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Vaccini: Cosa non conosciamo? Storia,tabelle e grafici mai visionati

Vaccini: cosa ci è stato omesso?

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Aggiornamento Fonti Ottobre 2015

“Interventions with vaccines and vitamin A have non-specific effects on child survival, i.e. effects not explained by prevention
of specific diseases or deficiency”

La maggior parte degli interventi eseguiti nell’infanzia (vaccinazioni, vitamine,micronutrienti etc) nei paesi a basso reddito, sono stati creati per una vita “migliore”.
Tuttavia, di solito questi interventi sono stati studiati e perciò conosciuti SOLO sugli effetti specifici e NON per i loro effetti complessivi sulla morbilità e mortalità.

In molte situazioni infatti, gli effetti sulla popolazione sono stati molto diversi dalle aspettative.
Come mai?
In realtà le aspettative sono una cosa,le osservazioni un’altra : il sistema immunitario previene di per sè,molto più che attraverso qualsiasi intervento esterno.

http://ije.oxfordjournals.org/content/43/3/645.abstract?sid=55d57633-466b-4d47-b82c-dc2e8207a662

PDF gratuito ed accessibile

http://ije.oxfordjournals.org/content/43/3/653.full.pdf+html

 

Nella letteratura medica, si esaltano da sempre le virtù della vaccinazione. Dopo aver letto questi libri, si rimane con l’impressione che nel corso del 1800 e nel 1900,esistessero piaghe rampanti che hanno provocato la morte a decine di persone,ma grazie ai vaccini,successivamente la realtà cambiò.

Questo è certamente quello in cui da sempre abbiamo creduto.Questa “verità” nella società è come ben sappiamo, un dato di fatto.

(Roman Bystrianyk & Suzanne Humphries, MD)

“E ‘difficile sottovalutare il contributo della vaccinazione per il nostro benessere. È stato stimato che se non fosse per le vaccinazioni infantili (contro difterite, pertosse, morbillo, parotite, il vaiolo, e rosolia, nonché la protezione offerta dai vaccini contro il tetano, il colera, la febbre gialla, la poliomielite, l’influenza, l’epatite B, la polmonite batterica , e la rabbia) i tassi di mortalità dell’infanzia probabilmente sarebbero tra il 20 e il  50%.  Infatti, nei paesi in cui la vaccinazione non è praticata, i tassi di mortalità tra i neonati ed  i bambini piccoli rimangono in quel livello. “ [1]


Paul Offit parla nel suo recente libro “Deadly Choices – How the Anti-Vaccine Movement Threatens Us All” su come il vaccino contro la pertosse abbia ridotto le morti dalla malattia da 7.000 solo a 30.

“La pertosse  è un’infezione devastante. Prima del vaccino, erano circa trecento mila i casi di pertosse, causando settemila morti ogni anno (quasi tutti  bambini piccoli). Ora, a causa del vaccino contro la pertosse, meno di trenta bambini muoiono ogni anno a causa della malattia. Ma i tempi stanno cambiando. “[2]

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Questo tipo di informazione si trova anche nelle riviste mediche. Un lungo studio sulla pertosse ed il vaccino contro la pertosse è stato pubblicato nel 1988 sulla rivista Pediatrics . Il primo paragrafo del documento afferma quanto segue:

“Negli Stati Uniti, la pertosse è stata controllata con successo mediante l’immunizzazione di massa di routine dei neonati e dei bambini. Nell’era prevaccino, ci sono stati dai 115.000 a 270.000 casi di pertosse e da 5.000 a 10.000 morti a causa della malattia ogni anno. Nel corso degli ultimi 10 anni, ci sono stati da 1.200 a 4.000 casi e 5-10 morti l’anno. “ [3]

Cosa significa questa affermazione? Grazie all’introduzione dei vaccini i morti sono diminuiti come pure i casi della malattia( in questo caso “grazie” al vaccino DTP).Chi crede a questa affermazione crede nella vaccinazione come beneficio,senza voler mettere in dubbio nulla.

Quali sono i dati reali ed effettivi? Perchè non dovremmo fidarci di queste affermazioni? Cosa dicono le tabelle?

Il problema di queste affermazioni è che non sono supportate da prove. Quando guardiamo i dati effettivi, vediamo altro. Benché molte persone siano morte a causa della pertosse nella prima parte del 1900, dal momento dell’introduzione del vaccino, il tasso di morte negli Stati Uniti è diminuito di oltre il 90 per cento. Utilizzando la fonte che è stata il riferimento per affermare tutto questo sul giornale Pediatrics, vediamo che il calo delle morti dalla vetta è stato di circa il 92 per cento prima dell’introduzione del vaccino DTP. [4]

IL 92% DEL TASSO DI MORTE SI E’ RIDOTTO PRIMA DELL’INTRODUZIONE DEL VACCINO DTP

1a

Il numero effettivo di morti dal momento dell’introduzione del vaccino DTP era di circa 1.200 e non i 5.000 e 10.000 varie volte citati.

Un punto ulteriormente importante da notare è la riduzione della mortalità (per pertosse) ogni anno, a prescindere dall’introduzione di questo vaccino.Guardando i grafici evince questa realtà,l’introduzione del vaccino,non ha portato a nessuna tendenza al ribasso,questo fenomeno era fortunatamente iniziato prima.

Un’altra serie di dati a partire dall’inizio del 20° secolo, mostrano la mancata riduzione di mortalità dei vaccini ancora più drammaticamente. Qui si può vedere che il tasso di mortalità era sceso di oltre il 98% prima dell’uso nazionale della vaccinazione DTP nel 1950.

IL TASSO DI MORTALITA’ ERA SCESO OLTRE IL 98% PRIMA DELL’USO DEL VACCINO DTP 

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L’Inghilterra iniziò con il mantenere le statistiche nel 1838 (62 anni prima erano state riunite le statistiche ufficiali statunitensi). Guardando questi dati, possiamo notare, che il tasso di mortalità per le malattie infettive era alto nel corso del 1800 ed è diminuito dalla metà del 1800 alla metà del 1900 arrivando quasi a zero. Guardando i dati di mortalità per pertosse in Inghilterra, i decessi sono diminuiti di oltre il 99% prima di qualsiasi vaccino.

 

I DECESSI DIMINUIRONO DI OLTRE IL 99% PRIMA DELL’INTRODUZIONE IN INGHILTERRA DI QUALSIASI VACCINO 

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Nel caso del morbillo, vediamo una riduzione del tasso di mortalità di quasi il 100 %

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I tassi di mortalità sono diminuiti prima della vaccinazione. Nel caso della scarlattina e di altre malattie infettive, i decessi sono diminuiti quasi a zero, senza alcuna vaccinazione su larga scala.

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Purtroppo, queste credenze errate, hanno da sempre portato a fidarsi della vaccinazione, credendo a tutto ciò che ci viene da sempre propinato,non chiedendo e non visionando mai dati,grafici o tabelle come queste.

Da sempre si crede nella virtù della vaccinazione,la quale ha debellato le malattie,senza riflettere su altri fattori,che in realtà hanno causato la mortalità a diminuire.

Questi fattori sono l’igiene, i servizi igienico-sanitari, la nutrizione, il diritto del lavoro,l’ elettricità, la clorazione, la refrigerazione, la pastorizzazione, e molti altri aspetti che oggi generalmente diamo per scontati come parte della vita moderna.

Il miglioramento del tasso della mortalità aveva molto poco a che fare con la medicina.

Un rapporto 1977 ha stimato che, nel migliore dei casi, circa il 3% del declino della mortalità per malattie infettive potrebbe essere attribuito alle cure mediche moderne.


“In generale, le misure mediche (sia chemioterapici e profilattici) sembrano aver contribuito poco al calo generale della mortalità negli Stati Uniti dal 1900 circa-avendo in molti casi stati introdotti diversi decenni dopo un netto calo si era già messo in e non avere influenza rilevabile nella maggior parte dei casi. Più in particolare, con riferimento a questi cinque requisiti (influenza, polmonite, difterite, pertosse, la poliomielite e) per i quali il calo della mortalità appare sostanziale dopo il punto di intervento e sul presupposto improbabile che tutto questo calo è attribuibile alla intervento. . . si stima che al massimo 3,5 per cento del declino totale della mortalità dal 1900 potrebbe essere attribuita a misure mediche introdotte per le malattie considerate qui. “ [5]

L’enfasi del pensiero che i vaccini abbiano salvato l’umanità  è in parte costruita su questo pensiero radicato. Il fatto che le morti a causa delle malattie infettive siano diminuite  molto prima dell’introduzione e uso dei vaccini e antibiotici, viene del tutto ignorato.

Questo errore nello studio e nella ricerca ha creato una situazione dalla quale trarre insegnamento sulla cura giusta delle infezioni e malattie in maniera corretta,ma non è stata compresa; le percentuali continuano ad essere ignorate continuandoci a basare su quell’1% di probabilità di rischio con o senza vaccino. Ci basiamo sempre sulle “probabilità” e non sui dati.

Tuttavia,qualcuno continua ad affermare che non siano i vaccini la causa del caso della mortalità per le malattie infettive ma altro il quale “erroneamente” viene ignorato.

Non c’è la voglia di conoscere e sapere,capire in realtà come tutti questi fattori abbiano agito fino ad oggi.

Prendiamo la pertosse come esempio. Nel 1979 la Svezia abolì l’uso del vaccino DTP sulla base della non efficacia e pericolosità.

La paura, naturalmente, era l’aumento del tasso di mortalità in concomitanza ai tassi inferiori delle vaccinazioni.

Una lettera del 1995 di Victoria Romanus all’Istituto Svedese per il Controllo delle Malattie Infettive indicò che il tasso di mortalità per pertosse era vicino allo zero. La popolazione svedese era di 8,294,000 nel 1979 e 8,831,000 da 1995. Dal 1981 al 1993, otto bambini furono i casi registrati come decessi per pertosse.

Questo dato porterebbe ad una media di circa 0.6 bambini per anno deceduti a causa della pertosse. Questi numeri mostrano una grande disparità sui dati dei decessi che in Svezia erano approssimativamente di 1 su 13,000,000 in assenza del programma di vaccinazione nazionale. [6]

In un altro caso, la copertura vaccinale DTP in Inghilterra è scesa da circa il 78% fino al 30 o 40%  a causa delle preoccupazioni per la sicurezza del suddetto vaccino.

  • Gli anni 1976-1980 sono stati quelli in cui i tassi di vaccinazione avevano raggiunto il livello più basso.

Utilizzando le statistiche ufficiali, il numero dei decessi in quegli anni è pari a 35. Il numero dei decessi precedenti (nei cinque anni precedenti ovvero 1971-1975), mentre i tassi di vaccinazione erano più alti è pari a 55, ovvero circa 1,5 volte superiore rispetto a quando i tassi di vaccinazione erano più bassi. [7]

La triste verità è che la pertosse,è endemica ma non è scomparsa. Un enorme numero di persone contraggono ancora il Bordetella pertussis.

“Anche se la pertosse tradizionalmente è stata considerata una malattia dell’infanzia, è stato ben documentato quasi un secolo fa il riconoscimento della stessa come una tra le cause importanti di malattie respiratorie negli adolescenti e negli adulti, inclusi gli anziani. A causa di immunità calante, adulti e adolescenti possono contrarre la pertosse potendo capire se la si contrae naturalmente o tramite vaccinazione”.  [8]

 

Concentriamoci su un’altra malattia: il morbillo.

Tenete a mente che nel 1963, quasi nessuno è morto da morbillo. Nel corso di quest’anno, l’intera New England aveva avuto solo cinque decessi (Maine: 1, New Hampshire: 0, Vermont: 3, Massachusetts: 0, Rhode Island: 1, Connecticut: 0) che sono stati attribuiti al morbillo. [9]

I morti per  asma (“asthma”) erano in realtà 56 volte maggiori ai decessi a causa del morbillo nel corso di tale anno.

Ma il declino dell’incidenza grazie al vaccino,come sostenitori sottolineano c’è stato? Ci sono alcuni grafici che si possono trovare su Internet che affermano una lieve diminuzione dell’incidenza.Guardando i dati di incidenza più completi, possiamo vedere un calo di incidenza nel 1963 in concomitanza  all’introduzione del vaccino contro il morbillo.

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L’incidenza del Morbillo ha subito un calo dopo 1963. Visionando il grafico ci chiediamo se questo calo abbia a che fare con l’introduzione e l’uso del vaccino.

Il primo vaccino contro il morbillo,conteneva il virus “ucciso”, ed era un vaccino contenente alluminio e formaldeide.

Uno studio del 1967 ha rivelato che il vaccino potrebbe causare la polmonite così come l’encefalopatia (infiammazione del cervello).

“La polmonite è un riscontro comune. La febbre è grave e persistente e il grado di mal di testa (quando presente), suggerisce un coinvolgimento del sistema nervoso centrale. In effetti è stato trovato un paziente, esaminato con EEG, e constatando un’attività anormale e disturbata del cervello (encefalopatia). I risultati spiacevoli riguardanti la suddetta vaccinazione erano imprevisti,ma il verificarsi di questi casi avrebbero dovuto imporre un maggiore controllo ed una restrizione sull’uso del medesimo. Ora il vaccino con virus inattivato per il morbillo,non dovrebbe essere più consigliato e somministrato”. [10]

I vaccini contenenti virus “uccisi” sono stati rapidamente accantonati. [11]

C’erano tuttavia dei problemi significativi anche con i vaccini contenenti virus “vivi”, verificando l’eruzione cutanea della malattia in circa la metà dei riceventi la vaccinazione (constatando sostanzialmente l’equivalente di un caso di morbillo).

Il 48% delle persone ha avuto eruzioni cutanee, e l’83% ha contratto febbre alta successiva all’iniezione.

Qui la domanda che ci chiediamo da tempo: Come mai un calo d’incidenza dei casi di morbillo così drastico dopo l’introduzione del vaccino nel 1963?

Nel 1960, ci si aspettava attraverso la vaccinazione l’immunità permanente; sappiamo bene che così non è mai stato.

“The United State Public Health Service” (Il Servizio Sanitario Pubblico) diede  licenza ad un nuovo vaccino contenente virus “vivi” contro il morbillo. Anche se diversi vaccini “vivi” furono concessi in licenza dal 1963, questo venne considerato dagli epidemiologi come “il miglior vaccino presente finora per ridurre al minimo gli effetti collaterali (trattando la tematica dell'”immunità a vita”). [12 ]


 “Il morbillo, sarà quasi eradicato dalla maggior parte delle zone del paese tra un anno, i funzionari del Servizio Sanitario Pubblico degli Stati Uniti prevedono affinchè avvenga questo. Nonostante l’esistenza di più di 12 milioni di bambini suscettibili, la vaccinazione del “diritto” potrebbe spazzare via la malattia, secondo il dottor Robert J. Warren del Communicable Disease Center di Atlanta. “[13]

 

Dopo oltre dieci anni,l’obiettivo di eradicazione non è ancora stato raggiunto. Diverse le epidemie ripetute negli Stati Uniti.

“Nel 1989 la nuova teoria sulla mancata eliminazione di questa malattia,riguardava la non efficacia dei precedenti vaccini. Nel 1989 il Dr. Feigin del Texas Children Hospital dichiarò che il vaccino del 1963 “non era ampiamente efficace”;medesima idea per il vaccino del 1967  affermando la perdita dell’efficacia se non adeguatamente refrigerato”. [14]

Nello stesso anno, dopo l’uscita e l’uso dei tre tipi di vaccini contro il morbillo,gli scienziati dichiararono che una sola dose non sarebbe stata efficace e di farne conseguenzialmente due. Essi inoltre raccomandarono la vaccinazione a tutte le persone al di sotto dei 32 anni spiegando l’inefficacia delle precedenti ricevute.

  • Quindi si può parlare di calo dell’incidenza del morbillo prima del 1963? Guardando i dati di incidenza di morbillo, la linea di tendenza mostra che l’incidenza era in declino.

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Infatti, se si fosse mantenuta quella linea di tendenza,avremmo visto il calo dell’incidenza del morbillo toccare lo zero, intorno agli anni 2000.

Questo è in realtà l’anno in cui il CDC  dichiarato l’eliminazione del morbillo dagli Stati Uniti.

Quindi sono stati tutti questi vaccini la motivazione dell’affrontare e dell’aver affrontato tutti li sforzi,i costi e tutte le reazioni avverse? Tutto questo per una malattia considerata mite in quegli anni?

Quando si ascoltano discorsi sulla vaccinazione, viene spesso propinata la storia della stimolazione anticorpale; ovvero la stimolazione degli anticorpi crea una “memoria della malattia” mettendo il corpo nelle condizioni di saperla affrontare “evitandola” in un futuro.

Bisognerebbe conoscere il Sistema Immunitario poiché non basta sapere cosa siano gli anticorpi per capirne bene il suo funzionamento. Il sistema immunitario è un molto complesso, un’entità ancora poco compresa, composto di molte linee cellulari diverse, ciascuna produce diverse sostanze chimiche che vengono rilasciate nel sangue. Queste sostanze chimiche sono utilizzate dal corpo e sono influenzati da età, stress, stato nutrizionale, ambiente, e tutta una serie di fattori che vengono capiti a malapena.

“. . . il sistema immunitario rimane una scatola nera “, dice Garry Fathman, MD, professore di immunologia e reumatologia e direttore associato dell’Istituto di Immunologia, Trapianti e infezione. 

E ‘incredibilmente complesso; ci sono almeno 15 diversi tipi di cellule interagenti che rilasciano decine di differenti molecole nel sangue per comunicare tra loro e per combattere.

All’interno di ciascuna di queste cellule siedono decine di migliaia di geni la cui attività può essere alterata per età, l’esercizio fisico, l’infezione, stato vaccinale, la dieta, lo stress, e altro . Questo e molto altro,e noi non conosciamo quello che la maggior parte di loro  fanno, o dovrebbero fare. . . “ [15]


Sistema

Il sistema immunitario è tradizionalmente diviso nel sistema immunitario umorale (coinvolto con anticorpi) e il sistema immunitario cellulare che non comporta anticorpi ma comporta l’attivazione di varie cellule, come cellule killer naturali.

Quello che sappiamo è che, contrariamente alla credenza popolare, gli anticorpi non sono necessari per la guarigione dal morbillo.

“. . . bambini con carenza di anticorpi,contraggono abbastanza banalmente malattie come il morbillo,attraversano la caratteristica eruzione cutanea e poi un recupero normale. Inoltre, esse non sono eccessivamente inclini alla reinfezione. Sembra quindi che l’anticorpo del siero, comunque in qualsiasi quantità, non serva  per impedire l’eruzione cutanea,né  il normale recupero dalla malattia,né per impedirne la reinfezione. “ [16]

I bambini con un deficit di produzione di anticorpi (agamma-globulinemia), recuperano normalmente dal morbillo proprio come i produttori di anticorpi normali, e ciò è stato riconosciuto fin alla fine del 1960. Ma la risposta anticorpale è davvero l’unica cosa di cui si parlava enfatizzando la buona causa dei vaccini. 

“Una delle scoperte più sconcertanti in medicina clinica, fu la constatazione che i bambini con congenita agamma-globulinaemia,contraevano il morbillo in maniera normale,mostrando la consueta sequenza di sintomi e recupero,oltre ad immunità “. [17]


Per visualizzare il seguente video cliccare sulla fonte

 http://www.omsj.org/blogs/hood12nov

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Come fa la nutrizione a giocare un ruolo nella malattia?

  • Scoperto nel 1920, la vitamina A fu soprannominata la vitamina “anti-infettiva”. Essa sola ha un enorme impatto sulle morti per morbillo. Negli anni 1990, una riduzione della mortalità dal 60 al 90%  è stata confermata nei casi di ospedalizzazione per morbillo nei paesi poveri con somministrazione di Vitamina A.

“Analisi combinate hanno mostrato che dosi massicce di vitamina A somministrate ai pazienti ricoverati con morbillo, siano state associate ad una riduzione di circa il 60% del rischio di mortalità generale, e con una riduzione di circa il 90% tra i neonati. La somministrazione di vitamina A ai bambini che hanno sviluppato una polmonite prima o durante l’ospedalizzazione, ha ridotto la mortalità di circa il 70% rispetto ai bambini di controllo. “ [18]

Il consumo di frutta e verdura ricchi di vitamina C è stato un altro fattore di riduzione delle malattie e riduzione della mortalità. Esperimenti effettuati nel 1940 hanno dimostrato che la vitamina C è efficace contro il morbillo, soprattutto se usato in dosi più elevate.

“Durante un’epidemia [di morbillo] la vitamina C è stata usata per la profilassi e tutti quelli che hanno ricevuto fino a 1000 mg. ogni sei ore, per via endovenosa o intramuscolare, erano protetti dal virus. Dato per bocca, 1000 mg. in succo di frutta ogni due ore non era protettiva se non è stato dato tutto il giorno. Si è inoltre riscontrato che 1000 mg. per bocca, 4-6 volte al giorno, potrebbe modificare l’attacco; con la comparsa di macchie di Koplik e febbre, se l’amministrazione è stata aumentata a 12 dosi ogni 24 ore, tutti i segni e sintomi sarebbero scomparsi in 48 ore. “ [19]

Nei primi anni del 1900, altri trattamenti sono stati utilizzati con successo per il morbillo. Nel 1919 il Dr. Drummond ha affermato che l’olio di cannella sia una profilassi efficace contro il morbillo.

“E ‘stata la mia pratica, quella di prescrivere in caso di morbilità,l’olio di cannella.Nella maggior parte dei casi la persona così trattata non ha contratto la malattia,e quando c’era,la forma era molto lieve. “ [20]

Nutrizione e altri fattori hanno un grande impatto sul morbillo, quindi perché  dare merito alla vaccinazione?

Uno studio del 2009 pubblicato in Proceedings della Royal Society, ha studiato quello che potrebbe accadere conseguentemente al calo dell’immunità nonostante la vaccinazione nei bambini.

“Possiamo prevedere che la vaccinazione avrà due effetti contrastanti. . . si ridurrà il numero dei neonati suscettibili,avendo perciò alcuni benefici di salute pubblica, riducendo il numero dei casi nei bambini. Tuttavia, questa riduzione porterà ad una riduzione nel promuovere e quindi una maggiore suscettibilità alle infezioni nelle classi di età più avanzata. Quando                       l’ immunità diminuisce, la vaccinazione ha un impatto molto più limitato dal numero medio di casi.Per alti livelli di vaccinazione (superiore all’80%) e livelli moderati di immunità calante (maggiore di 30 anni), i cicli di epidemia di grandi dimensioni possono essere indotti. “ [21]

Uno studio del 1984 [22] ha riferito che entro il 2050, la proporzione di persone suscettibili al morbillo possa essere maggiore.

A causa della zelanti polarizzazione pro-vaccino che permea la società, le vere forze che hanno spinto il maggiore calo dei decessi per malattie infettive non sono riconosciute. 


 

Bibliografia:

1. Irwin W. Sherman, Twelve Diseases That Changed Our World, 2007, p. 66.
2. Paul A. Offit, MD, Deadly Choices—How the Anti-Vaccine Movement Threatens Us All, 2011, p. xii.
3. James D. Cherry, MD MSc; Philip A. Brunell, MD; Gerald S. Golden, MD; and David T. Karzon, MD, “Report on the Task Force on Pertussis and Pertussis Immunization—1988,” Pediatrics, June 1988, vol. 81, no. 6, Part 2, p. 939.
4. Historical Statistics of the United States Colonial Times to 1970 Part 1, Bureau of the Census, 1975, pp. 77.
5. John B. McKinlay and Sonja M. McKinlay, “The Questionable Contribution of Medical Measures to the Decline of Mortality in the United States in the Twentieth Century,” The Milbank Memorial Fund Quarterly, Health and Society, vol. 55, no. 3, summer 1977, p. 425.
6. Letter from Victoria Romanus, MD, PhD, Department of Epidemiology Swedish Institute of Infectious Disease Control, Stockholm Sweden, August 25, 1995.
7. Record of Mortality in England and Wales for 95 Years as Provided by the Office of National Statistics, 1997; Health Protection Agency Table: Notification of Deaths, England and Wales, 1970–2008.
8. Edward Rothstein, MD, and Kathryn Edwards, MD, “Health Burden of Pertussis in Adolescents and Adults,” Pediatric Infectious Disease Journal, vol. 24, no. 5, May 2005, p. S44.
9. Vital Statistics of the United States 1963, Vol. II—Mortality, Part A, pp. 1–18, 1–19, 1–21.
10. Vincent A. Fulginiti, MD; Jerry J. Eller, MD; Allan W. Downie, MD; and C. Henry Kempe, MD, “Altered Reactivity to Measles Virus: Atypical Measles in Children Previously Immunized with Inactivated Measles Virus Vaccines,” Journal of the American Medical Association, vol. 202, no. 12, December 18, 1967, p. 1080.
11. “Measles Vaccine Effective in Test—Injections with Live Virus Protect 100 Per Cent of Children in Epidemics,” New York Times, September 14, 1961.
12. “Thaler to Hold State Senate Hearing to Find Fastest Way to Expedite Plan,” New York Times, February 24, 1965.
13. Jane E. Brody, “Measles Will Be Nearly Ended by ’67, U.S. Health Aides Say,” New York Times, May 24, 1966.
14. Lisa Belkin, “Measles, Not Yet a Thing of the Past, Reveals the Limits of an Old Vaccine,” New York Times, February 25, 1989.
15. B. Goldman, “The Bodyguard: Tapping the Immune System’s Secrets,” Stanford Medicine, summer 2011.
16. P. J. Lachmann, “Immunopathology of Measles,” Proceedings Royal Society of Medicine, vol. 67, November 1974, p. 1120.
17. “Measles as an Index of Immunological Function,” The Lancet, September 14, 1968, p. 611.
18. Wafaie W. Fawzi, MD; Thomas C. Chalmers, MD; M. Guillermo Herrera, MD; and Frederick Mosteller, PhD, “Vitamin A Supplementation and Child Mortality: A Meta-Analysis,” Journal of the American Medical Association, February 17, 1993, p. 901.
19. Fred R. Klenner, MD, “The Treatment of Poliomyelitis and Other Virus Diseases with Vitamin C,” Southern Medicine & Surgery, July 1949.
20. “Cinnamon as a Preventive of Measles,” American Druggist Pharmaceutical Record, New York, November 1919, p. 47.
21.J. M. Heffernan and M. J. Keeling, “Implications of Vaccination and Waning Immunity,” Proceedings of the Royal Society B, vol. 276, 2009.
22. D. L. Levy, “The Future of Measles in Highly Immunized Populations: A Modeling Approach,” American Journal of Epidemiology, vol. 120, no. 1, July 1984, pp. 39–48.


 

FONTE

  • WWW.OMSJ.ORG

ALLEGATI

  • Il vaccino del vaiolo: le origini
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Cancro: meccanismi oscuri e “deviati” della ricerca

Cancro: meccanismi oscuri e “deviati” della ricerca


 ***Terza parte***

Cancro,tutto ciò che non sappiamo e che non ci viene detto.


Reportage documentato sui meccanismi oscuri che stanno dietro il palcoscenico della ricerca sul cancro. I motivi del fallimento, le persecuzioni ai ricercatori “deviati”, il giro d’affari, le coperture politiche e l’asfissiante propaganda di terapie pesantemente nocive.Uno strumento di notevole utilità per capire, o affrontare con coscienza, uno dei fenomeni oggi più preoccupanti per la salute umana.


cancro immagine


Finanziamenti e Profitti a discapito delle terapie e cure mediche “non convenzionali”.Guadagni e investimenti effettuati coprendo progetti di vitale importanza.La soppressione delle nuove idee per pregiudizio e competizione.


Se non mettiamo la libertà di cure mediche nella costituzione, verrà il tempo in cui la medicina si organizzerà  piano piano e senza farsene accorgere in una dittatura. E il tentativo di limitare solo ad una classe di persone l’arte della medicina rappresenterà la Bastiglia della scienza medica.


Benjamin Rush, firmatario della Dichiarazione d’Indipendenza USA


Dichiarazione d’Indipendenza USA

Nel settembre successivo a questa riunione, l’OTA finalmente rilasciò un aggiornamento
del proprio documento sulle terapie complementari per il cancro (Unconventional Cancer Treatments) e Moss esultò.
Si tratta di un documento storico in cui per la prima volta viene ammesso che ≪la medicina ufficiale da sola non riesce a coprire le necessità di migliaia di vittime di cancro≫ e che queste crepe della medicina ufficiale potevano essere riempite con quello di buono che c’era nella medicina complementare.


La Commissione OTA inviò le raccomandazioni e le proposte emerse dal dibattito e dal documento al National Cancer Institute (NCI), ma l’NCI fece come se niente fosse successo.
Esistono una serie di “blocchi” per quanto riguarda il riconoscimento delle terapie complementari per i tumori:
  • l’FDA la quale garantisce il monopolio delle multinazionali tramite investimenti di centinaia e    centinaia di milioni di dollari.
  • l’NCI il quale distribuisce i fondi governativi per la ricerca sul cancro.

 

Approvare richieste di finanziamento da parte di piccoli istituti di ricerca è un’iniziativa “difficile” e e pericolosa per qualsiasi burocrate o consigliere. E’ pericoloso poiché  se il progetto diventa fastidioso per il sistema stesso,inevitabilmente si cercherà di capire chi ha approvato la richiesta a monte.

Una richiesta di finanziamento deve perciò essere approvata da una grande varietà di scienziati,burocrati e UOMINI D’AFFARI.


Quando Pauling e Cameron documentarono sorprendenti risultati con la terapia di megadosi di vitamina C su pazienti con cancro, il National Cancer Institute insistette che potevano essere considerati solo se avessero cominciato da zero partendo da studi su animali, prima che quegli stessi studi clinici potessero essere duplicati e confermati. Questo significava aspettare almeno venti anni, ma Pauling accettò e fece domanda per un modesto finanziamento dall’NCI. Cinque volte questo premio Nobel, autore di oltre 400 studi scientifici, fece domanda peri finanziamenti dell’NCI. Quattro volte la sua richiesta fu respinta ufficialmente.Una volta non fu respinta, tecnicamente, ma poiché in questo caso fu dato al progetto di Pauling una bassa priorità, in pratica non fumai finanziata.
Ralph Moss, The Cancer Industry, 1980


Un altro fattore che porta alla soppressione di molte nuove idee è quello umano
e i difetti relativi all’ego di coloro che sono capo dell’establishment del cancro
(pregiudizi, voglia di protagonismo, competizione, ecc.). Queste persone hanno
una lunga lista di riconoscimenti e spesso non vogliono condividere il prestigio o
mettere in discussione le loro idee.


L’establishment medico non riconosce che il cancro sia una malattia carenziale,tale ipotesi è stata respinta già nel 1940. In effetti la maggior parte dei chemioterapici, metotrexato per fare un nome, sono noti anti-vitaminici.
(Shimkin 1977:405)


Poichè la medicina ufficiale non crede in generale che il cancro sia causato da un qualche fattore deficitario, possiamo prevedere gravi difficoltà per terapie quali quelle con vitamina B17, vitamina A, vitamina C, che sostengono di voler fornire gli elementi nutrizionali necessari.


Laurance Rockefeller scrisse sulla relazione annuale ai soci dello Sloan-Kettering Centre:

  • ≪C’è una tendenza sempre maggiore, abbastanza comprensibile in un periodo di così grande competizione a seguito della diminuzione di stanziamenti governativi, che favorisce l’assegnazione
    di finanziamento a programmi di ricerca “sicuri e solidi”.Ciò significa che sarà da ora in poi molto più difficile ottenere supporto per“scommesse azzardate” ≫.

 

L’industria conduce la propria ricerca ma, allo stesso tempo, per un motivo o per l’altro, ha interessi nel mondo della ricerca indipendente e universitaria.
A partire dagli anni ’70 le università sono state sovvenzionate in maniera sempre  più ragguardevole dall’industria.
Nel 1975 la multinazionale chimico-farmaceutica Monsanto diede al Dipartimento di Medicina dell’Università di Harvard un finanziamento di 23 milioni di dollari per il supporto nei vari campi di ricerca, tra cui il cancro.

(HarvardUniversity Gazette, 7 febbraio 1975).


Lo stesso anno la Brystol-Myers creò un programma di finanziamento di 2,5 milioni di dollari in cinque centri di ricerca sul cancro di cinque università: Baylor, Chicago, Johns Hopkins, Stanford e Yale.
Le aziende farmaceutiche, inoltre, effettuano “donazioni ristrette” a centri medici i cui obiettivi di ricerca sono attentamente, chiaramente delineati in anticipo.
Questa è una pratica ormai consolidata: nel maggio 1977, per esempio, la Ortho Pharmaceutical Corp. ha dato allo Sloan-Kettering 25.000 dollari in “donazioni ristrette”.


Tutti i ricercatori hanno bisogno di denaro per portare avanti il loro lavoro.
Il finanziamento `e lo stipendio stesso su cui il ricercatore vive. La ricerca finanziata
dalle industrie, in alcuni campi, oggi raggiunge il 90% del budget totale.


 

***Dal Talk show radiofonico,intervista a Ralph Moss***


Laura Lee Radio Show, 1994
(Talk show radiofonico creato da Laura Lee a partire dal 1990
e seguito da milioni di americani)


Laura Lee:

“La chemioterapia è la procedura standard per il trattamento di tutti i tipi di cancro, ma i risultati che se ne ottengono non sono molto  incoraggianti. Com’é  possibile, allora che sia considerata la terapia standard per curare il cancro?. Parlando di profitti in merito all’altro gigante della ricerca, l’AIDS, arriva appena a 4 miliardi di dollari”..


Ralph Moss:

“E’ utile solo nell’ 1.5% dei casi secondo una commissione OMS del 1980 e nel 2% dei        casi secondo una rassegna di 1500 pubblicazioni scientifiche effettuata dal prof. Jones  dell’Università  della California. Stiamo parlando di grossi profitti. Parlare di   cancro significa parlare di 1/9 del budget totale per la salute negli USA. Le ultime cifre dell’American Cancer Society parlano di 107 miliardi di dollari spesi nella lotta al cancro.Per il cancro stiamo parlando di oltre un milione di casi l’anno negli USA, senza contare tumori alla pelle che probabilmente fanno un altro milione da soli.Circa 630.000 persone muoiono ogni anno di cancro negli USA, altre 850.000 in Europa; si può parlare di una vera epidemia. La chemio costa decine di migliaia di dollari, a volte centinaia. Un trapianto di  midollo osseo, che è un particolare tipo di chemioterapia o radiazione può  arrivare a 150.000 dollari per paziente, e quasi mai serve a qualcosa. Il 25% muore come diretta conseguenza del trattamento”.


Continua Ralph Moss:

“Se si esaminano i vertici del più  importante centro di ricerca sul cancro nel mondo, il Memorial Sloan-Kettering (MSK), si scoprirà che l’industria farmaceutica ha una posizione dominante. Una multinazionale, in particolare, la Bristol Myers, che produce tra il 40 e il 50% dei trattamenti
chemioterapici nel mondo, ha dirigenti che ricoprono cariche alvertice dell’ MSK”.


Memorial_sloan-kettering_cancer_center


Nixon creò nel 1971 una Commissione USA sul Cancro, il cui primo presidente, Benno Schmidt, prima arrivò a dirigere l’MSK e poi, usando tutti questi anni ai vertici, creò la propria personale
azienda farmaceutica, con guadagni di decine di milioni di dollari.

L’American Cancer Society raccoglie 400 milioni di dollari l’anno come fondi per la ricerca sul cancro. Come li usano? Dove sono le terapie?Dove sono le guarigioni? Dov’è la ricerca genuina? Che cos’è al centro delle ricerche? Non certamente il paziente.

Due manager di spicco dell’istituto MSK a New York sono anche direttori esecutivi della multinazionale Philip Morris ed un altro manager proviene dai vertici della Nabisco. La ricerca sul tabacco non è stata certo fatta da loro. All’MSK non sono certamente interessati al tabacco, roba vecchia, sono interessati al P53 ed altri strani geni che trovano nei vetrini di laboratorio. Un altro esempio è la famiglia Tish, che oltre a possedere una marca di sigarette, ha fatto costruire l’ospedale Tish della New York University, che svolge ricerche sul cancro. Ecco chi è incaricato di curarvi dal cancro: gli stessi che ve lo hanno dato! Ma non vi cureranno perché non ne hanno i mezzi.


Se si esaminano i vertici dell’MSK,vi si ritroveranno tutti i personaggi che contano dell’industria petrolchimica. Come sono finiti lì? Pochissima ricerca è effettuata sull’effetto delle sostanze dubbie dell’industria chimica. Si dice solo che alcuni sospettano che l’inquinamento petrolchimico potrebbe essere una delle primarie cause di cancro, ma che ciò non è confermato o supportato da ricerca. E’ normale che non sia supportato: i finanziatori e i direttori della ricerca sul cancro hanno interesse a mantenere gli scienziati lontani dall’argomento, e mantenerli focalizzati su farmaci guaritori, qualcosa che sia brevettabile, che abbia mercato.

Può sviluppare un nuovo farmaco solo chi può sborsare alla Federal & Drug Administration (FDA) centinaia di milioni di dollari. Ecco cos’è una situazione monopolizzata.


Il National Cancer Institute è stato smascherato pubblicamente diverse volte: è così compromesso in relazione al coinvolgimento in risultati palesemente fasulli e pilotati, che veramente sembra che questo tipo di corruzione non possa conoscere
limiti.


La FDA è sicuramente un ostacolo dove si vanno ad infrangere le speranze commerciali di tante buone idee e terapie, più efficaci, economiche,non tossiche, ma appunto, non brevettabili. Un ostacolo che può superare solo chi ha i soldi e parte con l’idea di voler fare ancora più soldi. Non è casuale.


***UN ESEMPIO SONO LE TOSSINE DI COLEY***


Le tossine di Coley: sono batteri che forzano l’organismo a creare febbre e con ciò liberarsi delle tossine e del cancro allo stesso tempo.I tumori non sono quasi per niente vascolarizzati, quindi, aumentando la temperatura a corporea si blocca completamente il loro metabolismo.
C’è un ospedale Coley in Cina. E’ valido in Cina, ma non qui. La tecnica fu scoperta allo Sloan-Kettering ne 1893 e i risultati erano stati eccellenti su oltre 1000 pazienti trattati. Di questi uno aveva avuto un sarcoma all’età di 13 anni. Oggi ha 95 anni. La tecnica di Coley è eccezionale. Nei
casi terminali di avanzati tumori al seno sono state ottenute complete guarigioni nel 50%dei casi usando questa tecnica.


Sicuramente è criminoso. Ho pensato a ciò ogni momento degli ultimi anni. E tutti lo sapevano e lo sanno allo Sloan-Kettering. Essi hanno persino inserito la foto di Coley nel loro materiale pubblicitario, come pioniere dell’immunologia, ma non hanno mai fatto ricorso alla sua tecnica.
Il loro interesse è sviluppare FARMACI, qualcosa dietro cui far ruotare la loro industria, non importa se persino i loro farmaci immunologici sono altamente tossici, distruttivi del sistema immunitario, incredibilmente costosi.


***Continuando a parlare di profitti***


Il presidente dell’ MSK guadagna 2 milioni di dollari all’anno. Per essere precisi, 2 milioni e duecentomila.Il presidente della commissione direttiva della Bristol Myers (cioè la principale azienda che produce farmaci anticancro), è anche un direttore
dell’MSK, ed `e anche uno dei direttori del New York Times.


Consultate gli studi voi stessi. Ecco cosa sostengono i dati:

  • nel caso di leucemia mieloide acuta, il 40%dei pazienti muore per la tossicità del trattamento [chemioterapia intensiva]. Ora, la percentuale di quelli che col trattamento sopravvivono a 5 anni è 10 volte minore. Queste cifre sono spietate, ma nessuno ve ne parla.

 

Ralph Moss conclude affermando:

“Parlando ad oncologi e dottori, essi sono aperti di vedute ed interessati come individui,ma come gruppo essi non si muoveranno fino a che i loro leader non si smuovono, perchè fare questo è qualcosa di molto pericoloso per un oncologo. Il successo o il fallimento di una carriera dipende dal non allontanarsi dai colleghi e dai meccanismi di valutazione del finanziatore.
Sporgersi con tutto il collo fuori è fatale, sempre!

I signori oncologi non metterebbero sul piatto neanche le loro carriere per migliorare la qualità del trattamento offerto alle vittime di cancro”.


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Cancro: meccanismi oscuri e “deviati” della ricerca

Cancro,tutto ciò che non sappiamo e che non ci viene detto.


Reportage documentato sui meccanismi oscuri che stanno dietro il palcoscenico della ricerca sul cancro. I motivi del fallimento, le persecuzioni ai ricercatori “deviati”, il giro d’affari, le coperture politiche e l’asfissiante propaganda di terapie pesantemente nocive.Uno strumento di notevole utilità per capire, o affrontare con coscienza, uno dei fenomeni oggi più preoccupanti per la salute umana.


***prefazione e cenni storici***



La dichiarazione di guerra contro il cancro fu sancita il 23 dicembre 1971
con la firma, da parte del Presidente Richard M. Nixon, del National Cancer
Act. Ciò diede inizio a un programma per la lotta al cancro, per il quale
sono stati spesi finora $ 25 miliardi (equivalenti a 50.000 miliardi di Lire).
Le Scienze n. 307, marzo 1994, p.73


Il CANCRO o “MALATTIA DELLO SCORBUTO” è una malattia “carenziale” dovuta quindi alla carenza della Vit.C e Anemia perniciosa (derivata dalla carenza della Vit.b3) fatali per coloro che un tempo ne erano colpiti. La Vit.C non è brevettabile per cui non possiamo prevedere che qualcuno si faccia carico delle enormi spese del processo della sua approvazione come terapia.

LOTTA AL CANCRO? E’ EFFICACE? COME SI EFFETTUA?

Le tecniche ufficialmente consentite  permettono di trattare SOLO il sintomo locale durante uno squilibrio generale dell’organismo.


Chemioterapia: cenni storici


La chemioterapia ufficiale non si basa sul principio di ristabilire le condizioni fisiologiche, che se alterate favoriscono la crescita del tumore, né sul principio di non colpire il resto dell’organismo, cioè agire selettivamente sulle cellule tumorali e non su quelle sane.

.1953: L’oncologo CORNELIUS RHOADS annuncia:   ≪Sono convinto che nel prossimo decennio avremo un chemioterapico attivo contro il cancro, come la penicillina lo è per le infezioni batteriche≫.      Denver Post, 3 ottobre 1953


.1955La chemioterapia entra in uso nella medicina convenzionale. Chirurgia e radioterapia hanno dato risultati deludenti sui pazienti di cancro e questo ha favorito l’avvento dell’era della chemio. 
Un intervento chirurgico radicale non costituisce una risposta adeguata al problema del cancro, poic il bisturi non elimina tutte le possibili vie di propagazione
. Dott. O. Theron Clagett, famoso chirurgo della clinica Mayo, 1 marzo 1955
 “Il radio non cura il cancro. Distrugge una parte dei tessuti con un certo raggio, ma non il resto del tumori, nè ferma la propagazione del cancro attraverso il sangue”
. Dott. Francis Carter Wood, vice-presidente della American Cancer Society

.14 dicembre 1955: un altro eminente chirurgo, Sir Stanford Cade, ribadisce davanti al Collegio Reale dei Chirurghi di ManchesterQuelli chiamati cancri inoperabili chirurgicamente cesseranno di essere considerati inoperabili grazie alle recenti scoperte della chemioterapia≫.

Egli sostiene di non credere più nella convenienza diamputare il seno a una donna sofferente di cancro alla mammella.


Gli agenti attivi per la chemio che furono usati nel primo decennio erano basati
sull’iprite, gas velenoso di cui si disponeva di buone scorte avanzate
dall’armamentario bellico dopo la seconda guerra mondiale. Queste sostanze
si rivelarono essere troppo tossiche e nel migliore dei casi ottenevano
una risposta solo temporaneamente, e così entrano in gioco le multinazionali
produttrici di chemioterapia, la Bristol-Myers in prima fila.


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.1970: Nei casi di tumori al seno, chirurgia radicale o chirurgia parziale? Solo dopo 25 anni di polemiche verrà definitivamente stabilito da una serie di studi epidemiologici (1988-1995) che i due metodi danno gli stessi risultati in termini di incidenza di metastasi e periodo di
sopravvivenza.

.1975: Il Prof. Jones, dell’Università del Colorado, dimostra per la prima volta,in uno studio su ampia scala durato 23 anni, che per gli ammalati di cancro che si sono rifiutati di sottoporsi a qualsiasi terapia tradizionale la sopravvivenza media è stata di 12 anni e mezzo, mentre quelli che
si sono sottoposti alla terapia tradizionale (chirurgia, radiazione e chemioterapia)sono morti in media entro 3 anni. Tale constatazione è stata confermata, da allora, più volte nella letteratura medica.


.1980: Gli analisti Robert Houston e Gary Null (dopo aver studiato le linee di
condotta, attività e proprietà delle maggiori associazioni di ricerca per il cancro) giungono alla conclusione che queste si sono trasformate in organizzazioni,la cui attività è in funzione della propria sopravvivenza e la cui sopravvivenza dipende dallo stato di non-guarigione delle vittime di cancro.


.1° gennaio 1982: “Chemioterapici tossici per infermiere e farmacisti”, secondo
recenti studi presentati dalla eminente rivista Journal of the American Medical
Association è stato dimostrato che il personale ospedaliero che prepara
e somministra alcuni chemioterapici è esposto al loro effetto cancerogeno.


.1985: Il prof. John Cairns dell’Università di Harvard pubblica una critica devastante
su Scientific American: ≪A parte rari tipi di leucemia, non è possibile rilevare alcun significativo cambiamento dell’incidenza di morti per cancro a seguito dell’uso su ampia scala di chemioterapia. Non ci sono evidenze che la chemioterapia possa curare i vari tipi di cancro che oggi affliggono la società≫.


.1986: Il McGill Cancer Center invia un questionario a 118 dottori che hanno seguito
casi di cancro ai polmoni trattati con chemioterapia. E’ chiesto loro di immaginare che essi stessi siano stati colpiti da cancro e viene loro domandato quale dei 6 farmaci chemioterapici sceglierebbero. L’81% degli oncologi intervistati afferma che non acconsentirebbe a essere sottoposto a chemioterapia con Cispatin, latin, un farmaco chemioterapico ora largamente in uso. Il 74%di essi sostiene che rifiuterebbe qualsiasi tipo di chemioterapia. Perché? L’inefficacia del trattamento chemioterapico è evidente e gli effetti distruttivi sull’organismo sono inaccettabili.


.Settembre 1986: Erik Eckhom riporta sul New York Times che il National Cancer
Institute sta per cambiare i suoi metodi di valutazione dei farmaci chemioterapici:
“il vecchio metodo che si basava su leucemia indotta in topi di laboratorio, viene sostituito con quello su cellule umane cancerose coltivate in laboratorio”.
***QUESTO COSA HA SVILUPPATO?***
Ha portato allo sviluppo di alcuni prodotti chemioterapici largamente usati ma nessun farmaco che funzioni davvero contro le forme di cancro maggiormente aggressive e minacciose per la popolazione mondiale.


.1987: Incremento di molte terapie complementari per il cancro, cosiddette “non tossiche”, bussano alle porte della medicina convenzionale. Molta è  resistenza da parte del mondo farmaceutico, ma soprattutto il processo di approvazione dell’ente per la salute americano FDA richiede un investimento di svariate centinaia di milioni di dollari. 42 parlamentari del Congresso USA chiedono che si faccia chiarezza sulle terapie alternative che potrebbero essere usate per il cancro. Tra le altre cose, viene fatto notare che neanche la chirurgia è approvata come trattamento per il cancro, anzi NEANCHE UNO STUDIO con il tradizionale gruppo di controllo è stato effettuato per valutarne i risultati a lungo termine. Neanche la chemioterapia è approvata, ma è solo in fase sperimentale (dura ormai da 40 anni).


fda


.1990: Lo studioso di biostatistica del cancro, professor dott. Ulrich Abel, dell’Università di Heidelberg, pubblica un articolo scientifico (Healing Journal,No. 1-2, Vol. 7) nel quale afferma:
 ≪Sebbene i chemioterapici portino a una risposta (diminuzione di massa del tumore ) questa riduzione non produce un prolungamento della sopravvivenza del paziente. A volte, anzi,il cancro ritorna più aggressivo di prima, poichè la chemio favorisce la crescita di ceppi tumorali resistenti oltre a danneggiare gravemente le difese dell’organismo, tra cui il sistema immunitario, spesso i reni e il fegato≫.


.1991L’oncologo Albert Braverman scrive: Nessun tipo di tumore solido che era considerato incurabile nel 1975 è curabile oggi. Molti oncologi raccomandano la chemioterapia praticamente per qualsiasi tumore, con aspettative che il sistematico fallimento non scoraggia≫.


***Si tratta sempre e solo di guadagni da parte delle aziende***


.1992: Il farmaco tamoxifene, usato in studi clinici su donne con cancro della mammella si rivela essere causa di tumori all’utero. Il marketing della sostanza prodotta dalla Zeneca continua, anzi le vendite aumentano perché i dottori lo consigliano come mezzo di prevenzione, per ridurre la possibilità di insorgenza del cancro al seno. La Zeneca spende un milione di dollari perla campagna USA “il mese della prevenzione del cancro della mammella”.


.Ottobre 1993:  Secondo uno dei più noti chirurghi americani, il dottor Gerald Chodak,
 le statistiche dimostrano che vittime di cancro alla prostata non sottoposte ad alcuno di tali trattamenti, dopo dieci anni, hanno lo stesso livello di sopravvivenza di quelli che hanno subito l’intervento chirurgico. I pazienti ai quali è stato diagnosticato un tumore prostatico a lento sviluppo, potrebbero essere messi in “attesa guardinga”, senza cioè fare nulla, anziché essere sottoposti a trattamenti radiologici o chirurgici inutili e che comportano effetti collaterali quali l’impotenza, l’incontinenza e la morte. Anche per i carcinomi polmonari trattare con la chemio si rivela non solo inutile, ma dannoso (d.ssa Rossini, novembre 1995)


.1994: Rinomati oncologi internisti hanno man mano assunto prese di posizioni distaccate e critiche verso i risultati ottenuti dalla chemio: Hossfeld 1990,Bonadonna 1990, Mende 1992, Possinger 1993, Kaufmann 1994, Kleeberg 1994.


.Luglio 1995Si dimette il direttore dell’Istituto britannico per la ricerca sul cancro, dott.

 Michael Baum; egli non nasconde ai giornalisti la sua motivazione:
Dal 1990, da quando abbiamo introdotto il programma di mammografia a livello di massa, la mortalità per tumore al seno non è diminuita.Il programma su cui sono stati investiti ingenti somme di denaro è un fallimento completo
Da Il Giornale, 4 settembre 1995




In Italiala regione Lombardia rende noti i dati sui decessi nel periodo 1984-1991:


il cancro è ora diventato la prima causa di morte tra i maschi. In Italia una persona su 32 moriva di cancro ad inizio secolo. Oggi 30 persone su cento muoiono di cancro. Il cancro è la prima causa di morte in Australia e Gran Bretagna, la seconda nel resto dei paesi industrializzati.


.Marzo 1996: Proprio come la mastectomia radicale (cioè il trattamento “più forte”) era stata per lungo tempo privilegiata dai dottori rispetto all’asportazione parziale (cioè solo dei noduli cancerosi), molti dottori hanno di recente mostrato di privilegiare la terapia intensiva rispetto alla chemioterapia standard. Eppure, una Commissione di esperti che lavora per l’OMS, cioè l’Emergency Care Research Institute, dopo aver esaminato oltre 1500 studi scientifici, fa notare che non solo la procedura non dà risultati, ma in media accorcia il periodo di sopravvivenza dei pazienti.


Il Wall Street Journal  titola: “Enormi spese per trapianti di midollo osseo non necessari nei casi di tumori al seno.Il programma su cui sono stati investiti ingenti somme di denaro è un fallimento completo”.


***FINE PRIMA PARTE***

La fonte verrà resa nota a conclusione di tutti gli articoli

 

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Antitetanica: funziona in realtà? cosa sappiamo?

Tetano e vaccinazione antitetanica; funziona?

Cosa sappiamo in merito?

Parla Tetyana Obukhanych, PhD

10 LUGLIO 2014

antitetanica

AGGIORNAMENTO FONTI MAGGIO 2015

Nel sito Eurosurveillance viene riportato l’unico caso conosciuto di tetano contratto da un bambino sotto i 10 anni negli ultimi anni

  •  http://www.eurosurveillance.org/ViewArticle.aspx?ArticleId=3223

 

Il bambino aveva ricevuto una prima dose di vaccinazioni e non i successivi richiami, tra l’altro è guarito dopo aver contratto la malattia

  •  http://www.epicentro.iss.it/problemi/tetano/pdf/tetano_piemonte07_rev.pdf

 

 

Riguardo il tetano non si può applicare il concetto di “herd immunity” o “immunità di branco”: per l’individuo il rischio non cambia se gli altri sono o non sono vaccinati, forse per questo i vaccinatori insistono a volerlo praticare in quanto all’aumentare dei non vaccinati diventa palese la sua inutilità.

In altre nazioni dove non vige l’obbligo (U.K., Germania, Austria, Svizzera…) la copertura è più bassa, pur in assenza di epidemie di tetano, o di altro, i dati li trovate qui:

  • http://ec.europa.eu/health/ph_information/dissemination/echi/echi_14_en.pdf

Qui si riportano DATI.

  • http://www.epicentro.iss.it/ben/pre_2002/marzo02/2.htm

 

Il registro USA VAERS

  • http://www.medalerts.org/vaersdb/index.html riporta per il vaccino TTOX (tossoide tetanico) 2.219 reazioni avverse con 8 morti, dati che vanno moltiplicati per 5 in quanto rileva mediamente solo il 20% degli eventi. Per un vaccino inutile mi pare anche troppo.

 

Un altro documento interessante si trova qui:

  • http://www.levaccinazioni.it/professionisti/FilesUploaded/2001~11~7~14~50~25~6230/185.asp

 

Approfondimenti sul botulismo si trovano qui

  • http://www.izsvenezie.it/dnn/Portals/0/schederischi/botulismo.pdf
  • http://www.iss.it/pres/prim/cont.php?id=763&lang=1&tipo=6

..da notare l’epidemiologia calante simile a quella delle malattie infettive pur senza un vaccino antifulmine.

 

Negli ultimi anni sono apparse in letteratura descrizioni di casi clinici di tetano pediatrico, aventi quale denominatore comune la mancata immunizzazione dovuta al rifiuto da parte dei genitori: ricordiamo tra gli altri il caso di Cipro (http://www.eurosurveillance.org/ViewArticle.aspx?ArticleId=3136 ), il caso piemontese (http://www.eurosurveillance.org/ViewArticle.aspx?ArticleId=3223 ) e lo studio retrospettivo sui casi di tetano pediatrico negli Stati Uniti nel periodo 1992-2000 (http://pediatrics.aappublications.org/cgi/content/full/109/1/e2 ).

 

Nel 2007 è stato segnalato un caso di tetano in Emilia Romagna nella fascia di età 15-24 anni. Si può scaricare un foglio excel partendo da questo indirizzo:

  • http://www.salute.gov.it/malattieInfettive/datidefcons.jsp
  • http://www.ausl.mo.it/dsp/epi/pdf/pubblicazioni/2009/reazioni_avverse_vaccini_rer_0509.pdf

 

Una brillante spiegazione sulla “inefficacia” di questa vaccinazione:

  • http://www.alis-france.com/download/Tetanos.pdf
  • http://www.corriere.it/salute/11_luglio_19/mi-spieghi-dottore-punture-meduse-sparvoli_c2e247c8-aefa-11e0-82fd-68e04dbc5f96.shtml

 

UN PO’ DI INFORMAZIONI

La cura per il tetano, una malattia pericolosa, è stata richiesta fin dall’inizio dal campo di Immunologia. Il trattamento anti-siero originale del tetano è stato sviluppato nel tardo 19 ° secolo e introdotto nella pratica clinica nel momento in cui un concetto di bio-statistica di uno studio controllato con placebo, randomizzato (RCT) non esisteva ancora.


La terapia  generava una reazione avversa grave, chiamata malattia da siero attribuita all’intolleranza degli esseri umani al siero. Per effettuare questa terapia , era imperativo sostituire l’origine animale dell’ anti-siero con l’origine umana. Ma l’iniezione di una tossina letale nei volontari umani sostituti ai cavalli, sarebbe stato impensabile.   Una soluzione pratica è stata trovata nel 1924: pre-trattamento della tossina tetanica con formaldeide (una sostanza chimica fissativa). La tossina tetanica trattata con formaldeide è chiamata “tossoide” . Il tossoide del tetano può essere iniettato nei volontari umani, per produrre un prodotto terapeutico umano commerciabile, chiamato tetano immunoglobulina (TIG), un sostituto moderno dell’ anti-siero originale. Il tossoide del tetano è diventato anche il vaccino contro il tetano clinico.


La tossina del tetano, chiamata Tetanospasmina , è prodotta da numerosi  ceppi batterici C ,che normalmente vivono negli intestini di animali, in particolare di cavalli, senza causare il tetano ai loro vettori intestinali. Questi batteri per mantenere la loro attività devono mantenere, l’ anaerobicità (senza ossigeno), mentre in presenza di ossigeno si trasformano in spore resistenti ma inattive, che non producono la tossina.


E ‘stato riconosciuto che le spore del tetano inattive sono onnipresenti nel suolo. Il tetano può contrarsi dalla esposizione a batteri C. ,tramite ferite/tagli mal curati,e quindi a rischio di tetano, ma non da ingestione orale di spore del tetano. Al contrario, l’esposizione orale ai batteri C.,  costruisce una  resistenza al tossoide senza contrarre la  malattia, come descritto nella sezione relativa resistenza naturale al tetano .


Una volta avvenuta la germinazione dei batteri C. in una ferita contaminata, la Tetanospasmina si diffonde attraverso i fluidi interstiziali del tessuto o sangue. Giunta alle terminazioni nervose, viene assorbita dalla membrana cellulare dei neuroni e trasportata attraverso i tronchi nervosi, nel sistema nervoso centrale,il quale inibisce il rilascio di un neurotrasmettitore acido gamma-amminobutirrico (GABA).


Questa inibizione può portare a vari gradi di sintomi clinici del tetano: spasmi muscolari rigidi, sorriso sardonico, e convulsioni gravi che spesso portano a fratture ossee e la morte a causa della compromissione respiratoria. Gli effetti curativi della terapia anti-siero, nonché gli effetti di prevenzione della vaccinazione contro il tetano, vengono “aiutati” da  una molecola anticorpale chiamata antitossina. Ma presumendo che tale antitossina era l’unico ingrediente “attivo” nell’ anti-siero originale, non è stato confermato a livello sperimentale.


Dal momento che i cavalli sono portatori naturali di spore del tetano, il loro sangue avrebbe potuto contenere altri componenti non riconosciuti, sfruttate nel campo terapeutico. Tuttavia, lo sforzo di ricerca principale nel campo del tetano è rimasto strettamente focalizzato sull’ antitossina.   Le Molecole dell’ antitossina,  inattivano le molecole della tossina corrispondente, in virtù della loro capacità di tossina vincolante. Questo significa che, per realizzare il suo effetto protettivo, l’antitossina deve entrare in stretta vicinanza fisica con la tossina e combinare con essa, in modo tale da impedire o prevenire alla tossina, di legarsi alle terminazioni nervose.


Le prime ricerche sulle proprietà di un’ antitossina scoperta di recente, è stata fatta in animali di ricerca di piccole dimensioni, come cavie. La tossina tetanica è stata pre-incubata in una provetta con il siero dell’animale contenente l’antitossina,prima di essere iniettata in un altro animale (senza antitossina), suscettibile al tetano. Tale pre-incubazione ha fatto perdere alla tossina, la sua capacità di causare il tetano negli animali,neutralizzandola.


Tuttavia, i ricercatori alla fine del 19esimo e 20esimo, erano sconcertati da una osservazione particolare. Gli animali della ricerca, avrebbero ceduto al tossoide, al momento dell’iniezione, con la stessa quantità di tossina. Inoltre, è stato osservato che la modalità di iniezione della tossina, ha un effetto diverso sulla capacità del siero antitossina,per proteggere l’animale. La presenza di un’antitossina nel siero degli animali, conferisce un certo grado di protezione contro la tossina iniettata direttamente nel sangue (per via endovenosa).Tuttavia,questa  tossina iniettata, sarebbe letale per gli animali contenenti livelli sostanziali di antitossina.


I ricercatori del 21 ° secolo hanno sviluppato una tecnica di marcatura avanzata, per monitorare l’assorbimento della tossina tetanica iniettata nei neuroni. Utilizzando questa tecnica, i ricercatori hanno esaminato l’effetto del siero dell’ antitossina, indotta tramite vaccinazione sui topi,per bloccare l’assorbimento neuronale e trasportare il frammento C,della tossina tetanica( TTC) al cervello dal punto di iniezione intramuscolare.


Gli animali vaccinati e non vaccinati, hanno mostrato livelli simili di TTC , assorbiti nel cervello. Gli autori dello studio hanno concluso che l’ assorbimento di TTC dai terminali nervosi da un deposito intramuscolare è un processo avido e rapido, e non è bloccato da vaccinazione“.  Essi hanno inoltre commentato che i loro risultati sembrano essere sorprendenti, in considerazione degli effetti protettivi di immunizzazione, con il tossoide del tetano.


  • Tetano neonatale

Il Tetano neonatale è comune nei tropici (paesi sottosviluppati), ma è estremamente raro nei paesi sviluppati. Questi risultati del tetano,derivano igienicamente,dalle pratiche ostetriche , quando si taglia ad esempio,il cordone ombelicale con mezzi non sterili. Aderendo alle pratiche ostetriche corrette , si elimina il rischio di tetano neonatale, ma questo non è avvenuto, per alcune popolazioni indigene e rurali in passato o addirittura presente.


Gli autori di uno studio del tetano neonatale effettuato nel 1960 in Nuova Guinea descrivono le condizioni tipiche del parto tra la gente del posto:


La madre taglia il cordone  (2,5 cm) dalla parete addominale. In passato lei avrebbe sempre utilizzato un frammento di corteccia , ma ora si utilizza un coltello di acciaio,o una vecchia lama di rasoio. Questi non sono puliti o sterilizzati in alcun modo.


Uno studio randomizzato controllato (RCT) per valutare l’efficacia del vaccino contro il tetano nel prevenire il tetano neonatale tramite la vaccinazione materna, è stato condotto nel 1960 in Colombia,in una comunità rurale  con alti tassi di tetano neonatale. Questo studio è stato recentemente recensito dal  Cochrane Collaboration.


La prova ha stabilito che una singola dose di vaccino contro il tetano, dato prima o durante la gravidanza, ha avuto un effetto parziale sulla prevenzione del tetano neonatale nella prole: riduzione del 43% è stata osservata nel gruppo del vaccino,in confronto al gruppo di controllo. Una serie di due o tre vaccinazioni di richiamo del tetano, in sei o più settimane di distanza, prima o durante la gravidanza, ha ridotto il tetano neonatale del 98% nel gruppo vaccino contro il tetano, rispetto al gruppo di controllo del vaccino antinfluenzale.


Oltre a verificare gli effetti della vaccinazione, questo studio ha documentato una chiara relazione tra l’incidenza del tetano neonatale e il modo in cui è stato condotto il parto. Nessun bambino nati in un ospedale,ha contratto il tetano neonatale (indipendentemente dallo stato vaccinale della madre). D’altra parte, i bambini  nati nelle case con l’aiuto delle ostetriche dilettanti, avevano il più alto tasso di tetano neonatale.


Il “Parto Igienico” sembra essere altamente efficace nel prevenire il tetano neonatale e rende il regime di vaccinazione antitetanica durante la gravidanza inutile per le donne che partoriscono in buone condizioni igieniche. Inoltre, è stato stimato nel 1989 in Tanzania che, il 40% dei casi di tetano neonatale ancora si è verificato nei bambini nati da madri che erano state vaccinate durante la gravidanza.


 

  • Tetano negli adulti

Si ritiene generalmente, che la tossina tetanica deve prima penetrare nel sangue (dove sarebbe intercettata dall’ antitossina, se è già presente) prima che raggiunga le terminazioni nervose. Questo scenario è plausibile per il tetano neonatale.  D’altra parte, la secrezione della tossina C. germina in tagli della pelle incolti o in lesioni muscolari. In questi casi, nelle vicinanze della germinazione, ci potrebbero essere le terminazioni nervose , e la tossina potrebbe potenzialmente raggiungerli,senza prima passare attraverso il sangue. Questo scenario è coerente con i risultati dei primi esperimenti nei topi, discussi all’inizio.


Anche se è  una malattia importante nei paesi tropicali sottosviluppati, il tetano negli Stati Uniti è stato molto raro. In passato, qualche episodio di tetano si è verificato principalmente nelle zone povere, negli stati del sud e dei migranti messicani in California.


E ‘ andato rapidamente diminuendo, con ogni decennio precedente al 1950 (in epoca pre-vaccinazione), come si evince dai registri di mortalità per il tetano e dai rapporti di letalità simili (circa 67-70%) nel 20esimo secolo .


Il vaccino antitetanico è stato introdotto negli Stati Uniti nel 1947, senza eseguire alcuno studio clinico controllato.


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L’introduzione del vaccino contro il tetano nella popolazione degli Stati Uniti,  si basava solo sull’uso nel personale militare degli Stati Uniti durante la Seconda Guerra Mondiale. Secondo un rapporto del dopoguerra:


  • a) il personale militare degli Stati Uniti ha ricevuto una serie di tre iniezioni del tossoide del tetano; l’iniezione stimolante di routine è stata somministrata un anno dopo la prima serie, e una dose stimolante di  emergenza è stata data a seguito di ferite, gravi ustioni o altre lesioni che potrebbero causare tetano;

  • b) per tutto il periodo della seconda guerra mondiale, 12 casi di tetano sono stati documentati nella US Army;

  • c) nella prima guerra mondiale ci sono stati 70 casi di tetano tra circa mezzo milione di ricoveri per ferite e lesioni, con un incidenza del 13,4 per 100.000 feriti.

La relazione ci porta a concludere che la vaccinazione ha svolto un ruolo nella riduzione del tetano nei soldati feriti americani, durante la seconda guerra mondiale rispetto alla prima, e che questa riduzione garantisce l’efficacia del vaccino del tetano.   Tuttavia, ci sono altri fattori (ad esempio, differenze nei protocolli di cura della ferita, compreso l’uso di antibiotici, maggiore probabilità di contaminazione ferita con letame di cavallo ricco di spore già attive, ecc) , che favoriscono la riduzione del tetano durante la seconda guerra mondiale rispetto agli effetti della vaccinazione.


La contrazione del Tetano a livello grave e mortale,si verifica in persone recentemente vaccinate, con alti livelli di antitossina nel siero.   Il verificarsi di tetano nonostante la presenza dell’ antitossina nel siero, avrebbe dovuto mettere un dubbio per la logica del programma di vaccinazione.


Crone & Reder (1992) , hanno documentato un curioso caso grave di tetano , in un uomo di 29 anni senza condizioni pre-esistenti particolari,come abuso di droghe, tipico tra le moderne vittime per il tetano negli USA. Oltre alla serie regolare di vaccinazione antitetanica , il paziente era stato iper-immunizzato (immunizzato con il tossoide del tetano avendo estremamente elevata la antitossina siero) come volontario ai fini della produzione commerciale del TIG .


È stato monitorato per i livelli di antitossina e, come previsto, ha sviluppato livelli estremamente elevati di antitossina dopo la procedura di iper-immunizzazione. La sua situazione era grave, e ha richiesto più di cinque settimane di ricovero con le misure salva-vita. Questo caso ha dimostrato che il siero antitossina è riuscito a impedire questa grave forma e contrazione di questa malattia, anche in quantità di 2.500 volte superiore a quello che è considerato sufficiente per la prevenzione del tetano negli adulti.


La comunità medica, sceglie di chiudere un occhio sulla mancanza di solide prove scientifiche a sostegno della nostra fede nell’ antitetanica. Si sceglie anche di ignorare le evidenze sperimentali e cliniche disponibili che contraddicono  la capacità presunta, ma non dimostrata del vaccino-indotto dal siero con antitossina.


  • Acido ascorbico in trattamento tetano

L’Anti-siero non è l’unica misura terapeutica provata, nel trattamento del tetano. L’acido ascorbico (vitamina C), è stato anche provato. Le prime ricerche di acido ascorbico hanno dimostrato che si potrebbe neutralizzare la tossina del tetano.


In uno studio clinico di trattamento del tetano, condotto in Bangladesh nel 1984,  attraverso l’amministrazione di procedure convenzionali, tra cui il siero anti-tetano, per i pazienti ,ha portato alla morte del 74% di loro, nella fascia di età 1-12 anni, e il 68% di morti  fa parte del gruppo 13-30 anni di età. Al contrario, tutti i giorni attraverso la somministrazione di un grammo di acido ascorbico per via endovenosa,ha abbattuto questa elevata mortalità,portandola allo  0% ,nel gruppo di età 1-12 anni, e al 37% nel gruppo di età 13-30 anni.


I pazienti più anziani sono stati trattati con la stessa quantità di acido ascorbico senza alcuna modifica in base al loro peso corporeo.


Anche se questo era uno studio clinico controllato, non è chiara la descrizione del processo, nella pubblicazione   “Jahan et al .”; non si capisce se l’assegnazione dei pazienti nel gruppo di trattamento con acido ascorbico rispetto al gruppo placebo-controllato, è stato randomizzato,poichè è un requisito fondamentali della bio-statistica.


Uno studio più definitivo è ritenuto necessario, prima di somministrare acido ascorbico per via endovenosa,il quale può essere raccomandato come standard di cura nel trattamento del tetano. E ‘strano che nessuna pratica di  RCT di acido ascorbico, sia stata  adeguatamente documentata nel trattamento del tetano  (tentato dal dal 1984) a favore dello sviluppo in paesi, dove il tetano è stata una delle principali malattie mortali. Ciò è in netto contrasto con i milioni di dollari versati, per la sponsorizzazione  della realizzazione del vaccino contro il tetano nel Terzo mondo.


  • Resistenza naturale al tetano

Nel 20esimo secolo, gli investigatori Drs. Carl Tenbroeck e Johannes Bauer, hanno perseguito una linea di ricerca di laboratorio, che era molto più vicina a confermare, la resistenza naturale al tetano , rispetto alla tipica ricerca di laboratorio sull’ antitossina. Omesso dai libri di testi immunologici e dalla storia della ricerca immunologica, i loro esperimenti di protezione contro il tetano nelle cavie, insieme ai dati rilevanti sierologici e batteriologici negli esseri umani, tuttavia, forniscono una buona spiegazione riguardo al tetano (il quale è una malattia piuttosto rara in molti paesi in tutto il mondo, tranne nelle zone colpite da guerre).


Nell’esperienza di questi ricercatori,  l’iniezione delle spore del tetano inattive, non avrebbe mai potuto da sole indurre il tetano negli animali di ricerca. Per indurre il  tetano ,mediante le spore , queste avrebbero dovuto essere  premiscelate con sostanze che  avrebbero dovuto impedire la rapida guarigione del sito di iniezione, creando così le condizioni favorevoli alla germinazione delle spore. In passato, i ricercatori hanno usato schegge di legno, saponina, cloruro di calcio, o aleuronat (farina fatta con aleurone) per eseguire questa operazione.


Nel 1926, già consapevole che l’esposizione orale alle spore del tetano, non comportava il  tetano clinico,i Drs. Tenbroeck e Bauer, hanno cercato di determinare se l’alimentazione degli animali di ricerca, con le spore del tetano potrebbero fornire una protezione dal tetano, grazie ad un metodo di laboratorio adeguato. Nel loro esperimento, diversi gruppi di cavie sono state alimentate con ceppi distinti di batteri C. del tetano; Un altro gruppo di animali, invece, è stato privato nell’alimentazione da  qualsiasi batterio C. 


Dopo sei mesi, tutti i gruppi sono stati iniettati a livello sottocutaneo,con spore premiscelate con aleuronat. I gruppi che sono stati precedentemente esposti alle spore per via orale non hanno contratto il tetano,gli altri si.   Abbastanza sorprendente, la protezione da tetano stabilita, tramite l’alimentazione con spore, la quale nulla ha a che fare con i livelli di antitossina nel siero di questi animali.


Invece, la protezione correlata con la presenza di un altro tipo di anticorpo chiamato agglutinin .


Come questi dati sperimentali negli animali di ricerca si riferiscono agli esseri umani? Nel 20esimo secolo, non solo gli animali ma anche gli esseri umani sono stati trovati ad essere portatori intestinali di batteri C. del tetano, senza però svilupparlo. Circa il 33% dei soggetti umani testati, vivono intorno a Pechino,e  in Cina.


Bauer & Meyer (1926) citano altri studi, che hanno segnalato circa il 25% delle persone testate,  essere portatori sani di batteri C., in altre regioni della Cina, il 40% in Germania, il 16% in Inghilterra, e in media il 25% negli Stati Uniti, il più alto nella California centrale e più bassa sulla costa meridionale.


Un altro studio è stato eseguito nel 1920 a San Francisco, CA.  Circa l’80% dei soggetti esaminati aveva vari livelli di agglutinine a ben cinque  batteri di ceppo C.del tetano, anche se l’antitossina non poteva essere rilevata nel siero di questi soggetti. E ‘probabile che le spore del tetano si trovassero nel loro intestino transitoriamente in passato, lasciando evidenza sierologica di esposizione orale, senza germinare in organismi che producono tossine.


Purtroppo, ulteriori ricerche sulle agglutinine naturalmente acquisite ,sembrano essere state abbandonate, a favore di una ricerca più redditiziasull’ antitossina e vaccini.


Sia l’antitossina che l’ acido ascorbico, possono in provetta,neutralizzare le proprietà della tossina.. Nel corpo, tuttavia,l’ antitossina indotta dal vaccino si trova nel sangue. Questo crea un impedimento fisico evidente ,per la neutralizzazione della tossina.


Purtroppo questa vecchia procedura medica di efficacia sconosciuta, come il tetano, è stato lo standard delle cure mediche per un lungo periodo di tempo, finalizzando la sua efficacia mediante uno studio controllato con placebo rigoroso moderno; Tutto ciò è considerato immorale nella ricerca umana. Pertanto, la nostra unica speranza per il progresso delle cure per il tetano, è che ulteriori indagini della terapia sull’acido ascorbico, vengano eseguite e che questa terapia diventi al più presto, disponibile per i pazienti in tutto il mondo, se si confermerà ovviamente efficace per gli standard bio statici di tutto il mondo.


fonte dell’articolo
http://www.vaccinationcouncil.org/2014/07/10/tetanus-shot-how-do-we-know-that-it-works-by-tetyana-obukhanych-phd/?utm_source=rss&utm_medium=rss&utm_campaign=tetanus-shot-how-do-we-know-that-it-works-by-tetyana-obukhanych-phd
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