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Sequestro alle dogane confezioni medicinale Radicut

Tutte le precisazioni dell’Aifa

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Articolo condiviso da “Quotidiano Sanità”

Il medicinale era stato approvato in Giappone a giugno 2015 per il trattamento della sclerosi laterale amiotrofica (SLA), ma non autorizzato in Europa né in Italia. In particolare i sequestri delle confezioni sono avvenuti nell’ambito dell’operazione Pangea e hanno riguardato confezioni importate irregolarmente secondo le valutazioni di Usmaf, Agenzia delle Dogane e Aifa.

08 LUG – L’Aifa fornisce alcune precisazioni in merito ai casi di sequestro alle dogane di confezioni del medicinale RADICUT (edaravone), approvato in Giappone a giugno 2015 per il trattamento della sclerosi laterale amiotrofica (SLA), ma non autorizzato in Europa né in Italia.
In particolare:

►La normativa vigente in Italia consente l’importazione di medicinali approvati all’estero e non ancora autorizzati all’immissione in commercio sul territorio nazionale, come nel caso del RADICUT. Il decreto Ministeriale 11/02/97, in assenza di alternative terapeutiche valide, prevede l’importazione in casi eccezionali, per singolo paziente e su richiesta del medico curante, previa presentazione della documentazione richiesta. In questi casi il farmaco deve essere utilizzato secondo le medesime indicazione terapeutiche autorizzate nel Paese di provenienza.
►I sequestri di confezioni di RADICUT avvenuti nell’ambito dell’operazione Pangea hanno riguardato confezioni importate irregolarmente secondo le valutazioni di USMAF, Agenzia delle Dogane e AIFA.
►AIFA si è adoperata di recente per sbloccare, insieme alla Autorità doganali, una spedizione regolare ex DM 11/02/97, bloccata alla dogana tedesca ed è sempre disponibile a collaborare con le altre Autorità competenti per risolvere eventuali problemi analoghi.

►La normativa italiana mette a disposizione ulteriori strumenti per consentire l’accesso a medicinali non ancora autorizzati sul territorio nazionale, qualora ne sussistano i requisiti:
♦la richiesta di inserimento nelle liste della Legge 648/96 che permetterebbe di utilizzare il farmaco a carico del Servizio Sanitario Nazionale;
♦la richiesta dei centri prescrittori di attivazione del cosiddetto “uso compassionevole”, disciplinato dal DM 8/5/2003 (“Uso terapeutico di medicinale sottoposto a sperimentazione clinica”), qualora vi sia una sperimentazione almeno di fase II e l’azienda sia disponibile alla fornitura gratuita del farmaco.
♦Una ulteriore possibilità è che venga proposto ad AIFA un progetto di ricerca indipendente che abbia ad oggetto l’utilizzo del medicinale per la specifica indicazione terapeutica.

 

FONTE

http://www.quotidianosanita.it/scienza-e-farmaci/articolo.php?articolo_id=41467

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Vaccini e danni permanenti: condannato il Ministero della Salute

Vaccini: danni permanenti da esavalente, avvocato pugliese fa condannare il ministero della Salute

Francesco Terruli ha rappresentato un ragazzo di Tivoli che venne vaccinato mentre era in terapia cortisonica e ora soffre di encefalopatia, epilessia e sindrome autistica

Quando aveva quattro mesi, il bimbo era in terapia a base di cortisone. Aveva preso la bronchite. Proprio in quel periodo, però, doveva essere sottoposto al vaccino esavalente.

I genitori chiesero che si posticipasse il vaccino, il medico lo fece ugualmente.

Poi, i successivi richiami.

Il bambino, progressivamente, ebbe problemi sempre più gravi. Ora è un ragazzo di 17 anni che vive allo stato vegetativo e la sua famiglia, di Tivoli, si era rivolta all’avvocato perché riteneva ci fosse una correlazione fra quel vaccino e le condizioni del ragazzo. Condizioni irreversibili: sindrome autistica, encefalopatia immunomediata, epilessia. Danni permanenti. Secondo la consulenza tecnica d’ufficio, questo ha provocato il vaccino esavalente.

francesco terruliL’avvocato è un pugliese, Francesco Terruli (foto a sinistra) di Martina Franca che ha fatto condannare il ministero della Salute, in sede di giudizio civile. Il ministero deve, fra l’altro, corrispondere al ragazzo un mensile vita natural durante a far data da febbraio 2010, aumentato di sei volte per la specificità del danno subìto, come previsto dalle leggi in materia (210/1992 e 229/2005).

Francesco Terruli, che da decenni ormai si occupa di vicende di questo genere, chiarisce i termini della questione: non è una messa in discussione generalizzata dei vaccini.

Non deve essere, però, generalizzato neanche l’uso dei vaccini. Bisogna valutare caso per caso, prima di procedere con le vaccinazioni.

 

 

Articolo di Noinotizie.

Fonte

http://www.noinotizie.it/19-06-2016/vaccini-danni-permanenti-da-esavalente-avvocato-pugliese-fa-condannare-il-ministero-della-salute/

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Benvenuta dittatura. La Carta italiana per la “promozione” delle vaccinazioni ne è la prova

La delirante proposta  firmata dallo stesso Ministro Beatrice Lorenzin da cui ci dissociamo come cittadini e contribuenti.

Chiediamo a gran voce che venga ascoltata TUTTA la comunità scientifica e a tal proposito, ribadiamo che da tempo il nostro operato è mirato ad informare tutti coloro che risiedono al governo,nel nostro parlamento; coloro che sono pagati da noi cittadini,noi contribuenti.

Rendere partecipi del suddetto materiale inconfutabile,inoltrandolo a chi dovrebbe conoscerlo, non è un reato.

REATO è ciò che gli organi governativi cercano di mettere in atto in maniera dittatoriale,senza il nostro consenso.

 

Condividiamo questo documento denominato  “Carta italiana per la promozione delle vaccinazioni” ovvero, come eliminare ogni forma di contraddittorio in medicina e porre le basi per una dittatura sanitaria.

libertà finita

Condividiamo e supportiamo le osservazioni in merito alla censura e alla reale disinformazione che da anni viene perpetrata a danno dei cittadini.

Dal sito del Dr. Tancredi Ascani riprendiamo quanto segue (cliccare su questo link per scaricare la carta)

“In un periodo in cui sempre più cittadini, medici e scienziati esprimono, con motivazioni logico-scientifiche ed esperienza clinica, le loro perplessità verso l’attuale calendario vaccinale (e verso un’obbligatorietà che gran parte dei Paesi europei ha ormai superato) e pretendono un costruttivo e imparziale confronto tra le parti, ecco invece la “chiamata all’azione” di TeamWaxItalia con la “La carta italiana per la promozione delle vaccinazioni”.

Il Ministro della Salute Beatrice Lorenzin pare avere già appoggiato in maniera entusiasta la Carta. Qualcuno tra noi medici o tra i cittadini è stato interpellato in merito? Nella Carta si parla di non dare lo stesso spazio mediatico a rappresentanti di differenti correnti di pensiero perché non esisterebbe una controversia nella comunità scientifica in merito alle vaccinazioni. Allora qualcuno mi dovrebbe spiegare come mai sento di continuo di colleghi specializzati nei più diversi campi della “medicina tradizionale” (pediatri, otorini, medici di base ecc.) che, in scienza e coscienza e dopo aver visitato i loro pazienti, sconsigliano una o più vaccinazioni, applicando quello che dovrebbe essere uno dei capisaldi della Medicina tutta ovvero, l’individualizzazione del trattamento sulla persona nel pieno rispetto della sua volontà.

Leggendo la Carta, dopo l’esposizione di un improbabile piano informativo colossale, che dovrebbe partire addirittura dai bambini (vedi sotto: punto 3.5) per estendersi a tutte le figure professionali (quanto costerà? Pagato da chi?), completamente mirato a convincere sulla assoluta bontà e necessità delle vaccinazioni e all’annullamento di ogni atteggiamento critico, si arriva al principio 4 che sembra un vero e proprio attentato alla libertà di cura prevista nella Costituzione e alla libertà decisionale del medico che, in scienza e coscienza, dovrebbe agire solo nell’interesse del paziente che si affida alle sue cure.

Il punto 4 può essere riassunto così: eliminare ogni forma di contradditorio e di par condicio e contrastare con ogni mezzo lecito (?) la diffusione di notizie che non siano totalmente favorevoli alle vaccinazioni, anche con minacce disanzioni disciplinari e contrattuali.

Il quadro che si delinea è inquietante.
La linea di pensiero sulle vaccinazioni deve essere una soltanto, è tutto perfetto così, non vi sono margini di miglioramento e chi non è d’accordo non solo non merita alcuno spazio, fosse anche un medico, ma deve essere disincentivato anche con minacce alla sua professione. Per quanto riguarda la direzione, in termini di salute, che si vuol dare ai propri figli, sembrerebbe che anche quella sarà demandata a personale appositamente addestrato (da TeamWaxItalia o chi ne fa le veci?), onde evitare che un genitore possa sbagliare a pensar con la propria testa o con quella del medico al quale ha liberamente scelto di affidarsi, nel caso quest’ultimo non segua alla lettera quanto indicato nella Carta.

“La carta italiana per la promozione delle vaccinazioni”

Principio 3 Informazione

3.5 Impegnarsi in attività di alfabetizzazione alla salute (“Health literacy”), nella divulgazione scolastica della conoscenza del metodo scientifico e nella formazione dei bambini/adolescenti sul tema del corretto reperimento delle informazioni in rete.

Principio 4 Contrasto alla Disinformazione

La diffusione di informazioni non corrette sulle vaccinazioni, sempre più presente in vari ambiti comunicativi, ha portato a gravi danni ai singoli e alle comunità. Tale disinformazione va contrastata.

4.1 Disincentivare il sostegno diretto o indiretto delle amministrazioni comunali ai gruppi di oppositori alla pratica vaccinale (ad esempio non concedendo patrocini gratuiti per l’organizzazione di incontri con la popolazione).
4.2 Impegnarsi a non creare e diffondere false informazioni o teorie pseudo scientifiche riguardanti i vaccini.
4.3 Favorire la ricognizione delle violazioni possibili del supporto alla pratica vaccinale da parte dei medici e del personale dipendente convenzionato con il Servizio Sanitario Nazionale.
4.4 Adottare/favorire l’adozione di sanzioni disciplinari o contrattuali qualora ne venga ravvisata la possibilità/ necessità.
4.5 Impegnarsi a sostenere e diffondere la corretta informazione a favore della scienza, contrastando l’errore dell’errata par condicio in materia vaccinale (vedi sotto).
4.6 Impegnarsi nelle attività di contrasto ai falsi miti che riguardano i vaccini ( Debunking – vedi sotto).

A proposito di DEBUNKING
Il Debunker (in italiano “demistificatore”) è colui che, attraverso ricerche, scritti o conferenze, mette in dubbio o smentisce affermazioni false, esagerate, antiscientifiche.

Ecco la foto che rappresenta l’assurdità di ciò che accade (fonte postata precedentemente a inizio articolo).

Immagine

“Se non mettiamo la Libertà delle Cure mediche nella Costituzione, verrà il tempo in cui la medicina si organizzerà, piano piano e senza farsene accorgere, in una Dittatura nascosta. E il tentativo di limitare l’arte della medicina solo ad una classe di persone, e la negazione di uguali privilegi alle altre “arti”, rappresenterà la Bastiglia della scienza medica”.
Benjamin Rush, firmatario della Dichiarazione d’Indipendenza USA, 17 Sett 1787

Costituzione della Repubblica Italiana, 1947/32
Nessuno può essere obbligato a un determinato trattamento sanitario, se non per disposizione di legge. La legge non può in nessun caso violare i limiti imposti dal rispetto della persona umana. La legge non può in nessun caso violare i limiti imposti dal rispetto della persona umana”.

Ringraziamo il Dr. Tancredi Ascani per le sue precise osservazioni e ringraziamo tutti quei medici che onorano il proprio camice e che si prendono realmente cura dei pazienti.

Ricordiamo infine che i debunkers non avranno vita facile. Ogni giorno lo Staff di Vacciniinforma subisce privatamente da certi studentelli ineducati insulti,diffamazioni e minacce.

Persino dagli stessi siti “mantenuti” da quegli organi che dovrebbero essere “super partes”.

Un esempio?

Ecco delle foto relative alla reale diffamazione.

diffamazioni vacciniinforma

SCREEN-BUFALE

Denunciamo tutto questo.

Non siamo disinformatori e nemmeno negazionisti.

I reali NEGAZIONISTI sono coloro che non sanno confrontarsi con tesi scientifiche.

Consigliamo a queste persone di spendere il loro tempo in maniera costruttiva. Il nostro lavoro di volontariato ha delle basi solide e non saranno gli insulti a fermare la nostra lotta.

Purtroppo,dovrete farvene una ragione.

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La Toscana finanzierà con 23 mln di euro la ricerca Novartis sui vaccini

Toscana. Rossi: “Finanzieremo con 23 mln ricerca Novartis su vaccini”

Articolo di “QuotidianoSanità”

Cercheremo di essere  imparziali,ma la collaborazione con la stessa fondazione Gates (secondo finanziatore dello stesso OMS) lascia davvero riflettere sulla criminosa pratica che stanno attuando i giocolieri delle vite altrui.

Ricordiamo il pensiero della stessa

MARGARET CHAN (allora Direttore dell’OMS) dichiarò:

“Oggi,molte delle minacce che contribuiscono alla diffusione delle malattie croniche,provengono dalle compagnie MULTINAZIONALI che sono grandi,ricche e potenti,guidate da interessi commerciali e assai poco interessate alla salute della popolazione”.

Collaborare con la fondazione di coloro che (non essendo medici) finanziano  la morte e non la vita (le denunce lo attestano).

Se la Monsanto,  fosse una persona, personificherebbe lo stesso  Bill Gates. Sì, il fondatore di Microsoft ,è lo stesso il quale assieme alla moglie possiede un’associazione a “scopo umanitario” .

BILL GATES con la sua fondazione e una donazione di ben 220 milioni di dollari (2012-2013), è il secondo maggiore finanziatore dell’OMS (al primo posto abbiamo la WHITE HOUSE,il governo degli Stati Uniti).

UN UOMO DALLE MILLE RISORSE E DAI MOLTI CRIMINI

Le aree di intervento della fondazione sono molteplici: dai vaccini alla salute materno-infantile,dal micro-credito allo sviluppo agricolo. Molteplici a loro volta,anche i sostenitori della fondazione:MacDonalds,Coca Cola,Nestle,Sanofi-Aventis,etc.

Bill Gates, fondatore della Microsoft con la sua Fondazione è il secondo maggiore finanziatore dell’OMS.

Questa è davvero un’associazione a delinquere,senza sé e senza ma.

Ma veniamo alla notizia che riporta quanto segue:

“Il governatore toscano non nasconde la sua soddisfazione per aver ottenuto dalla Commissione europea il via libera a una operazione a cui la Regione Toscana sta lavorando da anni, per la realizzazione del progetto che Novartis ha messo a punto anche con il sostegno della Fondazione Gates”. 

09 MAG – “Porto da Bruxelles, dove proprio oggi mi sono recato, un risultato importantissimo per l’economia e il futuro della Toscana: 23 milioni di euro di nostri fondi che permetteranno a Novartis di realizzare a Siena uno stabilimento pilota per sviluppare vaccini innovativi destinati ai paesi in via di sviluppo”.
“Questi 23 milioni, che sono fondi della Regione Toscana, possono ora far decollare un grande progetto di sviluppo – prosegue il presidente – che mette insieme attività di ricerca avanzata, nuove opportunità di lavoro di alto livello e una risposta di qualità, tempestiva e a costi ragionevoli alle esigenze dei paesi in via di sviluppo. La Toscana ci ha creduto e ha lavorato per garantire con questo progetto un futuro a una delle presenza industrali più significative della regione”.
“Investiamo dove c’è eccellenza – conclude il presidente – come anche la Fondazione Gates ha riconosciuto, investiamo per un progetto che ha grandi risvolti sociali oltre che economici”. Da ricordare inoltre che la Regione Toscana, sempre in questa ottica, ha già finanziato negli anni scorsi un progetto per la ricerca e la produzione di un vaccino contro il tifo, sempre destinato ai paesi in via di sviluppo.

 

Troviamo alquanto abominevole la collaborazione con la fondazione Gates.

A tal proposito,sarebbe utile che qualcuno ricordasse le denunce avvenute nei confronti dello stesso  da parte di medici e del  governo indiano per aver rovinato  molteplici ragazze dopo una criminale vaccinazione .

Fino a quando continueremo a collaborare con i criminali?

GLI INTERESSI SI CAMUFFANO DA MISSIONI UMANITARIE.

L’operato di Bill Gates il quale ricordiamo essere il secondo maggiore finanziatore dell’OMS, è aberrante.

Secondo diverse notizie,il caso si concentrerebbe in particolare sull’illecita sperimentazione umana basata sui due vaccini disponibili per l’HPV, Cervarix (GlaxoSmithKline) e Gardasil (Merck & Co); 16.000 i bambini che vivono in Andhra Pradesh (India) usati come cavie; 14.000 invece i bambini di Vadodara, Gujarat, usati per la vaccinazione contro l’HPV.

I Medici indiani lo hanno citato per aver portato morte e non vita attraverso il suo operato. Moltissimi i bambini danneggiati e diversi i decessi.

 

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Vicenza: choc in Ospedale. Medici e infermieri si sfidano sulla pelle dei pazienti

Veneto. Choc all’ospedale di Vicenza, medici e infermieri si sfidavano sulla pelle dei pazienti

Articolo condiviso da “Quotidiano Sanità”

La “gara” era stata lanciata per stabilire chi riuscisse a spingersi più in là nell’infilare cannule ed aghi nelle vene dei pazienti. Secondo quanto riportato dal Giornale di Vicenza, a parteciparvi erano medici e infermieri.

Zaia: “Se le responsabilità saranno accertate, le punizioni dovranno essere esemplari”.

vicenza

“Vediamo chi riesce a mettere la cannula più grossa, quella che può essere più dolorosa, nelle vene di pazienti ignari”.

Sarebbe questa la folle sfida che, secondo quanto riportato oggi dal Giornale di Vicenza, avrebbero lanciato alcuni medici e infermieri del reparto di urgenza dell’ospedale San Bortolo. Un gioco crudele sulla pelle dei pazienti, oggi salito alle cronache ma sulle quali c’erano già stati interventi interni. Infatti, sempre secondo quanto riferito dal Giornale di Vicenza, il primario Vincenzo Riboni aveva già scoperto cosa accedeva nel suo reparto e individuato otto responsabili, contro i quali il dg Giovanni Pavesi avrebbe aperto altrettanti procedimenti disciplinari.

“L’avvocato Laura Tedeschi, capo dell’ufficio legale dell’Ulss – riferisce il Giornale di Vicenza -, formalizza i capi di accusa, ascolta gli imputati ed emette le sentenze. Due sanzioni e sei archiviazioni. Un medico è punito con la censura scritta. Un infermiere con il rimprovero scritto. Prosciolti l’altro medico, una donna, e gli altri 5 infermieri, 3 donne e 2 uomini”.
Ma la vicenda non si chiude qui. Il presidente della Regione, Luca Zaia, ha infatti annunciato che si andrà a fondo e i responsabili saranno puniti in modo “esemplare”. Zaia, secondo quanto riferito dall’Ansa, avrebbe già allertato il segretario generale regionale per la sanità affinché acquisisca al più presto tutti gli atti in possesso dell’Usl di Vicenza e “l’avvocato regionale chiedendo che venga inoltrata una mia segnalazione alla procura assieme a tutti gli atti acquisiti”. “Solo la procura – aggiunge – potrà chiarire fino in fondo i lati oscuri di questa vicenda. Qualora ci fossero responsabilità accertate le punizioni dovranno essere esemplari. Per me non finisce qui. Porterò atti in procura”.

Sulla stessa posizione anche l’assessore alla Salute,Luca Coletto, secondo il quale “la linea dura annunciata dal Presidente della Regione è l’unica possibile. Sono arrabbiato e addolorato – dichiara Coletto in una nota – perché, al di là delle conseguenze sul piano disciplinare e giuridico, che mi auguro esemplari, siamo anche di fronte al tradimento della deontologia e dell’etica professionale, che per un operatore della sanità è di una gravità assoluta”.

“Sarebbe inaccettabile anche se solo avessero scherzato sul web – aggiunge l’Assessore – ma temo che non sia così. In ogni caso, anche per tutelare il buon nome di decine di migliaia di operatori della sanità veneta che trattano i malati come figli, mi auguro che la cosa possa essere valutata con rigore anche dall’Ordine dei Medici, da sempre insostituibile garante del giuramento di Ippocrate. Per parte mia – conclude Coletto – chiedo a queste persone di farsi un profondo esame di coscienza, traendone onestamente tutte le conseguenze del caso”.

 

 

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http://www.ilmessaggero.it/primopiano/cronaca/vicenza_ospedale_cannule_gara-1699009.html

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“Introdurre il reato di violenza ostetrica”. Presentata alla camera, nonostante la contrarietà dei ginecologi

Parto. “Introdurre il reato di violenza ostetrica”. Arriva la proposta di legge. Ma è polemica

Presentata dal deputato  la proposta prevede anche norme per un sistema di accountability annuale, dei singoli ospedali e dell’azienda nell’insieme, accessibile al pubblico, redatto in modo trasparente e comunicato in formato aperto (pubblicazione on line, pagine web dedicate). Ma i ginecologi sono contrari.

parto

Di seguito il testo.

  • http://www.quotidianosanita.it/allegati/allegato3417803.pdf

Articolo di “Quotidiano Sanità”
Una norma per introdurre il reato di violenza ostetrica e per frenare coercizione, abusi verbali, carenza di consenso realmente informato. Questa, ma non solo la novità principale contenuta nella proposta di legge : “Norme per la tutela dei diritti della partoriente e del neonato e per la promozione del parto fisiologico” presentata alla Camera dal deputato Adriano Zaccagnini (Sinistra Italiana).

“Per trascuratezza e carenze di formazione del personale – spiega il deputato di Sinistra Italiana – in Italia c’e’ un alto tasso di abusi al momento del parto e troppo spesso senza alcuna sanzione. Spesso il personale ha una formazione non aggiornata rispetto alla promozione di un parto non medicalizzato e comunque non basata su un reale consenso informato”. Ma sul progetto è polemica con i ginecologi.

Mentre sui social ha molto successo la campagna #bastatacere. In poche settimane più di 20mila like su facebook.

Cosa prevede la proposta. La proposta di legge promuove “il rispetto dei diritti fondamentali e della dignità personale della partoriente e del neonato, nonché l’appropriatezza degli interventi al fine di ridurre il ricorso al taglio cesareo, al parto vaginale operativo e a tutte le pratiche lesive dell’integrità psico-fisica della donna, incluse le umiliazioni verbali. Il capo II è dedicato ai diritti delle donne e al consenso informato, libero e consapevole ai trattamenti medici durante il travaglio e il parto”.

Tra le misure l’introduzione della “fattispecie della violenza ostetrica, una tipologia di violenza contro le donne, già classificata da legislazioni di Paesi dell’America latina e che consiste nell’appropriazione del corpo e del processo riproduttivo delle donne da parte del personale medico attraverso trattamenti disumani e degradanti e la medicalizzazione del processo del travaglio e del parto. Tali abusi producono la perdita di autonomia della donna e della capacità di decidere liberamente del proprio corpo e della propria sessualità con conseguenze sulla qualità della vita”.

Individuati anche “i diritti del neonato e pone il divieto di donazione del sangue del cordone ombelicale in quanto biologicamente appartenente al neonato”. E stabiliti “i compiti delle regioni e delle province autonome di Trento e di Bolzano che, attraverso i rispettivi piani sanitari e sulla base delle risorse umane e finanziarie disponibili, devono fornire un’adeguata informazione, tramite le strutture sanitarie presenti nel territorio (consultori familiari), alla partoriente sul parto fisiologico e realizzare modelli assistenziali per il percorso della nascita e per il rafforzamento della tutela della salute e del benessere della madre e del neonato, nel rispetto delle finalità e dei requisiti individuati dalla legge.

Obbligo di previsione per le aziende sanitarie di “un sistema di accountability annuale, dei singoli ospedali e dell’azienda nell’insieme, accessibile al pubblico, redatto in modo trasparente e comunicato in formato aperto (pubblicazione on line, pagine web dedicate)”. Inoltre, le aziende sanitarie £devono fornire all’utenza strumenti telematici e cartacei per la valutazione dell’assistenza ricevuta e per la documentazione degli esiti in termini di salute. Le aziende sanitarie devono fornire anche agli operatori sanitari, dipendenti dell’azienda, strumenti di valutazione dell’assistenza prestata, in particolare quando si tratta di casi difficili, con esiti infausti”.

Previsto anche “per diminuire i contenziosi legali e il ricorso alla medicina difensiva, che le aziende sanitarie devono utilizzare il sistema di open disclosure, caratterizzato dall’assoluta trasparenza e comunicazione rispettosa tra le famiglie e gli operatori coinvolti negli eventi avversi. I risultati delle valutazioni dell’utenza e del personale sanitario dovranno essere pubblicati annualmente nel sito internet istituzionale dell’azienda sanitaria. Le aziende sanitarie devono provvedere a fornire un modello di piano del parto alle donne che intraprendono un percorso di maternità, redatto e aggiornato nel corso della gravidanza con l’aiuto di un’ostetrica. A tale fine le aziende sanitarie possono incaricare i consultori sanitari già esistenti, valorizzando i loro servizi. La rete consultoriale deve essere rivalutata e potenziata, in particolare per quanto riguarda l’offerta di corsi di accompagnamento alla nascita, i cui esiti sono di comprovata efficacia per la salute materno-infantile”.

“Le aziende sanitarie devono altresì promuovere i rapporti con il territorio e con la comunità, in particolare valorizzando il volontariato e le madri peer-to-peer. A tale fine devono essere disposti tavoli multidisciplinari e inclusivi della società civile presso le aziende sanitarie con riunioni a cadenza semestrale”.

Previsto infine che “il Ministro della salute presenti con cadenza almeno annuale alle Camere una relazione sullo stato di attuazione della legge”.

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Dr Serravalle risponde al programma Presa diretta: “trasmissione pilotata e condotta su una tesi precostruita”

Il Dottor Serravalle racconta il comportamento scorretto,mirato a sconfessare la tesi dei danni indotti dalle vaccinazioni.

eugenio serravalle

Un comportamento pessimo e poco professionale per una emittente che fino a qualche tempo fa,vantava programmi e conduttori eccellenti,ma ora Big Pharma ha bisogno di aiuto perciò i media,come da sempre la storia ci palesa,non esitano a schierarsi con il mercato.

Dichiarazioni false e tese a confondere l’opinione pubblica ancor di più,peccato che lo stesso Ministero della Sanità non se ne renda conto.

Non lascia attendere il Dottor Serravalle, il quale per tutta risposta,dedica un video  postandolo sul web e facendolo diventare virale.

Inutile dire che l’indignazione nel web è palese.

Articolo condiviso direttamente dal sito web del Dr. Serravalle

  • http://www.eugenioserravalle.it/presa-in-giro-diretta-da-chi/

presa diretta

L’inchiesta televisiva è un’indagine che mira a ricostruire lo che mira a ricostruire lo svolgimento di certi avvenimenti o ad approfondire temi di attualità. L’inchiesta appartiene al genere dell’informazione, di cui è anzi una tipica espressione.

E’ su per giù a questa definizione di Aldo Grasso, pubblicata a p. 360 dell’ Enciclopedia della Televisione della Garzanti, che ho pensato quando una giornalista di RAI3, che ho scoperto poi essere Liza Boschin, mi ha telefonato chiedendomi un’intervista. “I tempi della televisione sono stretti- mi ha detto al telefono lunedì- e la trasmissione, Presa diretta, va in onda domenica. Possiamo vederci al più presto?”

L’incontro è fissato per il giorno successivo, presso il mio studio di Pisa. Prima di iniziare chiedo chiarimenti. La risposta è: “Si tratta di un’inchiesta sulle vaccinazioni, vogliamo saperne di più su quanto sta avvenendo in questi mesi intorno alle vaccinazioni”. Uso il virgolettato perché ricordo molto bene le frasi della giornalista.

Metto da parte la diffidenza iniziale, dimentico di precedenti imboscate giornalistiche. Rai 3 gode di una fama di imparzialità e correttezza, decido di fidarmi, credo a quanto mi vien detto, che si tratta di un’inchiesta. Ma Iacona ha evidentemente un’idea diversa di inchiesta rispetto a quella formulata da Grasso.

L’intervista dura più di un’ora, le domande sono numerose, le risposte abbastanza lunghe. Il tono della giornalista è dapprima ostile, quasi irritato quando uso l’espressione “reazioni avverse”. Dice: “ Ma che i vaccini causino reazioni avverse l’abbiamo già detto, siamo tutti d’accordo”.

Peccato che durante la trasmissione non ci sarà una sola testimonianza di un danneggiato da vaccino, nonostante siano circa 700 quelli riconosciuti ufficialmente non dal sottoscritto, ma dal sistema sanitario in base ad una legge dello Stato.

Poiché credo fermamente nella correttezza e nell’imparzialità, cito il caso di una mia piccola paziente che si è ammalata di una meningite prevenibile con una vaccinazione. Questo viene riportato in trasmissione. Racconto di come la storia della bambina si sia intrecciata a quella della morte di un ragazzo gravemente danneggiato dai vaccini.

Questo è stato tagliato. Ho utilizzato le due storie diverse e parallele per spiegare la mia posizione: quella di chi intende considerare entrambi i fronti, ossia i rischi dell’iperimmunizzazione e la ricerca di una soluzione individuale, di una soluzione che rappresenti il rischio minore per ogni bambino. Non ritengo che la tutela della salute consista a priori né nell’eseguire 15 vaccini nei primi 15 mesi di vita né nel non eseguirne nessuno.

Il giorno successivo guardo il trailer del programma: scopro così che quella che mi era stata presentata come un’ inchiesta inizierà con le affermazioni i del Ministro della salute che ha sentito il bisogno di vaccinare i suoi figli in diretta TV, proseguirà parlando ancora una volta di  Wakefield, e dei vaccini in Uganda.

Capisco allora che la mia idea di inchiesta giornalistica è molto differente da quella degli autori, e chiedo con più mail, anche certificate, di non mandare in onda il mio intervento. Sospetto che le mie frasi saranno montate ad arte, saranno mozzate, manipolate, serviranno per sviluppare una tesi precostituita e non per indagare davvero, per realizzare l’inchiesta. Niente da fare: Presa diretta è in possesso di un magnifico bottino da stravolgere come vogliono e non intendono mollare in nome della serietà professionale. Ecco la risposta della redazione: ” In primo luogo evidenziamo che, attesa la notorietà della Sua figura nonché le evidenti finalità scientifiche  didattiche e culturali del nostro servizio, l’intervista in questione non necessita del Suo preventivo consenso. A ciò si aggiunga che i Suoi timori di vedere il Suo pensiero incompiutamente rappresentato appaiono affatto ingiustificati giacché, come di consuetudine, la nostra trasmissione fornirà adeguato spazio alle tesi contrapposte che presenteremo ai telespettatori.”

Tutti possono giudicare se durante la trasmissione le tesi contrapposte abbiano avuto adeguato spazio.

Non mi sono sbagliato, la trasmissione non è stata un’inchiesta, ma l’illustrazione di una tesi precostituita: i vaccini sono sempre sicuri ed efficaci, le reazioni avverse non esistono. Iacona non ha condotto un’inchiesta, come aveva promesso, ma è partito all’attacco contro chi non sia allineato ad una tesi, che non saprei dire se sia la sua o quella di chi ha chiaramente commissionato su ordinazione contenuti, toni e finalità del servizio.

Ed ecco l’esito degli “ingiustificati timori” del sottoscritto.

Il tempo che mi è concesso nella trasmissione serve per includermi nella lista degli antivaccinisti. Si mostrano alcuni dei miei libri, rinfacciandomi il torto di dichiarare di aver visitato centinaia di bambini con reazioni avverse ai vaccini ma di non avere pubblicato nulla su PubMed.

L’assenza di pubblicazioni scientifiche viene sottolineata, e quindi diventa poco credibile l’affermazione dell’esistenza dei danni da vaccino, che ribadisco non è mia, ma del Ministero della Salute che li ha riconosciuti. Il senso del mio pensiero, cioè vaccinare con cognizione di causa, individualizzando il trattamento, è stravolto con un montaggio  riuscito nemmeno troppo bene. Insomma l’accusa è di scrivere libri divulgativi  invece di pubblicazioni scientifiche e che molti genitori non vaccinano i figli perché leggono i libri.

La trasmissione prosegue con grande dispendio di mezzi e di risorse perché gli inviati vengono spediti dappertutto per reperire notizie che richiederebbero la semplice lettura di internet.

Iacona intervista Ricciardi che non risponde alla sua domanda sul perché non siano in commercio i vaccini singoli, ma Iacona non è esigente difronte al Direttore dell’Istituto Superiore di sanità, e glissa sulla mancata risposta. Le riprese si trasferiscono poi in Catalogna, dove è morto un bambino non vaccinato di difterite. Pathos, musiche drammatiche, ma nessuna  considerazione sul fatto che si è trattato di un caso avvenuto in un paese che, secondo i dati dell’Oms, nel 2013 aveva una copertura vaccinale per 3 dosi di DPT pari al 96%….Nessuna parola (eppure in alcune trasmissioni Iacona aveva fatto denunce coraggiose) sul ritardo della diagnosi clinica e di laboratorio(“sono trascorsi 7 giorni dalla comparsa dei primi sintomi al momento in cui è stato individuata ufficialmente la presenza del C. Diphteriae”) e sul ritardo nella terapia(“il successo del trattamento della difterite è legato alla rapida somministrazione dell’antitossina difterica (DAT) in combinazione con gli antibiotici. Il DAT rientra nella lista dei Farmaci Essenziali dell’Oms, che dovrebbero essere disponibili in ogni momento, in quantità adeguate e in formulazioni appropriate di qualità garantita.

La Spagna ne era priva, e nazioni di primo piano dell’Ue come Francia e Germania potevano offrire solo un farmaco scaduto. L’inizio della terapia è stato quindi ulteriormente ritardato, laddove il DAT dovrebbe essere somministrato immediatamente, insieme agli antibiotici, in base solo al sospetto clinico e senza attendere la conferma del laboratorio.) Le frasi in corsivo sono riprese dal portale Epicentro, dell’Istituto Superiore di Sanità.

Segnalare che anche l’Italia è sprovvista del siero sarebbe stato facile in altri tempi, in altre trasmissioni, non in quest’ultima.

Non entro nel merito del trattamento riservato al dott Montinari, che non conosco personalmente e che non fa parte di AsSIS. Sottolineo che la terapia che il dottore propone serve per curare l’autismo, non i danni da vaccino; la mamma intervistata non dichiara di aver vaccinato il figlio autistico.

Molte trasmissioni televisive avrebbero avuto più ritegno nel mettere alla gogna un professionista senza contraddittorio, ma Presa diretta decide senza appello che il medico è colpevole: si sostituisce alla magistratura ed esegue la condanna: Montinari kaput!

Trattamento poco diverso era stata riservato in precedenza all’avvocato Ventaloro, legale di Comilva. Con una telecamera nascosta si è cercato di far apparire la sua disponibilità ad ascoltare la storia di un presunto danno da vaccino come un tentativo di speculazione per accaparrarsi un cliente.

Si parla di autismo a prescindere dai vaccini, anche se il professore Stefano Vicari (Primario del reparto di Neuropsichiatria infantile dell’Ospedale Bambin Gesù di Roma) dice una cosa importante non sottolineata nel servizio e cioè che il vaccino non causa l’autismo e tuttavia “le vaccinazioni potrebbero essere un elemento non determinante ma favorente [dell’autismo] così come altre infiammazioni”.

Si continua a ridurre tutte le possibili reazioni avverse ai vaccini al solo autismo, rivangando la storia di Andrew Wakefield il medico inglese, con una ricostruzione molto parziale e scandalistica. Chi desidera saperne di più può consultare il link http://www.assis.it/il-caso-wakefield-dal-punto-di-vista-scientifico/.

Il succo è: i vaccini non causano l’autismo, quindi i vaccini sono sicuri.

La trasmissione si conclude con Iacona che si trasferisce in Uganda a distribuire vitamine e vaccini ai bambini e alle bambine. Le immagini della povertà dell’Africa sono sempre tristi e tragiche ma qui quale ne è il senso? Serve a indurre il senso di colpa? Vogliono far vedere come sono egoisti  i ricchi europei che non vaccinano, mentre  in Uganda i bambini muoiono perché non hanno i vaccini? Gli effetti sulla salute della povertà, malnutrizione, delle condizioni igieniche spaventose sarebbero annullati da una campagna di vaccinazioni dei bambini ugandesi? Sono le vaccinazioni o lo standard di vita ciò che differenzia i bambini ugandesi da quelli europei?

Iacona appare soddisfatto dello share raggiunto: ne siamo lieti. A noi, e alle centinaia di persone che ci hanno scritto per manifestare la loro solidarietà, la trasmissione non è piaciuta. Ma stia sereno, Iacona: è stata vista da un sacco di persone, è piaciuta certamente alle figure istituzionali che l’hanno probabilmente commissionata, è stata gradita sicuramente dai rappresentanti dell’Industria Farmaceutica. Dal punto di vista dei vantaggi ne hanno tratto beneficio molti. Tra i danneggiati si contano, assieme ai bambini con reazioni avverse gravi che non sono stati degnati di uno sguardo, la deontologia professionale e l’informazione.

Di seguito il video menzionato all’inizio. Il dottor Serravalle ” Non partecipiamo alla battaglia dei vaccini,preferiamo ragionare”

 

 

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Presa diretta,risponde l’avvocato Mastalia: “nessun antivaccinismo,vogliamo solo la verità”

La risposta dell’Avvocato Roberto Mastalia alla redazione di Presa diretta,il programma che ha indignato i genitori.

False dichiarazioni,diffamazioni e censure; tutto questo evince dalla puntata titolata “la battaglia dei vaccini” alla quale risponde il Dottor Serravalle affermando “questa non deve essere nè deve diventare alcuna battaglia; non prenderemo parte a ciò”.

Come diceva Norton,le pubblicazioni scientifiche sono “alterate”,e chi come lui conosce questo sistema,conosce anche le metodiche e il modus operandi portato avanti senza alcuna vergogna da chi non ha interesse a diffondere i dati reali.

L’intervento censurato del Dottor Serravalle e le pesanti diffamazioni verso il Dottor Montinari aprono un divario sempre più ampio fra genitori e medici,fra genitori e sistema.

Il Dottor Serravalle dichiara:

“Crollo delle coperture vaccinali?  Falso”

“Ritorno delle malattie? Falso”

C’è stata una strumentalizzazione del  caso “difterite” in Spagna che ha portato al decesso un bambino. E’ questo caso è un caso di malasanità”.

Quanto è conveniente tutto questo?

“Nessuna demonizzazione per la vaccinazione,ora vogliamo solo la verità”, asserisce l’Avvocato Mastalia.

Di seguito la Sua lettera.
presa diretta

Spettabile redazione di “Presa Diretta”,

ho sempre seguito con grande interesse le Vostre trasmissioni così come quelle di “Report” – con la quale il Dott. Iacona collaborava negli anni scorsi – considerandole come le poche voci “fuori dal coro” del panorama radiotelevisivo nazionale e, conseguentemente, le poche svincolate da conflitti d’interessi.

Purtroppo, alla luce del contenuto della trasmissione sui vaccini andata in onda domenica 10.01.2016, profondamente diversa dagli apprezzabili contenuti di “Report” sui medesimi argomenti degli anni scorsi, sono stato costretto a modificare la mia opinione. Più che una trasmissione di “inchiesta giornalistica” è stata piuttosto una vera e propria apologia di vaccini e vaccinazioni ed che i limitati interventi delle poche voci dissonanti non hanno minimamente scalfito. Chi, come il sottoscritto, prima come padre di un bambino danneggiato dalle vaccinazioni e quindi come professionista, ha passato gli ultimi dodici anni circa della propria vita a ricercare, trovare e studiare quotidianamente studi scientifici che correlassero i vaccini a tutta una serie di patologie ed è un punto di riferimento non solo nazionale sull’argomento, non poteva non rimanere sconcertato da quanto ha potuto vedere ed ascoltare nel corso della trasmissione. Naturalmente, non ho la minima intenzione di entrare nel merito di alcune considerazioni svolte nei confronti di singoli professionisti (ognuno risponde per sé stesso) ma ritengo opportuno difendere quelle idee e quelle opinioni che, contrariamente a quanto mostrato in maniera faziosa e francamente poco professionale nella trasmissione, sono il frutto di un intenso quanto professionale studio della materia sia sul piano medico-scientifico che giuridico e giornalistico.

Personalmente, ho una storia personale e professionale – sia come ex sottufficiale ed accademista di Modena dell’Arma dei Carabinieri, quindi per aver collaborato per circa sette anni con molteplici quotidiani (Il Corriere dell’Umbria, Il Giornale dell’Umbria, La Nazione, Il Messaggero etc.) ancor prima che come avvocato – che è distante anni luce da sospetti in questo senso. Molti di noi, purtroppo, hanno vissuto e continuano a vivere sulla propria pelle e soprattutto sulla pelle dei propri figli quei danni conseguenti alle vaccinazioni che lei, il conduttore e la redazione della trasmissione, fortunatamente, non conoscete ma sui quali fareste meglio ad approfondire la conoscenza per un semplice motivo: come riportato dai Centers for Desease Control and Prevention statunitensi (CDC), i casi di Autismo negli ultimi 20 anni sono passati da 1:10.000 ad 1:68 (secondo un altro studio 1:50) con una progressione stimata del 100% ogni 5 anni per cui, se la matematica non è un’opinione (almeno quella) ciò starebbe a significare che tra 25 anni (ma fossero anche 50 o 100 non cambierebbe poi molto) si supererebbe il punto di cross-over nel rapporto tra autistici e non.

E sto parlando solo di Autismo senza considerare i casi di Sudden Infant Death Syndrome (SIDS) o “morti bianche” e/o alle decine di patologie neurologiche ed autoimmuni che possono essere causate e/o scatenate dalle vaccinazioni! E’ di tutta evidenza infatti che la trasmissione è partita da una presunzione – frutto di scarsa o errata conoscenza della materia se non di altri “interessi” – e l’ha svolta: -. da una parte, facendo riferimento a dati parziali; -. dall’altra, omettendo dati assolutamente fondamentali. Essendo una persona caratterialmente e professionalmente piuttosto precisa mi sono riascoltato tutta la trasmissione alla ricerca delle inesattezze trovate.

Tralasciando l’incapacità persino di pronunciare bene i nomi in inglese, il “taglio” della trasmissione è rilevabile sin dallo sconvolgente sottotitolo del video in rete: “LA BATTAGLIA DEI VACCINI perché nel nostro paese mentre aumentano le persone che rinunciano a vaccinarsi, tornano malattie che si pensavano sconfitte per sempre”. Allo stato attuale, infatti, Non risulta siano tornate malattie che si pensavano sconfitte per sempre, soprattutto tra quelle per le quali si vaccina: quali sarebbero? Inoltre, è improprio parlare di “battaglia” perché le battaglie, come noto, si combattono quanto meno in due: nel caso della trasmissione, invece, c’è stato un solo schieramento in campo: quello acriticamente pro vaccini.

Su circa un’ora e 12 minuti di trasmissione l’unica voce “fuori dal coro” è stata quella del Dott. Eugenio Serravalle, intervistato per circa 3 minuti.  Se fosse stata una vera “battaglia” si sarebbe potuta paragonare alla “blitzkrieg” con la quale i tedeschi, con i carri armati, invasero la Polonia trovandosi di fronte la cavalleria polacca che li attaccava lancia in resta a mo’ di moderni Don Chisciotte! La superficialità della trasmissione appare chiara sin dal primo minuto, dalle prime frasi. Il Conduttore Iacona afferma: “La Ministra della Salute Lorenzin ha deciso di rendere pubblico Il primo vaccino dei suoi gemelli: questa è la Trivalente, il primo vaccino obbligatorio che si fa tra i 12 e i 15 mesi”.

Innanzitutto, il primo vaccino che viene di solito somministrato ai bambini e che astrattamente quanto illegittimamente viene definito come “obbligatorio” è l’esavalente che viene somministrato a due mesi di vita unitamente al vaccino antipneumococco Prevenar 13 contenente 13 diversi ceppi di pneumococco. In alternativa all’esavalente, vengono somministrati il vaccino DTaP (Difterite, Tetano e pertosse acellulare), quello antipolio IPV (Inactivated polio vaccine), quello anti Epatite B (Hib).

Il termine “trivalente” non significa nulla in quanto esistono più vaccini “trivalenti”: DTaP ed MMR. -. il primo (DTaP) viene somministrato a due mesi di vita (non 12) e contiene due vaccini obbligatori (Difterite e Tetano) ed uno solo raccomandato (Pertosse acellulare) per cui non può essere considerato “Obbligatorio”; -. Il secondo (MMR o MPR) viene somministrato a partire dal 13° mese di vita e contenendo tutti vaccini raccomandati (Morbillo, Parotite e Rosolia) non è certo “obbligatorio”.

Potrei continuare parlando di della “bufala” della “Immunità di gregge” o “herd Immunity” asseritamente riconducibile correlata al raggiungimento del 95% di copertura vaccinale. Il fatto che sia una “bufala” è comprovato dalla storia e da una serie di studi medico-scientifici e di notizie di stampa. Se la redazione non è stata in grado di trovare i primi, avrebbe dovuto almeno trovare le seconde. Potrei proseguire con frasi tipo quella del Direttore della USL di Rimini in merito all’incidenza del morbillo ed al fatto che “temiamo soprattutto l’encefalite perché da sempre danni irreversibili”: non è vero. Non sempre. Potrei indicare con le frasi risibili a difesa dello strapotere delle case farmaceutiche o dell’OMS che non tengono conto della storia! Potrei soffermarmi sulla frase, altrettanto ridicola e non veritiera, del Prof. Ricciardi in merito al fatto che avremmo un “Sistema efficace ed efficiente di controllo, vedi decessi vaccinazione, gli anziani hanno smesso di vaccinarsi e ci sono state centinaia di morti in più”. In Italia il servizio di farmacovigilanza passiva è pressoché inesistente come potrebbero testimoniare centinaia di famiglie che però non sono state sentite. Inoltre, considerato che ogni anni i casi di cd “influenza” si dividono in realtà in: 3% di casi di vero virus influenzale; 97% di casi di sintomi parainfluenzali, affermare che sarebbero morte centinaia di anziani per non essersi vaccinati è assolutamente falso in quanto non riscontrabile. Non penso abbiano effettuato centinaia di esami autoptici. Per non parlare poi della negazione di casi di decessi causati dalle vaccinazioni o del fatto che i vaccini sarebbero sicuri in quanto realizzati con “Tecniche di ingegneria genetica o di immunologia avanzata”: se così fosse, come si potrebbero giustificare i ritiri degli ultimi anni di lotti di vaccini motivati da sedicenti “contaminazioni” da particelle di vetro, grumi, ruggine etc.?  Potrei proseguire sottolineando, come peraltro ha fatto correttamente il Dott. Serravalle, che il caso del bambino deceduto in Catalogna, alla luce anche di quanto emerso dal racconto dei medici, ancor prima che alla difterite, va ascritto ad un caso di malasanità. Hanno parlato di una mortalità per difterite del 5% ma che in questo caso, al fine di nascondere la loro negligenza ed i loro ritardi nella diagnosi, nell’effettuazione degli esami e nelle terapie antibiotiche, il batterio sarebbe stato particolarmente aggressivo. Inoltre, la frase di Pilar Rahola (che non è una scrittrice ma una giornalista e politica catalana) “Non so se Dio esiste, ma i dottori esistono e anche i vaccini” la ritengo scorretta oltre che di cattivo gusto: soprattutto se paragonata ai termini “antivaccinisti”, “setta” etc. Se ci fosse stato un contraddittorio si sarebbe potuta citare una frase di un ben più noto scrittore (vero) e drammaturgo, George Bernard Shaw: “La maggior parte di noi nasce con l’aiuto del medico e muore allo stesso modo”.

Potrei proseguire ancora sottolineando la superficialità e negligenza di frasi come quelle pronunciate da Laiza Boschin: “sulle presunte sostanze tossiche usate come conservanti all’interno dei vaccini, diciamo che il mercurio non c’è più da anni, si usano i Sali di alluminio e comunque sia sul mercurio che sui Sali di alluminio ci sono decine e decine di pubblicazioni scientifiche che hanno stabilito che non hanno nessun effetto collaterale”. Considerato che esistono decine di studi scientifici, pubblicati su Pubmed come sulle più prestigiose riviste scientifiche, che affermano l’esatto contrario sarei curioso di sapere perché non sono stati trovati.

Tutti coloro – parenti, amici, insegnati, assistenti etc. – che hanno avuto modo di conoscere mio figlio subito dopo la vaccinazione MMR Morupar del 2004 e che lo vedono oggi possono testimoniarlo. Con questo non voglio dire che il “protocollo” del Dott. Montinari sia la panacea di tutti i mali ma che: l’esistenza della cd enterocolite autistica è comprovata da decine di studi; la validità della dieta senza glutine e caseina è altrettanto comprovata. Per quanto riguarda poi i vari approcci – omeopatici, omotossicologici, chelanti, etc. – non esistendo una sola forma di Autismo ma tanti Autismi, avendo un’eziologia varia, colpendo diverse parti dell’organismo ed in misura diversa e, soprattutto, essendo un soggetto diverso dall’altro, non potrà mai esistere un solo protocollo valido per tutti ma dovranno essere comunque testati su ogni singolo individuo.

Ma mi rendo conto che queste sono nozioni e considerazioni “difficili” da comprendere anche per medici e neuropsichiatri: figuriamoci per dei neofiti. Che dire poi della pubblicità gratuita fatta al Dott. Salvo Di Grazia ed al suo libro? Non è stato specificato che il Dott. Di Grazia è specializzato in ginecologia e, soprattutto, non sono stati mostrati i tanti libri pubblicati in questi anni su scandali farmaceutici, conflitti d’interessi etc..

Potrei continuare raccontandovi per filo e per segno la vicenda del Dott. Andrew Wakefield (non in maniera sommaria e parziale come emersa dal relativo servizio), di come l’Autismo in Giappone “lievemente aumentato” dove hanno sospeso le vaccinazioni, così come affermato dal medico intervistato, a fronte di quello spaventosamente aumentato con progressione geometrica nei paesi occidentali è forse la riprova di come in realtà ci possa essere un collegamento, etc….

Vorrei quindi sottolineare che, a dispetto di quanto mostrato in trasmissione:

-. La cosa più grave è che nella trasmissione, persino gli specialisti, hanno continuato a parlare di Autismo (ovvero di una sindrome, cioè di un insieme di sintomi) anziché parlare delle patologie a monte. In buona sostanza: si parla di cose senza conoscerle o facendo finta di non conoscerle;

-. Si è affermato che l’Autismo sarebbe “genetico” mentre ad oggi, nonostante le centinaia di studi ed i milioni di euro e/o dollari spesi, non ve n’è alcuno che affermi questo. Anche perché sarebbe impossibile che fosse così sia perché l’Autismo, in quanto sindrome, ha necessariamente un’eziologia multipla (può essere causato da varie cause diverse), è multifattoriale (colpisce, in misura diversa e non sempre corrispondente, varie parti dell’organismo tra le quali soprattutto il sistema nervoso, quello immunitario e l’apparato gastrointestinale) e, come noto a qualsivoglia “genetista”, nessuna problematica genetica può dare luogo ad una progressione come quella avuta dall’Autismo negli ultimi 20 anni.

-. Si è affermato che il Thimerosal non sarebbe più contenuto nei vaccini ma ciò, alla luce dei dati e degli studi scientifici, non è del tutto vero e comunque, sempre alla luce degli studi scientifici esistenti e della Convenzione di Minamata, è assolutamente pacifico che il Thimerosal è un potente neurotossico;

-. Si è affermato che l’Alluminio contenuto nei vaccini non sarebbe dannoso ma ci sono tutta una serie di studi che dicono l’esatto contrario. Inoltre, guarda caso, nei mesi scorsi, durante una trasmissione di “Report” che parlava del caffè un ricercatore ha affermato la dannosità dell’alluminio che può essere ingerito attraverso il suo distacco dalle caffettiere “moka” oppure dalle cialde delle macchinette espresso per cui p strano che solo quello contenuto nei vaccini non sia dannoso;

-. Si è omesso di parlare della dannosità di altri componenti come la Formaldeide, lo Squalene, Gelatine etc.. In particolare, si è omesso di parlare dello scandalo della Formaldeide, riconosciuta da tempo come cancerogena, per la quale il ritiro inizialmente previsto per il 01.04.2015 è poi slittato al 01.01.2016. E chi l’ha assunta prima? E chi l’ha assunta in quest’ultimo periodo?

-. Si è omesso di parlare della potenziale dannosità del DNA recombinante;

-. Si è omesso di parlare della potenziale dannosità di sostanze come antibiotici, uova o altre sostanze che possono dare luogo ad allergie ed intolleranze, soprattutto in soggetti predisposti (che però non si sa essere tali);

-. Si è parlato dell’unico caso di difterite in Europa (Spagna) negli ultimi anni come fossimo di fronte ad un’epidemia; -. Si è parlato di un possibile ritorno della polio importata dagli extracomunitari dimenticando che però ad oggi, nonostante gli immigrati, l’ultimo caso in Europa è del 1992 (in Italia del 1988).

-. Si è omesso di parlare di come le notizie sul ritorno della polio in Israele nel 2014 ed in Siria nel 2015 siano state puro “terrorismo” e “disinformazione” stante che non hanno trovato riscontro nei dati ufficiali dell’OMS;

-. Si è omesso di parlare dei dati ufficiali dell’OMS relativi alla polio selvaggia ed endemica nel mondo limitata a pochi casi in Afghanistan e Pakistan rispetto ai casi di polio da vaccino negli stessi paesi ed in decine di altri;

-. Si sono mostrati gli innegabili benefici delle vaccinazioni in Africa come se fossimo nelle medesime condizioni igienico-sanitarie ed alimentari;

-. Si è mostrato come certo il decesso per polmonite conseguente a morbillo di un ragazzo 25enne in Inghilterra dimenticando che: a) se avessimo usato lo stesso dato per provare il decesso di un ragazzo per una polmonite come conseguenza del morbillo causato dalla vaccinazione antimorbillo, ci avrebbero riso dietro; b) la valutazione del dato e quindi della causa del decesso è assolutamente opinabile;

-. Si è omesso di parlare di piani vaccinali approvati da una maggioranza di soggetti in palese conflitti d’interessi;

-. Si è omesso di parlare di un’informazione medico-scientifica nelle mani delle case farmaceutiche che non solo finanziano e controllano l’80% delle pubblicazioni scientifiche ma sponsorizzano le società mediche, convegni e corsi, realizzano e distribuiscono poster (compresi quelli che facevano bella mostra nelle stanze degli uffici vaccinali in Africa che recavano il logo GSK), brochure, opuscoli etc.;

-. Si è parlato per l’ennesima volta della vicenda Wakefield senza aver approfondito: a) cosa diceva il suo studio del 1998 pubblicato su Lancet; b) i motivi del suo ritiro; c) perché Wakefield, considerato un luminare in gastroenterologia, stranamente, è considerato una sorta di “ciarlatano” solo in ambito vaccini e vaccinazioni; d) perché, altrettanto stranamente, un “ciarlatano” viene retribuito a peso d’oro per i suoi studi in paesi come Canada e Stati Uniti, poco inclini (a differenza dell’Italia) a dare asilo a persone considerate di dubbia moralità (figurarci a pagarle); e) perché il prof. Thorsen, autore di uno studio che doveva sconfessare la teoria della dannosità del Thimerosal, a differenza di Wakefield è oggi ricercato negli USA; f) perché lo studio di Thorsen, sconfessato da altri studiosi, non è mai stato ritirato;

-. Si è omesso di parlare della testimonianza resa dal dott. William Thompson – whistblower – per decenni ricercatore senior presso i CDC e coautore di alcuni studi scientifici, in merito a come i CDC, soprattutto sotto la direzione della Presidente Julie Geberding (successivamente – guarda caso – divenuta presidente della divisione vaccini di Merck), abbiano sistematicamente occultato e/o alterato gli studi scientifici tendenti ad avvalorare le teorie della correlazione tra vaccinazioni ed autismo; ivi compreso uno studio al quale aveva partecipato lo stesso Dott. Thompson;

-. Si è omesso di parlare dell’interrogazione parlamentare USA del deputato Bill Posey in merito agli scandali che hanno colpito i CDC;

-. Si è omesso di parlare delle tabelle del Vaccine Adverse Event Reporting System (VAERS) statunitense sia relative ai danni da vaccino che ai tempi di latenza tra la somministrazione e l’emersione dei primi sintomi;

-. Si è omesso di parlare delle pronunce della US Court of Federal Claims statunitense, cd “vaccine court”, tribunale speciale che indennizza i danneggiati dalle vaccinazioni;

-. Si è omesso di parlare delle condanne milionarie inflitte dai tribunali statunitensi alle case farmaceutiche per corruzione e/o per aver arrecato danni, fornite informazioni false etc.;

-. Si è parlato della sentenza del Tribunale di Rimini sulla correlazione tra Autismo e vaccinazione MMR che è stata ribaltata dalla Corte d’Appello di Bologna ma non si è fatto alcun riferimento alle altre sentenze, precedenti e successive, che hanno riconosciuto la correlazione tra patologie neurologiche ed autoimmuni e che sono divenute definitive;

-. Si è arrivati fino a Miami per verificare i rapporti di un medico con una struttura ospedaliera locale ma non si è arrivati fino a Roma per chiedere al Ministero di fornire i dati sui casi di patologie neurologiche ed autoimmuni riconosciute dalle CMO e/o dal Ministero come dipendenti dalle vaccinazioni;

-. Si è omesso di affrontare l’argomento dei molteplici conflitti d’interessi che colpiscono la maggioranza dei componenti la commissione che ha approvato il piano vaccini così come noto a tutti da tempo ed evidenziato anche da recenti inchieste giornalistiche. Piano vaccini che, vale la pena ricordarlo, ha visto aumentare da 300 a 620 milioni di euro la spesa annuale programmata; -. Si è omesso di parlare dei molteplici scandali che hanno colpito negli ultimi anni l’AIFA così come Ministero della Salute, ISS etc.; -. Si è omesso di parlare dei molteplici ritiri di vaccini e/o di lotti di essi negli ultimi anni e di come l’AIFA abbia dimostrato di essere assolutamente inefficiente avendo provveduto sistematicamente dopo aver ricevuto comunicazioni da parte delle case farmaceutiche senza che sia mai stato frutto di propri accertamenti (controllore=controllato)

-. Si è omesso di parlare degli scandalosi contratti sottoscritti dal Ministero della Salute per la fornitura dei vaccini a partire da quello per la finta pandemia H1N1; -. Si è omesso di parlare della mancanza di seri provvedimenti nei confronti delle case farmaceutiche che per mesi o anni hanno omesso o ritardato di fornire dati in merito a contaminazioni dei vaccini; -. Si è omesso di parlare della mancanza di qualsivoglia evidenza scientifica in ordine all’efficienza dei vaccini antinfluenzali;

-. Si è omesso di parlare del ritiro, nell’aprile 2015 e quindi a stagione finita, del vaccino antinfluenzale in quanto “inefficace” dopo che dall’ottobre 2014 i dati sulla sua inefficacia erano noti dagli USA ma nonostante ciò è stato acquistato lo stesso e ne è stata promossa la vaccinazione;

-. Si è omesso di parlare del perché, guarda caso, tutti i Paesi democraticamente più evoluti del nostro e nei quali si ha un migliore welfare come i paesi anglosassoni e quelli scandinavi, non hanno vaccinazioni obbligatorie.

I soli Paesi ad avere vaccinazioni obbligatorie sono: Italia (4); Francia (4 ma non coincidenti); Grecia e Portogallo (3) e Belgio (1, polio).

-. Si è omesso di parlare del perché il 90-95% dei medici invitano i propri pazienti a vaccinare i figli ma, guarda caso, la categoria che vaccina di meno i propri figli è proprio quella dei medici che non raggiungerebbe il 40%;

-. Si è omesso di parlare del perché il 90-95% dei medici invitano i propri pazienti a vaccinare tutti i familiari contro l’influenza ma loro non raggiungono di solito il 10% (quest’anno il 6%);

-. Si è omesso di parlare del perché non siano più reperibili vaccini singoli ma solo coniugati alla luce del fatto che: a) sono potenzialmente più pericolosi; b) non c’è alcuna motivazione medico-scientifica, anzi; c) sono più costosi; -. Si è omesso di parlare del perché non vengano effettuati esami prevaccinali; -. Si è omesso di parlare del perché non vengano più acquistati vaccini singoli costringendo le persone, senza nemmeno fornire le necessarie informazioni, ad effettuare più vaccini insieme;

-. Si è omesso di parlare del perché, successivamente alle vaccinazioni, non vengano mai effettuati esami ematici dei titoli anticorpali per verificare l’intervenuta immunizzazione;

-. Si è omesso di parlare dei risultati ai quali è pervenuta la commissione parlamentare “Costa” in ordine alla correlazione tra una serie di patologie autoimmuni tra i militari e le vaccinazioni e del perché, se è vero per i militari, non dovrebbe esserlo anche per i bambini;

-. Si è omesso…tutto.

Ed i dati non omessi erano quasi tutti errati. La trasmissione e chi l’ha realizzata è stata palesemente lo strumento attraverso il quale la scienza cd “ufficiale” ha proposto l’ennesimo cliché di “disinformazione istituzionale”.

Un programma operativo del quale hanno discusso diffusamente nel corso di un convegno tenutosi a Fano il 02.10.2015 dal titolo “La rivoluzione della comunicazione per le vaccinazioni” nel corso del quale, grazie alla sponsorizzazione di case farmaceutiche quali GlaxoSmithKline, Pfizer, Novartis e Sanofi Pasteur, una serie di rappresentanti di società mediche (alcuni dei quali in palese conflitto d’interessi) hanno parlato di strategie generali di comunicazione, di comunicazione attraverso i media, di scienza della comunicazione per le vaccinazioni, di come parlare di vaccini e vaccinazioni e di ricerca di alleanze per il futuro. Le allego copia della brochure. Considerato che tra i relatori c’era anche il Dott. Salvo di Grazia intervistato nel corso della trasmissione, direi che – grazie a trasmissioni come la vostra – stanno riuscendo appieno a raggiungere i loro obiettivi.

Personalmente, non sono contrario ai vaccini ma solo a questi piani vaccinali in quanto prevedono: -. vaccinazioni troppo precoci; -. troppi vaccini; -. Vaccini coniugati; -. Alcuni vaccini assolutamente inutili; -. Altri vaccini privi di efficacia; Soprattutto, non prevedono: -. Esami prevaccinali; -. Esami post-vaccinali, etc…

In tutti questi anni,nonostante i tantissimi convegni,personalmente, non ho mai detto a nessuno di non vaccinare il proprio figlio perché è una scelta personalissima che nessuno deve delegare agli altri: nemmeno rifugiandosi dietro al: “così fanno tutti”.

Proprio per questo motivo, una volta fatto questo la mia coscienza è a posto e non mi interessa neppure sapere se la gente vaccinerà o meno i propri figli. Io e le centinaia, anzi migliaia, di famiglie che hanno visto un figlio o un altro parente danneggiato non abbiamo più nulla da perdere: abbiamo già dato. Sono gli altri a doversi preoccupare. Per questo motivo, in ogni caso, la nostra battaglia l’abbiamo già vinta.

Probabilmente, questa mia lettera-fiume non avrà alcun riscontro. Spero solo possa scuotere la sua coscienza e quella del conduttore e dei giornalisti della redazione in modo tale da spronarvi a dare analogo spazio anche a chi , come me ed altri professionisti e genitori, non siamo “antivaccinisti” ma solo persone che vogliono informare e raccontare la loro “Verità”.

Distinti saluti AURET Il Presidente Avv. Roberto Mastalia

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Morti materne e la task force del Ministero sugli ultimi accadimenti

Articolo del Quotidiano Sanità

http://www.quotidianosanita.it/piemonte/articolo.php?articolo_id=35181

Morti materne. La task force del Ministero sui casi di Torino, Brescia, Verona e Bassano del Grappa: “Emerse diverse criticità cliniche e organizzative”. Il Sant’Anna “quasi” assolto

Presentata la relazione preliminare. In alcuni casi rilevati anche problemi di comunicazione struttura-familiari e nella gestione dell’emergenza sul piano comunicativo non adeguata. Sul primo caso di morte durante il parto, quello occorso nella notte tra il 26 e il 27 dicembre scorso a Torino, gli ispettori del ministero sottolineano che non sono emersi al momento “elementi di inappropriatezza”. Ma anche qui ravvisate alcuni fattori da migliorare nel percorso assistenziale.

12 GEN – Criticità clinico-organizzative, problemi di comunicazione struttura-familiari e gestione dell’emergenza sul piano comunicativo non adeguata. Queste alcune delle criticità rilevate dalla task force istituita presso il Ministero della Salute, chiamata a verificare eventuali criticità di carattere organizzativo e clinico in caso di eventi avversi negli ospedali italiani, che ha depositato le relazioni preliminari scaturite dalle ispezioni presso l’Ospedale S. Anna di Torino, gli Spedali Civili di Brescia, l’Ospedale G. Fracastoro di San Bonifacio (Verona) e l’Ospedale San Bassiano di Bassano del Grappa.

Le osservazioni e valutazioni preliminari sono state effettuate in base all’analisi della documentazione immediatamente disponibile, alle testimonianze raccolte dal personale medico e dai racconti dei familiari delle persone decedute.

Al S. Anna di Torino,  la gestione del caso della signora Angela Nesta e della piccola Elisa non sembra presentare, allo stato attuale delle conoscenze, elementi di inappropriatezza, relativamente alla gestione della complicanza, repentinamente occorsa, e che ha portato al decesso della signora e della neonata: pare infatti siano stati attuati tutti gli accertamenti necessari e tutte le manovre di emergenza sia per la rianimazione materna, sia neonatale. La relazione degli ispettori sottolinea comunque la necessità che siano resi disponibili protocolli diagnostico terapeutici assistenziali (PDTA) per la selezione delle donne da avviare al parto indotto e per la gestione  delle donne con agitazione psico-motoria in pre-partum. Un ulteriore aspetto da considerare – scrivono nella relazione – è l’integrazione tra l’ospedale ed il territorio per la gestione delle donne con indice di massa corporea elevato e con significativo aumento di peso in gravidanza: pertanto, è necessario che siano elaborati specifici PDTA che devono essere condivisi tra Ospedale e consultorio, per la definizione e gestione delle situazioni di rischio.

In merito al decesso della signora Giovanna Lazzari, all’ottavo mese di gravidanza, morta giovedì 31 dicembre nel Presidio Ospedaliero Spedali Civili di Brescia,  l’esame della documentazione clinica resa immediatamente disponibile, ha mostrato un certo disallineamento rispetto ai colloqui intercorsi con il personale dell’ospedale coinvolto nei fatti ed alla prima relazione sintetica (fornita dalla Direzione aziendale), e ha fatto emergere alcuni aspetti di criticità sia di carattere organizzativo, sia clinico. La comunicazione con i parenti, con i mezzi di informazione e tra i professionisti richiede azioni correttive, anche in base a quanto previsto dalle Linee guida del 2011 per gestire e comunicare gli eventi avversi in sanità. Dal punto di vista organizzativo, in considerazione del fatto che il processo assistenziale travaglio/parto/nascita, anche in situazioni fisiologiche, è tempo dipendente, è necessario predisporre e diffondere procedure che permettano una chiara definizione del percorso assistenziale e delle responsabilità ad esso connesso. E’ emersa inoltre la necessità di migliorare la valutazione delle condizioni di rischio potenzialmente presenti in gravidanza e al momento del ricovero, con particolare riferimento alla problematica delle infezioni, nonché la necessità dell’aderenza a linee guida sul trattamento della sepsi, trattandosi di patologia ad elevata letalità e le cui probabilità di sopravvivenza sono anche tempo-dipendenti.

In merito al caso di Marta Lazzarin, la donna deceduta il 29 dicembre all’ospedale San Bassiano di Bassano del Grappa, giunta alla ventisettesima settimana (settimo mese) della sua prima gravidanza, la gestione dell’emergenza, su un piano comunicativo, non è stata adeguata, creando forse delle aspettative nei familiari sull’esito delle cure. Da sottolineare la non adeguata gestione del dolore. Da un punto di vista clinico, è emersa la necessità di aumentare negli operatori l’aderenza alle procedure relative alle condizioni di rischio che possono essere presenti in gravidanza, con particolare riferimento alla problematica delle infezioni. In particolare, la sepsi in gravidanza è una patologia ad elevata letalità e le cui probabilità di sopravvivenza sono tempo-dipendenti, per cui sono necessari identificazione precoce e monitoraggio continuo del quadro clinico; la letalità della patologia, anche a seguito di una corretta gestione terapeutica, rimane elevata. Peraltro è stata somministrata terapia antibiotica iniziale appropriata al quadro di infezione sospettato.

In merito al caso della signora Anna Massignan, sulla base della documentazione resa immediatamente disponibile e dei colloqui intercorsi con il personale dell’Ospedale G. Fracastoro di San Bonifacio, Azienda ULLSS N.20 di Verona coinvolto nei fatti, nonché dalla Epicrisi (fornita dal Direttore della UOC di Ginecologia ed Ostetricia),  analizzando a ritroso l’evento occorso, emergono alcuni aspetti di carattere organizzativo e clinico. Dal punto di vista organizzativo, in considerazione del fatto che il processo assistenziale travaglio/parto/nascita, anche in  situazioni fisiologiche, è tempo dipendente, è necessario predisporre e diffondere procedure che permettano una chiara definizione del percorso assistenziale e delle responsabilità ad esso connesso.
Da un punto di vista clinico, è emersa la necessità di predisporre e diffondere procedure che permettano la valutazione delle condizioni di rischio potenzialmente presenti in gravidanza e al momento del ricovero, con particolare riferimento alla problematica delle infezioni e della sepsi: infatti, trattandosi di patologia ad elevata letalità e le cui probabilità di sopravvivenza sono anche tempo-dipendenti, sono necessari identificazione precoce e monitoraggio continuo del quadro clinico, anche se l’esito positivo non è scontato.
Le procedure e i protocolli presenti nel Punto Nascita vanno adattati alle condizioni cliniche: sotto questo profilo, la scelta del momento in cui effettuare il TC è cruciale al fine della sopravvivenza materno-fetale.

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COMMISSIONE AFFARI SOCIALI – Iniziative in materia di vaccinazioni, audizioni di esperti e associazioni

Lunedì 9 Novembre 2015 ore 14:30

COMMISSIONE AFFARI SOCIALI – Iniziative in materia di vaccinazioni, audizioni di esperti e associazioni

 

http://webtv.camera.it/evento/8583

web radio

La Commissione Affari sociali, presso l’Aula della Commissione Trasporti, nell’ambito della discussione della risoluzione 7-00792 D’Incecco:

Iniziative in materia di vaccinazioni, ha svolto le audizioni informali:
Ore 14.30     Associazione di studi e informazione sulla salute
Ore 15.10     Federazione italiana medici pediatri
Ore 15.40     Associazione VaccinarSi
Ore 15.50     Dott. Roberto Gava, medico chirurgo presso l’Ospedale civile di Castelfranco Veneto
Ore 16.10     Prof. Leonardo Palombi, direttore del dipartimento di biomedicina e prevenzione presso l’Università di Tor Vergata
Ore 16.30     Comitato nazionale di bioetica
Ore 16.50     Coordinamento del Movimento italiano per la libertà di vaccinazione
Ore 17.10     Emergency
Ore 17.40     Cittadinanzattiva-Tribunale per i diritti del malato

 

Considerazioni post relazioni in commissione parlamentare

https://www.facebook.com/video.php?v=937283919642132

https://www.facebook.com/video.php?v=937487112955146

serravalle1gava1

 

Ricordate invece la Proposta di Legge di Crimì?

Vaccinazioni. Crimì (Pd) presenta proposta di legge: “Bambini a scuola solo se vaccinati”

  • http://www.quotidianosanita.it/governo-e-parlamento/articolo.php?articolo_id=32245

crimì

Correlati

PROPOSTA DI LEGGE D’INIZIATIVA DEI DEPUTATI CRIMÌ, STELLA BIANCHI, COVA, COSCIA, SBROLLINI, GINATO, DALLAI, COPPOLA, D’OTTAVIO, SENALDI, ERMINI, MINNUCCI, BONOMO, LODOLINI, GIACOBBE, SALVATORE PICCOLO, ARLOTTI, LAVAGNO, LATTUCA, IORI, NACCARATO, CAMANI, NARDUOLO, MARCHI, ZARDINI, VENITTELLI, CENSORE, ZAN, MOSCATT, BRUNO BOSSIO, COVELLO, CRIVELLARI, CULOTTA, CURRÒ, DE MENECH, MARCO DI MAIO, FAMIGLIETTI, FANUCCI, CINZIA MARIA FONTANA, GADDA, GIUSEPPE GUERINI, MALPEZZI, MARANTELLI, MORETTO, PARRINI, GIUDITTA PINI, RIBAUDO, RICHETTI, ROSTELLATO, ROTTA, SIMONI, TULLO, VAZIO, ZOGGIA

Disposizioni in materia di vaccinazioni obbligatorie

PROPOSTA DI LEGGE __

ART. 1. 1. Annualmente il Ministero della salute, di concerto con le regioni, promuove una campagna nazionale di sensibilizzazione per contrastare la disinformazione e per diffondere una corretta informazione sull’importanza delle vaccinazioni ai fini della tutela della salute pubblica.

ART. 2. 1. La vaccinazione contro il morbillo e la vaccinazione contro la pertosse sono obbligatorie a partire dal primo anno di età.

2. Sono esclusi dall’obbligo delle vaccinazioni di cui al comma 1 i soggetti per i quali il medico pediatra di libera scelta dichiara l’esenzione con apposito certificato.

3. Le spese relative alla preparazione e alla somministrazione dei vaccini di cui al comma 1 sono poste a carico del bilancio dello Stato. ART.

3. 1. La mancata presentazione della certificazione o della dichiarazione sostitutiva relativa alle vaccinazioni o alle rivaccinazioni obbligatorie comporta il rifiuto di ammissione dell’alunno alla scuola dell’obbligo o agli esami,

2. Entro un mese dalla data di entrata in vigore della presente legge, il Governo provvede a modificare il comma 2, dell’articolo 47 del regolamento di cui al decreto del Presidente della Repubblica 22 dicembre 1967, n. 1518, al fine di adeguarlo a quanto disposto dal comma 1 del presente articolo.

  • http://www.camera.it/_dati/leg17/lavori/stampati/pdf/17PDL0034880.pdf

Vaccini: i medici restino liberi di scegliere cosa prescrivere

È stata pubblicata oggi una lettera aperta di oltre 50 medici che scrivono al Presidente dell’Istituto Superiore di Sanità in difesa della libertà vaccinale e genitoriale, perché credono che questo diritto non possa essere negato per alcun motivo.

Il Prof. Ricciardi, Presidente dell’Istituto Superiore di Sanità, durante la trasmissione radiofonica Life ha affermato che in Italia i vaccini pediatrici sono sicuri perché “su 19 milioni di vaccinazioni ci sono stati solo 5 casi di reazioni gravi, peraltro non mortali”. Probabilmente lui si riferisce alla reazione anafilattica che compare con una frequenza di un caso ogni milione di inoculazioni, ma questa è solo una parte della verità, perché dimentica tutte le altre reazioni avverse che, pur essendo nettamente sottostimate(come la letteratura scientifica riconosce), ammontano a migliaia di rilievi all’anno.

Nelle sue relazioni pubbliche che pretendono di imporre la pratica vaccinale pediatrica, il Professore dimentica chela vaccinovigilanza in Italia è molto carente e che anche quando un bambino ha reazioni gravi temporalmente connesse con la vaccinazione, molto difficilmente viene compilata la scheda di sospetta reazione avversa inficiando tutti i nostri ragionamenti a posteriori sulla pericolosità delle vaccinazioni.

Infatti, basta consultare la banca-dati del Vaers americano, ma anche le centinaia di segnalazioni spontanee che giungono annualmente a Canale Verde (programma della Regione Veneto di sorveglianza degli avventi avversi) e pure le 300 segnalazioni che in pochi mesi noi abbiamo ricevuto con il nostro “Censimento dei danni da vaccino” (sottolineo che le segnalazioni che noi abbiamo ricevuto, e che sono disponibili per la consultazione, avevano la caratteristica di essere quasi tutte gravi e nel 95% dei casi non erano state segnalate agli organi di farmacovigilanza!).

Far leva poi sul recente pietoso caso di decesso per pertosse neonatale di questi giorni e lasciar intendere che se tutti i bambini fossero vaccinati quella bambina non sarebbe morta e non ci sarebbero casi di pertosse nei neonati in età pre-vaccinale, significa anche qui fare disinformazione e non dire tutta la verità. Infatti, la prima causa di relativo fallimento della vaccinazione antipertossica risiede nella ridotta durata dell’immunità evocata dal vaccino.

A prova di ciò, il 4 maggio 2015 Acosta et al. del Cdc statunitense hanno affermato che: “La protezione da vaccino anti-difterite-tetano-pertosse diminuisce entro 2-4 anni. La mancanza di protezione a lungo termine dopo la vaccinazione ha probabilmente contribuito all’aumento della pertosse tra gli adolescenti”. Quindi, è ovvio che l’immunità evocata dalla pratica vaccinale svanisce abbastanza rapidamente fino al punto da rendere gli adolescenti suscettibili alla malattia.

Inoltre, non va dimenticato che la pressione selettiva esercitata dalla vaccinazione ha spinto i germi della pertosse a privarsi della pertactinae ha consentito la diffusione dei ceppi pertactina-negativi (Prn-) che ora dominano la scena mondiale e diffondono la malattia nella comunità d’appartenenza. Per ragioni che non conosciamo, questi ceppi batterici trovano i loro ospiti privilegiati nei giovani vaccinati, nei quali si replicano e producono la malattia.

Recentemente, Riolo and Rohani sostengono che un richiamo vaccinale (booster) non è adatto a tutti e che pertanto la profilassi vaccinale deve essere personalizzata dato che ci sono due ostacoli da superare: il sistema immunitario del soggetto e la strategia di sopravvivenza del germe sotto la pressione selettiva determinata dal programma vaccinale.

In conclusione, l’opinione di molti medici è che, se vogliamo costruire una Medicina presente e futura veramente Moderna e che lavori per il bene della popolazione, dobbiamo puntare prevalentemente sulla personalizzazione di qualsiasi trattamento. Non possono quindi esistere vaccinazioni di massa imposte per legge (pratica infatti esclusa da quasi tutti i Paesi europei più avanzati), ma dobbiamo diffondere una prevenzione primariabasata su una corretta igiene di vita che potenzi le difese aspecifiche dei bambini e aiuti il loro sistema immunitario a proteggerli non contro una decina di germi ma contro tutte le infezioni.

Oggi abbiamo le conoscenze per fare questo. I vaccini invece, come qualsiasi altro farmaco, vanno usati ad hoc nel numero, nei tempi e nelle condizioni in cui si ritenga necessario intervenire in base al singolo caso, scelta che deve essere fatta solo dal curante.

Infine, proprio per promuovere la medicina personalizzata, va salvaguardata in tutti i casi la libertà di scelta terapeutica del medico, che conosce il suo paziente e sa quando e come intervenire per proteggerlo e curarlo.

Noi Medici clinici, che lavoriamo tutti i giorni sul campo accanto al malato, rifiutiamo qualsiasi coercizione che limiti e incaselli la nostra libertà di cura. Allo stesso modo non possiamo accettare che in assenza di una emergenza sanitaria venga limitata la libertà di scelta terapeutica da parte dei genitori e che il diritto all’istruzione sancito dalla nostra Costituzione venga condizionato da una imposizione terapeutica.

In caso contrario sarebbe una vera dittatura sanitaria.

  • http://www.ilfattoquotidiano.it/2015/10/20/vaccini-i-medici-restino-liberi-di-scegliere-cosa-prescrivere/2144144/
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Vaccini e patologie autoimmuni: Il consenso informato e le correlazioni omesse

Vaccini e patologie autoimmuni: il CONSENSO INFORMATO negato e omesso.

 

domandarsi

Riportati di seguito degli astratti e le osservazioni che ne derivano.

  • Dopo la lettura delle documentazioni medico- scientifiche precedenti, relative alla non correlazione tra il calo dei tassi di mortalità e l’iniziazione della pratica vaccinale,forse è il caso di fare qualche osservazione in merito.

Astratto da PubMed

  • fonte http://www.ncbi.nlm.nih.gov//pubmed/25277820

“Le Vaccinazioni sono state utilizzate come strumento essenziale nella lotta contro le malattie infettive, riuscendo a migliorare la salute pubblica.

Tuttavia, gli effetti avversi, tra cui le condizioni autoimmuni possono verificarsi a seguito di vaccinazioni :

  • sindrome autoimmune / infiammatoria indotta da coadiuvanti – sindrome di ASIA.

Si conviene al pensiero che l’autoimmunità potrebbe essere innescata o “migliorata” grazie alle sostanze presenti e contenute nei vaccini.

“Fortunatamente” la correlazione tra vaccinazione e la patologia ASIA è rara. Eppure, definendo i soggetti a rischio si può limitare ulteriormente il numero degli individui  che abbiano sviluppato l’ASIA dopo vaccinazione.

***In questa prospettiva abbiamo definito quattro gruppi di individui che potrebbero essere suscettibili e quindi predisposti nello sviluppare questa patologia dopo la vaccinazione:

.i pazienti con precedente post-vaccinazione fenomeni autoimmuni;

.i pazienti con una storia clinica di autoimmunità;

.i pazienti con una storia di reazioni allergiche;

.le persone che sono inclini a sviluppare autoimmunità (con una storia familiare di malattie autoimmuni, portatori asintomatici di autoanticorpi, che trasportano determinate profili genetici, ecc)”.


 

***Osservazioni in merito***

Ricordiamo innanzitutto che il “MITO delle vaccinazioni” si basa su una teoria.

I fatti confermati e supportati da dati,grafici e tabelle mostrano esattamente l’opposto.

Il calo dei tassi di mortalità era in atto PRIMA dell’entrata e iniziazione della pratica vaccinale.

Il problema di queste affermazioni è che non sono supportate da prove. Quando guardiamo i dati effettivi, vediamo altro. Benché molte persone siano morte a causa della pertosse nella prima parte del 1900, dal momento dell’introduzione del vaccino, il tasso di morte negli Stati Uniti è diminuito di oltre il 90 per cento. Utilizzando la fonte che è stata il riferimento per affermare tutto questo sul giornale Pediatrics, vediamo che il calo delle morti dalla vetta è stato di circa il 92 per cento prima dell’introduzione del vaccino DTP ad esempio.

L’Inghilterra iniziò con il mantenere le statistiche nel 1838 (62 anni prima erano state riunite le statistiche ufficiali statunitensi). Guardando questi dati, possiamo notare, che il tasso di mortalità per le malattie infettive era alto nel corso del 1800 ed è diminuito dalla metà del 1800 alla metà del 1900 arrivando quasi a zero. Guardando i dati di mortalità per pertosse in Inghilterra, i decessi sono diminuiti di oltre il 99% prima di qualsiasi vaccino,un altro esempio.

Nel caso del morbillo, vediamo una riduzione del tasso di mortalità di quasi il 100 %..

I tassi di mortalità sono diminuiti prima della vaccinazione. Nel caso della scarlattina e di altre malattie infettive, i decessi sono diminuiti quasi a zero, senza alcuna vaccinazione su larga scala..

Purtroppo, queste credenze errate, hanno da sempre portato a fidarsi della vaccinazione, credendo a tutto ciò che ci viene da sempre propinato,non chiedendo e non visionando mai dati,grafici o tabelle come queste.

Da sempre si crede nella virtù della vaccinazione,la quale ha debellato le malattie,senza riflettere su altri fattori,che in realtà hanno causato la mortalità a diminuire.

Questi fattori sono l’igiene, i servizi igienico-sanitari, la nutrizione, il diritto del lavoro,l’ elettricità, la clorazione, la refrigerazione, la pastorizzazione, e molti altri aspetti che oggi generalmente diamo per scontati come parte della vita moderna.

Il miglioramento del tasso della mortalità aveva molto poco a che fare con la medicina.

  •  “In generale, le misure mediche (sia chemioterapici e profilattici) sembrano aver contribuito poco al calo generale della mortalità negli Stati Uniti dal 1900 circa-avendo in molti casi stati introdotti diversi decenni dopo un netto calo si era già messo in e non avere influenza rilevabile nella maggior parte dei casi. Più in particolare, con riferimento a questi cinque requisiti (influenza, polmonite, difterite, pertosse, la poliomielite e) per i quali il calo della mortalità appare sostanziale dopo il punto di intervento e sul presupposto improbabile che tutto questo calo è attribuibile alla intervento. . . si stima che al massimo 3,5 per cento del declino totale della mortalità dal 1900 potrebbe essere attribuita a misure mediche introdotte per le malattie considerate qui. “ [5]…

 


Entrando quindi nei particolari, si evince e si dimostra che il tasso di incidenza e di morte di molte malattie infettive, è diminuito radicalmente nel e dal momento in cui si registrava un miglioramento delle condizioni, igienico-sanitarie, abitative, alimentari e delle procedure di isolamento.

Conosciamo di gran lunga l’operato del dietro le quinte e quello che la medicina ufficiale asserisce,non solo nel campo delle vaccinazioni,ma a 360°; in questa tematica ovviamente è la vaccinazione ritenuta interamente responsabile della scomparsa delle malattie.

  • A parte questo,leggendo l’astratto con fonte PubMed, vorremmo fare una riflessione che ancora una volta riguarda il CONSENSO INFORMATO.

medico


La maggior parte dei genitori,recandosi negli studi medici assieme ai propri figli, non riceve quasi mai una CORRETTA INFORMAZIONE. Molte sono le domande che non vengono poste. Molti sono i quesiti su cui i pediatri non si soffermano (tralasciamo il “volutamente o meno”).

  • Non si dovrebbe chiedere ai genitori se in famiglia vi siano casi di malattie autoimmuni?
  • Il corredo genetico in questo caso non viene preso in considerazione?
  • Questo non viene minimamente fatto.

Il Medico deve informare sempre il paziente ad esempio sull’effetto di un farmaco,sui suoi effetti collaterali, su una terapia,tutto insomma; Non farlo costituisce REATO.

“IN ITALIA QUALUNQUE TRATTAMENTO SANITARIO,MEDICO o  INFERMIERISTICO, NECESSITA DEL PREVENTIVO CONSENSO DEL PAZIENTE; E’ QUINDI IL SUO CONSENSO INFORMATO CHE COSTITUISCE IL FONDAMENTO DELLA LICEITA’ DELL’ ATTIVITA’ SANITARIA, IN ASSENZA DEL QUALE, L’ ATTIVITA’  STESSA COSTITUISCE REATO.

.IL  MALATO PUO’ DECIDERE SE VUOLE ESSERE CURATO PER UNA MALATTIA E HA IL DIRITTO/DOVERE DI CONOSCERE TUTTE LE INFORMAZIONI DISPONIBILI SULLA PROPRIA SALUTE,CHIEDENDO AL MEDICO CIO’ CHE NON E’ CHIARO; 

INOLTRE DEVE AVERE  LA POSSIBILITA’ DI SCEGLIERE,IN MODO INFORMATO,SE SOTTOPORSI AD UNA DETERMINATA TERAPIA O ESAME DIAGNOSTICO”.


Ultima ma non meno importante è l’informazione sui TEST DI LABORATORIO /SCREENING da effettuare prima di una eventuale vaccinazione. Di seguito verranno riportate le affermazioni del Dott.Roberto Gava con relativa fonte.

  • Va subito detto che questa richiesta è estremamente importante e corretta e il razionale che la giustifica è che:
    – i neonati (per la loro fisiologica condizione di vita) sono particolarmente deboli a livello immunitario e, se non facciamo attenzione, non solo li possiamo rendere ancora più deboli, ma li possiamo anche squilibrare per sempre;
    – i vaccini pediatrici possono causare gravi danni, specie se inoculati contemporaneamente in numero elevato e in bambini molto piccoli;
    – alcuni bambini, anche se nei primi mesi appaiono perfettamente sani, hanno una particolare predisposizione a presentare danni in seguito alle vaccinazioni (ipogammaglobulinemia, alterazioni dell’assorbimento intestinale dei nutrienti, carenza di determinate sostanze biologiche a livello cerebrale, stress di vita, presenza di patologie latenti, ecc.).

Pertanto, sembrerebbe più che razionale eseguire alcuni esami ematochimici nei soggetti a rischio e in particolare nei bambini piccoli che dovrebbero ricevere i vaccini pediatrici, in modo da avere qualche elemento in più per capire se sono nella condizione di sopportare lo stress immunitario delle vaccinazioni senza gravi rischi per la loro salute .

Su questa linea molto sensata e suffragata pure dal buon senso si era espressa anche la Corte Costituzionale con la sentenza n. 258 del 20-23 giugno 1994 che diceva: “È necessario porre in essere una complessa e articolata normativa di carattere tecnico che individui esami chimico-clinici idonei a prevedere e prevenire possibili complicanze da vaccinazione”.

Purtroppo, il nostro Ministero della Salute, invece di rispondere prontamente sollecitando i Centri specializzati a cercare i test più appropriati e di promuovere la messa a punto di test nuovi, ha risposto ben 5 anni dopo con la Circolare Ministeriale del 7 aprile 1999 che decreta che non si prevedono esami chimico-clinici da eseguire prima della somministrazione dei vaccini, …

Il problema è stato ulteriormente aggravato anche da un (mi si perdoni il termine che è motivato solo per l’amore verso i nostri bambini che subiscono, indifesi, le nostre mosse ‘politiche’) insensato articolo del 2002 firmato dai CDC americani che afferma addirittura di non ritenere necessari a livello routinario né la visita medica prima di una vaccinazione né altri accertamenti invasivi (2).
Perché?

Anche il semplice Buon Senso ci pone delle domande:
– Le vaccinazioni che vengono fatte a neonati di 2-3 mesi, dei quali non conosciamo praticamente nulla, sono veramente così innocue da non necessitare alcun accertamento preliminare per assicurarsi che il neonato le possa tollerare senza subirne danno e sono anche così innocue da non richiedere neppure una visita medica anticipatoria?
– I vaccini sono farmaci o alimenti?
– E se sono farmaci veri e propri, è lecito pensare che esista un farmaco senza effetti indesiderati?
– È lecito far correre un rischio, anche grave, ad un soggetto potenzialmente sano e addirittura ad un bambino che ha davanti a sé tutta una vita?
– Esistono dei farmaci che devono essere somministrati a tutti in modo massivo e incondizionato? È quindi lecito imporre a tutti per Legge il trattamento vaccinale?


test

In ogni caso, tornando ai nostri test laboratoristici, va detto che ci sono dei test che si possono fare, ma non sono totalmente affidabili, perché anche se risultassero normali, non potrebbero escludere una immaturità del sistema immunitario e/o una particolare incapacità di gestire l’intenso stress immunitario che le attuali vaccinazioni multiple (7 vaccini inoculati contemporaneamente) causano.

Una corretta decisione se vaccinare o meno, ed eventualmente quando vaccinare, può scaturire solo da una valutazione molto approfondita del bambino, che però può essere fatta solo da un medico che lo ha visitato più volte e che ha raccolto in modo attento la sua storia e quella dei suoi genitori (partendo addirittura dai 2-3 anni prima del suo concepimento).

In ogni caso, un bambino di 10 mesi, come quello oggetto dell’email suddetta, a mio avviso è ancora troppo piccolo per qualsiasi vaccinazione: consiglierei di attendere almeno fino al secondo anno di vita, se non ci sono condizioni particolarissime che raccomandano una qualche vaccinazione precoce (evento estremamente raro nel nostro Paese).

Comunque, se si vuole conoscere i test laboratoristici che si potrebbero eseguire prima di una vaccinazione pediatrica per avere delle informazioni (seppure non precisissime) sulle condizioni metaboliche e immunitarie, ricordo in particolare:


A) Esami di primo livello:

– Esame emocromocitometrico con formula leucocitaria
– Elettroforesi proteica, PCR, fibrinogeno, GGT
– Dosaggio dei minerali (sodio, potassio, magnesio, calcio, fosfato, zinco)
– Dosaggio delle immunoglobuline (IgA, IgM, IgG, IgE)
– Dosaggio della vitamina D
– Test per la ricerca delle intolleranze alimentari
– Tipizzazione linfocitaria
– Tipizzazione tessutale HLA ad alta risoluzione o almeno il test per la malattia celiaca
– Mineralogramma del capello
– Dosaggio quantitativo degli anticorpi antitetanici (anche nei non vaccinati)
– Esame completo delle urine

B) Esami di secondo livello (3): 
– Analisi dei polimorfismi del DNA (su sangue o saliva)
– Dosaggio degli antiossidanti enzimatici: superossido-dismutasi, catalasi, glutatione-perossidasi
– Dosaggio degli antiossidanti non enzimatici: glutatione, vitamina A, vitamina C, vitamina E, licopene, ferritina
– Dosaggio nelle urine dei prodotti terminali della lipossidazione: 4-idrossi-nonenale (4-HNE), malonil-dialdeide (MDA), F2-isoprostani (che sono espressione del danno dei lipidi di membrana)
– Dosaggio nelle urine della 8-idrossi-2-deossiguanosina (8-OHdG) (espressione del danno ossidativo del DNA e in particolare dei processi di riparazione in vivo del DNA e della degradazione degli acidi nucleici conseguente alla morte cellulare)
– Dosaggio del criptopirrolo urinario e dell’istamina plasmatica (valutazione del danno del sistema nervoso centrale)
– Dosaggio delle porfirine urinarie: uroporfirine e coproporfirine (espressione di danno farmacologico, intossicazione di metalli tossici o di sostanze chimiche tossiche, disordini genetici, patologie epatiche, stress ossidativo, ecc.)
– Dosaggio degli aminoacidi plasmatici (compresa l’omocisteina) e urinari (valutazione di un danno metabolico)
– Dosaggio della glutatione S-transferasi (valutazione della capacità di detossificazione)

Ovviamente questi sono solo alcuni dei molti test che si possono eseguire, ma non è neppure né sensato né possibile eseguirli tutti. Lo ripeto: quello che veramente conta e che è di massimo aiuto per un bambino che dovrebbe essere vaccinato o, peggio ancora, che ha avuto dei presunti danni vaccinali, è trovare un medico ricco di conoscenza, scienza e pazienza che conosca molto bene i punti deboli psico-fisici e la storia di lui e dei suoi genitori e che alla luce di questo esprima un giudizio diagnostico e prognostico e poi dia dei consigli sia di Medicina Preventiva (vaccinale o meno) che di terapia (naturale o chimica che sia).

Tornando alla letteratura scientifica, sempre citata per difendere i progressi della medicina, dobbiamo sapere che la stessa, attesta anche alcune altre verità, una delle quali, per esempio, è il legame che corre tra vaccini e malattie autoimmuni. Ci sono infatti studi che attestano come le vaccinazioni possano far sì che l’organismo aggredisca se stesso.

RIPROPONIAMO DI SEGUITO  Intervista all’ immunologo, la Dott.ssa Tetyana Obukhanych


 

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La Dottoressa Tetyana Obukhanych, autore del libro “Vaccino,l’ Illusione” ha studiato immunologia in alcune delle più prestigiose istituzioni mediche di tutto il mondo. Ha conseguito il dottorato di ricerca in Immunologia presso la Rockefeller University di New York e ha fatto la formazione post-dottorato presso la Harvard Medical School, Boston, MA. e la Stanford University in California.

PARTE PRIMA: La Dott.sa Obukhanych è l’autrice del libro “vaccino, l’Illusione”: “La vaccinazione compromette la nostra immunità naturale, cosa possiamo fare per recuperare la nostra salute?” Nel suo libro, lei presenta una visione sulla vaccinazione che è radicalmente diversa dalle teorie tradizionali.

  • Quali implicazioni ci sono,seguendo la linea dei vaccini coltivati ​​su vari organi animali, ad esempio, cellule diploidi (abortito fetale umano cellule), uova di gallina, reni di scimmia, cervelli di topi, polmone suino, insetti, e ora sui reni di cane, per un nuovo vaccino singolo introdotto nel Regno Unito nel mese di giugno / luglio 2012?

Sappiamo che il DNA virale suino,(circovirus porcino) è stato trovato nel vaccino Rotarix; Il Virus SV40 (cancro)è stato utilizzato invece nel  primo vaccino antipolio nel 1950 fino ai primi anni 1970; L’Epatite A, rosolia e varicella,sono state coltivate ​​su cellule umane diploidi WI-38 e MRC-5; Infine sappiamo che il DNA ricombinante è stato trovato nel vaccino HPV, Gardasil ®.  Tali risultati cosa presagiscono dal  punto di vista di  un immunologo?

Come immunologo, –risponde la Dottoressa– ho la preoccupazione che la pratica dei vaccini di produzione, utilizzando il lievito, uova, animali o cellule fetali umane,  implichi  che i vaccini per necessità, includano delle quantità di proteine ​​o di altri prodotti di tali cellule , su cui queste cellule vengono coltivate. Vorrei davvero sapere se e come,i produttori di vaccini testano i loro  prodotti finali, non specificando gli  “ingredienti” e se venga scoperta la contaminazione.

La ragione per cui  sono preoccupata per la contaminazione, è perché credo che l’esposizione al lievito, uova, animali, o proteine ​​umane nel contesto di immunogenicità ( produzione di anticorpi)  provochi sensibilizzazione a queste proteine ​​o addirittura abbassi la soglia immunologica provocando danni”. Quest’ultimo è particolarmente rilevante per i neonati e per il loro sistema immunitario. A mio avviso, il rischio è quello  di spianare la strada a manifestazioni allergiche o a patologie autoimmuni.

  • L’IMMUNITA’ NATURALE -DEFINIZIONE per la Dott.sa Obukhanych

L’immunità è un concetto antico che si riferisce alla constatazione che molte malattie infettive acute si verificano solo una volta nella vita di una persona, di solito durante l’infanzia. Gli esempi di tali malattie sarebbero morbillo, parotite, rosolia, pertosse o, per citarne alcuni.

L’ Immunità naturale  può essere acquisita solo naturalmente , attraverso l’esposizione di un individuo infetto, anche se a volte tale esposizione andrebbe asintomatica. Tuttavia, poiché vi è un malinteso comune che i vaccini conferiscano l’immunità, a volte è necessario utilizzare un qualificatore “naturale”, quando si parla di immunità, per distinguerla dalla protezione del vaccino.

  • I Bambini vaccinati stanno contraendo le stesse malattie infettive per le quali essi sono stati completamente vaccinati.

Ci si aspetterebbe che gli individui vaccinati non sarebbero coinvolti (o minimamente coinvolti) in qualsiasi focolaio di  malattie infettive, per la quale sono stati vaccinati. Tuttavia, quando i focolai sono analizzati, risulta evidente che il più delle volte non è questo il caso. Individui vaccinati sono davvero molto frequentemente coinvolti e costituiscono una percentuale elevata di casi di malattia.

Penso che questo stia accadendo, perché la vaccinazione non innesta il meccanismo vero e proprio dell’immunità. La vaccinazione va ad impegnare, il sistema immunitario senza conferire la protezione robusta che soddisfa l’ immunità naturale. La nostra conoscenza del sistema immunitario è lungi dall’essere completa.

  • Che tipo di protezione che possiamo aspettarci da vaccini, se non l’immunità per tutta la vita?

Per i vaccini virali contro le malattie trasmissibili, possiamo aspettarci una protezione molto a breve termine (3-5 anni). Questa stima è indiretta e viene dalla analisi statistica della vaccinazione tempi relativi alla insorgenza della malattia negli individui vaccinati. Questa è l’unica evidenza empirica che abbiamo per la durata media di protezione per certi vaccini.

Ci sono altri vaccini (ad esempio per le malattie  come il tetano o malattie virali che si diffondono attraverso morsi di animali, come la rabbia) come l’epatite B e Gardasil ®, dove una stima empirica della durata di protezione non può essere fatta a tutti, perché semplicemente mancano dati scientificamente significativi per rendere tale stima.

La ricerca immunologica si concentra principalmente sui cambiamenti a lungo termine che si verificano negli organi immunologici e fluidi corporei seguenti l’ immunizzazione. Tali variazioni sono indicate collettivamente come “memoria immunologica“.

L’Immunologia, come scienza, è iniziata con l’invenzione del vaccino (vaccino contro il vaiolo).  Successivamente, la ricerca immunologica di base era, ed è eseguita tutt’ora, attraverso l’iniezione di un agente  “estraneo” in un animale di ricerca, piuttosto che studiare lo stato immunologico per le malattie fisiche.

Forse, è più facile progettare un esperimento intorno ad un’iniezione, anziché ad malattia naturale in un ambiente di laboratorio. Forse, è solo una questione di opportunità di ricerca. Non sorprendentemente, il sistema che ora definiamo “sistema immunitario” è quello che risponde all’ iniezione di un antigene estraneo. Il sistema immunitario, in sostanza, viene “ottenuto” ora, dal processo di vaccinazione, e non dal processo di immunità naturale.

Come potremmo  sapere che cosa è rilevante, se non abbiamo mai studiamo direttamente l’immunità naturale?

Nessuna delle ricerche nel campo della scienza dell’ immunologia studia direttamente il processo naturale. Invece, vengono imposte, artificiose (innaturali) modelli di infezione / immunizzazione degli animali di ricerca,studiando da li, le risposte immunitarie all’interno di tali impostazioni innaturali e non umani.

Come possiamo essere sicuri che tale ricerca abbia qualche applicabilità al processo naturale? Noi semplicemente non possiamo sapere,anche se manipoliamo e lavoriamo sul sistema immunitario umano attraverso i vaccini, semplicemente perché è giustificato, da artificiosi modelli immunologici di ricerca,completamente errati.

Inoltre, sono molto preoccupata che la prevenzione “di successo” delle malattie infantili per mezzo di effetti protettivi a breve termine dei vaccini virali durante l’infanzia,abbia portato alla perdita della capacità materna di trasferire l’ immuno-protezione ai loro piccoli, lasciando così i bambini vulnerabili a tali malattie,e verificandone poi l’esposizione.

Sono anche molto preoccupata per le campagne di vaccinazione,poichè  interrompendo la trasmissione della malattia, se ne riduce le possibilità di esposizione, piuttosto che istituire l’immunità della popolazione. In questo modo, si ridurrà soltanto l’immunità,piuttosto che aiutare a mantenerla.

Tutto questo è il risultato diretto degli effetti di vaccinazione “desiderati”, il cui impatto non è stato curato con attenzione prima dell’ introduzione della vaccinazione di massa. Abbiamo pensato che i vaccini funzionino esattamente come l’ immunità naturale. Beh, a quanto pare non lo fanno e ora stiamo raccogliendo le conseguenze di tale scelta.

Di seguito verranno riportati video e sezioni con allegati.

Nessuna osservazione in merito poiché i professionisti hanno spiegato correttamente la questione.

Ai genitori che sono indecisi consigliamo di informarsi correttamente.

La divisione della comunità scientifica in merito a questa tematica (come in molti altri campi) è palese,per questo valido motivo è bene informarsi su entrambe le posizioni senza ragionare per partito preso. 


  • Ecco le denunce del microbiologo Garth Nicolson.
  • Questa è una delle tante fonti video, delle sue varie denunce.

IL PUNTO E’ CHE NON ESISTONO VACCINI SICURI. 


  •  Intervista con il Dott. Massimo Montinari sui Danni da Vaccino


REPORT (rai tre) VACCINI AL MERCURIO

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Nei vaccini c’e’ il mercurio: e’ contenuto in un conservante che si chiama Tiomersale, ovvero timerosal, mercuriotiolato, etilmercuriotiosalicilato, sodio timerfonato. Lo si puo’ trovare nei vaccini contro il tetano, difterite e pertosse, antiepatite A, antiepatite B e antiinfluenzale. Negli Stati Uniti l’ente di controllo sui farmaci, la FDA, ha intimato che il timerosal venga eliminato dai vaccini, gia’ dal 99. In Italia invece ce lo teniamo. Perche’?
Lo sanno negli ambulatori vaccinali delle USL, che c’e’ il mercurio nei vaccini?
“Si’, era noto da tempo che esistevano questi composti mercuriali – dice la dottoressa Luisella Grandori, responsabile del centro vaccinale di una USL di Modena. “Non ce ne eravamo mai preoccupati perche’ la convinzione era che le quantita’ di mercurio contenute nei vaccini non fossero neanche in maniera dubitativa pericolose. Anche il nostro Ministero della Sanita’ ci aveva tranquillizzato al riguardo”.

Ma qual e’ la quantita’ pericolosa?

In America le autorita’ sanitarie si sono attivate perche’ si e’ visto che somministrando molti vaccini tutti insieme si superavano le soglie di sicurezza. In Italia invece il nostro Ministero della Sanita’ ci informa che si tratta di quantita’ di mercurio estremamente piccole, non in grado di determinare effetti dannosi. Ma da noi e’ stata fissata una soglia di sicurezza come in America?
No. Almeno, non ancora.

Come si fa a dire che la quantita’ non e’ pericolosa se non e’ stato determinato un livello di pericolosita’?

Forse, le nostre autorita’ si basano sui parametri internazionali. E allora vediamo se in Italia siamo in regola almeno con le soglie di sicurezza internazionali, quando vengono somministrati ai bambini 25 microgrammi di mercurio con l’antidiftotetanica e 12,5 con l’antiepatite B.
“Facendo la somma si vede che vengono assunti 37,5 microgrammi di mercurio” dice Andrea Valeri, medico omeopata, “una quantita’ che corrisponde a 70 volte la soglia di sicurezza fissata dall’Epa, l’ente di protezione ambientale americano”.

Se prendiamo le indicazioni dell’Organizzazione mondiale della Sanita’, che con 3,3 microgrammi per chilo sono meno restrittive, si vede che in Italia per un bambino di 5 chili le superiamo almeno di due volte. Bisogna dire che l’OMS fissa un margine di sicurezza fino a 10 volte la soglia indicata, ma allo stesso tempo ammette che un neonato con i vaccini riceve dosi di mercurio che potrebbero destare preoccupazione e quindi approva la mossa delle autorita’ americane di far rimuovere il thimerosal dai vaccini.

Ufficialmente non ci sono prove di danni neurologici o renali causati dal thimerosal contenuto nei vaccini.

Il dubbio e’: i danni da mercurio non risultano perche’ non si verificano o perche’ non vengono riconosciuti?
Prendiamo il caso della bimba Veronica Gozzi, di Parma: 48 ore dopo la vaccinazione antipertosse, comincia a sentirsi male. “Piangeva in continuazione, poi ha avuto un blocco psicomotorio” dice la madre, Ivana Gozzi. “Abbiamo fatto la risonanza magnetica ed e’ risultato che ha avuto un danno al cervello. La cosa assurda e’ che proprio uno dei medici che 5 anni fa ci hanno rassicurato dicendo che non era un danno da vaccino, recentemente ci ha consigliato di far domanda di risarcimento per sospetto danno da vaccino”.
I danni da mercurio si possono riconoscere se il personale medico e’ preparato a riconoscerli. Secondo il dottor Andrea Valeri, questo non e’ il caso piu’ frequente. “La problematica del mercurio e’ di difficile riconoscibilita’, inoltre teniamo conto che l’esame di tossicologia non e’ neanche presente nella facolta’ di medicina. Addirittura nel libro che consultano i medici per sapere i dosaggi dei farmaci, l'”Informatore farmaceutico”, alla voce Anatoxal Dite Berna, vaccino antidiftotetanico, e’ riportato che c’e’ del mercurio, ma non e’ riportato quanto ce n’e'”.

Abbiamo cercato di avere un’intervista su questo argomento del mercurio nei vaccini con il nostro Ministero della sanita’, ma ci e’ stata negata.

La motivazione e’ che i funzionari non hanno tempo o sono troppo timidi per rispondere di persona. Ma al funzionario non era stato chiesto di venire in trasmissione, sarei andata io da lui e avrebbe dedicato massimo mezz’ora ad una pubblica informazione.

Nel fax inviatoci, leggiamo che il Consiglio superiore di sanita’ non autorizza motivi di allarme per eventuali rischi alla salute. Ma allora perche’ molte USL, pediatri e ospedali hanno scelto comunque di prendere delle precauzioni?
“So che molte USL hanno fatto la scelta di vaccinare senza Tiomersal ” ci informa la dottoressa Luisella Grandori. “Cosi’ come molti pediatri di base, soprattutto al Sud. Perche’ no? Infatti una precauzione, soprattutto nei piccolissimi, e’ doverosa”.

Quindi sarebbe possibile oggi in Italia vaccinare senza tiomersal? Si’.

E allora visto che si puo’, perche’ non somministrare solo vaccini senza Tiomersal?
“La verita’ e’ che probabilmente esistono scorte consistenti di vaccini con Tiomersal che devono essere utilizzate” dice Claudia Benatti dell’associazione Vaccinetwork. Ma allora togliere il mercurio dai vaccini sarebbe un problema economico?
“No, non e’ un problema di scorte da smaltire” contesta la dottoressa Grandori. ” Si potrebbe vaccinare senza Tiomersal ma bisogna fare tre iniezioni invece di due, e questo per alcune USL puo’ costituire un problema organizzativo. Se noi avessimo oggi disponibile come hanno in America un vaccino antiepatite B senza tiomersal, noi potremmo fare tutte le vaccinazioni senza somministrare alcun mercurio. Se ci fosse un motivo di allarme, noi come azienda USL non avremmo nessun problema a cambiare il vaccino cosi’ come abbiamo fatto per il polio”.
Il polio? Perche’, cos’e’ successo con l’antipolio? Andiamo a vedere: nella primavera del 99 le nostre autorita’ hanno cambiato strategia vaccinale. Ora si fanno le prime due dosi di antipolio con un tipo di vaccino, il Salk, che non provoca la malattia. Con il vaccino tipo Sabin infatti si erano verificati 13 casi in 10 anni di polio contratta dal vaccino stesso.

Anche della vaccinazione con l’antipolio Sabin si diceva che non era pericolosa

“E pensare che lo avevo anche chiesto, al momento della vaccinazione, se questi vaccini sono veramente sicuri: mi avevano detto che tutt’al piu’ poteva venirgli la diarrea” ricorda Cinzia Miniucchi, di Rieti. Suo figlio Mattia due giorni dopo la vaccinazione si e’ paralizzato. “Questo vaccino Sabin poi non era piu’ necessario da tanto tempo, perche’ da molti anni non si verificano casi di polio da virus selvaggio. E allora mi chiedo: perche’ lo Stato ha voluto ammalare i nostri figli?”.
Giriamo la domanda al Ministero della Sanita’. Poiche’ ci hanno detto che i funzionari sono troppo impegnati o troppo timidi per rispondere di persona, dobbiamo leggervi il solito fax, che dice che la vaccinazione contro la polio non e’ mai stata sospesa in Italia, anche se dal 1988 non si registrano casi, perche’ il rischio di importazione del virus rimane alto anche a causa degli immigrati irregolari.
Si riconosce che dopo il cambiamento del vaccino non si e’ piu’ ammalato nessuno a causa del vaccino stesso.

E a chi ci e’ gia’ andato di mezzo, almeno viene dato un risarcimento?

Il risarcimento consiste in un vitalizio di circa un milione e duecentomila lire al mese, incassabile alla maggiore eta’. Alle famiglie viene rimborsato soltanto dal 6 al 10% delle spese attuali per le cure ai figli ammalati di polio. Alcuni hanno preferito le vie legali, come Aldo Formis, di Casalmaggiore (Cremona), che si e’ visto riconoscere dal giudice un risarcimento di quasi 3 miliardi per la polio contratta dal figlio.
“Il giudice nella sentenza dice che noi non siamo stati un caso isolato, solo sfortunato” fa notare il signor Formis.

Quanti sono i casi accertati di danno da vaccino e quanti sono quelli che hanno fatto richiesta di indennizzo?

A questa domanda , da noi formulata il 9 agosto al Ministero della Sanita’, nel fax di risposta arrivato il 6 settembre ci rimandavano a un altro ufficio, e quando l’abbiamo fatto presente ci hanno risposto che dovevamo rimandare il fax e attendere l’indomani.
Abbiamo atteso ancora, ma questa risposta non siamo in grado di darvela perche’ non ci e’ mai arrivata.
Cosi’ come non e’ mai arrivata la legge sull’obiezione di coscienza alle vaccinazioni obbligatorie, che era stata annunciata ben due anni fa. E’ bloccata al Senato per “questioni tecniche”. E intanto ecco cosa succede ai genitori che si rifiutano di far vaccinare i figli: rischiano di vedersi sottratta la patria potesta’


ALLEGATI

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