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“Le ricerche pubblicate? Inaffidabili nella migliore delle ipotesi”; a dichiararlo è il Dr. Richard Horton,editore del prestigioso Lancet

Il Dr. Richard Horton dichiara:

“Le pubblicazioni scientifiche? Inaffidabili e nella migliore delle ipotesi spiega,altre sono completamente false”; questa la dichiarazione dell’Editore del prestigioso Lancet.

Affermazione di notevole consistenza la sua; è tutto vero? Questo da sempre supporta il traffico e la contraffazione delle notizie.


 

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Aggiornamento fonti Luglio 2015

USA: INFORMATORI ACCUSANO MERCK DI AVER TRATTENUTO INFORMAZIONI SUL VACCINO CONTRO LA PAROTITE

Secondo una lettera presentata da un avvocato che rappresenta due ex virologi di Merck, oggi informatori, la stessa casa farmaceutica, pur avendo risposte certe in ordine all’efficacia del suo vaccino contro la parotite, non le avrebbe divulgate.
Il legale sostiene che il gigante farmaceutico avrebbe distorto le prove del suo vaccino contro la parotite, originariamente presentato nel 2010, con l’aggiunta di anticorpi di origine animale e di campioni di sangue, causando il 95% di efficacia che ha tenuto i concorrenti, nell’impossibilità di rispondere a tale efficacia, fuori dal mercato
Da allora, Merck è stata “sempre evasiva,” nel fornire risposte, dicendo che non è possibile eseguire un nuovo studio clinico per determinare l’efficacia e solo fornendo dati di 50 anni sul vaccino.

  • http://www.fiercevaccines.com/story/whistleblowers-accuse-merck-withholding-info-mumps-vaccine/2015-06-11

Shocking Report from Medical Insiders

  • http://nsnbc.me/2015/06/19/shocking-report-from-medical-insiders/

Scientific journals and conflict of interest disclosure: what progress has been made?

  • http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pmc/articles/PMC4450857/

 

Negli ultimi anni, sempre più professionisti si sono fatti avanti per condividere una verità che, per molte persone, si rivela difficile da ingoiare. Una tale autorità è il Dr. Richard Horton, l’editore attuale del Lancet – considerata una delle riviste mediche peer-reviewed più rispettate al mondo.

Il Dr. Horton ha recentemente pubblicato una dichiarazione attestante che molte delle ricerche pubblicate siano inaffidabili nella migliore delle ipotesi, se non del tutto false.

  • “Il caso contro la scienza è semplice: gran parte della letteratura scientifica, forse la metà, può essere semplicemente falsa. Studi inconsistenti,analisi non valide, conflitti  di interesse, oltre all’ossessione di perseguire delle tendenze dubbie, la scienza ha deciso di percorrere una strada buia. “ ( fonte )

Questo è abbastanza importante, dato il fatto che tutti questi studi (che sono sponsorizzati dalle industrie) sono utilizzati per sviluppare farmaci/vaccini e presumibilmente per per aiutare le persone, formare il personale medico, educare gli studenti in medicina e molto altro.

La maggior parte dei “peer-reviewed” non sono seri e credibili, questi si basano su delle ricerche sbagliate; fortunatamente gli esperti sanno riconoscere gli studi reali e seri da quelli che non lo sono. Ma la gente?

“Questa cattiva ricerca è allarmante -continua ad affermare Horton- gli editori e coloro che sono dietro questi falsi studi,scolpiscono il tutto su una finta teoria per darlo poi alla comunità”; egli continua ad osservare che le conferme,gli studi  importanti sono spesso rifiutati e poco viene fatto per correggere queste cattive pratiche.

Il Dr. Marcia Angell, medico ed editore, per molto tempo a capo del New England Medical Journal (NEMJ), il quale fa parte della “rosa delle più prestigiose riviste mediche del mondo” , rende la sua visione su questa questione in maniera semplice,affermando quanto segue:

“E’ semplice; non è più possibile credere alla gran parte della ricerca clinica che viene pubblicata, o fare affidamento sul giudizio dei medici di fiducia o di linee guida mediche autorevoli. Io non gioisco di questa conclusione, che ho raggiunto lentamente e con riluttanza dopo i miei due decenni come un direttore del New England Journal of Medicine “ ( fonte )

marcia angell

http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pmc/articles/PMC4450857/C’è molto di più a sostegno di tali affermazioni, tuttavia, compresi i documenti ottenuti da Lucija Tomljenovic, PhD, del Gruppo di Ricerca Dynamics presso il Dipartimento di Oftalmologia e Scienze Visive presso la University of British Columbia, che rivelano che i produttori di vaccini, le aziende farmaceutiche, e le autorità sanitarie conoscono benissimo i pericoli associati all’uso di tali sostanze da parte della popolazione.

 Si tratta di frode scientifica, e la loro complicità suggerisce che questa pratica continua ancora oggi.

 

ASTRATTO E FONTE DI SEGUITO 

The vaccination policy and the Code of Practice of the Joint Committee on Vaccination and Immunisation (JCVI):

are they at odds? Lucija Tomljenovic, PhD

Introduction No pharmaceutical drug is devoid of risks from adverse reactions and vaccines are no exception. According to the world’s leading drug regulatory authority, the US Food and Drug Administration (FDA), vaccines represent a special category of drugs in that they are generally given to healthy individuals and often to prevent a disease to which an individual may never be exposed….
 
  • http://nsnbc.me/wp-content/uploads/2013/05/BSEM-2011.pdf

Questo è solo uno dei tanti esempi, a cui allude ad un certo punto il dottor Horton quando si riferisce alla grandissima omissione dei dati
 http://nsnbc.me/wp-content/uploads/2013/05/BSEM-2011.pdLA REALTA’?
 Gli Editori sono semplicemente dei guardiani che facilitano l’interazione tra gli autori ( i quali desiderano diffondere le informazioni) e i lettori ovvero,persone che vogliono leggere.

In realtà, essi sono soggetti ad una serie di pressioni esterne che interferiscono con questo compito principale.

 I Coautori sono inclini a controversie tra di loro e con i propri revisori; gli autori a cui un lavoro viene respinto, possono protestare; i lettori possono essere insoddisfatti; le istituzioni possono reagire adeguatamente alle preoccupazioni dei redattori circa la probità;
la libertà editoriale può essere compromessa dalle esigenze della società;  un editore commerciale potrebbe esercitare delle sottili o rigide pressioni, per aumentare la redditività.
Tutte queste “distrazioni” non fanno altro che aumentare una non sana competizione,composta da conflitti d’interesse che corrompono il processo editoriale.
La libertà di stampa è minata dagli interesse,questo è un dato di fatto.
Quando uno studio viene finanziato,viene anche guidato; questa è un’arma a doppio taglio. Un esempio?
 Uno studio (di cui posteremo fonte PubMed) afferma quanto segue attraverso questa conclusione:

“La diffusione dei risultati della sperimentazione clinica è importante per la pratica, ma sembra essere sbilanciata in favore di enti a scopo di lucro. Occorre prendere in considerazione una più ampia promozione dei risultati degli studi clinici possibilmente  finanziati da enti no profit”.

 

FONTE E ASTRATTO DI SEGUITO

Differential citation rates of major cardiovascular clinical trials according to source of funding: a survey from 2000 to 2005.

  • http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/1877944
  • http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pmc/articles/PMC2964337/

La verità è che vi è un cancro che “mangia” nella ricerca medica.

Molto probabilmente avrete sentito parlare di referti medici che sollecitano l’efficacia di un programma di una dieta, un nuovo farmaco, un supplemento, o di una procedura medica.

Bene,potrebbe essere decisa una linea di condotta da seguire,proprio sulla base di questi risultati,ci avete mai pensato?

Molti degli studi che influenzano la vostra decisione ed eventualmente la decisione del medico su una eventuale cura,ad esempio,sono ERRATI.

Siamo bombardati da studi di ricerca medica errati, i quali,potrebbero causare gravi conseguenze sulla salute.

LA RICERCA MEDICA: I CASI

La ricerca medica è piena di incompetenza, competizione, e frode.

Ricordiamo che le affermazioni del Dr. Horton risalgono al 15 aprile, 2015, edizione del Lancet ;

“GRAN PARTE DELLA LETTERATURA MEDICA E DELLE PUBBLICAZIONI SONO FALSE; LA SCIENZA HA CAMBIATO DIREZIONE E VA VERSO L’OSCURITA’ ”

Già nel 1996, le voci sollevate contro lo scandalo della ricerca medica, erano udibili.

Douglas G. Altman , responsabile del Laboratorio di Statistica Medica nel Regno Unito, risponde ad una domanda mediante il  British Medical Journal (BMJ) :

“Cosa dobbiamo pensare dei ricercatori che utilizzano le tecniche sbagliate (o volontariamente o in ignoranza)? cosa dobbiamo pensare sulla modifica dei risultati per interesse? sul riportare i risultati in modo selettivo e citare la letteratura in modo selettivo, traendone conclusioni ingiustificate?”

La sua risposta:

“Dovremmo essere tutti sbigottiti. Tuttavia numerosi studi nella letteratura medica, hanno mostrato che tutto questo purtroppo sia comune. Questo è sicuramente uno scandalo. ”

Nel 2005 il Dr. John PA Ioannidis , attualmente professore di prevenzione delle malattie presso la Stanford University, ha pubblicato l’articolo più ampiamente accessibile, nella storia della Public Library of Science (PLoS); il soggetto di questo articolo è inerente alla frode e alla falsità delle pubblicazioni scientifiche.

  • (Clicca di seguito per approfondimenti  Perché molte pubblicazioni sono false ).

 

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Nel rapporto, lui ha dichiarato:

“Ad oggi aumenta la preoccupazione che i risultati delle ricerche pubblicate siano falsi,e che nella ricerca moderna,questi falsi risultati potrebbero essere considerati la maggioranza delle pubblicazioni.

L’ 80% degli studi di ricerca non randomizzati (il tipo più comune di studio), insieme al 25% di studi randomizzati, sono sbagliati .

Sono Incredulo, questi studi sono pubblicati su riviste mediche riconosciute ed importanti.

Questi numeri indicano che gran parte di ciò che i nostri medici ci prescrivono, è sbagliato. I nostri dottori,usano la ricerca per informarsi,e di conseguenza lavorare,ricordiamolo”.

 

Cosa c’è di sbagliato nella ricerca medica?

Ci sono gravi carenze nel campo della ricerca medica che hanno un impatto gravoso sulla nostra salute.

John PA Ioannidis,definisce pregiudizievole il metodo di molti ricercatori,i quali, scontrandosi con la realtà,tendono a produrre i risultati di una ricerca quando tali non sono. Loro lo fanno,e questo è aberrante.

“Se una combinazione di diversi fattori di progettazione, di dati, di analisi presenta un risultato a loro non consono,verrà cambiato il risultato”.

Il Giornalista David H.Freedman cita il Dr John PA Ioannidis:

“In ogni fase del processo, c’è la possibilità di cambiare  e contraffare risultati,  e c’è un “conflitto di interessi che pone maggiore interesse sui profitti,attuando una grande pressioni ai ricercatori”.

Oltre alle pressioni di cui abbiamo parlato,ricordiamo che gli errori vengono fatti anche nella ricerca e raccolta dei dati,nella selezione dei campioni e dei soggetti, e conseguenzialmente poi nella pubblicazione. Tutto questo porta a dei risultati medici potenzialmente disastrosi.

Varie industrie, governi e agenzie di regolamentazione possono gravemente distorcere la verità, omettendola. Quasi la metà di tutti gli studi di ricerca non arrivano a vedere un domani,poiché vengono omessi,tacciati.

Secondo Science  :

“Spesso le riviste mediche o le aziende farmaceutiche che sponsorizzano la ricerca,omettono i risultati negativi in ​​cui un nuovo farmaco o una procedura può dimostrare più danno che utilità”.

Un esempio di questo si è verificato nel 1980 con quasi 100.000 morti per aver assunto sotto prescrizione dei farmaci anti-aritmici considerati “sicuri”.

  • Un altro esempio è recente, e riguarda i risultati omessi degli studi con risultati negativi del reboxitene anti-depressivo; questi non sono stati pubblicati,come mai?

 

I conflitti di interesse non si limitano solo a delle questioni finanziarie:

“Molti degli studi universitari sono condotti per dare ai medici e ricercatori, le qualifiche per una promozione e una permanenza in carica.”

I risultati della ricerca possono essere distorti da:

  1. piccole dimensioni del campione
  2. scarsa scelta della metodologia
  3. un’analisi statistica erronea, molto diffusa nella ricerca medica.

 

Che cosa possiamo fare per proteggerci?

Dato lo stato distorto, corrotto ed inaffidabile della gran parte della ricerca medica è opportuno osservare attentamente le fonti di ciò che leggiamo.

Nel suo libro, David Freedman  elenca alcune misure concrete che servono per valutare l’attendibilità della ricerca medica.

Si può dire che uno studio di ricerca è probabilmente sbagliato se:

  • E ‘semplicistico, universale e definitivo.
  • E ‘supportato da un singolo studio, da piccoli studi o da studi sugli animali.
  • Quando sostiene di essere innovativo.
  • E’ finanziato da persone o organizzazioni di cui ne beneficeranno finanziariamente.
  • E ‘orientato verso la prevenzione di un trauma recente o evento che potrebbe accadere in futuro. Una soluzione rapida per risolvere i problemi gravi e complessi.
  • Vorrei aggiungere che l’associazione non prova la causalità.

 

Conclusione

Purtroppo il tutto resta inaffidabile e decisamente sbagliato. Non possiamo permetterci di essere ingannati da studi difettosi e volontariamente omessi.

Bisogna che qualcuno riveda l’attendibilità scientifica che continua a percorrere una linea di condotta totalmente erronea.

 

 

ARTICOLI CORRELATI

One Of The Most Important Scientists In The World: “Most Cancer Research Is Largely A Fraud”

  • http://www.collective-evolution.com/2015/05/11/one-of-the-most-important-scientists-in-the-world-most-cancer-research-is-largely-a-fraud/

Editor In Chief Of World’s Best Known Medical Journal: Half Of All The Literature Is False

  • http://www.collective-evolution.com/2015/05/16/editor-in-chief-of-worlds-best-known-medical-journal-half-of-all-the-literature-is-false/

 

IL PREMIO NOBEL PER LA MEDICINA 2013 RANDY SCHEKMAN SI SCAGLIA CONTRO LE RIVISTE SCIENTIFICHE RESPONSABILI DI DISTORCERE IL PROGRESSO SCIENTIFICO E DI SVOLGERE UN’ATTIVITA’ TIRANNICA.

  • http://www.theguardian.com/commentisfree/2013/dec/09/how-journals-nature-science-cell-damage-science

 

 

 

UK: RIVISTA SCIENTIFICA BIOMED CENTRAL AMMETTE LA “FABBRICAZIONE” DI REVISIONI PEER REVIEW AD HOC

  • http://www.sciencealert.com/major-journal-publisher-admits-to-fabricating-peer-reviews

 

Secondo Schekman, tra l’altro socio dell’Accademia dei Lincei, tali riviste:

“…assomigliano ai marchi del lusso, che fanno edizioni limitate di borse e vestiti a prezzi proibitivi: restringono il numero delle ricerche accettate in modo da fare artificialmente aumentare “il valore” della pubblicazione tramite il “fattore di impatto” venduto come marketing”.

Non vengono pubblicati gli studi scientifici reputati più validi ma quelli che possono dare un maggior riscontro economico sia diretto, conseguente alle somme spese per la loro pubblicazione, sia indiretto ovvero connesso alle case farmaceutiche o alle istituzioni che hanno interesse a che tale studio sia pubblicato.

Così facendo le riviste contribuiscono in maniera determinante a distorcere il processo scientifico e rappresentano una vera e propria “tirannia” che va spezzata; a tal proposito, lo stesso Schekman aveva annunciato che il suo laboratorio presso la prestigiosa Università di Berkeley in California non avrebbe più dato i propri lavori alle riviste messe sotto accusa ma solo a quelle online “open-access” che consentono a tutti i ricercatori di pubblicare e di mettere a disposizione, anche per la loro valutazione, le proprie ricerche.
In questi giorni però la rivista inglese BioMed Central, rivista open-access responsabile per la distribuzione di ben 277 riviste, ha ritirato 43 studi in conseguenza della scoperta di soggetti che avrebbero “fabbricato” revisioni peer review al fine di validare i propri studi.
In realtà, anche questo meccanismo è noto da tempo: indirizzi taroccati o semplici accordi tra studiosi consentono la citazione reciproca dei rispettivi studi in modo tale da far acquisire agli stessi un alto valore a livello internazionale, ben superiore a quello reale.
Naturalmente, il sistema per poter funzionare necessita di grandi numeri non potendosi limitarsi alle semplici amicizie e conoscenze tra scienziati ed è per questo che entrano in gioco quei soggetti che, dall’alto del loro potere economico e di controllo, possono spostare centinaia di “voti”: le case farmaceutiche.
Non ci vuole certo uno scienziato per capire che l’informazione delle riviste scientifiche è in gran parte manipolata ma se lo fa anche lui.

 

ALLEGATI

 

  1. Giulio A. Maccacaro


    «L’unico modo di autenticare la scienza è che questa corrisponda all’interesse dell’uomo: l’uomo individuale e l’uomo collettivo. Non può, quindi, la scienza, operare mai contro l’uomo. Nel momento in cui la necessità scientifica diventa una necessità disumana, la scienza si ferma. E non me ne importa assolutamente niente se si blocca proprio secca, lì per lì, e non fa un passo più avanti. Perché non ha diritto di fare un passo avanti contro l’uomo».
    Giulio Alfredo Maccacaro

    Fonte: Epidemiologia & Prevenzione
    Intervento di Giulio A. Maccacaro alla trasmissione TV
    “AZ un fatto come e perché” del 1972.

http://www.epiprev.it/GAM/Intro

 

 

  1. Glaxo chief: Our drugs do not work on most patients

 

“The vast majority of drugs – more than 90 per cent – only work in 30 or 50 per cent of the people,” Dr Roses said. “I wouldn’t say that most drugs don’t work. I would say that most drugs work in 30 to 50 per cent of people. Drugs out there on the market work, but they don’t work in everybody.”

http://www.independent.co.uk/…/glaxo-chief-our-drugs-do…

 

AGGIORNAMENTO FONTI GIUGNO 2015

Dalle pagine del Lancet Richard Horton scrive che la scienza ha fatto una svolta nel buio.

  •  http://www.thelancet.com/journals/lancet/article/PIIS0140-6736(15)60696-1/fulltext

 

 

 

 

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Vaccini: Cosa non conosciamo? Storia,tabelle e grafici mai visionati

Vaccini: cosa ci è stato omesso?

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Aggiornamento Fonti Ottobre 2015

“Interventions with vaccines and vitamin A have non-specific effects on child survival, i.e. effects not explained by prevention
of specific diseases or deficiency”

La maggior parte degli interventi eseguiti nell’infanzia (vaccinazioni, vitamine,micronutrienti etc) nei paesi a basso reddito, sono stati creati per una vita “migliore”.
Tuttavia, di solito questi interventi sono stati studiati e perciò conosciuti SOLO sugli effetti specifici e NON per i loro effetti complessivi sulla morbilità e mortalità.

In molte situazioni infatti, gli effetti sulla popolazione sono stati molto diversi dalle aspettative.
Come mai?
In realtà le aspettative sono una cosa,le osservazioni un’altra : il sistema immunitario previene di per sè,molto più che attraverso qualsiasi intervento esterno.

http://ije.oxfordjournals.org/content/43/3/645.abstract?sid=55d57633-466b-4d47-b82c-dc2e8207a662

PDF gratuito ed accessibile

http://ije.oxfordjournals.org/content/43/3/653.full.pdf+html

 

Nella letteratura medica, si esaltano da sempre le virtù della vaccinazione. Dopo aver letto questi libri, si rimane con l’impressione che nel corso del 1800 e nel 1900,esistessero piaghe rampanti che hanno provocato la morte a decine di persone,ma grazie ai vaccini,successivamente la realtà cambiò.

Questo è certamente quello in cui da sempre abbiamo creduto.Questa “verità” nella società è come ben sappiamo, un dato di fatto.

(Roman Bystrianyk & Suzanne Humphries, MD)

“E ‘difficile sottovalutare il contributo della vaccinazione per il nostro benessere. È stato stimato che se non fosse per le vaccinazioni infantili (contro difterite, pertosse, morbillo, parotite, il vaiolo, e rosolia, nonché la protezione offerta dai vaccini contro il tetano, il colera, la febbre gialla, la poliomielite, l’influenza, l’epatite B, la polmonite batterica , e la rabbia) i tassi di mortalità dell’infanzia probabilmente sarebbero tra il 20 e il  50%.  Infatti, nei paesi in cui la vaccinazione non è praticata, i tassi di mortalità tra i neonati ed  i bambini piccoli rimangono in quel livello. “ [1]


Paul Offit parla nel suo recente libro “Deadly Choices – How the Anti-Vaccine Movement Threatens Us All” su come il vaccino contro la pertosse abbia ridotto le morti dalla malattia da 7.000 solo a 30.

“La pertosse  è un’infezione devastante. Prima del vaccino, erano circa trecento mila i casi di pertosse, causando settemila morti ogni anno (quasi tutti  bambini piccoli). Ora, a causa del vaccino contro la pertosse, meno di trenta bambini muoiono ogni anno a causa della malattia. Ma i tempi stanno cambiando. “[2]

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Questo tipo di informazione si trova anche nelle riviste mediche. Un lungo studio sulla pertosse ed il vaccino contro la pertosse è stato pubblicato nel 1988 sulla rivista Pediatrics . Il primo paragrafo del documento afferma quanto segue:

“Negli Stati Uniti, la pertosse è stata controllata con successo mediante l’immunizzazione di massa di routine dei neonati e dei bambini. Nell’era prevaccino, ci sono stati dai 115.000 a 270.000 casi di pertosse e da 5.000 a 10.000 morti a causa della malattia ogni anno. Nel corso degli ultimi 10 anni, ci sono stati da 1.200 a 4.000 casi e 5-10 morti l’anno. “ [3]

Cosa significa questa affermazione? Grazie all’introduzione dei vaccini i morti sono diminuiti come pure i casi della malattia( in questo caso “grazie” al vaccino DTP).Chi crede a questa affermazione crede nella vaccinazione come beneficio,senza voler mettere in dubbio nulla.

Quali sono i dati reali ed effettivi? Perchè non dovremmo fidarci di queste affermazioni? Cosa dicono le tabelle?

Il problema di queste affermazioni è che non sono supportate da prove. Quando guardiamo i dati effettivi, vediamo altro. Benché molte persone siano morte a causa della pertosse nella prima parte del 1900, dal momento dell’introduzione del vaccino, il tasso di morte negli Stati Uniti è diminuito di oltre il 90 per cento. Utilizzando la fonte che è stata il riferimento per affermare tutto questo sul giornale Pediatrics, vediamo che il calo delle morti dalla vetta è stato di circa il 92 per cento prima dell’introduzione del vaccino DTP. [4]

IL 92% DEL TASSO DI MORTE SI E’ RIDOTTO PRIMA DELL’INTRODUZIONE DEL VACCINO DTP

1a

Il numero effettivo di morti dal momento dell’introduzione del vaccino DTP era di circa 1.200 e non i 5.000 e 10.000 varie volte citati.

Un punto ulteriormente importante da notare è la riduzione della mortalità (per pertosse) ogni anno, a prescindere dall’introduzione di questo vaccino.Guardando i grafici evince questa realtà,l’introduzione del vaccino,non ha portato a nessuna tendenza al ribasso,questo fenomeno era fortunatamente iniziato prima.

Un’altra serie di dati a partire dall’inizio del 20° secolo, mostrano la mancata riduzione di mortalità dei vaccini ancora più drammaticamente. Qui si può vedere che il tasso di mortalità era sceso di oltre il 98% prima dell’uso nazionale della vaccinazione DTP nel 1950.

IL TASSO DI MORTALITA’ ERA SCESO OLTRE IL 98% PRIMA DELL’USO DEL VACCINO DTP 

1b

L’Inghilterra iniziò con il mantenere le statistiche nel 1838 (62 anni prima erano state riunite le statistiche ufficiali statunitensi). Guardando questi dati, possiamo notare, che il tasso di mortalità per le malattie infettive era alto nel corso del 1800 ed è diminuito dalla metà del 1800 alla metà del 1900 arrivando quasi a zero. Guardando i dati di mortalità per pertosse in Inghilterra, i decessi sono diminuiti di oltre il 99% prima di qualsiasi vaccino.

 

I DECESSI DIMINUIRONO DI OLTRE IL 99% PRIMA DELL’INTRODUZIONE IN INGHILTERRA DI QUALSIASI VACCINO 

1c

Nel caso del morbillo, vediamo una riduzione del tasso di mortalità di quasi il 100 %

1d

I tassi di mortalità sono diminuiti prima della vaccinazione. Nel caso della scarlattina e di altre malattie infettive, i decessi sono diminuiti quasi a zero, senza alcuna vaccinazione su larga scala.

1cc

Purtroppo, queste credenze errate, hanno da sempre portato a fidarsi della vaccinazione, credendo a tutto ciò che ci viene da sempre propinato,non chiedendo e non visionando mai dati,grafici o tabelle come queste.

Da sempre si crede nella virtù della vaccinazione,la quale ha debellato le malattie,senza riflettere su altri fattori,che in realtà hanno causato la mortalità a diminuire.

Questi fattori sono l’igiene, i servizi igienico-sanitari, la nutrizione, il diritto del lavoro,l’ elettricità, la clorazione, la refrigerazione, la pastorizzazione, e molti altri aspetti che oggi generalmente diamo per scontati come parte della vita moderna.

Il miglioramento del tasso della mortalità aveva molto poco a che fare con la medicina.

Un rapporto 1977 ha stimato che, nel migliore dei casi, circa il 3% del declino della mortalità per malattie infettive potrebbe essere attribuito alle cure mediche moderne.


“In generale, le misure mediche (sia chemioterapici e profilattici) sembrano aver contribuito poco al calo generale della mortalità negli Stati Uniti dal 1900 circa-avendo in molti casi stati introdotti diversi decenni dopo un netto calo si era già messo in e non avere influenza rilevabile nella maggior parte dei casi. Più in particolare, con riferimento a questi cinque requisiti (influenza, polmonite, difterite, pertosse, la poliomielite e) per i quali il calo della mortalità appare sostanziale dopo il punto di intervento e sul presupposto improbabile che tutto questo calo è attribuibile alla intervento. . . si stima che al massimo 3,5 per cento del declino totale della mortalità dal 1900 potrebbe essere attribuita a misure mediche introdotte per le malattie considerate qui. “ [5]

L’enfasi del pensiero che i vaccini abbiano salvato l’umanità  è in parte costruita su questo pensiero radicato. Il fatto che le morti a causa delle malattie infettive siano diminuite  molto prima dell’introduzione e uso dei vaccini e antibiotici, viene del tutto ignorato.

Questo errore nello studio e nella ricerca ha creato una situazione dalla quale trarre insegnamento sulla cura giusta delle infezioni e malattie in maniera corretta,ma non è stata compresa; le percentuali continuano ad essere ignorate continuandoci a basare su quell’1% di probabilità di rischio con o senza vaccino. Ci basiamo sempre sulle “probabilità” e non sui dati.

Tuttavia,qualcuno continua ad affermare che non siano i vaccini la causa del caso della mortalità per le malattie infettive ma altro il quale “erroneamente” viene ignorato.

Non c’è la voglia di conoscere e sapere,capire in realtà come tutti questi fattori abbiano agito fino ad oggi.

Prendiamo la pertosse come esempio. Nel 1979 la Svezia abolì l’uso del vaccino DTP sulla base della non efficacia e pericolosità.

La paura, naturalmente, era l’aumento del tasso di mortalità in concomitanza ai tassi inferiori delle vaccinazioni.

Una lettera del 1995 di Victoria Romanus all’Istituto Svedese per il Controllo delle Malattie Infettive indicò che il tasso di mortalità per pertosse era vicino allo zero. La popolazione svedese era di 8,294,000 nel 1979 e 8,831,000 da 1995. Dal 1981 al 1993, otto bambini furono i casi registrati come decessi per pertosse.

Questo dato porterebbe ad una media di circa 0.6 bambini per anno deceduti a causa della pertosse. Questi numeri mostrano una grande disparità sui dati dei decessi che in Svezia erano approssimativamente di 1 su 13,000,000 in assenza del programma di vaccinazione nazionale. [6]

In un altro caso, la copertura vaccinale DTP in Inghilterra è scesa da circa il 78% fino al 30 o 40%  a causa delle preoccupazioni per la sicurezza del suddetto vaccino.

  • Gli anni 1976-1980 sono stati quelli in cui i tassi di vaccinazione avevano raggiunto il livello più basso.

Utilizzando le statistiche ufficiali, il numero dei decessi in quegli anni è pari a 35. Il numero dei decessi precedenti (nei cinque anni precedenti ovvero 1971-1975), mentre i tassi di vaccinazione erano più alti è pari a 55, ovvero circa 1,5 volte superiore rispetto a quando i tassi di vaccinazione erano più bassi. [7]

La triste verità è che la pertosse,è endemica ma non è scomparsa. Un enorme numero di persone contraggono ancora il Bordetella pertussis.

“Anche se la pertosse tradizionalmente è stata considerata una malattia dell’infanzia, è stato ben documentato quasi un secolo fa il riconoscimento della stessa come una tra le cause importanti di malattie respiratorie negli adolescenti e negli adulti, inclusi gli anziani. A causa di immunità calante, adulti e adolescenti possono contrarre la pertosse potendo capire se la si contrae naturalmente o tramite vaccinazione”.  [8]

 

Concentriamoci su un’altra malattia: il morbillo.

Tenete a mente che nel 1963, quasi nessuno è morto da morbillo. Nel corso di quest’anno, l’intera New England aveva avuto solo cinque decessi (Maine: 1, New Hampshire: 0, Vermont: 3, Massachusetts: 0, Rhode Island: 1, Connecticut: 0) che sono stati attribuiti al morbillo. [9]

I morti per  asma (“asthma”) erano in realtà 56 volte maggiori ai decessi a causa del morbillo nel corso di tale anno.

Ma il declino dell’incidenza grazie al vaccino,come sostenitori sottolineano c’è stato? Ci sono alcuni grafici che si possono trovare su Internet che affermano una lieve diminuzione dell’incidenza.Guardando i dati di incidenza più completi, possiamo vedere un calo di incidenza nel 1963 in concomitanza  all’introduzione del vaccino contro il morbillo.

1e

L’incidenza del Morbillo ha subito un calo dopo 1963. Visionando il grafico ci chiediamo se questo calo abbia a che fare con l’introduzione e l’uso del vaccino.

Il primo vaccino contro il morbillo,conteneva il virus “ucciso”, ed era un vaccino contenente alluminio e formaldeide.

Uno studio del 1967 ha rivelato che il vaccino potrebbe causare la polmonite così come l’encefalopatia (infiammazione del cervello).

“La polmonite è un riscontro comune. La febbre è grave e persistente e il grado di mal di testa (quando presente), suggerisce un coinvolgimento del sistema nervoso centrale. In effetti è stato trovato un paziente, esaminato con EEG, e constatando un’attività anormale e disturbata del cervello (encefalopatia). I risultati spiacevoli riguardanti la suddetta vaccinazione erano imprevisti,ma il verificarsi di questi casi avrebbero dovuto imporre un maggiore controllo ed una restrizione sull’uso del medesimo. Ora il vaccino con virus inattivato per il morbillo,non dovrebbe essere più consigliato e somministrato”. [10]

I vaccini contenenti virus “uccisi” sono stati rapidamente accantonati. [11]

C’erano tuttavia dei problemi significativi anche con i vaccini contenenti virus “vivi”, verificando l’eruzione cutanea della malattia in circa la metà dei riceventi la vaccinazione (constatando sostanzialmente l’equivalente di un caso di morbillo).

Il 48% delle persone ha avuto eruzioni cutanee, e l’83% ha contratto febbre alta successiva all’iniezione.

Qui la domanda che ci chiediamo da tempo: Come mai un calo d’incidenza dei casi di morbillo così drastico dopo l’introduzione del vaccino nel 1963?

Nel 1960, ci si aspettava attraverso la vaccinazione l’immunità permanente; sappiamo bene che così non è mai stato.

“The United State Public Health Service” (Il Servizio Sanitario Pubblico) diede  licenza ad un nuovo vaccino contenente virus “vivi” contro il morbillo. Anche se diversi vaccini “vivi” furono concessi in licenza dal 1963, questo venne considerato dagli epidemiologi come “il miglior vaccino presente finora per ridurre al minimo gli effetti collaterali (trattando la tematica dell'”immunità a vita”). [12 ]


 “Il morbillo, sarà quasi eradicato dalla maggior parte delle zone del paese tra un anno, i funzionari del Servizio Sanitario Pubblico degli Stati Uniti prevedono affinchè avvenga questo. Nonostante l’esistenza di più di 12 milioni di bambini suscettibili, la vaccinazione del “diritto” potrebbe spazzare via la malattia, secondo il dottor Robert J. Warren del Communicable Disease Center di Atlanta. “[13]

 

Dopo oltre dieci anni,l’obiettivo di eradicazione non è ancora stato raggiunto. Diverse le epidemie ripetute negli Stati Uniti.

“Nel 1989 la nuova teoria sulla mancata eliminazione di questa malattia,riguardava la non efficacia dei precedenti vaccini. Nel 1989 il Dr. Feigin del Texas Children Hospital dichiarò che il vaccino del 1963 “non era ampiamente efficace”;medesima idea per il vaccino del 1967  affermando la perdita dell’efficacia se non adeguatamente refrigerato”. [14]

Nello stesso anno, dopo l’uscita e l’uso dei tre tipi di vaccini contro il morbillo,gli scienziati dichiararono che una sola dose non sarebbe stata efficace e di farne conseguenzialmente due. Essi inoltre raccomandarono la vaccinazione a tutte le persone al di sotto dei 32 anni spiegando l’inefficacia delle precedenti ricevute.

  • Quindi si può parlare di calo dell’incidenza del morbillo prima del 1963? Guardando i dati di incidenza di morbillo, la linea di tendenza mostra che l’incidenza era in declino.

1f


Infatti, se si fosse mantenuta quella linea di tendenza,avremmo visto il calo dell’incidenza del morbillo toccare lo zero, intorno agli anni 2000.

Questo è in realtà l’anno in cui il CDC  dichiarato l’eliminazione del morbillo dagli Stati Uniti.

Quindi sono stati tutti questi vaccini la motivazione dell’affrontare e dell’aver affrontato tutti li sforzi,i costi e tutte le reazioni avverse? Tutto questo per una malattia considerata mite in quegli anni?

Quando si ascoltano discorsi sulla vaccinazione, viene spesso propinata la storia della stimolazione anticorpale; ovvero la stimolazione degli anticorpi crea una “memoria della malattia” mettendo il corpo nelle condizioni di saperla affrontare “evitandola” in un futuro.

Bisognerebbe conoscere il Sistema Immunitario poiché non basta sapere cosa siano gli anticorpi per capirne bene il suo funzionamento. Il sistema immunitario è un molto complesso, un’entità ancora poco compresa, composto di molte linee cellulari diverse, ciascuna produce diverse sostanze chimiche che vengono rilasciate nel sangue. Queste sostanze chimiche sono utilizzate dal corpo e sono influenzati da età, stress, stato nutrizionale, ambiente, e tutta una serie di fattori che vengono capiti a malapena.

“. . . il sistema immunitario rimane una scatola nera “, dice Garry Fathman, MD, professore di immunologia e reumatologia e direttore associato dell’Istituto di Immunologia, Trapianti e infezione. 

E ‘incredibilmente complesso; ci sono almeno 15 diversi tipi di cellule interagenti che rilasciano decine di differenti molecole nel sangue per comunicare tra loro e per combattere.

All’interno di ciascuna di queste cellule siedono decine di migliaia di geni la cui attività può essere alterata per età, l’esercizio fisico, l’infezione, stato vaccinale, la dieta, lo stress, e altro . Questo e molto altro,e noi non conosciamo quello che la maggior parte di loro  fanno, o dovrebbero fare. . . “ [15]


Sistema

Il sistema immunitario è tradizionalmente diviso nel sistema immunitario umorale (coinvolto con anticorpi) e il sistema immunitario cellulare che non comporta anticorpi ma comporta l’attivazione di varie cellule, come cellule killer naturali.

Quello che sappiamo è che, contrariamente alla credenza popolare, gli anticorpi non sono necessari per la guarigione dal morbillo.

“. . . bambini con carenza di anticorpi,contraggono abbastanza banalmente malattie come il morbillo,attraversano la caratteristica eruzione cutanea e poi un recupero normale. Inoltre, esse non sono eccessivamente inclini alla reinfezione. Sembra quindi che l’anticorpo del siero, comunque in qualsiasi quantità, non serva  per impedire l’eruzione cutanea,né  il normale recupero dalla malattia,né per impedirne la reinfezione. “ [16]

I bambini con un deficit di produzione di anticorpi (agamma-globulinemia), recuperano normalmente dal morbillo proprio come i produttori di anticorpi normali, e ciò è stato riconosciuto fin alla fine del 1960. Ma la risposta anticorpale è davvero l’unica cosa di cui si parlava enfatizzando la buona causa dei vaccini. 

“Una delle scoperte più sconcertanti in medicina clinica, fu la constatazione che i bambini con congenita agamma-globulinaemia,contraevano il morbillo in maniera normale,mostrando la consueta sequenza di sintomi e recupero,oltre ad immunità “. [17]


Per visualizzare il seguente video cliccare sulla fonte

 http://www.omsj.org/blogs/hood12nov

youtube2


Come fa la nutrizione a giocare un ruolo nella malattia?

  • Scoperto nel 1920, la vitamina A fu soprannominata la vitamina “anti-infettiva”. Essa sola ha un enorme impatto sulle morti per morbillo. Negli anni 1990, una riduzione della mortalità dal 60 al 90%  è stata confermata nei casi di ospedalizzazione per morbillo nei paesi poveri con somministrazione di Vitamina A.

“Analisi combinate hanno mostrato che dosi massicce di vitamina A somministrate ai pazienti ricoverati con morbillo, siano state associate ad una riduzione di circa il 60% del rischio di mortalità generale, e con una riduzione di circa il 90% tra i neonati. La somministrazione di vitamina A ai bambini che hanno sviluppato una polmonite prima o durante l’ospedalizzazione, ha ridotto la mortalità di circa il 70% rispetto ai bambini di controllo. “ [18]

Il consumo di frutta e verdura ricchi di vitamina C è stato un altro fattore di riduzione delle malattie e riduzione della mortalità. Esperimenti effettuati nel 1940 hanno dimostrato che la vitamina C è efficace contro il morbillo, soprattutto se usato in dosi più elevate.

“Durante un’epidemia [di morbillo] la vitamina C è stata usata per la profilassi e tutti quelli che hanno ricevuto fino a 1000 mg. ogni sei ore, per via endovenosa o intramuscolare, erano protetti dal virus. Dato per bocca, 1000 mg. in succo di frutta ogni due ore non era protettiva se non è stato dato tutto il giorno. Si è inoltre riscontrato che 1000 mg. per bocca, 4-6 volte al giorno, potrebbe modificare l’attacco; con la comparsa di macchie di Koplik e febbre, se l’amministrazione è stata aumentata a 12 dosi ogni 24 ore, tutti i segni e sintomi sarebbero scomparsi in 48 ore. “ [19]

Nei primi anni del 1900, altri trattamenti sono stati utilizzati con successo per il morbillo. Nel 1919 il Dr. Drummond ha affermato che l’olio di cannella sia una profilassi efficace contro il morbillo.

“E ‘stata la mia pratica, quella di prescrivere in caso di morbilità,l’olio di cannella.Nella maggior parte dei casi la persona così trattata non ha contratto la malattia,e quando c’era,la forma era molto lieve. “ [20]

Nutrizione e altri fattori hanno un grande impatto sul morbillo, quindi perché  dare merito alla vaccinazione?

Uno studio del 2009 pubblicato in Proceedings della Royal Society, ha studiato quello che potrebbe accadere conseguentemente al calo dell’immunità nonostante la vaccinazione nei bambini.

“Possiamo prevedere che la vaccinazione avrà due effetti contrastanti. . . si ridurrà il numero dei neonati suscettibili,avendo perciò alcuni benefici di salute pubblica, riducendo il numero dei casi nei bambini. Tuttavia, questa riduzione porterà ad una riduzione nel promuovere e quindi una maggiore suscettibilità alle infezioni nelle classi di età più avanzata. Quando                       l’ immunità diminuisce, la vaccinazione ha un impatto molto più limitato dal numero medio di casi.Per alti livelli di vaccinazione (superiore all’80%) e livelli moderati di immunità calante (maggiore di 30 anni), i cicli di epidemia di grandi dimensioni possono essere indotti. “ [21]

Uno studio del 1984 [22] ha riferito che entro il 2050, la proporzione di persone suscettibili al morbillo possa essere maggiore.

A causa della zelanti polarizzazione pro-vaccino che permea la società, le vere forze che hanno spinto il maggiore calo dei decessi per malattie infettive non sono riconosciute. 


 

Bibliografia:

1. Irwin W. Sherman, Twelve Diseases That Changed Our World, 2007, p. 66.
2. Paul A. Offit, MD, Deadly Choices—How the Anti-Vaccine Movement Threatens Us All, 2011, p. xii.
3. James D. Cherry, MD MSc; Philip A. Brunell, MD; Gerald S. Golden, MD; and David T. Karzon, MD, “Report on the Task Force on Pertussis and Pertussis Immunization—1988,” Pediatrics, June 1988, vol. 81, no. 6, Part 2, p. 939.
4. Historical Statistics of the United States Colonial Times to 1970 Part 1, Bureau of the Census, 1975, pp. 77.
5. John B. McKinlay and Sonja M. McKinlay, “The Questionable Contribution of Medical Measures to the Decline of Mortality in the United States in the Twentieth Century,” The Milbank Memorial Fund Quarterly, Health and Society, vol. 55, no. 3, summer 1977, p. 425.
6. Letter from Victoria Romanus, MD, PhD, Department of Epidemiology Swedish Institute of Infectious Disease Control, Stockholm Sweden, August 25, 1995.
7. Record of Mortality in England and Wales for 95 Years as Provided by the Office of National Statistics, 1997; Health Protection Agency Table: Notification of Deaths, England and Wales, 1970–2008.
8. Edward Rothstein, MD, and Kathryn Edwards, MD, “Health Burden of Pertussis in Adolescents and Adults,” Pediatric Infectious Disease Journal, vol. 24, no. 5, May 2005, p. S44.
9. Vital Statistics of the United States 1963, Vol. II—Mortality, Part A, pp. 1–18, 1–19, 1–21.
10. Vincent A. Fulginiti, MD; Jerry J. Eller, MD; Allan W. Downie, MD; and C. Henry Kempe, MD, “Altered Reactivity to Measles Virus: Atypical Measles in Children Previously Immunized with Inactivated Measles Virus Vaccines,” Journal of the American Medical Association, vol. 202, no. 12, December 18, 1967, p. 1080.
11. “Measles Vaccine Effective in Test—Injections with Live Virus Protect 100 Per Cent of Children in Epidemics,” New York Times, September 14, 1961.
12. “Thaler to Hold State Senate Hearing to Find Fastest Way to Expedite Plan,” New York Times, February 24, 1965.
13. Jane E. Brody, “Measles Will Be Nearly Ended by ’67, U.S. Health Aides Say,” New York Times, May 24, 1966.
14. Lisa Belkin, “Measles, Not Yet a Thing of the Past, Reveals the Limits of an Old Vaccine,” New York Times, February 25, 1989.
15. B. Goldman, “The Bodyguard: Tapping the Immune System’s Secrets,” Stanford Medicine, summer 2011.
16. P. J. Lachmann, “Immunopathology of Measles,” Proceedings Royal Society of Medicine, vol. 67, November 1974, p. 1120.
17. “Measles as an Index of Immunological Function,” The Lancet, September 14, 1968, p. 611.
18. Wafaie W. Fawzi, MD; Thomas C. Chalmers, MD; M. Guillermo Herrera, MD; and Frederick Mosteller, PhD, “Vitamin A Supplementation and Child Mortality: A Meta-Analysis,” Journal of the American Medical Association, February 17, 1993, p. 901.
19. Fred R. Klenner, MD, “The Treatment of Poliomyelitis and Other Virus Diseases with Vitamin C,” Southern Medicine & Surgery, July 1949.
20. “Cinnamon as a Preventive of Measles,” American Druggist Pharmaceutical Record, New York, November 1919, p. 47.
21.J. M. Heffernan and M. J. Keeling, “Implications of Vaccination and Waning Immunity,” Proceedings of the Royal Society B, vol. 276, 2009.
22. D. L. Levy, “The Future of Measles in Highly Immunized Populations: A Modeling Approach,” American Journal of Epidemiology, vol. 120, no. 1, July 1984, pp. 39–48.


 

FONTE

  • WWW.OMSJ.ORG

ALLEGATI

  • Il vaccino del vaiolo: le origini
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La modalità di conservazione dei vaccini e i loro danni

I DANNI CAUSATI DAI VACCINI

Veniamo ora ai danni che potenzialmente possono provocare i vaccini pediatrici.

La modalità di conservazione dei vaccini

vaccino (1)


Il primo importante problema dei vaccini riguarda la loro modalità di conservazione, in merito alla quale la regione Emilia-Romagna nella famosa delibera nr. 256 del 13-03-2009 ha ampiamente evidenziato agli operatori sanitari l’importanza di “disporre nella sede vaccinale di attrezzature indispensabili atte a garantire il mantenimento della catena del freddo e a rivelare una sua eventuale interruzione”.

Si consideri che inizialmente i vaccini vengono spediti dalla casa produttrice alle Ausl, che li stoccano in grandi magazzini e da qui spediti alle varie sedi vaccinali. Lungo tale percorso la catena del freddo non deve mai essere interrotta. Mi sorge spontanea una domanda: come fanno ad accorgersi dell’interruzione?

Non è il caso che la delibera regionale (o meglio una legge nazionale) specifichi meglio, imponendole e non lasciandole alla buona volontà delle Ausl, quali debbano essere le tipologie di strumenti da adottare per rilevare l’interruzione e che si faccia carico di identificare uno standard procedurale non dico a livello nazionale ma quantomeno a livello regionale? A noi chi ci dice che l’interruzione sia stata rilevata e che a seguito di tale evento i vaccini siano stati buttati? A proposito, quali sono le modalità di smaltimento previste, visto che ai sensi del Dpr 15 luglio 2003 nr. 254 sono considerati rifiuti pericolosi a rischio infettivo? Mi piacerebbe sapere dove sono andate a finire le innumerevoli dosi di vaccino anti-suina non utilizzate.

I vaccini hanno una scadenza che va monitorata e devono essere stoccati nel frigorifero secondo una precisa procedura: non vanno posizionati negli sportelli ma nella parte centrale del frigorifero, non ammassati. Le celle frigorifere devono essere di capacità adeguata tenendo presente che ogni cella non dovrebbe venire riempita per più della metà della sua capacità. Vanno inoltre lasciati spazi vuoti tra le confezioni e fra queste e le pareti, ecc., ecc.

Sempre e solo da un punto di vista matematico, si può dire che le variabili in gioco, solo per la corretta conservazione dei vaccini siano davvero tante. Se poi aggiungiamo che la professionalità del nostro sistema sanitario non sempre è al top, mi vengono i brividi (e non di freddo) a pensare che, ripeto, non esista un sistema (procedura + attrezzature + controlli) standard replicato in tutte le sedi vaccinali.

La delibera in questione indica che gli strumenti di rilevazione delle temperature devono essere applicati ai frigoriferi, ma forse sarebbe meglio applicarli sulle confezioni dei vaccini, in modo che il rilevatore segua sempre il vaccino in ogni istante della sua esistenza, trasporto e conservazione, vista l’importanza VITALE della questione.

D’altronde lo si fa già con le bottiglie di vino: alcune aziende applicano sulla bottiglia un rilevatore di temperature che traccia le temperature minima e massima a cui la bottiglia viene sottoposta durante il trasporto o la conservazione, che restano visibili a chi le acquista, al fine di garantire al consumatore finale di acquistare un prodotto non alterato da una cattiva conservazione. Se lo si fa per il vino non vedo perché non lo si possa fare per i vaccini. Ma facciamo finta che da questo punto di vista sia andato e che andrà sempre tutto bene e iniziamo ad analizzare i possibili danni dei vaccini.

Le ultime sentenze sui danni da vaccino

 

sentenze

La Corte d’appello di Torino a luglio 2012 ha ammesso un risarcimento da 1,8 milioni di euro nei confronti di una ragazza di 29 anni, in stato vegetativo da 24 dopo la vaccinazione antidifterica/antitetanica eseguita nel 1988, con l’aggravante di un riconosciuto errore medico per la mancata somministrazione di cortisone alle prime manifestazioni di crisi seguite alla vaccinazione.

Il Tribunale di Rimini con la sentenza n. 2010\148, Ruolo n°2010\0474, Cron. N° 2012\886 ha condannato il ministero della Salute a risarcire la famiglia del piccolo B.V., riconoscendo un nesso di causalità tra il vaccino trivalente (contro morbillo, parotite e rosolia) a cui venne sottoposto nel 2004 e l’autismo insorto successivamente. Nesso di causalità: il tribunale non si è sostituito ai medici e alla ricerca medica, per cui è inutile che da più parti si cerchi di screditare la sentenza adducendo il fatto che il giudice non abbia competenza in materia, perché lui si è limitato esclusivamente, come i genitori del bimbo, a constatare che prima della vaccinazione stava benissimo e poi è diventato autistico, punto.

Il bambino avrebbe iniziato a manifestare sintomi preoccupanti (diarrea e nervosismo) il giorno stesso della vaccinazione, mentre tra il 2004 e il 2005 sarebbero sopraggiunti segni di grave disagio psico-fisico fino al riconoscimento, il 31 agosto 2007, dell’invalidità totale e permanente al 100%. Che questo fosse riconducibile alle vaccinazioni praticate lo affermava già lo specialista Niglio nel giugno 2008 e a confermarlo arrivava, un anno dopo, anche lo specialista Montanari.

Che tale condizione fosse riconducibile “con ragionevole probabilità scientifica” alla somministrazione del vaccino MPR avvenuta presso la Asl di Riccione è stata poi la valutazione dell’ausiliare medico-legale, che per i giudici va accolta. La sentenza ha suscitato grande clamore non solo in Italia, ma in tutto il mondo (cercate in internet “autism vaccine” e salteranno fuori una sfilza di articoli e discussioni inerenti la sentenza di Rimini). Persino il Daily Mail in Inghilterra l’ha ripresa in un articolo del 16 giugno 2012 intitolato “MMR: A mother’s victory.”

 

Questi sono solo alcuni esempi, se ne possono trovare altre di sentenze di questo tipo. Quello invece che non ci è dato sapere con trasparenza dal Ministero della Salute è quanti e quali siano i casi accertati, ovvero denunciati, di reazioni avverse e di danni da vaccino. Si tenga presente di un aspetto molto importante: ora che grazie a organizzazioni e personalità mediche esterne al sistema sanitario nazionale si inizia a informare i cittadini e ora che i media riprendono tali sentenze, le denunce crescono.

Ma è comunque molto probabile che i casi reali di danni da vaccini siano nettamente più alti di qualsiasi stima o dato ufficiale che il Ministero un giorno volesse farci la cortesia di comunicare. Quello che ho trovato è il ”Rapporto sulla sorveglianza post-marketing 2009-2010” dell’AIFA.

Segnalare le reazioni avverse

farmacovigilanza1


Se vostro figlio ha avuto una reazione avversa insorta dopo la vaccinazione potete (anzi dovete) segnalarla ai responsabili del sistema di Farmacovigilanza. Nella seguente pagina dell’agenzia del farmaco è spiegato nel dettaglio come fare:

http://www.agenziafarmaco.gov.it/it/content/modalit%C3%A0-di-segnalazione-delle-sospette-reazioni-avverse-ai-medicinali.

Le reazioni avverse ai vaccini possono avvenire in un lasso di tempo molto variabile a seconda della loro gravità:

  • entro un intervallo di tempo breve (minuti): anafilassi, episodi sincopali, crisi d’ansia
  • entro un un intervallo di tempo più lungo (ore o giorni): reazioni locali, febbre alta, vomito, convulsioni

Per quanto riguarda l‘insorgenza di problematiche complesse che investono in maniera permanente il sistema nervoso o digestivo, come per es.sindrome di Guillain-Barrè, malattie demielinizzanti, SIDS, autismo, ma anche celiachia, allergie, ecc, dipende molto da quando i genitori iniziano ad accorgersene e da quando i medici riescono ad effettuare una diagnosi precisa.

Si può parlare anche di qualche anno. Come successo al piccolo B.V. della sentenza del Tribunale di Rimini, il problema si è manifestato subito con sintomi lievi per poi peggiorare progressivamente nell’arco di 3 anni. Eventi fatali come la SIDS (morte in culla), che viene trattata nei paragrafi successivi di questo capitolo, possono avvenire dopo 1 giorno o diversi mesi dalla vaccinazione.

Se avete già letto il rapporto AIFA 2009-2010 linkato al paragrafo precedente, a pag. 29 viene presentato il caso di una bimba che a 2 mesi aveva presentato convulsioni 3 ore dopo la vaccinazione con esavalente, deceduta nove mesi dopo improvvisamente in pieno benessere (SIDS). Purtroppo, la verità, come meglio approfondito nei successivi paragrafi, è che non esistono nè studi tossicologici di breve periodo, nè tantomeno studi di lungo periodo sulle possibili reazioni avverse.

  • I Servizi delle ASL predisposti alle vaccinazioni sono soliti assicurare che i vaccini non causano alcun effetto indesiderato importante e, se ciò accade, è un evento eccezionale. Quindi, ci viene chiesto di vaccinare i nostri figli garantendoci che i vaccini sono utili, necessari e innocui. Però i vaccini sono farmaci e sappiamo che non esistono farmaci senza effetti indesiderati.In Italia, le vaccinazioni obbligatorie per Legge sono 4 (vaccini contro difterite, tetano, poliomielite ed epatite B), ma vengono somministrati, senza alcuna spiegazione, inizialmente 7 vaccini (quelli precedenti, più i vaccini contro pertosse, emofilo B e pneumococco), poi altri 5 (vaccini contro morbillo, parotite, rosolia, meningococco C e varicella) e annualmente viene caldamente proposto spesso anche quello contro l’influenza. In tutto, vengono fatti passare implicitamente come obbligatori e inoculati, circa 25 antigeni vaccinali (compresi i richiami) nei primi 15 mesi di vita del bambino. I genitori sono invitati a firmare il consenso “informato” prima di vaccinare i loro figli, ma non sono assolutamente informati dei possibili danni vaccinali se non in modo superficiale e rapido. Inoltre, se chiedono che il medico vaccinatore firmi lui stesso un documento in cui dichiara quello che assicura a voce, e cioè che il vaccino non recherà alcun danno al bambino, si rifiuterà categoricamente di firmare. Quello che è peggio, è che lo stesso Ministero della Salute non dispone di dati nazionali sulla reale incidenza annua dei danni da vaccinazione. Eppure, i medici che si interessano di questo problema ricevono innumerevoli richieste di intervento nei riguardi di svariati effetti indesiderati, alcuni lievi e altri gravissimi, alcuni di breve durata e altri irreversibili, che fanno pensare che questo problema sia tutt’altro che eccezionale. Inoltre, sono sempre più numerose le domande di indennizzo che i medici legali di questo settore ricevono da genitori convinti che i vaccini eseguiti abbiano gravemente danneggiato loro figlio. Tutti i genitori che ci contattano a causa di un danno vaccinale affermano che prima di allora non sapevano assolutamente nulla del rischio che correvano con la vaccinazione, perché il consenso che essi stessi hanno dato all’atto della vaccinazione ero un consenso ben poco “informato“. Infine, sappiamo anche che la maggior parte dei genitori riferisce di aver avvisato il proprio medico di fiducia dell’evento avverso, ma di non essere stati né considerati né creduti ed è pertanto palese che in questi casi il danno vaccinale non venga segnalato agli organi di Farmacovigilanza competenti. Cogliamo l’occasione per ricordare al Lettore che esiste una scheda che deve essere compilata da tutti i cittadini in caso di reazioni al vaccino. La scheda va scaricata dal seguente sito dell’AIFA:
  • http://www.agenziafarmaco.gov.it/it/content/modalit%C3%A0-di-segnalazione-delle-sospette-reazioni-avverse-ai-medicinali.

Oltre alla compilazione della scheda AIFA (che però invitiamo nuovamente tutti a compilare anche se il danno/disturbo vaccinale è avvenuto in passato), data la grave carenza di raccolta dati che esiste nel nostro Paese diversamente da quanto accade negli altri Stati, abbiamo pensato di contribuire anche noi nel far conoscere ai genitori questo loro dovere di segnalare i danni vaccinali e nello stesso tempo noi stessi desideriamo conoscere la realtà italiana su questa piaga che affligge talvolta gravemente alcune famiglie, perché pensiamo che non possiamo continuare a vaccinare i nostri figli senza sapere quanto questo trattamento sia dannoso! Pertanto, abbiamo pensato di organizzare un semplice ma capillare Censimento Nazionale dei Danni da Vaccini in modo da poter rendere noti, alle Autorità Sanitarie e anche ai genitori stessi, i dati sull’entità di questo grave problema che minaccia la salute di molti nostri figli. Il CoRIV (Coordinamento per la Ricerca e l’Informazione sulle Vaccinazioni) chiede pertanto a tutti i genitori, a tutti coloro che hanno un familiare che è stato colpito da un danno vaccinale e a tutte le Associazioni sensibili a questo problema, di compilare la scheda seguente. La scheda va compilata non solo da coloro che hanno un familiare attualmente danneggiato da una vaccinazione, ma anche nel caso un loro familiare sia stato danneggiato o anche solo disturbato in precedenza e ora è guarito o, disgraziatamente, deceduto.

QUALI SONO I DANNI O DISTURBI VACCINALI CHE DESIDERIAMO CENSIRE?

Vogliamo conoscere tutti i danni o disturbi vaccinali, sia quelli recenti sia quelli accaduti molti anni fa. Non desideriamo raccogliere solo i danni vaccinali gravi, ma anche quelli lievi, passeggeri e/o localizzati, perché gli studi scientifici eseguiti su questo settore raccolgono tutte le reazioni avverse causate da una vaccinazione. Non ci interessano solo i danni vaccinali riconosciuti dal pediatra o dall’ASL, ma, oltre a questi, anche tutti i disturbi che i genitori hanno attribuito al vaccino o comunque che sono insorti in conseguenza della vaccinazione: da poche ore dopo, a molti giorni dopo (a tale scopo, per cercare di non attribuire ai vaccini disturbi o danni impropri, consigliamo di leggere la tabella B finale: Guida all’individuazione di un danno da vaccino). Non ci interessano solo i disturbi o danni organici veri e propri, ma anche i disturbi caratteriali o del sonno o dei ritmi di vita che sono insorti dopo la vaccinazione. La scheda richiede pochi minuti per essere compilata e diventerà uno strumento molto chiarificatore per sensibilizzare la gente e le Autorità competenti sul grave problema dei danni da vaccino.

I risultati di tale censimento verranno resi noti alle Autorità Sanitarie e ai genitori stessi. Infine una considerazione banale ma doverosa: è evidente che ogni bimbo ha delle sue specificità ed è diverso da qualsiasi altro bimbo. Per tale motivo alcuni bimbi vaccinati non svilupperanno mai reazioni avverse di alcun tipo, mentre altri sì, chi in forma più leggera, chi più grave. Dipende da molti fattori, tra cui per es. il peso, la maggiore o minore maturazione del sistema nervoso e immunitario, fattori genetici predisponenti tra cui quelli ereditabili dai genitori, allergie latenti, ecc., così come un nato prematuro, essendo meno sviluppato, ha certamente più probabilità di andare incontro a reazioni avverse. L’attenzione quindi va posta essenzialmente sulla tipologia di potenziali reazioni avverse e sulla loro gravità, rapportate all’incidenza delle malattie infettive per cui ci si dovrebbe vaccinare.

Cosa contengono i vaccini

laboratorio-analisi

 


Nei vaccini c’è il mercurio, che è contenuto in un conservante che si chiama Thimerosal, ovvero mercurio tiolato di sodio, mertiolato, etilmercuriotiosalicilato, sodio timerfonato.

Lo si trova nei vaccini contro il tetano, difterite, pertosse, antiepatite B e antiinfluenzale. E’ usato da oltre 70 anni in tanti altri farmaci. Inoltre negli adiuvanti (sostanze usate nella pratica di laboratorio per potenziare le risposte immunitarie dell’organismo; iniettati con la sostanza verso la quale si vuole immunizzare l’organismo, possono agire rendendone più lento l’assorbimento e quindi più efficace la produzione di anticorpi, oppure possono esercitare un’azione generica di stimolo sul sistema immunitario) usati nei vaccini pediatrici compaiono anche l’alluminio e la formaldeide.

Per far capire in maniera semplice il livello di pericolosità e tossicità del mercurio, si pensi che, recependo una direttiva UE del 2007, da aprile 2009 in Italia è vietata la vendita di termometri al mercurio.

Partiamo dalle leggi degli stati e dalle disposizioni degli enti preposti alla verifica della salute umana.

L’FDA (Food and Drug Administration) statunitense ha dato disposizione di eliminare il thimerosal dai vaccini pediatrici già dal 1999.

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Le linee guida dell’EPA (Environmental Protection Agency, l’agenzia governativa USA per la protezione dell’ambiente e della salute umana) consentono mercurio in dosi di 0,1 mcg per kilogrammo di peso per giorno. A seconda del peso, un bimbo di 3 mesi che riceve 62,5 mcg di mercurio in 1 giorno eccede le linee guida EPA per più di 78 volte (*).

E, come alcuni ricercatori hanno puntualizzato ad un meeting sul Thimerosal che si è tenuto all’IOM (Institute of Medicine) statunitense, i limiti di sicurezza EPA sono basati su un’ingestione graduale di mercurio derivante dall’assunzione di pesce. Ma questo limite non è mai stato applicato al caso in cui il mercurio venga assunto attraverso iniezione diretta (Ndr perché non ci sono studi al riguardo), essendo in questo caso in grado di attraversare la barriera ematoencefalica (Ndr che nei neonati, e ancor di più nei nati prematuri, è fragile perché il sistema nervoso non è ancora del tutto formato e sviluppato).

Secondo il Dr. Boyd Haley capo del dipartimento di chimica dell’università del Kentucky e una ricerca riconosciuta a livello internazionale sulla tossicità del mercurio (toxicity of mercury compounds), nessun quantitativo di thimerosal è sicuro, perché è ben conosciuto che i neonati non producono livelli significativi di bile o che abbiano adeguate capacità renali per diversi mesi dalla nascita. Il trasporto biliare è la principale via attraverso cui il mercurio viene rimosso dal corpo e i neonati non possono farlo bene.

Se prendiamo le indicazioni dell’Organizzazione mondiale della Sanità, che con 3,3 microgrammi per chilo sono meno restrittive, si vede che in Italia per un bambino di 5 chili le superiamo almeno di due volte. Bisogna dire che l’OMS fissa un margine di sicurezza fino a 10 volte la soglia indicata, ma allo stesso tempo ammette che un neonato con i vaccini riceve dosi di mercurio che potrebbero destare preoccupazione e quindi approva la mossa della FDA americana di far rimuovere il thimerosal dai vaccini.

In Italia nessun organismo governativo ha stabilito limiti di alcun tipo. In compenso con il decreto ministeriale del 13 novembre 2001 l’Italia aveva messo al bando il mercurio dai vaccini, salvo poi ripensarci nel 2003 quando il Ministro per la Salute (si fa per dire) Sirchia con il decreto 27 giugno 2003 pubblicato sulla G.U. nr. 153 del 4 luglio 2003 proroga l’utilizzo dei vaccini con mercurio in Italia. Oggi non è chiaro se gli attuali vaccini in commercio lo includano: i relativi bugiardini in alcuni casi parlano di tracce (?!) non specificando alcuna quantità. La pagina del Ministero dalla Salute ne conferma la presenza (25 microgrammi di mercurio per antidifterica e antitetanica, 12,5 per l’antiepatite B), anche se a onor del vero è datata 22/07/2002.


In quest’altra pagina del Ministero della Salute (http://www.salute.gov.it/malattieInfettive/newsMalattieInfettive.jsp?id=618&menu=inevidenza&lingua=italiano) invece si cita testualmente che “Il tiomersale è un derivato del mercurio usato costantemente fino al 2000 come conservante in alcuni vaccini somministrati durante l’infanzia. Serve ad impedire contaminazioni batteriche delle preparazioni da iniettare, soprattutto quando i vaccini sono preparati in fiale multi dose. In Italia, il decreto ministeriale del 13 novembre 2001 pubblicato in G.U. n. 66 del 19.03.2002, ha richiesto, in via precauzionale visto che la questione della neurotossicità di questo conservante rimaneva controversa e poco fondata dal punto di vista scientifico, a tutte le aziende produttrici di vaccini di eliminare il tiomersale entro il 31 dicembre 2002 e di ritirare dal commercio i vaccini contenenti tiomersale entro il 30 giugno 2003”, omettendo il successivo decreto del 2003 che lo proroga.

In ogni caso i vaccini “teoricamente” senza mercurio disponibili negli anni passati sono stati solo quelli combinati (quattro, cinque, sei vaccini in un’unica iniezione); se un genitore voleva somministrare al proprio figlio solo i vaccini obbligatori non aveva scelta, poiché non esistevano antidifto-tetanici e antiepatite B senza mercurio. L’antipolio Sabin e Salk è sempre stato privo di thimerosal.

infanrix


In realtà, nel vaccino INFANRIX HEXA (della GSK) spacciato per “libero da sali di mercurio”, è tuttora contenuto mercurio nella quantità di 10 ppb (parti di miliardo) ovvero 0,01 ppm (parti per milione) vale a dire 0,010 mg/Litro come conferma uno studio indipendente di ricercatori australiani (Austin DW, Shandley KA, Palombo EA) Mercury in vaccines from the Australian childhood immunization program schedule (Journal of Toxicology and Enviromental health. Part A. 2010;73(10):637-40).

Sebbene i livelli di mercurio rilevati siano sostanzialmente più bassi di qualsiasi limite di sicurezza di esposizione stabilito, i risultati di questo studio rivelano le inesattezze presenti nei messaggi di salute pubblica, nelle comunicazioni professionali, e nella documentazione ufficiale per quanto riguarda il contenuto di mercurio in questo vaccino per l’infanzia. Inoltre, mancano studi relativi ai danni neurologici che possono essere causati in neonati di 3 mesi. Si sa che 0,5 ppb di mercurio uccidono le cellule del neuroblastoma umano (Parran et al., Toxicol Sciences 2005; 86: 132-140), 20 ppb di mercurio distruggono la struttura delle membrane dei neuriti (Leong at al. – Neuroreport Journal 2001; 12: 733-37), 2 ppb di mercurio è la quantità massima contenuta nell’acqua potabile (disposizione EPA) che potrebbe causare danno renale a lungo termine.

Leggendo il foglietto illustrativo di questo vaccino, si apprende che è contenuta anche una combinazione di alluminio (fosfato di alluminio e idrossido di alluminio) alla considerevole dose (sempre riferita al neonato) di 820 microgrammi (320+500) per fiala. Un recente studio di alcuni neuroscienziati di Vancouver, CA. Shaw e L. Tomljenovic, prosegue la raccolta di domande critiche circa la presunta sicurezza dell’alluminio (presente praticamente in tutti i vaccini) e dimostra come gli effetti neurotossici siano altrettanto dannosi, se non peggiori, di quelli del mercurio.


aluminium-element


L’alluminio è una comprovata neurotossina ed è l’adiuvante più comunemente utilizzato nei vaccini, in sostituzione del thimerosal. Nonostante l’uso diffuso degli adiuvanti di alluminio, la comprensione della scienza medica in merito al loro meccanismo d’azione è ancora notevolmente scarsa.

C’è anche una relativa scarsità di dati sulla tossicologia e la farmacocinetica di questi composti ma, nonostante questo, la fantasiosa nozione che l’alluminio nei vaccini sia sicuro è spesso ampiamente accettata. Ricerche indipendenti, tuttavia, dimostrano che gli adiuvanti in alluminio hanno la potenzialità di indurre gravi disturbi immunologici e neurologici negli esseri umani. In particolare, l’alluminio sotto forma di adiuvante comporta un rischio di reazioni autoimmunitarie, infiammazioni cerebrali a lungo termine associate a complicazioni neurologiche con conseguenze negative, profonde e diffuse (v. successivo “I potenziali danni”).

La possibilità che i benefici del vaccino siano sopravvalutati e il rischio di potenziali effetti avversi sottovalutati, non è rigorosamente valutata nella comunità medica e scientifica. Un altro elemento di preoccupazione è la mancanza di qualsiasi valutazione tossicologica sulla somministrazione concomitante di alluminio con altri composti tossici riconosciuti che sono ordinariamente costituenti delle preparazioni commerciali dei vaccini. L’elenco è lungo: formaldeide, formalina, fenossietanolo, fenolo, borato di sodio, polisorbato 80, glutaraldeide.

“Bishop et al” hanno dimostrato che l’introduzione per via parentale (es. flebo) di un minimo di 20 mcg/kg di peso corporeo di alluminio per più di 10 giorni può provocare a lungo termine risultati negativi nello sviluppo neurologico dei neonati. Nel 2004, l’FDA ha istituito un limite per l’alluminio introdotto per via parenterale per i neonati con funzione renale compromessa e nati prematuri non superiore a 4-5 mcg/kg di peso corporeo/giorno, affermando che livelli superiori a quelli sono stati associati a tossicità del sistema nervoso centrale e delle ossa. Inoltre, secondo l’FDA, saturazione dei tessuti possono verificarsi a livelli ancora più bassi di somministrazione. Non è noto quale sia il limite massimo per l’alluminio per neonati sani. Ma non ci sono studi sull’introduzione dell’alluminio per via intramuscolare come avviene per i vaccini.

Nell’esavalente di cui sopra abbiamo detto che ci sono 820 microgrammi di alluminio. Nel HBVAXPRO antiepatite B ce ne sono 250.

Sempre secondo l’FDA, il limite per un litro di acqua imbottigliata è di 200 mcg.

L’alluminio è contenuto in tutti i vaccini tranne l’antipolio, l’anti-emofilo e l’anti-morbillo-parotite-rosolia.

Riporto, infine, quanto citato nella conferenza del maggio 2002 sull’Alluminio nei vaccini organizzata dal National Vaccine Program Office (del Ministero della Salute USA): “Il vantaggio immunologico conferito da questi adiuvanti è stato ben documentato, anche se la maggior parte di questa documentazione si trova in studi pubblicati prima del 1970”.

E concludono dicendo che “occorre studiare la tossicologia e la farmacocinetica dei coadiuvanti di alluminio, specificamente, nei lattanti e nei bambini (!), i meccanismi con cui l’alluminio interagisce col sistema immunitario, il fenomeno della Miofascite Macrofagica (MFM o MMF in inglese), ecc.”. In pratica è tutto ancora da studiare. Questa è una costante: non vengono fatti studi preventivi sulla sicurezza dei vaccini prima della loro immissione in commercio, ma ci si basa solo sulla famacovigilanza post marketing.

I difensori dei vaccini, interpellati sui metalli pesanti e sali presenti nei vaccini, spesso rispondono con frasi del tipo: “anche nel tonno che mangiamo c’è il mercurio”, “l’alluminio è presente dappertutto, terra, aria, acqua e lo inaliamo o ingeriamo quotidianamente”. Per capire quanto prive di alcun fondamento scientifico (e stupide) siano risposte del genere e per far capire la differenza tra ingestione e iniezione intramuscolare, una nutrizionista americana ha spiegato il seguente paradosso: “Quando un uomo assume ossigeno dall’aria attraverso la respirazione, tutto funziona bene per il corpo, i polmoni e il sistema cardiovascolare. Ma cosa succede se l’aria entra in una vena, quindi percorrendo una via diversa dal punto di vista fisiologico: può verificarsi un embolia gassosa, con possibile arresto cardiaco e conseguente morte.”

Per capire cosa sono i metalli pesanti, dei quali tante volte se ne parla anche in riferimento all’inquinamento ambientale, e quanto sono dannosi, leggete questa paginetta dell’Università degli studi di Trento:

 

http://www.ing.unitn.it/~colombo/metalli_pesanti/intro.html.


metalli nei vaccini

Di questa pagina evidenzio un passaggio molto importante che spiega come le reazioni avverse a tali metalli pesanti possano essere diverse da persona a persona, sia in termini di gravità che di tempistiche di insorgenza: “l’eliminazione di tali metalli avviene solo in minima parte, per salivazione, traspirazione, allattamento, portando a bioaccumulazione.

Bioaccumulazione significa un aumento nella concentrazione di un prodotto chimico in un organismo biologico col tempo.. I metalli si accumulano negli esseri viventi ogni volta che sono assimilati piu’ velocemente di quanto sono scomposti (metabolizzati) o espulsi”. E’ simile al concetto di saturazione, significa cioè che se ne assimiliamo un quantitativo elevato in un lasso di tempo breve (come avviene per i vaccini), potendone espellere solo una minima parte in quel breve lasso di tempo, il nostro corpo arriva subito a saturazione e si intossica.

Rivolgendomi in particolare alle mamme, che sono le prime ad interessarsi a questi aspetti, dico: che senso ha usare per i propri bimbi creme e prodotti detergenti senza nichel, alluminio e allergeni vari se poi glieli iniettiamo?


I potenziali dannidanger vaccino

  • I danni da vaccino contemplano disturbi immunologici e neurologici cronici, quali autismo, iperattività, scarsità di attenzione, dislessia, allergie, ma anche la SIDS (ovvero la sindrome di morte infantile improvvisa detta anche “morte in culla”) sulla cui correlazione con i vaccini pediatrici esistono conferme provenienti da diversi studi internazionali.

    Nel capitolo Bibliografia & Webliografia è linkato uno studio italiano le cui conclusioni non ammettono dubbi circa il nesso di causalità tra vaccini pediatrici e SIDS.

    La SIDS rappresenta la prima causa di mortalità nella fascia di età da 1 a 12 mesi di vita ed è più frequente tra i tre e i cinque mesi, ovvero in concomitanza del primo ciclo vaccinale.

    Il VAERS (sistema americano che riporta gli effetti avversi ai vaccini) dell’ FDA (Food and Drug Administration) riceve annualmente 11.000 rapporti su serie reazioni avverse ai vaccini, di cui l’1% rappresenta le morti causate dalle reazioni al vaccino. La maggior parte delle morti sono ascrivibili al vaccino della pertosse.

    “La ragione per cui la maggioranza delle persone con autismo che conoscete ha in genere dai 22 anni in giù è proprio perché la maggioranza delle persone con diagnosi di autismo è nata dopo il 1987. Nei dati raccolti in Danimarca, California e in tutto il mondo, abbiamo trovato che l’aumento dell’incidenza dei casi di autismo è cominciato circa negli anni 1988-1989,” scrivono gli autori Michael E. Mc Donald e John F. Paul, del Laboratorio di Ricerca su Salute Nazionale ed Effetti Ambientali dell’EPA. Il livello di aumento prima del 1988 “era completamente diverso” dal livello dopo quell’anno. Il numero dei casi di autismo nei bambini in California si è addirittura triplicato dopo 1988. Fonte: articolo di Dadiv Kirby – Huffington Post, 23 Aprile 2010

    I dati sull’autismo negli USA sono, senza esagerare, drammatici. Il CDC (Centers for Disease Control and Prevention) il 30 marzo 2012 ha comunicato i dati del 2008 relativi ai bambini di 8 anni di età (8 anni perché è l’età media in cui le famiglie e i medici diagnosticano l’autismo): 1 bambino su 88!! La ricerca viene condotta tutti gli anni all’interno dell’ADDM Network (v. mappa) che contempla 14 stati (peraltro non ci sono gli stati con i tassi di autismo maggiori come California, Minnesota, Maine – v. mappa) e rappresenta l’8% della popolazione di bambini di 8 anni statunitense. Dal 2002 al 2008 significa un tasso di incremento del 78%.

    Jim Carrey (che ha un figlio autistico) al raduno di Green Our Vaccines nel giugno 2008 (v. capitoloSelezione di video) ha detto: “quanto pensate che siamo stupidi?“ Quante più cause possibili il CDC e tutti quei cosiddetti esperti proseguiranno ad aggiungere?… Quante ancora?… Come è possibile sparare nuove teorie cervellotiche e non considerare i vaccini?… E’ talmente evidente che più si aggiungono nuovi vaccini al calendario vaccinale dell’infanzia, più aumentano i casi di autismo. Che cosa deve accadere prima che i vaccini siano definitivamente considerati come la causa scatenante l’autismo?… Dobbiamo aspettare il 2020 quando, avanti di questo passo, l’incidenza sarà di 1 a 10?… Dobbiamo arrivare a considerare l’autismo come parte della normalità?

    Per le maggiori Associazioni mondiali (italiane escluse), l’autismo è ufficialmente diventato epidemia negli Stati Uniti. Si tratta di una situazione di emergenza nazionale che ha bisogno di un piano nazionale.

    SAFEMINDS (un’organizzazione no-profit nata per sensibilizzare l’opinione pubblica sul legame tra autismo e mercurio) evidenzia come in quegli anni (1985-1990) siano stati introdotti i vaccini Hib (anti-meningite) e HepB (anti-epatite B).


    E Safeminds ricorda che:

    • da un punto di vista biologico, è molto plausibile che diversi componenti dei vaccini possano causare l’autismo. Alluminio, mercurio, endotossine e antigeni virali o batterici hanno mostrato in diverse ricerche di essere singolarmente capaci di causare danni al cervello e altri organismi, e la tossicità sinergica di questi componenti non è stata sufficientemente investigata. Recenti ricerche si sono focalizzate sull’alluminio, che a partire dal 2001 è incrementato nei vaccini in parallelo alla diminuzione del mercurio;

    • uno studio del 2007 ha evidenziato che i vaccini possono aver determinato un fattore di casualità nei ragazzi nati nel 1990-1996 in circa il 68% dei casi di autismo e nell’81% di casi della sindrome ADHD. E’ importante notare che questo studio evidenzia anche che alcuni ragazzi non vaccinati hanno sviluppato autismo e ADHD, suggerendo che i vaccini non siano il solo fattore di casualità nell’autismo e ADHD.

    Negli USA (dati 2009) le dosi (per spiegare bene a che numeri si fa riferimento in questo paragrafo si consideri che il vaccino DTP prevede 5 dosi, l’HepB 3, e così via) dei vaccini raccomandati per i bambini sotto i 5 anni sono triplicati in 25 anni. Fino al 1989 il CDC ne raccomandava 11, oggi 36! Dopo il 1990 ne sono stati aggiunti 25. Invece le tipologie di vaccini (antidifterico, antipertosse, ecc.) sono ben 15. In Italia le dosi sono 13.

    I dati sui casi di autismo in Italia sono discordanti (si tenga peraltro presente che dopo i 18 anni una persona affetta da autismo non è più classificata come tale ma rientra nella categoria “handicap mentale grave”). L’IdO (Istituto Di Ortofonologia), centro accreditato dal Servizio sanitario nazionale di diagnosi e terapia per l’età evolutiva, ha stimato un incremento dello 0,6% della sindrome in 10 anni, arrivando oggi a 1 bambino su 180.

    autismo


    Fino al 1980 in Italia si contavano dai 3 ai 5 autistici diagnosticati come tali entro il terzo anno di vita, ogni 10.000 nati, e la percentuale di bambini che mostravano segni di ritardato sviluppo psicomotorio e comunicativo sin dai primi mesi di vita, era superiore a quella dei soggetti che dopo 18-20 mesi di sviluppo normale cominciavano a perdere le acquisizioni motorie e linguistiche per scivolare più o meno rapidamente nella sintomatologia autistica.

    Il primo significativo cambiamento statistico-epidemiologico si può collocare nel quinquennio 1980-1985, quando fu possibile verificare due importanti variazioni rispetto ai rilievi precedenti: il raddoppio dei casi di autismo, ed il pareggio della percentuale di quelli definibili insorti come tali con quelli cosiddetti di autismo regressivo (ma questo può dipendere da un migliorato sistema di diagnosi). Nel decennio successivo, i dati sono diventati ancor più allarmanti e significativi: dai 3-5 autistici su 10.000 nati, si è passati a 30-35 su 10.000; e i casi di autismo regressivo (che fino al 1980 rappresentavano un terzo del totale) hanno raggiunto il 75% contro il 25% delle forme che potremmo definire congenite.

    In ogni caso esistono tanti studi nel mondo che dimostrano come il thimerosal sia dannoso per le cellule neuronali e come tali danni siano simili a quelli che si ritrovano nelle persone affette da autismo. Ne riporto uno a titolo di esempio pubblicato nel 2009 da Taylor & Francis, uno dei principali editori di pubblicazioni scientifiche al mondo.


    thimerosal1


    Vaccini e danni neurologici: il bugiardino Tripedia della Sanofi Aventis

    Ma il discorso si chiude nel momento in cui nel 2011, per la prima volta compaiono nel bugiardino del vaccino DTaP (Difterite, Tetano, Pertosse) Tripedia della Sanofi Aventis le seguenti reazioni avverse: “Adverse events reported during post-approval use of Tripedia vaccine include idiopathic thrombocytopenic purpura, SIDS, anaphylactic reaction, cellulitis, autism, convulsion/grand mal convulsion, encephalopathy, hypotonia, neuropathy, somnolence and apnea.”

    Per completezza di cronaca si tenga presente che il vaccino Dtap acellulare è stato introdotto proprio negli anni 80. Prima c’era quello cellulare, del quale, tra l’altro, oggi la scienza medica dice: “ questo vaccino è gravato fondamentalmente da due ordini di problemi. Per prima cosa, anche se molto efficace nella maggioranza dei casi, il suo effetto sul campo è incostante e la sua efficacia non può essere conosciuta a priori. L’altro grosso problema è rappresentato dalla frequente comparsa di reazioni avverse. Il vaccino contiene un grande numero di antigeni pertossici; solo pochi determinano l’immunità mentre molti altri sono frequentemente causa di effetti collaterali. Le reazioni al vaccino intero erano classicamente distinte in quattro gruppi:

    • – reazioni locali e generali, lievi e transitorie come arrossamento, tumefazione, nella sede d’inoculo, febbre malessere

    • – reazioni generali gravi come febbre > 40,5 °C, pianto prolungato, collasso o sindrome ipotonia-iporesponsività che compare entro 48 ore dalla vaccinazione, episodio convulsivo in genere febbrile
    • – complicanze neurologiche gravi, in genere episodi convulsivi ripetuti nel tempo, regressione psico-motoria
    • – reazioni allergiche, shock anafilatticoSorge spontanea una domanda: non è che tra 10 anni le case farmaceutiche rilasceranno un nuovo tipo di vaccino e ci diranno che quello attuale era poco efficace e dava gravi controindicazioni? Tra cui magari l’autismo e la SIDS?

      Aggiungo che sono tanti i vaccini ritirati negli anni. In particolare il vaccino MMR (MPR in italiano) è in assoluto il vaccino che “vanta” il maggior numero di prodotti ritirati dal commercio tra i quali MMR Morupar (quello della sentenza del tribunale di Rimini, che l’AIFA – Agenzia Italiana del Farmaco – aveva sì ritirato nel 2006, ma dopo ben 14 anni dal ritiro dello stesso dal Canada e 12 dal ritiro dell’Agenzia Europea del Farmaco, v. questo art), MMR Trivirex/Pluserix (v. capitolo ”Normativa e scandali vari”), MMR Immravax, ecc.

 

Il caso dei militari italiani ammalati di cancro

  • Afghanistan

    Repubblica ha effettuato un indagine per approfondire la questione dei 4.000 (!) soldati italiani ammalati di cancro, conosciuta come la sindrome dei Balcani (in quanto apparentemente legata alla missione dei nostri soldati nella ex-Yugoslavia). Inizialmente si era data la colpa all’uranio impoverito contenuto nei proiettili usati nel corso della missione. Poi l’attenzione si è spostata pesantemente sui vaccini.

    Di seguito i link alle tre inchieste di Repubblica:

    http://inchieste.repubblica.it/it/repubblica/rep-it/2012/10/06/news/vaccini-43980837/?ref=HREC1-1 ehttp://inchieste.repubblica.it/it/repubblica/rep-it/2012/11/23/news/vaccini_pericolosi_2-46383097/?ref=HRER2-1 http://inchieste.repubblica.it/it/repubblica/rep-it/2013/01/23/news/vaccinati_a_morte_3-51127768/

    Nella seconda inchiesta pubblicata il 23 novembre 2012 sulla prima pagina di Repubblica on-line, è riportata la seguente frase: “Spinti anche dalle critiche di chi ci ha accusato (dopo la prima inchiesta) di aver sentito solo i “fanatici dell’antivaccino” siamo andati a parlarne, dall’altra parte dell’oceano, a Philadelphia, col professor Antonio Giordano, presidente dello Sbarro Institute sul cui livello scientifico e sulla cui imparzialità, nessuno ha dubbi: “C’è un nesso riconosciuto – dice il presidente dello Sbarro Institute – tra vaccini ravvicinati e abbassamento delle difese immunitarie. E in Italia è pieno di posti ad alto tasso d’inquinamento altamente pericolosi per chi ha un sistema immunitario compromesso”. A una domanda precisa (“Se venisse da lei un militare italiano che gli chiedesse un consiglio sul fatto di doversi sottoporre a una decina di vaccinazioni in un mese, cosa gli risponderebbe?”), Giordano ci ha detto: “Gli spiegherei che tanto vale suicidarsi”.

    I risultati del Progetto Signum, uno studio sull’impatto genotossico nelle unità militari commissionato nel 2004 dalla Difesa a ricercatori civili e militari facenti capo a prestigiose università (Pisa, Roma, Genova), dimostrano che sottoporre una persona a più di cinque vaccini significa comprometterne il sistema immunitario (Ndr ai neonati di 2 mesi, che hanno un sistema nervoso e immunitario non di certo sviluppato come quello degli adulti, gliene somministrano 6 o 7!).

    Nella relazione finale di Signum, consegnata il 17 gennaio 2011, si legge che lo stesso soggetto ipervaccinato, esposto ad agenti aggressivi come diossina, uranio impoverito, forte inquinamento ambientale, potrà facilmente sviluppare malattie gravi. Non solo, finora sono stati ignorati anche molti studi internazionali che sostengono la stessa evidenza e di cui ci parlano scienziati importanti che lavorano anche per altre nazioni come Giordano, Giulio Tarro medaglia d’oro del Presidente della Repubblica, infettivologo di fama mondiale, o Franco Nobile del Centro di eccellenza nazionale per la lotta ai tumori di Siena, che ha effettuato studi proprio sui militari.

    Questo è l’articolo di Repubblica che contiene queste affermazioni (consiglio di leggerlo):

    http://inchieste.repubblica.it/it/repubblica/rep-it/2012/11/23/news/vaccini_militari-46390509/?inchiesta=%2Fit%2Frepubblica%2Frep-it%2F2012%2F11%2F23%2Fnews%2Fvaccini_pericolosi_2-46383097%2F

    Il Resto del Carlino Macerata del 24 gennaio 2013 riporta la notizia secondo la quale la commissione parlamentare appositamente costituita per indagare sui casi di tuomore dei soldati italiani ha concluso con un atto di accusa contro i vaccini.

    Un altro articolo del Resto del Carlino uscito il 24 febbraio 2013, evidenzia che le procure di Padova e Rimini stanno indagando congiuntamente su questi casi di tumore, prendendo in considerazione anche la pista dei vaccini. Questa notizia la si trova on-line anche qui:

    http://www.romagnanoi.it/news/Cronaca/741800/Uranio-e-tumori-indagine-in-tandem.html

    27 gennaio 2014. Per la prima volta, una sentenza italiana riconosce il nesso di causalità tra il cancro e le vaccinazioni fatte con tempi, modalità e controlli sbagliati

    Di seguito una sintesi di quanto riportato nell’articolo di repubblica, qui linkato

    http://inchieste.repubblica.it/it/repubblica/rep-it/2014/01/27/news/la_sentenza_lo_scandalo_dei_vaccini_ai_militari_il_ministero_della_sanit_condannato-77030693/?ref=HRER1-1

    Il ministero della Salute è stato condannato dal Tribunale di primo grado di Ferrara, a indennizzare la famiglia di Francesco Finessi, militare che nel 2002, a 22 anni, è deceduto per un linfoma non Hodgkin. Circa 150mila euro, secondo l’avvocato Francesco Terrulli. Durante il servizio militare, Francesco Finessi fu sottoposto a vaccini numerosi e troppo serrati, come testimoniato sia dal libretto vaccinale che dalle relazioni di diversi esperti.

    Già a novembre era stato condannato a tre anni di carcere, dalla corte penale di Belluno, Nicola Marchetti, il capitano medico degli alpini accusato di aver falsamente attestato, nel libretto sanitario di alcuni militari di leva, di aver eseguito le visite mediche necessarie. Si scioglie uno dei nodi finora rimasti insoluti su questi casi, quello delle documentazioni carenti, di libretti vaccinali incompleti o addirittura scomparsi, di nomi di medici responsabili coperti da segreto o ignorati.

Vaccini e Sclerosi Multipla o malattie demielinizzanti

  • sclerosi multipla

    Nel 1996 in Francia la vaccinazione antiepatite B venne sospesa per la frequente comparsa di forme dimalattia demielinizzante con oltre 200 casi di Sclerosi multipla insorti negli adolescenti e preadolescenti vaccinati contro l’epatite B. Poco dopo vennero pubblicati sulla rivista “New England Journal of Medicine” due studi che concludevano che non c’era nesso causale tra vaccino e SM.

    Tali ricerche, finanziate e sostenute dalle ditte farmaceutiche che producono il vaccino, studiarono gli effetti solo nei 2 mesi successivi alla vaccinazione, e i risultati vennero pesantemente discussi in sede scientifica nelle settimane seguenti come non corretti e pretestuosi. In uno studio francese del 1998, ripreso anche in questo documento dell’allora Ministero della Sanità italiano, basato sulla medesima finestra temporale di 2 mesi, si concludeva che l’odds ratio (l’immagine sotto riportata spiega in maniera semplice cos’è) era di 1,4, equivalente a rischio (che il vaccino sia causa di SM) di livello “debole”.

    Uno studio successivo di GPRD-General Practitioner Research Database fu fatto sia su una finestra temporale di 2 mesi che di 12 mesi. L’odds ratio determinato nel primo caso fu di 1,4 mentre nel secondo (12 mesi) fu di 1,6 (livello rischio “modesto”). Lo studio ha anche messo in evidenza che l’intervallo di tempo fra l’inizio dei sintomi e la diagnosi di SM è stato considerevolmente più breve fra i vaccinati che fra i non vaccinati. Il Ministero della Salute francese ha ritenuto che i risultati dei due studi non consentissero di escludere con assoluta certezza la possibilità che la vaccinazione potesse aumentare il rischio di malattia da demielinizzazione fra i vaccinati. Infatti, entrambi gli studi, come pure lo studio pilota precedentemente condotto, hanno comunque messo in evidenza un incremento degli odds ratio.



    Per chi volesse capire meglio che cos’è l’odds ratio e come viene calcolato, può fare riferimento a questa pagina:


    http://www.quadernodiepidemiologia.it/epi/cause/ris_rel.htm.

    La Sezione giurisdizionale della Lombardia della Corte dei Conti ha emesso il 28/2/1997 una sentenza (n. 71-97PM) che ha riconosciuto in un militare la sclerosi multipla come conseguenza della vaccinazione subita.

    Il militare aveva ottenuto in precedenza un giudizio negativo dalla commissione medica ospedaliera deputata a riconoscere l’indennizzo. Poi aveva fatto ricorso al ministero, il quale aveva riconosciuto, invece, la correlazione tra la malattia demielinizzante e la vaccinazione ricevuta. Si legge nella sentenza: “Il nesso di dipendenza da causa di servizio ovvero la spiegazione causale dell’infermità deriva dalla considerazione che risulta estremamente improbabile la sua insorgenza per l’intervento di altri processi causali”. Quindi vengono applicati, come andrebbe sempre fatto, i quattro criteri fatti propri anche dall’Istituto Superiore di Sanità, cioè: la correlazione di tempo, la plausibilità medica, l’assenza di altre cause note e la presenza di altri casi documentati in letteratura.

    Un autorevole studio pubblicato nel 2004 su Neurology (Naismith RT, Cross AH. Neurology. 2004 Sep 14;63(5):772-3), una delle più autorevoli riviste internazionali di neurologia, ha consentito di seguire le persone vaccinate contro l’epatite B per un tempo sufficientemente lungo, e di rilevare un aumento notevole (3 volte) dei casi di malattia demielinizzante (sclerosi multipla) tra i soggetti vaccinati rispetto a quelli che non lo sono. Poiché anche sui foglietti illustrativi del vaccino viene segnalata la possibile evenienza di una forma demielinizzante, è bene che la presenza di forme simili in famiglia sia davvero considerata una pesante controindicazione alla vaccinazione.

    Un rapporto recente descrive l’insorgenza di encefalomielite acuta disseminata dopo la seconda immunizzazione con Gardasil (Waldemann et al. 2009 e Sutton et al. 2009) riportato su cinque pazienti che presentavano sindromi demielinizzazione multifocale o atipico entro 21 giorni dalla seconda o terza vaccinazione. Il Gardasil è uno dei 2 vaccini contro il papilloma virus distribuiti in Italia.


    gardasil2

    La fondazione statunitense Judicial Watch che si occupa di promuovere l’etica, la trasparenza e l’integrità nelle politiche e leggi del governo, appellandosi al Freedom of Information Act (FOIA) è riuscita ad ottenere alcuni documenti dalla FDA, altrimenti secretati e non accessibili ai cittadini, in cui si evidenziavano 26 decessi a seguito della vaccinazione HPV con il Gardasil tra il 1 settembre 2010 e il 15 settembre 2011, ovvero in 1 anno!

    Dai documenti dell’FDA, riassunti in questo pdf (consiglio di leggerlo) di Judicial Watch, emergono una serie di inesattezze e superficialità di giudizio sia da parte della Merck (la casa produttrice del Gardasil) che dell’FDA che ha approvato la distribuzione del vaccino, che sintetizzo così:

    • la Merck ha sempre affermato che dai test da loro eseguiti sulla sicurezza del farmaco non erano emerse differenze tra il gruppo di pazienti sottoposti al vaccino e quello di pazienti sottoposti a placebo. Peccato che il placebo usato nei test, invece di contenere le consuete soluzioni saline usate nei placebo, conteneva anch’esso dosi elevate di alluminio (nel Gardasil ce ne sono 225mcg) stranamente approvate dall’FDA, che altrettanto stranamente aveva approvato la distribuzione sul mercato del vaccino con tempi molto rapidi (6 mesi contro 10 e più mesi) al pari di quelli dei farmaci per curare cancro, AIDS, HIV, ecc.

      Quindi dalle tabelle recanti i risultati dei test si evince sì una percentuale di reazioni avverse simili in entrambe i gruppi di pazienti, ma anche un numero importante di reazioni avverse in entrambe. Ad un certo punto dei report c’è una tabella recante le sole reazioni avverse sul sito dell’iniezione (per capirci il punto dove è penetrato l’ago della siringa) confrontate con il vaccino, il placebo con alluminio e il placebo con soluzione salina, dalla quale si evince che con quest’ultimo placebo si sono avute percentuali di reazioni nettamente inferiori (es. per il gonfiore 25,4% – 15,8% – 7,3%).
      A tal proposito il National Vaccine Information Center dice che “un placebo reattivo (Ndr contenente cioè elementi che possono provocare reazioni, come per es. l’alluminio) può modificare artificialmente il risultato dei test di valutazione della sicurezza di un farmaco”. In sostanza dipende sempre da come i dati vengono presentati: dicendo che non c’erano differenze sulla sicurezza non hanno detto il falso, ma hanno omesso di dire la vera verità, ovvero che si erano verificate un numero importante di reazioni avverse.

    • Merck dice che non sono stati fatti test per capire se il vaccino può a sua volta essere cancerogeno o genotossico. Dice espressamente che “questo tipo di approfondimento non è fattibile perché porterebbe via troppo tempo e questo sarebbe uno svantaggio per molte donne” (Ndr ?!). Visto che il vaccino lavora inducendo reazioni spontanee e modificazioni nelle cellule, sarebbe bene indagare a fondo questi due aspetti.

    • Merck dice che il vaccino non è efficace sulle donne che hanno già il papilloma virus e che la somministrazione del vaccino in questi casi può provocare reazioni avverse di una certa entità, ma l’FDA non obbliga né consiglia uno screening preventivo atto a determinare se il papilloma virus è già presente.

    • Merck dice che non sono stati fatti studi sulla sicurezza del vaccino nelle donne in gravidanza, ma l’FDA non dice nulla in tal proposito.
    • Merck dice che non sono stati fatti test per verificare che non ci siano reazioni incrociate con altri vaccini per adolescenti ed adulti

    Direi che si tratta di un numero più che sufficiente di motivi per dubitare della sicurezza del Gardasil. Per non parlare della scarsa efficacia e della scarsa utilità visto quanto già specificato nel capitolo dove si spiega che cos’è il papilloma virus, i suoi tempi di sviluppo e le modalità di diagnosi.


    15-06-2013 Il Ministero della salute giapponese ritira la raccomandazione per la vaccinazione contro il papilloma virus (HPV)

  • Sulla sicurezza dei vaccini
  • Trovata la conferma addirittura nel sito del CDC americano, dove fino a luglio 2013 potevate trovare pubblicata la seguente notizia (datata 2007) sotto il titolo Cancer,Simian Virus SV40 and polio vaccine Fact Sheet.

    Ma il CDC a luglio 2013 la rimuove!!

    Negli USA la notizia di questa rimozione è stata subito ripresa da diversi siti web (ne linko uno come esempio: GreenMedInfo) ed ha aperto in rete un dibattito molto acceso.

    Grazie alla  pagina originale grazie alla waybackmachine, una biblioteca universale che dispone di un archivio web che è una sorta di raccolta di “fermi immagine” del World Wide Web catalogati secondo la data di acquisizione. Ecco la pagina originariamente linkata sul sito del CDC e poi rimossa:

    https://web.archive.org/web/20120508130224/http://www.cdc.gov/vaccinesafety/updates/archive/polio_and_cancer_factsheet.htm

    In ogni caso quello che segue è la traduzione fedele della notizia così come pubblicata dal CDC (l’originale in inglese la trovate nel capitolo Damages caused by vaccines):

    • SV40 è un virus trovato in alcune specie di scimmie.

    • SV40 è stato scoperto nel 1960. Poco dopo, il virus è stato trovato nel vaccino antipolio.

    • Più di 98 milioni di americani hanno ricevuto una o più dosi di vaccino antipolio tra il 1955 e il 1963, quando una parte di vaccino era stato contaminato con SV40. E’ stato stimato che 10-30 milioni di americani potrebbero aver ricevuto una dose di vaccino contaminato SV40.

    • SV40 virus è stato trovato in alcuni tipi di cancro negli esseri umani, ma non è stato determinato che causi tumori.

    • La maggior parte delle prove scientifiche suggeriscono che il virus SV40-contaminati vaccino non ha causato il cancro, ma i risultati di alcune ricerche sono contrastanti e quindi sono necessari ulteriori studi.
    • I vaccini antipolio in uso oggi non contengono SV40. Tutti i dati attuali indicano che i vaccini antipolio dal 1963 sono indenni da SV40.

    • Nel 1950 per la produzione del vaccino sono state usate cellule renali di scimmie (NDR il virus vaccinico della polio viene coltivato su terreni di coltura costituiti da cellule renali di scimmia) infette dal virus. Poiché l’SV40 non è stato scoperto fino al 1960, nessuno era a conoscenza nel 1950 che il vaccino antipolio era contaminato

    • SV40 è stato trovato nella forma iniettato del vaccino antipolio (IPV), non nel genere somministrato per via orale OPV (NDR ma anche qui ci sono ricerche che dicono il contrario).

    • Non tutte le dosi del vaccino antipolio erano state contaminate. E ‘stato stimato che 10-30 milioni di persone abbiano effettivamente ricevuto un vaccino che conteneva SV40.

    • Alcune evidenze suggeriscono che la ricezione del vaccino antipolio contaminato dall’SV40 può aumentare il rischio di cancro. Tuttavia, la maggior parte degli studi condotti negli Stati Uniti e in Europa che mettono a confronto le persone che hanno ricevuto il vaccino antipolio contaminato con l’SV40 con coloro che non lo hanno ricevuto, non hanno mostrato alcuna relazione causale tra il vaccino contaminato e il cancro (NDR questa pare essere una costante).

    Nel marzo 1992 la celebre rivista medica inglese The Lancet pubblica un articolo di Walter Kyle che riporta evidenze secondo cui l’Aids si è manifestata dopo che il virus dell’immunodeficienza delle scimmie (SIV) è entrato nell’organismo umano attraverso appunto il vaccino antipolio contaminato da tessuti infetti di scimmia. Nell’aprile 1996 il bollettino del NVIC (National Vaccine Information Center) riporta che il microbiologo californiano Howard Urnovitz aveva prodotto evidenze secondo cui il virus di tipo 1 dell’Aids è un virus ibrido uomo-scimmia creatosi dopo che 320.000 africani avevano ricevuto negli anni’50 un vaccino antipolio sperimentale contaminato dal SIV.

    “L’SV40 svolgerebbe la sua azione non mediante l’integrazione nel DNA delle cellule mesoteliali, ma con un meccanismo di tipo episomiale. Studi sperimentali hanno dimostrato che l’iniezione intrapleurica di SV40 è in grado di indurre un mesotelioma pleurico maligno (Ndr una forma di cancro) nel 100 % di animali da esperimento (fonti: Ordine dei medici della provincia di Milano e AIRC).”

     

    http://www.infovaccini.it/doku.php?id=danni#.VAJMdXJ_uXY


  • Rapporto sulla sorveglianza postmarketing dei vaccini in Italia – Anno 2012

  • http://www.agenziafarmaco.gov.it/it/content/rapporto-sulla-sorveglianza-postmarketing-dei-vaccini-italia-anno-2012

 

 

 

 

 

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Thimerosal e Autismo

Thimerosal e Autismo

PARTE SECONDA

Come è nata l’idea di utilizzare un conservante a base di mercurio (thimerosal) ,e che questo sia correlato all’autismo?

autismo

Il rapporto tra Mercurio e vaccini -un colloquio  con l’ex direttore del National Institute of Environmental Health Sciences, George W. Lucier.

1977

(Heinonen, et al)

In uno studio,viene segnalato che l’applicazione topica di Thimerosal in donne in gravidanza  determina un maggiore rischio di 2,69 volte di avere neonati malformati. Gli autori dello studio affermano direttamente che il  Thimerosal “è stato associato con malformazioni in generale, e con malformazioni uniformi.”

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198

1980

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Sommario:

Il pericolo del Thimerosal / Mertiolato è diventato ancora più evidente nel 1980. Nonostante la morte di un un bambino di 22 mesi ,avvenuta per avvelenamento da mercurio (dopo essere stato trattato con Thimerosal / Mertiolato per un’infezione all’orecchio), la FDA determinò che il Thimerosal sarebbe rimasto nei vaccini infantili e in altri prodotti,negli anni a venire. Il 1980 ha assistito,alla legge dal Congresso per la Tutela dell’infanzia, la quale proteggeva i produttori di vaccini dall’essere citati in giudizio dai danneggiati.

I Risarcimenti per i danni da vaccino, sono stati pagati in tasse, e non dai produttori stessi. Entro i primi 18 mesi, i bambini americani nati nel corso di questo decennio, avrebbero ricevuto 100 mcgdi mercurio attraverso vaccini.Nel 1989, il CDC consiglia un nuovo vaccino  (contenente un 25 mcg supplementare di mercurio), che aumenta la quantità totale di mercurio, fino a  125 mcg. ricevuto entro i 18 mesi di età .

1980

A seguito del programma vaccinale raccomandato dal CDC, i bambini di 18 mesi avrebbero ricevuto 100 mcg di mercurio dai loro vaccini. Durante tutto il 1980 l’autismo continua ad essere una malattia infantile rara, con un tasso di 1-2 bambini per ogni 10.000.

 

 

1982

1982

Dr. Frank Engley insieme ad altri membri della FDA ,fa una recensione sul Thimerosal osservando quanto segue:

” E’ risultato essere 35,3 volte più tossico per il tessuto cardiaco embrionale di un pulcino, che per Staphylococcus aureus” .

Uno studio del 1950 ha dimostrato che il Thimerosal non proteggeva i topi da potenziale infezione da streptococco fatale, e che  non è sicuro per uso topico a causa del suo potenziale danno cellulare . Non è efficace come antimicrobico topico perché la sua azione batteriostatica può essere invertita. “Tuttavia, il Thimerosal rimarrebbe in commercio nei prodotti per altri 16 anni.

(Fonte: US Dept of Health, l’istruzione e welfare. Mercury prodotti contenenti droga per uso topico antimicrobica over-the-counter uso umano: istituzione di una monografia.Federal Register 47 (5 gennaio 1982); 436-442. )

 

Intervista con Frank Engley, PhD, da Ashley Reynolds di KOMU Notizie

https://www.youtube.com/watch?v=3IEyqldoOV8

YOUTUBE
20 APRILE 1983

Il Ocala Star-Banner segnala un bimbo di 22 mesi con avvelenamento da mercurio dopo che l’infezione al suo orecchio  è stata trattata con Mertiolato (Thimerosal). Questo caso è stato anche documentato da J. Rohyans et al. (1984).

Un’altra bimba di 22 mesi,è morta per ingestione di mercurio dopo il drenaggio(timpanostomia).

La sua esposizione totale al mercurio era di 40 mg al giorno per un periodo di tempo di 30 giorni.Prima della morte, ha mostrato i sintomi tipici dell’autismo, tra cui episodi di urla provocate accompagnatie dall’ inarcamento della schiena, la mancanza di movimenti muscolari volontari, tremori e incapacità di nutrirsi .

La legge Nazionale per la tutela dell’infanzia sui vaccini del del 1986 viene approvata dal Congresso e fornisce una protezione totale di responsabilità ai produttori di vaccini.

I cittadini degli Stati Uniti non sono più in grado di citare in giudizio un produttore di vaccino in caso di danno. Il Risarcimento è ora pagato con le tasse, e non dagli stessi produttori.

1987
 La Commissione della Comunità europea, ha avviato un progetto di ricerca dei “10 veleni  noti o sospetti, tra cui il Thimerosal”.

(Fonte: Birt, Elizabeth, JD, LLM, e James Moody, JD “Timeline”.Lettera a Lauren Fuller, capo Investigative Counsel, Senato degli Stati Uniti AIUTO . 15 Luglio 2005. TS. )

 

1988

Il Dr. Wolfgang Maurer

si è preoccupato  dell’uso del Thimerosal nel 1988, quando ha  lavorato come capo dell’Istututo per il controllo dei medicinali, presentando documenti sia per il New England Journal of Medicine che per il The Lancet dal titolo “Rischio trascurato dovuto al thimerosal nelle preparazioni di globuline antilinfociti ».

 

Questi documenti non sono stati accettati per la pubblicazione. Nel gennaio del 1992 il dottor Manfred Hause del Paul-Ehrich-Institut ha sollevato queste preoccupazioni in maniera ufficiale alla Commissione delle Comunità europee, e al Comitato per le specialità medicinali (CPMP).

Nella sua lettera al CPMP, fa presente i  seguenti punti:

“è ben noto che anche piccole quantità di composti organici del mercurio possono provocare reazioni rare nell’uomo, soprattutto reazioni allergiche .

Altri effetti indesiderati sono stati osservati in studi sperimentali,descritti nella letteratura scientifica: mutagenicità, teratogenicità, embrione-e neurotossicità …nel giugno del 1991 sempre il  Paul-Ehrlich-Institut ha incoraggiato i produttori di vaccini a sospendere l’aggiunta di composti organici del mercurio in immunoglobuline. Questa iniziativa è stata generalmente apprezzata e, nel frattempo, quasi tutti i produttori hanno informato il nostro istituto sulle misure adottate per attuare il cambiamento raccomandato. Si può “prevedere” che questo sarà raggiunto alla fine del 1992. “

 

Fonte: Birt, Elizabeth, JD, LLM, e James Moody, JD “Timeline” Lettera a Lauren Fuller, capo Investigative Counsel, Senato degli Stati Uniti AIUTO . 15 Luglio 2005. TS.

Il CDC raccomanda il vaccino Haemophilus b Coniugato (Hib) somministrandolo con  una dose  a 18 mesi di età. Questo vaccino dovrebbe contenere 25 mcg. di mercurio.

Nel 1990 è stata identificata la correlazione diretta tra i vaccini e l’aumento della diagnosi di autismo. A partire dal 1990, il ACOG raccomanda per la prima volta,la somministrazione delle immunoglobuline Rho (D), contenenti Thimerosal,   durante la gravidanza. Nel 1991, durante un periodo di tempo di 9 mesi con il calendario vaccinale raccomandato del CDC ,la somministrazione di thimerosal,passa dalla dose di 125 mcg. a 237 mcg.
In aggiunta a questo aumento di mercurio somministrato ai neonati, è stata raccomandata anche la somministrazione del vaccino dell’epatite B ai neonati prima di lasciare l’ospedale: la prima epidemia di autismo ora emerge.

La FDA ha riferito che oltre 30 vaccini autorizzati, contenenti Thimerosal ,portano l’esposizione al mercurio (rispetto alle linee guida della FDA consentite), dei bambini che hanno ricevuto questi vaccini. Questo rapporto ha incoraggiato l’Accademia Americana di Pediatria e Servizio Sanitario Pubblico a fornire una dichiarazione congiunta nel 1999, raccomandando la rimozione del  mercurio dai vaccini. Tuttavia, nonostante queste scoperte e dichiarazioni, il CDC ha deciso che i vaccini contenenti Thimerosal siano abbastanza sicuri,continuando ad utilizzarli nei neonati.

1990

Un’iniezione contenente mercurio è raccomandata per la prima volta durante la gravidanza. L’American College of Obstetricians and Gynecologists (ACOG) consiglierebbe i vaccini contenenti thimerosal e le immunoglobuline Rho (D), durante la gravidanza e dopo il parto .

Prima del 1990, la raccomandazione ACOG era la somministrazione delle immunoglobuline  Rho (D)  solo dopo il parto,e a causa di questa raccomandazione, il feto , sarà esposto ad alti livelli di mercurio.

 

Fonte: Istituto Universitario Americano degli Ostetrici e Ginecologi (1990). Prevenzione della D isoimmunization.Bollettino ACOGTech numero 147.

GENNAIO 1991

Un vaccino come l’ Haemophilus b, contenente mercurio, è consigliato per la prima volta. Il comitato consultivo per la Immunization Practices (ACIP, il comitato di CDC che decide il calendario vaccinale US) raccomanda altre tre dosi del vaccino contro l’Haemophilus b (Hib). Ogni dose di questo vaccino contiene 25 mcg di thimerosal. Con i tre dosi ,raccomandate di recente del vaccino Hib, i bambini negli Stati Uniti per 18 mesi riceveranno 200 mcg. di mercurio dai loro vaccini.

1991

Il dottor Samuel Katz , e il suo comitato ACIP nel 1991, parlano del più grande aumento delle quantità di mercurio negli USA, da parte  dei bambini che avrebbero ricevuto in 18 mesi di età. Inoltre,il  comitato ACIP ha fatto una seconda osservazione importante relativa alla pericolosità: i neonati prima di lasciare l’ospedale ricevono un vaccino contenente mercurio (epatite B).

Nel 1999, il CDC inizierà il proprio studio sulla incidenza di autismo sui bambini esposti a vari livelli di mercurio per le vaccinazioni subite ,contenenti thimerosal.

Il Dr. Thomas Verstraeten è il ricercatore principale dello studio. In una mail del 17 Dicembre 1999  (intitolata “E ‘solo che non andrà via!” ) ai suoi colleghi del NIP, Verstraeten riporta:

“tutto il danno è fatto nel primo mese di vita.”

1991

 

Dr. Samuel Katz, ACIP Presidente

Da un articolo UPI si rivela:

“Alcuni dei funzionari coinvolti nel 1991, con la decisione dell’agenzia, di raccomandare la  vaccinazione contro l’epatite B ai bambini , ha avuto anche stretti legami con i produttori di vaccini. Il dottor Sam Katz è stato il presidente della commissione consultiva al momento.

 

I Bambini degli Stati Uniti, che ora ricevono i più alti livelli di mercurio dai vaccini contenenti thimerosal, avranno  sintomi che sembrano identici all’ avvelenamento da mercurio. Questi sintomi di avvelenamento da mercurio  appaiono anche come sintomi di autismoGli Stati Uniti ora cominciano a veder emergere  una nuova epidemia di autismo.

   

1991

* Nota: Il  Mercurio non è mai stato del tutto rimosso dai vaccini destinati ai bambini o donne in gravidanza. Nel maggio 2004, per la prima volta il CDC ha raccomandato il vaccino antinfluenzale per le donne incinte e neonati di 6-23 mesi di età.Molti dosi di vaccini contro l’ influenza nel 2004 e oggi contengono 25 mcg di mercurio. Altri vaccini contengono ancora mercurio .

SETTEMBRE 1991

 

Il Dr. Maurice Hilleman  è un vaccinologo molto noto;
nel 1991 con la sua nota interna alla  Merck ,ha consigliato ai suoi colleghi di ridurre l’esposizione dal Thimerosal (mercurio)  soprattutto nei vaccini pediatrici, cercando alternative.  Questa raccomandazione,non è stata ascoltata dai colleghi del settore di Hilleman.

La nota Merck dal Dr. Maurice Hilleman non sarebbe stata resa pubblica fino al 2005.

1992

1992

Secondo un rapporto del 2000 di CDC il tasso di autismo negli USA per i bambini nati nel 1992 è di 1 su 150.

 

 

1992-199

1992-1993

LA SVEZIA E LA FASE DI ELIMINAZIONE DEL THIMEROSAL DAI VACCINI

Quali vaccini contengono mercurio – e quanto è pericoloso ?

I Composti di mercurio, come il Thimerosal, in precedenza erano usati come conservanti nella maggior parte delle vaccinazioni, nel programma di vaccinazione infantile. I vaccini utilizzati nel programma di vaccinazione dei bambini svedesi erano assenti dal conservante contenente mercurio (thimerosal) dal 1992-93. Precedentemente l’uso di composti di mercurio nei vaccini non ha avuto effetti avversi individuabili, ma le considerazioni ambientali generali hanno portato alla rimozione dei conservanti contenenti mercurio dai vaccini. Oggi ,nei vaccini,viene utilizzato come conservante, il fenossietanolo, un composto fenolico organico con bassa tossicità . Diversi vaccini sono consegnati in contenitori a perdere e non contengono conservanti affatto.

1993

Come descritto in “Mutation Research” (1993, 287:17) ,il Thimerosal è stato identificato come un potente inibitore del montaggio microtubulare, un processo che è essenziale per un corretto sviluppo neuronale.

13 SETTEMBRE 1994

Il 13 settembre 1994 ci fu l’udienza presieduta dal Dr. Manfred Hause,per quanto riguarda l’uso di Thimerosal come conservante nei vaccini.Invitati futono tutti i produttori di vaccini che vendono in  Germania. Non c’era nessun rappresentante di un ente sanitario federale statunitense a questo incontro.

Erano presenti:

1) Dr. Thomas Eckhardt (Wyeth)

2) Ron Salerno (Merck Sharpe Dohme)

3) Ricky D. Smith (CLI Swiftwater, PA)

4) Raafat Fahim (Connaught Toronto / CLL ora Aventis Canada).

 

Ciò che è particolarmente interessante dal verbale di questo incontro è l’opinione di Lederle Arneimittel, il quale affermava che “i dati provenienti dagli Stati Uniti confermano solo un  minimo rischio associato con l’uso di vaccini contenenti Thimerosal .”

Non c’era nessuna discussione nel verbale della riunione 1994 sui possibili accumuli tossici del thimerosal correlati al numero crescente di vaccini somministrati. Eppure, sappiamo che Maurice Hilleman ha esaminato la questione in profondità in una nota di R. Gordon Douglas(l’Amministratore Delegato di Merck) all’inizio del 1991.

Inoltre, la questione è stata discussa presso l’Organizzazione Mondiale della Sanità ,in una riunione cui hanno preso parte il dottor William Egan della US, Food and Drug Administration (“FDA”).

 

Fonte: Birt, Elizabeth, JD, LLM, e James Moody, JD “Timeline” Lettera a Lauren Fuller, capo Investigative Counsel, Senato degli Stati Uniti AIUTO . 15 Luglio 2005. TS.

 

1996

1996

Secondo un rapporto del CDC del 2004, il tasso di autismo negli Stati Uniti, per i bambini nati nel 1996 è di 1 su 125.

 

 

199
 Il signor C. Bruce Pittman, ha informato i suoi superiori della Merck che il Thimerosal, come una molecola “intatta”, non aveva alcuna proprietà anti-microbiche; in altre parole, era l’etil-mercurio a uccidere i microbi, non il Thimerosal.

Pittman stava conducendo questa ricerca come un dipendente della Merck e come parte della sua tesi di laurea alla Lehigh University. Gli fu detto dai suoi superiori  Merck che non sarebbe riuscito a pubblicare il suo lavoro. Egli è stato in grado di ottenere il suo master alla Lehigh, e la sua documentazione, è stata letta dal suo professore in una stanza chiusa con l’avvertenza di non diffondere copie della documentazione.

 

Questa ricerca è stata diffusa da scienziati della Merck nel 1997. Bruce ha presentato i risultati provvisori alla fine del 1998 ed i suoi risultati finali marzo del 1999. Inoltre, il signor Pittman ha affermato che Liz Birt nella sua presentazione finale a Marzo del 1999,abbia informato i dipendenti della Merck ( compresi i dirigenti della società) riguardo al fatto che i 6-8 microgrammi di etilmercurio venivano assorbiti direttamente dal sistema nervoso centrale di un neonato attraverso la vaccinazione contenente Thimerosal.

Al termine di questo incontro il signor Pittman , ha dichiarato che la Merck ,attraverso il thimerosal contenuto nelle vaccinazioni,stesse avvelenando i bambini . Nulla gli fu risposto.

 

Fonte: Birt, Elizabeth, JD, LLM, e James Moody, JD “Timeline” Lettera a Lauren Fuller, capo Investigative Counsel, Senato degli Stati Uniti AIUTO . 15 Luglio 2005. TS.

 

21 NOVEMBRE 1997

21 Novembre,1997

Il Food and Drug Administration (FDAMA) ,ha richiesto e ottenuto,un atto che disponeva la revisione di tutti i medicinali e farmaci biologici  contenenti mercurio.

1998

1998

I bambini,attraverso la vaccinazione,  stanno ricevendo 237,5 mcg. di mercurio dall’età di 18 mesi. 

Secondo un rapporto del CDC del 2006, il tasso di autismo negli USA per i bambini nati nel 1998 è di 1 su 110.

 

 

21 GIUGNO 199

Una e-mail è stata inviata da Roger Williams della FDA,da  Peter Cooney e Giuseppe De Giorgio il 21 giugno 1998, con riferimento specifico alla European Medicines Agency / Comitato per le specialità medicinali (EMEA / CPMP) sul “non usare Thimerosal nei gruppi vulnerabili come come neonati, bambini piccoli e donne incinte “.

 

Fonte: Birt, Elizabeth, JD, LLM, e James Moody, JD “Timeline” Lettera a Lauren Fuller, capo Investigative Counsel, Senato degli Stati Uniti AIUTO . 15 Luglio 2005. TS.

23 NOVEMBRE 1998
‘iL Dr. Leslie Sfera della FDA, ha chiesto utenti interni per eseguire una consultazione,  su Thimerosal, attraverso il MedWatch,che  è il database della FDA per la segnalazione di eventi avversi da farmaci.
 Il 7 gennaio 1999, il Dr. Ball E ‘stato informato da Fredrick Varricchio della FDA,riguardo le 7.000 relazioni contenenti la parola Thimerosal presenti nel MedWatch della FDA .
Egli ha dichiarato: “Ho dei risultati per voi. Il problema è che ci sono 7.000 segnalazioni che citano Thimerosal. Cosa si fa adesso? “
Il 16 febbraio 1999, una e-mail è stata inviata a  Steven Aurecchia in materia di” Screening- foglio di calcolo per gli studi sul mercurio”.
Fonte: Birt, Elizabeth, JD, LLM, e James Moody, JD “Timeline” Lettera a Lauren Fuller, capo Investigative Counsel, Senato degli Stati Uniti AIUTO . 15 Luglio 2005. TS.

7 GENNAIO 1999

Come indicato in una e-mail tra i funzionari della FDA Frank Varrichio ,Leslie Ball, e gli operatori sanitari, hanno iniziato a preoccuparsi per l’esposizione cumulativa del Thimerosal per i neonati tramite le vaccinazioni. Nel guardare la National Library of Medicine sito (cioè Pubmed), Varrichio trova 7.000 riferimenti a Thimerosal. Piuttosto che esaminare tutti questi riferimenti, Varrichio consiglia di guardare la sintesi di ogni rapporto di 100 ° .

14 APR 1999
Una email  particolarmente significativa da parte di  Richard Kenney della FDA ha riassunto la frustrazione di alcuni individui della FDA , sulla questione “Thimerosal”:
“Sembra che l’unico modo  per l’industria di avere un  impatt,o è quello di imporre un obbligo.
 Io voto per incoraggiare i produttori a lavorare verso la rimozione del Thimerosal da tutti i prodotti, e chiedere loro di giustificare formalmente la sua necessità in qualsiasi prodotto sotto IND.

Fonte: Birt, Elizabeth, JD, LLM, e James Moody, JD “Timeline” Lettera a Lauren Fuller, capo Investigative Counsel, Senato degli Stati Uniti AIUTO . 15 Luglio 2005. TS.

5 MAG 1999

 Tom Clarkson, un esperto di mercurio metilico presso l’Università di Rochester, ha inviato la seguente email al Dr. Leslie :
“L’etil-mercurio  ha causato  focolai di avvelenamento simili a quelli causati dal mercurio metilico, convertendolo  rapidamente in  mercurio inorganico nel corpo. In questo modo, c’è meno tossicità,ma gli effetti neurologici sono gli stessi. Come primo passo si potrebbero utilizzare i parametri di rischio per il mercurio metilico. “

Fonte: Birt, Elizabeth, JD, LLM, e James Moody, JD “Timeline”.Lettera a Lauren Fuller, capo Investigative Counsel, Senato degli Stati Uniti AIUTO. 15 luglio 2005. TS. 

Tom Clarkson
29 GIUGNO 1999
 I TIMORI SVANITI DELLA FDA, CDC E DELLA POLITICA VACCINALE

Peter Patriarca, l’allora direttore dell’Ufficio FDA , emette un email aI funzionari del CDC (tra cui Roger Bernier, del Programma Nazionale di Immunizzazione e Jose Cordero, direttore del Programma Nazionale di Immunizzazione, parlanDO di come gestire l’argomento “Thimerosal”.

Patriarca esprime il timore che la FDA, CDC e i responsabili della politica vaccinale, non esprimano alcun timore oramai da decenni consentendo ancora,l’uso del Thimerosal (un composto di mercurio potenzialmente pericoloso)nei vaccini per l’infanzia.

Inoltre, non c’è paura poiché, nessuno ha calcolato l’esposizione cumulativa al mercurio ,continuando invece a  a raccomandare sempre più vaccini.

 

 

fonte

http://www.ashotoftruth.org/history?page=1

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Tachipirina, quando ,come e se usarla; gli effetti del paracetamolo

Paracetamolo e la sua assunzione.

Come ridurre i danni della Tachipirina?

Aggiornamento Fonti e studi a fine articolo

bambino influenzato
Come ridurre i danni della Tachipirina?
Pochi giorni fa, su questo sito all’indirizzo
http://www.informasalus.it/it/articoli/paracetamolo-bambini-asma-allergie.php
è uscita la notizia che svela un altro effetto indesiderato del paracetamolo (principio attivo della famosa Tachipirina o dell’Efferalgan):
“Farmaci con paracetamolo: rischio asma e allergie per i bambini. La scoperta principale – ha spiegato Julian Crane, lo scienziato che ha coordinato lo studio  – è che i bambini che hanno utilizzato il paracetamolo prima di aver compiuto 15 mesi (il 90 per cento) hanno il triplo di probabilita’ in piu’ di diventare sensibili agli allergeni e il doppio di probabilita’ in piu’ di sviluppare i sintomi come l’asma a sei anni rispetto ai bambini che non hanno utilizzato il paracetamolo”.

paracetamolo-tachipirina

COMMENTO DEL DR. ROBERTO GAVA:
In realtà, la notizia è tutt’altro che nuova e non solo per il recentissimo studio del Julian Crane , “The New Zealand Asthma and Allergy Cohort Study Group”  pubblicato da Wickens e Colleghi lo scorso settembre 2010 nella rivista Clinical & Experimental Allergy e neppure per lo studio del Clinical & Experimental Allergy  e Colleghi del Medical Research Institute (sempre Nuova Zelanda) pubblicato nel settembre 2008 dalla prestigiosa rivista The Lancet.
 Infatti, gli effetti tossici del paracetamolo (che comunque non è un antinfiammatorio, ma solo un antipiretico-analgesico) sono ampiamente noti da decenni.
In un libro di farmacologia (“L’Annuario dei Farmaci”) che ho pubblicato quasi 20 anni fa  (un libro di più di 2000 pagine che raccoglie gli effetti farmacologici di tutti i principi attivi in commercio nel nostro Paese), scrivevo:
“Alle dosi terapeutiche, i più comuni effetti del paracetamolo sono: alterazioni ematologiche, vertigini, sonnolenza, difficoltà di accomodazione, secchezza orale, nausea, vomito, … fenomeni allergici (glossite, orticaria, prurito, arrossamento cutaneo, porpora trombocitopenica, broncospasmo)
Il paracetamolo possiede anche un’elevata tossicità acuta dose-dipendente. I danni sono principalmente epatici … con ittero ed emorragie, ma si può avere anche la progressione verso l’encefalopatia, il coma e la morte. …
Ci possono essere pure insufficienza renale con necrosi tubulare acuta, aritmie cardiache, agranulocitosi, anemia emolitica, pancitopenia, …”.
Quello che è più importante, però, è un altro punto. Poco più avanti, in quello stesso libro ho infatti scritto: “L’effetto epatotossico è esplicato da un metabolita del paracetamolo (l’N-acetil-p-benzochinoneche viene neutralizzato da un sistema epatico glutatione-dipendente. Dopo che le scorte intraepatotocitarie di glutatione si sono esaurite, il metabolita si lega con le proteine del citosol epatocitario (circa 10 ore dopo l’assunzione del farmaco) e svolge la sua azione epatotossica”.

Ebbene, la letteratura che riporta questi dati è addirittura del 1967 (cfr Journal of Pharmacology and Experimental Therapeutics ).

Sono passati 43 anni da allora e il paracetamolo continua non solo ad essere sintetizzato e diffuso in quantità inimmaginabili, ma anche ad essere somministrato a qualsiasi età: è consigliato addirittura nei neonati!
Qual è il problema? Il problema è che il paracetamolo è un potente farmaco ossidante e consuma le scorte del nostro più importante antiossidante: IL GLUTATIONE! 

E per di più, quando il glutatione scarseggia, il paracetamolo svolge la sua potente azione epatossica … ma non solo questa. Ebbene, pensate che: – Il paracetamolo viene consigliato anche ai bambini piccoli e ai neonati, pur sapendo che i bambini (e i neonati in particolare) sono poveri di sostanze antiossidanti (come il glutatione).

– Sappiamo che la cisteina (aminoacido essenziale per permettere la produzione di glutatione da parte del fegato e del cervello) viene sintetizzata per azione dell’enzima metionina-sintetasi e sappiamo che il mercurio contenuto nei vaccini blocca l’attivazione di questo enzima con la conseguenza che è più facile che si alteri lo sviluppo cerebrale e si incrementi l’incidenza di autismo e del disturbo da deficit di attenzione e iperattività (ADHD), due patologie che oggi stanno diventando molto comuni.

– È dimostrato che i bambini autistici hanno il 20% di livelli più bassi di cisteina e il 54% di livelli più bassi di glutatione e questo compromette la loro capacità di detossificarsi e di espellere i metalli come il mercurio (sia alimentare che quello somministrato con i vaccini pediatrici). Questi bambini non dovrebbero mai assumere il paracetamolo, almeno nei primi anni di vita … ma chi sa individuare questi bambini senza eseguire esami adeguati?

– Sappiamo che il mercurio vaccinale non viene facilmente escreto dai bambini sotto i sei mesi di vita (perché viene escreto per via biliare e il fegato del neonato è ancora immaturo).

– È dimostrato che il mercurio entra molto facilmente (e si accumula) nei tessuti cerebrali del bambino, dato che la barriera ematoencefalica è più recettiva. Inoltre, i composti mercuriali alterano, e a dosi elevate bloccano, la mitosi cellulare (danno molto grave specie per il cervello e in età pediatrica, quando il cervello dovrebbe avere un grande sviluppo).

– Se uno si aggiorna, sa che studi scientifici pubblicati nel 2008 e nel 2009 hanno dimostrato che l’assunzione di paracetamolo aumenta la probabilità dei bambini piccoli di ammalarsi di autismo.

Eppure, il paracetamolo viene consigliato tutt’oggi dai Servizi di Igiene Pubblica subito dopo ogni vaccinazione dei neonati, addirittura prima che possano sviluppare la febbre o qualche malessere … Forse si vogliono tranquillizzare le madri che così si accorgono meno dei danni da vaccini, perché questo farmaco blocca molte reazioni iniziali? Ma agendo in questo modo si impoverisce l’organismo di glutatione e si facilitano ancor di più i danni da vaccini nei soggetti che, a nostra insaputa, ne sono particolarmente predisposti!

Cosa si deve allora fare?

 1) IL PRIMO CONSIGLIO è quello di non somministrare paracetamolo (almeno abitualmente o come prima scelta) a bambini piccoli, specie se nati immaturi, se hanno assunto farmaci in modo prolungato e se sono stati vaccinati da meno di un mese (ho seguito personalmente il caso di un bambino di pochi mesi, morto nel sonno 26 giorni dopo la vaccinazione, che aveva assunto Tachipirina per una febbre improvvisa solo 3 ore prima del decesso).

 

2) IL SECONDO CONSIGLIO è di non vaccinare bambini sotto i 2 anni di età e in ogni caso di non accettare più di uno (massimo due) vaccini per volta.

3) IL TERZO CONSIGLIO è che, se proprio si vogliono fare le vaccinazioni pediatriche del primo anno di vita (perché non si è stati capaci di gestire la paura che la propaganda pro-vaccini inculca tanto magistralmente quanto falsamente), si eseguano al bambino, prima della vaccinazione, degli esami ematochimici per capire quant’è la sua capacità antiossidante, quanto è maturo il suo sistema immunitario e quanto funziona la capacità disintossicante del suo fegato.

4) IL QUARTO CONSIGLIO è di cercare un Medico aperto a queste “nuove” conoscenze, dotato di molta Sapienza e Buon Senso, meglio ancora se pratico di Medicina Naturale e di Omeopatia in particolare, che sappia aiutare i genitori ad aumentare le difese aspecifiche di loro figlio e che sappia eventualmente gestire le patologie dei primi anni di vita prima di tutto con trattamenti naturali, tra i quali l’Omeopatia è sicuramente la regina, e poi, se proprio serve, con dosi ben ponderate e personalizzate di farmaci chimici.

5) COME QUINTO CONSIGLIO raccomando ai genitori di approfondire le loro conoscenze di Igiene di Vita e in particolare di Igiene Alimentare: non potete immaginare quante patologie e quanti problemi infantili e adolescenziali si risolverebbero se i nostri bambini mangiassero e vivessero meglio!

Conclusione
 Se l’Industria Farmaceutica guadagna sempre di più è anche a causa della nostra ignoranza. Le conoscenze le abbiamo, ma non possiamo più attendere che siano lo Stato o la Medicina Ufficiale a comunicarcele: oggi ognuno deve darsi da fare e cercare di proteggere la salute propria e quella dei suoi cari. Spesso, nelle relazioni che tengo a qualche convegno sono solito proiettare alla fine questa frase: “La salute è un prezioso patrimonio, nostro e dei nostri figli: non possiamo metterla nelle mani dell’Industria Farmaceutica o degli attuali Enti Governativi … molto probabilmente, chi lo farà la perderà!”.

http://www.informasalus.it/it/articoli/ridurre-danni-tachipirina.php

 

Aggiornamento fonti dicembre 2015

Il Paracetamolo riduce i livelli di glutatione intracellulare

  • http://www.sciencedirect.com/science/article/pii/S1357272505001159
  • http://www.ncbi.nlm.nih.gov/m/pubmed/15878691/

Le ricerche confermano che l’uso frequente di paracetamolo durante la gravidanza può aumentare il rischio di diagnosi di ADHD per il nascituro.

L’uso di paracetamolo durante la gravidanza è stato collegato a un 30 per cento di aumento del rischio per l’ADHD nel bambino, e un 37 per cento aumento del rischio di disturbo ipercinetico (HKD) e gravi forme di ADHD

  • http://articles.mercola.com/sites/articles/archive/2014/03/13/acetaminophen-pregnancy.aspx

 

Farmaci con paracetamolo: rischio asma e allergie per i bambini

 

febbre

L’assunzione di paracetamolo – sostanza che si trova in molti antidolorifici in genere somministrati per tosse, raffreddore e febbre – può essere associata nei bambini allo sviluppo di asma e allergie

L’assunzione di paracetamolo – sostanza che si trova in molti antidolorifici in genere somministrati per tosse, raffreddore e febbre –  può essere associata nei bambini allo sviluppo di asma e allergie. Questo è quanto emerso da uno studio  della Otago University di Wellington pubblicato sulla rivista Clinical and Experimental Allergy.


“La scoperta principale – ha spiegato Julian Crane, lo scienziato che ha coordinato lo studio  – è che i bambini che hanno utilizzato il paracetamolo prima di aver compiuto 15 mesi (il 90 per cento) hanno il triplo di probabilita’ in piu’ di diventare sensibili agli allergeni e il doppio di probabilita’ in piu’ di sviluppare i sintomi come l’asma a sei anni rispetto ai bambini che non hanno utilizzato il paracetamolo.

Tuttavia, allo stato attuale – ha continuato Crane – non sappiamo il perche’ di questo. Abbiamo bisogno di studi clinici per verificare se queste associazioni siano causali o meno, e per chiarire l’impiego comune di questo farmaco”. Il problema, secondo lo studioso, è che “il paracetamolo e’ stato dato molto liberamente ai bambini piccoli”.

fonte dell’articolo riportato di seguito http://www.informasalus.it/it/articoli/paracetamolo-bambini-asma-allergie.php

Solitamente viene prescritto anche in presenza di Reazioni Avverse ai Vaccini,un altro farmaco,il “BENTELAN”; di seguito troverete nel link il suo foglietto illustrativo

Foglietto illustrativo del  BENTELAN qui nel link sottostante

  • http://www.torrinomedica.it/farmaci/schedetecniche/Bentelan_Compresse.asp#axzz2uScG76kj

bentelan

01.0 DENOMINAZIONE DEL MEDICINALE

BENTELAN COMPRESSE EFFERVESCENTI

02.0 COMPOSIZIONE QUALITATIVA E QUANTITATIVA 

BENTELAN 0,5 mg compresse effervescenti

Una compressa da 0,5 mg contiene:

Betametasone disodio fosfato 0,6578 mg

pari a Betametasone 0,5 mg

BENTELAN 1 mg compresse effervescenti

Una compressa da 1 mg contiene:

Betametasone disodio fosfato 1,316 mg

pari a Betametasone 1 mg

Per gli eccipienti v. punto 6.1

03.0 FORMA FARMACEUTICA

Compresse effervescenti.

4.1 Indicazioni terapeutiche

La terapia corticosteroidea può trovare indicazione in una vasta gamma di malattie.

Tra le principali vanno ricordate:

-asma bronchiale;

-allergopatie gravi;

-artrite reumatoide;

-collagenopatie;

-dermatosi infiammatorie;

-neoplasie specialmente a carico del tessuto linfatico (emolinfopatie maligne acute e croniche, morbo di Hodgkin).

Altre indicazioni sono: sindrome nefrosica, colite ulcerosa, ileite segmentaria (sindrome di Crohn), pemfigo, sarcoidosi (specialmente ipercalcemica), cardite reumatica, cardite reumatica e diverse emopatie discrasiche, quali certi casi di anemia emolitica, agranulocitosi e porpora trombocitopenica.

04.2 Posologia e modo di somministrazione

ADULTI:

Terapie di breve durata:

4-6 compresse al giorno di BENTELAN 0,5 mg compresse effervescenti o 2-3 compresse al giorno di BENTELAN1 mg compresse effervescenti (pari a 2-3 mg), riducendo gradualmente tale dose in base all’evoluzione clinica.

Terapie di lunga durata

Nel trattamento di forme morbose croniche o subacute (collagenopatie, anemie emolitiche, asma bronchiale cronico, sindrome nefrosica, colite ulcerosa, pemfigo), dopo una terapia d’attacco in genere di 6-8 compresse al giorno di BENTELAN 0,5 mg compresse effervescenti o 2-3 compresse al giorno di BENTELAN 1 mg compresse effervescenti (pari a 3-4 mg) ridurre gradualmente la posologia fino alla dose di mantenimento mini–ma capace di tenere sotto controllo la sintomatologia.

Mantenimento:

La dose di mantenimento oscilla nell’adulto di peso medio fra 1-2 compresse al giorno.

BAMBINI:

I bambini tollerano in genere dosi proporzionalmente superiori a quelle stabilite per gli adulti: si consigliano 0,1-0,2 mg/Kg di peso corporeo al giorno.

Le compresse di BENTELAN sono divisibili a metà per facilitare l’aggiustamento della posologia, inoltre la solubilità in acqua consente una pratica ed agevole somministrazione.

Aerosolterapia: 0,5-1 mg sciolti al momento dell’uso in 1-2 ml di acqua

04.3 Controindicazioni

Infezioni sistemiche, qualora non venga attuata specifica terapia antiinfettiva.

Immunizzazione con virus attenuati; altri procedimenti immunizzanti non vanno intrapresi in pazienti che ricevono glicocorticoidi, specialmente ad alte dosi, a causa di possibili rischi di complicazioni neurologiche e di insufficiente risposta anticorpale. Generalmente controindicato in gravidanza e durante l’allattamento (v. par. 4.6)

04.4 Speciali avvertenze e precauzioni per l’uso

Nei pazienti in terapia con glicocorticoidi, sottoposti a particolari stress, è indispensabile un adattamento della dose in rapporto all’entità della condizione stressante.

I glicorticoidi possono mascherare alcuni segni di infezione e durante il loro impiego si possono verificare infezioni intercorrenti a causa delle difese immunitarie ridotte. In questi casi va sempre valutata l’opportunità di istituire un’adeguata terapia antibiotica.

L’uso nella tubercolosi attiva va limitato ai casi di malattia fulminante o disseminata, nei quali il glicocorticoide va usato con appropriata terapia antitubercolare.

Se i glicocorticoidi vengono somministrati nei pazienti con tubercolosi latente o con risposta positiva alla tubercolina, è necessaria una stretta sorveglianza in quanto si può verificare una riattivazione della malattia.

Nella terapia prolungata questi soggetti devono ricevere una chemioprofilassi.

Uno stato di insufficienza surrenale secondaria, indotta dal glicocorticoide, può essere minimizzato con una riduzione graduale del dosaggio. Questo tipo di relativa insufficienza può persistere fino ad un anno dopo la sospensione della terapia.

Quindi, in qualsiasi situazione di stress che si manifestasse in questo periodo, la terapia ormonale dovrebbe essere ripresa.

Poichè la secrezione mineralcorticoide può essere compromessa, bisognerebbe somministrare in concomitanza cloruro sodico e/o mineralcorticoide.

A causa della possibilità di una ritenzione di liquidi, bisogna porre attenzione nella somministrazione di corticosteroidi a pazienti con insufficienza cardiaca congestizia.

In corso di terapia prolungata e con dosi elevate, se si dovesse verificare un’alterazione del bilancio elettrolitico, è opportuno adeguare l’apporto di sodio e di potassio.

Tutti i glicocorticoidi aumentano l’escrezione di calcio.

La terapia corticosteroidea può peggiorare il diabete mellito, l’osteoporosi, l’ipertensione, il glaucoma e l’epilessia.

Durante la terapia possono manifestarsi alterazioni psichiche di vario genere: euforia, insonnia, mutamenti dell’umore o della personalità, depressione grave o sintomi di vere e proprie psicosi.

Una preesistente instabilità emotiva o tendenze psicotiche possono essere aggravate dal glicocorticoide.

La stessa attenzione deve essere posta nei casi di precedente miopatia steroido indotta o ulcera peptica.

Nei pazienti con insufficienza epatica i livelli ematici dei corticosteroidi possono essere aumentati, così come avviene con gli altri farmaci che vengono metabolizzati nel fegato.

Nei pazienti ipotiroidei o affetti da cirrosi epatica la risposta ai glicocorticoidi può essere aumentata.

Si consiglia cautela nei pazienti con herpes simplex oculare, perchè è possibile una perforazione corneale.

Nei pazienti con ipoprotrombinemia, si consiglia prudenza nell’associare l’acido acetilsalicilico ai glicocorticoidi.

I bambini e gli adolescenti sottoposti a prolungata terapia devono essere strettamente sorvegliati dal punto di vista della crescita e dello sviluppo.

Il trattamento dovrebbe essere limitato alle dosi minime ed al periodo di tempo più breve possibile. Al fine di ridurre al minimo la soppressione dell’asse ipotalamo-ipofisi-surrene ed i ritardi della crescita dovrebbe essere valutata la possibilità di effettuare una somministrazione singola a giorni alterni.

Nei pazienti anziani la terapia, in particolare se prolungata, deve essere pianificata in considerazione della maggiore incidenza degli effetti collaterali quali osteoporosi, peggioramento del diabete, dell’ipertensione, maggiore suscettibilità alle infezioni, assottigliamento cutaneo.

La posologia di mantenimento deve essere sempre la minima in grado di controllare la sintomatologia; una riduzione posologica va fatta sempre gradualmente durante un periodo di alcune settimane o mesi in rapporto alla dose precedentemente assunta ed alla durata della terapia.

I glicocorticoidi devono essere somministrati con cautela nei seguenti casi:

colite ulcerosa non specifica con pericolo di perforazione, ascessi e infezioni piogeniche in genere, diverticolite, anastomosi intestinali recenti, ulcera peptica attiva o latente, insufficienza renale, ipertensione, osteoporosi, miastenia grave.

Il prodotto deve essere usato sotto il personale controllo del medico.

Si possono presentare effetti sistemici con i corticosteroidi inalatori, in particolare quando prescritti ad alte dosi per periodi prolungati. Tali effetti si verificano con meno probabilità rispetto al trattamento con corticosteroidi orali. I possibili effetti sistemici includono la sindrome di Cushing, aspetto Cushingoide, soppressione surrenalica, ritardo della crescita in bambini e adolescenti, riduzione della densità minerale ossea, cataratta, glaucoma e, più raramente una serie di effetti psicologici o comportamentali che includono iperattività psicomotoria, disturbi del sonno, ansietà, depressione o aggressività (particolarmente nei bambini). È importante, quindi che la dose del corticosteroide per inalazione sia la più bassa dose possibile con cui viene mantenuto il controllo effettivo dell’asma.

per continuare a leggere

http://www.torrinomedica.it/farmaci/schedetecniche/Bentelan_Compresse.asp#ixzz35SAZA8oT

PER ULTIMO MA NON MENO IMPORTANTE,FACCIAMO QUALCHE CONSIDERAZIONE E RIFLESSIONE SULLA TANTO TEMUTA “FEBBRE”

La risposta dell’organismo a una grande varietà di malattie infettive comprende spesso uno stato febbrile e un generale malessere.

A queste manifestazioni si aggiungono perdita di appetito, spossatezza, presenza di dolori muscolari e articolari, brividi di freddo.

È lecito considerare questi sintomi ben noti solo come sgradevoli effetti collaterali di una malattia? Sembra vero il contrario: molti ricercatori cominciano a considerare la febbre e il malessere che ne deriva come risposte adattative che concorrono a combattere la malattia. La causa prima di questa risposta sono i messaggi chimici provenienti dal sistema immunitario.

Quando si instaura un processo patologico infettivo, a base batterica o virale, i germi vengono attaccati dai macrofagi, cellule dotate di una spiccata attività fagocitaria.

Ai macrofagi spetta inoltre il compito di liberare particolari sostanze definite interleuchine, che fanno suonare il campanello di allarme per le altre cellule del sistema immunitario diffuse nell’organismo.

Le interleuchine causano ulteriori risposte: abbassano la soglia di risposta dei nocirecettori (e perciò vengono considerate alla base delle sensazioni di dolore dai farmacologi clinici); generano un senso di sonnolenza; raggiungono l’ipotalamo e, in tale sede, stimolano la secrezione del fattore di rilascio dell’ormone corticotropo, il quale dà l’avvio ad altre risposte dell’organismo.

Le interleuchine sono anche responsabili dell’innalzamento del valore del punto di funzionamento richiesto per le risposte termoregolatrici ipotalamiche.

I messaggeri intracellulari attivati dalle interleuchine comprendono le prostaglandine, la cui sintesi è decisamente inibita dall’aspirina e dalla tachipirina; ciò spiega perché tali prodotti riducono la febbre e attenuano gli aspetti più sgradevoli delle malattie da infezione.

Da quanto detto sorge un dubbio sull’opportunità di ridurre la febbre e di combattere la sensazione di malessere, dal momento che l’una e l’altra rappresentano risposte adattative di difesa alle infezioni e inducono l’individuo malato a ridurre l’impegno fisico, favorendo il superamento del processo infettivo.

La prima prova convincente del fatto che la febbre rappresenti una risposta adattativa alle infezioni deriva da una serie di esperimenti condotti su lucertole stabulate.

Questi animali, avendo a disposizione in laboratorio una lampada a calore, mantengono nel corso del giorno la loro temperatura corporea intorno a 38 °C entrando nel campo di azione di tale lampada e allontanandosi da esso.

Una volta che batteri patogeni vengono inoculati nelle lucertole, si osserva che queste tendono a passare più tempo sotto la lampada, innalzando la loro temperatura corporea in un ambito di valori tra 40 e 42°C; in altre parole sviluppano un processo febbrile!

Viene spontaneo chiederci se la febbre aiuti le lucertole a superare la malattia infettiva. Per rispondere a tale domanda diversi gruppi di animali, ognuno dei quali aveva ricevuta la stessa dose batterica, sono stati tenuti in incubazione a 34, 36, 38, 40 e 42°C.

Tutti gli esemplari mantenuti a 34 e 36 °C sono deceduti, mentre è sopravvissuto circa il 25% di quelli a 38°C e il 75% delle lucertole sottoposte a 40 e a 42°C.

In base a questi risultati si può affermare che la febbre da un aiuto effettivo al superamento di certe affezioni batteriche. La febbre dunque è una risposta immunitaria tesa a difendere l’organismo, un segnale preziosissimo per capire che qualcosa non va. Ed è proprio a partire da lì che dovremo indagare per sapere che cosa ci vuol dire il nostro sistema immunitario. Sta a noi scegliere se aiutare questo prezioso alleato rinforzandone l’azione o abbatterla come un nemico.

Per chi volesse approfondire consigliamo la lettura dell’articolo del Dott. Luciano Proietti: “Quel farmaco naturale chiamato febbre”, pubblicato sulla Guida alla Salute di CARTAduemila n. 06, dal titolo “PIANETABIMBO”, Ed. Andromeda, Bologna 1996.

Fonte

http://www.omeopatiahahnemanniana.com/Articoli/Voci/2011/8/19_Una_rivalutazione_della_febbre.html

Studio

2012 . I dati empirici confermano sintomi autistici relativi a alluminio ed esposizione di paracetamolo.

L’incidenza dell’Autismo è in aumento in modo allarmante, e fattori ambientali sono sempre più sospettati di avere un ruolo in questo aumento. Il lavoro analizza modelli di frequenza di parole nel sistema Vaccine Adverse Events USA Segnalazione CDC (VAERS). I risultati forniscono una forte evidenza sostegno di un legame tra autismo e l’alluminio nei vaccini. Una revisione della letteratura mostra un ulteriore sostegno alla tossicità dell’alluminio nella fisiologia umana. I dati VAERS sull’autismo mostrano come questo è andato costantemente aumentando, alla fine del secolo scorso, in un periodo in cui il mercurio è stato in fase di esaurimento, sostituito da un aumento dell’adiuvante a base di alluminio.

  • http://www.mdpi.com/1099-4300/14/11/2227
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Il Caso “Wakefield”

 Il “Caso Wakefield” e le scuse ricevute dallo scienziato Thompson del CDC.

In   rete si fa gran confusione su questa vicenda; gli stessi medici, i media e le stesse  ASL la utilizzano spesso come un’arma per sostenere le proprie tesi.
 
AD OGGI,LA VERITA’ E’ CHE NON ESISTE ALCUNO STUDIO SCIENTIFICO CHE ABBIA SCONFESSATO L’OPERATO DI WAKEFIELD.  
 
Il FILM/ documentario titolato  “Vaxxed: From Cover-Up to Controversy”  che riporta lo scandalo in cui è stato coinvolto il Dott. Andrew Wakefield con l’accusa di aver pubblicato dati fraudolenti sulla relazione autismo/vaccini,uscirà in visione il 24 aprile 2016.
 
E’ possibile assistere alla prima al seguente indirizzo e dati:
 
Tribeca Film Festival,Prima mondiale
Domenica 24 aprile 2016 ore 14:00
SVA Theater (SVA)
School of Visual Arts
333 West 23rd Street, tra 8 ° e 9th Avenue, New York, NY 10011

Andrew-Wakefield-outside--008
fonte http://vaxxedthemovie.com/

wakefield film

http://www.jeffereyjaxen.com/blog/new-documentary-by-dr-wakefield-shakes-cdc-to-its-core

 

Quando entra in colluttazione la politica

E’ davvero una guerra aperta.

CDC Scientist: ‘Abbiamo programmato un incontro per eliminare tutta la documentazione relativa alle ricerche che correlano lo studio vaccino-autismo’;
Uno scienziato dell’organo Centers for Disease Control (CDC) ha fatto un’ammissione senza precedenti;
Parliamo di Bill Posey.

Bill_Posey-680x1024Rep. Bill Posey, R-Florida

I dati omessi relativi al suddetto studio,suggerivano che i maschi afro-americani che avevano ricevuto il vaccino MMR prima dei 36 mesi erano ad aumentato rischio per l’autismo. dichiarazioni del-Dr. William Thompson.
Il CDC assieme al co-autore di Thompson,il Dr. Frank DeStefano, direttore del CDC (organo di immunizzazione di sicurezza) hanno difeso lo studio controverso come originariamente pubblicato. Il Dr. DeStefano spiega perché qui in dettaglio.
Una nota finale: Posey afferma inequivocabilmente che egli è pro-vaccino.

  • Ascolta la dichiarazione del rappresentante Posey qui a 01:02:24

  • http://www.c-span.org/video/…

Ma non finisce mica qui…
Le prove sulla sicurezza ed i benefici dei vaccini sono provate; questa la risposta del dottor Vivek Murthy che ha voluto rispondere a voi personalmente su questo tema contro la petizione che circola da diverse settimane…

Di seguito il video


http://edgytruth.com/…/pathetic-white-house-response-to-va…/#

Deposizione intera di Posey su Dr. Thompson:
“Mi alzo oggi in materia di integrità scientifica e di ricerca. Per cominciare, io sono assolutamente, decisamente pro-vaccino. I progressi nella vaccinazione medica hanno salvato innumerevoli vite e moltissime altre hanno grandemente beneficiato della salute pubblica. Detto questo, è preoccupante per me che in una recente audizione al Senato sulle vaccinazioni infantili, non venga mai detto che il nostro governo ha pagato oltre $ 3 miliardi con un programma di risarcimento di danni vaccino per i bambini che sono stati danneggiati dalle vaccinazioni.

“Indipendentemente dalla materia, i genitori prendono decisioni circa la salute dei loro figli e meritano quindi di avere le migliori informazioni. Essi dovrebbero essere in grado di contare su organi come le agenzie federali .

“Nel mese di agosto 2014, il dottor William Thompson, uno scienziato presso il CDC, ha fornito i documenti relativi ad uno studio del 2004il quale esaminava la possibilità di una correlazione tra la vaccinazione MMR (parotite, morbillo, rosolia) e l’autismo.

Allegati di seguito.
Qui la battaglia è politica ,in primis.
Seguiamo la vicenda attendendo delucidazioni e nuovi risvolti.

  • https://sharylattkisson.com/cdc-scientist-we-scheduled-meeting-to-destroy-vaccine-autism-study-documents/

<<In merito alla vicenda Wakefield sarebbe anche dovere di cronaca “raccontare” come sta procedendo, altrimenti è una mezza verità. In data 17 febbraio 2012, l’Alta Corte di Londra ha rinviato il giudizio in merito alla decisione di annullare la sentenza di condanna del Professor John Walker-Smith, all’epoca collaboratore del Dott. Wakefield, che è stato riabilitato:

La correlazione tra autismo e vaccinazione, nella fattispecie MMR, è antecedente allo studio di Wakefield del 1998, è possibile ricercare un articolo pubblicato sul British Medical Journal il 24.06.1995 relativo al malassorbimento del vaccino MMR ed alla sua correlazione con l’autismo.

Lo studio del dott. Wakefield parlava inoltre di correlazione tra autismo ed Enterocolite autistica ovvero problematiche gastrointestinali, attualmente divenuto argomento assolutamente pacifico, e di dannosità del Thimerosal alla luce delle decine di articoli esistenti e di una Convenzione Internazionale (quella di Minamata) che ne vieta l’utilizzo in tutti i prodotti in commercio.

Le accuse mosse al Dott. Wakefield sono state di fatto di natura burocratica in ordine alla raccolta dei dati ed alla presunta mancanza di autorizzazioni a certi esami, non di natura scientifica. Lo studio non è stato sconfessato da una serie di articoli e studi scientifici ma da uno scoop giornalistico del giornalista Brian Deer del Sunday Times.

E’ in corso la revisione dell’intera vicenda, anche il considerazione dello scandalo relativo ai falsi scoop che ha colpito i media facenti capo al magnate Murdoch nel luglio 2011, tra i quali quel Sunday Times presso il quale lavorava il giornalista Brian Deer, autore del “presunto scoop” che ha portato all’incriminazione del Dott. Wakefield tanto è vero che il giornalista è stato denunciato. Bisogna anche ricordare come lo stesso giornale nel 1978 fu implicato in un altro falso scoop relativo agli altrettanto falsi diari di Hitler.

“Inoltre, il 10 gennaio 2012 la Società Americana di Microbiologia ha pubblicato quello che considero uno stupendo report “Application of Novel PCR-Based Methods for Detection, Quantitation,and Phylogenetic Characterization of Sutterella Species in Intestinal Biopsy Samples from Children with Autism and Gastrointestinal Disturbances” redatto dai ricercatori del Center for Infection andImmunity, Mailman School of Public Health, Columbia University, New York City.

Lo studio rivela come gli individui autistici non solo abbiano particolari sintomi gastrointestinali, ma anche infiammazioni e varie anomalie nel tratto intestinale superiore e inferiore.

Di fatto questo studio convalida il messaggio iniziale del 1998 del Dr. Wakefield. In ogni caso, a prescindere dalla vicenda scandalistica e concentrandoci solo su quella medica, vale la pena ricordare che l’articolo pubblicato su The Lancet asseriva due cose:

  •  1) il mercurio contenuto nei vaccini ed in particolare nel MMR poteva causare danni tali da far cadere un bimbo nell’autismo;
  • 2) i bimbi autistici soffrono nella quasi totalità di gravi problematiche gastrointestinali.

Riguardo al punto 1) l’unico studio che aveva tentato di smontare tale assunto, il cd studio “Danese”, ha visto il responsabile Prof. Paul Thorsen accusato di essere stato corrotto da un membro del CDC americano per “taroccare” il risultato (ma non hanno dato alla notizia lo stesso risalto di quella di Wakefield).

Senza considerare poi i vari studi degli ultimi anni che riconoscono le problematiche neurologico-immunitarie che possono essere scatenate dalle vaccinazioni. Per quanto attiene invece il punto 2) è oramai assodato in tutto il mondo ed anche in Italia (tranne che per il Ministero della Salute italiano) che la stragrande maggioranza di bambini autistici soffre di gravi problematiche gastrointestinali correlate anche a quella che negli USA chiamano la gluten sensitivity.

“Nel frattempo, però, Università americane e centri di ricerca privati statunitensi, ovvero istituti che sono soliti riconoscere e premiare la professionalità, si sono fatti la guerra pur di accaparrarsi le prestazioni professionali di quello che alcuni vorrebbero far passare per “ciarlatano”;  segno evidente che nell’ambiente la sua professionalità va molto al di là delle chiacchiere da bar. Per avere una più precisa idea della vicenda Wakefield occorre fare una bella ricerca delle 90 pagine di accuse nelle quali non si fa alcun riferimento a validità scientifica ma solo a presunte quanto inesistente “violazioni procedurali” durante lo studio.”

mmr-lancet

Esistono ben 28 studi in tutto il mondo che confermano le constatazioni del Dott. Wakefield (diventano 30 perchè la nota risale al 2012) ; inoltre vanno aggiunti:

Agosto 2012 Pediatrics. “Condizioni Gastrointestinali nei bambini con Disturbo dello Spettro Autistico: Sviluppare di un programma di ricerca”

http://pediatrics.aappublications.org/content/130/Supplement_2/S160.ful

Plos.one 31 Gennaio 2013 Identificazione del profilo unico di espressione genica in bambini con Disturbo dello Spettro Autistico regressivo (ASD) e ileocolite.

I sintomi gastrointestinali sono comuni nei bambini con disturbo dello spettro autistico (ASD) e sono spesso associati a processi infiammatori della mucosa dell’intestino tenue e crasso.

http://www.plosone.org/article/info%3Adoi%2F10.1371%2Fjournal.pone.0058058

RIPORTIAMO PRIMA DEI VIDEO,QUESTO STUDIO “AUTISMO E DISTURBI GASTROINTESTINALI FORTE LEGAME ULTERIORE CONFERMA PUBBLICATO DALLA RIVISTA SCIENTIFICA PEDIATRICS

  •  http://www.autismspeaks.org/science/science-news/autism-and-gi-disorders-largest-ever-analysis-confirms-strong-link
QUI LO STUDIO
  •  http://pediatrics.aappublications.org
“Nella nuova analisi, i ricercatori hanno esaminato tutte le ricerche pubblicate guardando sintomi gastrointestinali e autismo – più di 950 articoli di riviste in tutto. Hanno quindi esaminato i risultati combinati dei 15 studi hanno giudicati conformi ai più elevati standard di affidabilità scientifica. Tutti sono stati pubblicati negli ultimi dieci anni che hanno interessato 2215 bambini con autismo. L’analisi ha mostrato che, in generale, i bambini con autismo hanno quattro volte più le probabilità di avere generalizzato problemi gastrointestinali. Stipsi cronica e diarrea erano entrambi tre volte più comuni tra i bambini con autismo. E i bambini con autismo avevano due volte più probabilità dolori addominali.”

 

POSTIAMO DI SEGUITO QUESTO VIDEO sempre sul “caso Wakefield”

 ASCOLTA IL SILENZIO – FILM Il film, “Ascolta il Silenzio”, andato in onda sulla televisione britannica nel 2003, scomparve per quasi un decennio prima di una recentissima ripubblicazione sui canali video della rete. Racconta la storia del gastroenterologo britannico Andrew Wakefield, le cui ricerche pubblicate su “The Lancet” hanno suggerito i possibili legami tra la somministrazione del vaccino MMR (o MPR morbillo-parotite-rosolia), la malattia intestinale cronica e l’autismo.
Nonostante tutte le accuse, Wakefield è stato recentemente riabilitato dalla Corte di Giustizia Britannica ed il suo è rimasto uno degli studi più citati sul tema della sicurezza dei vaccini. Il film offre un ritratto commovente del Dr. Wakefield e il viaggio di una madre nel tentativo di scoprire la verità su ciò che ha causato l’autismo di suo figlio. N.B: il film è in lingua inglese, è sottotilolabile nella stessa lingua ma non ancora in italiano (durata: 1:38). Da non perdere e da diffondere ad amici e conoscenti.
youtube2
http://www.youtube.com/watch?v=rkQaceiV6jc
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