta la Fraser Valley, British Columbia, Canada, hanno presentato l’eruzione della  malattia. . . La presente relazione documenta il primo caso di vaccino MPR morbillo associato, 37 giorni dopo la vaccinazione. . . Anche se questo è il primo caso segnalato, probabilmente rappresenta l’esistenza di ulteriori, ma non identificate, eccezioni alla tempistica tipica di diffusione del virus vaccino contro il morbillo e la malattia.

I funzionari della sanità erano così preoccupati per la diffusione virale della malattia,dal bambino vaccinato che hanno vaccinato tutti i contatti suscettibili.



 

12. È davvero “morbillo” in primo luogo?

Flu” è fondamentalmente definito come  febbre superiore o sensazione di febbre (non tutti con l’influenza hanno la febbre), tosse e / o mal di gola, naso chiuso o che cola, mal di testa e / o dolori muscolari, brividi , e la fatica. Quindi,  pensate di avere l’influenza. Giusto? In realtà no. Ciò che è spesso poco compreso è che una persona ha in realtà una sindrome (sindrome simil-influenzale, o ILI) che può essere causata da vari agenti. Solo una parte di questa sindrome è causata da virus dell’influenza A e B, ma la diagnosi differenziale solo per motivi clinici, non è possibile. Quindi, in altre parole, solo perché voi o il vostro medico pensa che abbiate l'”influenza” non significa che abbiate il virus dell’influenza.

In un editoriale del 2009 di Thomas Jefferson del Cochrane Vaccines , ha spiegato proprio quello che l’incidenza di ILI è  in realtà causata dal virus dell’influenza. Il gruppo Cochrane ha stabilito che durante la stagione invernale circa il 7% delle persone contraggono l’ ILI – 93% . Di questo 7% solo una piccola parte ha l’ influenza – 11% di influenza, 6% RSV [virus respiratorio sinciziale], 3% Rhinovirus, 2% PIV [virus parainfluenzale], e un enorme 77% per cause sconosciute. Sulla base di questa conclusione era:

… Prove presentate qui indicano l’influenza , essendo relativamente rara causa di ILI . Ne consegue che i vaccini potrebbero non essere gli  adeguati interventi preventivi sia per influenza o ILI. 

E per quanto riguarda il morbillo? Uno studio del 2002 ha esaminato 195 bambini con eruzioni cutanee e febbre alta. Le indagini di laboratorio hanno dimostrato che nessuno ha avuto il morbillo o la rosolia. I bambini sono stati determinati ad avere parvovius B19, streptococco di gruppo A (GAS), umana di tipo herpes virus 6, enterovirus, adenovirus, e il gruppo C streptococco.

 

Questo studio è simile ad un altro precedente fatto,il quale aveva appurato in un certo numero di casi di morbillo ,che non fosse in realtà il morbillo.

La Rosolia e il parvovirus B19 sembrano essere responsabili di una minoranza di morbillo erroneamente diagnosticati casi nel Regno Unito, ed altre cause infettive di necessità malattia morbillo-come essere cercato.

L’incidenza del Morbillo è sempre invocata nella diagnosi clinica di un medico senza però conferma di laboratorio. Ora che i test di laboratorio sono disponibili, la maggior parte dei casi di “morbillo” vengono appurati non esser tali.Come per l’influenza,quando invece si è affetti da davvero  ILI (malattia simil-influenzale), e quando si pensa di avere il morbillo davvero avere MLI (malattia morbillo-like.)

Il MLI (morbillo-Like Illness) è comune, soprattutto nelle fasce d’età più giovani, e può essere causata da una varietà di agenti patogeni che sono difficili da distinguere clinicamente senza la guida di laboratorio. In ordine di frequenza, altre cause virali comuni di malattia eruzione simil– B19 parvovirus, rosolia, citomegalovirus e il virus di Epstein-Barr – sono state identificate nel nostro studio.


 

Quindi, quanto sono  accurate le statistiche di incidenza del morbillo nel 1950 e dopo? Come  potrebbe agire l’efficacia del vaccino contro il morbillo  se la diagnosi di morbillo non è definita?

Il morbillo è erroneamente diagnosticata nel 97 per cento dei casi, secondo i nuovi dati dal Servizio Sanitario Laboratorio . . .



 

13. Calo dell’incidenza della malattia?

Dopo l’introduzione del vaccino del morbillo nel 1963 c’era un apparente declino dell’incidenza della malattia. Questo può essere visto in molti CDC e altri grafici.

Le Statistiche esistono per  verificare l’incidenza del morbillo, ma non si osservano le reazioni avverse . Per la malattia più grave – morbillo atipico – l’ incidenza non è stata rintracciata, quindi così,anche coloro che non facevano parte delle statistiche. Ancora oggi, il vaccino MPR (morbillo-parotite-rosolia), ha un elenco riconosciuto di reazioni.

 Reazioni al vaccino MMR:

Problemi lievi

FEBBRE  (fino a 1 persona su 6)
eruzione cutanea lieve (circa 1 persona su 20)
Gonfiore delle ghiandole guance o il collo (circa 1 persona su 75)

Problemi moderati

Spasmi  causati dalla febbre (circa 1 su 3.000 dosi)
dolore temporaneo e rigidità delle articolazioni, soprattutto nelle donne adolescenti e adulte (fino a 1 su 4)
Temporanra bassa conta piastrinica, che può causare un disturbo della coagulazione (circa 1 su 30.000 dosi)

Problemi gravi (molto raro)

Reazione allergica grave (meno di 1 su un milione di dosi)
Molti altri problemi gravi sono state riportate dopo che un bambino riceve il vaccino MMR, tra cui:
Sordità
spasmi a  lungo termine, coma, o coscienza scontato
danni cerebrali permanenti


 

Prima dell’introduzione del vaccino 1963, l’incidenza del morbillo era già in declino.

Stati Uniti morbillo incidenza 1934-1962.



 

 

 

14. Il Morbillo non è grave in persone ben nutrite.

Come abbiamo visto, storicamente il morbillo era una malattia grave problematica che era spesso mortale. Ancora oggi nei bambini mal nutriti la mortalità dovuta al morbillo è 200-400 volte superiore a quella del ben nutrita nei paesi sviluppati.

Il morbillo rimane una delle principali cause di mortalità infantile nei paesi in cui la malnutrizione, scarsa igiene e cure mediche inadeguate sono prevalenti. . . Il morbillo è una malattia spesso mortale tra i bambini socioeconomico svantaggiati nei paesi tropicali.

E ‘stato riconosciuto da tempo nella letteratura medica e storica che nei bambini ben nutriti,il morbillo non è una delle principali cause di preoccupazione e di solito è una malattia lieve. Prima dell’avvento della vaccinazione contro il morbillo,lo stesso non era più ritenuto  una minaccia importante è stato ben riconosciuto. Dal British Medical Journal nel 1959:

Per dare un’idea delle caratteristiche principali della malattia come appare oggi e di come è meglio trattata, abbiamo invitato alcuni medici di medicina generale a scrivere brevi relazioni sui casi che hanno visto nelle loro pratiche di recente. . . Tali autori concordano sul fatto che il morbillo è oggi normalmente un lieve infezione, e raramente hanno occasione di dare profilattica gammaglobuline.

Nella maggior parte dei bambini l’intero episodio è finito in una settimana, dalla fase prodromica alla scomparsa del rash, e molte madri hanno osservato “quanto bene hanno reagito i loro figli”, . . In questa pratica il morbillo è considerato come un disturbo dell’infanzia relativamente mite e inevitabile che è meglio contrarre in qualsiasi momento dai 3 a 7 anni di età. Negli ultimi 10 anni ci sono stati alcuni gravi complicazioni a qualsiasi età, e tutti i bambini hanno fatto dei recuperi completi.


 

Nel 1988 ci fu un’epidemia di morbillo in una popolazione Amish, che non aveva visto il morbillo in 18 anni. Degli Amish , solo 14, hanno scelto di essere vaccinati. Dei 130 casi di morbillo segnalati la maggior parte non ha avuto problemi con soli 5 pazienti  rivolti ad un medico e 2 ricoverati in ospedale. Nessun dettaglio è stato descritto per i casi ospedalizzati, compresa la loro salute generale e lo stato nutrizionale. Immaginate se la comunità fosse stata adeguatamente informata sulla vitamina A …..

La valutazione nella comunità nei casi che avevo contratto il morbillo,ha dimostrato che la malattie è stata generalmente lieve.

 



 

Conclusione

E’ possibile portare alla luce un gran numero di fatti che mettono in discussione l’intera premessa di vaccinare continuamente l’intera popolazione umana dalla culla alla tomba.

Ci hanno detto che il  vaccino è stato inventato per domare il morbillo ,ma come abbiamo visto, non è questo il caso. Purtroppo, il termine “vaccino” ha raggiunto un culto magico nella nostra società. Basta non fare domande.

 

A causa di una comprensione precoce e semplicistica del sistema immunitario c’è sempre stata un’ossessione miopica con un singolo aspetto del sistema immunitario – gli anticorpi. Questa ossessione ha continuato, nonostante la precoce consapevolezza che il recupero da morbillo necessario si sarebbe dovuta basare sulla nutrizione.,assumendo nutrienti vitali come la vitamina A e C ;tutto questo è stato ignorato.

Sono stati questi  ingredienti  la chiave per avere un sistema immunitario sano e completo recuperando dal morbillo o da altre infezioni.

Come ha dichiarato il dottor Charles Cyril Okell nel nel 1938:

… Senza propaganda non può, ovviamente, esserci l’immunizzazione su larga scala, ma  pericoloso è confondere la propaganda con la realtà scientifica.


 

 

 

fonte dell’articolo qui di seguito

http://www.vaccinationcouncil.org/2014/06/24/measles-and-measles-vaccines-fourteen-things-to-consider-by-roman-bystrianyk-co-author-dissolving-illusions-disease-vaccines-and-the-forgotten-history/?utm_source=rss&utm_medium=rss&utm_campaign=measles-and-measles-vaccines-fourteen-things-to-consider-by-roman-bystrianyk-co-author-dissolving-illusions-disease-vaccines-and-the-forgotten-history

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IL SISTEMA IMMUNITARIO

 

IL SISTEMA IMMUNITARIO.  LE INFEZIONI, LE INFIAMMAZIONI, LE ALLERGIE. BATTERI, VIRUS, PROTOZOI, FUNGHI.

 

Sistema immunitario : tutte le informazioni .

“Il maggior mistero della medicina” disse una volta un celebre medico, “non è la malattia, ma la salute”.

Cosa è un’infezione? Questo termine significa in breve che i germi negativi stanno lanciando un’offensiva all’organismo umano.

I principali tipi di agenti infettivi sono i batteri, i virus e i protozooi.

Ogni giorno il nostro corpo è invaso da miliardi di germi, molti dei quali possono provocare malattie e perfino la morte.

Sistema Immunitario

batteri, benché li raffigurino come “animaletti”, in realtà sono come delle “piante” di un’unica cellula, le più primitive fra le vegetazioni della Terra; attraverso milioni di anni l’hanno invasa e si sono adattate a forme superiori di vita.

Alcune varietà hanno persino imparato a convivere con gli animali e con l’uomo.

Il nostro intestino per esempio, brulica di una fantastica popolazione d’utili abitanti microbici, alcuni dei quali fabbricano vitamine che ci sono necessarie.

Immaginate di srotolare, aprire e distendere i 9 metri di tubo digerente che collegano la bocca e l’ano, microvilli compresi : otterrete una superficie di oltre 300 metri quadri; in condizioni normali questa superficie è piena di anfratti e qui prendono dimora microrganismi di ogni specie : batteri, protozoi, funghi, archea, virus e perfino vermi, collettivamente chiamati “microbiota“.

Oltre la metà della massa delle feci è composta da microbi morti.

Nell’adattarsi all’uomo, molti batteri diventano altamente specifici.

Virus

germi che causano la meningite possono essere relativamente innocui nella gola, ma diventano distruttori feroci dei tessuti cerebrali e del midollo spinale.

Un comune streptococco è un pacifico abitante della bocca, ma, se riesce ad arrivare al cuore, può provocare una infezione che prima dell’avvento della penicillina era mortale nel 100% dei casi.

Alcuni batteri possono far danno quasi dovunque capitino.

Così lo strafilococco causa foruncoli sulla pelle, una grave infezione nei polmoni, un tipo mortale di meningite nel cervello e l’avvelenamento del sangue.

Le tossine prodotte dai batteri sono chimicamente simili ai veleni dei serpenti e alcune di esse sono incredibilmente letali.

La tossina del botulino, il micidiale batterio delle intossicazioni alimentari, è tra le sostanze più velenose della Terra : ne bastano 85 milionesimi di grammo per uccidere un uomo.

Talvolta i batteri uccidono causando danni di carattere  meccanico.

Nella polmonite per esempio s’insediano nelle minuscole sacche d’aria all’interno dei polmoni, che sono ideali per la riproduzione.

Il polmone che di solito è spugnoso, diventa più duro e poco cedevole. Se le sacche d’aria colmate sono molte, la vittima soffoca.

Di fronte alle minacce batteriche, il corpo dispone di tutta una varietà di misure difensive.

Per ciascuna tossina secreta dai microbi, l’organismo fabbrica un’antitossina che agisce come una sostanza chimica neutralizzante.

virus, che sono diffusi quasi quanto lo sono i batteri, sono immensamente più piccoli. Non sono visibili con i microscopi ottici.

Sono giustamente definiti sostanze chimiche viventi e sembrano occupare un posto di transizione fra le cose vive e quelle non vive.

Alcuni possono essere cristallizzati e conservati in bottiglie, dove rimangono quiescenti per anni.

Poi, a contatto con tessuti vivi, cominciano a riprodursi, dando origine ai più svariati malanni : poliomelite, febbre gialla, morbillo, orecchioni, influenza, raffreddore.

Mentre i batteri ci minacciano con i veleni che fabbricano, i virus attaccano direttamente le cellule dell’organismo.

Una volta dentro cominciano a consumare l’alimento che avrebbe dovuto nutrire la cellula.

I virus si riproducono con una velocità prodigiosa divorando tutto e poi abbandonano la cellula morta o moribonda per andare all’assalto di un’altra.

Dato il loro modo d’attacco, i virus hanno un enorme vantaggio sui batteri.

Vivendo all’interno della cellula, sono largamente immuni dalla controffensiva delle forze protettive naturali dell’organismo, così come da quella degli antibiotici o dei sulfamidici.

Ma quando migrano da una cellula all’altra possono essere attaccati dagli anticorpi circolanti nel sangue.

I virus fanno paura perché sono rapidi, imprevedibili e implacabili.

Si sa come funzionano, come agiscono, si cerca il modo per combatterli per impedirne la diffusione ma a volte qualcosa sfugge.

Sono microscopici e possono celarsi ovunque, possono colpire chiunque senza distinzioni.

La scienza dibatte ancora sulla loro natura : animali, vegetali o qualcosa di altro?

Sono parassiti perfetti, anzi parassiti “obbligati”, nel senso che se non lo fossero non potrebbero esistere.

Contagiare è la loro missione, propagarsi fino alla distruzione dell’ospite è il loro scopo.

Ovviamente non vi è niente di “cosciente” ma solo attrazioni chimiche, processi biologici del tutto personalizzati che li portano a preferire un ospite piuttosto che un altro, una cellula particolare, un ambiente di elezione.

I virus più pericolosi del mondo sono quelli dell’Ebola (estremamente aggressivo per l’uomo, causa una febbre emorragica a volte mortale, contagio per contatto diretto con fluidi corporei infetti o sangue, focolai soprattutto in Africa;non può facilmente sfuggire al controllo perché il suo tempo di azione è cortissimo) e quello della febbre congo-crimea (febbre virale emorragica trasmesso soprattutto attraverso la puntura di zecche infette). Ambedue con poche cure, soprattutto sintomatiche.

Ci sono anche la Febbre gialla (trasmesso da zanzare infette, attacca soprattutto le cellule del fegato, diffuso soprattutto in Africa e Sud America), la Febbre di Marburg (filovirus responsabile di una febbre emorragica a elevata mortalità; le manifestazioni emorragiche compaiono dopo il quinto giorno di malattia, seguita dalla morte, non esiste neanche qui una cura), l’Influenza (malattia infettiva caratterizzata da sintomi sistemici comuni a molte altre malattie virali come febbre, malessere, cefalea, dolori vari; l’esordio è brusco e può indebolire soggetti già a rischio; il pericolo più grande è la sua velocità di trasmissione, generando quindi il timore che si sviluppi un virus nuovo attraverso una mutazione di uno già esistente : se il tasso di mortalità fosse invece alto, l’epidemia avrebbe a disposizione parecchio tempo per propagarsi e prima che venga approntato un vaccino),  la Sars (o sindrome acuta respiratoria severe, una forma atipica di polmonite ed è mortale nel 15% dei casi, si propaga attraverso l’aria come una normale influenza. E’ facile da contrarre per via della diffusione attraverso l’aria e i sintomi iniziali sono simili a quelli dell’influenza).

Tutti i virus che ci aggrediscono si sono evoluti negli animali, prima di arrivare a colpire l’Uomo.

Oltre ai virus che possono essere aggressivi per l’Uomo esiste anche il pericolo delle mutazioni : un microrganismo che ha sempre colpito una determinata specie e che, a causa di una naturale evoluzione, si trasforma in una minaccia anche per la nostra.

E’ il caso della temuta influenza aviaria.

I virus sono cento volte più piccoli di una cellula e, a differenza di altri organismi biologici, non possiedono tutte le strutture biochimiche e biosintetiche necessarie per riprodursi.

Ovvero se un virus non trova tutti gli elementi di cui ha bisogno all’esterno, non potrà mai generare copie di se stesso.

Questi prodotti li trova nelle cellule di altri organismi, da cui viene attratto per mezzo di una sorta di affinità chimica : una volta penetrato nella cellula e rifornito dalla materia per riprodursi, il virus genera innumerevoli copie di se stesso che si diffondono nell’organismo contaminando altre cellule.

Un microrganismo così semplice che genera miliardi di copie di se stesso in poco tempo, ha un potenziale evolutivo molto elevato.

Mentre una coppia di esseri umani genera un numero limitato di figli nell’arco della sua vita, un virus ne genera miliardi .

Così può succedere che una di queste mutazioni abbia caratteristiche diverse dal progenitori originale.

La più temibile è che cambi l’affinità chimica : prima questi virus erano attratti soltanto da cellule di una determinata specie, come per esempio quella degli uccelli, adesso sono attratte anche da altre specie come quella umana.

Un errore piuttosto grande potrebbe diventare vantaggioso per il virus e temibile per noi : potrebbe infatti generare una specie in grado di infettare anche cellule diverse dai soliti ospiti.

E così si comprende il concetto del virus dell’influenza che ogni anno presenta appunto variazioni di sé.

Il vaccino solitamente è l’unica arma efficace per sconfiggere un virus : si prende un esemplare del virus che vogliamo combattere, lo si fa a pezzi o comunque lo si rende abbastanza innocuo per non nuocere all’organismo ospite, ma abbastanza attivo per destare le difese immunitarie e lo si inietta nell’individuo.

Le difese dell’organismo sono capaci di combattere gli agenti patogeni ma hanno bisogno di tempo per attivarsi.

protozoi, la terza grande classe di agenti d’infezione, sono minuscoli animaletti monocellulari : alcuni hanno perfino rudimentali apparati digestivi e di riproduzione.Provocano malattie come la malattia del sonno, la malaria, la dissenteria amebica.

Il più semplice è l’ameba che non ha lo scheletro e muta continuamente forma. Si sposta e assume il cibo emettendo prolungamenti irregolari dotati di lenti movimenti, capaci di rientrare nel suo corpo.

Generalmente l’organismo combatte i protozoi in maniera simile a quello con cui si difende dai batteri e dai virus.

Tali misure difensive però non sono altrettanto efficaci, e le malattie da protozoi tendono a persistere per anni.

funghi o miceti invece sono creature si trovano a metà tra il regno animale e quello vegetale.

Ve ne sono di varie dimensioni, e tutti si comportano da parassiti nei confronti di animali o vegetali.

Le infezioni da essi provocate (dette micotiche), si trasmettono facilmente da persona a persona, per contatto diretto o attraverso indumenti od oggetti.

Il genere umano è riuscito a sopravvivere a dispetto del continuo attacco di quest’orda di nemici, grazie ai pronti e meravigliosi meccanismi di difesa dell’organismo, che si sono evoluti attraverso i millenni.



La nostra salute è protetta da una serie ingegnosa di difese, disposte in profondità, come le linee successive di un esercito, trincerato per respingere l’invasore.

Il sistema immunitario protegge il corpo dall’invasione degli organismi o molecole (agenti patogeni) che possono causare le malattie.

Il sistema immunitario deve essere in in grado di riconoscere in ogni momento ciò che è estraneo all’organismo e di innescare un’immediata risposta contro le sostanze penetrate all’interno del corpo.

Di tutte le meraviglie della vita, tra quelle che desta maggior ammirazione è la capacità dell’organismo di rinnovarsi, di riparare i danni subiti e di continuare a vivere.

Le prime barriere che il corpo offre ad eventuali germi invasori sono:

  • La pelle, che crea una barriera insuperabile per molti agenti patogeni.
  • Le membrane mucose che rivestono il tratto respiratorio, digestivo, urinario e genitale.
  • Le ciglia, presenti in molte membrane, che allontanano le particelle arrivate con l’aria.
  • Le secrezioni organiche che contengono enzimi in grado di distruggere i batteri.

Supponiamo per esempio, che una particella di polvere carica di microbi penetri nell’occhio.

Con tutta probabilità non c’è nessun motivo di preoccuparsi.

La superficie del globo oculare è costantemente bagnata di liquido lacrimale, il quale contiene un antisettico, detto lisozima, che uccide i batteri.

Il lisozima è così potente che una sola lacrima diluita in due litri d’acqua può ancora distruggere almeno una specie di germi.

Anche la nostra pelle nuda ha una considerevole azione germicida.

Le allergie, sono invece delle risposte non appropriate del sistema immunitario, vengono considerate come il risultato dell’attivazione dei mastociti che hanno riconosciuto un nemico. In questo caso essi liberano l’istamina, scatenano i sintomi ben noti: eruzioni cutanee, nasi arrossati, occhi che prudono, tosse e respirazione affannosa.

La reazione allergica viene generalmente attivata da sostanze esterne definite allergeni, tra esse troviamo: polline, polvere, insetti o animali, peli di animali, ecc.

Ogni volta che ci facciamo un taglietto con il rasoio o sbucciando la frutta, s’inizia un lavoro di costruzione molto più complicato di quello d’innalzare un grattacielo.

Noi consideriamo questo potere rigenerativo come cosa naturale; se non ci fosse, la chirurgia non potrebbe esistere : la più piccola ferita potrebbe condurre alla morte.

Il processo infiammatorio comincia quando varie sostanze chimiche sono prodotte nella sede d’una invasione di germi dagli invasori stessi, mentre le cellule lese dell’organismo si difendono.

Queste sostanze chimiche trasudano in tutte le direzioni fino a raggiungere i vasi sanguigni più vicini.

Qui esse provocano il rilassamento delle pareti vasali, il che permette la fuoriuscita del plasma, ossia della parte acquosa del sangue.

Al plasma si accompagnano i globuli bianchi del sangue, cioè i leucociti, e varie sostanze chimiche che frenano lo sviluppo dei germi.

Leucociti

I leucociti sono una delle nostre difese più curiose ed efficaci.

In apparenza essi sono simili all’ameba e come l’ameba possono spostarsi da un punto all’altro del corpo.

I leucociti sono attratti come una calamita verso la sede di un’invasione batterica.

Quand’essi la raggiungono, ingoiano tutte le particelle estranee che vi trovano.

Ci sono altri fattori connessi all’infiammazione che aiutano i leucociti nella loro opera.

Nel plasma sanguigno c’è una sostanza chimica detta leucociti che si solidifica rapidamente in una trama di fili.

Questa, con altre sostanze del plasma e con i leucociti, forma una barriera intorno al campo di battaglia, prendendo in trappola i germi in modo che l’infezione venga localizzata.

Foruncoli ed ascessi sono esempi tipici del modo in cui la formazione di questa barriera protegge il resto dell’organismo dall’invasione dei germi.

Anche questo è un meccanismo provvidenziale con il quale il corpo umano si difende.

Che cosa è ciò che chiamiamo “pus“?

Si tratta dei residui morti dei globuli bianchi accorsi a combattere i batteri e periti nella lotta.

Formano così uno sbarramento difensivo fra i batteri che attaccano da un lato e il circolo sanguigno dall’altro.

Quasi tutti i casi di appendicite sarebbero letali se la Natura no erigesse questa barriera attorno all’appendice malata, per circoscrivere l’infiammazione fino all’intervento del chirurgo.

Mentre avviene la mobilitazione dei leucociti, il midollo osseo è posto in allarme e accelera la produzione di nuove riserve di leucociti.

Se i leucociti non possono completare l’opera di rastrellamento dei germi, a loro si aggiungono cellule di maggiori dimensioni (ma sempre microscopiche) chiamate macrofagi.

Questi possono ingoiare non soltanto i batteri, ma anche i leucociti che albergano batteri.

L’organismo ha bisogno di un mezzo per liberarsi dei germi dopo che sono stati ingoiati e per eliminare altri prodotti di rifiuto.

A questo scopo i tessuti sono drenati da una rete di canali detta sistema linfatico.

Leucociti, macrofagi e particelle invadenti entrano nei vasi di questa rete e sono portati dal liquido linfatico ai nodi linfatici regionali, ossia alle ghiandole linfatiche situate in punti strategici dell’organismo.

Il liquido linfatico fluisce da un nodo all’altro finché raggiunge quelli situati nel collo, dove è scaricato nella corrente sanguigna.

A questo punto in genere tutti i germi sono già stati filtrati.

Tuttavia dopo una malattia i germi possono sopravvivere nei nodi linfatici per giorni e settimane; le ghiandole del collo sono le ultime barriere che impediscono ai germi di raggiungere la corrente sanguigna, e la loro sopravvivenza spiega perché queste ghiandole rimangono talvolta gonfie e dolenti anche dopo la scomparsa degli altri sintomi.

Anche se alcuni germi riescono a raggiungere la corrente sanguigna, un’altra linea di difesa li attende : il midollo osseo, il fegato, la milza e qualche altro organo minore contengono una moltitudine di macrofagi  che espurgano dal sangue le particelle invadenti.

In che modo i leucociti e i macrofagi riescono a distinguere i germi invasori e le altre particelle dalle cellule e dalle molecole proprie dell’organismo?

Il nostro corpo è munito di un sistema di identificazione che “etichetta” le particelle invadenti.

Queste etichette che si attaccano agli invasori si chiamano anticorpi.

I leucociti e i macrofagi cercano e divorano quasi tutte le particelle che incontrano ma quelle che essi cercano e divorano con la massima voracità sono quelle alle quali gli anticorpi hanno apposto l’etichetta di invasori.

Molte guarigioni da un’infezione sono da attribuire in gran parte all’azione degli anticorpi.

Chi per esempio non ha mai avuto la scarlattina è privo di anticorpi adatti agli streptococchi che causano questa malattia.

Però alcuni giorni i germi continueranno forse a moltiplicarsi e il malato starà sempre peggio ma una volta che la produzione degli anticorpi sarà avviata in pieno, gli anticorpi accorreranno in quantità, si attaccheranno agli streptococchi della scarlattina e questi cadranno preda dei voraci leucociti e dei macrofagi e la guarigione avrà inizio.

Sono soprattutto gli anticorpi che ci rendono immuni da altri attacchi di molte malattie comuni.

La prima volta che si è colpiti da una malattia come la scarlattina o il morbillo, le fabbriche di anticorpi richiedono molti giorni per imparare a produrre il tipo giusto.

Tuttavia, una volta che l’abbiano imparato, la produzione può cominciare molto rapidamente e, entro poche ore dall’entrata di qualche migliaio di germi, potranno essere prodotte grandi quantità di anticorpi del tipo desiderato.

anticorpi

Così la seconda e le successive invasioni di un particolare tipo di germe sono spesso debellate prima ancora che si possa sospettare di essere stati infettati.

Gli anticorpi che circolano nel sangue si trovano per lo più in quella parte del plasma sanguigno detta gammaglobulina.

Questa sostanza ricca di anticorpi può essere estratta dal sangue dei donatori e conservata per lunghi periodi.

Quando è attaccato da tossine (sostanze velenose prodotte da germi) l’organismo produce antitossine, cioè anticorpi specifici.

E, come ci si può immunizzare contro le malattie da virus , ci si può immunizzare contro le tossine di malattie come la difterite e il tetano, mediante iniezioni di tossine denaturate, dette tossoidi.

Anche coloro che morivano di fame nei campi di concentramento della seconda guerra mondiale conservavano il potere di cicatrizzazione.

Tutto il materiale necessario al processo di cicatrizzazione è fornito mediante la demolizione di tessuti d’altre parti del corpo.

Così il tessuto muscolare si disgrega per trasformarsi in amminoacidi, che andranno a formare i nuovi tessuti nella guarigione della ferita.

Questo è il motivo per cui i feriti gravi deperiscono. La ferita si riempie gradatamente di tessuto di granulazione, un materiale rosso, spugnoso, da rapprezzo, che viene poi sostituito da tessuto cicatriziale rigido e fibroso.

La costruzione del nuovo tessuto è una delle autentiche meraviglie della Natura : quasi come obbedendo ad una misteriosa forza direttiva, le cellule fibrose si dispongono in esatta formazione geometrica, come i cristalli chimici.

Successivamente si forma un nuovo sistema circolatorio ed infine le nuove terminazioni nervose.

Con il tempo, forse entro un anno, il tessuto cicatriziale sarà sostituito da tessuto funzionale.

Il lavoro di ricostruzione sarà allora compiuto.

Perché quando fa freddo capita più sovente di ammalarsi?

Perché l’organismo per mantenere in perfetta efficienza i suoi meccanismi base, devia il sangue (caldo) dalle zone periferiche (come la pelle o il naso) verso gli organi vitali; anche i propri anticorpi (cioè le principali difese da virus e batteri) viaggiano nel sangue.

 Come rafforzare il sistema immunitario?

vitamine

Per esempio con la Vitamina E (protegge le pareti cellulari dagli attacchi dei radicali liberi) che si trova per esempio nell’olio d’oliva, nella frutta secca e nell’avocado;

con il Selenio che fa produrre linfociti come i T-killer e l’interleuchina per aggredire i virus appena si presentano contenuto nel tuorlo d’uovo, nel pollo, nel pesce, nelle patate;

con lo Zinco che rinforza le mucose di naso e bocca che bloccano e neutralizzano virus e batteri, contenuto in abbondanza nelle ostriche, in una bistecca di carne, nel formaggio e nei cereali;

con i Probiotici che potenziano tutte le barriere, sono batteri buoni che superano indenni gli acidi dello stomaco e vanno a rinforzare l’intestino, sono contenuti nello Yogurt e formaggi freschi come lo zefir.

Le carenze di vitamine A, B1, B2,B6, B12, C, E e di acido folico inibiscono il sistema immunitario. Allo stesso modo, carenza di magnesio, ferro e zinco e selenio. 

E’ importante considerare quanto questi nutrienti lavorino in sinergia tra loro.

Non bisogna dimenticare inoltre che tutte le attività aerobiche di resistenza possono potenziare il sistema immunitario.

L’importante è non esagerare.

Uno studio giapponese ha scoperto che l’esercizio fisico moderato, senza smanie agonistiche, mantiene elevati i livelli di un particolare gruppo di anticorpi, i linfociti T CD8+.

Lo sport è una manna per il sistema immunitario perché aumenta del 20% il numero di anticorpi ma l’attività fisica intensa invece può risultare troppo stressante per l’organismo tanto da indebolirlo temporaneamente.

Grazie alla fatica l’organismo è spinto a reagire allo sforzo producendo più anticorpi, all’incirca il 300 per cento in più, l’importante è non esagerare, infatti troppo sforzo fisico alla fine inibisce il sistema immunitario perché lo costringe ad un superlavoro.

Prendere il sole in maniera ragionevole può essere importante per rafforzare il sistema immunitario : i raggi ultravioletti provenienti dal sole possono incitare il colesterolo disidrogenato T della pelle umana a trasformare la vitamina D3. Ogni giorno bastano 0,009 mg per duplicare il sistema immunitario.

La vitamina D è in grado di apportare numerosi benefici all’ organismo e di diminuire l’incidenza di gravi disturbi: tumori, malattie cardiovascolari, ma anche diabete, artrite reumatoide, disturbi ossei, ed anche un’azione di potenziamento generale a livello del sistema immunitario in grado quindi di aumentare le  difese organiche.

Ridere di più può aumentare la produzione di molte sostanze chimiche nel corpo umano relative al sistema immunitario, quindi rafforzarlo.

Sembra sia inoltre molto importante dormire bene : secondo alcuni esperti russi, quando si dorme il corpo umano produce un elemento nel sonno dal nome muramic acidche può aumentare i leucociti, rendere attivi i macrofagi, rafforzare le funzioni di disintossicazione, eliminando così le cellule o i virus invadenti.

Perciò, aver un sonno di buona qualità può irrobustire notevolmente il sistema immunitario.

Mangiare frutta prima del pranzo, infatti secondo le osservazioni degli studiosi del sistema immunitario, un pranzo costituito da cibi cotti può accrescere nel sistema immunitario una sorta d’illusione, attivando tutte le “guardie della salute” del corpo a rafforzare l’allerta.

Ripetendolo spesso, può addirittura danneggiare il sistema immunitario, riducendo la sua efficacia.

Mangiare frutta un’ora prima del pranzo può eliminare quest’incitazione negativa apportata dai cibi cotti, proteggendo così il sistema immunitario e la sua funzione.

Mangiare verdura cruda : le verdure contengono un gran numero di sostanze che incitano la produzione d’interferone, svolgendo quindi una funzione di prevenzione delle malattie e resistenza al cancro.

Tuttavia, queste sostanze nutrienti contenute nelle verdure sono molto deboli e non possono sopportare le alte temperature, quindi è meglio mangiare verdure crude.

Quando si è sotto attacco virale si producono più citochine, molecole del sistema immunitario che attaccano i virus, ma debilitano anche l’organismo (debolezza), per questo motivo è importante riposare di più (la cosa migliore a letto).

I cibi ricchi di vitamina A e vitamina D stimolano la produzione di reparti specializzati come i globuli bianchi e macrofagi.

Eliminare il consumo di alcool e tabacco.

Consumare meno grassi saturi per ridurre il consumo di energia legato alla digestione.

Bere molta acqua per tenere le mucose idratate.

Ridurre gli sforzi fisici prolungati.

Assumere dei probiotici appositamente studiati per rafforzare il sistema immunitario attraverso l’intestino.

Stomaco ed intestino sono due sedi periferiche del sistema immunitario : un loro malfunzionamento provoca una riduzione delle pattuglie di difesa e un abbassamento generale dello scudo protettivo.

Si sa che ormoni come il cortisolo, l’adrenalina e la noradrenalina, neuromodulatori rilasciati in condizioni di stress, rendono la barriera intestinale più permeabile a ceppi patogeni presenti nella mucosa, favorendone il passaggio nell’intestino.

La conseguente alterazione del microbiota intestinale causa a sua volta il rilascio di citochine infiammatorie che, attraverso il nervo vago e il sangue, arrivano al cervello, perpetuando il circolo vizioso dello stress.

Per ridurre la degenza si potrebbe considerare di assumere più zinco (consumare per esempio fegato, noci, carni rosse, fagioli e cereali integrali, 15mg al giorno per il sistema di difesa) e 1 g di vitamina C (chiedere al proprio medico).

Attenzione agli antibiotici (solo dietro parere del medico), infatti combattono solo i batteri e sono inutili contro i virus.

La febbre serve per liberarsi dai virus poiché il calore li può uccidere!

L’integrazione naturale erboristica più adeguata riguarda senz’altro:

– Echinacea

– Aloe vera

– Rosa canina

– Tè verde

– Aglio

– Semi di pompelmo

– Polline

– Propoli

– Uncaria Tomentosa

– Pau D’arco – Lapacho

 

cereali-e-capelli

 

 

Per quanto riguarda altri cibi:

– con effetti antiossidanti (agrumi, peperoni rossi e gialli, cavoli, cavolfiori, carote, ravanelli, spinaci, lattuga, funghi)

– ricchi di grassi essenziali (salmone, sgombri, aringhe, pesce azzurro),

– con proprietà antivirali (peperoncino, timo, salvia, rosmarino, origano, cipolla),

– con buoni contenuti in fibra alimentare (cereali integrali e legumi).

I cibi composti da vegetali hanno 3 funzioni: la prima è la regolazione della secrezione interna, stabilizzando così il sistema immunitario; la seconda è l’efficacia nell’eliminazione naturale, eliminando le sostanze nocive all’interno del corpo umano e proteggendo il sistema immunitario; la terza è l’offerta di vitamine, sostanze minerali ed altri nutrimenti speciali, offrendo nutrizione al sistema immunitario.

Perciò, consumare ragionevolmente questi cibi fa molto bene al rafforzamento del sistema immunitario.

Un’altra difesa naturale dell’organismo è il riposo.

Se ad esempio ci si sloga un polso, ancor prima che arrivi il medico, la Natura ce lo immobilizza rendendolo tanto dolente e gonfio che non ci arrischiamo a muoverlo.

Se qualcuno è scosso emotivamente o fisicamente oltre un certo limite d’esaurimento o di terrore, la Natura interviene e lo fa svenire.

fonte dell’articolo riportata qui di seguito

http://www.anagen.net/sistema-immunitario.htm

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