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Vaccini: Cosa non conosciamo? Storia,tabelle e grafici mai visionati

Vaccini: cosa ci è stato omesso?

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Aggiornamento Fonti Ottobre 2015

“Interventions with vaccines and vitamin A have non-specific effects on child survival, i.e. effects not explained by prevention
of specific diseases or deficiency”

La maggior parte degli interventi eseguiti nell’infanzia (vaccinazioni, vitamine,micronutrienti etc) nei paesi a basso reddito, sono stati creati per una vita “migliore”.
Tuttavia, di solito questi interventi sono stati studiati e perciò conosciuti SOLO sugli effetti specifici e NON per i loro effetti complessivi sulla morbilità e mortalità.

In molte situazioni infatti, gli effetti sulla popolazione sono stati molto diversi dalle aspettative.
Come mai?
In realtà le aspettative sono una cosa,le osservazioni un’altra : il sistema immunitario previene di per sè,molto più che attraverso qualsiasi intervento esterno.

http://ije.oxfordjournals.org/content/43/3/645.abstract?sid=55d57633-466b-4d47-b82c-dc2e8207a662

PDF gratuito ed accessibile

http://ije.oxfordjournals.org/content/43/3/653.full.pdf+html

 

Nella letteratura medica, si esaltano da sempre le virtù della vaccinazione. Dopo aver letto questi libri, si rimane con l’impressione che nel corso del 1800 e nel 1900,esistessero piaghe rampanti che hanno provocato la morte a decine di persone,ma grazie ai vaccini,successivamente la realtà cambiò.

Questo è certamente quello in cui da sempre abbiamo creduto.Questa “verità” nella società è come ben sappiamo, un dato di fatto.

(Roman Bystrianyk & Suzanne Humphries, MD)

“E ‘difficile sottovalutare il contributo della vaccinazione per il nostro benessere. È stato stimato che se non fosse per le vaccinazioni infantili (contro difterite, pertosse, morbillo, parotite, il vaiolo, e rosolia, nonché la protezione offerta dai vaccini contro il tetano, il colera, la febbre gialla, la poliomielite, l’influenza, l’epatite B, la polmonite batterica , e la rabbia) i tassi di mortalità dell’infanzia probabilmente sarebbero tra il 20 e il  50%.  Infatti, nei paesi in cui la vaccinazione non è praticata, i tassi di mortalità tra i neonati ed  i bambini piccoli rimangono in quel livello. “ [1]


Paul Offit parla nel suo recente libro “Deadly Choices – How the Anti-Vaccine Movement Threatens Us All” su come il vaccino contro la pertosse abbia ridotto le morti dalla malattia da 7.000 solo a 30.

“La pertosse  è un’infezione devastante. Prima del vaccino, erano circa trecento mila i casi di pertosse, causando settemila morti ogni anno (quasi tutti  bambini piccoli). Ora, a causa del vaccino contro la pertosse, meno di trenta bambini muoiono ogni anno a causa della malattia. Ma i tempi stanno cambiando. “[2]

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Questo tipo di informazione si trova anche nelle riviste mediche. Un lungo studio sulla pertosse ed il vaccino contro la pertosse è stato pubblicato nel 1988 sulla rivista Pediatrics . Il primo paragrafo del documento afferma quanto segue:

“Negli Stati Uniti, la pertosse è stata controllata con successo mediante l’immunizzazione di massa di routine dei neonati e dei bambini. Nell’era prevaccino, ci sono stati dai 115.000 a 270.000 casi di pertosse e da 5.000 a 10.000 morti a causa della malattia ogni anno. Nel corso degli ultimi 10 anni, ci sono stati da 1.200 a 4.000 casi e 5-10 morti l’anno. “ [3]

Cosa significa questa affermazione? Grazie all’introduzione dei vaccini i morti sono diminuiti come pure i casi della malattia( in questo caso “grazie” al vaccino DTP).Chi crede a questa affermazione crede nella vaccinazione come beneficio,senza voler mettere in dubbio nulla.

Quali sono i dati reali ed effettivi? Perchè non dovremmo fidarci di queste affermazioni? Cosa dicono le tabelle?

Il problema di queste affermazioni è che non sono supportate da prove. Quando guardiamo i dati effettivi, vediamo altro. Benché molte persone siano morte a causa della pertosse nella prima parte del 1900, dal momento dell’introduzione del vaccino, il tasso di morte negli Stati Uniti è diminuito di oltre il 90 per cento. Utilizzando la fonte che è stata il riferimento per affermare tutto questo sul giornale Pediatrics, vediamo che il calo delle morti dalla vetta è stato di circa il 92 per cento prima dell’introduzione del vaccino DTP. [4]

IL 92% DEL TASSO DI MORTE SI E’ RIDOTTO PRIMA DELL’INTRODUZIONE DEL VACCINO DTP

1a

Il numero effettivo di morti dal momento dell’introduzione del vaccino DTP era di circa 1.200 e non i 5.000 e 10.000 varie volte citati.

Un punto ulteriormente importante da notare è la riduzione della mortalità (per pertosse) ogni anno, a prescindere dall’introduzione di questo vaccino.Guardando i grafici evince questa realtà,l’introduzione del vaccino,non ha portato a nessuna tendenza al ribasso,questo fenomeno era fortunatamente iniziato prima.

Un’altra serie di dati a partire dall’inizio del 20° secolo, mostrano la mancata riduzione di mortalità dei vaccini ancora più drammaticamente. Qui si può vedere che il tasso di mortalità era sceso di oltre il 98% prima dell’uso nazionale della vaccinazione DTP nel 1950.

IL TASSO DI MORTALITA’ ERA SCESO OLTRE IL 98% PRIMA DELL’USO DEL VACCINO DTP 

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L’Inghilterra iniziò con il mantenere le statistiche nel 1838 (62 anni prima erano state riunite le statistiche ufficiali statunitensi). Guardando questi dati, possiamo notare, che il tasso di mortalità per le malattie infettive era alto nel corso del 1800 ed è diminuito dalla metà del 1800 alla metà del 1900 arrivando quasi a zero. Guardando i dati di mortalità per pertosse in Inghilterra, i decessi sono diminuiti di oltre il 99% prima di qualsiasi vaccino.

 

I DECESSI DIMINUIRONO DI OLTRE IL 99% PRIMA DELL’INTRODUZIONE IN INGHILTERRA DI QUALSIASI VACCINO 

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Nel caso del morbillo, vediamo una riduzione del tasso di mortalità di quasi il 100 %

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I tassi di mortalità sono diminuiti prima della vaccinazione. Nel caso della scarlattina e di altre malattie infettive, i decessi sono diminuiti quasi a zero, senza alcuna vaccinazione su larga scala.

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Purtroppo, queste credenze errate, hanno da sempre portato a fidarsi della vaccinazione, credendo a tutto ciò che ci viene da sempre propinato,non chiedendo e non visionando mai dati,grafici o tabelle come queste.

Da sempre si crede nella virtù della vaccinazione,la quale ha debellato le malattie,senza riflettere su altri fattori,che in realtà hanno causato la mortalità a diminuire.

Questi fattori sono l’igiene, i servizi igienico-sanitari, la nutrizione, il diritto del lavoro,l’ elettricità, la clorazione, la refrigerazione, la pastorizzazione, e molti altri aspetti che oggi generalmente diamo per scontati come parte della vita moderna.

Il miglioramento del tasso della mortalità aveva molto poco a che fare con la medicina.

Un rapporto 1977 ha stimato che, nel migliore dei casi, circa il 3% del declino della mortalità per malattie infettive potrebbe essere attribuito alle cure mediche moderne.


“In generale, le misure mediche (sia chemioterapici e profilattici) sembrano aver contribuito poco al calo generale della mortalità negli Stati Uniti dal 1900 circa-avendo in molti casi stati introdotti diversi decenni dopo un netto calo si era già messo in e non avere influenza rilevabile nella maggior parte dei casi. Più in particolare, con riferimento a questi cinque requisiti (influenza, polmonite, difterite, pertosse, la poliomielite e) per i quali il calo della mortalità appare sostanziale dopo il punto di intervento e sul presupposto improbabile che tutto questo calo è attribuibile alla intervento. . . si stima che al massimo 3,5 per cento del declino totale della mortalità dal 1900 potrebbe essere attribuita a misure mediche introdotte per le malattie considerate qui. “ [5]

L’enfasi del pensiero che i vaccini abbiano salvato l’umanità  è in parte costruita su questo pensiero radicato. Il fatto che le morti a causa delle malattie infettive siano diminuite  molto prima dell’introduzione e uso dei vaccini e antibiotici, viene del tutto ignorato.

Questo errore nello studio e nella ricerca ha creato una situazione dalla quale trarre insegnamento sulla cura giusta delle infezioni e malattie in maniera corretta,ma non è stata compresa; le percentuali continuano ad essere ignorate continuandoci a basare su quell’1% di probabilità di rischio con o senza vaccino. Ci basiamo sempre sulle “probabilità” e non sui dati.

Tuttavia,qualcuno continua ad affermare che non siano i vaccini la causa del caso della mortalità per le malattie infettive ma altro il quale “erroneamente” viene ignorato.

Non c’è la voglia di conoscere e sapere,capire in realtà come tutti questi fattori abbiano agito fino ad oggi.

Prendiamo la pertosse come esempio. Nel 1979 la Svezia abolì l’uso del vaccino DTP sulla base della non efficacia e pericolosità.

La paura, naturalmente, era l’aumento del tasso di mortalità in concomitanza ai tassi inferiori delle vaccinazioni.

Una lettera del 1995 di Victoria Romanus all’Istituto Svedese per il Controllo delle Malattie Infettive indicò che il tasso di mortalità per pertosse era vicino allo zero. La popolazione svedese era di 8,294,000 nel 1979 e 8,831,000 da 1995. Dal 1981 al 1993, otto bambini furono i casi registrati come decessi per pertosse.

Questo dato porterebbe ad una media di circa 0.6 bambini per anno deceduti a causa della pertosse. Questi numeri mostrano una grande disparità sui dati dei decessi che in Svezia erano approssimativamente di 1 su 13,000,000 in assenza del programma di vaccinazione nazionale. [6]

In un altro caso, la copertura vaccinale DTP in Inghilterra è scesa da circa il 78% fino al 30 o 40%  a causa delle preoccupazioni per la sicurezza del suddetto vaccino.

  • Gli anni 1976-1980 sono stati quelli in cui i tassi di vaccinazione avevano raggiunto il livello più basso.

Utilizzando le statistiche ufficiali, il numero dei decessi in quegli anni è pari a 35. Il numero dei decessi precedenti (nei cinque anni precedenti ovvero 1971-1975), mentre i tassi di vaccinazione erano più alti è pari a 55, ovvero circa 1,5 volte superiore rispetto a quando i tassi di vaccinazione erano più bassi. [7]

La triste verità è che la pertosse,è endemica ma non è scomparsa. Un enorme numero di persone contraggono ancora il Bordetella pertussis.

“Anche se la pertosse tradizionalmente è stata considerata una malattia dell’infanzia, è stato ben documentato quasi un secolo fa il riconoscimento della stessa come una tra le cause importanti di malattie respiratorie negli adolescenti e negli adulti, inclusi gli anziani. A causa di immunità calante, adulti e adolescenti possono contrarre la pertosse potendo capire se la si contrae naturalmente o tramite vaccinazione”.  [8]

 

Concentriamoci su un’altra malattia: il morbillo.

Tenete a mente che nel 1963, quasi nessuno è morto da morbillo. Nel corso di quest’anno, l’intera New England aveva avuto solo cinque decessi (Maine: 1, New Hampshire: 0, Vermont: 3, Massachusetts: 0, Rhode Island: 1, Connecticut: 0) che sono stati attribuiti al morbillo. [9]

I morti per  asma (“asthma”) erano in realtà 56 volte maggiori ai decessi a causa del morbillo nel corso di tale anno.

Ma il declino dell’incidenza grazie al vaccino,come sostenitori sottolineano c’è stato? Ci sono alcuni grafici che si possono trovare su Internet che affermano una lieve diminuzione dell’incidenza.Guardando i dati di incidenza più completi, possiamo vedere un calo di incidenza nel 1963 in concomitanza  all’introduzione del vaccino contro il morbillo.

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L’incidenza del Morbillo ha subito un calo dopo 1963. Visionando il grafico ci chiediamo se questo calo abbia a che fare con l’introduzione e l’uso del vaccino.

Il primo vaccino contro il morbillo,conteneva il virus “ucciso”, ed era un vaccino contenente alluminio e formaldeide.

Uno studio del 1967 ha rivelato che il vaccino potrebbe causare la polmonite così come l’encefalopatia (infiammazione del cervello).

“La polmonite è un riscontro comune. La febbre è grave e persistente e il grado di mal di testa (quando presente), suggerisce un coinvolgimento del sistema nervoso centrale. In effetti è stato trovato un paziente, esaminato con EEG, e constatando un’attività anormale e disturbata del cervello (encefalopatia). I risultati spiacevoli riguardanti la suddetta vaccinazione erano imprevisti,ma il verificarsi di questi casi avrebbero dovuto imporre un maggiore controllo ed una restrizione sull’uso del medesimo. Ora il vaccino con virus inattivato per il morbillo,non dovrebbe essere più consigliato e somministrato”. [10]

I vaccini contenenti virus “uccisi” sono stati rapidamente accantonati. [11]

C’erano tuttavia dei problemi significativi anche con i vaccini contenenti virus “vivi”, verificando l’eruzione cutanea della malattia in circa la metà dei riceventi la vaccinazione (constatando sostanzialmente l’equivalente di un caso di morbillo).

Il 48% delle persone ha avuto eruzioni cutanee, e l’83% ha contratto febbre alta successiva all’iniezione.

Qui la domanda che ci chiediamo da tempo: Come mai un calo d’incidenza dei casi di morbillo così drastico dopo l’introduzione del vaccino nel 1963?

Nel 1960, ci si aspettava attraverso la vaccinazione l’immunità permanente; sappiamo bene che così non è mai stato.

“The United State Public Health Service” (Il Servizio Sanitario Pubblico) diede  licenza ad un nuovo vaccino contenente virus “vivi” contro il morbillo. Anche se diversi vaccini “vivi” furono concessi in licenza dal 1963, questo venne considerato dagli epidemiologi come “il miglior vaccino presente finora per ridurre al minimo gli effetti collaterali (trattando la tematica dell'”immunità a vita”). [12 ]


 “Il morbillo, sarà quasi eradicato dalla maggior parte delle zone del paese tra un anno, i funzionari del Servizio Sanitario Pubblico degli Stati Uniti prevedono affinchè avvenga questo. Nonostante l’esistenza di più di 12 milioni di bambini suscettibili, la vaccinazione del “diritto” potrebbe spazzare via la malattia, secondo il dottor Robert J. Warren del Communicable Disease Center di Atlanta. “[13]

 

Dopo oltre dieci anni,l’obiettivo di eradicazione non è ancora stato raggiunto. Diverse le epidemie ripetute negli Stati Uniti.

“Nel 1989 la nuova teoria sulla mancata eliminazione di questa malattia,riguardava la non efficacia dei precedenti vaccini. Nel 1989 il Dr. Feigin del Texas Children Hospital dichiarò che il vaccino del 1963 “non era ampiamente efficace”;medesima idea per il vaccino del 1967  affermando la perdita dell’efficacia se non adeguatamente refrigerato”. [14]

Nello stesso anno, dopo l’uscita e l’uso dei tre tipi di vaccini contro il morbillo,gli scienziati dichiararono che una sola dose non sarebbe stata efficace e di farne conseguenzialmente due. Essi inoltre raccomandarono la vaccinazione a tutte le persone al di sotto dei 32 anni spiegando l’inefficacia delle precedenti ricevute.

  • Quindi si può parlare di calo dell’incidenza del morbillo prima del 1963? Guardando i dati di incidenza di morbillo, la linea di tendenza mostra che l’incidenza era in declino.

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Infatti, se si fosse mantenuta quella linea di tendenza,avremmo visto il calo dell’incidenza del morbillo toccare lo zero, intorno agli anni 2000.

Questo è in realtà l’anno in cui il CDC  dichiarato l’eliminazione del morbillo dagli Stati Uniti.

Quindi sono stati tutti questi vaccini la motivazione dell’affrontare e dell’aver affrontato tutti li sforzi,i costi e tutte le reazioni avverse? Tutto questo per una malattia considerata mite in quegli anni?

Quando si ascoltano discorsi sulla vaccinazione, viene spesso propinata la storia della stimolazione anticorpale; ovvero la stimolazione degli anticorpi crea una “memoria della malattia” mettendo il corpo nelle condizioni di saperla affrontare “evitandola” in un futuro.

Bisognerebbe conoscere il Sistema Immunitario poiché non basta sapere cosa siano gli anticorpi per capirne bene il suo funzionamento. Il sistema immunitario è un molto complesso, un’entità ancora poco compresa, composto di molte linee cellulari diverse, ciascuna produce diverse sostanze chimiche che vengono rilasciate nel sangue. Queste sostanze chimiche sono utilizzate dal corpo e sono influenzati da età, stress, stato nutrizionale, ambiente, e tutta una serie di fattori che vengono capiti a malapena.

“. . . il sistema immunitario rimane una scatola nera “, dice Garry Fathman, MD, professore di immunologia e reumatologia e direttore associato dell’Istituto di Immunologia, Trapianti e infezione. 

E ‘incredibilmente complesso; ci sono almeno 15 diversi tipi di cellule interagenti che rilasciano decine di differenti molecole nel sangue per comunicare tra loro e per combattere.

All’interno di ciascuna di queste cellule siedono decine di migliaia di geni la cui attività può essere alterata per età, l’esercizio fisico, l’infezione, stato vaccinale, la dieta, lo stress, e altro . Questo e molto altro,e noi non conosciamo quello che la maggior parte di loro  fanno, o dovrebbero fare. . . “ [15]


Sistema

Il sistema immunitario è tradizionalmente diviso nel sistema immunitario umorale (coinvolto con anticorpi) e il sistema immunitario cellulare che non comporta anticorpi ma comporta l’attivazione di varie cellule, come cellule killer naturali.

Quello che sappiamo è che, contrariamente alla credenza popolare, gli anticorpi non sono necessari per la guarigione dal morbillo.

“. . . bambini con carenza di anticorpi,contraggono abbastanza banalmente malattie come il morbillo,attraversano la caratteristica eruzione cutanea e poi un recupero normale. Inoltre, esse non sono eccessivamente inclini alla reinfezione. Sembra quindi che l’anticorpo del siero, comunque in qualsiasi quantità, non serva  per impedire l’eruzione cutanea,né  il normale recupero dalla malattia,né per impedirne la reinfezione. “ [16]

I bambini con un deficit di produzione di anticorpi (agamma-globulinemia), recuperano normalmente dal morbillo proprio come i produttori di anticorpi normali, e ciò è stato riconosciuto fin alla fine del 1960. Ma la risposta anticorpale è davvero l’unica cosa di cui si parlava enfatizzando la buona causa dei vaccini. 

“Una delle scoperte più sconcertanti in medicina clinica, fu la constatazione che i bambini con congenita agamma-globulinaemia,contraevano il morbillo in maniera normale,mostrando la consueta sequenza di sintomi e recupero,oltre ad immunità “. [17]


Per visualizzare il seguente video cliccare sulla fonte

 http://www.omsj.org/blogs/hood12nov

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Come fa la nutrizione a giocare un ruolo nella malattia?

  • Scoperto nel 1920, la vitamina A fu soprannominata la vitamina “anti-infettiva”. Essa sola ha un enorme impatto sulle morti per morbillo. Negli anni 1990, una riduzione della mortalità dal 60 al 90%  è stata confermata nei casi di ospedalizzazione per morbillo nei paesi poveri con somministrazione di Vitamina A.

“Analisi combinate hanno mostrato che dosi massicce di vitamina A somministrate ai pazienti ricoverati con morbillo, siano state associate ad una riduzione di circa il 60% del rischio di mortalità generale, e con una riduzione di circa il 90% tra i neonati. La somministrazione di vitamina A ai bambini che hanno sviluppato una polmonite prima o durante l’ospedalizzazione, ha ridotto la mortalità di circa il 70% rispetto ai bambini di controllo. “ [18]

Il consumo di frutta e verdura ricchi di vitamina C è stato un altro fattore di riduzione delle malattie e riduzione della mortalità. Esperimenti effettuati nel 1940 hanno dimostrato che la vitamina C è efficace contro il morbillo, soprattutto se usato in dosi più elevate.

“Durante un’epidemia [di morbillo] la vitamina C è stata usata per la profilassi e tutti quelli che hanno ricevuto fino a 1000 mg. ogni sei ore, per via endovenosa o intramuscolare, erano protetti dal virus. Dato per bocca, 1000 mg. in succo di frutta ogni due ore non era protettiva se non è stato dato tutto il giorno. Si è inoltre riscontrato che 1000 mg. per bocca, 4-6 volte al giorno, potrebbe modificare l’attacco; con la comparsa di macchie di Koplik e febbre, se l’amministrazione è stata aumentata a 12 dosi ogni 24 ore, tutti i segni e sintomi sarebbero scomparsi in 48 ore. “ [19]

Nei primi anni del 1900, altri trattamenti sono stati utilizzati con successo per il morbillo. Nel 1919 il Dr. Drummond ha affermato che l’olio di cannella sia una profilassi efficace contro il morbillo.

“E ‘stata la mia pratica, quella di prescrivere in caso di morbilità,l’olio di cannella.Nella maggior parte dei casi la persona così trattata non ha contratto la malattia,e quando c’era,la forma era molto lieve. “ [20]

Nutrizione e altri fattori hanno un grande impatto sul morbillo, quindi perché  dare merito alla vaccinazione?

Uno studio del 2009 pubblicato in Proceedings della Royal Society, ha studiato quello che potrebbe accadere conseguentemente al calo dell’immunità nonostante la vaccinazione nei bambini.

“Possiamo prevedere che la vaccinazione avrà due effetti contrastanti. . . si ridurrà il numero dei neonati suscettibili,avendo perciò alcuni benefici di salute pubblica, riducendo il numero dei casi nei bambini. Tuttavia, questa riduzione porterà ad una riduzione nel promuovere e quindi una maggiore suscettibilità alle infezioni nelle classi di età più avanzata. Quando                       l’ immunità diminuisce, la vaccinazione ha un impatto molto più limitato dal numero medio di casi.Per alti livelli di vaccinazione (superiore all’80%) e livelli moderati di immunità calante (maggiore di 30 anni), i cicli di epidemia di grandi dimensioni possono essere indotti. “ [21]

Uno studio del 1984 [22] ha riferito che entro il 2050, la proporzione di persone suscettibili al morbillo possa essere maggiore.

A causa della zelanti polarizzazione pro-vaccino che permea la società, le vere forze che hanno spinto il maggiore calo dei decessi per malattie infettive non sono riconosciute. 


 

Bibliografia:

1. Irwin W. Sherman, Twelve Diseases That Changed Our World, 2007, p. 66.
2. Paul A. Offit, MD, Deadly Choices—How the Anti-Vaccine Movement Threatens Us All, 2011, p. xii.
3. James D. Cherry, MD MSc; Philip A. Brunell, MD; Gerald S. Golden, MD; and David T. Karzon, MD, “Report on the Task Force on Pertussis and Pertussis Immunization—1988,” Pediatrics, June 1988, vol. 81, no. 6, Part 2, p. 939.
4. Historical Statistics of the United States Colonial Times to 1970 Part 1, Bureau of the Census, 1975, pp. 77.
5. John B. McKinlay and Sonja M. McKinlay, “The Questionable Contribution of Medical Measures to the Decline of Mortality in the United States in the Twentieth Century,” The Milbank Memorial Fund Quarterly, Health and Society, vol. 55, no. 3, summer 1977, p. 425.
6. Letter from Victoria Romanus, MD, PhD, Department of Epidemiology Swedish Institute of Infectious Disease Control, Stockholm Sweden, August 25, 1995.
7. Record of Mortality in England and Wales for 95 Years as Provided by the Office of National Statistics, 1997; Health Protection Agency Table: Notification of Deaths, England and Wales, 1970–2008.
8. Edward Rothstein, MD, and Kathryn Edwards, MD, “Health Burden of Pertussis in Adolescents and Adults,” Pediatric Infectious Disease Journal, vol. 24, no. 5, May 2005, p. S44.
9. Vital Statistics of the United States 1963, Vol. II—Mortality, Part A, pp. 1–18, 1–19, 1–21.
10. Vincent A. Fulginiti, MD; Jerry J. Eller, MD; Allan W. Downie, MD; and C. Henry Kempe, MD, “Altered Reactivity to Measles Virus: Atypical Measles in Children Previously Immunized with Inactivated Measles Virus Vaccines,” Journal of the American Medical Association, vol. 202, no. 12, December 18, 1967, p. 1080.
11. “Measles Vaccine Effective in Test—Injections with Live Virus Protect 100 Per Cent of Children in Epidemics,” New York Times, September 14, 1961.
12. “Thaler to Hold State Senate Hearing to Find Fastest Way to Expedite Plan,” New York Times, February 24, 1965.
13. Jane E. Brody, “Measles Will Be Nearly Ended by ’67, U.S. Health Aides Say,” New York Times, May 24, 1966.
14. Lisa Belkin, “Measles, Not Yet a Thing of the Past, Reveals the Limits of an Old Vaccine,” New York Times, February 25, 1989.
15. B. Goldman, “The Bodyguard: Tapping the Immune System’s Secrets,” Stanford Medicine, summer 2011.
16. P. J. Lachmann, “Immunopathology of Measles,” Proceedings Royal Society of Medicine, vol. 67, November 1974, p. 1120.
17. “Measles as an Index of Immunological Function,” The Lancet, September 14, 1968, p. 611.
18. Wafaie W. Fawzi, MD; Thomas C. Chalmers, MD; M. Guillermo Herrera, MD; and Frederick Mosteller, PhD, “Vitamin A Supplementation and Child Mortality: A Meta-Analysis,” Journal of the American Medical Association, February 17, 1993, p. 901.
19. Fred R. Klenner, MD, “The Treatment of Poliomyelitis and Other Virus Diseases with Vitamin C,” Southern Medicine & Surgery, July 1949.
20. “Cinnamon as a Preventive of Measles,” American Druggist Pharmaceutical Record, New York, November 1919, p. 47.
21.J. M. Heffernan and M. J. Keeling, “Implications of Vaccination and Waning Immunity,” Proceedings of the Royal Society B, vol. 276, 2009.
22. D. L. Levy, “The Future of Measles in Highly Immunized Populations: A Modeling Approach,” American Journal of Epidemiology, vol. 120, no. 1, July 1984, pp. 39–48.


 

FONTE

  • WWW.OMSJ.ORG

ALLEGATI

  • Il vaccino del vaiolo: le origini
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Cancro: meccanismi oscuri e “deviati” della ricerca

Cancro: meccanismi oscuri e “deviati” della ricerca


 ***Terza parte***

Cancro,tutto ciò che non sappiamo e che non ci viene detto.


Reportage documentato sui meccanismi oscuri che stanno dietro il palcoscenico della ricerca sul cancro. I motivi del fallimento, le persecuzioni ai ricercatori “deviati”, il giro d’affari, le coperture politiche e l’asfissiante propaganda di terapie pesantemente nocive.Uno strumento di notevole utilità per capire, o affrontare con coscienza, uno dei fenomeni oggi più preoccupanti per la salute umana.


cancro immagine


Finanziamenti e Profitti a discapito delle terapie e cure mediche “non convenzionali”.Guadagni e investimenti effettuati coprendo progetti di vitale importanza.La soppressione delle nuove idee per pregiudizio e competizione.


Se non mettiamo la libertà di cure mediche nella costituzione, verrà il tempo in cui la medicina si organizzerà  piano piano e senza farsene accorgere in una dittatura. E il tentativo di limitare solo ad una classe di persone l’arte della medicina rappresenterà la Bastiglia della scienza medica.


Benjamin Rush, firmatario della Dichiarazione d’Indipendenza USA


Dichiarazione d’Indipendenza USA

Nel settembre successivo a questa riunione, l’OTA finalmente rilasciò un aggiornamento
del proprio documento sulle terapie complementari per il cancro (Unconventional Cancer Treatments) e Moss esultò.
Si tratta di un documento storico in cui per la prima volta viene ammesso che ≪la medicina ufficiale da sola non riesce a coprire le necessità di migliaia di vittime di cancro≫ e che queste crepe della medicina ufficiale potevano essere riempite con quello di buono che c’era nella medicina complementare.


La Commissione OTA inviò le raccomandazioni e le proposte emerse dal dibattito e dal documento al National Cancer Institute (NCI), ma l’NCI fece come se niente fosse successo.
Esistono una serie di “blocchi” per quanto riguarda il riconoscimento delle terapie complementari per i tumori:
  • l’FDA la quale garantisce il monopolio delle multinazionali tramite investimenti di centinaia e    centinaia di milioni di dollari.
  • l’NCI il quale distribuisce i fondi governativi per la ricerca sul cancro.

 

Approvare richieste di finanziamento da parte di piccoli istituti di ricerca è un’iniziativa “difficile” e e pericolosa per qualsiasi burocrate o consigliere. E’ pericoloso poiché  se il progetto diventa fastidioso per il sistema stesso,inevitabilmente si cercherà di capire chi ha approvato la richiesta a monte.

Una richiesta di finanziamento deve perciò essere approvata da una grande varietà di scienziati,burocrati e UOMINI D’AFFARI.


Quando Pauling e Cameron documentarono sorprendenti risultati con la terapia di megadosi di vitamina C su pazienti con cancro, il National Cancer Institute insistette che potevano essere considerati solo se avessero cominciato da zero partendo da studi su animali, prima che quegli stessi studi clinici potessero essere duplicati e confermati. Questo significava aspettare almeno venti anni, ma Pauling accettò e fece domanda per un modesto finanziamento dall’NCI. Cinque volte questo premio Nobel, autore di oltre 400 studi scientifici, fece domanda peri finanziamenti dell’NCI. Quattro volte la sua richiesta fu respinta ufficialmente.Una volta non fu respinta, tecnicamente, ma poiché in questo caso fu dato al progetto di Pauling una bassa priorità, in pratica non fumai finanziata.
Ralph Moss, The Cancer Industry, 1980


Un altro fattore che porta alla soppressione di molte nuove idee è quello umano
e i difetti relativi all’ego di coloro che sono capo dell’establishment del cancro
(pregiudizi, voglia di protagonismo, competizione, ecc.). Queste persone hanno
una lunga lista di riconoscimenti e spesso non vogliono condividere il prestigio o
mettere in discussione le loro idee.


L’establishment medico non riconosce che il cancro sia una malattia carenziale,tale ipotesi è stata respinta già nel 1940. In effetti la maggior parte dei chemioterapici, metotrexato per fare un nome, sono noti anti-vitaminici.
(Shimkin 1977:405)


Poichè la medicina ufficiale non crede in generale che il cancro sia causato da un qualche fattore deficitario, possiamo prevedere gravi difficoltà per terapie quali quelle con vitamina B17, vitamina A, vitamina C, che sostengono di voler fornire gli elementi nutrizionali necessari.


Laurance Rockefeller scrisse sulla relazione annuale ai soci dello Sloan-Kettering Centre:

  • ≪C’è una tendenza sempre maggiore, abbastanza comprensibile in un periodo di così grande competizione a seguito della diminuzione di stanziamenti governativi, che favorisce l’assegnazione
    di finanziamento a programmi di ricerca “sicuri e solidi”.Ciò significa che sarà da ora in poi molto più difficile ottenere supporto per“scommesse azzardate” ≫.

 

L’industria conduce la propria ricerca ma, allo stesso tempo, per un motivo o per l’altro, ha interessi nel mondo della ricerca indipendente e universitaria.
A partire dagli anni ’70 le università sono state sovvenzionate in maniera sempre  più ragguardevole dall’industria.
Nel 1975 la multinazionale chimico-farmaceutica Monsanto diede al Dipartimento di Medicina dell’Università di Harvard un finanziamento di 23 milioni di dollari per il supporto nei vari campi di ricerca, tra cui il cancro.

(HarvardUniversity Gazette, 7 febbraio 1975).


Lo stesso anno la Brystol-Myers creò un programma di finanziamento di 2,5 milioni di dollari in cinque centri di ricerca sul cancro di cinque università: Baylor, Chicago, Johns Hopkins, Stanford e Yale.
Le aziende farmaceutiche, inoltre, effettuano “donazioni ristrette” a centri medici i cui obiettivi di ricerca sono attentamente, chiaramente delineati in anticipo.
Questa è una pratica ormai consolidata: nel maggio 1977, per esempio, la Ortho Pharmaceutical Corp. ha dato allo Sloan-Kettering 25.000 dollari in “donazioni ristrette”.


Tutti i ricercatori hanno bisogno di denaro per portare avanti il loro lavoro.
Il finanziamento `e lo stipendio stesso su cui il ricercatore vive. La ricerca finanziata
dalle industrie, in alcuni campi, oggi raggiunge il 90% del budget totale.


 

***Dal Talk show radiofonico,intervista a Ralph Moss***


Laura Lee Radio Show, 1994
(Talk show radiofonico creato da Laura Lee a partire dal 1990
e seguito da milioni di americani)


Laura Lee:

“La chemioterapia è la procedura standard per il trattamento di tutti i tipi di cancro, ma i risultati che se ne ottengono non sono molto  incoraggianti. Com’é  possibile, allora che sia considerata la terapia standard per curare il cancro?. Parlando di profitti in merito all’altro gigante della ricerca, l’AIDS, arriva appena a 4 miliardi di dollari”..


Ralph Moss:

“E’ utile solo nell’ 1.5% dei casi secondo una commissione OMS del 1980 e nel 2% dei        casi secondo una rassegna di 1500 pubblicazioni scientifiche effettuata dal prof. Jones  dell’Università  della California. Stiamo parlando di grossi profitti. Parlare di   cancro significa parlare di 1/9 del budget totale per la salute negli USA. Le ultime cifre dell’American Cancer Society parlano di 107 miliardi di dollari spesi nella lotta al cancro.Per il cancro stiamo parlando di oltre un milione di casi l’anno negli USA, senza contare tumori alla pelle che probabilmente fanno un altro milione da soli.Circa 630.000 persone muoiono ogni anno di cancro negli USA, altre 850.000 in Europa; si può parlare di una vera epidemia. La chemio costa decine di migliaia di dollari, a volte centinaia. Un trapianto di  midollo osseo, che è un particolare tipo di chemioterapia o radiazione può  arrivare a 150.000 dollari per paziente, e quasi mai serve a qualcosa. Il 25% muore come diretta conseguenza del trattamento”.


Continua Ralph Moss:

“Se si esaminano i vertici del più  importante centro di ricerca sul cancro nel mondo, il Memorial Sloan-Kettering (MSK), si scoprirà che l’industria farmaceutica ha una posizione dominante. Una multinazionale, in particolare, la Bristol Myers, che produce tra il 40 e il 50% dei trattamenti
chemioterapici nel mondo, ha dirigenti che ricoprono cariche alvertice dell’ MSK”.


Memorial_sloan-kettering_cancer_center


Nixon creò nel 1971 una Commissione USA sul Cancro, il cui primo presidente, Benno Schmidt, prima arrivò a dirigere l’MSK e poi, usando tutti questi anni ai vertici, creò la propria personale
azienda farmaceutica, con guadagni di decine di milioni di dollari.

L’American Cancer Society raccoglie 400 milioni di dollari l’anno come fondi per la ricerca sul cancro. Come li usano? Dove sono le terapie?Dove sono le guarigioni? Dov’è la ricerca genuina? Che cos’è al centro delle ricerche? Non certamente il paziente.

Due manager di spicco dell’istituto MSK a New York sono anche direttori esecutivi della multinazionale Philip Morris ed un altro manager proviene dai vertici della Nabisco. La ricerca sul tabacco non è stata certo fatta da loro. All’MSK non sono certamente interessati al tabacco, roba vecchia, sono interessati al P53 ed altri strani geni che trovano nei vetrini di laboratorio. Un altro esempio è la famiglia Tish, che oltre a possedere una marca di sigarette, ha fatto costruire l’ospedale Tish della New York University, che svolge ricerche sul cancro. Ecco chi è incaricato di curarvi dal cancro: gli stessi che ve lo hanno dato! Ma non vi cureranno perché non ne hanno i mezzi.


Se si esaminano i vertici dell’MSK,vi si ritroveranno tutti i personaggi che contano dell’industria petrolchimica. Come sono finiti lì? Pochissima ricerca è effettuata sull’effetto delle sostanze dubbie dell’industria chimica. Si dice solo che alcuni sospettano che l’inquinamento petrolchimico potrebbe essere una delle primarie cause di cancro, ma che ciò non è confermato o supportato da ricerca. E’ normale che non sia supportato: i finanziatori e i direttori della ricerca sul cancro hanno interesse a mantenere gli scienziati lontani dall’argomento, e mantenerli focalizzati su farmaci guaritori, qualcosa che sia brevettabile, che abbia mercato.

Può sviluppare un nuovo farmaco solo chi può sborsare alla Federal & Drug Administration (FDA) centinaia di milioni di dollari. Ecco cos’è una situazione monopolizzata.


Il National Cancer Institute è stato smascherato pubblicamente diverse volte: è così compromesso in relazione al coinvolgimento in risultati palesemente fasulli e pilotati, che veramente sembra che questo tipo di corruzione non possa conoscere
limiti.


La FDA è sicuramente un ostacolo dove si vanno ad infrangere le speranze commerciali di tante buone idee e terapie, più efficaci, economiche,non tossiche, ma appunto, non brevettabili. Un ostacolo che può superare solo chi ha i soldi e parte con l’idea di voler fare ancora più soldi. Non è casuale.


***UN ESEMPIO SONO LE TOSSINE DI COLEY***


Le tossine di Coley: sono batteri che forzano l’organismo a creare febbre e con ciò liberarsi delle tossine e del cancro allo stesso tempo.I tumori non sono quasi per niente vascolarizzati, quindi, aumentando la temperatura a corporea si blocca completamente il loro metabolismo.
C’è un ospedale Coley in Cina. E’ valido in Cina, ma non qui. La tecnica fu scoperta allo Sloan-Kettering ne 1893 e i risultati erano stati eccellenti su oltre 1000 pazienti trattati. Di questi uno aveva avuto un sarcoma all’età di 13 anni. Oggi ha 95 anni. La tecnica di Coley è eccezionale. Nei
casi terminali di avanzati tumori al seno sono state ottenute complete guarigioni nel 50%dei casi usando questa tecnica.


Sicuramente è criminoso. Ho pensato a ciò ogni momento degli ultimi anni. E tutti lo sapevano e lo sanno allo Sloan-Kettering. Essi hanno persino inserito la foto di Coley nel loro materiale pubblicitario, come pioniere dell’immunologia, ma non hanno mai fatto ricorso alla sua tecnica.
Il loro interesse è sviluppare FARMACI, qualcosa dietro cui far ruotare la loro industria, non importa se persino i loro farmaci immunologici sono altamente tossici, distruttivi del sistema immunitario, incredibilmente costosi.


***Continuando a parlare di profitti***


Il presidente dell’ MSK guadagna 2 milioni di dollari all’anno. Per essere precisi, 2 milioni e duecentomila.Il presidente della commissione direttiva della Bristol Myers (cioè la principale azienda che produce farmaci anticancro), è anche un direttore
dell’MSK, ed `e anche uno dei direttori del New York Times.


Consultate gli studi voi stessi. Ecco cosa sostengono i dati:

  • nel caso di leucemia mieloide acuta, il 40%dei pazienti muore per la tossicità del trattamento [chemioterapia intensiva]. Ora, la percentuale di quelli che col trattamento sopravvivono a 5 anni è 10 volte minore. Queste cifre sono spietate, ma nessuno ve ne parla.

 

Ralph Moss conclude affermando:

“Parlando ad oncologi e dottori, essi sono aperti di vedute ed interessati come individui,ma come gruppo essi non si muoveranno fino a che i loro leader non si smuovono, perchè fare questo è qualcosa di molto pericoloso per un oncologo. Il successo o il fallimento di una carriera dipende dal non allontanarsi dai colleghi e dai meccanismi di valutazione del finanziatore.
Sporgersi con tutto il collo fuori è fatale, sempre!

I signori oncologi non metterebbero sul piatto neanche le loro carriere per migliorare la qualità del trattamento offerto alle vittime di cancro”.


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Morbillo e Vaccino, quattordici fattori da considerare

Morbillo e vaccini :

quattordici fattori da considerare.

 ~ Da Roman Bystrianyk ,co-autore di

“dissolving Illusions”:

malattie, vaccini, e la storia dimenticata


 

Morbillo

 

Il Morbillo – è una malattia altamente infettiva anche oggi?

Il  vaccino che ha “sconfitto” la malattia , è stato sviluppato 50 anni fa ,ma nonostante questo , il morbillo è ancora considerato una grave minaccia da parte delle autorità sanitarie.

Al suo cinquesimo anniversario  ci sono stati riconoscimenti positivi universali anche dai media. Chiunque metta in discussione il valore di vaccini contro il morbillo o di qualsiasi vaccino è rapidamente messo alla gogna perché la scienza è apparentemente irreprensibile. I sostenitori dicono che solo i  cospiratori  mettono ciò in discussione.

Ma, ci sono accadimenti sulla storia del morbillo che continuano a rimanere nell’ombra.

Qui sono presenti i 14 fattori che non ci vengono trapelati dai funzionari della sanità pubblica, dai  medici, o dai media.


 

1. Il Tasso di mortalità per il morbillo era diminuito di quasi il 100% prima della vaccinazione 

Nel corso del 1800, il morbillo era causa  di morte. Le epidemie si sono verificate ogni anno,provocando un grande afflusso di bambini nei reparti ospedalieri locali. A Glasgow, Inghilterra, dal 1807-1812 ,il morbillo ha rappresentato l’ 11% di tutti i decessi. Negli anni 1867-1872, il 49% dei bambini di un orfanotrofio di Parigi ,che hanno contratto il morbillo è morto.  A partire dalla metà del 1800 i morti per tutte le malattie infettive, tra cui il morbillo, cominciarono  a declinare. Nel 1930 in Inghilterra e negli Stati Uniti la probabilità di morire di morbillo è scesa al 1-2 per cento.


 

Dal 1963 il tasso di mortalità da morbillo negli Stati Uniti era già sceso di circa il 98%.

Stati Uniti il ​​tasso di mortalità morbillo 1900-1987.


 

Alcuni stati del New England non hanno avuto nessun decesso da morbillo. Nel corso di quest’anno, l’intera New England (Maine, New Hampshire, Vermont, Massachusetts, Rhode Island e Connecticut) ha riscontrato solo 5 decessi attribuiti al morbillo.

 

In Inghilterra il vaccino contro il morbillo è stato introdotto nel 1968. Il tasso di mortalità effettiva da morbillo in Inghilterra, era sceso da un picco del 100% circa.

Inghilterra e Galles morbillo tasso di mortalità 1838-1978.



 

 

2. L’vaccino del morbillo del 1963 ha causato una grave malattia chiamata morbillo atipico

Storicamente, il morbillo produrrebbe una febbre alta, tosse, eruzioni cutanee.

… Quasi all’improvviso, si è riscontrata,congestione nasale [testa fredda], con occhi rossi e lacrimazione, fotofobia e di seguito tosse fastidiosa e febbre molto alta.

Questo vaccino ha provocato una febbre molto più elevata in circa la metà dei bambini che lo hanno ricevuto.

Tuttavia il vaccino ha prodotto delle modificazioni delle eruzioni/sintomi , nel 48 per cento dei bambini che lo hanno ricevuto .

Per stemperare questo problema,  l’anticorpo specifico del morbillo è stato dato attraverso la vaccinazione,sotto forma di immunoglobulina  ,assieme ai virus vivi . Questa pratica ha smussato le reazioni evidenti (febbre e rash) per il virus vivo nel vaccino, ma conseguentemente, ha dato gravi reazioni e danni.


I dati mostrano una correlazione altamente significativa tra la mancanza dell’esantema del morbillo e le conseguenti malattie autoimmuni, malattie della pelle seborroica, malattie degenerative delle ossa e alcuni tumori. . . Riteniamo che l’eruzione sia causata da una reazione immunitaria, che distrugge le cellule infettate. Se questo è corretto, l’esantema mancante può indicare che non c’è stata la neutralizzazione durante l’infezione acuta,da parte dei componenti dei virus intracellulari . Ciò può successivamente portare a tali malattie. . . La presenza di anticorpi specifici al momento dell’infezione interferisce con la normale risposta immunitaria contro il virus del morbillo, in particolare con lo sviluppo dell’immunità specifica . Il virus del morbillo intracellulare,fa sì che l’infezione acuta,possa sopravvivere e causare malattie che si manifestano in età adulta.


In altre parole, sopprimendo l’esantema e l’eruzione del morbillo ,si è andati ad  interferire con la normale risposta immunitaria. Interferire con la risposta immunitaria dell’organismo, nel tentativo di compensare una peggiore reazione del vaccino , può portare in futuro problemi agli adulti che hanno ricevuto questa vaccinazione.


 

 

Uno studio del 1967 ha rivelato che il vaccino contro il virus del morbillo potrebbe causare polmonite e dolori addominali così come encefalopatia (infiammazione del cervello). Questi effetti gravi erano “imprevisti”.

 Nella Polmonite,la febbre è grave e persistente come pure il forte mal di testa, e quando è  presente, suggerisce un coinvolgimento del sistema nervoso centrale.  Un nostro paziente , è stato esaminato dall’ EEG, e sono state trovate  prove di attività elettrica e disturbi del cervello,encefalopatia. . . Questi risultati spiacevoli del morbillo erano imprevisti.


 

I casi di  Morbillo atipico  si sono verificati dopo aver contratto il morbillo naturale o dopo la vaccinazione con virus VIVO,ricordando la vaccinazione KMV .

Il Morbillo atipico è stato caratterizzato da  febbre prolungata più alta, lesioni cutanee insolite e gravi polmoniti . L’eruzione è stata spesso accompagnata da emorragia o vescicole. La polmonite include delle distinte lesioni parenchimali nodulari e adenopatia ilare. Dolori addominali, disfunzione epatica, cefalea, eosinofilia, versamenti pleurici ed edema sono stati appurati.


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Quasi 2 milioni di dosi di vaccino KMV sono stati distribuiti in 1963-1967. Il vaccino attenuato o inattivo, è stato generalmente somministrato in una serie di 2-4 dosi ad intervalli mensili. Il Morbillo atipico è stato riscontrato anche 16 anni dopo le vaccinazioni KMV. Il Morbillo atipico dovuto all’uso del vaccino KMV potrebbe rivelarsi mortale.

Una ragazza di 13 anni,Ann Arbor, del Michigan,è morta il 18 febbraio 1978, dopo essere stata ricoverata presso l’Ospedale Universitario, con una diagnosi di morbillo , encefalite e polmonite. La paziente era stata vaccinata nel 1966 o 1967 con 3 iniezioni di vaccino inattivo. Una settimana prima del ricovero, e 10 giorni , ha sviluppato febbre, cefalea, brividi, tosse, rinorrea, e vomito. Un esantema apparve sulle braccia e si allargò al tronco e viso. Lei è stata visitata dal suo medico, che le ha diagnosticato il morbillo atipico. Una settimana dopo, il 23 gennaio, la febbre ancora più alta, e lei ha avuto la sua prima crisi convulsiva. . . All’arrivo, è stata trattata con penicillina endovenosa e idrocortisone. Nonostante la terapia anticonvulsivante, ha continuato ad avere crisi epilettiche focali e poi generalizzati. . . Nel corso dei giorni, l’eruzione ha cominciato a svanire, ma la paziente è rimasta in coma. Morì al 21° giorno di ricovero in ospedale 21 °.

 


 

3. Il Morbillo doveva essere debellato nel 1967

Con l’invenzione del vaccino inattivato e poi del vaccino attivo, una campagna di vaccinazione è stata avviata nell’autunno del 1966 per eliminare il morbillo dagli Stati Uniti. Con la vaccinazione di tutti i soggetti 8-10.000.000 bambini, si pensava alla sua eradicazione,entro il 1967.

Altamente efficaci, i vaccini sono sicuri e disponibili per eliminare il morbillo negli Stati Uniti. Sforzi di collaborazione di organizzazioni mediche e di salute pubblica professionali e volontari sono diretti verso l’eradicazione della malattia nel 1967. 

L’uso efficace di questi vaccini durante il prossimo inverno e la primavera dovrebbe assicurare l’eradicazione del morbillo dagli Stati Uniti nel 1967. 



 

15 anni dopo i tassi del  morbillo erano diminuiti, ma lo sradicamento rapido previsto non si è verificato. La risposta a quel punto, era quella di vaccinare tutti i bambini e non solo, con il progetto di eradicare il morbillo dagli Stati membri entro il 1982.

Il 4 ottobre 1978, il segretario del Dipartimento della Salute, Istruzione e Welfare, Joseph A. Califano, Jr., ha annunciato che gli Stati Uniti avrebbero dovuto  eliminare il morbillo  entro il 1 ottobre 1982. Questo obiettivo era una possibilità data a causa del declino dell’incidenza della malattia negli Stati Uniti e nel raggiungimento dei livelli di immunizzazione di almeno il 90% in quelli sotto i 15 anni di età entro il 1 ottobre 1979.

Quelli vaccinati prima del 1980 potrebbero non essere così immuni come era stato inizialmente creduto perché è stato successivamente determinato la non efficacia dei vaccini.


 

Il Dr. Ralph D. Feigin, primario dell’Ospedale Pediatrico del Texas a Houston , esperto in malattie infettive, ha dichiarato che le persone nate prima del 1956 si presume che siano immuni al morbillo, perché quasi ogni bambino è stato esposto alla malattia. Il vaccino è stato sviluppato nel 1963, ma è composto da  virus attenuati/inattivi ,perciò non era molto efficace. Nel 1967 è stato introdotto un vaccino con virus vivo/attivo, ma era una soluzione instabile e perdeva la sua efficacia se non era  adeguatamente refrigerato.  Come risultato, le persone vaccinate prima del 1980 potrebbero non essere immuni. Questo è uno dei motivi per cui c’è stata l’epidemia di morbillo nei campus universitari.


 

Nel 2000, i casi erano diminuiti, e il morbillo è stato finalmente dichiarato eradicato dagli Stati Uniti – 33 anni dopo la data originale di progettazione. Tuttavia, nel 2012 il CCD ha ritirato   quella dichiarazione, affermando la ricomparsa e la diffusione della malattia. Del numero totale di casi, 200 sono stati attribuiti ai viaggi all’estero, ma la fonte per 22 casi è stato mai accertata.



 

4. E’ stato dichiarato che con una vaccinazione ,si fornisce l’ immunità permanente

Edward Jenner è generalmente riconosciuto come l’inventore del primo vaccino nel 1798.

Il vaccino di Jenner doveva premunire contro il vaiolo. Egli ha erroneamente affermato che avrebbe protetto fornendo l’immunità a  vita. Questa affermazione sarebbe rivelatasi completamente falsa.

Simile a questa dichiarazione, quelle degli inventori dei primi vaccini contro il morbillo i quali affermavano garantendo l’immunità a vita con una vaccinazione.

“Il Vaccino contro il morbillo è raccomandato a tutte le persone che non hanno avuto il morbillo ,ai non vaccinati in precedenza”.

 

Prima dell’era della vaccinazione, il morbillo naturale si  sarebbe per lo più verificatosi nei bambini piccoli,ma con l’avvento della vaccinazione c’è stato uno spostamento verso gli adolescenti.

Il numero di casi di morbillo segnalati nel 1976 e nel 1977 è aumentato dal 1971. Gran parte della crescita è stata provocata dai localizzati focolai di morbillo, molti dei quali si sono verificati nelle popolazioni scolastiche.


 

 

L’idea di una sola vaccinazione,  è stata sostituita nella pianificazione corrente raccomandata dal CDC , vaccinando a 12-15 mesi e 4-6 anni ,non dimenticandosi di dare attenzione nella vaccinazione anche agli adulti.

Almeno uno Stato, New York, ha già provveduto a richiedere due dosi per la vaccinazione.. Tutti gli studenti che frequenteranno nel settembre 1990 , saranno tenuti a mostrare le vaccinazioni per il morbillo, disse Frances Tarlton, un portavoce del Dipartimento della Sanità di New York. La nuova politica di accademia pediatrica raccomanda che la prima dose essere somministrata insieme alle  vaccinazioni contro parotite e rosolia a 15 mesi.


 

L’IDEA DI IMMUNITA’ PERMANENTE….

Una delle notevoli osservazioni circa il morbillo è che l’immunità indotta da infezione naturale sembra rimanere  per la vita.

Tuttavia, a differenza delle infezioni da morbillo, il vaccino non sembra fornire tale protezione duratura,ma sembra addirittura,diminuire negli anni. La  protezione è stimata in questo studio essere,circa per 25 anni.

Le specifiche titolazioni  anticorpali  dopo la vaccinazione del morbillo sono inferiori,rispetto a quelle date dopo l’infezione naturale; per questo si teme che le persone vaccinate, possano perdere gradualmente la protezione dal morbillo. Il Fallimento del vaccino secondario (perdita dell’immunità nel tempo), a differenza del fallimento vaccinale primario (nessuna protezione immediatamente dopo la vaccinazione), è una preoccupazione causata dall’insidiosa sfida per l’eliminazione del morbillo.


 

Come il vaccino contro il vaiolo e il vaccino contro il morbillo, la maggior parte dei vaccini sono stati originariamente sostenuti per fornire una protezione permanente. Tuttavia, l’esperienza attuale ha dimostrato che non è così, come invece  accade con l’infezione naturale.


 

5. Grandi epidemie si verificano ancora in popolazioni altamente vaccinate

In epoca pre-vaccino, il morbillo circolava liberamente . Dopo che si contraeva il  morbillo durante l’infanzia, la recrudescenza successivamente era rara. La protezione permanente data dall’ infezione naturale ,è stata sostituita con una immunità indotta dal vaccino che in realtà tale non è poichè questa diminuisce con il tempo.


 

… Calante è l’immunità indotta dalla vaccinazione,e questo ha un impatto significativo. Il tasso di declino  è ancora basso, ma questo può cambiare,solo agendo su tanti individui in una comunità altamente vaccinata .

Questa combinazione di effetti può , nonostante gli alti tassi di vaccinazione continuare a dare le molte epidemie di morbillo.

Quando l’immunità diminuisce, la vaccinazione ha un impatto molto più limitato. Anche se questa osservazione ha chiare implicazioni di salute pubblica, le conseguenze dinamiche dell’interazione tra la vaccinazione, il declino dell’immunità e l’amplificazione, sono molto più sorprendenti.


 

Dr. James Cherry, ha commentato che, nell’era post-vaccino, il morbillo era diventato una “bomba a orologeria”.

E ‘questo il motivo per cui il CDC e i funzionari della sanità entrano in uno stato di panico quando scoppiano casi di morbillo nelle popolazioni vaccinate?


 

6. I Bambini sono diventati più suscettibili al morbillo

Le madri ai loro bambini,trasmettono tutti i tipi di protezione,attraverso le  immunoglobuline,naturalmente, attraverso la placenta per diversi mesi .

Si trasmette anche l’immunità generale e specifica attraverso il latte. Una madre che ha avuto il morbillo naturale  protegge il bambino contro il morbillo per circa 12 / 15 mesi, con l’allattamento al seno. Le madri vaccinate invece, trasmettono una durata più breve di protezione ai loro bambini. Nell’era della vaccinazione, i bambini sono ora suscettibili di morbillo in età molto più precoce.

 

A causa di questa diminuzione di anticorpi materni si vaccinano i bimbi sempre in più tenera età.


 

. 7 “L’immunità non è sempre immunità” dichiara  Shifting Sands.

A causa del vaccino KMV ,la  mancanza degli anticorpi materni, e l’uso di globulina del siero, un gran numero di persone hanno detto che avevano bisogno di essere rivaccinati nel 1977.

Le seguenti persone non possono essere considerate adeguatamente protette e devono essere rivaccinate: (1) bambini precedentemente vaccinati con il vaccino attivo del morbillo prima dei 12 mesi di età; (2) bambini che hanno ricevuto anche l’ulteriore vaccino attenuato (SchwarzR o MoratenR ceppi), insieme alle immunoglobuline sieriche (ISG), indipendentemente dall’età al momento della vaccinazione; (3) persone precedentemente vaccinate con il vaccino inattivo ; (4) persone precedentemente vaccinate con il vaccino attivo entro 3 mesi dal ricevimento inattivo vaccino contro il morbillo …


 

Nel 1989, a causa di numerosi problemi,al di sotto l’età di 32 anni ,chiunque sia nato dopo il 1957, è stato invitato ad essere rivaccinato.

“Tutti i bambini negli Stati Uniti dovrebbero ricevere una seconda vaccinazione contro il morbillo, come pure per gli adulti di età inferiore ai 32 anni” afferma l’American Academy of Pediatrics  . Una raccomandazione simile è attesa dai Centers for Disease Control entro la fine dell’anno, ha detto il dottor Walter O. Orenstein, che dirige la divisione di immunizzazione presso l’agenzia federale di Atlanta. Le nuove raccomandazioni richiedono una graduale campagna, per fornire una seconda vaccinazione morbillo a quelli sotto i 32 anni di età.



 

8. L’Immunità senza anticorpi

 

Gli scienziati sono rimasti sorpresi quando hanno appreso che gli individui con un deficit di produzione di anticorpi,( agammaglobulinemia) abbiano contratto il morbillo,proprio così come i produttori di anticorpi normali. Questa scoperta “sconcertante” è stata realizzata nel 1960.

Una delle scoperte più sconcertanti della medicina clinica è stata la constatazione che i bambini con congenito agamma-globulinemia,avevano contratto il morbillo in modo normale, mostrando la solita sequenza di sintomi e segni, con conseguente immunizzazione. Nessun anticorpo del  morbillo era rintracciabile nel loro siero .


 

… i bambini con sindrome da deficit di anticorpi, hanno attacchi abbastanza banali di morbillo, con la caratteristica eruzione cutanea e il recupero normale. Inoltre, esse non sono eccessivamente inclini alla reinfezione. Sembra quindi che l’anticorpo nel siero, in ogni caso, in qualsiasi quantità, non sia  richiesto per la produzione del morbillo eruzione cutanea; né per il normale recupero dalla malattia e  per prevenire la reinfezione. 


 

Tuttavia, gli scienziati di vaccini e i  funzionari della sanità pubblica hanno misurato l'”immunità” solo concentrandosi sugli anticorpi. La produzione degli anticorpi non si verifica durante l’infezione naturale.

Quando una persona riceve una malattia infettiva per la prima volta, il suo sistema immunitario esercita il suo “potere innato”, coinvolgendo principalmente l’immunità cellulare. Durante questo processo, si prepara anche per il futuro. La prossima volta che lo stesso agente infettivo si presenterà,il corpo reagirà velocemente,ricordando ciò che era successo in passato; e questo viene fatto con o senza anticorpi.



 

9. Le Vitamine A e C sono fondamentali per il recupero dalla normale infezione da morbillo 


vitamine a c



Dal 1900 si è saputo che alcune vitamine hanno avuto un impatto significativo sulle infezioni da morbillo.

La vitamina A contrasta la moltiplicazione rapida del virus del morbillo all’interno delle cellule, impedendo  di infettare nuove cellule.  La vitamina A è un grande aiuto per la riduzione della mortalità, infezioni concomitanti, e la degenza in ospedale.


 

Il Dr. Ellison ha riferito nel 1932 che i bambini ben nutriti raramente siano morti o abbiano avuto gravi complicanze infettive di morbillo, anche senza sulfamidici e altri antibiotici primitivi. Già nel 1932, gli scienziati  avevano scoperto che la mortalità era  scesa del 58 per cento ,quando i bambini ricoverati in ospedale per il morbillo ricevettero olio di fegato di merluzzo, che contiene le vitamine A e D e acidi grassi omega-3. 

Studi successivi nel 1990 hanno mostrato risultati sorprendenti della vitamina A,la quale ha  ridotto i decessi del 60 al 90 per cento.

Analisi combinate, hanno mostrato che dosi massicce di vitamina A somministrate ai pazienti ospedalizzati (con  morbillo) sono state associate con una riduzione di circa il 60% del rischio di morte in generale, e con una riduzione di circa il 90% tra i bambini. . . La somministrazione di vitamina A ai bambini che hanno sviluppato la polmonite prima o durante la degenza in ospedale , riduce la mortalità di circa il 70% .

 

Nel 2010 è stato confermato che l’integrazione con la vitamina A, durante il morbillo acuto  ha portato a cali significativi per eventi avversi e la morte.

Una somministrazione di vitamine, riduce anche le infezioni opportunistiche come la polmonite e la diarrea associati a virus del morbillo,con  indotta soppressione immunitaria. Una supplementazione di vitamine, ha dimostrato di ridurre il rischio di complicanze a causa di una polmonite dopo un episodio acuto di morbillo. Uno studio in Sudafrica ha dimostrato che la mortalità potrebbe essere ridotta dell’ 80%  associandole all’uso di alte dosi di vitamina A.


 

 

La disponibilità di frutta e verdura ricche di vitamina C è stato un altro fattore di riduzione della mortalità sempre riguardo al morbillo. C’erano miglioramenti nella  nutrizione generale, come si vede dalla tabella.


 

I tassi di mortalità Inghilterra da scorbuto morbillo vs 1901-1967.


 

Esperimenti condotti nel 1940 hanno dimostrato che la vitamina C è efficace contro il morbillo, soprattutto se usato in dosi  elevate.

 


 

Durante un’epidemia [di morbillo] ,la vitamina C è stato usata per la profilassi , e coloro che hanno ricevuto fino a 1000 mg. ogni sei ore, dalla vena o nel muscolo, sono stati protetti dal virus. Dato per via orale, 1000 mg. in succo di frutta ogni due ore non era protettivo se non è stato dato per tutto il giorno. Si è inoltre riscontrato che 1000 mg. per bocca, 4-6 volte al giorno, potrebbe modificarne l’attacco; con la comparsa di macchie di Koplik e febbre, se la somministrazione è aumentata a 12 dosi ogni 24 ore, tutti i segni e sintomi sarebbero scomparsi in 48 ore.


 

Nel 1917 il dottor Drummond utilizzò la  cannella nel trattamento di raffreddori , e ne ha raccomandato l’uso  anche per il morbillo. A quel tempo, il morbillo era ancora considerata una malattia  grave.


 

Il Dr. WB Drummond, medico Soprintendente Baldovan Istitution, descrive nel  The British Medical Journal la sua esperienza con la cannella nel trattamento preventivo della rosolia.  La Cannella è un farmaco le cui virtù terapeutiche non sono sufficientemente riconosciute. L’essenza di cannella  è uno dei rimedi più efficaci in caso di rinite acuta, [infiammazione delle mucose nasali] … qualche anno fa, un articolo è stato pubblicato su The Journal  sostenendo fortemente la cannella come prevenzione del morbillo .


 

Nel 1919 il dottor Drummond ha commentato che l’olio di cannella è stato una profilassi  efficace contro il morbillo.

La Cannella,è un antiossidante, e contiene vitamine A e C e minerali come zinco, potassio, magnesio e manganese.



 

 

10. Aumentati i tassi di mortalità nei paesi poveri

 

A causa della mancanza di comprensione che il vaccino del morbillo esaurisce le riserve di vitamina A, agendo sulla risposta anticorpale, la vaccinazione talvolta ha provocato un tasso di mortalità più elevato.

Precedenti studi hanno dimostrato l’eccesso di mortalità e anomalie immunitarie tra le ragazze immunizzate con il vaccino contro il morbillo ad alto titolo (2-4 anni dopo l’immunizzazione) … i nostri risultati hanno dimostrato che le concentrazioni sieriche di vitamina A erano represse ,dopo la vaccinazione,indipendentemente dal tipo di vaccino.


 

11. È possibile contrarre il morbillo dal vaccino MPR e trasmetterlo ad altri.

Il pensiero convenzionale afferma che non si potrebbe contrarre il morbillo dal vaccino ,nè trasmetterlo agli altri

 

Questo caso illustra una contrazione di morbillo dal vaccino associato in  un paziente di due anni, in British Columbia, in Canada, nel mese di ottobre 2013. Questo caso di (PCR-provata) morbillo indotto dal vaccino si è verificato 37 giorni dopo la vaccinazione  MPR.

In questo rapporto descriviamo un caso di morbillo-parotite-rosolia (MPR) associata al vaccino contro il morbillo . . . Tra il 29 agosto e il 2 settembre 2013 tre persone non collegate da tutta la Fraser Valley, British Columbia, Canada, hanno presentato l’eruzione della  malattia. . . La presente relazione documenta il primo caso di vaccino MPR morbillo associato, 37 giorni dopo la vaccinazione. . . Anche se questo è il primo caso segnalato, probabilmente rappresenta l’esistenza di ulteriori, ma non identificate, eccezioni alla tempistica tipica di diffusione del virus vaccino contro il morbillo e la malattia.

I funzionari della sanità erano così preoccupati per la diffusione virale della malattia,dal bambino vaccinato che hanno vaccinato tutti i contatti suscettibili.



 

12. È davvero “morbillo” in primo luogo?

Flu” è fondamentalmente definito come  febbre superiore o sensazione di febbre (non tutti con l’influenza hanno la febbre), tosse e / o mal di gola, naso chiuso o che cola, mal di testa e / o dolori muscolari, brividi , e la fatica. Quindi,  pensate di avere l’influenza. Giusto? In realtà no. Ciò che è spesso poco compreso è che una persona ha in realtà una sindrome (sindrome simil-influenzale, o ILI) che può essere causata da vari agenti. Solo una parte di questa sindrome è causata da virus dell’influenza A e B, ma la diagnosi differenziale solo per motivi clinici, non è possibile. Quindi, in altre parole, solo perché voi o il vostro medico pensa che abbiate l'”influenza” non significa che abbiate il virus dell’influenza.

In un editoriale del 2009 di Thomas Jefferson del Cochrane Vaccines , ha spiegato proprio quello che l’incidenza di ILI è  in realtà causata dal virus dell’influenza. Il gruppo Cochrane ha stabilito che durante la stagione invernale circa il 7% delle persone contraggono l’ ILI – 93% . Di questo 7% solo una piccola parte ha l’ influenza – 11% di influenza, 6% RSV [virus respiratorio sinciziale], 3% Rhinovirus, 2% PIV [virus parainfluenzale], e un enorme 77% per cause sconosciute. Sulla base di questa conclusione era:

… Prove presentate qui indicano l’influenza , essendo relativamente rara causa di ILI . Ne consegue che i vaccini potrebbero non essere gli  adeguati interventi preventivi sia per influenza o ILI. 

E per quanto riguarda il morbillo? Uno studio del 2002 ha esaminato 195 bambini con eruzioni cutanee e febbre alta. Le indagini di laboratorio hanno dimostrato che nessuno ha avuto il morbillo o la rosolia. I bambini sono stati determinati ad avere parvovius B19, streptococco di gruppo A (GAS), umana di tipo herpes virus 6, enterovirus, adenovirus, e il gruppo C streptococco.

 

Questo studio è simile ad un altro precedente fatto,il quale aveva appurato in un certo numero di casi di morbillo ,che non fosse in realtà il morbillo.

La Rosolia e il parvovirus B19 sembrano essere responsabili di una minoranza di morbillo erroneamente diagnosticati casi nel Regno Unito, ed altre cause infettive di necessità malattia morbillo-come essere cercato.

L’incidenza del Morbillo è sempre invocata nella diagnosi clinica di un medico senza però conferma di laboratorio. Ora che i test di laboratorio sono disponibili, la maggior parte dei casi di “morbillo” vengono appurati non esser tali.Come per l’influenza,quando invece si è affetti da davvero  ILI (malattia simil-influenzale), e quando si pensa di avere il morbillo davvero avere MLI (malattia morbillo-like.)

Il MLI (morbillo-Like Illness) è comune, soprattutto nelle fasce d’età più giovani, e può essere causata da una varietà di agenti patogeni che sono difficili da distinguere clinicamente senza la guida di laboratorio. In ordine di frequenza, altre cause virali comuni di malattia eruzione simil– B19 parvovirus, rosolia, citomegalovirus e il virus di Epstein-Barr – sono state identificate nel nostro studio.


 

Quindi, quanto sono  accurate le statistiche di incidenza del morbillo nel 1950 e dopo? Come  potrebbe agire l’efficacia del vaccino contro il morbillo  se la diagnosi di morbillo non è definita?

Il morbillo è erroneamente diagnosticata nel 97 per cento dei casi, secondo i nuovi dati dal Servizio Sanitario Laboratorio . . .



 

13. Calo dell’incidenza della malattia?

Dopo l’introduzione del vaccino del morbillo nel 1963 c’era un apparente declino dell’incidenza della malattia. Questo può essere visto in molti CDC e altri grafici.

Le Statistiche esistono per  verificare l’incidenza del morbillo, ma non si osservano le reazioni avverse . Per la malattia più grave – morbillo atipico – l’ incidenza non è stata rintracciata, quindi così,anche coloro che non facevano parte delle statistiche. Ancora oggi, il vaccino MPR (morbillo-parotite-rosolia), ha un elenco riconosciuto di reazioni.

 Reazioni al vaccino MMR:

Problemi lievi

FEBBRE  (fino a 1 persona su 6)
eruzione cutanea lieve (circa 1 persona su 20)
Gonfiore delle ghiandole guance o il collo (circa 1 persona su 75)

Problemi moderati

Spasmi  causati dalla febbre (circa 1 su 3.000 dosi)
dolore temporaneo e rigidità delle articolazioni, soprattutto nelle donne adolescenti e adulte (fino a 1 su 4)
Temporanra bassa conta piastrinica, che può causare un disturbo della coagulazione (circa 1 su 30.000 dosi)

Problemi gravi (molto raro)

Reazione allergica grave (meno di 1 su un milione di dosi)
Molti altri problemi gravi sono state riportate dopo che un bambino riceve il vaccino MMR, tra cui:
Sordità
spasmi a  lungo termine, coma, o coscienza scontato
danni cerebrali permanenti


 

Prima dell’introduzione del vaccino 1963, l’incidenza del morbillo era già in declino.

Stati Uniti morbillo incidenza 1934-1962.



 

 

 

14. Il Morbillo non è grave in persone ben nutrite.

Come abbiamo visto, storicamente il morbillo era una malattia grave problematica che era spesso mortale. Ancora oggi nei bambini mal nutriti la mortalità dovuta al morbillo è 200-400 volte superiore a quella del ben nutrita nei paesi sviluppati.

Il morbillo rimane una delle principali cause di mortalità infantile nei paesi in cui la malnutrizione, scarsa igiene e cure mediche inadeguate sono prevalenti. . . Il morbillo è una malattia spesso mortale tra i bambini socioeconomico svantaggiati nei paesi tropicali.

E ‘stato riconosciuto da tempo nella letteratura medica e storica che nei bambini ben nutriti,il morbillo non è una delle principali cause di preoccupazione e di solito è una malattia lieve. Prima dell’avvento della vaccinazione contro il morbillo,lo stesso non era più ritenuto  una minaccia importante è stato ben riconosciuto. Dal British Medical Journal nel 1959:

Per dare un’idea delle caratteristiche principali della malattia come appare oggi e di come è meglio trattata, abbiamo invitato alcuni medici di medicina generale a scrivere brevi relazioni sui casi che hanno visto nelle loro pratiche di recente. . . Tali autori concordano sul fatto che il morbillo è oggi normalmente un lieve infezione, e raramente hanno occasione di dare profilattica gammaglobuline.

Nella maggior parte dei bambini l’intero episodio è finito in una settimana, dalla fase prodromica alla scomparsa del rash, e molte madri hanno osservato “quanto bene hanno reagito i loro figli”, . . In questa pratica il morbillo è considerato come un disturbo dell’infanzia relativamente mite e inevitabile che è meglio contrarre in qualsiasi momento dai 3 a 7 anni di età. Negli ultimi 10 anni ci sono stati alcuni gravi complicazioni a qualsiasi età, e tutti i bambini hanno fatto dei recuperi completi.


 

Nel 1988 ci fu un’epidemia di morbillo in una popolazione Amish, che non aveva visto il morbillo in 18 anni. Degli Amish , solo 14, hanno scelto di essere vaccinati. Dei 130 casi di morbillo segnalati la maggior parte non ha avuto problemi con soli 5 pazienti  rivolti ad un medico e 2 ricoverati in ospedale. Nessun dettaglio è stato descritto per i casi ospedalizzati, compresa la loro salute generale e lo stato nutrizionale. Immaginate se la comunità fosse stata adeguatamente informata sulla vitamina A …..

La valutazione nella comunità nei casi che avevo contratto il morbillo,ha dimostrato che la malattie è stata generalmente lieve.

 



 

Conclusione

E’ possibile portare alla luce un gran numero di fatti che mettono in discussione l’intera premessa di vaccinare continuamente l’intera popolazione umana dalla culla alla tomba.

Ci hanno detto che il  vaccino è stato inventato per domare il morbillo ,ma come abbiamo visto, non è questo il caso. Purtroppo, il termine “vaccino” ha raggiunto un culto magico nella nostra società. Basta non fare domande.

 

A causa di una comprensione precoce e semplicistica del sistema immunitario c’è sempre stata un’ossessione miopica con un singolo aspetto del sistema immunitario – gli anticorpi. Questa ossessione ha continuato, nonostante la precoce consapevolezza che il recupero da morbillo necessario si sarebbe dovuta basare sulla nutrizione.,assumendo nutrienti vitali come la vitamina A e C ;tutto questo è stato ignorato.

Sono stati questi  ingredienti  la chiave per avere un sistema immunitario sano e completo recuperando dal morbillo o da altre infezioni.

Come ha dichiarato il dottor Charles Cyril Okell nel nel 1938:

… Senza propaganda non può, ovviamente, esserci l’immunizzazione su larga scala, ma  pericoloso è confondere la propaganda con la realtà scientifica.


 

 

 

fonte dell’articolo qui di seguito

http://www.vaccinationcouncil.org/2014/06/24/measles-and-measles-vaccines-fourteen-things-to-consider-by-roman-bystrianyk-co-author-dissolving-illusions-disease-vaccines-and-the-forgotten-history/?utm_source=rss&utm_medium=rss&utm_campaign=measles-and-measles-vaccines-fourteen-things-to-consider-by-roman-bystrianyk-co-author-dissolving-illusions-disease-vaccines-and-the-forgotten-history

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