Archivi tag: antigeni

Vaccinazione e immunità? Un mito. La parola a Tetyana Obukhanych, PhD

La teoria dell’immunità indotta da vaccino?
Una bugia.
Meglio non interferire con il nostro sistema immunitario.
IMMUNITà BELLA
Vacciniinforma ringrazia  per le importanti dichiarazioni l’illustre Tetyana Obukhanych, PhD.
Parole che pesano come macigni.
Importanti dichiarazioni le Sue la quale attacca il sistema medico ed il comportamento fraudolento alla base di tutto.
Ricordate la lettera scritta al Senatore R.Pan?

Ricordiamo che la Phd di cui andremo a parlare, ha studiato immunologia in alcune delle più prestigiose istituzioni mediche di tutto il mondo. Ha conseguito il dottorato di ricerca in Immunologia presso la Rockefeller University di New York e ha fatto la formazione post dottorato presso la Harvard Medical School, Boston, MA. e la Stanford University in California.

La stessa non ha alcun brevetto e nessuno conflitto d’interesse nel campo medico,è bene precisarlo.

Autrice del libro “Vaccino l’illusione”.

Avevamo già parlato di lei traducendo un articolo sul Sistema Immunitario.

La schiettezza e la precisione con cui ha illustrato la situazione,fanno di questa illustre Dottoressa, una delle menti più brillanti al mondo.
Diamo la parola a  chi ha studiato e non ha alcun conflitto d’interesse.

tetyana-300x150

“Quando si parla di vaccini ogni volta accade un vero e proprio putiferio,scontrandoci con le credenze ottuse erette dalle stesse autorità biomediche. La maggior parte delle persone, tra cui molti professionisti biomedici, accetta queste credenze come un dato di fatto. Siamo da sempre stati tutti informati  solo sui vantaggi delle vaccinazioni,trascurando gli effetti collaterale ed i rischi del programma vaccinale.

Non siamo a conoscenza dei relativi studi sistematici che negano ogni possibile rischio relativo alle vaccinazioni e agli effetti che queste hanno nel tempo sulla nostra salute; questo è molto grave.

Da sempre si esaltano le virtù delle vaccinazioni; poco invece si parla dell’immunità che si conferisce attraverso il latte materno ad esempio. Questo tipo di immunità non arreca alcun danno.

Siamo stati portati a pensare che i genitori che non vaccinano,siano un pericolo per l’intera comunità,errore gravissimo.

Ho conseguito un dottorato di ricerca in immunologia,la scienza che conosce la tematica della vaccinazione a menadito.

Ho deciso di approdare in questa tematica per la mia tesi,pur essendo da sempre una credente fedele della pratica vaccinale.

Buffo il destino.

Mi sentivo pronta e decisa su tale ambito. Da anni,attraverso gli studi,siamo stati formati e portati a credere che le vaccinazioni non avessero alcun rischio per la salute dei bambini, ero sicura di questo.

Un bel giorno però ho dovuto fare i conti con le evidenze e non è stato piacevole. Oltre alla caduta di tutte le certezze di anni e anni passati a studiare ininterrottamente,  ho dovuto arrendermi dinnanzi alla teoria tanto decantata dell’immunità indotta da vaccino.

Da quel giorno,ho dovuto fare i conti con me stessa, cambiando idea; in realtà  il mito della immunità indotta da vaccino, è una teoria,falsa aggiungo.

Né la teoria immunologica né la mia una formazione completa nei laboratori di ricerca immunologica mi aveva preparato a tutto questo.

Ricordo il mio sgomento, alla scoperta dei numerosissimi casi nella letteratura medica,che documentano l’insorgenza della malattia in soggetti completamente vaccinati. Sono numerosissimi,la letteratura lo attesta. Eppure non vengono mai menzionate.

Non si parla mai del reale fallimento della teoria dell’immunità indotta da vaccino. I titoli anticorpali,quella che definiamo “protezione”, sono in calo nei soggetti vaccinati,per questo credo e affermo la falsità di una teoria che è stata un mantra per noi allievi a nostro tempo.

Per mio sgomento,ho scoperto che la gente non è informata sui rischi indotti dalla vaccinazione e che non è informata sule stesse malattie.

Se pensiamo che gli stessi dottori non ne sono a conoscenza,direi che la non consapevolezza dei genitori sia normale purtroppo. Io stessa ho dovuto studiare per conto mio su tale tematica. Mentre studiavo immunologia,cercavo di comprendere i meccanismi naturali di difesa,che ci permettono di gestire le infezioni senza soccombere alle complicanze della malattia. Ho dovuto accumulare queste conoscenze preziose per conto mio, dopo il mio dottorato di ricerca, perché le autorità biomediche non ritengono necessario fornire in qualsiasi curriculum accademico per i professionisti,le informazioni di cui parlo.

Questa è omissione della verità

Ho trovato molta della saggezza sul cambio di rotta delle stesse famiglie,le quali hanno approcciato un diverso modo di affrontare anche dei semplici malanni. Sono state rafforzate pratiche come lo stesso allattamento,poco incentivato dai medici,essendo mamma,lo so e purtroppo non è piacevole affermare questo.

Sono contenta che i genitori abbiano aperto gli occhi sul limitare l’uso di farmaci,sull’alimentazione e nutrizione e molto altro.

Ci eravamo dimenticati delle armi fondamentali forniteci dalla stessa Madre Natura.

Ad esempio, l’allattamento al seno è il metodo di protezione immunologico su misure, che rispetta con precisione le esigenze del bambino. La scienza moderna ha scoperto come numerosi componenti bioattivi del latte materno conferiscano protezione immunologica. Proprio come per il latte formulato.

Non è il miglior metodo di nutrizione per un bambino,esattamente come i vaccini.

Questo è un dato di fatto,inutile continuare a negarlo.

La qualità della nutrizione continua ad essere un fattore determinante e cruciale per la funzionalità delle difese immunitarie naturali nei bambini e negli adulti (soprattutto per le madri che allattano), mentre una errata e comune (purtroppo) pratica medica, continua a sopprimere le naturali difese immunitarie (la febbre ad esempio) senza lasciare che il corpo lavori e debelli da sé.

La scienza moderna ha rivelato come alcuni nutrienti specifici, scarsi nella dieta standard  perchè impoveriti dall’utilizzo di farmaci, sono necessari per le difese immunitarie naturali  e per una funzione corretta della nostra salute.

Studi condotti negli ultimi dieci anni,iniziano a delineare dei meccanismi immunologici che mostrano il motivo per cui l’esposizione ad alcuni ingredienti contenuti nei vaccini, non è compatibile con una ottimale salute.  

Gran parte della scienza sfavorevole alle pratiche di vaccinazione è tenuta ben nascosta dalle stesse autorità biomediche. Trovo importante colmare questa lacuna e discutere sulle scoperte scientifiche che convalidano l’approccio dei vaccini con i genitori, operatori sanitari, e sostenitori della salute. Questo è il motivo che mi fa continuare ad insegnare sullo stesso sistema immunitario.

Grazie alla PhD , Tetyana Obukhanych,come sempre,professionale,sincera e preparata.

LASCIAMO PARLARE LA SCIENZA.

 

Ricordiamo la bellissima lettera al senatore Pan della stessa PhD

I bambini non vaccinati non rappresentano alcuna minaccia  per quelli vaccinati.

Si è spesso affermato che coloro che scelgono di non vaccinare i propri figli siano un pericolo per  il resto del pubblico.

E’ questa la logica dietro la maggior parte della legislazione per porre fine in modo coercitivo alla libertà di scelta. È necessario essere consapevoli che la natura di protezione offerto da molti vaccini moderni – e che comprende la maggior parte dei vaccini raccomandati dal CDC – non è coerente con tale dichiarazione.

Ho descritto di seguito i vaccini raccomandati, i quali non possono prevenire la trasmissione della malattia:

  1. perché non sono stati progettati per prevenire la trasmissione di infezioni (anzi, sono destinati a prevenire i sintomi della malattia);
  2. perché sono per le malattie non trasmissibili.

Le persone che non hanno ricevuto i vaccini indicati di seguito non costituiscono alcuna minaccia per la popolazione vaccinata, il che implica che la discriminazione nei confronti dei bambini non immunizzati in un ambiente scolastico pubblico, non può essere giustificata.

IPV (vaccino antipolio inattivato) non può impedire la trasmissione del poliovirus . Il Poliovirus selvaggio è stato inesistente negli Stati Uniti per almeno due decenni. Anche se poliovirus selvaggi dovessero essere contratti durante un viaggio, la vaccinazione contro la poliomielite con IPV, non può pregiudicare la sicurezza degli spazi pubblici. Si prega di notare che l’eradicazione del poliovirus selvaggio è stato attribuito all’uso del vaccino OPV. Pur essendo in grado di prevenire la trasmissione del poliovirus selvaggio, l’uso di OPV è stata abbandonata da tempo negli Stati Uniti e sostituito con la vaccinazione IPV per motivi di sicurezza.

Il tetano non è una malattia contagiosa. Si contrae attraverso ferite profonde contaminate con delle spore di Clostridium tetani. La vaccinazione per il tetano (tramite la combinazione di vaccini DTaP) non può minare la sicurezza degli spazi pubblici; è destinato a rendere solo protezione personale.

Mentre lo scopo è di prevenire gli effetti patogeni della tossina difterica, il vaccino contro la difterite tossoide(anche contenuto nel vaccino DTaP) non è progettato per impedire la colonizzazione e la trasmissione del bacillo Corynebacterium diphtheriae .

La vaccinazione per la difterite non può modificare la sicurezza degli spazi pubblici; è destinato solo protezione personale.

La pertosse acellulare (aP) ed  il vaccino attualmente in uso negli Stati Uniti, ha sostituito l’intero vaccino antipertosse cellulare alla fine del 1990, cui seguì un’esplosione senza precedenti di casi di pertosse. Un esperimento con pertosse deliberata nei primati rivelato che il vaccino aP non è in grado di prevenire la colonizzazione e trasmissione di B. pertosse .

La FDA ha emesso un avviso riguardo a questa scoperta fondamentale.

  1. FDA study helps provide an understanding of rising rates of whooping cough and response to vaccination
A new study is helping to provide a better understanding of vaccines for whooping cough, the common name for the disease pertussis. Based on an animal model, the study conducted by the U.S. Food and Drug Administration (FDA) and published November 25, 2013, in The Proceedings of the National Academy of Sciences, shows that acellular pertussis vaccines licensed by the FDA are effective in preventing the disease among those vaccinated, but suggests that they may not prevent infection from the bacteria that causes whooping cough in those vaccinated or its spread to other people, including those who may not be vaccinated..
  • http://www.fda.gov/NewsEvents/Newsroom/PressAnnouncements/ucm376937.htm

Inoltre, la riunione 2013 del Consiglio dei consiglieri scientifici presso il CDC  ha rivelato dati allarmanti aggiuntivi che riguardano i ceppi della pertosse  (ceppi PRN-negativo) attualmente in circolazione negli Stati Uniti,i quali hanno acquisito un vantaggio selettivo.Questo significa che gli individui con sistema immunitario compromesso sono maggior rischio di infezione e questo è tutto un dire.

  • Tra i numerosi tipi di H. influenzae , il vaccino Hib copre solo il tipo b.Nonostante la sua unica intenzione di ridurre il contagio,l’introduzione del vaccino Hib ha inavvertitamente portato in circolo altri tipi diH.influenzae (tipi da A a F) . La popolazione generale è più vulnerabile alla malattia invasiva di quanto non fosse prima dell’inizio della campagna di vaccinazione Hib. La discriminazione nei confronti dei bambini che non sono vaccinati per Hib non ha alcun senso scientifico.
L’epatite B è un virus ematico. Essa non si diffonde in un ambiente comunitario, soprattutto tra i bambini, i quali difficilmente si impegnano in comportamenti ad alto rischio, come la condivisione di aghi o di sesso. Tramite la vaccinazione per l’epatite B, i bambini non possono alterare in modo significativo la sicurezza degli spazi pubblici. Inoltre, l’ammissione a scuola non è vietato per i bambini che sono portatori di epatite B cronica. Per impedire l’ingresso nelle scuole a coloro che non sono vaccinati – e anche non portatori di epatite B – costituirebbe una discriminazione irragionevole e illogica.

In sintesi, una persona che non è vaccinato contro l’ IPV, DTaP, HepB, e Hib per motivi di coscienza NON pone in alcun pericolo la popolazione vaccinata. Nessuna discriminazione è giustificata.

Come mai assistiamo a sempre più casi di eventi avversi dopo una profilassi vaccinale?

Si è spesso affermato che la vaccinazione comporta raramente  eventi avversi gravi.Purtroppo, questa affermazione non è supportata dalla scienza.

Un recente studio svolto in Ontario, Canada, ha stabilito una statistica; dopo la vaccinazione in realtà 1 bambino su 168  (entro i 12 mesi di età) finisce al pronto soccorso, e 1 su 730 (bimbi entro i 18 mesi ).

Può la discriminazione contro le famiglie che si oppongono per dei validi motivi, prevenire future epidemie di malattie virali trasmissibili, come il morbillo?

Morbillo

I Ricercatori sono da lungo tempo a conoscenza  dello studio a cui seguì un articolo dei Dottori Poland & Jacobson(1994) :

Failure to Reach the Goal of Measles Elimination: Apparent Paradox of Measles Infections in Immunized Persons.” Arch Intern Med 154:1815-1820:

“L’apparente paradosso è che, nonostante gli alti tassi di vaccinazione contro il morbillo nella popolazione, lo stesso diventa  una malattia delle persone immunizzate.” .

Ulteriori ricerche hanno stabilito che questo paradosso è dato da una frazione della popolazione chiamata LOW responder.

  • chi sono i low responder in questo caso?  http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/9141203
  • I Low-responder sono individui che non sviluppanoanticorpi protettivi nonostante una completa profilassi vaccinale. Questi individui rispondono male ad una prima dose di vaccino, indebolendo il sistema immunitario, tornano rapidamente ad essere individui “suscettibili ” entro i 2-5 anni, pur essendo completamente vaccinati.

Continuare in questo caso con la profilassi vaccinale non è corretto a causa della bassa reattività. Sembra essere un tratto immuno-genetico [4].

  • La percentuale di low responder tra i bambini è stimata del 4,7% negli Stati Uniti[5]

Studi dei focolai di morbillo (in Quebec, Canada, Cina) attestano che i focolai possano ancora accadere, anche quando la profilassi vaccinale è nella fascia più alta.

Questo perché anche negli individui sani e che rispondono correttamente alla vaccinazione, gli anticorpi indotti dal vaccino vanno ad attenuarsi nel tempo. L’immunità conferita da un vaccino, non è uguale a quella acquisita tramite l’esposizione naturale.

E ‘stato documentato che le persone vaccinate che sviluppano il morbillo siano contagiose. In realtà, due grandi epidemie di morbillo nel 2011 (in Quebec, Canada, e di New York, NY) sono nate a causa di individui precedentemente vaccinati. [6] – [7]

Tutti questi dati, rendono evidente che l’eliminazione della libera scelta, attualmente utilizzata solo da una piccola percentuale di famiglie in ogni caso, non sarà né risolverà il problema della recrudescenza della malattia, né eviterà la reimportazione e i focolai di malattie precedentemente eliminate.

È la discriminazione contro gli obiettori di coscienza l’unica soluzione praticabile?

La maggior parte dei casi di morbillo negli ultimi focolai statunitensi (tra cui la recente epidemia di Disneyland) riguardano adulti e bambini molto piccoli, mentre in epoca pre-vaccinazione, il morbillo si verificava principalmentenella fascia di età tra 1 e 15 anni. L’esposizione naturale al morbillo è stata seguita dall’immunità permanente, mentre l’immunità conferita da un vaccino diminuisce nel tempo, lasciando gli adulti non protetti.

Nonostante le alte probabilità dell’ esposizione nell’era pre-vaccinazione, il morbillo non veniva quasi mai contratto prima di un anno di età,questo a causa del meccanismo di trasferimento di immunità materna.

La vulnerabilità dei bambini molto piccoli al morbillo oggi è il risultato diretto della campagna di vaccinazione di massa prolungata del passato, in cui le loro madri, sono state nell’infanzia vaccinate; questa la ragione per cui non sono state in grado di contrarre naturalmente questa malattia così come l’ immunità, e di trasmetterla alla loro prole.

I neonati ed altri soggetti vulnerabili o immunocompromessi, hanno diritto di ricevere immunoglobuline, una misura potenzialmente salva-vita che fornisce anticorpi diretti contro il virus per prevenire o migliorare la malattia in seguito all’esposizione .

In sintesi:

1) a causa delle proprietà dei vaccini moderni, gli individui non vaccinati non presentano alcun rischio maggiore di trasmissione della poliomielite, difterite, pertosse, e numerosi non-tipo b  di influenza,epatite B e il tetano non è trasmissibile a tutti;

2) vi è un rischio significativamente elevato di visite al pronto soccorso dopo gli appuntamenti di vaccinazione dell’infanzia attestante che la vaccinazione non è priva di rischi;

3) i focolai di morbillo non possono essere del tutto evitati, nonostante gli alti tassi di vaccinazione ed una completa profilassi; 

4) un metodo efficace per prevenire il morbillo ed altre malattie virali nei bambini che non possono essere vaccinatiè disponibile per coloro che possono essere esposti a queste malattie. 

Nel loro insieme, questi quattro fatti indicano chiaramente che la discriminazione in un ambiente scolastico pubblico nei confronti dei bambini che non sono vaccinati per motivi di coscienza è del tutto ingiustificata in quanto non presenta alcun rischio per la salute pubblica. 

Cordiali Saluti,

Tetyana Obukhanych, PhD”

Share

La Vitamina D è più potente di qualsiasi vaccino

La Vitamina D: gli effetti e i benefici per il nostro corpo

Il Dr. Joe Prendergast, uno dei molti esperti che stanno riconoscendo la fenomenale importanza delle vitamine per la salute, spiega perché in molti modi la vitamina D è più potente di qualsiasi vaccino.

Fonte Dr.Mercola. Traduzione di Giancarlo Luzzi

vitamina d

Egli cita uno studio effettuato da ricercatori tedeschi, che hanno scoperto che la vitamina D aumenta la funzione immunitaria di un fattore da 3 a 5, stimolando drammaticamente nel contempo la produzione di potenti peptidi antimicrobici.

Inoltre, l’esposizione alla radiazione ultravioletta del sole, che stimola la produzione di vitamina D attraverso la pelle, è  in grado di ridurre l’incidenza delle infezioni respiratorie, insieme ad un vasto numero di altre condizioni patologiche.

La comunità medica convenzionale, con l’industria farmaceutica in testa, sta lavorando duramente per creare vaccini per ogni possibile condizione patologica, cercando di farli passare come la “soluzione” per la prevenzione delle malattie.

 

Potreste essere sorpresi dal fatto che la vitamina D sia così importante per la salute, specialmente se continuate a pensare che questa sia principalmente solo un nutriente per le ossa. Inoltre molte persone pensano che la vitamina D sia realmente una vitamina, mentre in realtà la forma attiva della vitamina D è uno dei più potenti ormoni del corpo e regola molti più geni e funzioni corporee di ogni altro ormone finora scoperto. La vitamina D viene prodotta come pro-ormone nella pelle, tramite l’azione della luce solare, e poi convertita nella potente forma ormonale.

Senza questo ormone si può morire ed infatti molte persone muoiono per cause legate alla  deficienza di vitamina D.

vitamina d struttura

 

Il sistema immunitario necessita di vitamina D per funzionare correttamente.

 

La Vitamina D possiede un rimarchevole effetto sulla salute, influenzando circa 3000 dei 25000 geni che abbiamo e giocando un ruolo critico nella risposta immunitaria, un ruolo molto superiore rispetto alla risposta immunitaria sintetica (e spesso pericolosa) generata dai vaccini. La vitamina D potrebbe giustamente venire descritta come un “nutriente miracoloso” per il sistema immunitario, in quanto abilita il corpo alla produzione di più di 200 peptidi con funzione antimicrobica, indispensabili nella lotta contro un vasto numero di infezioni.

Da una recente  pubblicazione dell’Università Statale dell’Oregon:

Un nuovo studio ha concluso che il ruolo chiave nel sistema immunitario, l’abilità della vitamina D di regolare le proteine antibatteriche, è così importante che è stata conservata attraverso almeno 60 milioni di anni di evoluzione ed è presente solo nei primati, uomo incluso ed in nessuna altra specie animale conosciuta.

Il fatto che questa risposta immunitaria mediata dalla vitamina D sia passata indenne da modificazioni attraverso milioni di anni di evoluzione e selezione naturale e sia tuttora presente in specie come le scimmie ed i babbuini, suggerisce che deve essere cruciale per la sopravvivenza, dicono i ricercatori.

La ricerca evidenza l’importanza di avere adeguati livelli di vitamina D per l’uomo e gli altri primati, soprattutto alla luce del fatto che più del 50% di bambini ed adulti negli Stati Uniti (ma anche in Italia ed in Europa, n.d.t.) sono carenti della “vitamina del sole”.

 “L’esistenza e l’importanza di questa parte della risposta immunitaria rende chiaro che l’uomo e gli altri primati necessitano di mantenere sufficienti livelli di vitamina D,” dice Adrian Gombart, professore associato di biochimica e principale ricercatore insieme al Linus Pauling Institute all’Università Statale dell’Oregon.

 L’intento presunto di una vaccinazione è quello di ottenere un’immunità attraverso l’esposizione del sistema immunitario a piccole dosi attenuate dell’organismo (o dei suoi antigeni) potenzialmente in grado di causare malattia. Questa strategia preventiva nella “guerra contro i germi” spesso causa così tanti effetti e danni collaterali da forzare i governi mondiali a nasconderne i rischi (le assicurazioni private andrebbero rapidamente in bancarotta se dovessero rifondere i danni, per dire la verità!), essenzialmente colludendo con i produttori dei vaccini e la comunità medica convenzionale che li amministra, nel crescente cover-up degli estesi  danni che provocano.

La realtà è che i danni alla salute dovuti alla malattia per cui si cerca di sviluppare un vaccino sono di gran lunga inferiori rispetto a  quelli generati dalla vaccinazione stessa.

Una seria analisi costi-benefici del metodo vaccinale della cosiddetta “prevenzione” deve tenere conto del fatto che il sistema immunitario del nostro corpo è già predisposto naturalmente a combattere le infezioni, se adeguati livelli di vitamina D ed altri nutrienti chiave sono presenti. Invece di considerare il nostro corpo essenzialmente sprovvisto di aiuto se non si interviene con l’immunità sintetica fornita dai vaccini, dobbiamo renderci conto che per eoni i nostri predecessori vissero bene per mezzo di corretta nutrizione, luce solare ed aria pulita come soli sostegni del sistema immunitario.

Non è meraviglioso, poi, che la vitamina D mostri maggiore efficacia nelle malattie rispetto a certi vaccini?

Per esempio, uno  studio giapponese  dimostra che gli scolari che assumono vitamina D3 come supplemento sono per il 58% meno inclini a contrarre l’influenza AUn’efficacia molto maggiore rispetto a quella che può vantare qualsiasi vaccino anti influenzale, senza contare i potenziali devastanti effetti collaterali che i vaccini possono generare! E ci sono numerosi studi come questo che dimostrano la superiore efficacia delle strategie naturali come la vitamina D nella prevenzione delle malattie.

 

Una lista di patologie causate o peggiorate dalla deficienza di vitamina D:

Infezioni respiratorie

acute

Anafilassi

Anemia

Ansia

Artrite

Asma

Aterosclerosi

Autismo

Malattie Autoimmuni

Disordine

Bipolare

Danni cerebrali

Densità del tessuto mammario

Fatica Cronica

Dolore Cronico

Abilità Cognitive

Raffreddori

Craniotabe

Livelli della proteina C-reattiva

Morbo di Crohn

Fibrosi cistica

Carie Dentaria

e problemi periododontali

Depressione

Diabete

Dislessia

Eczema

Epilessia

Cadute

Fibromialgia

Infuenza

Fratture

Mal di testa

Perdita dell’udito

Malattie cardiache

Colesterolo alto

Ipertensione

Disfunzioni del sistema immunitario

Infertilità

Infiammazioni

Malattie intestinali infiammatorie

Insonnia

Claudicatio

intermittens

Patologie renali

Leprosi

Leucemia

Dolori alla schiena (lombalgia)

Basso peso alla nascita

Lupus

Degenerazione maculare

Melanoma

Meningite

(batterica)

Sindrome Metabolica

Emicranie

Sclerosi Multipla

Bassa forza muscolare

Mieloma

Miopatie

Miopia

Fascite necrotizzante

Neuroblastoma

Neuropatie

Dolori muscolari aspecifici

Fattori di rischio ospedalieri

Obesità

Osteomalacia

Osteoporosi

Parassitosi

Morbo di Parkinson

Malattie delle arterie periferiche

Polmonite

Sindrome dell’ovaio policistico

Pre-eclampsia

Psoriasi

Retinoblastoma

Ricketsiosi

Schizofrenia

Disturbi affettivi stagionali (SAD)

Sepsi e setticemia

Ictus

Tubercolosi

 

Ci sono infatti ricerche su oltre 200 patologie che sono state collegate alla carenza di vitamina D e che possono rispondere alla supplementazione con vitamina D o ancora meglio alla produzione nella pelle di vitamina D indotta dall’esposizione alla luce solare.

vitamina d sole

Quando avete preso il sole l’ultima volta?

Questa è una domanda importante, perché la vitamina D prodotta dall’esposizione alla luce solare rappresenta il modo migliore per ottimizzare i livelli nel corpo e di conseguenza ridurre i rischi di un gran numero di malattie.

Sfortunatamente è stato riscontrato che solo il 30% della vitamina D presente negli americani è il prodotto dell’esposizione alla luce del sole, il che è dovuto all’errata avvertenza da parte delle agenzie per la salute pubblica di evitare la luce solare perché provoca il cancro (quando in effetti la produzione di vitamina D derivata dall’esposizione alla luce solare previene il cancro). Inoltre la maggior parte della popolazione lavora al chiuso e quando non lavora non passa abbastanza tempo all’aperto.

L’esposizione occasionale alla luce solare di faccia e mani è insufficiente per la produzione di vitamina D nella maggior parte delle persone. Per ottimizzarne i livelli occorre esporre al sole larghe porzioni di pelle e non solo per qualche minuto. E contrariamente alla credenza popolare, il momento migliore per essere al sole per la produzione di vitamina D è vicino a mezzogiorno.

La luce ultravioletta proveniente dal sole è disponibile in due lunghezze d’onda principali – UVA e UVB. È importante capire la differenza tra queste ed i fattori di rischio che ognuna comporta.

 

UVA E UVB

Prima ci sono le UVB, onde salutari che aiutano la pelle a produrre vitamina D, poi ci sono le UVA, che sono generalmente considerate poco salubri perché possono penetrare più profondamente la pelle e causare più danni da radicali liberi. Non solo, i raggi UVA sono praticamente costanti durante tutte le ore di luce del giorno, per l’intero anno, diversamente da quelli UVB che sono scarsi al mattino ed alla sera ed abbondanti a mezzogiorno.

Per utilizzare la luce solare per massimizzare la produzione di vitamina D e minimizzare il rischio di danno alla pelle il periodo migliore e più sicuro è la parte centrale della giornata (approssimativamente tra le 10 e le 12). Durante questo periodo di intensa emanazione UVB necessiterà solo una breve esposizione per produrre la maggior parte della vitamina D.

Per quanto riguarda i tempi di esposizione, è sufficiente che il colore della pelle viri verso una leggera sfumatura di rosa. Può trattarsi di soli pochi minuti per le persone con la pelle molto chiara.

Una volta che avete raggiunto questo punto il corpo non produce più vitamina D ed ogni altra esposizione al sole sarà dannosa per la pelle. La maggior parte delle persone con la pelle chiara ed i capelli biondi massimizza la produzione di vitamina D in 10-20 minuti. Qualcuno necessita di minor tempo, altri di un tempo maggiore. Più è scura la pelle, maggiore deve essere il tempo di esposizione per ottimizzare la produzione di vitamina D.

Se non è possibile esporsi alla luce solare, un lettino abbronzante (con reattori elettronici anziché magnetici, per evitare inutile esposizioni a campi elettromagnetici) può essere un’alternativa. Come ultima risorsa è possibile ricorrere ad un  integratore orale di vitamina D3.

La ricerca pubblicata da Grassroots Health tratta da D*Action study dimostra che la percentuale media che un adulto necessita giornalmente si aggira intorno alle 8000 UI, questo per aumentare il livello sopra i 40 ng/ml, livello ritenuto come il minimo indispensabile per la prevenzione delle malattie.

Carole Baggerly Discute sul Dosaggio della vitamina D

Conoscete i vostri livelli sierici di vitamina D?

Qualcosa come 40 esperti nel mondo attualmente concordano nell’affermare che il più importante fattore quando si parla di vitamina D sia il livello nel siero. Bisognerebbe assumere un dosaggio utile ad ottenere un livello terapeutico nel sangue come indicato dalla tabella sottostante. Per convertire i ng/ml in nmol/litro basta moltiplicarli per il fattore 2.5.

Se non conoscete i vostri livelli di vitamina D o non li avete mai verificati, sarebbe meglio farlo al più presto in quanto pensare che siano a posto è piuttosto rischioso. La deficienza di vitamina D è di proporzioni epidemiche negli Stati Uniti (ma anche in Europa, come già detto, n.d.t.) ed in altre parti del mondo al giorno d’oggi, principalmente perché la gente non passa abbastanza tempo al sole per facilitare questo importante processo della produzione di vitamina D.

Il primo passo per assicurarsi di stare ricevendo tutti I possibili benefici dalla vitamina D è quello di verificare I livelli nel sangue tramite un test denominato 25(OH)D o anche 25-idrossivitamina D oppure Vitamina D 25-OH (esiste anche il test denominato 1,25(OH)D ma quello citato precedentemente è migliore). Potete chiederlo al vostro curante.

 

La Vitamina D rappresenta una delle migliori difese contro le malattie

Soprattutto, la difesa migliore deriva da un robusto sistema immunitario, che le vaccinazioni possono compromettere. Supportare il sistema immunitario dovrebbe essere la prima voce della lista delle cose da fare per rimanere in salute e la vitamina D opera un ruolo cruciale in questo.

Ricordiamo che le presenti informazioni  sono qui riportate a carattere informativo e divulgativo , non incoraggiamo in nessun modo il fai da te terapeutico ed invitiamo come sempre a consultarsi con il proprio curante.

Share