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Case farmaceutiche nell’occhio del ciclone; Roche,Novartis e le strane donazioni milionarie a medici e strutture ospedaliere

Case farmaceutiche nell’occhio del ciclone per la divulgazione del database che dimostra le donazioni globali a medici e strutture sanitarie a livello mondiale.

Distribuiti 3,5 miliardi di dollari. Solo la Roche e la Novartis rispettivamente 174 e 78 milioni di euro

Notizia del 05/10/2014

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  • Riportiamo tutti gli allegati in merito e le notizie direttamente dalla fonte

 ESISTE VACCINOPOLI?

  • Un database  reso pubblico in Svizzera,che riguarda il mercato farmaceutico a livello mondiale, ha dimostrato che le aziende farmaceutiche con sede a Basilea -Roche e Novartis- abbiano pagato decine di milioni di euro a medici e ospedali.

Il gigante farmaceutico Roche si attesterebbe al primo posto avendo pagato più di tutte le aziende farmaceutiche attraverso dazioni in denaro o altri benefici a medici e ospedali negli Stati Uniti, vale a dire l’esorbitante cifra di 218.000.000 milioni di dollari pari ad oltre 174 milioni di euro.

La ricerca é stata pubblicata su un quotidiano elvetico in virtù di un nuovo database che rivela per la prima volta l’entità di tutte le donazioni. Il gigante farmaceutico basilese Novartis, non é da meno avendo pagato 91 milioni dollari, poco meno di 78 milioni di euro.
La banca dati specifica anche che i pagamenti in totale sarebbero stati di 3,5 miliardi dollari da parte di tutte le multinazionali del mondo. Di questa esorbitante cifra, ben quattro società svizzere Roche, Novartis, Actelion e Nobel Biocare avrebbero complessivamente contribuito con 315.000.000 di dollari, ossia il 9 % del totale.

Con la divulgazione dei pagamenti il Dipartimento della Salute degli Stati Uniti mette sotto pressione l’industria farmaceutica ed i medici che erano stati esposti al sospetto generale di essere in qualche modo corrotti.

Questo tipo di donazioni sono principalmente quelle borse che non hanno nulla a che fare con la ricerca, ad esempio le spese di viaggi di lusso, inviti a pranzi luculliani o in alloggi di alberghi costosi.
Alla luce di quest’inchiesta,nuovamente l’industria delle multinazionali farmaceutiche si pone nell’occhio del ciclone, rileva Giovanni D’Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, che da anni sostiene che alle società in questione a partire dall’Europa, dovrebbe essere vietato completamente la possibilità di qualsiasi tipo di donazione nei confronti degli operatori e delle strutture sanitarie con sanzioni pesantissime per chi viola alcune semplici regole al fine di evitare che a comandare nel settore della ricerca farmaceutica siano sempre gli stessi e che quindi possano decidere la sorte di milioni di persone nel mondo.


medicine


 

Novartis e Roche, indagini anche in Francia

L’Autorità della concorrenza sospetta intese illecite fra le due case farmaceutiche per cui l’Antitrust italiana ha condannato due multinazionali farmaceutiche, Roche e Novartis, a una multa di 180 milioni di euro.

Notizia del 10/04/2014

L’Autorità della concorrenza francese ha posto sotto inchiesta Novartis e Roche le due multinazionali del farmaco, multate per 180 milioni dall’Antitrust con l’accusa di «accordi illeciti tesi ad ostacolare la diffusione di un farmaco molto economico, Avastin, nella cura di gravi malattie oculistiche, a vantaggio di un prodotto molto più costoso,Lucentis.

I due giganti farmaceutici, rende noto Giovanni D’Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, sono sospettati di intese illecite.

In un comunicato i controllori fanno sapere di aver condotto perquisizioni nei locali di due società farmaceutiche in relazioni a pratiche contrarie alla concorrenza nel settore della commercializzazione di trattamenti per alcune malattie oculari legate all’età. L’autorità francese non fa i nomi delle due aziende, ma gli addetti stampa dei due giganti renani hanno confermato le indagini in corso. Nel mirino vi sono i prodotti Avastin (Roche) e Lucentis (Novartis).

Entrambi i gruppi fanno sapere che stanno cooperando con gli inquirenti.

  • ***Fonte Informazione.it***

ALLEGATI

“Osteoporosi e prescrizioni record”
A Catania 937 medici sotto inchiesta

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CATANIA – Secondo la finanza c’è un record di prescrizioni di farmaci per la cura dell’osteoporosi. Così 937 medici di famiglia catanesi sono stati denunciati dalle fiamme gialle, che ipotizzano la sussistenza di un danno erariale di 21.151.991,97 euro per la prescrizione di 188.024 confezioni – rimborsate dal Servizio sanitario nazionale – senza l’esecuzione di specifici esami diagnostici. Alla vicenda, dedica un ampio approfondimento: decine di migliaia di pagine sono state consegnate alla Procura etnea, che ha affidato il fascicolo al pubblico ministero Marco Bisogni. Nelle prossime settimane potrebbe conoscersi l’esito delle indagini preliminari.

 

FONTE

http://m.livesicilia.it/2015/04/04/prescrizioni-eccessive-per-losteoporosi-a-catania-937-medici-sotto-inchiesta_612926/


Traffico di farmaci. Un business che tira più della cocaina

Ogni anno le pillole illegali causano un milione di morti. Un ricco affare da 200 miliardi di euro

Quello della cocaina, si sa, è un mercato che «tira». Ma che dietro il traffico di farmaci, più o meno taroccati, potesse nascondersi un business ben maggiore addirittura di quello della droga, era difficile da immaginare.

Eppure le cose stanno così.

Il giro di affari che gravita attorno alle medicine contraffatte supera quello degli stupefacenti. Garantendo guadagni cash che raggiungono i 200 miliardi di euro l’anno. Benvenuti nel mondo del falso «bugiardino» (così si chiama il foglietto con posologia e istruzioni contenuto nelle scatole di medicine ndr).

Le illegalità, su questo fronte, si consumano soprattutto nella «farmacia» globalizzata di internet. Scaffali virtuali incontrollati e incontrollabili che avvelenano ogni giorno l’esistenza di migliaia di persone; alcune stime arrivano ad indicare in un milione i morti provocati ogni anno dall’utilizzo di farmaci falsi.

«Il traffico illegale di farmaci contraffatti vale oggi più del traffico illegale di cocaina», ha affermato il generale dei Nas, Cosimo Piccinno, in occasione della presentazione del canale dell’Ansa «Salute e Benessere 65+» dedicato alla salute degli anziani e realizzato in collaborazione con la Società italiana di geriatria e gerontologia.

Negli ultimi due anni, ha denunciato, «c’è stato un aumento esponenziale sia di traffici di farmaci online sia di furti di medicinali molto costosi negli ospedali». I più «redditizi» sono i farmaci antitumorali: «Un chilogrammo di farmaci antitumorali monoclonali, ad esempio – ha affermato il generale dei Nas – ha un costo di 8-200 milioni di euro nel mercato legale; lo stesso quantitativo venduto illegalmente garantisce un guadagno cash pari almeno alla metà di tale importo».

  • L’interesse criminale verso questo settore è dunque crescente: un euro investito in cocaina, ha sottolineato Piccinno, ne rende infatti 16; al contrario, 60 euro impiegati in principi attivi ne rendono almeno 150 mila. Pertanto, la stima è che nella filiera dei farmaci contraffatti il rapporto di investimento sia pari a un euro a 2.500.

E il fenomeno può rivelarsi particolarmente pericoloso per gli anziani che, in vari casi, dalla rete ricercano soprattutto medicinali quali il Viagra, allettati, probabilmente, anche dal prezzo: in farmacia questo farmaco costa infatti circa 15 euro, contro gli 0,60 centesimi sul web. Ma Piccinno mette in guardia dai pericoli per la salute: «Utilizzando questo tipo di farmaco “fai-da-te“, il rischio di infarto e patologie cardiache è elevatissimo». Va precisato che in Italia i medicinali contraffatti rappresentano solo lo 0,1% contro il 7% a livello mondiale, ma anche da noi risultano in aumento. Quanto all’importazione illecita di principi attivi, dal 2012 i Nas hanno sequestrato 7,5 tonnellate di materie prime farmacologicamente attive, provenienti principalmente dall’Asia (Taiwan, India, Cina, Giappone) e dal Messico. I farmaci contraffatti sequestrati nei siti online nello stesso periodo sono pari invece a 3,75 milioni. Un’azione forte, quella dei Nas, per il contrasto a questa nuova forma di business illegale che non basta, però, a bloccare l’offerta e, dunque, i consumi: digitando su Google le parole «comprare Viagra » , infatti, i risultati che comparivano nel 2011 erano pari a poco più di 29 milioni, contro i 136 milioni dell’ottobre 2012.

Hanno pensato invece di approvvigionarsi direttamente alla fonte i ladri che ieri notte si sono intrufolati nel deposito sotterraneo di una farmacia di Roma, rubando anche un intero stock di Viagra. Bottino: 150mila euro.

 

FONTE

http://www.ilgiornale.it/news/politica/traffico-farmaci-business-che-tira-pi-cocaina-1063661.html?mobile_detect=false


 

 

 

 

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Il Farmaco “SOVALDI” per la cura dell’epatite C finisce nel mirino dei Nas

Accertamenti NAS in uffici Regioni: nel mirino il farmaco “sovaldi”per la cura dell’epatite C


ministero della salute


Il Ministro della Salute Beatrice Lorenzin ha dato incarico ai NAS di compiere urgenti accertamenti presso i competenti Uffici delle Regioni  per verificare lo stato di attuazione della dispensazione a carico del SSN del nuovo farmaco “Sovaldi” per la cura dell’epatite C.


Il 4 febbraio scorso è infatti scaduto il termine per la definizione delle procedure amministrative necessarie all’inserimento nei prontuari terapeutici ospedalieri  regionali del nuovo farmaco, per la cui spesa è stato istituito nella legge di stabilità 2015 un apposito fondo con 1 miliardo di euro nel biennio 2015-16.

L’AIFA ha certificato nello scorso gennaio che solo 30 pazienti in tutta Italia avevano iniziato la cura.

L’organo ha pertanto reso noto che anche le regioni Valle d’Aosta, Trentino Alto Adige, Friuli Venezia Giulia, Umbria, Abruzzo e Basilicata non avrebbero attivato il programma di dispensazione del farmaco. Anche l’associazione Epac Onlus dei pazienti malati di epatite C, ha segnalato che le regioni Sicilia, Calabria, Molise e Campania non avrebbero individuato i centri utilizzatori del medicinale. Gli accertamenti dei NAS sono iniziati questa mattina con sopralluoghi in tutti i capoluoghi di regione e si completeranno in pochi giorni.  Le risultanze verranno comunicate al Ministro della salute entro il prossimo 14 febbraio.


FONTE

***medicalexcellence***


 

ALLEGATI

Condanna per medicinali scaduti, l’esperto: norma da riformulare


medici corrotti


Nell’aprile del 2014 il Senato ha approvato un emendamento che proponeva la depenalizzazione la detenzione medicinali scaduti (cfr. Farmacista33 4 aprile 2014) ma una recente sentenza(cfr. Farmacista33 10 febbraio 2015), ha condannato il titolare di farmacia per questo reato..


PER LEGGERE L’INTERO ARTICOLO CLICCARE IL LINK SEGUENTE

  • http://www.farmacista33.it/condanna-per-medicinali-scaduti-lesperto-norma-da-riformulare/politica-e-sanita/news–30420.html?xrtd=TSXPYSRYSXRAVRAARTCLCA

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Medicinali scaduti e contraffatti in sala rianimazione

A gennaio sono stati sequestrati negli ospedali italiani oltre sei mila prodotti contraffatti

sala rianimazione


Le confezioni riportavano come previsto dalla legge la scritta “materiale sterile” ma in realtà era immondizia riciclata.

Migliaia di cannule per la respirazione, cateteri venosi, filtri antistatici, valvole per aspiratori scaduti e non sterilizzati assieme a medicinali contraffatti, sono stati utilizzati per mesi nelle sale di rianimazione e operatorie di alcuni ospedali italiani.

Il primo a scoprire che stava sanificando la sala di rianimazione con un disinfettante contraffatto e scaduto oramai da anni è stato l’ospedale di Bologna. Dalla denuncia di alcuni mesi fa, scattano i primi controlli. I carabinieri del Nas ispezionano gli scaffali dell’ospedale emiliano e parte la segnalazione ai colleghi diCampobasso.

E’ qui, nel cuore dell’Italia che una ditta accreditata per la vendita di materiale sanitario “rigenerava” oggetti scaduti, scarti di magazzino destinati al macero o alle discariche. Tra questi le cannule per le tracheotomie, le respirazioni con macchinari artificiali, deteriorate dagli anni e dall’utilizzo.

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“Gli oggetti sanitari non venivano neanche lavati ma direttamente confezionati, sigillati ed etichettati pronti per essere venduti ai molti presidi ospedalieri di diverse regioni italiane – spiega aPanorama.it, il capitano Antonio Forciniti, comandante dei carabinieri del Nas di Campobasso – tutto il materiale, infatti, compresi i cateteri venosi che vengono inseriti dal personale medico specializzato direttamente nell’aorta dei pazienti, venivano confezionati in un garage in mezzo ad attrezzi, cavi, pinze e  fascette quindi in un ambiente certamente non sterile”.

Oggetti scaduti e non funzionanti che possono aver generato infezioni o complicazioni in pazienti già esposti a rischi ed ad infezioni considerate “normali” per ambienti come quelli della rianimazione.

“L’azienda dopo aver recuperato e reimbustato il materiale di scarto modificava con il computer la data di scadenza presente sulle etichette originali in modo da renderle commerciabili per molti mesi ancora – continua il comandante Forciniti- e in questo modo hanno alterato anche numerose confezioni di medicinali provenienti da paesi stranieri tra cui la vicina Francia e gli Stati Uniti”.

Ma le indagini sono ancora in corso e non riguardano solamente gli ospedali pubblici ma moltissime case di cura e strutture sanitarie private. Nell’ospedale di Pescara, ad esempio, i militari hanno sequestrato oltre 5.500 confezioni di materiali scaduti mentre nei presidi ospedalieri di Termoli e Larino ne sono stati scoperti altri 4.500.

Ma nel mese di gennaio da Nord a Sud Italia, isole comprese, i militari del Nas hanno scoperto truffe a danno del Servizio sanitario nazionale, cosmetici tossici e alimenti scaduti da anni ma pronti per essere rivenduti nei circuiti commerciali con etichette rielaborate al computer.

A Cagliari un’infermiera rubava e falsificava le ricette mediche per appropriarsi illegalmente di ingenti quantitativi di un farmaco analgesico a carico del Servizio sanitario nazionale e utilizzato nella terapia del dolore per i malati terminali.  In pochi mesi, la donna, era riuscita a “recuperare” migliaia e migliaia di confezioni con le quali aveva creato, attraverso la somministrazione e la vendita diretta del farmaco, un vero e proprio business.

Un guadagno milionario a spese del Ssn anche per un medico francese abilitato a svolgere la professione di chirurgo ortopedico presso gli ospedali e case di cura italiane. Il professionista aveva costretto un paziente affetto da ernia cervicale a farsi consegnare somme di denaro, per sottoporlo ad un’operazione presso una casa di cura convenzionata di Bologna, le cui spese invece erano a carico della sanità pubblica.

“L’illecita richiesta avrebbe consentito al medico di percepire emolumenti- spiegano i carabinieri del Nas – oltre che dalla casa di cura, anche dal paziente, il quale per essere operato ha consegnato la medico truffatore 4 mila euro”.

Da Bologna a Sassari. Tre medici  sono stati arrestati per aver truffato al Servizio sanitario nazionale 120 mila euro in carburante.
La truffa era molto semplice. I sanitari, che lavoravano presso il 118 del’Asl di Lanusei, dichiaravano nei prospetti dei “turni di servizio”l’utilizzo dell’autovettura di proprietà per raggiungere il posto di lavoro e viceversa, presentando ovviamente all’azienda il rimborso. Ma dagli accertamenti effettuati dai carabinieri del Nas sassarese è risultato che i medici avevano acquisito residenze fittizie, in comuni della provincia di Cagliari, distanti anche oltre120 km dalla struttura sanitaria dove lavoravano proprio per gonfiare la cifra rimborsabile.

E’ così che nei prospetti dei turni di servizio spiccavano cifre astronomiche. In realtà le abitazioni dei tre dottori distavano meno di 10 chilometri dalla sede di lavoro.

Ma questa truffa non è nuova per la Asl sarda. Un’indagine analoga aveva consentito al nucleo sassarese di individuare, nel gennaio 2012, altri 5 medici del servizio 118 dell’ASL di Nuoro, che con gli stessi espedienti erano riusciti a truffare 140mila euro.

A Cuneo, invece, i carabinieri del Nas hanno sequestrato 100 litri di profumi in varie essenze pronte per essere miscelate per ottenere le varie profumazioni senza avere l’autorizzazione dalMinistero della Salute. All’interno dei profumi, infatti, venivano miscelate anche essenze e prodotti pericolosi.

Dai cosmetici al cibo. A Milano i militari dell’Arma hanno sequestrato circa 4.200 confezioni di conserve presenti nel magazzino di un’azienda cinese, oltre a diverse centinaia di etichette adesive con scadenza contraffatta, pronte per essere applicate sui prodotti. Sul mercato  le confezioni di pomodoro avrebbero fruttato quasi 20 mila euro.

Ma l’importazione e la distribuzione di prodotti alimentari provenienti da Paesi non europei e destinati alla ristorazione “etnica” è uno dei settori sui quali si concentra l’attenzione dei carabinieri dei Nas. Solamente nel 2012 i militari hanno effettuato quasi 2 mila controlli ad attività di deposito, ristorazione e vendita, riscontrando numerose irregolarità in 950 casi e segnalando alle autorità giudiziarie, amministrative e sanitarie 975 persone. Gli alimenti sequestrati in un anno invece sono stati quasi 60 tonnellate per un valore di oltre 16 milioni di euro.

 

fonte “Panorama”

 

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Farmaci difettosi. Nas nelle farmacie per il ritiro dal commercio di alcuni lotti di medicine

Farmaci difettosi. Nas nelle farmacie per il ritiro dal commercio di alcuni lotti di medicine

Aggiornamento fonti luglio 2015 a fine articolo
FDA E IL DIRITTO DI SOSPENSIONE O REVOCA DELL’AUTORIZZAZIONE PER I FARMACI NON SICURI.
CIO’ VIENE FATTO?
La Dott.ssa Rita Redberg, direttore di JAMA Medicina Interna, ha scritto in un editoriale che la FDA ha la possibilità di sospendere le vendite di farmaci o revocare l’autorizzazione per i farmaci non sicuri, uno strumento che potrebbe anche essere impiegato quando le aziende non riescono a riportare gravi effetti collaterali in modo tempestivo.

Continua senza sosta l’attività di controllo sulla sicurezza dei farmaci dell’Agenzia Italiana per il Farmaco. Con l’ennesimo allarme l’AIFA ha allertato i Carabinieri del Nas che si sono presentati nei depositi farmaceutici e nelle farmacie di tutta Italia per verificare l’avvenuto ritiro dal mercato dei medicinali:

CITOGEL della ditta Geymonat S.p.A. Oggetto di ritiro perché il medicinale analizzato non ha la composizione qualitativa e quantitativa dichiarata.

CITOGEL di uso elettivo e specifico in ulcera gastrica, ulcera duodenale, gastrite acuta, gastriti croniche sintomatiche,gastropatia da FANS, esofagite da reflusso.

MENINGITEC della ditta Nuron Biotec BV sita in Olanda. Oggetto di ritiro perché in alcuni lotti del medicinale MENINGITEC SOSPENSIONE INIETTABILE IN SIRINGA PRERIEMPITA AIC 035438062 per presenza di corpo estraneo color arancio rossastro identificato come ossido di ferro e acciaio Inossidabile.

MENINGITEC è un vaccino indicato nell’immunizzazione attiva di bambini a partire dai 2 mesi di età, di adolescenti e di adulti per la prevenzione della malattia invasiva provocata da Neisseria meningitidis di sierogruppo C.


MEROPENEM HOSPIRA della ditta Hospira italia Srl. Oggetto di ritiro a seguito della comunicazione della ditta, concernente difetto nel flaconcino. MEROPENEM HOSPIRA è indicato per il trattamento delle seguenti infezioni negli adulti e nei bambini sopra i 3 mesi d’età: Polmonite, compresa polmonite acquisita in comunità e polmonite nosocomiale; infezioni broncopolmonari nella fibrosi cistica; infezioni complicate delle vie urinarie; infezioni complicate intra-addominali; infezioni intra e post-partum; infezioni complicate della cute e dei tessuti molli; meningite batterica acuta.

Meropenem può essere usato nella gestione dei pazienti neutropenici con febbre di sospetta origine d’infezione batterica.

In virtù di tali comunicazioni, Giovanni D’Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, invita i pazienti a non utilizzare i medicinali in questione riferito ai lotti di cui ai comunicati istituzionali.

Fonti aggiornate Luglio 2015

ALCUNI GRAVI EFFETTI COLLATERALI DI FARMACI NON RESI NOTI ALLA F.D.A.

Ai sensi della normativa degli Stati Uniti, quando i produttori di farmaci venissero a conoscenza di gravi complicanze legate a pazienti morti, ospedalizzazioni, disabilità, difetti alla nascita o effetti collaterali precedentemente sconosciuti, sono obbligati a comunicarlo alla FDA più rapidamente di quanto sarebbe per problemi minori o complicazioni già descritte sulle etichette dei farmaci.

Nel complesso, 160.383 eventi avversi gravi, ovvero il 10 per cento delle segnalazioni, non sono stati resi noti dalle società entro 15 giorni – tra cui quasi 40.500 relazioni dei pazienti morti.

Circa il 91 per cento delle complicanze non fatali sono stati segnalati entro 15 giorni, contro l’88 per cento dei casi di pazienti morti.


La Dott.ssa Rita Redberg, direttore di JAMA Medicina Interna, ha scritto in un editoriale che la FDA ha la possibilità di sospendere le vendite di farmaci o revocare l’autorizzazione per i farmaci non sicuri, uno strumento che potrebbe anche essere impiegato quando le aziende non riescono a riportare gravi effetti collaterali in modo tempestivo.

La Commissione europea sospende 700 farmaci testati da una società indiana che ha manipolato dei dati.

Sospesa la commercializzazione di 700 medicamenti generici. Lo ha deciso la Commissione europea, seguendo la raccomandazione emessa in gennaio dalla competente agenzia comunitaria. I farmaci generici erano stati testati a Hyderabad da una società indiana, la GVK Bioscience che avrebbe manipolato i dati dell’elettrocardiogramma in alcuni studi volti a garantire che i farmaci hanno la medesima azione terapeutica dei preparati originali.

Non si tratta di informazioni ritenute essenziali, ma è comunque una violazione dei protocolli che getta un’ombra sulla validità di tutti i risultati. Le irregolarità erano state constatate in un’ispezione francese lo scorso anno. Il bando, è stato deciso il 20 luglio e varrà dal 20 agosto in tutti gli Stati membri compresa l’Italia. Potrà però essere rinviato fino a due anni per quei medicamenti la cui scomparsa potrebbe rivelarsi “critica” in mancanza di alternative. Giovanni D’Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti” esprime grande preoccupazione, evidenziando come tra i principi attivi contenuti nei farmaci sospesi spiccano sostanze che avrebbero potuto causare gravissime patologie fino a diventare letali, tanto che Francia e Germania, fra gli altri, avevano già provveduto a vietare la vendita di decine di prodotti negli scorsi mesi.

  • http://www.sportellodeidiritti.org/notizie/dettagli.php?id_elemento=4295

AIFA: RITIRO FARMACO DEFLAN 6 MG COMPRESSE PER ERRORE DI CONFEZIONAMENTO

L’Agenzia Italiana del Farmaco ha disposto il ritiro dal mercato di un lotto del medicinale a base di cortisone
“Deflan 6 mg compresse” (lotto 1501 con scadenza 03/2018)
poiché è stata informata dall’azienda titolare dell’Autorizzazione all’Immissione in Commercio, “Laboratori Guidotti SpA”, che le confezioni del lotto suindicato con scadenza 03/2018, pur riportando la dicitura “Deflan 6 mg compresse” contengono invece blisters di compresse con dosaggio più elevato, pari a 30 mg.

Il dosaggio reale di queste confezioni (30 mg) è riportato nei blisters e risulta dalla lettura del bollino ottico effettuata in farmacia al momento della dispensazione del farmaco.

L’azienda ha quindi effettuato l’immediato ritiro del lotto dal mercato così come disposto dall’AIFA.
L’AIFA invita i pazienti in possesso di Deflan 6 mg compresse a verificare il numero di lotto e la scadenza (03/2018) e, se corrispondenti a quello ritirato, a sospenderne l’uso e rivolgersi al proprio medico per una nuova prescrizione.

Peraltro, ogni altra confezione di Deflan avente una diversa combinazione di dosaggio, lotto e scadenza non presenta alcuna difettosità e può essere regolarmente utilizzata.

Deflan compresse è un medicinale indicato nei trattamenti di: insufficiente attività primaria e secondaria delle ghiandole surrenali (da solo o in associazione con mineralcorticoidi).
Malattie reumatiche; Stati allergici; Malattie del collageno; Malattie dermatologiche Malattie respiratorie; Malattie oculari; Malattie gastro-intestinali.

  • http://www.agenziafarmaco.gov.it/it/content/aifa-dispone-ritiro-di-un-lotto-di-deflan-6-mg-compresse

 

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Insetti nel latte in polvere: i Nas di Padova aprono un’indagine

Insetti nel latte in polvere: i Nas di Padova aprono un’indagine

Stava dando il biberon al suo piccolino, biberon colmo di latte in polvere di una marca nota quando ha visto un puntino nero galleggiare. La denuncia di una mamma



PADOVA. Stava dando il biberon al suo piccolino di quattro mesi e mezzo, biberon colmo di latte in polvere di una marca nota e anche più costosa delle altre, quando ha visto un puntino nero galleggiare. Ha pensato a un granello di polvere, si è incolpata di non aver pulito perfettamente il ciuccio. Poi ha guardato meglio, e «ho controllato il contenitore in cui tengo il latte in polvere travasato dalla busta: i puntini si muovevano». Insetti. «Panico», racconta la mamma, che ha 35 anni e abita a Piove di Sacco: «Allora prendo un secondo pacco, nuovo, con dentro tre buste di latte: ne prendo una e la travaso in un nuovo contenitore, lavato e rilavato, di plastica da cibo con il coperchio e dopo qualche ora mi ritrovo insetti, tanti camminare nel latte in polvere, il latte che ho sempre dato a mio figlio».


 

Angoscia. La giovane donna schizza al pronto soccorso pediatrico di Piove di Sacco terrorizzata, con il figlio in braccio. Viene tranquillizzata, il piccolino viene visitato e non presenta alcun problema. Viene poi sottoposto ad alcuni esami di laboratorio i cui risultati ancora non sono disponibili. E ieri mattina, con le buste e il latte in polvere insetti compresi, la mamma è arrivata a Padova ed è andata dritta dai Nas. I quali hanno aperto un’indagine e ora faranno tutti gli accertamenti del caso. Ché la faccenda non è uno scherzo: da un lato un colosso degli alimenti per l’infanzia, il latte in polvere al primo posto; dall’altro una mamma che trova insetti vivi nel latte in polvere. Ne vede uno per caso, dentro al biberon che suo figlio sta ciucciando beato, e comincia frenetici controlli sull’altra busta di riserva che ha in casa. E trova un altro insetto. La sua preoccupazione dilaga incontrollata al pensiero che sono quattro mesi e mezzo che con il latte di quella marca nutre il suo piccolino: quante altre volte ci saranno stati insetti nel biberon senza che lei se ne accorgesse?


 

Ulss e ospedale sono stati coinvolti, e a breve con i risultati delle analisi e con l’indagine dei Nas si capirà che tipo di insetti siano, come e in quali condizioni si sviluppano. «Volevo il meglio per il mio bimbo, abbiamo iniziato con il miglior latte in polvere che c’è visto che non si attaccava al seno. Glielo dò da quando è nato, ero tranquillissima e adesso sono talmente preoccupata».


 

12 settembre 2014


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Truffa aggravata per 13 ospedali umbri

Ottocento medici, infermieri e funzionari denunciati per falsi ricoveri di amici e parenti

L’accusa è di truffa aggravata a 13 ospedali umbri. Facevano saltare liste d’attesa per evitare di pagare il ticket


 

Ottocento medici, infermieri e funzionari denunciati per falsi ricoveri di amici e parenti<br /><br />

28/Giugno/2014

Denunciati a Perugia 800 professionisti di 13 ospedali umbri, tra medici, infermieri e operatori socio sanitari,  per un danno all’erario di oltre un milione di euro.

Per saltare le lunghe liste d’attesa e per evitare di pagare il ticket, medici e operatori sanitari facevano risultare falsi ricoveri di se stessi e di parenti e amici per i quali ottenevano gratuitamente e in breve tempo le prestazioni sanitarie.


 

Le indagini dei carabinieri del Nas hanno appurato che i sanitari prescrivevano esami ematochimici a se stessi, genitori, figli e parenti vari, registrandoli nel sistema informatico come ricoverati e facendo ottenere prestazioni sanitarie senza dover corrispondere il ticket.


 

Al termine degli accertamenti sono state denunciate 800 persone per truffa aggravata e segnalati 575 dipendenti pubblici tra i quali medici, infermieri e operatori socio sanitari. Il danno all’erario è stato stimato in oltre 1 milione e 200 mila euro. Sono state analizzate più di 220mila prestazioni specialistiche.


 

fonte dell’articolo riportato di seguito

http://www.romagnanoi.it/news/news/1205933/Ottocento-medici–infermieri-e-funzionari.html


 

ALTRA FONTE DI SEGUITO…

Falsi ricoveri per non pagare i ticket
800 persone denunciate in Umbria

Medici e operatori sanitari avrebbero inscenato degenze per evitare
code e risparmiare denaro. Il danno all’erario supera il milione di euro


La procedura per gli esami ematochimici, in particolare del sangue, era quella prevista per i ricoverati e quindi esente da ticket ma secondo i carabinieri del Nas chi vi si sottoponeva, operatori sanitari, loro parenti e conoscenti, non risultava degente nei reparti dei 13 ospedali umbri interessati dall’indagine.

In 800, tra personale sanitario e loro congiunti, sono stati denunciati per truffa al Sistema sanitario nazionale. Con un danno all’erario accertato di oltre un milione e 200 mila euro.

 


 

Al termine di un’indagine durata due anni, i militari hanno quindi segnalato 575 dipendenti pubblici (medici, infermieri e operatori socio sanitari) alla procura regionale della Corte dei conti.

Dopo avere passato al setaccio 220 mila prestazioni specialistiche. In alcuni casi il personale sanitario ha già rimborsato i ticket dovuti, a volte anche per 3-4 mila euro, ed è stato sottoposto a procedimento disciplinare.

 


 

Per gli investigatori guidati dal capitano Marco Vetrulli quello individuato era «un costante e consolidato malcostume».

I falsi ricoveri – è emerso dall’indagine – servivano per eludere le lunghe liste di attesa nonché per evitare il pagamento del ticket. La procedura di accesso alle prestazioni specialistiche per pazienti ricoverati prevede che l’infermiere di turno – spiega il Nas in una nota -, su disposizione del medico, provveda prima al ricovero dell’assistito e successivamente alla richiesta di esami di laboratorio.


 

Una volta fatto il prelievo, le provette vengono contrassegnate con un etichetta (registrata nel sistema informatico con codice a barre e nome del paziente) e inviate al laboratorio analisi. Con i risultati delle analisi poi consultabili sempre via computer.

 

Dagli accertamenti dei carabinieri è emerso che i sanitari prescrivevano esami ematochimici a se stessi, genitori, figli, fratelli, suoceri e zii registrandoli nel sistema informatico come ricoverati e facendo ottenere prestazioni sanitarie senza dover corrispondere il ticket.

Con – ritengono i carabinieri – ingenti danni economici alle Aziende ospedaliere di Perugia e Terni nonché alle Usl umbre. Oltre che con un «ingiusto profitto» ai destinatari delle prestazioni specialistiche.


 

L’indagine – sottolineano ancora i carabinieri – ha consentito alle sei direzioni generali delle Aziende ospedaliere e Sanitarie locali, «che hanno collaborato fattivamente», di apportare modifiche alle procedure di erogazione delle prestazioni per rendere più sicuro il sistema, di avviare i recuperi delle quote di compartecipazione alla spesa sanitaria per le prestazioni irregolari erogate nonché di avviare i procedimenti disciplinari a carico degli indagati.


 

fonte riportata di seguito

http://www.lastampa.it/2014/06/28/italia/cronache/falsi-ricoveri-per-non-pagare-i-ticket-persone-denunciare-in-umbria-aj9vYjNebXLQMp09CM6J9O/pagina.html

 

 

 

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FARMACI RITIRATI e/o OGGETTO DI MONITORAGGIO

Farmaci Ritirati dal Commercio e/o Oggetto di Monitoraggio

QUINTA PARTE


 

NAS nelle farmacie: ritiro dal commercio del farmaco EMOCLOT 1000 della Kedrion S.p.A.

26/06/2014


 

emicrania


I Carabinieri del Nas si sono presentati nei depositi farmaceutici e nelle farmacie di tutta Italia per verificare l’avvenuto ritiro dal mercato del medicinale EMOCLOT 1000, un antiemorragico utilizzato per il trattamento e profilassi delle emorragie in pazienti affetti da emofilia A (deficienza congenita di Fattore VIII).


Un comunicato dell’AIFA, l’Agenzia Italiana per il Farmaco è eloquente nel precisare che: “A seguito della segnalazione dell’Unità Operativa Malattie della Coagulazione dell’Ospedale Civile S.S. Annunziata di Sassari del 19/06/2014, concernente presenza di fiocculi biancastri dopo ricostituzione nel medicinale EMOCLOT 1000 ul/10 ML LOTTI i\I° 461236 SCAD. 04/2015 e 461214 SCAD. 02/2015 AIC n° 023564228 ;


si dispone, a tutela della salute pubblica, ai sensi dell’art. 142 D. Lvo 219/2006 e per la motivazione sopra evidenziata, immediato divieto di utilizzo su tutto il territorio nazionale dei Iotti sopra specificati in attesa risultato analisi. La ditta Kedrion S.p.A. dovrà assicurare immediata comunicazione divieto d’uso a tutti i destinatari dei Iotti in questione nel più breve tempo possibile e non oltre 48 ore dalla ricezione della presente comunicazione.


Entro 5 giorni la ditta fornirà all’AIFA tutte le “informazioni su eventuali altri lotti interessati o altri medicinali prodotti sulla stessa linea ed azioni correttive adottate. Il Comando Carabinieri perla Tutela della Salute è aitrjesi invitato a prelevare, in un’unica aliquota, 5 confezioni di ciascun lotto del medicinale sopra indicato presso la farmacia interna delI’Ospedale Civile S.S. Annunziata di Sassari e a trasmettere detti campioni e la relativa documentazione all’ istituto Superiore di Sanità per opportuni accertamenti.

Il Comando Carabinieri per la Tuteia della Salute è invitato ai verificare l’avvenuta comunicazione dei divieto di utilizzo e in caso mancato adempimento da parte della ditta interessata procederà al sequestro dei lotti. ” In virtù di tale comunicazione, Giovanni D’Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, invita i pazienti a non utilizzare il dispositivo in questione riferito ai lotti di cui al comunicato istituzionale.

fonte dell’articolo riportata di seguito
http://www.sportellodeidiritti.org/notizie/dettagli.php?id_elemento=2858


Continuiamo con altri Farmaci Ritirati o Oggetto di monitoraggio


Ritiro volontario lotti del medicinale Carvedilolo Alter 25 e 6,25 mg



In riferimento alla segnalazione dell’Ufficio Valutazione e Autorizzazione dell’AIFA e della ditta  Laboratori Alter S.r.l. sita in Milano via Lomellina 39, concernente fuori specifica relativi ai parametri di umidità e durezza già presenti al rilascio del medicinale Carvedilolo Alter 25 mg compresse Lotto 20431/M scad. 02/15 AIC 036548028 e Carvedilolo Alter 6,25 mg compresse • lotti 12117/M scad. 11/14 e 20283/M scad. 01/15 AIC 036548016;

si comunica ai sensi dell’art. 70 del D. Lvo 219/2006 e per la motivazione sopra evidenziata, Il ritiro volontario da parte della ditta dei lotti del medicinale su indicato.

Resta inteso che, nelle more del ritiro, i lotti non potranno essere utilizzati. La ditta Laboratori Alter dovrà assicurare l’Immediata comunicazione del ritiro entro 48 ore dalla ricezione della presente comunicazione. Il Comando Carabinieri per la Tutela della Salute è invitato a verificare l’avvenuto ritiro e, in caso di mancato adempimento da parte della ditta interessata, procederà al sequestro dei lotti.


Revoca parziale divieto di utilizzo lotti del medicinale Venosmine 450 mg



A seguito del provvedimento dello scrivente ufficio prot. N° AIFAPQ/91522 del 04/09/2013 limitatamente ai lotti del medicinale VENOSMINE 450 mg compresse AIC 024062073 della ditta Geymonat  S.p.A sita Anagni (FR ) via S. Anna n. 2, • visto il parere favorevole per i lotti n . 003308 scad. 05/2015 – 103302 scad. 02/2016 – 103304 scad. 05/2016 formulato dal’I SS con nota prot. n. 13461 del 16/04/2014, pervenuta in AIFA In data 24/04/2014;

considerato che dagli ulteriori approfondimenti effettuati sulla documentazione prelevata dal NAS di latina e pervenuta allo scrivente ufficio, con prot. AIFA/PO/ 61196 del 10/06/2014, relativa alle materie prime utilizzate nella produzione del suddetti lotti di VENOSMINE 450 mg compresse, è emerso che sono state acquistate dai fornitori dichiarati nel dossier di registrazione;

considerato che per i lotti analizzati non è pervenuta alcuna segnalazione sulla rete di Farmacovigilanza; si dispone la revoca parziale del provvedimento di divieto di utilizzo prot. n. AIFA/P0/91522 del 04/09/2013 limitatamente ai succitati lotti del medicinale VENOSMINE 450 mg compresse AIC 024062073, analizzati ed il cui esito è risultato favorevole.
Tali lotti possono essere nuovamente utilizzati.


Ritiro lotti del medicinale Calcitriolo Mylan Generics



A seguito della comunicazione pervenuta dalla ditta, concernente risultati fuori specifica per titolo  ed impurezze in un lotto di principio attivo utilizzato per produrre le confezioni di medicinale “CALCITRIOLO MYLAN GENERICS  0,50 mcg capsule molli“, lotto n, 013 scad. 05/2016, AIC n. 035102021 e “CALCITRIOLO MYLAN GENERICS  0,25 mcg “n. 011 scad. 05/2016, Al C n. 035102019 della ditta Mylan SpA, sita In Milano, via dell’Innovazione, 3, ai sensi dell’art. 70 del D. L.vo n° 219/2006 e per la motivazione sopra evidenziata, comunicasi il ritiro dei lotti dei medicinali sopra riportati.
Resta inteso che, nelle more del ritiro, i lotti non potranno essere utilizzati. La ditta Mylan SpA dovrà assicurare l’avvenuto ritiro entro 48 ore dalla ricezione della presente comunicazione.  Entro 5 giorni la ditta fornirà all’ AIFA le informazioni su eventuali altri lotti Interessati ed azioni correttive adottate. Il Comando Carabinieri per la Tutela della Salute è invitato a verificare l’avvenuto ritiro e, in caso di mancato adempimento da parte della ditta Interessata, procederà al sequestro dei lotti del medicinale.

Ritiro di tutti i lotti del medicinali Buccolam



11-04-2014.
A seguito della notifica, pervenuta dall’autorità Inglese dei medicinali, concernente non  conformità critica rispetto alle norme GMP e sospensione delle attività produttive dopo ispezione e relativo follow up per il sito di produzione SCM – UK, produttore anche del medicinale BUCCOLAM, ai sensi dell’art. 142 del D. L.vo 219/2006 e per la motivazione sopra evidenziata, disponesi il ritiro di tutti l lotti del medicinali di seguito riportati:

BUCCOLAM 2,5 mg soluzione per mucosa orale 4 siringhe preriempite 0,5 ml AIC n. 042021016 

BUCCOLAM 5 mg soluzione per mucosa orale 4 siringhe preriempite 1 ml AIC n. 042021028 

BUCCOLAM 7.5 mg soluzione per mucosa orale 4 siringhe preriempite  1,5 mi AIC n. 042021030

BUCCOLAM 10 mg soluzione per mucosa orale 4 siringhe preriempite 2 mi AIC n. 042021042 della ditta Viropharma SPRL, rappresentata In Italia da Viropharma Srl, sita In Milano, via Torino, 2.

Resta inteso che, nelle more del ritiro, i lotti del medicinali sopra riportati non potranno essere utilizzati. la ditta Viropharma Srl dovrà assicurare l’avvenuto ritiro entro 48 ore dalla ricezione della presente comunicazione.
Il Comando Carabinieri per la Tutela della Salute è Invitato a verificare l’avvenuto ritiro e, In caso di mancato adempimento da parte della ditta interessata, procederà al sequestro del lotti dei medicinali.

Ritiro lotti del medicinale Alvenex 450 mg 20 compresse



A seguito del provvedimento dello scrivente ufficio prot. N° AIFA/P0/91548/P del 04/09/2013 concernente Il divieto di utilizzo a scopo cautelativo su tutto il territorio nazionale di vari medicinali, per gravi problematiche e Irregolarità emerse sull’officina di produzione Geymonat S.p.A., sita in Anagni (FR), Via S. Anna n. 2, tra cui Il medicinale ALVENEX 450 mg compresse 20 compresse AIC 038052015 della ditta Alfa Wassermann sita in Bologna via Ragazzi del ’99, 5;

• visto che l’Istituto Superiore di Sanità ha completato le analisi di alcuni lotti del medicinale summenzionato, prelevati sul territorio nazionale dal Carabinieri del NAS;

• vista la nota prot. n. 8816 del 11/03/2014, pervenuta in AIFA In data 14/03/2014, in cu l’ISS ha espresso parere non favorevole sul lotti n. 125603 scad. 05/2017, 125604 scad. 09/2017 e 135603 scad. 04/2018 del succitato medicinale; si dispone ai sensi dell’art. 142 del D. L.Vo 219/2006 e per la motivazione sopra evidenziata, il ritiro su tutto il territorio nazionale del lotti sopra specificati.

il Comando Carabinieri per la Tutela della Salute è invitato a verificare l’avvenuto ritiro e in caso di mancato adempimento da parte della ditta interessata procederà al sequestro del succitati lotti.



A seguito del provvedimento dello scrivente ufficio prot. W AIFA/P0/91548/P del 04/09/2013 concernente li divieto di utilizzo a scopo cautelativo su tutto Il territorio nazionale di vari medicinali della ditta Geymonat S.p.A., sita in Anagni (FR), Via S. Anna n. 2, a causa di gravi problematiche e Irregolarità emerse sull’officina di produzione, tra l quali anche li medicinale ALVENEX 450 mg compresse 20 compresse AJC 038052015 della ditta Alfa Wassermann sita in Bologna via Ragazzi del ’99, 5;

• visto che l’Istituto Superiore della Sanità ha completato le analisi di alcuni lotti nn. : 138104 SCAD. 02/2016 -138105 SCAD. 02/2016 -135602 SCAD. 02/2018 – 135601 SCAD. 02/2018 prelevati sul territorio nazionale dai Carabinieri del NAS;
• visto Il parere favorevole formulato dell’ISS con nota prot. n. 8816 del 11/03/2014, pervenuto In AIFA in data 14/03/2014;

• considerato che dagli ulteriori approfondimenti effettuati sulle materie prime utilizzate nella produzione del suddetti lotti di ALVENEX 450 mg 20 compresse, è emerso che sono state acquistate dal fornitori dichiarati nel dossier di registrazione;  considerato che per i lotti analizzati non è pervenuta alcuna segnalazione sulla rete di Farmacovigilanza;

si dispone la revoca parziale del provvedimento di divieto di utilizzo prot. n. AIFA/P0/915118/P del 04/09/2013, limitatamente ai lotti del medicinale ALVENEX 450 mg 20 compresse AlC 038052015, analizzati ed Il cui esito è risultato favorevole. Tali lotti  possono essere nuovamente utilizzati.


Ritiro di tutti i Lotti del medicinale Niquitin pastiglie



A seguito della comunicazione della ditta, concernente risultati fuori specifica relativamente ai parametri di peso, spessore e durezza delle pastiglie in confezioni del medicinale “NIQUITIN 1,5 mg 20 pastiglie “, AIC n. 034283541, “NIQUITIN 1,5 mg 60 pastiglie “; AIC n. 034283554, “NIQUITIN 4 mg 20 pastiglie “, AIC n. 034283566, “NIQUITIN 4 mg 60 pastiglie “, AIC n.034283578, della ditta GlaxoSmithKiine SpA, sita in Verona, via Fleming, 2, al sensi dell’art. 70 del D. L.vo 219/2006 e per la motivazione sopra evidenziata, comunicasi il ritiro di tutti i lotti dei medicinali sopra riportati.

Resta inteso che, nelle more del ritiro, l lotti sopra riportati non potranno essere utilizzati. La ditta GlaxoSmithKIIne SpA dovrà assicurare l’avvenuto ritiro entro 48 ore dalla ricezione della presente comunicazione.
Il Comando Carabinieri per la Tutela della Salute è Invitato a verificare l’avvenuto ritiro e, In caso di mancato adempimento da parte della ditta interessata, procederà al sequestro dei lotti del medicinale.

TROVERETE NELL’ARTICOLO ANCHE UNA TABELLA CON :
 Ritiro  Lotti ,  AIC ,  Prodotto , Lotti interessati al ritiro e Motivazione.                                                                    


 FONTE DELL’ARTICOLO DI SEGUITO
http://www.farvimanews.it/Ritiri-e-Revoche-1_9800.html
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