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Teenage girl getting flu shot needle vaccination in arm

Gardasil e vaccinazione HPV, lo scandalo medico di tutti i tempi

Pensare di vaccinarsi con un vaccino che nulla ha a che fare con la prevenzione è raccapricciante.

“1 soggetto su 10.000 donne, sviluppa il cancro cervicale”

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“Gardasil diventerà il più grande scandalo medico di tutti i tempi”.

  • Per consultare i dati VAERS delle reazioni avverse dei soggetti vaccinati con Gardasil e Cervarix, cliccare sul seguente link: http://sanevax.org/hpv-not-cause-cervical-cancer/

Danni successivi al vaccino?

“Casi di sindrome di Guillain-Barré, paralisi degli arti inferiori, MS indotti dal vaccino e l’encefalite “.  Afferma questo il Dr. Bernard Dalbergue che continua dichiarando quanto segue:

“Questo vaccino diventerà il più grande scandalo medico di tutti i tempi,poiché non cura affatto il cancro al collo dell’utero. Verrà ampiamente dimostrato quello che è già palese: questo vaccino, non ha assolutamente alcun effetto sul cancro del collo dell’utero. La sua tossicità e la voglia degli stesse produttori di generare profitti è scandalosa”.

Troppo tutto questo interesse finanziario per il papilloma virus umano (Dr. Bernard Dalbergue ,medico ed in passato,collaboratore per un’ industria farmaceutica, ci spiega la sua posizione in un’intervista pubblicata nel numero di aprile 2014 della rivista francese Principes de Santé).

“Nessun produttore di vaccini sarà responsabile per i danni arrecati dagli stessi” ( Presidente Ronald Reagan , firmatario del National Act Childhood Vaccine Injury (NCVIA) . Così a partire dal 1986, le aziende farmaceutiche saranno sollevate da ogni loro errore, nonostante questo porterà al decesso e alla disabilità,  centinaia di migliaia di individui nel mondo.

Ma non bastano quelli che utilizziamo vero?

Assolutamente no, infatti , “i 271 vaccini in fase di sviluppo abbracciano una vasta gamma di malattie, e saranno impiegate nuove interessanti strategie e tecnologie scientifiche.

Questi potenziali vaccini  ( gli studi clinici sono sotto revisione da parte della Food and Drug Administration / FDA) si suddividono nella seguente maniera:

– 137 per le malattie infettive;

– 99 per il cancro (grande paradosso) ;

-15 per le allergie;

-10 per i disturbi neurologici.

Recentemente è stato pubblicato sul  Duluth News Tribune, un articolo che vanta la sicurezza e l’efficacia della vaccinazione contro il papilloma virus umano (HPV). L’efficacia del Gardasil ( della Merck,Gardasil 9,vaccino quadrivalente)e del bivalente della Glaxo,ovvero il Cervarix sono tutte da dimostrare,affermare il contrario è antiscientifico.

L’articolo, scritto da un pediatra, è venuto meno a quello che si definisce  “dovere etico e medico”. Lo stesso infatti ha tralasciato di  informare pienamente i suoi lettori sugli aspetti negativi dei vaccini. Tutti i vaccini hanno potenzialmente effetti collaterali, ricordiamoci che sono farmaci e questo senza menzionare i diversi adiuvanti,coadiuvanti materiali neurotossici come l’alluminio,  fetotossici e teratogeni (specialmente quando viene iniettato nel tessuto muscolare) etc.

L’alluminio è incluso in molti vaccini dove agisce come coadiuvante, che lo rende reo dei problemi cerebrali  nei neonati ( e feti) immunologicamente immaturi, perché incide negativamente sulla barriera ematoencefalica. Ricordiamo come i coadiuvanti siano aggiunti ai vaccini (non tutti) per migliorare la loro risposta immunitaria .

Tragicamente, tali risposte possono trasformarsi effettivamente in reazioni iperimmuni, sfociando nella cronicità,diventando incurabili come ad esempio il  pre-diabete, il diabete di tipo 1, diabete di tipo 2, problemi e disturbi del fegato (fegato ingrossato = NASH = steatoepatite non alcolica), l’autismo o disturbi dello spettro, asma, allergie alimentari, una varietà di malattie autoimmuni organo-specifiche (come la tiroidite, vasculiti e malattie reumatiche autoimmuni come lupus eritematoso sistemico [il lupus], l’artrite reumatoide, psoriasi e sarcoidosi), sindrome da stanchezza cronica, sindrome metabolica (= obesità, diabete di tipo 2 / insulino-resistenza, ipertensione, dislipidemia e), Sindrome della guerra del Golfo, POTS, e altri. (Vedere Global Research .)

Continua così  il Dr. Bernard Dalbergue :

“Si può supporre quindi che i co-autori non abbiano nemmeno letto il foglietto illustrativo del nuovo Gardasil come pure la stessa letteratura medica relativa ai “problemi” del cancro al collo dell’Utero, il quale non è una pandemia come invece viene fatto credere ai cittadini. E ‘una realtà triste ma vera quella della mancanza di volontà e di tempo dei dottori nel fare ricerca e nell’informarsi riguardo agli effetti collaterali.

Purtroppo, gran parte delle informazioni provenienti da Big Pharma (essenzialmente propaganda che a loro piace chiamare educazione del medico o del paziente),  e dai loro siti web , o una qualsiasi delle molte associazioni professionali (come l’AMA, AAP, APA , AAFP, ecc) sono pro-farmaco, pro-vaccino , contro ogni forma di medicina olistica)

A causa del mio profondo interesse per il tema delle malattie iatrogene (questi sono i disturbi causati da farmaci da prescrizione, vaccini, dispositivi medici o interventi chirurgici somministrati o prescritti da un medico), sono stato profondamente consapevole dei molti effetti collaterali trascurati dai medici. Ho personalmente letto la sezione avversa reazione del foglietto illustrativo Gardasil. Esorto tutti i medici che prescrivono il medesimo vaccino a fare lo stesso”.

Parole impegnative e sincere quelle del disinteressato Dr.Bernard Dalbergue, il quale, ritiratosi dalla pratica attiva, ha tutto il tempo necessario per approfondire l’operato di Big Pharma.

Gardasil non è il vaccino sicuro ed efficace,come invece viene definito. I pazienti hanno il diritto di conoscere i relativi effetti collaterali.

Il problema esiste in tutto il mondo, a parte per il Giappone il quale ha deciso fermamente di ritirare il mandato per le vaccinazioni Gardasil.

Gli Stati Uniti possono permettersi di essere più disinvolti, a causa dell’immunità che coinvolge gli stessi produttori di vaccini.

La FDA dovrebbe realmente agire per il bene e la sicurezza dei cittadini, e nel loro interesse,ma è palese che in realtà così non è.

 

RICORDIAMO IL COMUNICATO

Al momento non ci sono 28 stati membri dell’Unione Europea. Questa richiesta di  moratoria è stata indirizzata a tutti loro.

Leggi il comunicato stampa completo qui:

http://sanevax.org/gardasil-international-scandal/

 

CORRELATI

Articoli del  Dr. Bernard Dalbergue

http://dissidentvoice.org/2015/04/aluminum-deceptions-and-academic-misconduct/ ;

https://www.transcend.org/tms/2016/03/duty-to-warn-big-pharmas-nefarious-control-of-health-care-and-the-vaccine-injury-compensation-program/ ;

http://www.medicalveritas.org/MedicalVeritas/Current_Childhood_Vaccine_Programs.html ;

https://www.transcend.org/tms/2016/02/duty-to-warn-why-we-need-to-be-more-cautious-about-americas-over-vaccination-program/ .

 

https://healthimpactnews.com/2014/mercks-former-doctor-predicts-that-gardasil-will-become-the-greatest-medical-scandal-of-all-time/

http://sanevax.org/hpv-not-cause-cervical-cancer/

 

Tematica GARDASIL e HPV

https://vacciniinforma.it/?s=GARDASIL

https://vacciniinforma.it/?s=HPV

Traduzione e collegamento fonti, Vacciniinforma

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Meningite B? Prudenza nella somministrazione del vaccino dopo i focolai avvenuti; lo stesso risulterebbe inefficace e non sicuro.

La commissione  per la salute raccomanda prudenza per la vaccinazione contro meningite B .

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Un gruppo di esperti della salute ha deciso di agire con principio di cautela verso la somministrazione di questo vaccino.

Gli stessi hanno deciso di non raccomandare agli adolescenti americani,la vaccinazione contro il ceppo B della meningite,in particolare dopo i focolai accaduti alla Princeton University e al campus universitario di Santa Barbara,in California,lasciando i medici liberi di scegliere se consigliare o meno il vaccino,agendo con principio di cautela.

Un comitato di esperti scientifici esterni della sanità pubblica, convocato dai Centri per il controllo e la prevenzione delle malattie, ha votato (14 a 1)  per una raccomandazione limitata della vaccinazione, consigliata alle persone di età compresa tra 16 ai 26 anni.

Il vaccino è nuovo e relativamente costoso; la malattia è rara, per questo si deve agire con principio di cautela.

Diversi membri del comitato hanno palesemente affermato le loro convinzioni sulla NON sicurezza del medesimo vaccino.

“Ci sono alcune bandiere rosse per  la sicurezza di questo vaccino”, ha dichiarato il dottor Edward Belongia, il direttore del Centro per l’Epidemiologia Clinica e  della salute della popolazione presso la Fondazione Clinica Marshfield Research nel  Wisconsin.

La raccomandazione entrerà in vigore nei prossimi mesi. Tali raccomandazioni costituiscono le linee guida per il protocollo e la pratica della salute messo in atto negli Stati Uniti e in base al programma di immunizzazione per l’infanzia.

“Queste raccomandazioni guidano le pratiche cliniche”, ha dichiarato il dottor Bruce Gellin, direttore dell’Ufficio Nazionale del programma e delle pratiche vaccinali presso il Dipartimento di Salute e Servizi Umani.

Pazienti e familiari, molti hanno testimoniato presso la sede CDC di Atlanta sulla necessità urgente di un ampio uso del vaccino nonostante a prevalere sia la cautela in questo caso,per fortuna.

Per ora il vaccino viene consigliato SOLO alle persone con un’alta soglia di probabilità di contrarre la malattia (le raccomandazioni AAP erano queste).

 

La Meningite B è un’infezione batterica che infiamma i rivestimenti del midollo spinale e del cervello, e può essere difficile da diagnosticare.

Ci sono stati meno di 300 casi l’anno tra il 2009-2013, e solo dai 5 ai 10 decessi, secondo i dati della sorveglianza epidemiologica.

Il ceppo ha attirato l’attenzione nel 2013 quando 4 studenti dell’Università della California a Santa Barbara, e sette studenti e un visitatore all’Università di Princeton hanno contratto la malattia.

A quel tempo, non c’era nessun vaccino approvato disponibile negli Stati Uniti, così la Food and Drug Administration ha deciso di consentire l’uso dei vaccini approvati in Europa e Australia.

Da allora, due società hanno ottenuto l’approvazione negli Stati Uniti per i vaccini contro la meningite B. Il primo realizzato dalla GlaxoSmithKline,  per un costo di circa $ 320 (per una serie completa) e Trumenba, realizzato da Pfizer,  ad un costo di circa 345 $.

Cinque ceppi causano la maggioranza dei casi di meningite batterica negli Stati Uniti. Il ceppo B è il più diffuso e rappresenta circa un terzo di tutti i casi segnalati nel 2013.

Gli altri vaccini  “coprono” gli altri quattro sierogruppi principali: A, C, Y e W.

Mercoledì si voterà anche per determinare la copertura del vaccino da un assicurazione,dato il suo costo.

 

Il vaccino sarà anche incluso in un piano finanziato dal governo americano il quale fornirà gratuitamente tutti i vaccini alle famiglie indigenti.

BENEFICENZA O ALTRO?

Fonte “The New York Times”.

FOCOLAI?

Focolai di meningite batterica hanno colpito ben due campus universitari.

Da metà novembre, quattro studenti presso l’università della California (Santa Barbara) hanno contratto un ceppo abbastanza pericoloso della meningite,ovvero il B, e uno di loro era in condizioni precarie.

Gli altri tre studenti hanno recuperato, ha dichiarato George Foulsham, un portavoce all’università.

  • http://www.nytimes.com/2013/12/06/us/meningitis-outbreak-strikes-two-universities.html

ANTI-MENINGOCOCCO E LE LINEE GUIDA INTERNAZIONALI

Malattie e relativi vaccini

Approfondimenti e Aggiornamenti con fonti e allegati

CORRELATI

Di seguito il documento di approvazione del vaccino Bexsero della Novartis da parte della FDA Americana.

Capitolo 8.4
“Safety and effectiveness of BEXSERO have not been established in children younger than 10 years of age”.
Nel capitolo uno si descrive il vaccino come consigliato a soggetti dai 10 anni ai 25 anni d’eta.
“BEXSERO a vaccine indicated for active immunization to preventinvasive disease caused by Neisseria meningitidisserogroup B. BEXSERO is approved for use in individuals 10 through 25 years of age.”
L’FDA non riconosce ufficialmente sia l’efficacia che la protezione del medesimo verso i soggetti inferiore ai 10 anni d’età, mentre lo stesso,è stato inserito nel calendario vaccinale dai 2 mesi d’età in concomitanza con Esavalente e Pnemunocco.
E’chiaro che su questo vaccino non ci sia una politica comune sulla sua utilizzazione, né sulla sua efficacia e durata, come descritto anche dall’Istituto Superiore di Sanità.
“…rimangono aperti alcuni quesiti relativi all’efficacia clinica, la durata della risposta immunitaria nel tempo e l’effetto della vaccinazione sulla circolazione del patogeno.”

  • http://www.epicentro.iss.it/pro…/meningiti/aggiornamenti.asp
    http://www.fda.gov/
  • http://www.fda.gov/%E2%80%A6/Vaccines/ApprovedProducts/ucm431447.pdf

LE MENINGITI (Neisseria meningitidis (meningococco) – Streptococcus pneumoniae (pneumococco) – (emofilo o Hi)Haemophilus influenzae)

  • http://www.epicentro.iss.it/problemi/meningiti/EpidItalia.asp

    La malattia è in genere di origine infettiva e può essere virale, batterica o causata da funghi. La forma virale, detta meningite asettica, è quella più comune: di solito non ha conseguenze gravi e si risolve nell’arco di 7-10 giorni. La forma batterica è più rara ma estremamente più seria, e può avere conseguenze fatali.
    Per meningite fulminante si intende una forma di meningite particolarmente aggressiva, dal decorso repentino che non lascia spazio a terapie. Queste sono particolarmente aggressive e non c’è prova che non possano colpire anche i soggetti vaccinati anche in considerazione del fatto che i vaccini coprono solo alcuni ceppi e che talvolta non danno copertura.
    Vi sono infatti stati casi di meningite fulminante che hanno colpito soggetti vaccinati.

    Non esiste “la meningite” bensì diversi tipi di meningite, provocati da batteri diversi. Di questi batteri esistono diversi sierotipi, ovvero sottogruppi diversi contro i quali produciamo anticorpi specifici. Relativamente al Meningococco, ne conosciamo 13 sierotipi, di cui i più frequenti da noi sono il tipo B e C ed il vaccino protegge solo contro il meningococco C.

Di Pneumococco ne esistono 90 forme diverse e per ciascuna di esse sono necessari degli anticorpi specifici. La diffusione dei sierotipi è estremamente variabile in base a diversi fattori: vari da regione a regione, nel tempo ed in base all’età del soggetto. Da ciò consegue che tale batterio è estremamente variabile, una sorta di bersaglio mobile, contro il quale non possediamo tutti i proiettili giusti.In vaccino antipneumococco oggi in commercio copre soltanto 7 sierotipi. Anche se è vero che questi 7 sierotipi sono quelli più comuni in realtà riescono a coprire (nella migliore delle ipotesi) circa il 60% dei casi e non è quindi in grado di garantire la copertura del 100% verso il batterio. Inoltre, vale la pena sottolineare come i sette sierotipi sono stati “scelti” o meglio elaborati sulla base dei dati statunitensi, perché il vaccino antipneumococco è un vaccino d’importazione, prodotto per un paese dove l’incidenza della malattia è alta e quindi importato in Italia senza andare troppo per il sottile sulle differenze di diffusione dei ceppi.

Senza considerare poi che, prescindendo dai potenziali DANNI DA VACCINAZIONE una buona percentuale delle vaccinazioni (pare intorno al 20% ma altri affermano essere maggiore) non offre la copertura auspicata talvolta a causa di problemi legati al vaccino altre volte a causa di una anomala risposta immunitaria del bambino.Inoltre, a prescindere dai vari ceppi, contro meningite batterica fulminante non c’è vaccino che tenga. Questo è il motivo per cui molti bimbi colpiti da meningite erano in realtà vaccinati.

Meningite da Meningococco tipo C e vaccino antimeningococco tipo C.
“Sull’efficacia di questo vaccino si è espresso anche l’assessore alla Sanità della Regione Lombardia in un comunicato pubblicato sul Bollettino dell’Ordine dei Medici della Lombardia del marzo 2007: Non vi è ad oggi alcuna evidenza scientifica a riguardo della sua efficacia e noi non siamo legittimati a far correre un rischio vaccinale senza avere la garanzia dei vantaggi che questo può portare. I dati della Comunità scientifica sono tuttora controversi e la possibile efficacia del vaccino è valutata intorno al 30%. 

(Tratto dal libro: Gava R. Le Vaccinazioni Pediatriche. Revisione delle conoscenze scientifiche. Edizioni Salus Infirmorum, Padova, 3a ed., 2010)

  • http://www.coriv.org/caratteristiche-vaccini/416/

PNEUMOCOCCO:
Lo Streptococcus pneumoniae (o Pneumococco) è un batterio molto diffuso che può essere presente nella gola e nel naso di bambini e adulti sani senza dare alcun segno di sé (ciò accade nel 40-60% dei bambini). Esistono circa 90 tipi diversi (sierotipi) di questo germe e alcuni di questi, di solito, sono chiamati in causa più frequentemente quando capita che, per abbassamento delle difese immunitarie dell’individuo, il germe provochi una patologia generalizzata (malattia “invasiva”).
In età pediatrica il Pneumococco può dare infezioni invasive (meningite e un’infezione sistemica) oppure localizzate (otite media acuta, sinusite, polmonite). Il bambino, soprattutto nei primi 2-3 anni di vita, risulta maggiormente esposto a tale infezione perché incapace di rispondere adeguatamente ad antigeni di natura polisaccaridica propri del germe.
Esistono due tipi di vaccini ed entrambi sono composti solo da alcune parti del microrganismo e sono definiti multivalenti perché proteggono verso più sierotipi di Pneumococco:
– il vecchio vaccino antipneumococcico polisaccaridico (23-valente), che si somministra in dose singola per via intramuscolare o sottocutanea;
– il nuovo vaccino antipneumococcico coniugato (7-valente o eptavalente) che si somministra per via intramuscolare e il cui numero di inoculazioni varia in base all’età di inizio del ciclo vaccinale.
Non è sensato somministrare milioni di dosi con una situazione che vede solo pochissimi bambini all’anno in Italia danneggiati dalla malattia. In sanità pubblica occorre scegliere gli interventi di massa sulla base del beneficio che questi possono portare in termini di salvaguardia di vite umane e di miglioramento della qualità della vita e una vaccinazione di massa contro il Pneumococco non soddisfa questi requisiti. Inoltre, se ci dovessero essere effetti indesiderati rari emergerebbero somministrando il vaccino su larga scala. Non siamo in grado di fare un bilancio approfondito tra rischi e benefici. Il nuovo vaccino contro il Pneumococco è stato studiato su misura per i sierotipi di Pneumococco isolati negli Stati Uniti, mentre in Italia i sierotipi presenti non sono ancora noti. Quindi, c’è la possibilità che il vaccino non sia nemmeno molto efficace. Inoltre, negli USA l’incidenza della malattia è maggiore rispetto all’incidenza bassissima che c’è nel nostro Paese”.

  • http://www.coriv.org/caratteristiche-vaccini/malattia-pneumococcica-e-vaccino-antipneumococcico

  • Meningite B Bugiardini o foglietti illustrativi del nuovo vaccino

http://www.ema.europa.eu/ema/index.jsp?curl=pages%2Fmedicines%2Fhuman%2Fmedicines%2F002333%2Fhuman_med_001614.jsp&mid=WC0b01ac058001d124

http://ec.europa.eu/health/documents/community-register/2013/20130114125155/anx_125155_en.pdf


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Sandoz ha annunciato il richiamo di 1.023.430 confezioni di compresse Zyrtec (10 mg); motivo? Ragioni di sicurezza

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Notizia di “Lo Sportello dei diritti”.

Aggiornamento fonti a fine articolo.

Secondo un rapporto pubblicato dall’Enforcement Report, un sistema di allerta rapido istituito dalla Food and Drug Administration (FDA), che è l’Agenzia americana che si occupa di supervisionare e regolare il mercato statunitense dei prodotti alimentari, sanitari e cosmetici, le confezioni di Zyrtec sono state segnalate per ragioni di sicurezza a causa di impurità riscontrata nel punto tempo di stabilità di 21 mesi.

Zyrtec è un medicamento efficace nel trattamento base di malattie allergiche.

La sua azione consiste nel blocco dell’effetto dell’istamina liberata nell’organismo durante le reazioni allergiche. Zyrtec si usa negli adulti e nei bambini a partire dai 6 anni per il trattamento di malattie allergiche come il raffreddore da fieno, la rinite allergica e l’infiammazione allergica del tessuto connettivo, come pure dell’orticaria cronica (spesso associata a prurito). Possono essere trattati con Zyrtec anche i bambini dai 2 ai 6 anni che soffrono di raffreddore da fieno.

Il richiamo riguarda le confezioni da 6-compresse in un blister, da 12 (2 blister) e 24 (4 blister).

Lo Zyrtec è venduto anche in Italia senza prescrizione medica e per questo motivo Giovanni D’Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, in virtù di tale comunicazione e dell’allerta lanciata dall’ente americano, chiede all’Agenzia italiana per il farmaco (AIFA) e al Ministro della Salute, a verificare se il ritiro potrebbe interessare anche il mercato italiano ed europeo.

 

Aggiornamento fonti luglio 2015

FDA E IL DIRITTO DI SOSPENSIONE O DI REVOCA RIGUARDO L’AUTORIZZAZIONE PER I FARMACI NON SICURI.
CIO’ VIENE FATTO?

ALCUNI GRAVI EFFETTI COLLATERALI DI FARMACI NON RESI NOTI ALLA F.D.A.

Ai sensi della normativa degli Stati Uniti, quando i produttori di farmaci venissero a conoscenza di gravi complicanze legate a pazienti morti, ospedalizzazioni, disabilità, difetti alla nascita o effetti collaterali precedentemente sconosciuti, sono obbligati a comunicarlo alla FDA più rapidamente di quanto sarebbe per problemi minori o complicazioni già descritte sulle etichette dei farmaci.

Nel complesso, 160.383 eventi avversi gravi, ovvero il 10 per cento delle segnalazioni, non sono stati resi noti dalle società entro 15 giorni – tra cui quasi 40.500 relazioni dei pazienti morti.

Circa il 91 per cento delle complicanze non fatali sono stati segnalati entro 15 giorni, contro l’88 per cento dei casi di pazienti morti.


La Dott.ssa Rita Redberg, direttore di JAMA Medicina Interna, ha scritto in un editoriale che la FDA ha la possibilità di sospendere le vendite di farmaci o revocare l’autorizzazione per i farmaci non sicuri, uno strumento che potrebbe anche essere impiegato quando le aziende non riescono a riportare gravi effetti collaterali in modo tempestivo.

AIFA dispone ritiro di un lotto di Deflan 6 mg compresse

Comunicato Stampa 448

08/07/2015

L’Agenzia Italiana del Farmaco ha disposto il ritiro dal mercato di un lotto del medicinale a base di cortisone “Deflan 6 mg compresse” (lotto 1501 con scadenza 03/2018) poiché è stata informata dall’azienda titolare dell’Autorizzazione all’Immissione in Commercio, “Laboratori Guidotti SpA”, che le confezioni del lotto suindicato con scadenza 03/2018, pur riportando la dicitura “Deflan 6 mg compresse” contengono invece blisters di compresse con dosaggio più elevato, pari a 30 mg.

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Difterite

Difterite

Per ogni malattia Vacciniinforma fornirà una scheda che comprenderà le seguenti voci:

  • Malattia e relativo vaccino
  • Causa e Trasmissione
  • Sintomi
  • Diagnosi e trattamento
  • Andamento e Dati Ufficiali
  • Link correlati e relative Info
  • Allegati

Alla fine della scheda,troverete articoli correlati e fonti allegate.

Da questo link è possibile verificare l’andamento della malattia

  • http://apps.who.int/immunization_monitoring/globalsummary/timeseries/tsincidencediphtheria.html

 

La malattia “Difterite”

difterite

La difterite è causata da un bacillo chiamato Corynebacterium diphtheriae che, quando viene infettato da uno specifico virus batteriofago, è in grado di produrre una sostanza (tossina difterica) capace di causare le complicanze tipiche della difterite.

Solo i ceppi tossigeni sono patogeni per l’uomo, mentre gli altri possono essere ospiti abituali della gola; un ceppo tossigeno può comunque trasferire ad altri ceppi non tossigeni il batteriofago rendendoli quindi tossigeni.

La tossina prodotta (che è la stessa per tutti i 57 sierotipi di Corynebacterium diphtheriae) si diffonde per via sanguigna ed esercita la sua azione sia localmente (a livello delle prime vie respiratorie, dove causa la formazione di membrane fibrinose che riducono l’ingresso dell’aria e quindi la respirazione), sia a distanza dalla zona di infezione (soprattutto sul cuore e sul sistema nervoso).

Sintomi,Trasmissione, Incubazione e Contagiosità

La trasmissione è per lo più diretta o, raramente, attraverso oggetti contaminati.

L’incubazione è in media di 1-6 giorni, ma molte volte l’infezione è asintomatica.

La contagiosità dura intorno alle due settimane, senza terapia, mentre con adeguata terapia antibiotica dura meno di 4 giorni. La malattia è caratterizzata da sintomi locali e, come già detto, da complicanze causate dall’azione a distanza della tossina. Caratteristica è la formazione di un essudato membranoso.
I sintomi iniziali sono aspecifici e con una febbre anche modesta; in gola compare poi un arrossamento e, successivamente, delle piccole placche che si ingrandiscono e confluiscono fino ad arrivare a coprire del tutto il faringe, le tonsille, il palato e l’ugola.

Le ghiandole sottomandibolari e laterocervicali diventano dolenti e si ingrandiscono, tanto da creare un aspetto tipico di collo taurino.
Le complicanze a distanza dipendono dalla produzione della tossina e quindi sono proporzionate alla vastità della lesione iniziale, ma dipendono anche dall’età e dallo stato di salute di chi è stato colpito (riniti, tonsilliti, faringiti e bronchiti preesistenti possono creare gravi complicazioni). La tossina può provocare una miocardite che è, insieme all’ostruzione respiratoria, la principale causa di morte. Sono molto più frequenti le forme di infezione asintomatica o con sintomatologia molto lieve.

***I soggetti che superano la malattia in modo spontaneo acquisiscono una immunità duratura, ma pare non sia permanente. Infatti, non è eccezionale un secondo attacco di difterite in coloro che producono una scarsa quantità di anticorpi.***

Nel nostro Paese, l’incidenza della difterite è andata gradualmente riducendosi dagli anni ‘60 agli anni ‘80 del XX secolo ed oggi questa malattia è praticamente scomparsa (l’ultimo caso italiano si è verificato nel 1991, anche se la vera causa del decesso non è mai stata accertata).

La terapia, che si basa sulla somministrazione di antibiotici e anticorpi specifici, è tanto più efficace quanto più è precoce.
Gli antibiotici da usare sono le penicilline e l’eritromicina .

DURATA DELL’INCUBAZIONE

http://www.cdc.gov/diphtheria/clinicians.html

.Altre info relative al Contagio

Il contagio è la trasmissione di una malattia infettiva per via diretta o indiretta. Nel primo caso l’individuo viene contaminato direttamente dalla sorgente di infezione, per esempio mediante contatto sessuale o per trasmissione aerea. Il contagio indiretto è invece mediato da vettori animati, come animali e insetti, o inanimati (aria, suolo, alimenti,acqua, effetti personali, giocattoli, denaro ecc.); gli asciugamani e la biancheria ad uso promiscuo, così come le piscine e i bagni pubblici, possono essere fonte di contagio indiretto per alcune malattie (in genere micosi).

Il contagio implica l’ingresso e l’eventuale moltiplicazione nell’organismo degli agenti patogeni (che possono avere origine batterica, virale, fungina o protozoaria); tale infezione può sfociare nello stato latente o conclamato della malattia; durante il suo decorso, gli agenti infettanti possono quindi fuoriuscire dall’organismo e costituire una fonte di contagio per altri individui.

Nel caso di contagio interumano (da uomo ad uomo), la trasmissione della malattia può avvenire per contatto diretto con un malato o con un portatore sano (colui che porta la patologia senza mostrarne i sintomi). In altri casi l’agente infettante non è trasmesso dall’uomo ma dagli animali; si parla in questo caso di antropozoonosi (ne sono esempi la brucellosi,la rabbia,la toxoplasmosi,la leptospirosi, e la peste).

Le principali modalità di contagio avvengono per via:

AEREA: attraverso goccioline di saliva o escreato emesse tramite colpi di tosse,starnuti o anche tramite la fonazione (morbillo,parotite,influenza,pertosse, rosolia,scarlattina,tubercolosi, meningite,polmonite). Il contagio è tanto più probabile quanto più alto è il numero di individui in un ambiente confinato (collettività, luoghi affollati ecc.).

SESSUALE: attraverso piccole lesioni, secrezioni e fluidi organici con cui si prende contatto durante l’attività sessuale (malattie veneree, tra cui l’epatite B, tricomoniasi,sifilide,gonorrea,condilomi genitali,clamidia,ed herpes genitale).

ORO-FECALE: attraverso l’ingestione di germi acquisiti per via digerente, mediante acqua o cibi contaminati; è un tipico esempio di contagio indiretto (epatite A,tifo,colera,poliomelite,dissenteria,salmonellosi,dissenteria,ascaridiosi,verme solitario,amebiasi,giardiasi).

PARENTERALE: attraverso lesioni cutanee anche di minima entità; è il caso, ad esempio, del tetano e del carbonchio, in cui il contagio avviene per via indiretta tramite penetrazione di spore batteriche presenti nell’ambiente. Altre volte il contagio è causato da trasfusioni di sangue o da uso promiscuo di siringhe (epatiti), da morsi di animali (rabbia) o da punture di insetti (dengue,malaria,febbre gialla).

TRANSPLACENTARE: la placenta consente il passaggio degli anticorpi per endocitosi ma impedisce quello di molti patogeni (fanno eccezione, ad esempio, i virus della rosolia,i batteri  della sifilide ed i protozoi della toxoplasmosi).

Molte malattie riconoscono diverse modalità di contagio. Il raffreddore, ad esempio, può trasmettersi in maniera diretta attraverso starnuti, tosse e fonazione, ma anche in maniera indiretta dando la mano o manipolando oggetti contaminati (in virus possono resistere circa tre ore nell’ambiente esterno).

 

Il vaccino   vaccino

Il vaccino è costituito dall’anatossina batterica inattivata con formaldeide e adsorbita su idrossido o fosfato di alluminio(vedremo in seguito che sia la formaldeide che l’alluminio sono molto tossici per l’uomo). Analogamente al vaccino antitetanico, quello antidifterico contiene anche mercurio (thimerosal) aggiunto come conservante (disinfettante della soluzione vaccinale). Come viene fatto anche per il vaccino antitetanico, la quantità di anatossina antidifterica contenuta nel vaccino pediatrico è molto più elevata di quella contenuta nel vaccino dell’adulto.

Il vaccino viene somministrato in 3 dosi parenterali (in genere insieme a quello antitetanico) ai tempi 0, dopo 6-8 settimane e dopo altri 6-12 mesi.

In particolare, sappiamo che la prima dose provoca la comparsa di anticorpi nel sangue solo nel 30% dei vaccinati; la seconda determina invece, in quasi tutti i riceventi, una risposta sierologia uguale o superiore a 0,01 UI/ml (dose sufficiente per esercitare un effetto protettivo). Con la terza dose, o “dose di rinforzo” somministrata all’incirca un anno dopo la seconda, si produce un marcato effetto immunitario.

Viene previsto anche un richiamo in epoca prescolare che consente di mantenere a livelli protettivi la concentrazione ematica dell’antitossina per altri dieci anni. Non è consigliabile abbreviare, rispetto ai tempi riferiti, l’intervallo di tempo tra le prime due dosi e intervalli maggiori non devono indurre a ricominciare il ciclo vaccinale.

Considerazioni:

  • Il consiglio di vaccinare frequentemente anche gli adulti non è in uso in alcuna Nazione;
  • In Italia non ci sono più casi di difterite, ma si continua ad obbligare la vaccinazione di massa fin dall’età neonatale;
  • In Italia, inoltre, secondo uno studio pubblicato recentemente, non circola più ilceppo tossigeno (cioè capace di causare la patologia) della difterite; infatti, il solo ceppo isolato in alcuni rari casi è un ceppo non tossigeno, totalmente innocuo;
  • In Italia, anche se la copertura vaccinale dell’adulto è del 60-70% e quindi molto inferiore a quella minima (95%) considerata obbligatoria per non avere epidemie, non ci sono epidemie di difterite da molti anni.

Perché allora continuare con la vaccinazione di massa, specie nell’età neonatale (condizione delicatissima per lo sviluppo psico-neuro-immunitario del bambino)?

Non dimentichiamo le molte segnalazioni di effetti indesiderati dopo il vaccino e anche frequenti segnalazioni di convulsioni, encefalopatia, shock anafilattico o episodi di grida incontrollate.

Cenni storici

Nel 1928 in Ungheria venne vaccinata la popolazione delle campagne ma non quella della capitale Budapest.

Nonostante ciò, il calo del tasso di mortalità fu identico.

In Svizzera, il Cantone di Ginevra, fu vaccinato nel 1932 mentre quello di Vaud 12 anni dopo.

Nel Cantone vaccinato i casi scesero da 137 a 20; nell’altro da 135 a 25.

Confrontando i grafici dei 19 paesi europei nei quali venne attuata la vaccinazione tra il 1946 ed il 1952 con quelli della Germania Occidentale che non attuò alcuna profilassi è possibile rilevare come sia casi di malattia che i decessi sono stati paradossalmente inferiori in Germania.
Confrontando i dati del periodo 1944-1952 dei casi di decessi tra paesi come il Canada (“vaccinato”) e il Giappone  (“non vaccinato”) si scopre che in Canada la vaccinazione ha ottenuto risultati eccellenti,come in Giappone la NON vaccinazione.

Ricordiamo inoltre che la Difterite non è scomparsa in quanto per sua stessa natura non potrà mai essere debellata ma è semplicemente in stato “latente” in quanto le attuali condizioni igienico-sanitarie ed alimentari non le consentono di divenire “aggressiva”.

Gravissime forme virali come la peste e la “spagnola” sono state debellate senza l’ausilio di vaccini.

A tal proposito riportiamo i seguenti grafici.

Quali sono i dati reali ed effettivi? Cosa dicono le tabelle?

Quando guardiamo i dati effettivi, vediamo altro. Benché molte persone siano morte a causa della pertosse nella prima parte del 1900, dal momento dell’introduzione del vaccino, il tasso di morte negli Stati Uniti è diminuito di oltre il 90 per cento. Utilizzando la fonte che è stata il riferimento per affermare tutto questo sul giornale Pediatrics, vediamo che il calo delle morti dalla vetta è stato di circa il 92 per cento prima dell’introduzione del vaccino DTP. [4]

 

RIDOTTO IL DEL TASSO DI MORTALITA’  PRIMA DELL’INTRODUZIONE DEL VACCINO DTP

1a


Il numero effettivo di morti dal momento dell’introduzione del vaccino DTP era di circa 1.200 e non i 5.000 e 10.000 varie volte citati.

Un punto ulteriormente importante da notare è la riduzione della mortalità (per pertosse) ogni anno, a prescindere dall’introduzione di questo vaccino.Guardando i grafici evince questa realtà,l’introduzione del vaccino,non ha portato a nessuna tendenza al ribasso,questo fenomeno era fortunatamente iniziato prima.

Un’altra serie di dati a partire dall’inizio del 20° secolo, mostrano la mancata riduzione di mortalità dei vaccini ancora più drammaticamente. Qui si può vedere che il tasso di mortalità era sceso di oltre il 98% prima dell’uso nazionale della vaccinazione DTP nel 1950.

IL TASSO DI MORTALITA’ ERA SCESO OLTRE IL 98% PRIMA DELL’USO DEL VACCINO DTP 

1b

 

L’Inghilterra iniziò con il mantenere le statistiche nel 1838 (62 anni prima erano state riunite le statistiche ufficiali statunitensi). Guardando questi dati, possiamo notare, che il tasso di mortalità per le malattie infettive era alto nel corso del 1800 ed è diminuito dalla metà del 1800 alla metà del 1900 arrivando quasi a zero. Guardando i dati di mortalità per pertosse in Inghilterra, i decessi sono diminuiti di oltre il 99% prima di qualsiasi vaccino.

Altri cenni storici

Agli inizi degli anni ’50, sulla rivista medica “Lyon Medical” vennero pubblicati diversi articoli sottolineando come l’andamento della difterite nei Paesi europei fosse indipendente dalle coperture vaccinali.

“Non abbiamo prove che il declino della malattia e la diminuzione della sua gravità siano dovute alla vaccinazione. Questo fenomeno si è verificato sia in Paesi insufficientemente vaccinati, come la Finlandia, sia in Paesi non vaccinati, come il sia in Paesi non vaccinati, come il Giappone.

  • Si ritiene in genere che un alto tasso di vaccinazione protegga una comunità contro un’epidemia di difterite. Quando la difterite riemerse alla fine del 1980 e all’inizio del 1990 in Europa orientale e in Russia, tra cui anche in Lettonia, si verificarono casi di polineuropatia difterica (DP). Tre fattori principali hanno contribuito a questa epidemia di difterite in Lettonia: abbassamento dei tassi d’immunizzazione infantile, perdita d’immunità negli adulti precedentemente vaccinati ed importazione di difterite dai paesi limitrofi L’incidenza massima di difterite è stata raggiunta nel 1995 con 369 casi e 27 decessi, con un tasso di 14,6 per 100 000. Nel 1995 il programma vaccinale venne modificato in modo tale da somministrare la seconda e la terza dose di richiamo per la difterite a 7 e 14 anni piuttosto che a 9 e 15 anni. Venne avviata una campagna di vaccinazione di massa, mirata ad immunizzare almeno il 90% degli adulti di età compresa fra i 25 ed i 60 anni con almeno una dose di richiamo del vaccino contro la difterite
  • http://jnnp.bmj.com/content/76/11/1555.full.pdf

RIFERIMENTI

Ogni “partito” contrapposto può trovarci conferme e smentite. Quel che non c’è ovviamente (e per quei tempi) è un’analisi sul rapporto rischio/beneficio (di rischi non se ne parla, anche se si citano alcuni casi drammatici legati a vaccinazioni di massa), che forse invece al giorno d’oggi andrebbe fatta

PROBLEMS CONCERNING THE PROPHYLAXIS,
PATHOGENESIS AND THERAPY OF DIPHTHERIA
Bull World Health Organ. 1957; 16(5): 939–973.
PMCID: PMC2538256

  • http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pmc/articles/PMC2538256/
  • http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pmc/articles/PMC2538256/pdf/bullwho00530-0050.pdf


Lo studio conclude sull’efficacia del vaccino, considerando sempre la base statistica, ma mette in luce anche alcune ombre, come la non efficacia assoluta del vaccino (anche vaccinati si ammalano di difterite) e il fatto che in assoluto la vaccinazione di massa non sia stata l’unica causa della diminuzione su larga scala della malattia. Questa è la conclusione:
“L’incidence de la diphterie a diminue de façon generale à partir de 1930 environ.
Cette decroissance est imputable partiellement a la tendance spontanee vers le declin que la maladie a manifeste durant cette periode. Cependant, elle est particulierement accusee dans les pays tels que le Danemark, le Canada, l’Angleterre et la France, ou de vastes campagnes de vaccination ont ete effectuees. Cette immunisation massive a contribue pour une large part A l’eradication de la maladie, virtuellement realisee dans ces pays. Certains enfants et adultes ont ete toutefois victimes de la maladie, bien que vaccinés, ce qui indique qu’un titre antitoxique eleve du serum ne protege pas de facon absolue contre la diphtérie.”

Queste affermazioni di trovano in dettaglio in questi passaggi:
“Not infrequently it turns out that diphtheria patients, at the outbreak
of the disease, have comparatively high antitoxin titres. Edward &
Allison found that 5 out of 35 previously immunized diphtheria patients had antitoxin titres greater than 0.03 AU/ml.
In samples of the umbilical blood of six infants who contracted
diphtheria very soon after birth Kirstein found the following antitoxin
titres: 1.0, 1.0, 0.05, 1.0, 2.0 and 1.0 AU/ml.
Zironi also refers to the occurrence of diphtheria among immunized
persons, and the comparatively high antitoxin titres not infrequently
found in these cases. Recently, among some diphtheria patients for whom the clinical diagnosis was bacteriologically confirmed, Tasman, Minkenhof, Brandwijk & Smith (data not yet published) have found two cases with titres of 0.1 and 4.0 AU/ml, respectively.
There can be no doubt, therefore, that at least a number of children
may catch diphtheria in spite of having been properly immunized and
in spite of having comparatively high antitoxin titres in their blood, and may even die of the disease.
In the first part of this article it has been convincingly shown that
large-scale immunization consistently carried out has greatly contributed to the virtual eradication of diphtheria in countries such as Canada,Denmark, England and France.
It was, however, pointed out that under certain conditions cases of
diphtheria may also occur among immunized children and adults, though only to a small extent. This means that a relatively high antitoxin titre in the blood serum does not always give protection against diphtheria.
Therapeutically, too, diphtheria antitoxin has occasionally failed.”

Nelle referenze vengono portati articoli scientifici di studiosi che confutavano gli effetti delle vaccinazioni di massa sull’andamento della morbilità della difterite in vari paesi:
“in countries such as Western Germany and Japan, immunization against diphtheria has only been incidental, but the diphtheria morbidity has nevertheless declined at almost the same rate in these countries as in several other countries where immunization has been practised on a large scale.

Gli studi sono:


1. Lyon Med. 1952 May 18;186(20):309-13.
[Distribution of diptheria cases among vaccinated and non-vaccinated in Lyon].
[Article in Undetermined Language]
RENDU R.
PMID: 14947150 [PubMed – indexed for MEDLINE]
———–
2. Lyon Med. 1953 Nov 8;85(45):279-301.
[The disappearance of diphtheria in western Germany and in Japan without mass
vaccination campaign].
[Article in Undetermined Language]
RENDU R.
PMID: 13118908 [PubMed – indexed for MEDLINE]
————-
3. Lyon Med. 1953 Aug 23;189(34):113-21.
[Decrease of diphtheria without vaccination in West Germany and Japan].
[Article in Undetermined Language]
RENDU R.
PMID: 13098317 [PubMed – indexed for MEDLINE]

 

A Berlino, nel 1942 l’80% dei bambini da 3 a 13 anni venne vaccinato, e si registrò un aumento di 4 volte del numero di casi di malattia. Dopo l’abbandono della vaccinazione obbligatoria, la mortalità diminuì e i casi di malattia passarono da 153.335 del 1946 a 20.905 nel 1950, secondo dati OMS”.

Ricordiamo che anche in Spagna,il tasso di vaccinazione è del 90/95 %.

Ma in Italia?

Riferimenti

Rendu R., De la répartition, à Lyon, des cas de diphtérie entre vaccinés e non-vaccinés, “Lyon Medical” 18/5/1952.Rendu R., De l’effondrement de la diphtérie,sans vaccination, en Allemagne Occidentale et au Japon, “Lyon Medical” 8/11/1953.

  • http://www.amessi.org/IMG/pdf/vaccins-mais-alors-on-nous-aurait-menti.pdf

Molecular and epidemiological review of toxigenic diphtheria infections in England between 2007 and 2013

  • http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/25502525

 

  • Il curioso caso della Thailandia:

    http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/19058607

“A diphtheria outbreak in Buri Ram, Thailand.

Abstract

In May 1996 there was an outbreak of diphtheria in Buri Ram, Thailand which infected 31 patients, 8 males and 23 females. The mean age of the patients was 8 +/- 5 years. Seventy-four percent had a history of childhood vaccinations. Common signs and symptoms included fever (100%) which was low grade in 61%, sore throat (90%), upper airway obstruction (3%), and hoarseness (10%). Pseudomembranes (seen in 100%) were located on the tonsils (71%), pharynx (22%), larynx (9.6%), and uvula (6%). The mean duration of symptoms prior to admission was 2 days with a range of 1 to 5 days. Complications included upper airway obstruction (10%) and cardiac complications (10%). There were no neurological complication or deaths. There were negative associations between cardiac complications, severity of disease and previous diphtheria vaccination. The ages varied from children to adults. Early recognition and prompt treatment decreased complications and mortality in this group of patients when compared with Chiang Mai and Queen Sirikit National Institute of Child Health (QSNICH) studies.

Seroprevalence of antibody against diphtheria among the population in Khon Kaen province, Thailand.

  • http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/22743861


“Curioso” considerando i tassi di copertura OMS di tutto rispetto:

  • http://apps.who.int/immunization_monitoring/globalsummary/coverages?c=THA

A livello di protezione anticorpale sembrerebberonon esserci problemi.

  • http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/22743861

Se pensiamo che per la difterite il valore di herd immunity threesold è 85%

  • http://ac.els-cdn.com/S1877282X10000299/1-s2.0-S1877282X10000299-main.pdf?_tid=1cfe5600-0c3c-11e5-b27d-00000aab0f01&acdnat=1433588982_273e2c012c50ac440c23bafac56a4580

    I conti non tornano nella maniera più assoluta.


Ricordiamo i tassi di copertura OMS:

  • http://apps.who.int/immunizati…/globalsummary/coverages…


Concetti di protezione gregge e immunità

Diversi gli studi in merito riportati nel seguente link

  • http://www.sciencedirect.com/science/article/pii/S1877282X10000299
  • http://www.ncbi.nlm.nih.gov/…/pdf/bullwho00530-0050.pdf

    Lo studio conclude sull’efficacia del vaccino, considerando sempre la base statistica, ma mette in luce anche alcune ombre, come la non efficacia assoluta del vaccino (anche vaccinati si ammalano di difterite) e il fatto che in assoluto la vaccinazione di massa non sia stata l’unica causa della diminuzione su larga scala della malattia..
  • Gli studi sono:
    1. Lyon Med. 1952 May 18;186(20):309-13.
    [Distribution of diptheria cases among vaccinated and non-vaccinated in Lyon].
    [Article in Undetermined Language]
    RENDU R.
    PMID: 14947150 [PubMed – indexed for MEDLINE]
    ———–
    2. Lyon Med. 1953 Nov 8;85(45):279-301.
    [The disappearance of diphtheria in western Germany and in Japan without mass
    vaccination campaign].
    [Article in Undetermined Language]
    RENDU R.
    PMID: 13118908 [PubMed – indexed for MEDLINE]
    ————-
    3. Lyon Med. 1953 Aug 23;189(34):113-21.
    [Decrease of diphtheria without vaccination in West Germany and Japan].
    [Article in Undetermined Language]
    RENDU R.
    PMID: 13098317 [PubMed – indexed for MEDLINE]

Di seguito reazioni,link di studi riportati da Pub med sulla correlazione tra  la vaccinazione DTP e gli eventi avversi; trattasi l’aumento del rischio se propinate in simultanea, anche di sviluppare la polio (vedi in Oman) ne trovi se cerchi, tipo:

  • http://www.ncbi.nlm.nih.gov/m/pubmed/21093496/
  • http://www.ncbi.nlm.nih.gov/m/pubmed/20456777/
  • http://www.ncbi.nlm.nih.gov/m/pubmed/17484223/
  • http://www.ncbi.nlm.nih.gov/m/pubmed/1538150/
  • http://www.ncbi.nlm.nih.gov/m/pubmed/21093496/

Diphtheria-tetanus-pertussis vaccine administered simultaneously with measles vaccine is associated with increased morbidity and poor growth in girls. A randomised trial from Guinea-Bissau

  • http://www.ncbi.nlm.nih.gov/m/pubmed/21093496/

Effect of cellular iron concentration on iron uptake by hepatocytes.

Ferro e difterite,quale correlazione?

E’ stato esaminato l’effetto del contenuto di ferro intracellulare su transferrina e l’assorbimento del ferro da parte delle culture di epatociti estratte dal fegato del feto di ratto con citrato ammonico ferrico e la deferoxamina, un chelante del ferro (DFO). L’incubazione delle cellule con citrato ammonico ferrico per 24 ore ha aumentato significativamente il livello di ferro non-eme cellulare, mentre il numero di siti di legame della transferrina ed il suo assorbimento insieme al ferro sono stati ridotti. Al contrario, quando le cellule di ferro trattate sono state incubate con DFO per 24 h, il livello di ferro non-eme cellulare non è stato modificato, ma il numero di siti di legame della transferrina è aumentato. Il trattamento delle cellule con il ferro esogeno e/o DFO è quindi stato ininfluente sulla diffusione di transferrina e ferro dipendente da processi non saturabili . Questi risultati indicano che, in culture di epatociti, l’espressione del recettore della transferrina ed il successivo assorbimento di transferrina e ferro sono regolati dalle dimensioni di un pool di ferro chelabile intracellulare, mentre l’assorbimento di ferro dipendente da processi non saturabili è legato alla concentrazione di trasferrina extracellulare

  • http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/2221071
  • Le mutazioni in TMPRSS6 causano anemia sideropenica ferro refrattaria (IRIDA).

  • http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/?term=F+inberg+KE%2C+Heeney+MM%2C+Campagna+DR%2C+Aydinok+Y%2C+Pearson+HA%2C+Hartman+KR%2C+Mayo+MM%2C+Samuel+SM%2C+Strouse+JJ%2C+Markianos+K%2C+Andrews+NC%2C+Fleming+MD.+Mutations+in+TMPRSS6+cause+iron-refractory+iron+deficiency+anemia+(IRIDA).+Nat+Genet.+2008%3B40(5)%3A569-71.

 

Biology and Molecular Epidemiology of Diphtheria Toxin and the tox Gene

La tossina difterica (DT) è una proteina extracellulare del batterio Corynebacterium diphtheriae che inibisce la sintesi proteica ed uccide le cellule sensibili. Il gene codificante DT (tox) è presente in alcuni corynephages, ed esso è prodotto solo da C. Diphtheriae (dopo l’interazione d’uno specifico virus batteriofago responsabile della trasformazione lisogenica). ..

http://jid.oxfordjournals.org/content/181/Supplement_1/S156.full

Increasing prevalence of juvenile onset type 1 (insulin-dependent) diabetes mellitus in Sardinia: the military service approach.

  • http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/8335177

Bayesian approach to study the temporal trend and the geographical variation in the risk of type 1 diabetes. The Sardinian Conscript Type 1 Diabetes Registry.

  • http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/15043688

The co-inheritance of type 1 diabetes and multiple sclerosis in Sardinia cannot be explained by genotype variation in the HLA region alone.

  • http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/15471889

Problems concerning the prophylaxis, pathogenesis and therapy of diphtheria

“Problemi concernenti la Profilassi,Patogenesi e Terapia della Difterite.

  • http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pmc/articles/PMC2538256/

articolo completo

  • http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pmc/articles/PMC2538256/pdf/bullwho00530-0050.pdf

.Antitossina difterica (DAT) e relative Info

L’Antitossina difterica (DAT) non è autorizzata dalla Food and Drug Administration (FDA) per l’uso negli Stati Uniti. Tuttavia, il CDC è autorizzato a distribuire DAT ai medici.

.Uso Terapeutico

I pazienti che hanno contratto la difterite (anche nel caso che non sia stata confermata) hanno diritto a ricevere DAT.

Il sito CDC dice quanto segue:

  • Clinical Respiratory Diphtheria is defined as an upper respiratory tract illness characterized by sore throat, a low grade fever, and an adherent membrane of the tonsil(s), pharynx, larynx, and/or nose.
  • A confirmed case is either a clinical case from which Corynebacterium diphtheriae is isolated or a clinical case that is epidemiologically linked to a laboratory-confirmed case.
  • A probable case is a clinically compatible case that is not laboratory confirmed and is not epidemiologically linked to a laboratory-confirmed case.

.Uso profilattico

DAT viene usato per la profilassi solo in casi eccezionali di nota o sospetta esposizione al tossigenico Corynebacteria .

Articoli correlati e fonti di seguito

  • http://www.coriv.org/caratteristiche-vaccini/difterite-e-vaccino-antidifterico/

ALLEGATI

Vaccini: cosa ci è stato omesso?

Nella letteratura medica, si esaltano da sempre le virtù della vaccinazione. Dopo aver letto questi libri, si rimane con l’impressione che nel corso del 1800 e nel 1900,esistessero piaghe rampanti che hanno provocato la morte a decine di persone,ma grazie ai vaccini,successivamente la realtà cambiò.

La campagna nazionale di vaccinazioni pediatriche ha avuto dei graduali ma significativi cambiamenti negli ultimi due decenni.

  • http://andrewmaniotis.wordpress.com/vaccines-how-to-predict-epidemics-3/do-vaccines-harm-populations-analysis-of-an-fda-document/

Test sui Vaccini per la Sicurezza ed Efficacia

  • http://andrewmaniotis.wordpress.com/vaccines-how-to-predict-epidemics-3/do-vaccines-harm-populations-analysis-of-an-fda-document/

Le considerazioni del Dott. R. Mendelsohn sulle vaccinazioni e sulla immunizzazione

  • https://andrewmaniotis.wordpress.com/vaccines-how-to-predict-epidemics-3/do-vaccines-harm-populations-analysis-of-an-fda-document/
  • Nel 1979, un segmento di pochi minuti con Mike Wallace circa gli effetti avversi e la propaganda della campagna influenza suina 1976 è in onda in cui l’allora capo CDC, Dr. David Sencer, viene intervistato (Dr. Sencer è ora in pensione da lavorando per un processo privato industria ha ottenuto dopo essere stato licenziato dal CDC: egli può essere ascoltato difendere le sue azioni qui http://www.cnn.com/2009/HEALTH/04/30/swine.flu.1976/index. html 
  • http://preventdisease.com/news/13/052413_Irrefutable-Evidence-Historical-Application-Vaccines-No-Health-Benefit-Impact-on-Prevention-Infectious-Disease.shtml
  • http://www.epicentro.iss.it/problemi/difterite/epid.asp

Strage di Gruaro del ’33, bimbi morti dopo il vaccino

La storia è documentata  da alcune ricerche storiche pubblicate negli ultimi anni. Nel marzo del 1933 le autorità fasciste dell’epoca scelse il Comune di Gruaro per testare un nuovo vaccino contro la difterite, una pericolosa malattia infettiva. Il dottore del paese era contrario e a Gruaro serpeggiava grande scetticismo, ma quel vaccino doveva essere testato sul campo.“

  • http://www.veneziatoday.it/cronaca/strage-gruaro-2933-bambini-morti-vaccino.html

Epidemiologia e infezione

Abstract

In 1996, a seroepidemiological study was undertaken in Spain, with the main aim of estimating the population’s immunity against poliomyelitis, tetanus and diphtheria. A population-based cross-sectional study was conducted, covering the population aged 2–39 years. The sample was stratified by age and rural–urban environment, and informed consent obtained to take blood specimens from subjects attending phlebotomy centres. The study included 3932 persons and the prevalence of antibodies against all three types of poliovirus exceeded 94% across all age groups. From a high of 96% in subjects under the age of 15 years, immunity against diphtheria steadily declined to a low of 32·3% in subjects aged 30–39 years. Similarly, tetanus antitoxin concentrations indicating basic protection were present in 98–99% of the under-14 years age group; thereafter, immunity declined, until reaching 54·6% in the 30–39 years age group.

  • http://journals.cambridge.org/action/displayAbstract?fromPage=online&aid=137507&fileId=S0950268802007781

 

La postura de la Liga por la Libertad de Vacunación

  • http://vidasana.org/noticias/difteria-la-postura-de-la-liga-por-la-libertad-de-vacunacion

Dopo aver ragionato su questo caso in Spagna e forse capito che la mancanza di informazioni era totale, la Lega ha chiesto alle autorità sanitarie di “eseguire un’analisi contestualizzata e corretta della situazione” prima dell’ “attuale mancanza di dati inprecisi sulla provenienza di questo caso unico “.

  • http://www.lavanguardia.com/mobi/vida/20150607/54432130803/antivacunas-derecho-decidir.html

Contraffazione-Polizze-false-Imc

Ricordiamo che una corretta informazione è indispensabile; questo significa non omettere nulla sullo stato di salute pregresso di un paziente.

Esortiamo coloro che scrivono a fornire sempre un quadro quanto più possibile completo onde evitare la manipolazione dei dati e delle notizie.

L’ignoranza sfocia, volendo o meno, nel terrorismo psicologico il quale ha effetti catastrofici in primis sulla vita reale; per questo motivo ribadiamo che “scrivere” ed informare (quando è fatto bene) è di importanza assoluta.

 

 

 

DOCUMENTI E ALLEGATI

.OBBLIGATORIETA’,ESAVALENTE,RITIRO LOTTI ED INDAGINI

  • La vaccinazione esavalente contiene due vaccini non obbligatori. Infatti, i vaccini obbligatori in Italia sono solo Difterite, Tetano, Polio ed Epatite B. Il vaccino esavalente contiene anche:
  • anti-Haemophilus tipo b (Hib) coniugato e antipertossico (componenti acellulari) (Pa).

Il genitore che decide di vaccinare solo per i 4 obbligatori, di cui sopra, può esigere presso la propria A.S.L. solo la somministrazione di detti vaccini. Non sarà cosa semplice, perchè solitamente non li hanno disponibili.

  • 15 Giugno 2014 Vaccini, il gip ordina nuove indagini sull’esavalente.

    .Il Codacons: “Troppo costoso e forse dannoso”

    Dopo un esposto dell’associazione dei consumatori che critica la scelta della Sanità pubblica di somministrare ai bambini 6 vaccinazioni anzichè le 4  previste dalla legge. L’operazione costerebbe 114 milioni l’anno in più

  • http://torino.repubblica.it/cronaca/2014/06/15/news/vaccino_il_gip_ordina_nuove_indagini_sull_esavalente-89036764/?ref=fbpr
  • Il Codacons nel giugno 2012 è intervenuto in merito allo  spreco di soldi pubblici per vaccini pediatrici inutili, se non addirittura pericolosi.
  • http://www.codacons.it/articoli/sanita_la_corte_dei_conti_convoca_il_codacons_per_lo_scandalo_degli_sprechi_nei_vaccini__249824.html
  • http://www.senato.it/japp/bgt/showdoc/frame.jsp?tipodoc=Resaula&leg=16&id=00668529&part=doc_dc-allegatob_ab-sezionetit_icrdrs&parse=no
  • http://www.agenparl.it/articoli/news/politica/20121121-vaccini-codacons-consigli-balduzzi-sono-regalo-a-case-farmaceutiche

Attualmente il vaccino esavalente somministrato in Italia è l’Infanrix Hexa prodotto dalla GlaxoSmithKline S.p.A.. Con il presente file voglio riassumere diversi recenti fatti che hanno interessato questo vaccino.

.BUGIARDINO

  • http://www.ema.europa.eu/docs/it_IT/document_library/EPAR_-_Product_Information/human/000296/WC500032505.pdf

Qual è il rischio associato a Infanrix Hexa?  European Medicines Agency (EMA)

  • http://www.ema.europa.eu/docs/it_IT/document_library/EPAR_-_Summary_for_the_public/human/000296/WC500032499.pdf

 

.Notizie (di ottobre 2012) in merito ai ritiri di lotti di vaccini Infanrix Hexa (l’esavalente) in 19 paesi del mondo ad esclusione dell’Italia. *

  • 06.10.2012 SLOVACCHIA N. DEL LOTTO A21CB191B –
  • DATA DI SCADENZA 01/2014DOCUMENTO UFFICIALE
  • http://www.sukl.sk/buxus/docs/Inspekcia/PostregistracnaKontrola/Mimoriadne_oznamy/Rozhodnutie_Infanrix121007.pdf

Articoli:

  • http://www.sukl.sk/
  • http://www.ta3.com/embed/FC6F1ED8-9A66-4339-BE56-2A1337FEB196.html
  • http://www.sukl.sk/sk/bezpecnost-liekov/bezpecnostne-opatrenia-a-upozornenia/statny-ustav-nariadil-stiahnutie-jednej-sarze-vakciny-infanrix-hexa-pacienti-ohrozeni-nie-su?page_id=3170
  • http://www.pluska.sk/spravy/z-domova/na-stahovanu-vakcinu-infanrix-hexa-zaznamenali-14-hlaseni-neziaduce-ucinky.html?forward=sk_mobil_clanok.jsp

In questo articolo viene riportato il ritiro complessivo di 1113 pacchetti da dieci unità. Così in totale circa 11.130 vaccini.

  •  http://www.teraz.sk/zahranicie/z-ceskeho-trhu-stiahli-vakcinu-aby-n/24767-clanok.html
  • http://www.slobodavockovani.sk/news/podozrivou-vakcinou-ockuju-uz-rok-dostalo-ju-aj-vase-dieta-/
  • http://www.slobodavockovani.sk/news/nezodpovedane-otazky-okolo-infanrixu-hexa-a-stiahnutia-jednej-sarze/
  • http://www.slobodavockovani.sk/news/sukl-statny-ustav-pre-kontaminaciu-lieciv/

 

  • 11.10.2012 AUSTRALIA – N. 6 LOTTI

Documento Ufficiale

  • http://www.tga.gov.au/safety/alerts-medicine-infanrix-121011.htm#.UHiSXLvFgPM.facebook
  • 12.10.2012 GERMANIA – N. 10 LOTTI

Documento ufficiale

  • http://www.akdae.de/

 

In questo documento  evince lo stop immediato alle vaccinazioni

  • http://www.akdae.de/Arzneimittelsicherheit/Weitere/Archiv/2012/20121010.pdf 

 

  • 13.10.2012 FRANCIA

Numero di registrazione francese: 3400935495839  

Documento Ufficiale

  • http://ansm.sante.fr/S-informer/Informations-de-securite-Retraits-de-lots-et-de-produits/Infanrix-Tetra-Quinta-Hexa-poudre-et-suspension-pour-suspension-injectable-en-seringue-preremplie-Laboratoire-GSK-Retrait-de-lots/(language)/fre-FR

Articolo

  • http://www.slobodavockovani.sk/news/aj-vo-francuzsku-stahuju-z-trhu-infanrix-hexa-a-navrch-k-tomu-aj-infanrix-polio-a-infanrix-ipv-hib/

 

  • 08.10.2012 SPAGNA – N. 1 LOTTO A21CB187E – 

          Data di scadenza: 30/01/2014

Documento Ufficiale

  • http://www.aemps.gob.es/informa/alertas/medicamentosUsoHumano/2012/calidad_42-12.htm
  • http://www.aemps.gob.es/informa/alertas/medicamentosUsoHumano/2012/docs/calidad_42-12.pdf

 

RITIRO ULTERIORE LOTTO IN SPAGNA y 12N0010 (Scad. 31/08/2013)

  • http://www.sefh.es/sefhboletin/vernoticiaboletin.php?id=5313

 

  • 11.10.2012 – CANADA – N. 1 LOTTO – A21CB242A

Nell’articolo vengono rassicurati i genitori su un ritiro precauzionale, e che dal mese di aprile 2012 sono stati vaccinati 20.000 bambini. Non ci sono state segnalazioni di problemi con questo vaccino che indicano la contaminazione batterica in BC o in 1,2 milioni di dosi distribuite in tutto il mondo.

  • http://www.bccdc.ca/imm-vac/VaccinesBC/infanrix.htm

 

  • 08.10.2012 – OLANDA – N. 1 LOTTO – AC20B199AA
  • http://www.rivm.nl/Bibliotheek/Algemeen_Actueel/Veelgestelde_vragen/Infectieziekten/Rijksvaccinatieprogramma/Veelgestelde_vragen_recall_Infanrix_IPV

 

  • 16.10.2012 – GRECIA – N. 2 LOTTI –  A21CB187B & A21CB187C 

Articoli

  • http://www.xanthi1.gr/?p=6379
  • http://www.xanthipress.gr/index.php/eidiseis/koinonia/18132-anaklhsh-partidwn-tou-farmakou-infanrix-hexa

Info in merito

  • http://www.informasalus.it/it/articoli/vaccino-esavalente-ritirato.php

Successivamente era emerso che i ritiri erano avvenuti in ben 20 Paesi del Mondo ad esclusione dell’Italia.

  • http://www.ilfattoquotidiano.it/2012/10/16/rischio-contaminazione-vaccino-esavalente-ritirato-in-19-paesi-non-in-italia/384291/
  • http://www.ansa.it/web/notizie/specializzati/saluteebenessere/2012/10/17/Glaxo-ritira-lotti-esavalente-20-paesi_7644660.html

Molti hanno posto formali domande al nostro Ministero della Salute, ma o non hanno ottenuto risposte, oppure hanno ottenuto risposte poco esaustive.

“In seguito alla pubblicazione dell’articolo del Dr. Roberto Gava del 15.10.12 “Pericolo esavalente: vaccino ritirato” , l’Onorevole Elvira Savino ha richiesto interpellanza urgente (2/01724) al Ministro della Salute Renato Balduzzi. Pubblichiamo il resconto del dibattito dell’8 novembre tra l’Onorevole Elvira Savino ed il sottosegretario di Stato per la salute, Adelfio Elio Cardinale.”

  • http://www.informasalus.it/it/articoli/vaccino-resoconto-interpellanza.php

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Andamento e dati

  • http://apps.who.int/immunization_monitoring/globalsummary/timeseries/tsincidencediphtheria.html
  • http://www.epicentro.iss.it/problemi/difterite/epid.asp

 

 

 

drug-reactions

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FDA ora nel mirino delle accuse di frode scientifica

La FDA accusata di frode scientifica

13/02/ 2015/


laboratorio-analisi

Ogni anno, la F.D.A. (Food and Drug Administration è l’ente governativo statunitense che si occupa della regolamentazione dei prodotti alimentari e farmaceutici) controlla centinaia di siti per la ricerca biomedica sull’uomo e, occasionalmente, acquisisce prove che dimostrano che queste ricerche partono da buone pratiche cliniche.

Tuttavia la F.D.A. non comunica queste informazioni alla comunità scientifica e tali dati risultano omessi negli articoli scientifici.

Un articolo pubblicato su JAMA International Medicine rivela informazioni che tra il 1998 e il 2013, la F.D.A. ha identificato 57 studi clinici con risultati errati o falsificati e approssimazioni nella descrizione degli effetti collaterali dei farmaci testati.

Così, il 74% segnala un violazione del protocollo, il 39% di falsificazioni ed il 25% di errori concernenti gli effetti secondari.

Per l’organo FDA, è stato riconosciuto ( vedi documento )pubblicamente lo stato di appropriazione indebita,anche se soltanto per tre  casi.

Nonostante tutto questo,la FDA ha annunciato il suo  “impegno per aumentare la trasparenza al fine di migliorare la comprensione del pubblico e di promuovere la responsabilità dell’Agenzia “.


DOCUMENTO E ASTRATTO DI SEGUITO


 NOTICE OF OPPORTUNITY FOR HEARING (NOOH)

CERTIFIED MAIL RETURN RECEIPT REQUESTED


 

Dear Dr. Alexander: The Center for Drug Evaluation and Research (the Center) ofthe U.S. Food and Drug Administration (FDA) has information indicating that you repeatedly or deliberately violated federal regulations in your capacity as an investigator in clinical trials with an investigational drug. The Center also has information indicating that you repeatedly or deliberately submitted false information to FDA orto the sponsor in required reports. These violations provide the basis for withdrawal ofyour eligibility as a clinical investigator to receive investigation a I new drugs…


FONTE

  • http://www.fda.gov/downloads/RegulatoryInformation/ClinicalInvestigatorsDisqualificationProceedings/ucm340741.pdf

ALLEGATI

  • http://www.mediplanet.be/fr/node/32165…
  • http://archinte.jamanetwork.com/article.aspx…
  • http://archinte.jamanetwork.com/article.aspx…

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Novartis, generosità o secondi fini?

Novartis, generosità o secondi fini?

Articolo di “Il fatto quotidiano”

Novartis, generosità o secondi fini?

Forse un nuovo sgambetto di Novartis allo Stato italiano e di sicuro un dato trascurato: il legame del gigante svizzero con le associazioni di pazienti. Sul sito internet dell’azienda alla voce “Corporate responsability” (responsabilità sociale) c’è l’elenco infinito di onlus europee che ricevono ogni anno i suoi finanziamenti.

In Italia sono 115. L’associazione Diabete Italia prende quasi 98 mila euro all’anno. Il Comitato nazionale contro la meningite (“Liberi dalla meningite”) 110 mila. L’Ail (associazione italiana contro le leucemie), organizzata su base provinciale, beneficia di un credito annuale di oltre 380 mila euro. In fondo al portale web si legge “Questo sito è stato realizzato grazie al contributo di Novartis”.

Novartis sostiene economicamente una serie di iniziative, concorsi (per esempio, “Sulla strada della guarigione”), borse di studio, brochure, corsi di formazione, sostegno alle famiglie. Lo slancio di generosità di Novartis potrebbe avere secondi fini. Faccio un esempio.

Il Glive  (imatinib) è il farmaco della Novartis contro la leucemia mieloide cronica. Costa 30 mila euro all’anno per paziente. Il brevetto è scaduto il 28 maggio del 2013. La Food and drug administration ha preferito prorogarlo fino a gennaio 2015. L’Ema (l’agenzia del farmaco europea) addirittura fino a marzo 2016.

Intanto in Sud Corea, Canada e Israele esiste già il generico equivalente. La Novartis vorrebbe spingere il Tasigna (nilotinib) come farmaco di prima linea, finora usato nei pazienti intolleranti all’imatinib. Il Tasigna può causare ictus, infarti e trombosi negli arti, come denunciano decine di oncologi di tutto il mondo sulle riviste scientifiche più importanti, dall’American journal of hematology alJournal of the National Cancer Institute. Cosa succede quando scadrà definitivamente il brevetto? Quale farmaco decideranno di somministrare i medici iscritti all’Ail?

Di più. Dal 2010 Novartis promuove il workshop “Alleati per la salute” aperto alle maggiori associazioni di pazienti. “La formula innovativa di questi workshop – cito dal sito web – consente ai responsabili delle associazioni di condividere competenze ed esperienze e di confrontarsi con rappresentanti delle istituzioni e del mondo accademico, giornalisti ed executive di Novartis su vari temi, tra i quali il diritto all’innovazione, la farmacovigilanza, i processi decisionali nel sistema sanitario, il funzionamento del sistema a livello regionale”.

 

 

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La modalità di conservazione dei vaccini e i loro danni

I DANNI CAUSATI DAI VACCINI

Veniamo ora ai danni che potenzialmente possono provocare i vaccini pediatrici.

La modalità di conservazione dei vaccini

vaccino (1)


Il primo importante problema dei vaccini riguarda la loro modalità di conservazione, in merito alla quale la regione Emilia-Romagna nella famosa delibera nr. 256 del 13-03-2009 ha ampiamente evidenziato agli operatori sanitari l’importanza di “disporre nella sede vaccinale di attrezzature indispensabili atte a garantire il mantenimento della catena del freddo e a rivelare una sua eventuale interruzione”.

Si consideri che inizialmente i vaccini vengono spediti dalla casa produttrice alle Ausl, che li stoccano in grandi magazzini e da qui spediti alle varie sedi vaccinali. Lungo tale percorso la catena del freddo non deve mai essere interrotta. Mi sorge spontanea una domanda: come fanno ad accorgersi dell’interruzione?

Non è il caso che la delibera regionale (o meglio una legge nazionale) specifichi meglio, imponendole e non lasciandole alla buona volontà delle Ausl, quali debbano essere le tipologie di strumenti da adottare per rilevare l’interruzione e che si faccia carico di identificare uno standard procedurale non dico a livello nazionale ma quantomeno a livello regionale? A noi chi ci dice che l’interruzione sia stata rilevata e che a seguito di tale evento i vaccini siano stati buttati? A proposito, quali sono le modalità di smaltimento previste, visto che ai sensi del Dpr 15 luglio 2003 nr. 254 sono considerati rifiuti pericolosi a rischio infettivo? Mi piacerebbe sapere dove sono andate a finire le innumerevoli dosi di vaccino anti-suina non utilizzate.

I vaccini hanno una scadenza che va monitorata e devono essere stoccati nel frigorifero secondo una precisa procedura: non vanno posizionati negli sportelli ma nella parte centrale del frigorifero, non ammassati. Le celle frigorifere devono essere di capacità adeguata tenendo presente che ogni cella non dovrebbe venire riempita per più della metà della sua capacità. Vanno inoltre lasciati spazi vuoti tra le confezioni e fra queste e le pareti, ecc., ecc.

Sempre e solo da un punto di vista matematico, si può dire che le variabili in gioco, solo per la corretta conservazione dei vaccini siano davvero tante. Se poi aggiungiamo che la professionalità del nostro sistema sanitario non sempre è al top, mi vengono i brividi (e non di freddo) a pensare che, ripeto, non esista un sistema (procedura + attrezzature + controlli) standard replicato in tutte le sedi vaccinali.

La delibera in questione indica che gli strumenti di rilevazione delle temperature devono essere applicati ai frigoriferi, ma forse sarebbe meglio applicarli sulle confezioni dei vaccini, in modo che il rilevatore segua sempre il vaccino in ogni istante della sua esistenza, trasporto e conservazione, vista l’importanza VITALE della questione.

D’altronde lo si fa già con le bottiglie di vino: alcune aziende applicano sulla bottiglia un rilevatore di temperature che traccia le temperature minima e massima a cui la bottiglia viene sottoposta durante il trasporto o la conservazione, che restano visibili a chi le acquista, al fine di garantire al consumatore finale di acquistare un prodotto non alterato da una cattiva conservazione. Se lo si fa per il vino non vedo perché non lo si possa fare per i vaccini. Ma facciamo finta che da questo punto di vista sia andato e che andrà sempre tutto bene e iniziamo ad analizzare i possibili danni dei vaccini.

Le ultime sentenze sui danni da vaccino

 

sentenze

La Corte d’appello di Torino a luglio 2012 ha ammesso un risarcimento da 1,8 milioni di euro nei confronti di una ragazza di 29 anni, in stato vegetativo da 24 dopo la vaccinazione antidifterica/antitetanica eseguita nel 1988, con l’aggravante di un riconosciuto errore medico per la mancata somministrazione di cortisone alle prime manifestazioni di crisi seguite alla vaccinazione.

Il Tribunale di Rimini con la sentenza n. 2010\148, Ruolo n°2010\0474, Cron. N° 2012\886 ha condannato il ministero della Salute a risarcire la famiglia del piccolo B.V., riconoscendo un nesso di causalità tra il vaccino trivalente (contro morbillo, parotite e rosolia) a cui venne sottoposto nel 2004 e l’autismo insorto successivamente. Nesso di causalità: il tribunale non si è sostituito ai medici e alla ricerca medica, per cui è inutile che da più parti si cerchi di screditare la sentenza adducendo il fatto che il giudice non abbia competenza in materia, perché lui si è limitato esclusivamente, come i genitori del bimbo, a constatare che prima della vaccinazione stava benissimo e poi è diventato autistico, punto.

Il bambino avrebbe iniziato a manifestare sintomi preoccupanti (diarrea e nervosismo) il giorno stesso della vaccinazione, mentre tra il 2004 e il 2005 sarebbero sopraggiunti segni di grave disagio psico-fisico fino al riconoscimento, il 31 agosto 2007, dell’invalidità totale e permanente al 100%. Che questo fosse riconducibile alle vaccinazioni praticate lo affermava già lo specialista Niglio nel giugno 2008 e a confermarlo arrivava, un anno dopo, anche lo specialista Montanari.

Che tale condizione fosse riconducibile “con ragionevole probabilità scientifica” alla somministrazione del vaccino MPR avvenuta presso la Asl di Riccione è stata poi la valutazione dell’ausiliare medico-legale, che per i giudici va accolta. La sentenza ha suscitato grande clamore non solo in Italia, ma in tutto il mondo (cercate in internet “autism vaccine” e salteranno fuori una sfilza di articoli e discussioni inerenti la sentenza di Rimini). Persino il Daily Mail in Inghilterra l’ha ripresa in un articolo del 16 giugno 2012 intitolato “MMR: A mother’s victory.”

 

Questi sono solo alcuni esempi, se ne possono trovare altre di sentenze di questo tipo. Quello invece che non ci è dato sapere con trasparenza dal Ministero della Salute è quanti e quali siano i casi accertati, ovvero denunciati, di reazioni avverse e di danni da vaccino. Si tenga presente di un aspetto molto importante: ora che grazie a organizzazioni e personalità mediche esterne al sistema sanitario nazionale si inizia a informare i cittadini e ora che i media riprendono tali sentenze, le denunce crescono.

Ma è comunque molto probabile che i casi reali di danni da vaccini siano nettamente più alti di qualsiasi stima o dato ufficiale che il Ministero un giorno volesse farci la cortesia di comunicare. Quello che ho trovato è il ”Rapporto sulla sorveglianza post-marketing 2009-2010” dell’AIFA.

Segnalare le reazioni avverse

farmacovigilanza1


Se vostro figlio ha avuto una reazione avversa insorta dopo la vaccinazione potete (anzi dovete) segnalarla ai responsabili del sistema di Farmacovigilanza. Nella seguente pagina dell’agenzia del farmaco è spiegato nel dettaglio come fare:

http://www.agenziafarmaco.gov.it/it/content/modalit%C3%A0-di-segnalazione-delle-sospette-reazioni-avverse-ai-medicinali.

Le reazioni avverse ai vaccini possono avvenire in un lasso di tempo molto variabile a seconda della loro gravità:

  • entro un intervallo di tempo breve (minuti): anafilassi, episodi sincopali, crisi d’ansia
  • entro un un intervallo di tempo più lungo (ore o giorni): reazioni locali, febbre alta, vomito, convulsioni

Per quanto riguarda l‘insorgenza di problematiche complesse che investono in maniera permanente il sistema nervoso o digestivo, come per es.sindrome di Guillain-Barrè, malattie demielinizzanti, SIDS, autismo, ma anche celiachia, allergie, ecc, dipende molto da quando i genitori iniziano ad accorgersene e da quando i medici riescono ad effettuare una diagnosi precisa.

Si può parlare anche di qualche anno. Come successo al piccolo B.V. della sentenza del Tribunale di Rimini, il problema si è manifestato subito con sintomi lievi per poi peggiorare progressivamente nell’arco di 3 anni. Eventi fatali come la SIDS (morte in culla), che viene trattata nei paragrafi successivi di questo capitolo, possono avvenire dopo 1 giorno o diversi mesi dalla vaccinazione.

Se avete già letto il rapporto AIFA 2009-2010 linkato al paragrafo precedente, a pag. 29 viene presentato il caso di una bimba che a 2 mesi aveva presentato convulsioni 3 ore dopo la vaccinazione con esavalente, deceduta nove mesi dopo improvvisamente in pieno benessere (SIDS). Purtroppo, la verità, come meglio approfondito nei successivi paragrafi, è che non esistono nè studi tossicologici di breve periodo, nè tantomeno studi di lungo periodo sulle possibili reazioni avverse.

  • I Servizi delle ASL predisposti alle vaccinazioni sono soliti assicurare che i vaccini non causano alcun effetto indesiderato importante e, se ciò accade, è un evento eccezionale. Quindi, ci viene chiesto di vaccinare i nostri figli garantendoci che i vaccini sono utili, necessari e innocui. Però i vaccini sono farmaci e sappiamo che non esistono farmaci senza effetti indesiderati.In Italia, le vaccinazioni obbligatorie per Legge sono 4 (vaccini contro difterite, tetano, poliomielite ed epatite B), ma vengono somministrati, senza alcuna spiegazione, inizialmente 7 vaccini (quelli precedenti, più i vaccini contro pertosse, emofilo B e pneumococco), poi altri 5 (vaccini contro morbillo, parotite, rosolia, meningococco C e varicella) e annualmente viene caldamente proposto spesso anche quello contro l’influenza. In tutto, vengono fatti passare implicitamente come obbligatori e inoculati, circa 25 antigeni vaccinali (compresi i richiami) nei primi 15 mesi di vita del bambino. I genitori sono invitati a firmare il consenso “informato” prima di vaccinare i loro figli, ma non sono assolutamente informati dei possibili danni vaccinali se non in modo superficiale e rapido. Inoltre, se chiedono che il medico vaccinatore firmi lui stesso un documento in cui dichiara quello che assicura a voce, e cioè che il vaccino non recherà alcun danno al bambino, si rifiuterà categoricamente di firmare. Quello che è peggio, è che lo stesso Ministero della Salute non dispone di dati nazionali sulla reale incidenza annua dei danni da vaccinazione. Eppure, i medici che si interessano di questo problema ricevono innumerevoli richieste di intervento nei riguardi di svariati effetti indesiderati, alcuni lievi e altri gravissimi, alcuni di breve durata e altri irreversibili, che fanno pensare che questo problema sia tutt’altro che eccezionale. Inoltre, sono sempre più numerose le domande di indennizzo che i medici legali di questo settore ricevono da genitori convinti che i vaccini eseguiti abbiano gravemente danneggiato loro figlio. Tutti i genitori che ci contattano a causa di un danno vaccinale affermano che prima di allora non sapevano assolutamente nulla del rischio che correvano con la vaccinazione, perché il consenso che essi stessi hanno dato all’atto della vaccinazione ero un consenso ben poco “informato“. Infine, sappiamo anche che la maggior parte dei genitori riferisce di aver avvisato il proprio medico di fiducia dell’evento avverso, ma di non essere stati né considerati né creduti ed è pertanto palese che in questi casi il danno vaccinale non venga segnalato agli organi di Farmacovigilanza competenti. Cogliamo l’occasione per ricordare al Lettore che esiste una scheda che deve essere compilata da tutti i cittadini in caso di reazioni al vaccino. La scheda va scaricata dal seguente sito dell’AIFA:
  • http://www.agenziafarmaco.gov.it/it/content/modalit%C3%A0-di-segnalazione-delle-sospette-reazioni-avverse-ai-medicinali.

Oltre alla compilazione della scheda AIFA (che però invitiamo nuovamente tutti a compilare anche se il danno/disturbo vaccinale è avvenuto in passato), data la grave carenza di raccolta dati che esiste nel nostro Paese diversamente da quanto accade negli altri Stati, abbiamo pensato di contribuire anche noi nel far conoscere ai genitori questo loro dovere di segnalare i danni vaccinali e nello stesso tempo noi stessi desideriamo conoscere la realtà italiana su questa piaga che affligge talvolta gravemente alcune famiglie, perché pensiamo che non possiamo continuare a vaccinare i nostri figli senza sapere quanto questo trattamento sia dannoso! Pertanto, abbiamo pensato di organizzare un semplice ma capillare Censimento Nazionale dei Danni da Vaccini in modo da poter rendere noti, alle Autorità Sanitarie e anche ai genitori stessi, i dati sull’entità di questo grave problema che minaccia la salute di molti nostri figli. Il CoRIV (Coordinamento per la Ricerca e l’Informazione sulle Vaccinazioni) chiede pertanto a tutti i genitori, a tutti coloro che hanno un familiare che è stato colpito da un danno vaccinale e a tutte le Associazioni sensibili a questo problema, di compilare la scheda seguente. La scheda va compilata non solo da coloro che hanno un familiare attualmente danneggiato da una vaccinazione, ma anche nel caso un loro familiare sia stato danneggiato o anche solo disturbato in precedenza e ora è guarito o, disgraziatamente, deceduto.

QUALI SONO I DANNI O DISTURBI VACCINALI CHE DESIDERIAMO CENSIRE?

Vogliamo conoscere tutti i danni o disturbi vaccinali, sia quelli recenti sia quelli accaduti molti anni fa. Non desideriamo raccogliere solo i danni vaccinali gravi, ma anche quelli lievi, passeggeri e/o localizzati, perché gli studi scientifici eseguiti su questo settore raccolgono tutte le reazioni avverse causate da una vaccinazione. Non ci interessano solo i danni vaccinali riconosciuti dal pediatra o dall’ASL, ma, oltre a questi, anche tutti i disturbi che i genitori hanno attribuito al vaccino o comunque che sono insorti in conseguenza della vaccinazione: da poche ore dopo, a molti giorni dopo (a tale scopo, per cercare di non attribuire ai vaccini disturbi o danni impropri, consigliamo di leggere la tabella B finale: Guida all’individuazione di un danno da vaccino). Non ci interessano solo i disturbi o danni organici veri e propri, ma anche i disturbi caratteriali o del sonno o dei ritmi di vita che sono insorti dopo la vaccinazione. La scheda richiede pochi minuti per essere compilata e diventerà uno strumento molto chiarificatore per sensibilizzare la gente e le Autorità competenti sul grave problema dei danni da vaccino.

I risultati di tale censimento verranno resi noti alle Autorità Sanitarie e ai genitori stessi. Infine una considerazione banale ma doverosa: è evidente che ogni bimbo ha delle sue specificità ed è diverso da qualsiasi altro bimbo. Per tale motivo alcuni bimbi vaccinati non svilupperanno mai reazioni avverse di alcun tipo, mentre altri sì, chi in forma più leggera, chi più grave. Dipende da molti fattori, tra cui per es. il peso, la maggiore o minore maturazione del sistema nervoso e immunitario, fattori genetici predisponenti tra cui quelli ereditabili dai genitori, allergie latenti, ecc., così come un nato prematuro, essendo meno sviluppato, ha certamente più probabilità di andare incontro a reazioni avverse. L’attenzione quindi va posta essenzialmente sulla tipologia di potenziali reazioni avverse e sulla loro gravità, rapportate all’incidenza delle malattie infettive per cui ci si dovrebbe vaccinare.

Cosa contengono i vaccini

laboratorio-analisi

 


Nei vaccini c’è il mercurio, che è contenuto in un conservante che si chiama Thimerosal, ovvero mercurio tiolato di sodio, mertiolato, etilmercuriotiosalicilato, sodio timerfonato.

Lo si trova nei vaccini contro il tetano, difterite, pertosse, antiepatite B e antiinfluenzale. E’ usato da oltre 70 anni in tanti altri farmaci. Inoltre negli adiuvanti (sostanze usate nella pratica di laboratorio per potenziare le risposte immunitarie dell’organismo; iniettati con la sostanza verso la quale si vuole immunizzare l’organismo, possono agire rendendone più lento l’assorbimento e quindi più efficace la produzione di anticorpi, oppure possono esercitare un’azione generica di stimolo sul sistema immunitario) usati nei vaccini pediatrici compaiono anche l’alluminio e la formaldeide.

Per far capire in maniera semplice il livello di pericolosità e tossicità del mercurio, si pensi che, recependo una direttiva UE del 2007, da aprile 2009 in Italia è vietata la vendita di termometri al mercurio.

Partiamo dalle leggi degli stati e dalle disposizioni degli enti preposti alla verifica della salute umana.

L’FDA (Food and Drug Administration) statunitense ha dato disposizione di eliminare il thimerosal dai vaccini pediatrici già dal 1999.

fda

Le linee guida dell’EPA (Environmental Protection Agency, l’agenzia governativa USA per la protezione dell’ambiente e della salute umana) consentono mercurio in dosi di 0,1 mcg per kilogrammo di peso per giorno. A seconda del peso, un bimbo di 3 mesi che riceve 62,5 mcg di mercurio in 1 giorno eccede le linee guida EPA per più di 78 volte (*).

E, come alcuni ricercatori hanno puntualizzato ad un meeting sul Thimerosal che si è tenuto all’IOM (Institute of Medicine) statunitense, i limiti di sicurezza EPA sono basati su un’ingestione graduale di mercurio derivante dall’assunzione di pesce. Ma questo limite non è mai stato applicato al caso in cui il mercurio venga assunto attraverso iniezione diretta (Ndr perché non ci sono studi al riguardo), essendo in questo caso in grado di attraversare la barriera ematoencefalica (Ndr che nei neonati, e ancor di più nei nati prematuri, è fragile perché il sistema nervoso non è ancora del tutto formato e sviluppato).

Secondo il Dr. Boyd Haley capo del dipartimento di chimica dell’università del Kentucky e una ricerca riconosciuta a livello internazionale sulla tossicità del mercurio (toxicity of mercury compounds), nessun quantitativo di thimerosal è sicuro, perché è ben conosciuto che i neonati non producono livelli significativi di bile o che abbiano adeguate capacità renali per diversi mesi dalla nascita. Il trasporto biliare è la principale via attraverso cui il mercurio viene rimosso dal corpo e i neonati non possono farlo bene.

Se prendiamo le indicazioni dell’Organizzazione mondiale della Sanità, che con 3,3 microgrammi per chilo sono meno restrittive, si vede che in Italia per un bambino di 5 chili le superiamo almeno di due volte. Bisogna dire che l’OMS fissa un margine di sicurezza fino a 10 volte la soglia indicata, ma allo stesso tempo ammette che un neonato con i vaccini riceve dosi di mercurio che potrebbero destare preoccupazione e quindi approva la mossa della FDA americana di far rimuovere il thimerosal dai vaccini.

In Italia nessun organismo governativo ha stabilito limiti di alcun tipo. In compenso con il decreto ministeriale del 13 novembre 2001 l’Italia aveva messo al bando il mercurio dai vaccini, salvo poi ripensarci nel 2003 quando il Ministro per la Salute (si fa per dire) Sirchia con il decreto 27 giugno 2003 pubblicato sulla G.U. nr. 153 del 4 luglio 2003 proroga l’utilizzo dei vaccini con mercurio in Italia. Oggi non è chiaro se gli attuali vaccini in commercio lo includano: i relativi bugiardini in alcuni casi parlano di tracce (?!) non specificando alcuna quantità. La pagina del Ministero dalla Salute ne conferma la presenza (25 microgrammi di mercurio per antidifterica e antitetanica, 12,5 per l’antiepatite B), anche se a onor del vero è datata 22/07/2002.


In quest’altra pagina del Ministero della Salute (http://www.salute.gov.it/malattieInfettive/newsMalattieInfettive.jsp?id=618&menu=inevidenza&lingua=italiano) invece si cita testualmente che “Il tiomersale è un derivato del mercurio usato costantemente fino al 2000 come conservante in alcuni vaccini somministrati durante l’infanzia. Serve ad impedire contaminazioni batteriche delle preparazioni da iniettare, soprattutto quando i vaccini sono preparati in fiale multi dose. In Italia, il decreto ministeriale del 13 novembre 2001 pubblicato in G.U. n. 66 del 19.03.2002, ha richiesto, in via precauzionale visto che la questione della neurotossicità di questo conservante rimaneva controversa e poco fondata dal punto di vista scientifico, a tutte le aziende produttrici di vaccini di eliminare il tiomersale entro il 31 dicembre 2002 e di ritirare dal commercio i vaccini contenenti tiomersale entro il 30 giugno 2003”, omettendo il successivo decreto del 2003 che lo proroga.

In ogni caso i vaccini “teoricamente” senza mercurio disponibili negli anni passati sono stati solo quelli combinati (quattro, cinque, sei vaccini in un’unica iniezione); se un genitore voleva somministrare al proprio figlio solo i vaccini obbligatori non aveva scelta, poiché non esistevano antidifto-tetanici e antiepatite B senza mercurio. L’antipolio Sabin e Salk è sempre stato privo di thimerosal.

infanrix


In realtà, nel vaccino INFANRIX HEXA (della GSK) spacciato per “libero da sali di mercurio”, è tuttora contenuto mercurio nella quantità di 10 ppb (parti di miliardo) ovvero 0,01 ppm (parti per milione) vale a dire 0,010 mg/Litro come conferma uno studio indipendente di ricercatori australiani (Austin DW, Shandley KA, Palombo EA) Mercury in vaccines from the Australian childhood immunization program schedule (Journal of Toxicology and Enviromental health. Part A. 2010;73(10):637-40).

Sebbene i livelli di mercurio rilevati siano sostanzialmente più bassi di qualsiasi limite di sicurezza di esposizione stabilito, i risultati di questo studio rivelano le inesattezze presenti nei messaggi di salute pubblica, nelle comunicazioni professionali, e nella documentazione ufficiale per quanto riguarda il contenuto di mercurio in questo vaccino per l’infanzia. Inoltre, mancano studi relativi ai danni neurologici che possono essere causati in neonati di 3 mesi. Si sa che 0,5 ppb di mercurio uccidono le cellule del neuroblastoma umano (Parran et al., Toxicol Sciences 2005; 86: 132-140), 20 ppb di mercurio distruggono la struttura delle membrane dei neuriti (Leong at al. – Neuroreport Journal 2001; 12: 733-37), 2 ppb di mercurio è la quantità massima contenuta nell’acqua potabile (disposizione EPA) che potrebbe causare danno renale a lungo termine.

Leggendo il foglietto illustrativo di questo vaccino, si apprende che è contenuta anche una combinazione di alluminio (fosfato di alluminio e idrossido di alluminio) alla considerevole dose (sempre riferita al neonato) di 820 microgrammi (320+500) per fiala. Un recente studio di alcuni neuroscienziati di Vancouver, CA. Shaw e L. Tomljenovic, prosegue la raccolta di domande critiche circa la presunta sicurezza dell’alluminio (presente praticamente in tutti i vaccini) e dimostra come gli effetti neurotossici siano altrettanto dannosi, se non peggiori, di quelli del mercurio.


aluminium-element


L’alluminio è una comprovata neurotossina ed è l’adiuvante più comunemente utilizzato nei vaccini, in sostituzione del thimerosal. Nonostante l’uso diffuso degli adiuvanti di alluminio, la comprensione della scienza medica in merito al loro meccanismo d’azione è ancora notevolmente scarsa.

C’è anche una relativa scarsità di dati sulla tossicologia e la farmacocinetica di questi composti ma, nonostante questo, la fantasiosa nozione che l’alluminio nei vaccini sia sicuro è spesso ampiamente accettata. Ricerche indipendenti, tuttavia, dimostrano che gli adiuvanti in alluminio hanno la potenzialità di indurre gravi disturbi immunologici e neurologici negli esseri umani. In particolare, l’alluminio sotto forma di adiuvante comporta un rischio di reazioni autoimmunitarie, infiammazioni cerebrali a lungo termine associate a complicazioni neurologiche con conseguenze negative, profonde e diffuse (v. successivo “I potenziali danni”).

La possibilità che i benefici del vaccino siano sopravvalutati e il rischio di potenziali effetti avversi sottovalutati, non è rigorosamente valutata nella comunità medica e scientifica. Un altro elemento di preoccupazione è la mancanza di qualsiasi valutazione tossicologica sulla somministrazione concomitante di alluminio con altri composti tossici riconosciuti che sono ordinariamente costituenti delle preparazioni commerciali dei vaccini. L’elenco è lungo: formaldeide, formalina, fenossietanolo, fenolo, borato di sodio, polisorbato 80, glutaraldeide.

“Bishop et al” hanno dimostrato che l’introduzione per via parentale (es. flebo) di un minimo di 20 mcg/kg di peso corporeo di alluminio per più di 10 giorni può provocare a lungo termine risultati negativi nello sviluppo neurologico dei neonati. Nel 2004, l’FDA ha istituito un limite per l’alluminio introdotto per via parenterale per i neonati con funzione renale compromessa e nati prematuri non superiore a 4-5 mcg/kg di peso corporeo/giorno, affermando che livelli superiori a quelli sono stati associati a tossicità del sistema nervoso centrale e delle ossa. Inoltre, secondo l’FDA, saturazione dei tessuti possono verificarsi a livelli ancora più bassi di somministrazione. Non è noto quale sia il limite massimo per l’alluminio per neonati sani. Ma non ci sono studi sull’introduzione dell’alluminio per via intramuscolare come avviene per i vaccini.

Nell’esavalente di cui sopra abbiamo detto che ci sono 820 microgrammi di alluminio. Nel HBVAXPRO antiepatite B ce ne sono 250.

Sempre secondo l’FDA, il limite per un litro di acqua imbottigliata è di 200 mcg.

L’alluminio è contenuto in tutti i vaccini tranne l’antipolio, l’anti-emofilo e l’anti-morbillo-parotite-rosolia.

Riporto, infine, quanto citato nella conferenza del maggio 2002 sull’Alluminio nei vaccini organizzata dal National Vaccine Program Office (del Ministero della Salute USA): “Il vantaggio immunologico conferito da questi adiuvanti è stato ben documentato, anche se la maggior parte di questa documentazione si trova in studi pubblicati prima del 1970”.

E concludono dicendo che “occorre studiare la tossicologia e la farmacocinetica dei coadiuvanti di alluminio, specificamente, nei lattanti e nei bambini (!), i meccanismi con cui l’alluminio interagisce col sistema immunitario, il fenomeno della Miofascite Macrofagica (MFM o MMF in inglese), ecc.”. In pratica è tutto ancora da studiare. Questa è una costante: non vengono fatti studi preventivi sulla sicurezza dei vaccini prima della loro immissione in commercio, ma ci si basa solo sulla famacovigilanza post marketing.

I difensori dei vaccini, interpellati sui metalli pesanti e sali presenti nei vaccini, spesso rispondono con frasi del tipo: “anche nel tonno che mangiamo c’è il mercurio”, “l’alluminio è presente dappertutto, terra, aria, acqua e lo inaliamo o ingeriamo quotidianamente”. Per capire quanto prive di alcun fondamento scientifico (e stupide) siano risposte del genere e per far capire la differenza tra ingestione e iniezione intramuscolare, una nutrizionista americana ha spiegato il seguente paradosso: “Quando un uomo assume ossigeno dall’aria attraverso la respirazione, tutto funziona bene per il corpo, i polmoni e il sistema cardiovascolare. Ma cosa succede se l’aria entra in una vena, quindi percorrendo una via diversa dal punto di vista fisiologico: può verificarsi un embolia gassosa, con possibile arresto cardiaco e conseguente morte.”

Per capire cosa sono i metalli pesanti, dei quali tante volte se ne parla anche in riferimento all’inquinamento ambientale, e quanto sono dannosi, leggete questa paginetta dell’Università degli studi di Trento:

 

http://www.ing.unitn.it/~colombo/metalli_pesanti/intro.html.


metalli nei vaccini

Di questa pagina evidenzio un passaggio molto importante che spiega come le reazioni avverse a tali metalli pesanti possano essere diverse da persona a persona, sia in termini di gravità che di tempistiche di insorgenza: “l’eliminazione di tali metalli avviene solo in minima parte, per salivazione, traspirazione, allattamento, portando a bioaccumulazione.

Bioaccumulazione significa un aumento nella concentrazione di un prodotto chimico in un organismo biologico col tempo.. I metalli si accumulano negli esseri viventi ogni volta che sono assimilati piu’ velocemente di quanto sono scomposti (metabolizzati) o espulsi”. E’ simile al concetto di saturazione, significa cioè che se ne assimiliamo un quantitativo elevato in un lasso di tempo breve (come avviene per i vaccini), potendone espellere solo una minima parte in quel breve lasso di tempo, il nostro corpo arriva subito a saturazione e si intossica.

Rivolgendomi in particolare alle mamme, che sono le prime ad interessarsi a questi aspetti, dico: che senso ha usare per i propri bimbi creme e prodotti detergenti senza nichel, alluminio e allergeni vari se poi glieli iniettiamo?


I potenziali dannidanger vaccino

  • I danni da vaccino contemplano disturbi immunologici e neurologici cronici, quali autismo, iperattività, scarsità di attenzione, dislessia, allergie, ma anche la SIDS (ovvero la sindrome di morte infantile improvvisa detta anche “morte in culla”) sulla cui correlazione con i vaccini pediatrici esistono conferme provenienti da diversi studi internazionali.

    Nel capitolo Bibliografia & Webliografia è linkato uno studio italiano le cui conclusioni non ammettono dubbi circa il nesso di causalità tra vaccini pediatrici e SIDS.

    La SIDS rappresenta la prima causa di mortalità nella fascia di età da 1 a 12 mesi di vita ed è più frequente tra i tre e i cinque mesi, ovvero in concomitanza del primo ciclo vaccinale.

    Il VAERS (sistema americano che riporta gli effetti avversi ai vaccini) dell’ FDA (Food and Drug Administration) riceve annualmente 11.000 rapporti su serie reazioni avverse ai vaccini, di cui l’1% rappresenta le morti causate dalle reazioni al vaccino. La maggior parte delle morti sono ascrivibili al vaccino della pertosse.

    “La ragione per cui la maggioranza delle persone con autismo che conoscete ha in genere dai 22 anni in giù è proprio perché la maggioranza delle persone con diagnosi di autismo è nata dopo il 1987. Nei dati raccolti in Danimarca, California e in tutto il mondo, abbiamo trovato che l’aumento dell’incidenza dei casi di autismo è cominciato circa negli anni 1988-1989,” scrivono gli autori Michael E. Mc Donald e John F. Paul, del Laboratorio di Ricerca su Salute Nazionale ed Effetti Ambientali dell’EPA. Il livello di aumento prima del 1988 “era completamente diverso” dal livello dopo quell’anno. Il numero dei casi di autismo nei bambini in California si è addirittura triplicato dopo 1988. Fonte: articolo di Dadiv Kirby – Huffington Post, 23 Aprile 2010

    I dati sull’autismo negli USA sono, senza esagerare, drammatici. Il CDC (Centers for Disease Control and Prevention) il 30 marzo 2012 ha comunicato i dati del 2008 relativi ai bambini di 8 anni di età (8 anni perché è l’età media in cui le famiglie e i medici diagnosticano l’autismo): 1 bambino su 88!! La ricerca viene condotta tutti gli anni all’interno dell’ADDM Network (v. mappa) che contempla 14 stati (peraltro non ci sono gli stati con i tassi di autismo maggiori come California, Minnesota, Maine – v. mappa) e rappresenta l’8% della popolazione di bambini di 8 anni statunitense. Dal 2002 al 2008 significa un tasso di incremento del 78%.

    Jim Carrey (che ha un figlio autistico) al raduno di Green Our Vaccines nel giugno 2008 (v. capitoloSelezione di video) ha detto: “quanto pensate che siamo stupidi?“ Quante più cause possibili il CDC e tutti quei cosiddetti esperti proseguiranno ad aggiungere?… Quante ancora?… Come è possibile sparare nuove teorie cervellotiche e non considerare i vaccini?… E’ talmente evidente che più si aggiungono nuovi vaccini al calendario vaccinale dell’infanzia, più aumentano i casi di autismo. Che cosa deve accadere prima che i vaccini siano definitivamente considerati come la causa scatenante l’autismo?… Dobbiamo aspettare il 2020 quando, avanti di questo passo, l’incidenza sarà di 1 a 10?… Dobbiamo arrivare a considerare l’autismo come parte della normalità?

    Per le maggiori Associazioni mondiali (italiane escluse), l’autismo è ufficialmente diventato epidemia negli Stati Uniti. Si tratta di una situazione di emergenza nazionale che ha bisogno di un piano nazionale.

    SAFEMINDS (un’organizzazione no-profit nata per sensibilizzare l’opinione pubblica sul legame tra autismo e mercurio) evidenzia come in quegli anni (1985-1990) siano stati introdotti i vaccini Hib (anti-meningite) e HepB (anti-epatite B).


    E Safeminds ricorda che:

    • da un punto di vista biologico, è molto plausibile che diversi componenti dei vaccini possano causare l’autismo. Alluminio, mercurio, endotossine e antigeni virali o batterici hanno mostrato in diverse ricerche di essere singolarmente capaci di causare danni al cervello e altri organismi, e la tossicità sinergica di questi componenti non è stata sufficientemente investigata. Recenti ricerche si sono focalizzate sull’alluminio, che a partire dal 2001 è incrementato nei vaccini in parallelo alla diminuzione del mercurio;

    • uno studio del 2007 ha evidenziato che i vaccini possono aver determinato un fattore di casualità nei ragazzi nati nel 1990-1996 in circa il 68% dei casi di autismo e nell’81% di casi della sindrome ADHD. E’ importante notare che questo studio evidenzia anche che alcuni ragazzi non vaccinati hanno sviluppato autismo e ADHD, suggerendo che i vaccini non siano il solo fattore di casualità nell’autismo e ADHD.

    Negli USA (dati 2009) le dosi (per spiegare bene a che numeri si fa riferimento in questo paragrafo si consideri che il vaccino DTP prevede 5 dosi, l’HepB 3, e così via) dei vaccini raccomandati per i bambini sotto i 5 anni sono triplicati in 25 anni. Fino al 1989 il CDC ne raccomandava 11, oggi 36! Dopo il 1990 ne sono stati aggiunti 25. Invece le tipologie di vaccini (antidifterico, antipertosse, ecc.) sono ben 15. In Italia le dosi sono 13.

    I dati sui casi di autismo in Italia sono discordanti (si tenga peraltro presente che dopo i 18 anni una persona affetta da autismo non è più classificata come tale ma rientra nella categoria “handicap mentale grave”). L’IdO (Istituto Di Ortofonologia), centro accreditato dal Servizio sanitario nazionale di diagnosi e terapia per l’età evolutiva, ha stimato un incremento dello 0,6% della sindrome in 10 anni, arrivando oggi a 1 bambino su 180.

    autismo


    Fino al 1980 in Italia si contavano dai 3 ai 5 autistici diagnosticati come tali entro il terzo anno di vita, ogni 10.000 nati, e la percentuale di bambini che mostravano segni di ritardato sviluppo psicomotorio e comunicativo sin dai primi mesi di vita, era superiore a quella dei soggetti che dopo 18-20 mesi di sviluppo normale cominciavano a perdere le acquisizioni motorie e linguistiche per scivolare più o meno rapidamente nella sintomatologia autistica.

    Il primo significativo cambiamento statistico-epidemiologico si può collocare nel quinquennio 1980-1985, quando fu possibile verificare due importanti variazioni rispetto ai rilievi precedenti: il raddoppio dei casi di autismo, ed il pareggio della percentuale di quelli definibili insorti come tali con quelli cosiddetti di autismo regressivo (ma questo può dipendere da un migliorato sistema di diagnosi). Nel decennio successivo, i dati sono diventati ancor più allarmanti e significativi: dai 3-5 autistici su 10.000 nati, si è passati a 30-35 su 10.000; e i casi di autismo regressivo (che fino al 1980 rappresentavano un terzo del totale) hanno raggiunto il 75% contro il 25% delle forme che potremmo definire congenite.

    In ogni caso esistono tanti studi nel mondo che dimostrano come il thimerosal sia dannoso per le cellule neuronali e come tali danni siano simili a quelli che si ritrovano nelle persone affette da autismo. Ne riporto uno a titolo di esempio pubblicato nel 2009 da Taylor & Francis, uno dei principali editori di pubblicazioni scientifiche al mondo.


    thimerosal1


    Vaccini e danni neurologici: il bugiardino Tripedia della Sanofi Aventis

    Ma il discorso si chiude nel momento in cui nel 2011, per la prima volta compaiono nel bugiardino del vaccino DTaP (Difterite, Tetano, Pertosse) Tripedia della Sanofi Aventis le seguenti reazioni avverse: “Adverse events reported during post-approval use of Tripedia vaccine include idiopathic thrombocytopenic purpura, SIDS, anaphylactic reaction, cellulitis, autism, convulsion/grand mal convulsion, encephalopathy, hypotonia, neuropathy, somnolence and apnea.”

    Per completezza di cronaca si tenga presente che il vaccino Dtap acellulare è stato introdotto proprio negli anni 80. Prima c’era quello cellulare, del quale, tra l’altro, oggi la scienza medica dice: “ questo vaccino è gravato fondamentalmente da due ordini di problemi. Per prima cosa, anche se molto efficace nella maggioranza dei casi, il suo effetto sul campo è incostante e la sua efficacia non può essere conosciuta a priori. L’altro grosso problema è rappresentato dalla frequente comparsa di reazioni avverse. Il vaccino contiene un grande numero di antigeni pertossici; solo pochi determinano l’immunità mentre molti altri sono frequentemente causa di effetti collaterali. Le reazioni al vaccino intero erano classicamente distinte in quattro gruppi:

    • – reazioni locali e generali, lievi e transitorie come arrossamento, tumefazione, nella sede d’inoculo, febbre malessere

    • – reazioni generali gravi come febbre > 40,5 °C, pianto prolungato, collasso o sindrome ipotonia-iporesponsività che compare entro 48 ore dalla vaccinazione, episodio convulsivo in genere febbrile
    • – complicanze neurologiche gravi, in genere episodi convulsivi ripetuti nel tempo, regressione psico-motoria
    • – reazioni allergiche, shock anafilatticoSorge spontanea una domanda: non è che tra 10 anni le case farmaceutiche rilasceranno un nuovo tipo di vaccino e ci diranno che quello attuale era poco efficace e dava gravi controindicazioni? Tra cui magari l’autismo e la SIDS?

      Aggiungo che sono tanti i vaccini ritirati negli anni. In particolare il vaccino MMR (MPR in italiano) è in assoluto il vaccino che “vanta” il maggior numero di prodotti ritirati dal commercio tra i quali MMR Morupar (quello della sentenza del tribunale di Rimini, che l’AIFA – Agenzia Italiana del Farmaco – aveva sì ritirato nel 2006, ma dopo ben 14 anni dal ritiro dello stesso dal Canada e 12 dal ritiro dell’Agenzia Europea del Farmaco, v. questo art), MMR Trivirex/Pluserix (v. capitolo ”Normativa e scandali vari”), MMR Immravax, ecc.

 

Il caso dei militari italiani ammalati di cancro

  • Afghanistan

    Repubblica ha effettuato un indagine per approfondire la questione dei 4.000 (!) soldati italiani ammalati di cancro, conosciuta come la sindrome dei Balcani (in quanto apparentemente legata alla missione dei nostri soldati nella ex-Yugoslavia). Inizialmente si era data la colpa all’uranio impoverito contenuto nei proiettili usati nel corso della missione. Poi l’attenzione si è spostata pesantemente sui vaccini.

    Di seguito i link alle tre inchieste di Repubblica:

    http://inchieste.repubblica.it/it/repubblica/rep-it/2012/10/06/news/vaccini-43980837/?ref=HREC1-1 ehttp://inchieste.repubblica.it/it/repubblica/rep-it/2012/11/23/news/vaccini_pericolosi_2-46383097/?ref=HRER2-1 http://inchieste.repubblica.it/it/repubblica/rep-it/2013/01/23/news/vaccinati_a_morte_3-51127768/

    Nella seconda inchiesta pubblicata il 23 novembre 2012 sulla prima pagina di Repubblica on-line, è riportata la seguente frase: “Spinti anche dalle critiche di chi ci ha accusato (dopo la prima inchiesta) di aver sentito solo i “fanatici dell’antivaccino” siamo andati a parlarne, dall’altra parte dell’oceano, a Philadelphia, col professor Antonio Giordano, presidente dello Sbarro Institute sul cui livello scientifico e sulla cui imparzialità, nessuno ha dubbi: “C’è un nesso riconosciuto – dice il presidente dello Sbarro Institute – tra vaccini ravvicinati e abbassamento delle difese immunitarie. E in Italia è pieno di posti ad alto tasso d’inquinamento altamente pericolosi per chi ha un sistema immunitario compromesso”. A una domanda precisa (“Se venisse da lei un militare italiano che gli chiedesse un consiglio sul fatto di doversi sottoporre a una decina di vaccinazioni in un mese, cosa gli risponderebbe?”), Giordano ci ha detto: “Gli spiegherei che tanto vale suicidarsi”.

    I risultati del Progetto Signum, uno studio sull’impatto genotossico nelle unità militari commissionato nel 2004 dalla Difesa a ricercatori civili e militari facenti capo a prestigiose università (Pisa, Roma, Genova), dimostrano che sottoporre una persona a più di cinque vaccini significa comprometterne il sistema immunitario (Ndr ai neonati di 2 mesi, che hanno un sistema nervoso e immunitario non di certo sviluppato come quello degli adulti, gliene somministrano 6 o 7!).

    Nella relazione finale di Signum, consegnata il 17 gennaio 2011, si legge che lo stesso soggetto ipervaccinato, esposto ad agenti aggressivi come diossina, uranio impoverito, forte inquinamento ambientale, potrà facilmente sviluppare malattie gravi. Non solo, finora sono stati ignorati anche molti studi internazionali che sostengono la stessa evidenza e di cui ci parlano scienziati importanti che lavorano anche per altre nazioni come Giordano, Giulio Tarro medaglia d’oro del Presidente della Repubblica, infettivologo di fama mondiale, o Franco Nobile del Centro di eccellenza nazionale per la lotta ai tumori di Siena, che ha effettuato studi proprio sui militari.

    Questo è l’articolo di Repubblica che contiene queste affermazioni (consiglio di leggerlo):

    http://inchieste.repubblica.it/it/repubblica/rep-it/2012/11/23/news/vaccini_militari-46390509/?inchiesta=%2Fit%2Frepubblica%2Frep-it%2F2012%2F11%2F23%2Fnews%2Fvaccini_pericolosi_2-46383097%2F

    Il Resto del Carlino Macerata del 24 gennaio 2013 riporta la notizia secondo la quale la commissione parlamentare appositamente costituita per indagare sui casi di tuomore dei soldati italiani ha concluso con un atto di accusa contro i vaccini.

    Un altro articolo del Resto del Carlino uscito il 24 febbraio 2013, evidenzia che le procure di Padova e Rimini stanno indagando congiuntamente su questi casi di tumore, prendendo in considerazione anche la pista dei vaccini. Questa notizia la si trova on-line anche qui:

    http://www.romagnanoi.it/news/Cronaca/741800/Uranio-e-tumori-indagine-in-tandem.html

    27 gennaio 2014. Per la prima volta, una sentenza italiana riconosce il nesso di causalità tra il cancro e le vaccinazioni fatte con tempi, modalità e controlli sbagliati

    Di seguito una sintesi di quanto riportato nell’articolo di repubblica, qui linkato

    http://inchieste.repubblica.it/it/repubblica/rep-it/2014/01/27/news/la_sentenza_lo_scandalo_dei_vaccini_ai_militari_il_ministero_della_sanit_condannato-77030693/?ref=HRER1-1

    Il ministero della Salute è stato condannato dal Tribunale di primo grado di Ferrara, a indennizzare la famiglia di Francesco Finessi, militare che nel 2002, a 22 anni, è deceduto per un linfoma non Hodgkin. Circa 150mila euro, secondo l’avvocato Francesco Terrulli. Durante il servizio militare, Francesco Finessi fu sottoposto a vaccini numerosi e troppo serrati, come testimoniato sia dal libretto vaccinale che dalle relazioni di diversi esperti.

    Già a novembre era stato condannato a tre anni di carcere, dalla corte penale di Belluno, Nicola Marchetti, il capitano medico degli alpini accusato di aver falsamente attestato, nel libretto sanitario di alcuni militari di leva, di aver eseguito le visite mediche necessarie. Si scioglie uno dei nodi finora rimasti insoluti su questi casi, quello delle documentazioni carenti, di libretti vaccinali incompleti o addirittura scomparsi, di nomi di medici responsabili coperti da segreto o ignorati.

Vaccini e Sclerosi Multipla o malattie demielinizzanti

  • sclerosi multipla

    Nel 1996 in Francia la vaccinazione antiepatite B venne sospesa per la frequente comparsa di forme dimalattia demielinizzante con oltre 200 casi di Sclerosi multipla insorti negli adolescenti e preadolescenti vaccinati contro l’epatite B. Poco dopo vennero pubblicati sulla rivista “New England Journal of Medicine” due studi che concludevano che non c’era nesso causale tra vaccino e SM.

    Tali ricerche, finanziate e sostenute dalle ditte farmaceutiche che producono il vaccino, studiarono gli effetti solo nei 2 mesi successivi alla vaccinazione, e i risultati vennero pesantemente discussi in sede scientifica nelle settimane seguenti come non corretti e pretestuosi. In uno studio francese del 1998, ripreso anche in questo documento dell’allora Ministero della Sanità italiano, basato sulla medesima finestra temporale di 2 mesi, si concludeva che l’odds ratio (l’immagine sotto riportata spiega in maniera semplice cos’è) era di 1,4, equivalente a rischio (che il vaccino sia causa di SM) di livello “debole”.

    Uno studio successivo di GPRD-General Practitioner Research Database fu fatto sia su una finestra temporale di 2 mesi che di 12 mesi. L’odds ratio determinato nel primo caso fu di 1,4 mentre nel secondo (12 mesi) fu di 1,6 (livello rischio “modesto”). Lo studio ha anche messo in evidenza che l’intervallo di tempo fra l’inizio dei sintomi e la diagnosi di SM è stato considerevolmente più breve fra i vaccinati che fra i non vaccinati. Il Ministero della Salute francese ha ritenuto che i risultati dei due studi non consentissero di escludere con assoluta certezza la possibilità che la vaccinazione potesse aumentare il rischio di malattia da demielinizzazione fra i vaccinati. Infatti, entrambi gli studi, come pure lo studio pilota precedentemente condotto, hanno comunque messo in evidenza un incremento degli odds ratio.



    Per chi volesse capire meglio che cos’è l’odds ratio e come viene calcolato, può fare riferimento a questa pagina:


    http://www.quadernodiepidemiologia.it/epi/cause/ris_rel.htm.

    La Sezione giurisdizionale della Lombardia della Corte dei Conti ha emesso il 28/2/1997 una sentenza (n. 71-97PM) che ha riconosciuto in un militare la sclerosi multipla come conseguenza della vaccinazione subita.

    Il militare aveva ottenuto in precedenza un giudizio negativo dalla commissione medica ospedaliera deputata a riconoscere l’indennizzo. Poi aveva fatto ricorso al ministero, il quale aveva riconosciuto, invece, la correlazione tra la malattia demielinizzante e la vaccinazione ricevuta. Si legge nella sentenza: “Il nesso di dipendenza da causa di servizio ovvero la spiegazione causale dell’infermità deriva dalla considerazione che risulta estremamente improbabile la sua insorgenza per l’intervento di altri processi causali”. Quindi vengono applicati, come andrebbe sempre fatto, i quattro criteri fatti propri anche dall’Istituto Superiore di Sanità, cioè: la correlazione di tempo, la plausibilità medica, l’assenza di altre cause note e la presenza di altri casi documentati in letteratura.

    Un autorevole studio pubblicato nel 2004 su Neurology (Naismith RT, Cross AH. Neurology. 2004 Sep 14;63(5):772-3), una delle più autorevoli riviste internazionali di neurologia, ha consentito di seguire le persone vaccinate contro l’epatite B per un tempo sufficientemente lungo, e di rilevare un aumento notevole (3 volte) dei casi di malattia demielinizzante (sclerosi multipla) tra i soggetti vaccinati rispetto a quelli che non lo sono. Poiché anche sui foglietti illustrativi del vaccino viene segnalata la possibile evenienza di una forma demielinizzante, è bene che la presenza di forme simili in famiglia sia davvero considerata una pesante controindicazione alla vaccinazione.

    Un rapporto recente descrive l’insorgenza di encefalomielite acuta disseminata dopo la seconda immunizzazione con Gardasil (Waldemann et al. 2009 e Sutton et al. 2009) riportato su cinque pazienti che presentavano sindromi demielinizzazione multifocale o atipico entro 21 giorni dalla seconda o terza vaccinazione. Il Gardasil è uno dei 2 vaccini contro il papilloma virus distribuiti in Italia.


    gardasil2

    La fondazione statunitense Judicial Watch che si occupa di promuovere l’etica, la trasparenza e l’integrità nelle politiche e leggi del governo, appellandosi al Freedom of Information Act (FOIA) è riuscita ad ottenere alcuni documenti dalla FDA, altrimenti secretati e non accessibili ai cittadini, in cui si evidenziavano 26 decessi a seguito della vaccinazione HPV con il Gardasil tra il 1 settembre 2010 e il 15 settembre 2011, ovvero in 1 anno!

    Dai documenti dell’FDA, riassunti in questo pdf (consiglio di leggerlo) di Judicial Watch, emergono una serie di inesattezze e superficialità di giudizio sia da parte della Merck (la casa produttrice del Gardasil) che dell’FDA che ha approvato la distribuzione del vaccino, che sintetizzo così:

    • la Merck ha sempre affermato che dai test da loro eseguiti sulla sicurezza del farmaco non erano emerse differenze tra il gruppo di pazienti sottoposti al vaccino e quello di pazienti sottoposti a placebo. Peccato che il placebo usato nei test, invece di contenere le consuete soluzioni saline usate nei placebo, conteneva anch’esso dosi elevate di alluminio (nel Gardasil ce ne sono 225mcg) stranamente approvate dall’FDA, che altrettanto stranamente aveva approvato la distribuzione sul mercato del vaccino con tempi molto rapidi (6 mesi contro 10 e più mesi) al pari di quelli dei farmaci per curare cancro, AIDS, HIV, ecc.

      Quindi dalle tabelle recanti i risultati dei test si evince sì una percentuale di reazioni avverse simili in entrambe i gruppi di pazienti, ma anche un numero importante di reazioni avverse in entrambe. Ad un certo punto dei report c’è una tabella recante le sole reazioni avverse sul sito dell’iniezione (per capirci il punto dove è penetrato l’ago della siringa) confrontate con il vaccino, il placebo con alluminio e il placebo con soluzione salina, dalla quale si evince che con quest’ultimo placebo si sono avute percentuali di reazioni nettamente inferiori (es. per il gonfiore 25,4% – 15,8% – 7,3%).
      A tal proposito il National Vaccine Information Center dice che “un placebo reattivo (Ndr contenente cioè elementi che possono provocare reazioni, come per es. l’alluminio) può modificare artificialmente il risultato dei test di valutazione della sicurezza di un farmaco”. In sostanza dipende sempre da come i dati vengono presentati: dicendo che non c’erano differenze sulla sicurezza non hanno detto il falso, ma hanno omesso di dire la vera verità, ovvero che si erano verificate un numero importante di reazioni avverse.

    • Merck dice che non sono stati fatti test per capire se il vaccino può a sua volta essere cancerogeno o genotossico. Dice espressamente che “questo tipo di approfondimento non è fattibile perché porterebbe via troppo tempo e questo sarebbe uno svantaggio per molte donne” (Ndr ?!). Visto che il vaccino lavora inducendo reazioni spontanee e modificazioni nelle cellule, sarebbe bene indagare a fondo questi due aspetti.

    • Merck dice che il vaccino non è efficace sulle donne che hanno già il papilloma virus e che la somministrazione del vaccino in questi casi può provocare reazioni avverse di una certa entità, ma l’FDA non obbliga né consiglia uno screening preventivo atto a determinare se il papilloma virus è già presente.

    • Merck dice che non sono stati fatti studi sulla sicurezza del vaccino nelle donne in gravidanza, ma l’FDA non dice nulla in tal proposito.
    • Merck dice che non sono stati fatti test per verificare che non ci siano reazioni incrociate con altri vaccini per adolescenti ed adulti

    Direi che si tratta di un numero più che sufficiente di motivi per dubitare della sicurezza del Gardasil. Per non parlare della scarsa efficacia e della scarsa utilità visto quanto già specificato nel capitolo dove si spiega che cos’è il papilloma virus, i suoi tempi di sviluppo e le modalità di diagnosi.


    15-06-2013 Il Ministero della salute giapponese ritira la raccomandazione per la vaccinazione contro il papilloma virus (HPV)

  • Sulla sicurezza dei vaccini
  • Trovata la conferma addirittura nel sito del CDC americano, dove fino a luglio 2013 potevate trovare pubblicata la seguente notizia (datata 2007) sotto il titolo Cancer,Simian Virus SV40 and polio vaccine Fact Sheet.

    Ma il CDC a luglio 2013 la rimuove!!

    Negli USA la notizia di questa rimozione è stata subito ripresa da diversi siti web (ne linko uno come esempio: GreenMedInfo) ed ha aperto in rete un dibattito molto acceso.

    Grazie alla  pagina originale grazie alla waybackmachine, una biblioteca universale che dispone di un archivio web che è una sorta di raccolta di “fermi immagine” del World Wide Web catalogati secondo la data di acquisizione. Ecco la pagina originariamente linkata sul sito del CDC e poi rimossa:

    https://web.archive.org/web/20120508130224/http://www.cdc.gov/vaccinesafety/updates/archive/polio_and_cancer_factsheet.htm

    In ogni caso quello che segue è la traduzione fedele della notizia così come pubblicata dal CDC (l’originale in inglese la trovate nel capitolo Damages caused by vaccines):

    • SV40 è un virus trovato in alcune specie di scimmie.

    • SV40 è stato scoperto nel 1960. Poco dopo, il virus è stato trovato nel vaccino antipolio.

    • Più di 98 milioni di americani hanno ricevuto una o più dosi di vaccino antipolio tra il 1955 e il 1963, quando una parte di vaccino era stato contaminato con SV40. E’ stato stimato che 10-30 milioni di americani potrebbero aver ricevuto una dose di vaccino contaminato SV40.

    • SV40 virus è stato trovato in alcuni tipi di cancro negli esseri umani, ma non è stato determinato che causi tumori.

    • La maggior parte delle prove scientifiche suggeriscono che il virus SV40-contaminati vaccino non ha causato il cancro, ma i risultati di alcune ricerche sono contrastanti e quindi sono necessari ulteriori studi.
    • I vaccini antipolio in uso oggi non contengono SV40. Tutti i dati attuali indicano che i vaccini antipolio dal 1963 sono indenni da SV40.

    • Nel 1950 per la produzione del vaccino sono state usate cellule renali di scimmie (NDR il virus vaccinico della polio viene coltivato su terreni di coltura costituiti da cellule renali di scimmia) infette dal virus. Poiché l’SV40 non è stato scoperto fino al 1960, nessuno era a conoscenza nel 1950 che il vaccino antipolio era contaminato

    • SV40 è stato trovato nella forma iniettato del vaccino antipolio (IPV), non nel genere somministrato per via orale OPV (NDR ma anche qui ci sono ricerche che dicono il contrario).

    • Non tutte le dosi del vaccino antipolio erano state contaminate. E ‘stato stimato che 10-30 milioni di persone abbiano effettivamente ricevuto un vaccino che conteneva SV40.

    • Alcune evidenze suggeriscono che la ricezione del vaccino antipolio contaminato dall’SV40 può aumentare il rischio di cancro. Tuttavia, la maggior parte degli studi condotti negli Stati Uniti e in Europa che mettono a confronto le persone che hanno ricevuto il vaccino antipolio contaminato con l’SV40 con coloro che non lo hanno ricevuto, non hanno mostrato alcuna relazione causale tra il vaccino contaminato e il cancro (NDR questa pare essere una costante).

    Nel marzo 1992 la celebre rivista medica inglese The Lancet pubblica un articolo di Walter Kyle che riporta evidenze secondo cui l’Aids si è manifestata dopo che il virus dell’immunodeficienza delle scimmie (SIV) è entrato nell’organismo umano attraverso appunto il vaccino antipolio contaminato da tessuti infetti di scimmia. Nell’aprile 1996 il bollettino del NVIC (National Vaccine Information Center) riporta che il microbiologo californiano Howard Urnovitz aveva prodotto evidenze secondo cui il virus di tipo 1 dell’Aids è un virus ibrido uomo-scimmia creatosi dopo che 320.000 africani avevano ricevuto negli anni’50 un vaccino antipolio sperimentale contaminato dal SIV.

    “L’SV40 svolgerebbe la sua azione non mediante l’integrazione nel DNA delle cellule mesoteliali, ma con un meccanismo di tipo episomiale. Studi sperimentali hanno dimostrato che l’iniezione intrapleurica di SV40 è in grado di indurre un mesotelioma pleurico maligno (Ndr una forma di cancro) nel 100 % di animali da esperimento (fonti: Ordine dei medici della provincia di Milano e AIRC).”

     

    http://www.infovaccini.it/doku.php?id=danni#.VAJMdXJ_uXY


  • Rapporto sulla sorveglianza postmarketing dei vaccini in Italia – Anno 2012

  • http://www.agenziafarmaco.gov.it/it/content/rapporto-sulla-sorveglianza-postmarketing-dei-vaccini-italia-anno-2012

 

 

 

 

 

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Usa, scoperte sei fiale di vaiolo dimenticate

Usa, scoperte sei fiale di vaiolo dimenticate in una scatola di cartone


Le ha trovate uno scienziato che stava facendo ordine in una stanza di stoccaggio e risalirebbero agli anni Cinquanta. In corso test per capire se il virus è vitale



Stava facendo un po’ di pulizia in una vecchia stanza di stoccaggio in un centro di ricerca vicino a Washington e si è trovato davanti sei fiale di vaiolo virus che ha seminato milioni di morti nel mondo prima di essere dichiarato eradicato dall’Oms agli albori degli anni ‘80 – dentro una scatola di cartone, vecchie di decenni e probabilmente dimenticate.


La scoperta è di uno scienziato del governo che, la scorsa settimana, si è imbattuto nella scatola abbandonata. La notizia è subito rimbalzata sui media internazionali: il virus, ritenuto morto, si trovava in sei fiale liofilizzate e sigillate, secondo quanto riferiscono i Centers for Disease Control and Prevention (Cdc) in una nota ufficiale che spiega l’accaduto. I campioni «sembrano risalire agli anni ‘50», si legge.


 La scoperta, notificata il primo luglio, è avvenuta in un’area inutilizzata all’interno di un laboratorio della Food and Drug Administration che si trova nel campus Nih (National Institutes of Health) di Bethesda.


Le fiale sono state immediatamente messe in sicurezza in un laboratorio registrato dei Cdc per il contenimento di agenti infettivi selezionati, a Bethesda, e il 7 luglio sono state trasferite in una struttura sicura di Atlanta, in Georgia.


«Non ci sono evidenze del fatto che le fiale etichettate come contenenti “variola”, il virus del vaiolo, siano state aperte e gli addetti alla biosicurezza in loco non hanno identificato rischi di esposizione per il personale del laboratorio o per il pubblico», rassicurano gli esperti dei Cdc.


Ora saranno condotti dei test per verificare se il materiale contenuto nei flaconcini è ancora vitale. Esami che potrebbero richiedere circa 2 settimane e al termine dei quali si procederà con la distruzione dei campioni, annunciano i Cdc.


ALTRO ARTICOLO CORRELATO DI SEGUITO



LA CDC STATUNITENSE CONFERMA IL RITROVAMENTO DI FIALE DI VAIOLO IN UN LABORATORIO DELLA FDA NON AUTORIZZATO


10/07/2014


immagine
Dopo il completamento del test i campioni verranno distrutti


Partita l’inchiesta da parte della DSAT, in collaborazione con il Federal Bureau of Investigation. Si sta attivamente indagando su questa incredibile storia per poter stabilire come queste fiale contenenti virus di vaiolo siano stati originariamente preparati e successivamente conservati in questo laboratorio della FDA di Bethesda (Maryland)


Bethesda Maryland (USA) – E accaduto da poco. Il 1 ° luglio 2014, il National Institutes of Health (NIH) ha notificato all’agenzia di regolamentazione del caso, la Divisione di Selezionare gli Agenti e Tossine (DSAT), che al Centro per il Controllo e Prevenzione delle malattia, la CDC, dei dipendenti hanno scoperto flaconi etichettati come “vaiolo,” in una porzione non utilizzata di un ripostiglio del laboratorio situato nel campus della NIH della Food and Drug Administration (FDA) a Bethesda, Maryland (USA).


La nota della CDC spiega che il laboratorio dove sono stati scoperti questi campioni, era tra quelli trasferiti da NIH alla FDA nel 1972, insieme con il responsabile per la regolamentazione dei prodotti biologici. La FDA ha operato in questi laboratori all’interno di campus NIH da quel momento.


Gli scienziati hanno scoperto le fiale durante la preparazione per il movimento del laboratorio al campus principale della FDA. Nel comunicato  non viene riportato in che condizioni erano conservate, le fiale che riportano la data dal 1950, ma l’agenzia riporta che non vi è alcuna evidenza che i flaconi etichettati vaiolo è stato violato, e lo stesso personale di sicurezza biologica del posto non hanno individuato alcun rischio di esposizione infettiva per i lavoratori del laboratorio o del pubblico.


Solo il 7 luglio successivo, i flaconi sono stati trasportati in modo sicuro con l’assistenza delle forze dell’ordine federali e locali presso l’impianto ad alto contenimento del CDC di Atlanta. Il test PCR svolto da CDC nel BSL-4 lab ha confermato la presenza del DNA del virus del vaiolo. Ulteriori analisi dei campioni di vaiolo è in corso per determinare se il materiale in fiale è praticabile (cioè può crescere in coltura) e potrebbe richiedere anche due settimane.


Si comunica che dopo il completamento di questo test, i campioni saranno distrutti.
Il ritrovamento è alquanto insolito poiché L’OMS sovrintende al controllo di due strutture deposito ufficiali designate per il vaiolo, la CDC di Atlanta, Georgia e il Centro Ricerche di Stato di Virologia e Biotecnologie (VECTOR) a Novosibirsk, in Russia, dove tramite accordi internazionali sono autorizzate a condurre esami periodici per certificare i suddetti depositi per la sicurezza.


La stessa CDC ha notificato all’OMS la scoperta delle fiale ed è stato invitato a partecipare all’inchiesta. L’agenzia CDC riporta che qualora il vaiolo vitale fosse presente, saranno invitati ad assistere alla distruzione di questi materiali vaiolo, come è avvenuto in precedenza per altri casi in cui sono stati trovati campioni al di fuori dei due depositi ufficiali di vaiolo.


L’inchiesta sul ritrovamento dei campioni pericolosi comunque è partita, la DSAT (Divisione di Selezionare gli Agenti e Tossine) in collaborazione con il Federal Bureau of Investigation, sta attivamente indagando sulla misteriosa storia, per stabilire come siano stati originariamente preparati e successivamente conservati in questo laboratorio della FDA di Bethesda (Maryland).


 

Il virus potrebbe rimanere mortale anche dopo la liofilizzazione, segnalano alcuni esperti, anche se è vero che dovrebbe essere tenuto al freddo per rimanere in vita. Secondo quanto riferito, sarebbe la prima volta che campioni di vaiolo «non registrati» vengono scoperti negli States. Mentre, secondo quanto riporta la Bbc, è già capitato in passato che saltassero fuori fiale del pericoloso virus. Scoperte, pare, nel fondo di un freezer in Est Europa negli anni ‘90.


Oggi, secondo gli accordi internazionali, ci sono due depositi ufficiali per il vaiolo nel mondo: i Cdc di Atlanta negli Stati Uniti e il Centro di ricerca di virologia e biotecnologia di Novosibirsk in Russia.


I Cdc hanno notificato la scoperta delle fiale all’Organizzazione mondiale della sanità, chiedendone la partecipazione all’indagine sui campioni. Se nelle fiale dovesse essere presente vaiolo vitale l’Oms verrebbe invitata anche ad assistere, in qualità di testimone, alla distruzione del materiale, come è già successo in casi precedenti in cui campioni di vaiolo sono stati trovati fuori dai due depositi ufficiali.


fonte dell’articolo riportato di seguito

http://www.corriere.it/salute/14_luglio_09/usa-scoperte-sei-fiale-vaiolo-dimenticate-una-scatola-cartone-7bb1647a-0761-11e4-99f4-bbf372cd3a67.shtml

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Risarcimento di $ 969.474 per un ragazzo divenuto autistico a causa del Vaccino MMR

Risarcimento causato dai danni avuti dopo la somministrazione del  vaccino MMR il quale ha causato l’autismo in un ragazzo.

Danno riconosciuto,con un indennizzo  di $ 969.474

I VACCINI CAUSANO L’AUTISMO?

Molti genitori pensano questo,e spesso riferiscono che i loro figli regrediscono poco dopo la vaccinazione,perciò è giusto andare a fondo e indagare,chiedendosi come mai tutto ciò.

Questo termine è diventato ampiamente noto come disturbo dello spettro autistico.

Le Organizzazioni sanitarie come il Centers for Disease Control e il  Food and Drug Administration  negano fino all’inverosimile,ogni possibile collegamento tra il disturbo dello spettro autistico e i vaccini.

 Tuttavia, si può decidere di prestare attenzione ad una recente e importante sentenza della Corte.

Secondo un documento depositato il 13 dicembre 2012, il capo Speciale  Patricia E. Campbell-Smith ha indennizzato Ryan B. Mojabi  con ben $ 969,474.91 per i danni subiti e causati dal vaccino MMR

Nella seconda pagina della sentenza depositata,c’è la  dichiarazione di  Ryan;

 ” una lesione grave e debilitante al suo cervello, descritto come  Disturbo dello Spettro Autistico (‘ASD’) , e  prosegue dichiarando:

“il ragazzo,ha  subito  una encefalopatia a seguito della vaccinazione MMR  in data 19 dicembre 2003 ” .

L’Encefalopatia è un rigonfiamento del cervello a causa di un’infezione. E ‘possibile che l’autismo abbia un nome diverso?

 La grande domanda è: può la vaccinazione causare encefalite, o gonfiore del cervello?

La risposta è sì.

AUTISMO

Uno studio intitolato  Domande senza risposta” dal Compensation Program Injury Vaccine dichiara:

Brain Injury attraverso il  programma Vaccine Injury Compensation Nazionale (NVICP) ha riconosciuto 83 casi di danni cerebrali che comprendono l’autismo.

Molti di questi casi comprendono encefalite, o gonfiore del cervello.

Una risorsa per i medici e gli operatori sanitari è la  “The Merck Manual , edito da Merck Pharmaceuticals.


merckmanual

Il Manuale Merck  descrive come encefalite:

“un’ infiammazione cerebrale che si verifica quando un virus infetta direttamente il cervello o quando un virus o qualcos’altro innesca l’infiammazione. “

Il Manuale Merck  spiega le cause di encefalite :

“Un virus infetta direttamente il cervello”

“Un virus che ha causato un’infezione in passato si riattiva , danneggiando il cervello”

“Un virus  innesca una reazione che rende il tessuto cerebrale facile preda,del sistema immunitario (reazione autoimmune) “

I genitori da anni,raccontano ai medici che il loro bambino è diventato autistico dopo essere stato vaccinato.

Se l’encefalite e l’autismo sono correlati, è possibile vedere i grandi produttori di vaccini in seri problemi.

Forse il vero motivo per cui la” the 1986 Childhood Vaccine Injury Act National”  è stata approvata, era quello di proteggere le aziende farmaceutiche dai sempre più crescenti bambini danneggiati.

Secondo questa legge, nessun genitore può citare in giudizio un produttore di vaccini.

ecco a voi la pagina riguardante la National Childhood Vaccine Injury Act of 1986;

63 Wash. L. Rev. 149 (1988)
National Childhood Vaccine Injury Act of 1986: A Solution to the Vaccine Liability Crisis, The; Neraas, Mary Beth

handle is hein.journals/washlr63 and id is 161 raw text is: THE NATIONAL CHILDHOOD VACCINE<br /><br /><br /><br /><br /><br /><br /> INJURY ACT OF 1986: A SOLUTION TO THE<br /><br /><br /><br /><br /><br /><br /> VACCINE LIABILITY CRISIS?<br /><br /><br /><br /><br /><br /><br /> The National Childhood Vaccine Injury Act,I enacted by Congress<br /><br /><br /><br /><br /><br /><br /> in November 1986, responds to a vaccine liability crisis that has<br /><br /><br /><br /><br /><br /><br /> threatened the nation's supply of childhood vaccines. While<br /><br /><br /><br /><br /><br /><br /> mandatory immunization has nearly eradicated life-threatening child-<br /><br /><br /><br /><br /><br /><br /> hood diseases in the United States,2 the vaccines themselves are not<br /><br /><br /><br /><br /><br /><br /> perfectly safe. Adverse reactions to vaccines which have been admin-<br /><br /><br /><br /><br /><br /><br /> istered properly and manufactured properly resulted in injury and<br /><br /><br /><br /><br /><br /><br /> death to vaccinees.3 Injured vaccinees have brought numerous and<br /><br /><br /><br /><br /><br /><br /> costly tort actions against vaccine manufacturers, prompting many<br /><br /><br /><br /><br /><br /><br /> manufacturers to discontinue production of childhood vaccines.4 This<br /><br /><br /><br /><br /><br /><br /> halt in production has led to a dwindling vaccine supply and has<br /><br /><br /><br /><br /><br /><br /> placed the nation's immunization programs in severe jeopardy.5<br /><br /><br /><br /><br /><br /><br /> The National Childhood Vaccine Injury Act (the Act) addresses<br /><br /><br /><br /><br /><br /><br /> this crisis by establishing the National Vaccine Injury Compensation<br /><br /><br /><br /><br /><br /><br /> Program, a no-fault, nontort compensation alternative for individuals<br /><br /><br /><br /><br /><br /><br /> 1. 42 U.S.C.A. § 300aa-10 to -33 (West Supp. 1987).<br /><br /><br /><br /><br /><br /><br /> 2. Children routinely receive vaccinations against seven diseases: Diptheria, tetanus, pertussis<br /><br /><br /><br /><br /><br /><br /> (whooping cough), measles, mumps, rubella (German measles), and polio. Vaccination has<br /><br /><br /><br /><br /><br /><br /> reduced incidences of these diseases as follows: Diptheria, from 200,000 cases in 1921 to an<br /><br /><br /><br /><br /><br /><br /> average of three cases per year from 1980 through 1984; tetanus, from 601 cases in 1948 to fewer<br /><br /><br /><br /><br /><br /><br /> than 95 cases in 1983; pertussis, from 265,269 cases and 7,518 deaths in 1934 to 2,276 cases and<br /><br /><br /><br /><br /><br /><br /> 12 deaths in 1984; measles, from 525,000 cases annually reported before 1962 to 2,534 cases in<br /><br /><br /><br /><br /><br /><br /> 1984; mumps, from 150,000 cases in 1968 to fewer than 3,500 cases in 1982; rubella, from 12.5<br /><br /><br /><br /><br /><br /><br /> million cases during the 1964 and 1965 rubella epidemic to an average of 11 cases per year from<br /><br /><br /><br /><br /><br /><br /> 1980 through 1982; polio, from 57,000 cases in 1952 to an average of 12 cases per year from 1974<br /><br /><br /><br /><br /><br /><br /> to 1983. SUBCOMMITTEE ON HEALTH AND THE ENV. OF THE HOUSE COMM. ON ENERGY AND<br /><br /><br /><br /><br /><br /><br /> COMMERCE, 99TH CONG., 2D SeSS., CHILDHOOD IMMUNIZATIONS 5-15 (Comm. Print 1986)<br /><br /><br /><br /><br /><br /><br /> [hereinafter CHILDHOOD IMMUNIZATIONS].<br /><br /><br /><br /><br /><br /><br /> 3. Polio contracted from oral polio vaccine is estimated to occur once in 3.2 million doses,<br /><br /><br /><br /><br /><br /><br /> leading to an estimated five cases each year. Encephalitis (swelling of the brain) following the<br /><br /><br /><br /><br /><br /><br /> administration of the diptheria, tetanus, and pertussis (DTP) vaccine is estimated to occur 3.2<br /><br /><br /><br /><br /><br /><br /> times per million doses, leading to an estimated 43.2 cases each year. Encephalitis following<br /><br /><br /><br /><br /><br /><br /> measles vaccination is estimated to result in about 10 cases each year. Deaths due to<br /><br /><br /><br /><br /><br /><br /> anaphylactic shock from all vaccines is estimated to be one in 10 million doses for a total of five<br /><br /><br /><br /><br /><br /><br /> to six cases each year. Vaccine Injury Compensation, 1984: Hearings on H.R. 556 Before the<br /><br /><br /><br /><br /><br /><br /> Subcomm. on Health and the Environment, 98th Cong., 2d Sess. 140 (1984) (statement of Dr.<br /><br /><br /><br /><br /><br /><br /> Alan R. Nelson, Member, Board of Trustees, American Medical Ass'n) [hereinafter Vaccine<br /><br /><br /><br /><br /><br /><br /> Compensation Hearings].<br /><br /><br /><br /><br /><br /><br /> 4. CHILDHOOD IMMUNIZATIONS, supra note 2, at 85-86.<br /><br /><br /><br /><br /><br /><br /> 5. Vaccine Compensation Hearings, supra note 3, at 119 (statement of Drs. Martin H. Smith,<br /><br /><br /><br /><br /><br /><br /> President-Elect, American Academy of Pediatrics, and Alan R. Nelson, Board of Trustees,<br /><br /><br /><br /><br /><br /><br /> American Medical Ass'n).</p><br /><br /><br /><br /><br /><br /> <p>

CONCLUSIONE

I genitori riferiscono costantemente di avere un bambino sano prima della vaccinazione.

 Il programma Vaccine Injury Compensation Nazionale (NVICP) ha già riconosciuto un danno cerebrale indotto dal vaccino, tra cui l’autismo, come lesione.

Giustizia è stata fatta per l’indennizzo dato a  Ryan Mojabi ma purtroppo  la sua vita  non sarà mai più la stessa. Purtroppo,ci sono molti altri bambini che condividono lo stesso destino .

La triste verità è che molti  bambini danneggiati dai vaccini non saranno mai risarciti.

Se si decide di vaccinare, lo si fa a proprio rischio e pericolo. Nessun produttore di vaccini è responsabile delle lesioni o morte , correlate nei confronti dei nostri bambini ,perciò dobbiamo saper scegliere responsabilmente informandoci a tutto campo.

FONTE DELL’ARTICOLO 
http://worldtruth.tv/court-awards-969474-for-mmr-vaccine-causing-boys-autism/
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Pertosse : i vaccinati la contraggono?

Il vaccino Tdap e la perdita di efficacia; Pertosse,i vaccinati la contraggono?

Quali sono gli studi in merito?

B.pertussis

12 giugno 2014

AGGIORNAMENTO FONTI NOVEMBRE 2015

La pertosse è una malattia infettiva causata da un batterio (Bordetella pertussis) che si trasmette pervia aerea e si manifesta con epidemie ogni 3-4 anni; ha un’incubazione di 7-10 giorni ed è caratterizzata da forti attacchi di tosse che si presentano prevalentemente in età prescolastica (solo nel 10% dei casi in età neonatale). I primi sintomi sono quelli del raffreddore, con malessere, astenia, febbricola, starnuti e tosse, specie notturna. Questi disturbi durano in genere 1-2 settimane e poi compaiono i tipici attacchi di tosse, per i quali la malattia è conosciuta anche come tosse “cattiva” o “convulsa” o “asinina” o “canina”.

Ogni attacco è costituito da una serie di colpi di tosse rapidi e soffocanti che rendono difficoltosa la respirazione e terminano con il caratteristico urlo inspiratorio; spesso l’attacco causa il vomito.

Questa fase della malattia dura circa 4-6 settimane ed è seguita da una convalescenza di qualche settimana in cui gli attacchi di tosse sono sempre meno frequenti e intensi, finché spariscono.

L’evoluzione della pertosse è quasi sempre favorevole, anche se sono possibili alcune complicanze come: laringite, tonsillite, convulsioni e raramente una vera asfissia. La malattia può essere temibile nel primo anno di vita (in cui però è rara), perché il neonato e il lattante, avendo più difficoltà ad espellere il catarro tracheo-bronchiale, possono avere vere e proprie crisi di soffocamento che, in rari casi, possono portare ad una inadeguata ossigenazione cerebrale con conseguenti convulsioni su base ipossica (durante questa fase sono stati registrati anche dei casi con danni cerebrali).La pertosse risponde alla terapia antibiotica con eritromicina, ma solo se il trattamento viene iniziato il prima possibile, altrimenti la risposta è scarsa o assente.


Il vaccino   vaccino

Il vaccino antipertossico viene associato a quello antidifterico e antitetanico (è la famosa vaccinazione trivalente DTP). …Dato che questa vaccinazione può causare danni neurologici anche gravi, la commissione americana Immunization Practices Advisory Committee (ACIP), la considera controindicata in caso di:

  • storia personale positiva per convulsioni;
  • disordini neurologici evolutivi (specie se questi diventano evolutivi dopo la prima dose di vaccino);
  •  ipersensibilità ai componenti del vaccino;
  • anamnesi positiva per gravi reazioni dopo la prima dose di vaccino.

Dal 1993 è poi disponibile anche un vaccino realizzato da tecniche di ingegneria genetica che riproducono gli antigeni immunostimolanti del batterio, ma questo vaccino è stato commercializzato senza sufficienti studi che ne garantissero l’innocuità.

La pertosse è una malattia batterica altamente contagiosa che, proprio perché è una malattia di mucosa e non sistemica, non fornisce una immunità di lunga durata; è però noto che, come per tutte le infezioni, l’immunità si prolunga enormemente se l’individuo viene ogni tanto in contatto con qualche batterio della pertosse.

La vaccinazione, invece, non conferisce né un’immunità completa né duratura (studi recenti indicano che la protezione è dell’80% dopo 3 anni e del 10% dopo 12 anni dalla vaccinazione). Gli adolescenti e gli adulti, pertanto, si possono ammalare indipendentemente che siano già stati vaccinati o meno. Per evitare questo evento e per mantenere elevati i tassi di copertura vaccinale, il Ministero della Salute sta pensando di proporre periodiche rivaccinazioni a tutti gli adolescenti e agli adulti che hanno già ricevuto il vaccino in passato.

Il vaccino viene somministrato in 4 dosi: ai tempi 0, dopo 6-8 settimane, dopo altri 6-12 mesi e dopo altri 4-5 anni.


 

AGGIORNAMENTO FONTI 

la protezione del vaccino Tdap svanisce entro 2 /4 anni.

La mancanza di protezione a lungo termine dopo la vaccinazione contribuisce all’aumento della pertosse tra gli adolescenti.

FONTE

  • http://m.pediatrics.aappublications.org/content/early/2015/04/28/peds.2014-3358.abstract

Variazione genetica di Bordetella pertussis in Austria.

In Austria, la copertura vaccinale contro le infezioni  da Bordetella pertussis durante l’infanzia è stimata per il 90%.

Negli ultimi anni, tuttavia, il numero dei casi di pertosse è aumentato costantemente, non solo nei bambini ma anche negli adolescenti e adulti, indicando una  insufficiente immunità come una insufficiente copertura del vaccino.  Questi fattori potrebbero contribuire alla nascita di focolai.

In questo studio abbiamo quindi affrontato la variabilità genetica nei ceppi di B. pertussis in diverse città austriache.

Tra gli anni 2002 e 2008, 110 campioni sono stati raccolti da Vienna (n = 32), Linz (n = 63) e Graz (n = 15) attraverso dei tamponi nasofaringei.

Il DNA è stato estratto dai tamponi, esaminati da MLVA ,mediante PCR .

L’analisi ha rivelato nel dato MLVA il più alto livello di polimorfismi con assenza di MLVA Type 29, che si trova al di fuori dell’Austria.

Com’è possibile?

Solo sottotipi prn PRN1 / 7, Prn2 e Prn3 sono stati trovati con una predominanza di tipo non-vaccino Prn2.

L’analisi dei polimorfismi ptxA, ptxB, fimD, tcfA e bvgS ha mostrato un genotipo misto tra il ceppo vaccinale Tohama io e un isolato clinico dal 2006 (L517). La maggior parte dei campioni (93%) appare l’allele ptxP3.

Le conseguenze per la strategia di vaccinazione sono discutibili. Diverse domande in merito.

*POLIMORFISMO DI GENI*

Presenza, nella popolazione di una specie, di più alleli di uno stesso gene: per convenzione, si considerano polimorfismi genetici solo le forme che si presentano con una frequenza maggiore dell’1%. I polimorfismi genetici possono essere dovuti alla mutazione, all’inserzione o alla delezione di tratti più o meno lunghi della sequenza di DNA, fino all’estremo del cambiamento di un singolo nucleotide, che può modificare l’amminoacido prodotto di un singolo codone. Non tutte le sostituzioni nucleotidiche hanno, tuttavia, conseguenze fenotipiche apprezzabili. Le frequenze dei polimorfismi genetici all’interno di una popolazione sono controllate da diversi fattori, il più importante dei quali è la selezione naturale. Quando la frequenza di due o più polimorfismi rimane costante, si parla di polimorfismo bilanciato dovuto a selezione equilibrante (balancing selection).

In questi casi, diversi polimorfismi vengono mantenuti a frequenze relativamente alte all’interno della popolazione, senza che nessuno di questi risulti assolutamente dominante. Il caso più noto e studiato è l’equilibrio raggiunto con polimorfismi che in eterozigosi sono selettivamente avvantaggiati rispetto all’omozigosi. In questa evenienza, il vantaggio degli eterozigoti rispetto agli omozigoti farà da freno alla diffusione del polimorfismo in questione. È ciò che si verifica, per es., con alcuni polimorfismi del gene che codifica per l’emoglobina in aree di endemia malarica: letali per gli individui omozigoti che portano due copie del gene mutato, ma vantaggiosi in eterozigosi (con un solo allele mutato). Un altro meccanismo di selezione che mantiene in equilibrio dinamico i polimorfismi si attiva quando l’aumento di frequenza di un polimorfismo diventa un fattore limitante per l’ulteriore diffusione di quello stesso polimorfismo. È ciò che accade, per es., in alcune infezioni che portano alla morte dell’ospite. Lo stesso agente infettivo si può presentare in forma più o meno virulenta: se prende il sopravvento la prima, si può andare incontro al collasso della popolazione di ospiti infettati.

Diventa, quindi, temporaneamente avvantaggiata una forma meno virulenta dello stesso agente, che non uccida l’ospite.

Il bilanciamento dei polimorfismi può, inoltre, essere dovuto a condizioni ambientali che variano ciclicamente (per es., le stagioni), favorendo polimorfismi diversi in momenti differenti.

Molteplici Locus variabile numero tandem Ripetere Analysis (MLVA)

Il flusso di lavoro MLVA

Che cosa è MLVA?

MLVA è una tecnica usata dagli scienziati per generare una impronta digitale del DNA per un isolato batterico. Gli scienziati di solito effettuano MLVA dopo quello che viene definito come PFGE  per scoprire i dettagli più specifici sul tipo di batteri che possono causare un focolaio.

Come funziona MLVA?

MLVA segue tre fasi principali: reazione a catena della polimerasi, dimensionamento e analisi dei dati.

  • Reazione a catena della polimerasi: scienziati iniziano MLVA con una reazione a catena della polimerasi processo chiamato (PCR), che rende molte copie di frammenti di DNA specifici che aiuteranno gli scienziati ad identificare il ceppo, o il tipo di batteri che possono causare un focolaio.
  • Dimensionamento: gli scienziati quindi determinano le dimensioni dei batteri utilizzando un processo chiamato elettroforesi capillare ad alta risoluzione. Le dimensioni di tutti frammenti di DNA dei batteri sono utilizzati per determinare dei batteri tipo MLVA.
  • Analisi dei dati: gli scienziati immettono le informazioni dal processo di dimensionamento in particolari software di analisi del DNA e così, possono confrontare diversi tipi di MLVA per scoprire se questi campioni sono simili tra loro oppure la fonte del focolaio sospetto .

Noi ci chiediamo come mai il suddetto studio sia stato portato a termine se il suddetto vaccino è così sicuro.

Si parla di focolaio e di non immunizzazione.

La comunità scientifica renderà noto il tutto ai genitori?

FONTE

  • http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/26182210

Evoluzione della Bordetella pertussis

  • http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/26389958

 

Secondo diversi studi, le persone che vengono vaccinate per la pertosse,possono contagiare gli altri, tra cui i neonati e gli individui immunocompromessi .

Ultimamente, i californiani sono stati concentrati su un focolaio di morbillo che ha avuto il suo inizio a Disneyland. Ma negli ultimi cinque anni, le autorità sanitarie statali hanno affermato che ben due sono state le epidemie di pertosse – nel 2010 e nel 2014.

Ora un’analisi di una recente epidemia di pertosse nello stato di Washington, dimostra che l’efficacia del vaccino Tdap utilizzato per combattere la malattia (noto anche come pertosse) sia andato a scemare perdendo notevolmente la sua efficacia. Per gli adolescenti che hanno ricevuto tutti i vaccini , l’efficacia entro un anno del booster finale era del 73 %.

  • Il tasso di efficacia è crollato al 34 % entro i  2-4 anni.

“Questo declino è probabilmente stato contribuito all’aumento della pertosse tra gli adolescenti”, hanno scritto gli autori.

Lo studio è stato pubblicato sulla rivista Pediatrics.

STUDIO DI SEGUITO CON FONTE

Il vaccino Tdap e la perdita di efficacia negli adolescenti durante l’epidemia di pertosse del 2012 nello Stato di Washington

ASTRATTO

Anche se sia stata riportata una immunità calante,attraverso  la serie di vaccinazioni antipertosse nell’ infanzia, ci sono dati limitati sulla durata della protezione del vaccino negli adolescenti (Tdap), soprattutto tra coloro che hanno ricevuto la vaccinazione di tipo acellulare.

Questo studio riporta che la protezione da Tdap diminuisce sostanzialmente da  2 a 4 anni dopo la vaccinazione tra gli adolescenti che hanno ricevuto tutti i vaccini acellulari. Questa protezione calante sta probabilmente contribuendo all’aumento di casi di pertosse  negli adolescenti.

Il Tdap protegge contro tre malattie: tetano, difterite e pertosse. La protezione è dalla pertosse acellulare.

Questo vaccino è stato introdotto nel 1997 per sostituire il vaccino acellulare,il quale causò diversi effetti collaterali.

  • http://pediatrics.aappublications.org/content/early/2015/04/28/peds.2014-3358d.abstract
  • http://pediatrics.aappublications.org/content/early/2015/04/28/peds.2014-3358

“Il messaggio da capire è che il declino esiste”, ha dichiarato il dottor Art Reingold, professore presso       l’Università della California, Berkeley.

“Voi siete protetti inizialmente ma questa protezione, svanisce nel tempo”

 

I casi più gravi riguardano i bambini molto piccoli,ha dichiarato il Dott.Reingold . I bambini non possono essere vaccinati fino a quando non abbiano 2 mesi di età .

Per proteggere i neonati prima che possano essere vaccinati, il CDC raccomanda addirittura che le donne siano vaccinate durante l’ultimo trimestre di ogni gravidanza.

 

Il Dottor James Cherry presso la UCLA ha detto che i risultati circa l’efficacia del Tdap erano “deludenti” e l’attuale vaccino non cambierà le cose.


 

  • http://www.npr.org/blogs/health/2015/05/05/404407258/whooping-cough-vaccines-protection-fades-quickly?utm_campaign=storyshare&utm_source=facebook.com&utm_medium=social&fb_ref=Default

OSSERVAZIONI E LINK CORRELATI

La pertosse

La pertosse è una malattia batterica altamente contagiosa che, proprio perché è una malattia di mucosa e non sistemica, non fornisce una immunità di lunga durata; è però noto che, come per tutte le infezioni, l’immunità si prolunga enormemente se l’individuo viene ogni tanto in contatto con qualche batterio della pertosse.La vaccinazione, invece, non conferisce né un’immunità completa né duratura(studi recenti indicano che la protezione è dell’80% dopo 3 anni e del 10% dopo 12 anni dalla vaccinazione).

Gli adolescenti e gli adulti, pertanto, si possono ammalare indipendentemente che siano già stati vaccinati o meno.

  • http://www.coriv.org/caratteristiche-vaccini/pertosse-e-vaccino-antipertossico/

 

Epidemie di pertosse nonostante la vaccinazione

La natura ha delle sue regole. Come è stato ampiamente dimostrato per la meningite, capita che per alcune patologie, la vaccinazione verso un tipo di batterio o di virus faciliti l’aumentata presenza di un altro batterio simile ma non identico.

Succede un po’ come se alcunemalattie (per fortuna non tutte) avessero una loro situazione di equilibrioecologico che le rende “necessarie”. Per la pertosse sta avvenendo qualcosa di inatteso. I bambini sono in gran parte vaccinati, anche perché sitratta di una vaccinazione che in Italia viene fatta quasi come se fosseobbligatoria (e non lo è…), insieme a quelle obbligatorie. Inoltre se percaso decidi di non farla sei guardato quasi come un criminale (il tutto è inparte legato al sospetto link tra questa vaccinazione e l’autismo, per ilquale, l’assoluzione apparente sembrerebbe più di tipo politico giudiziario chescientifica).

La pertosse ha sempre avuto cicliquinquennali di ricomparsa, ma con le prime vaccinazioni fatte ancora moltianni fa, gli effetti sono stati immediati e validi. La presenza di pertossenella popolazione è scesa a livelli bassissimi. Eppure dal 1982 la presenza di pertosse negli USA sta crescendo di anno in anno, con picchi nel 2005 e nel 2010 che hanno avuto caratteristiche epidemiche rilevati.

  • Ora un altro picco sta bersagliando gli USA nel 2012 e in questi giorni un articolo del New England Journal of Medicine ha sollevato la questione discutendone apertamente.

Pensieri che nascono. Alcuni diconoche questo è dovuto al fatto che a causa degli effetti collaterali si è passatida un vaccino più forte ad un vaccino più debole (il cosiddetto vaccinoacellulare) e quindi l’efficacia è calata. Alcuni, come il NEJM, sostengono che comunque le vaccinazioni”scadono” e che quindi sarebbe necessario continuare a rivaccinare bambini ed adulti per mantenere bassa la circolazione del virus. Altri diconoche la paura degli effetti legati all’autismo ha ridottola diffusione del vaccino.

Personalmente non ritengo che si debba cercare una sistematica vaccinazione e rivaccinazione di adulti e bambini.Credo che eventi di questo tipo obblighino ad una riflessione. Noi abbiamoavuto grandi successi dalla vaccinazione: Vaiolo, Poliomielite, Difterite e Tetano rappresentano delle conquiste importanti. Sul resto qualche perplessità residua rimane e epidemie come questa obbligano a riflessioni più profonde che non abbiano solo la volontà di vaccinare come scopo.

 

  • http://eurosalus.com/salute-ambiente/epidemie-pertosse-nonostante-vaccinazione
  • http://www.nejm.org/doi/full/10.1056/NEJMoa1200850
  • http://www.naturalnews.com/038797_whooping_cough_vaccination_outbreak.html
  • http://sanevax.org/whooping-cough-vaccine-efficacy/
  • http://www.pediatricnews.com/index.php?id=7810&tx_ttnews%5Btt_news%5D=143421&cHash=401f907a7d056b3e33bed149d60afd93&utm_medium=twitter&utm_source=twitterfeed

 

  •  La maggior parte delle persone che hanno contratto la pertosse nella Contea di San Diego quest’ anno avevano ricevuto le vaccinazioni, secondo i dati provinciali.
Delle 621 persone che hanno contratto la malattia, l’85 %  avevano ricevuto la vaccinazione, mettendo così in dubbio  l’efficacia del vaccino.

I vaccini di “Pertussis” offrono livelli alti di protezione durante tutto il ciclo della vaccinazione che si compie al primo anno di vita, disse il Dott. Wilma Wooten, Ufficiale della salute pubblica e provinciale di San Diego .“Ma poi la protezione decresce col tempo”, disse Wooten.La KPBS ed la Inewsource , si  interrogano circa l’efficacia del vaccino, dopo che la sua  completa analisi  dei dati mostrò, che  la maggioranza delle  persone aveva contratto la malattia, erano vaccinate.


Quando l’immunità va a vuoto

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UN VIDEO INTERESSANTE

 http://video.pbs.org/video/1699679182/

FONTE 
  •  http://www.kpbs.org/news/2014/jun/12/immunized-people-getting-whooping-cough/
 NOTIZIE A CONFRONTO
ASTRATTI

Vaccine-resistant pertussis strains found in Philadelphia

 

WASHINGTON – Vaccine-resistant isolates of Bordetella pertussis have appeared in Philadelphia – the first such strains to be seen in the United States.

Of 30 samples analyzed, 18 (60%) showed a variant that conferred resistance to the current vaccine formulation, Dr. Jennifer Vodzak said at the annual meeting of the Pediatric Academic Societies. The strains had developed two different mutations, each of which deleted their expression of pertactin, an outer membrane protein that helps the bacteria adhere to respiratory epithelium. Pertactin is used as an antigen in the acellular pertussis component of the Tdap vaccine…

Lead More

  • http://www.pediatricnews.com/index.php?id=7810&tx_ttnews[tt_news]=143421&cHash=401f907a7d056b3e33bed149d60afd93&utm_medium=twitter&utm_source=twitterfeed

 

FDA study shows pertussis vaccination spreads pathogenic bacteria

In a failed attempt to explain away why vaccinated individuals seem to be the
only ones contracting and spreading whooping cough during major outbreaks, the U.S. Food and Drug Administration (FDA) recently launched an inquiry aimed at better understanding how the controversial vaccine works.

But what the agency ended up discovering is that the vaccine for whooping cough, also known as pertussis, spreads the very same pathogenic bacteria that causes whopping cough in the first place, which in some people can lead to serious infections.

Learn more:

  • http://www.naturalnews.com/044162_pertussis_vaccination_whooping_cough_FDA.html#ixzz3ZQpUwKIP

    Risultati

    Troviamo che:

  • 1) i tempi di variazione dei tassi di attacco specifici per età osservati negli Stati Uniti e Regno Unito sono coerenti con trasmissione asintomatica;
  • 2) l’analisi delle sequenze filodinamica statunitensi indica diversità genetica più nella popolazione batterica complessiva di quanto sarebbe suggerito dal numero osservato di infezioni, un modello previsto con trasmissione asintomatica;
  • 3) infezioni asintomatiche possono valutazioni di polarizzazione di efficacia del vaccino basato su osservazioni di B. pertosse settimane senza glutine;
  • 4) trasmissione asintomatica può spiegare l’aumento osservato in B. pertosse incidenza;
  •  5) vaccinando le persone a stretto contatto con i bambini troppo piccoli per ricevere il vaccino (“cocooning” i bambini non vaccinati) può essere inefficace.

http://www.biomedcentral.com/1741-7015/13/146


 

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