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Case farmaceutiche nell’occhio del ciclone; Roche,Novartis e le strane donazioni milionarie a medici e strutture ospedaliere

Case farmaceutiche nell’occhio del ciclone per la divulgazione del database che dimostra le donazioni globali a medici e strutture sanitarie a livello mondiale.

Distribuiti 3,5 miliardi di dollari. Solo la Roche e la Novartis rispettivamente 174 e 78 milioni di euro

Notizia del 05/10/2014

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  • Riportiamo tutti gli allegati in merito e le notizie direttamente dalla fonte

 ESISTE VACCINOPOLI?

  • Un database  reso pubblico in Svizzera,che riguarda il mercato farmaceutico a livello mondiale, ha dimostrato che le aziende farmaceutiche con sede a Basilea -Roche e Novartis- abbiano pagato decine di milioni di euro a medici e ospedali.

Il gigante farmaceutico Roche si attesterebbe al primo posto avendo pagato più di tutte le aziende farmaceutiche attraverso dazioni in denaro o altri benefici a medici e ospedali negli Stati Uniti, vale a dire l’esorbitante cifra di 218.000.000 milioni di dollari pari ad oltre 174 milioni di euro.

La ricerca é stata pubblicata su un quotidiano elvetico in virtù di un nuovo database che rivela per la prima volta l’entità di tutte le donazioni. Il gigante farmaceutico basilese Novartis, non é da meno avendo pagato 91 milioni dollari, poco meno di 78 milioni di euro.
La banca dati specifica anche che i pagamenti in totale sarebbero stati di 3,5 miliardi dollari da parte di tutte le multinazionali del mondo. Di questa esorbitante cifra, ben quattro società svizzere Roche, Novartis, Actelion e Nobel Biocare avrebbero complessivamente contribuito con 315.000.000 di dollari, ossia il 9 % del totale.

Con la divulgazione dei pagamenti il Dipartimento della Salute degli Stati Uniti mette sotto pressione l’industria farmaceutica ed i medici che erano stati esposti al sospetto generale di essere in qualche modo corrotti.

Questo tipo di donazioni sono principalmente quelle borse che non hanno nulla a che fare con la ricerca, ad esempio le spese di viaggi di lusso, inviti a pranzi luculliani o in alloggi di alberghi costosi.
Alla luce di quest’inchiesta,nuovamente l’industria delle multinazionali farmaceutiche si pone nell’occhio del ciclone, rileva Giovanni D’Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, che da anni sostiene che alle società in questione a partire dall’Europa, dovrebbe essere vietato completamente la possibilità di qualsiasi tipo di donazione nei confronti degli operatori e delle strutture sanitarie con sanzioni pesantissime per chi viola alcune semplici regole al fine di evitare che a comandare nel settore della ricerca farmaceutica siano sempre gli stessi e che quindi possano decidere la sorte di milioni di persone nel mondo.


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Novartis e Roche, indagini anche in Francia

L’Autorità della concorrenza sospetta intese illecite fra le due case farmaceutiche per cui l’Antitrust italiana ha condannato due multinazionali farmaceutiche, Roche e Novartis, a una multa di 180 milioni di euro.

Notizia del 10/04/2014

L’Autorità della concorrenza francese ha posto sotto inchiesta Novartis e Roche le due multinazionali del farmaco, multate per 180 milioni dall’Antitrust con l’accusa di «accordi illeciti tesi ad ostacolare la diffusione di un farmaco molto economico, Avastin, nella cura di gravi malattie oculistiche, a vantaggio di un prodotto molto più costoso,Lucentis.

I due giganti farmaceutici, rende noto Giovanni D’Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, sono sospettati di intese illecite.

In un comunicato i controllori fanno sapere di aver condotto perquisizioni nei locali di due società farmaceutiche in relazioni a pratiche contrarie alla concorrenza nel settore della commercializzazione di trattamenti per alcune malattie oculari legate all’età. L’autorità francese non fa i nomi delle due aziende, ma gli addetti stampa dei due giganti renani hanno confermato le indagini in corso. Nel mirino vi sono i prodotti Avastin (Roche) e Lucentis (Novartis).

Entrambi i gruppi fanno sapere che stanno cooperando con gli inquirenti.

  • ***Fonte Informazione.it***

ALLEGATI

“Osteoporosi e prescrizioni record”
A Catania 937 medici sotto inchiesta

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CATANIA – Secondo la finanza c’è un record di prescrizioni di farmaci per la cura dell’osteoporosi. Così 937 medici di famiglia catanesi sono stati denunciati dalle fiamme gialle, che ipotizzano la sussistenza di un danno erariale di 21.151.991,97 euro per la prescrizione di 188.024 confezioni – rimborsate dal Servizio sanitario nazionale – senza l’esecuzione di specifici esami diagnostici. Alla vicenda, dedica un ampio approfondimento: decine di migliaia di pagine sono state consegnate alla Procura etnea, che ha affidato il fascicolo al pubblico ministero Marco Bisogni. Nelle prossime settimane potrebbe conoscersi l’esito delle indagini preliminari.

 

FONTE

http://m.livesicilia.it/2015/04/04/prescrizioni-eccessive-per-losteoporosi-a-catania-937-medici-sotto-inchiesta_612926/


Traffico di farmaci. Un business che tira più della cocaina

Ogni anno le pillole illegali causano un milione di morti. Un ricco affare da 200 miliardi di euro

Quello della cocaina, si sa, è un mercato che «tira». Ma che dietro il traffico di farmaci, più o meno taroccati, potesse nascondersi un business ben maggiore addirittura di quello della droga, era difficile da immaginare.

Eppure le cose stanno così.

Il giro di affari che gravita attorno alle medicine contraffatte supera quello degli stupefacenti. Garantendo guadagni cash che raggiungono i 200 miliardi di euro l’anno. Benvenuti nel mondo del falso «bugiardino» (così si chiama il foglietto con posologia e istruzioni contenuto nelle scatole di medicine ndr).

Le illegalità, su questo fronte, si consumano soprattutto nella «farmacia» globalizzata di internet. Scaffali virtuali incontrollati e incontrollabili che avvelenano ogni giorno l’esistenza di migliaia di persone; alcune stime arrivano ad indicare in un milione i morti provocati ogni anno dall’utilizzo di farmaci falsi.

«Il traffico illegale di farmaci contraffatti vale oggi più del traffico illegale di cocaina», ha affermato il generale dei Nas, Cosimo Piccinno, in occasione della presentazione del canale dell’Ansa «Salute e Benessere 65+» dedicato alla salute degli anziani e realizzato in collaborazione con la Società italiana di geriatria e gerontologia.

Negli ultimi due anni, ha denunciato, «c’è stato un aumento esponenziale sia di traffici di farmaci online sia di furti di medicinali molto costosi negli ospedali». I più «redditizi» sono i farmaci antitumorali: «Un chilogrammo di farmaci antitumorali monoclonali, ad esempio – ha affermato il generale dei Nas – ha un costo di 8-200 milioni di euro nel mercato legale; lo stesso quantitativo venduto illegalmente garantisce un guadagno cash pari almeno alla metà di tale importo».

  • L’interesse criminale verso questo settore è dunque crescente: un euro investito in cocaina, ha sottolineato Piccinno, ne rende infatti 16; al contrario, 60 euro impiegati in principi attivi ne rendono almeno 150 mila. Pertanto, la stima è che nella filiera dei farmaci contraffatti il rapporto di investimento sia pari a un euro a 2.500.

E il fenomeno può rivelarsi particolarmente pericoloso per gli anziani che, in vari casi, dalla rete ricercano soprattutto medicinali quali il Viagra, allettati, probabilmente, anche dal prezzo: in farmacia questo farmaco costa infatti circa 15 euro, contro gli 0,60 centesimi sul web. Ma Piccinno mette in guardia dai pericoli per la salute: «Utilizzando questo tipo di farmaco “fai-da-te“, il rischio di infarto e patologie cardiache è elevatissimo». Va precisato che in Italia i medicinali contraffatti rappresentano solo lo 0,1% contro il 7% a livello mondiale, ma anche da noi risultano in aumento. Quanto all’importazione illecita di principi attivi, dal 2012 i Nas hanno sequestrato 7,5 tonnellate di materie prime farmacologicamente attive, provenienti principalmente dall’Asia (Taiwan, India, Cina, Giappone) e dal Messico. I farmaci contraffatti sequestrati nei siti online nello stesso periodo sono pari invece a 3,75 milioni. Un’azione forte, quella dei Nas, per il contrasto a questa nuova forma di business illegale che non basta, però, a bloccare l’offerta e, dunque, i consumi: digitando su Google le parole «comprare Viagra » , infatti, i risultati che comparivano nel 2011 erano pari a poco più di 29 milioni, contro i 136 milioni dell’ottobre 2012.

Hanno pensato invece di approvvigionarsi direttamente alla fonte i ladri che ieri notte si sono intrufolati nel deposito sotterraneo di una farmacia di Roma, rubando anche un intero stock di Viagra. Bottino: 150mila euro.

 

FONTE

http://www.ilgiornale.it/news/politica/traffico-farmaci-business-che-tira-pi-cocaina-1063661.html?mobile_detect=false


 

 

 

 

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L’Antitrust indaga sul rincaro dei farmaci antitumorali

L’Antitrust indaga sul rincaro dei farmaci antitumorali di Aspen

Immagine L'Antitrust indaga sul rincaro dei farmaci antitumorali di Aspen

L’Antitrust vuole vederci chiaro sul rincaro dei farmaci antitumorali della Aspen, in particolare su Alkeran, Leukeran, Purinethol e Tioguanina, che nel corso del 2014 avrebbero registrato aumenti di prezzi dal 250% fino al 1. 500%.

L’Authority ha avviato un’istruttoria nei confronti delle società Aspen Pharma Trading Limited e Aspen Italia S.r.l., appartenenti al gruppo sudafricano Aspen, per verificare l’ipotesi di un “abuso di posizione dominante” nel mercato dei farmaci antitumorali compresi nella fascia A e quindi a carico del Servizio sanitario nazionale, dando all’azienda 60 giorni di tempo per chiedere un’audizione ed esercitare il diritto di essere sentita dall’Autorità presieduta da Giovanni Pitruzzella.

L’istruttoria si chiuderà entro il 31 marzo 2015. Aspen, secondo quanto ipotizzato nel provvedimento di avvio, “avrebbe obbligato l’Aifa (Agenzia italiana del farmaco) ad accettare elevatissimi incrementi di prezzo, determinando un aumento della spesa a danno del Ssn”.

 

  • http://economia.ilmessaggero.it/flashnews/l-amp-039-antitrust-indaga-sul-rincaro-dei-farmaci-antitumorali-di-aspen/1035336.shtml

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http://www.corriere.it/inchieste/reportime/salute/rincari-mercato-parallelo-chi-specula-farmaci-antitumorali/2fc7d12e-5a87-11e4-a20c-1c0cce31a000.shtml


Rincari e mercato parallelo: chispecula sui farmaci antitumorali

Dopo essere spariti per lungo tempo, i tre farmaci salvavita sono magicamentericomparsi sugli scaffali. Con una novità. Il loro prezzo è vertiginosamente aumentato.

Andare in farmacia e non trovare il proprio medicinale non è unagran bella notizia per un malato che è affetto di leucemia o dimieloma. Eppure è ciò che è successo per molti mesi in Italia. Chi chiedevadell’Alkeran, del Leukeran e del Purinethol, medicinali catalogati comesalvavita per diverse tipologie di malattie oncologiche, riceveva dal farmacistalo stesso tipo di risposta: “non disponibile”. Bastava però varcare il confineper scoprire che di scatole degli stessi farmaci se ne trovavano inabbondanza.

La carenza di farmaci, che come ci spiega Federfarma è un fenomeno che negli ultimi anni sta affliggendo le farmacie italiane,quasi sempre è legata all’esportazione parallela: dal momento che in Italia il prezzo di alcuni farmaci è più basso che all’estero, e dal momento che i farmaci vengono considerati come qualsiasi altro bene di consumo,legalmente, molti grossisti scelgono di piazzarli sul libero mercato dell’Unione Europea, scegliendo di marginare di più.

A lungo la responsabilità della carenza di Alkeran, Leukeran e Purinethol è stata fatta ricadere sulla multinazionale che li produce, ovvero la Aspen, satellite della potente multinazionale Glaxo Smith, ma secondo quanto ci riferisce il responsabile commerciale della società concessionaria in Italia della Aspen: «Non è vero che era la ditta a non consegnare, perché dati alla mano, da quando hanno alzato il prezzo dei tre farmaci antitumorali, riceviamo circa il 30% in meno delle richieste. Cioè, i grossisti ci chiedono molti meno farmaci di quanti non ce ne chiedessero durante il periodo della carenza».

Tuttavia, è difficile non notare che la carenza dei tre farmaci salvavita, come segnalano medici e farmacisti, è coincisa esattamente con la fase di rinegoziazione tra la Aspen e l’Agenzia per il farmaco. E soprattutto, è difficile non notare, come ha fatto il primario dell’Ematologia del San Camillo di Roma, Ignazio Majolino, che «questi 3 farmaci sono le stesse molecole da più 50 anni. Quindi sono molecole che hanno già ammortizzato i costi più costosi delle fasi di ricerca, di trials, ecc.. Una decuplicazione del prezzo di una molecola base non è una cosa semplice da spiegare».

E se anche l’Aspen ammette che nulla è cambiato nella composizione e nell’indicazione terapeutica dei farmaci, per la Lorenzin non c’è niente di strano. In Parlamento, ha infatti spiegato che abbiamo: “Abbiamo allineato il costo del faramaco a quello più basso dell’Unione Europea”.

ISTRUTTORIA DELL’ANTITRUST SUL RINCARO DEI FARMACI ANTITUMORALI DI ASPEN.

L’Autorità Antitrust ha deciso di avviare un’istruttoria nei confronti delle società Aspen Pharma Trading Limited e Aspen Italia S.r.l., appartenenti al gruppo sudafricano Aspen, per verificare l’ipotesi di un  “abuso di posizione dominante” nel mercato dei farmaci antitumorali compresi nella fascia A e quindi a carico del Servizio sanitario nazionale. Si tratta in particolare di quattro prodotti: Alkeran, Leukeran, Purinethol e Tioguanina.

Aspen, secondo quanto ipotizzato nel provvedimento di avvio, “avrebbe obbligato l’Aifa (Agenzia italiana del farmaco) ad accettare elevatissimi incrementi di prezzo, determinando un aumento della spesa a danno del Ssn”. Dalla notifica del provvedimento, le imprese avranno 60 giorni di tempo per chiedere un’audizione ed esercitare il diritto di essere sentita dall’Autorità presieduta da Giovanni Pitruzzella. L’istruttoria si chiuderà entro il 31 dicembre 2015.

L’indagine è partita da un forte rincaro – dal 250% fino al 1.500% – applicato a questi farmaci nel corso del 2014. La notizia era stata diffusa anche dall’associazione “Altroconsumo” nell’ambito di un’inchiesta giornalistica sulla cosiddetta “sparizione dei farmaci”. A partire dall’aprile 2013, in base alla ricostruzione dell’Antitrust che s’è avvalsa delle ispezioni della Guardia di Finanza, l’Aspen ha manifestato all’Aifa “la necessità con urgenza di allineare il prezzo di vendita in Italia a quello significativamente maggiore in vigore nei principali Paesi di area Ue”. In questo modo, sarebbe riuscita ad “alterare la struttura concorrenziale dei mercati rilevanti, al fine di ottenere extra-profitti”.

Elemento costitutivo dell’abuso contestato sarebbe stata la minaccia di Aspen, nei confronti di Aifa, di ritiro dell’autorizzazione al commercio dei farmaci qualora non si fosse raggiunto un accordo sui nuovi prezzi.

Trattandosi di medicinali con indicazioni terapeutiche di carattere “essenziale”, di cui la stessa casa produttrice riconosce la “unicità” nel trattamento di alcune specifiche patologie, la strategia di Aspen sarebbe stata finalizzata – oltre a ottenere extra-profitti sul mercato nazionale – anche “a limitare il fenomeno del commercio parallelo da parte dei distributori locali”. Ora l’istruttoria dell’Agcm tende a verificare se il diritto di richiedere una revisione del prezzo o della classe di rimborsabilità dei propri farmacia sia “stato esercitato in maniera strumentale, non coerente con il fine per il quale l’ordinamento lo riconosce”, attraverso eventuali “pressioni indebite” e un abuso della propria posizione dominante.

 

http://www.agcm.it/stampa/news/7315-istruttoria-dellantitrust-sul-rincaro-dei-farmaci-antitumorali-di-aspen.html


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Agcm, istruttoria dell’Antitrust sul rincaro dei farmaci antitumorali di Aspen

  • L’Autorità Antitrust ha deciso di avviare un’istruttoria nei confronti delle societàAspen Pharma Trading Limited e Aspen Italia S.r.l., appartenenti al gruppo sudafricano Aspen, per verificare l’ipotesi di un  “abuso di posizione dominante”nel mercato dei farmaci antitumorali compresi nella fascia A e quindi a carico del Servizio sanitario nazionale.

    Si tratta in particolare di quattro prodotti: Alkeran, Leukeran, Purinethol e Tioguanina. Aspen, secondo quanto ipotizzato nel provvedimento di avvio, “avrebbe obbligato l’Aifa (Agenzia italiana del farmaco) ad accettare elevatissimi incrementi di prezzo, determinandoun aumento della spesa a danno del Ssn”.

    Dalla notifica del provvedimento, le imprese avranno 60 giorni di tempo per chiedere un’audizione ed esercitare il diritto di essere sentita dall’Autorità presieduta da Giovanni Pitruzzella. L’istruttoria si chiuderà entro il 31 marzo 2015.

    http://www.adiconsumverona.it/agcm-istruttoria-dell%E2%80%99antitrust-sul-rincaro-dei-farmaci-antitumorali-di-aspen/

 

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