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Benvenuta dittatura. La Carta italiana per la “promozione” delle vaccinazioni ne è la prova

La delirante proposta  firmata dallo stesso Ministro Beatrice Lorenzin da cui ci dissociamo come cittadini e contribuenti.

Chiediamo a gran voce che venga ascoltata TUTTA la comunità scientifica e a tal proposito, ribadiamo che da tempo il nostro operato è mirato ad informare tutti coloro che risiedono al governo,nel nostro parlamento; coloro che sono pagati da noi cittadini,noi contribuenti.

Rendere partecipi del suddetto materiale inconfutabile,inoltrandolo a chi dovrebbe conoscerlo, non è un reato.

REATO è ciò che gli organi governativi cercano di mettere in atto in maniera dittatoriale,senza il nostro consenso.

 

Condividiamo questo documento denominato  “Carta italiana per la promozione delle vaccinazioni” ovvero, come eliminare ogni forma di contraddittorio in medicina e porre le basi per una dittatura sanitaria.

libertà finita

Condividiamo e supportiamo le osservazioni in merito alla censura e alla reale disinformazione che da anni viene perpetrata a danno dei cittadini.

Dal sito del Dr. Tancredi Ascani riprendiamo quanto segue (cliccare su questo link per scaricare la carta)

“In un periodo in cui sempre più cittadini, medici e scienziati esprimono, con motivazioni logico-scientifiche ed esperienza clinica, le loro perplessità verso l’attuale calendario vaccinale (e verso un’obbligatorietà che gran parte dei Paesi europei ha ormai superato) e pretendono un costruttivo e imparziale confronto tra le parti, ecco invece la “chiamata all’azione” di TeamWaxItalia con la “La carta italiana per la promozione delle vaccinazioni”.

Il Ministro della Salute Beatrice Lorenzin pare avere già appoggiato in maniera entusiasta la Carta. Qualcuno tra noi medici o tra i cittadini è stato interpellato in merito? Nella Carta si parla di non dare lo stesso spazio mediatico a rappresentanti di differenti correnti di pensiero perché non esisterebbe una controversia nella comunità scientifica in merito alle vaccinazioni. Allora qualcuno mi dovrebbe spiegare come mai sento di continuo di colleghi specializzati nei più diversi campi della “medicina tradizionale” (pediatri, otorini, medici di base ecc.) che, in scienza e coscienza e dopo aver visitato i loro pazienti, sconsigliano una o più vaccinazioni, applicando quello che dovrebbe essere uno dei capisaldi della Medicina tutta ovvero, l’individualizzazione del trattamento sulla persona nel pieno rispetto della sua volontà.

Leggendo la Carta, dopo l’esposizione di un improbabile piano informativo colossale, che dovrebbe partire addirittura dai bambini (vedi sotto: punto 3.5) per estendersi a tutte le figure professionali (quanto costerà? Pagato da chi?), completamente mirato a convincere sulla assoluta bontà e necessità delle vaccinazioni e all’annullamento di ogni atteggiamento critico, si arriva al principio 4 che sembra un vero e proprio attentato alla libertà di cura prevista nella Costituzione e alla libertà decisionale del medico che, in scienza e coscienza, dovrebbe agire solo nell’interesse del paziente che si affida alle sue cure.

Il punto 4 può essere riassunto così: eliminare ogni forma di contradditorio e di par condicio e contrastare con ogni mezzo lecito (?) la diffusione di notizie che non siano totalmente favorevoli alle vaccinazioni, anche con minacce disanzioni disciplinari e contrattuali.

Il quadro che si delinea è inquietante.
La linea di pensiero sulle vaccinazioni deve essere una soltanto, è tutto perfetto così, non vi sono margini di miglioramento e chi non è d’accordo non solo non merita alcuno spazio, fosse anche un medico, ma deve essere disincentivato anche con minacce alla sua professione. Per quanto riguarda la direzione, in termini di salute, che si vuol dare ai propri figli, sembrerebbe che anche quella sarà demandata a personale appositamente addestrato (da TeamWaxItalia o chi ne fa le veci?), onde evitare che un genitore possa sbagliare a pensar con la propria testa o con quella del medico al quale ha liberamente scelto di affidarsi, nel caso quest’ultimo non segua alla lettera quanto indicato nella Carta.

“La carta italiana per la promozione delle vaccinazioni”

Principio 3 Informazione

3.5 Impegnarsi in attività di alfabetizzazione alla salute (“Health literacy”), nella divulgazione scolastica della conoscenza del metodo scientifico e nella formazione dei bambini/adolescenti sul tema del corretto reperimento delle informazioni in rete.

Principio 4 Contrasto alla Disinformazione

La diffusione di informazioni non corrette sulle vaccinazioni, sempre più presente in vari ambiti comunicativi, ha portato a gravi danni ai singoli e alle comunità. Tale disinformazione va contrastata.

4.1 Disincentivare il sostegno diretto o indiretto delle amministrazioni comunali ai gruppi di oppositori alla pratica vaccinale (ad esempio non concedendo patrocini gratuiti per l’organizzazione di incontri con la popolazione).
4.2 Impegnarsi a non creare e diffondere false informazioni o teorie pseudo scientifiche riguardanti i vaccini.
4.3 Favorire la ricognizione delle violazioni possibili del supporto alla pratica vaccinale da parte dei medici e del personale dipendente convenzionato con il Servizio Sanitario Nazionale.
4.4 Adottare/favorire l’adozione di sanzioni disciplinari o contrattuali qualora ne venga ravvisata la possibilità/ necessità.
4.5 Impegnarsi a sostenere e diffondere la corretta informazione a favore della scienza, contrastando l’errore dell’errata par condicio in materia vaccinale (vedi sotto).
4.6 Impegnarsi nelle attività di contrasto ai falsi miti che riguardano i vaccini ( Debunking – vedi sotto).

A proposito di DEBUNKING
Il Debunker (in italiano “demistificatore”) è colui che, attraverso ricerche, scritti o conferenze, mette in dubbio o smentisce affermazioni false, esagerate, antiscientifiche.

Ecco la foto che rappresenta l’assurdità di ciò che accade (fonte postata precedentemente a inizio articolo).

Immagine

“Se non mettiamo la Libertà delle Cure mediche nella Costituzione, verrà il tempo in cui la medicina si organizzerà, piano piano e senza farsene accorgere, in una Dittatura nascosta. E il tentativo di limitare l’arte della medicina solo ad una classe di persone, e la negazione di uguali privilegi alle altre “arti”, rappresenterà la Bastiglia della scienza medica”.
Benjamin Rush, firmatario della Dichiarazione d’Indipendenza USA, 17 Sett 1787

Costituzione della Repubblica Italiana, 1947/32
Nessuno può essere obbligato a un determinato trattamento sanitario, se non per disposizione di legge. La legge non può in nessun caso violare i limiti imposti dal rispetto della persona umana. La legge non può in nessun caso violare i limiti imposti dal rispetto della persona umana”.

Ringraziamo il Dr. Tancredi Ascani per le sue precise osservazioni e ringraziamo tutti quei medici che onorano il proprio camice e che si prendono realmente cura dei pazienti.

Ricordiamo infine che i debunkers non avranno vita facile. Ogni giorno lo Staff di Vacciniinforma subisce privatamente da certi studentelli ineducati insulti,diffamazioni e minacce.

Persino dagli stessi siti “mantenuti” da quegli organi che dovrebbero essere “super partes”.

Un esempio?

Ecco delle foto relative alla reale diffamazione.

diffamazioni vacciniinforma

SCREEN-BUFALE

Denunciamo tutto questo.

Non siamo disinformatori e nemmeno negazionisti.

I reali NEGAZIONISTI sono coloro che non sanno confrontarsi con tesi scientifiche.

Consigliamo a queste persone di spendere il loro tempo in maniera costruttiva. Il nostro lavoro di volontariato ha delle basi solide e non saranno gli insulti a fermare la nostra lotta.

Purtroppo,dovrete farvene una ragione.

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Chi possiede la Sanità? Quando la medicina si fonde con la politica.

Ecco i punti discussi alla convention della Federazione degli ordini dei medici e degli odontoiatri che attraverso 16 workshop ha tracciato le linee di sviluppo della professione da qui ai prossimi anni. Al centro le nuove tecnologie, la formazione, l’organizzazione, il rapporto con il paziente e con le altre professioni.

Quando la politica si fonde con la medicina. Di seguito la risposta di Carbone alla stessa Lorenzin. Parole dure ma necessarie.

lorenzin

Il 22 maggio si conclude a Rimini la terza conferenza nazionale promossa dalla Fnomceo.

Articoli di “Quotidiano Sanità”

Un paniere di proposte ricco, non sempre definito nel dettaglio ma quanto basta per poter parlare dell’inizio di un nuovo capitolo nella storia centenaria dell’istituzione ordinistica di medici e odontoiatri italiani.
Una tavola rotonda piena zeppa di proposte che poco hanno a che fare con la salute dei cittadini e molto con lo sviluppo professionale.
In questo caso la Fnomceo ha scelto un’altra strada quella dell’esame attento delle diverse problematiche che attraversano oggi la “questione medica. Senza tesi preconfezionate, senza pregiudizi e senza timore di guardarsi allo specchio per quello che si è e che si vorrebbe essere, in un contesto sanitario che ormai è profondamente innovato e trasformato rispetto a quello nel quale la maggior parte dei medici italiani oggi in servizio ha iniziato la sua avventura professionale.

Abbiamo perso di vista la salute del cittadino?

Basti dire che oggi,i corsi di laurea sono rappresentati da innumerevoli assenze,
le scuole di specializzazione non rispondono più al bisogno formativo dei medici. Lo stesso vale per la Ecm, residenziale o a distanza, serve più formazione sul “campo”.
La Lorenzin si rivolge ai medici: “O vi mettete d’accordo tra voi per raggiungere un punto di caduta condiviso, o non si va da nessuna parte”.

Un concetto che nel workshop che ha visto riuniti insieme ai medici i rappresentanti delle 22 professioni sanitarie è stato ribadito con durezza dal Direttore generale per le professioni e le risorse umane del ministero Rossana Ugenti: “Bisogna trovare l’accordo sulla modifica del comma 566. Basta con i tira e molla. Troviamo l’accordo e si chiude con tutti i protocolli d’intesa per le nuove competenze, dagli infermieri e i Tsrm, dove il lavoro è già avanzato, e poi per tutte le altre professioni”.
In sostanza il dialogo va riaperto ma è la stessa politica, una volta tanto, ad “abdicare” al ruolo di decisore per lasciare campo libero alle professioni. Da loro e solo da loro può venire il cambiamento e la messa nero su bianco del “chi fa cosa” nella sanità che cambia e si evolve.

COSA E’ STATO DELINEATO ? Alcuni punti di seguito
Web e Ict. Che approccio deve avere il medico? Farli propri, governarli, esserne il regista senza soccombere al fascino insidioso del “tutto è possibile” che porterebbe inevitabilmente il medico a essere lui lo strumento delle tecnologie e non il contrario.

Società scientifiche. In Italia se ne stimano circa 600. Un numero impressionante che potrebbe addirittura aumentare se non interverranno criteri seri e condivisi di accreditamento basati sul rispetto di regole statutarie di base ma soprattutto sulla reale capillarità sul territorio nazionale in termini di rappresentatività. Ribadendo, come ovvio, ma senza dare nulla per scontato, la loro credibilità e indipendenza. Su questo terreno la Fnomceo vuole “essere interlocutore del ministero della Salute per il loro accreditamento” e porsi di fatto come una vera e propria authority forte della deontologia e del ruolo istituzionale di garante che la legge dà agli Ordini.

Ambiente e salute. La Fnomceo certifica di fatto il fallimento del ruolo delle tante agenzie e apparati preposti per legge alla tutela dell’ambiente. E lancia la sfida di una svolta profonda nelle politiche ambientali in chiave di tutela della salute umana a partire da un capovolgimento degli attuali schemi che vedono ancora il medico e tutto l’apparato sanitario “morbocentrico”. Con solo il 4% delle risorse per la prevenzione e il 96% tutto sbilanciato sulla cura di malattie spesso evitabili e poi attraverso l’innesto nei programmi di formazione a tutti i livelli delle materie attinenti le patologie ambiente correlate.

Medicina di genere. “Non stiamo parlando dei bollini rosa agli ospedali” hanno detto i partecipanti all’apposito workshop. Ribadendo che si sta parlando di una profonda rivoluzione nell’approccio stesso a tutti i momenti fondanti della relazione con il paziente. A partire dalla ricerca per arrivare alla diagnosi, alla terapia e in generale all’approccio globale all’organismo umano che va finalmente studiato e analizzato nella sua profonda differenza tra uomo e donna in tutte le fasi della vita.

QUI SI ENTRA IN MERITO AL RAPPORTO MEDICO PAZIENTE

Relazione di cura. Quanti medici si presentano al paziente al primo incontro? Quanti sanno come comunicare una cattiva notizia? Queste le domande che hanno aperto il messaggio di sintesi del tavolo di lavoro sul tema. Perché è proprio nella dimensione di una nuova relazione comunicativa, a partire proprio dall’abc (la presentazione, appunto) che si deve avviare il cambiamento indispensabile per cogliere l’evoluzione avvenuta nella società e nei rapporti tra medico e paziente. Con due emergenze: la crisi economica, con la difficoltà di accesso alle cure che ne consegue per uno strato sempre più vasto di popolazione, e la dimensione multietnica della società italiana che si sta ormai affermando.

Organizzazione dei servizi. Si è parlato sia di ospedale che di cure primarie. Una cosa è chiara: non si può più immaginare che un unico modello possa andare bene per tutte le situazioni e non è solo una questione di differenze territoriali. E’ la medicina e i bisogni che cambiano a richiedere capacità e visioni organizzative elastiche e duttili in grado di fronteggiare la nuova domanda di salute. E una cosa è chiara: non si può pensare di riorganizzare gli ospedali a prescindere dal territorio e viceversa.

La missione dell’azienda sanitaria. E’ una sola “curare il malato”. Tutto il resto deve essere orientato a questa mission. E i medici lanciano una sfida: “Ci impegniamo a consumare meno ma in cambio vogliamo essere noi a gestire la macchina della sanità secondo i veri bisogni del malato”.

Risposta relativa al comma 566, arriva dal segretario generale del sindacato, Giuseppe Carbone, si scaglia contro la stessa Lorenzin in occasione della Conferenza Nazionale della Fnomceo. “La si smetta di essere subalterni ai ricatti neocorporativi di taluna dirigenza sindacale medica”, ammonisce.

“Si sappia che a Lungotevere Ripa 1 lo Stato ha abdicato al suo ruolo di decisione e di scelta, che non applica le norme che propone e che si fa approvare e che affida a terzi cioè alle lobby delle professioni mediche il compito che la Costituzione ed i cittadini gli hanno dato”. Ad affermarlo è il segretario generale della Fials, Giuseppe Carbone, in un duro commento alle dichiarazioni rilasciate dal ministro della Salute, Beatrice Lorenzin, in occasione della Conferenza Nazionale della Fnomceo svolta negli scorsi giorni a Rimini.

“Lo Stato – dichiara Carbone in una nota – abdica alla sua funzione e non riesce a far attuare una legge proposta dal Governo e approvata dal Parlamento. Questa è la conseguenza delle affermazioni fatte dal Ministro dei medici Lorenzin alla recente convention della Fnomceo a Rimini riguardo al comma 566 inerente le competenze avanzate degli infermieri e delle altre professioni sanitarie. La Ministra dei medici, e lo ha ripetuto con durezza, così riporta il resoconto giornalistico, come anche il Direttore Generale Rossana Ugenti, hanno affermato che non applicheranno questa norma fino a che le parti non si metteranno d’accordo sulla modifica di questo comma”.

Per Carbone “la ministra dei medici dimentica evidentemente che il tentativo di modificare questo comma era stato già bocciato dai deputati del PD, che fino a prova contraria sono l’azionista di stragrande maggioranza del Governo Renzi, così come dimentica che gran parte dei sindacati medici, con affermazioni fuori della storia, anche prima dell’approvazione del comma 566, hanno manifestato forte contrarietà alla proposta di attribuire ulteriori competenze avanzate e specialistiche agli infermieri e che, quindi, hanno strumentalizzato l’approvazione del comma 566 quale ulteriore pretesto per esprimere la loro contrarietà”.

Ma, evidenzia il segretario della Fials, “la ministra dovrebbe conoscere, invece, che tutti i sondaggi effettuati sui medici in attività hanno avuto come risultato la apprezzamento da parte loro sulle nuove competenze degli infermieri, contraddicendo il giudizio neocorporativo della dirigenza di alcuni sindacati medici. La ministra dovrebbe sapere che tutte le Regioni hanno più volte richiesto l’approvazione in Conferenza Stato Regioni dell’Accordo sulle competenze avanzate e a questa richiesta non ha mai dato seguito. La ministra dovrebbe sapere che già in sempre più Regioni le competenze avanzate e specialistiche vengono attribuite agli infermieri con protocolli e formazione ulteriore concordate tra medici ed infermieri, vista l’ignava latitanza del ministero competente. La ministra dovrebbe sapere che la magistratura non ha riscontrato alcuno reato di abuso di professione medica in queste anticipazioni regionali di competenze avanzate degli infermieri e dei tsrm”.

Per Carbone, in definitiva, “la ministra dovrebbe sapere che le competenze avanzate e specialistiche degli infermieri e delle altre professioni sanitarie sono un’esigenza dimostrata per offrire risposte più tempestive ed efficaci ai bisogni di salute dei cittadini, perlopiù proposte dalla parte più avanzata della stessa professione medica”.

“La si smetta, quindi – ammonisce il Segretario Generale della Fials – di essere subalterni ai ricatti neocorporativi di taluna dirigenza sindacale medica, che non riflette neanche il consenso della sua base, come hanno dimostrato la scarsa partecipazione agli scioperi proclamati e alle manifestazioni in piazza”.

“E’ strano – conclude Carbone – che un ministro di un governo così decisionista e riformatore qual è quello del premier Renzi, in questa occasione così centrale e strategica per l’evoluzione positiva del nostro SSN svolga il ruolo del re tentenna”.

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“Esami prevaccinali? Io mi informo”, questo il messaggio lanciato da “Il Sentiero di Nicola”sui social. Milioni di coperture e condivisioni.

Milioni di coperture e condivisioni inerenti al messaggio de “Il Sentiero di Nicola” .

#BASTA DANNEGGIATI

#ESAMI PREVACCINALI? PRETENDETELI.

A questo si aggiunge l’hashtag “IO MI INFORMO”.

Un abbraccio alla famiglia Ghidotti e in particolare a Nicola,un bambino nato sano e reso cerebroleso a causa di un vaccino.

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Come dar torto a questi genitori che vivono sulla propria pelle il danno da vaccino ogni giorno? Non è antivaccinismo tutto ciò,ma reale preoccupazione e interesse nei confronti di tutti.

Richiesta di un corretto CONSENSO INFORMATO da parte degli organi competenti; una richiesta LEGITTIMA che si avvale della preparazione di Dottori che confermano quanto verrà scritto sulla censura volutamente perpetrata da chi non ha realmente a cuore la nostra salute.

“Il problema dei test di laboratorio prima e dopo una vaccinazione pediatrica è un problema serio e spesso ricevo richieste di questo tipo da parte dei genitori che sono incerti se vaccinare o meno i loro figli e, per avere elementi più precisi per decidere, vorrebbero sottoporre i loro figli a dei test ematochimici allo scopo di conoscere, come sarebbe logico e giusto, le loro condizioni metaboliche e immunitarie”.

DR. ROBERTO GAVA

LA STORIA DI UN PICCOLO GRANDE GUERRIERO DI NOME NICOLA

Nicola,un piccolo grande guerriero che ha dato nome a questo movimento, è stato danneggiato grazie alla superficialità di coloro che avrebbero dovuto invece tutelarlo.

Condividiamo la sua storia nella speranza che possa avere la giustizia che merita.

Due occhioni dolci e furbi, due manine che si aprono e chiudono per spiegarti cosa sia gradito e cosa no, un’ intelligenza fuori dal comune unita ad una sofferenza ancor più rara.

Poteva avere una vita normale, ma un vaccino ha cambiato la sua vita per sempre.

Tutto questo è solo una piccolissima parte di ciò che è Nicola Ghidotti, bambino bergamasco di sette anni ,nato sano  e ridotto in questo stato per colpa di un vaccino obbligatorio, il tanto discusso “esavalente”.

Thomas, il papa di Nicola, ha 41 anni, la mamma è Eliana e di anni ne ha 39;  sei anni fa l’arrivo di Nicola aveva riempito la loro casa di una gioia immensa.

A un anno d’età, come da prassi, Nicola viene sottoposto al terzo richiamo del vaccino esavalente.

Esattamente da quel giorno, non è più stato lo stesso. Da subito ha cominciato ad avere problemi nel tenere eretta la testa, aveva lo sguardo assente, non rispondeva più ai richiami, non sorrideva più.

“Le sue condizioni sono andate rapidamente peggiorando: vomito, minzione continua, crisi epilettiche, non parlava, non stava in piedi. Per noi è cominciato il calvario negli ospedali, con i medici che palesemente non sapevano darci una spiegazione” racconta il papà.

Thomas, nel frattempo, non smette di raccogliere informazioni su scoperte e nuovi metodi di cura per dare a Nicola altre speranze, così si impegna per le metodiche compassionevoli.

“Mio figlio è stato ridotto disabile al cento per cento”, raccontano i genitori.

Dopo più di 10 ricoveri alla ricerca dell’ignoto, abbiamo avuto la fortuna di incontrare medici sinceri ed onesti che ci hanno aiutato a comprendere l’accaduto e con la morte nel cuore,abbiamo cercato di vivere non sentendoci colpevoli di nulla.

Il piccolo Nicola ha tantissimi problemi: è imprigionato nel suo corpo.

nicola

La sua diagnosi è grave: encefalopatia epilettica post vaccinale farmacoresistente.

In moltissimi stanno seguendo il suo sentiero.

In moltissimi si mobilitano per la divulgazione della sua storia.

Di seguito, la presentazione della sua pagina.

“Ciao sono NICOLA, sono nato SANO ma dopo il VACCINO esavalente,ho subito una cerebro lesione; tutte le mie funzioni piano piano hanno iniziato a regredire e peggiorarono dopo che mi sottoposero anche ad un bel vaccino trivalente -dicendo che a maggior ragione vista la mia encefalopatia,dovevo proteggermi- .

Mi sono trovato 6 anni fa sul letto dell ospedale in fin di vita,senza speranza, dopo più di 10 ricoveri alla ricerca del nulla.

Per me’ non c’è cura riconosciuta. Gli unici metodi che mi fanno stare meglio non sono riconosciuti,e questo è VERGOGNOSO.

Sono anche stato in tribunale dove un giudice del lavoro ha deciso di non farmi accedere ad una metodica compassionevole.

Sono arrabbiato perché sempre questo stato, impedisce a mio padre e mia madre di curarmi come meglio credono. NON ESISTE IL DIRITTO ALLA CURA.

Bisogna cambiare tante cose in questo paese.

Cominciando dall’indifferenza della gente. Sono arrabbiato ma sono fortunato ad avere i miei genitori che tanto mi amano e lottano per me.

Richiedete una corretta anamnesi  PRIMA DI ogni profilassi. TUTELATEVI“.

QUESTO IL MESSAGGIO DELLA FAMIGLIA GHIDOTTI A CUI VA TUTTO IL NOSTRO AFFETTO.

Siamo vicini a Nicola come ad ogni bimbo danneggiato dall’incompetenza medica, la quale si dimentica che il benessere e la salute degli individui dovrebbe essere tutelata.

ESAMI PREVACCINALI,PERCHE’ CONSIDERARLI INUTILI?

PERCHE’ OPPORSI ALLA LORO PRESCRIZIONE?

In un periodo in cui abbiamo perso il DIRITTO ALLA CURA,troviamo alquanto indecente il comportamento scorretto e immorale di moltissimi camici,i quali si oppongono alla prescrizione di analisi di laboratorio ,test anticorpali per appurare adeguatamente lo stato fisico di un soggetto prima che questo,venga sottoposto a qualsiasi profilassi vaccinale.

Nel caso degli individui immunocompromessi,la comunità scientifica è concorde sull’agire in maniera cauta;  in che modo,se nessuna corretta anamnesi viene effettuata prima di una vaccinazione?

“Siamo al limite della sopportazione” dichiarano i genitori danneggiati; come dar loro torto.

Ultimamente moltissimi gli sfoghi dei genitori contro il sistema. “Chiediamo queste analisi preventive,ma non vengono prescritte”.

Questo comportamento incivile e non professionale, va a discapito dei cittadini i quali hanno perso fiducia ,giudicando incompetente l’operato dello stesso Ministero della salute (anche in questo caso,non diamo loro torto).

Se queste analisi sono pagate dagli stessi contribuenti,come mai tutta questa opposizione nel prescriverle?

Cosa c’è realmente dietro il sipario?

Alle domande dei genitori,una risposta arriva loro come un macigno : LA CENSURA.

La perdita di fiducia nei confronti delle Istituzioni è stata fomentata non dai gruppi “antivaccinisti” (come dice qualcuno di poco informato) ma proprio da coloro che dovrebbero rassicurare e prendersi cura del proprio popolo.

La DISINFORMAZIONE regna sovrana e l’ignoranza e la saccenza divulgano una “verità” smentita da molti medici onesti e deontologicamente corretti.

Manca una reale informazione verso delle famiglie,le quali si ritrovano ad aver timore senza alcuna motivata ragione.

Lo stesso Ministero della salute,attraverso la sua portavoce,la nostra ministra Lorenzin,parla di EPIDEMIE mai nate. I dati reali?

Dov’è la TRASPARENZA in merito? Abbiamo precedentemente smentito i “200 morti di morbillo a Londra” dichiarati dalla Lorenzin la quale imperterrita (durante la trasmissione “la Gabbia”) ha continuato a destreggiarsi tra gaffe palesi e abbastanza gravi (il “VIRUS” della pertosse è letale; un bambino che si ammalerà di pertosse,probabilmente morirà”).

Troviamo incivile questo comportamento sopratutto su questa tematica.

Non si manipolano i dati e non si dovrebbero pagare i media per diffondere notizie false e prive di ogni logica oltre ad essere immorali nei confronti del popolo che contribuisce (con le sue tasse) a tenere in piedi questa baracca formata da politici che se ne fregano del reale benessere del cittadino.

Oltre a ricordare alla nostra Ministra, che i casi reali di morbillo segnalati a Londra nel 2014 non sono 200 ma 59 (a fine articolo troverete il riferimento del rapporto di sorveglianza sui casi di morbillo e rosolia integrato al rapporto n° 19,settembre 2015,fonte EPICENTRO), Le ricordiamo che quando si parla di pertosse,occorre sapere che reo è un BATTERIO e NON un VIRUS.

“La pertosse è una malattia infettiva causata da un batterio (Bordetella pertussis),piccola parentesi che potrà sicuramente servire ai bufalari che supportano le castronerie diffuse dai media”.

Un Ministro della salute dovrebbe saperle a menadito queste nozioni,ma appuriamo che così non è.

Con la speranza che i nostri organi prendano atto della reale situazione dei danneggiati, noi continueremo a portare avanti attraverso le testimonianze,una realtà fatta di dolore. Continueremo a  dar voce a chi è inascoltato.

I genitori dei danneggiati sono soli,quanto dovranno ancora pagare per uno stato criminale?

Per quanto dovremo assistere inermi alla disinformazione perpetrata attraverso notizie di parte che mirano al terrorismo psicologico cercando di instillare la paura?

La questione non è essere pro o contro i vaccini ma va alla base del reale problema.

L’obiettività,questo è il principio cardine.

I danni da vaccino esistono,questa è una realtà esattamente come l’esistenza della legge 210/92, PUNTO.

Continuare a negare il danno è davvero stupido e ignorante.

CHIEDIAMO AL NOSTRO GOVERNO, UN TAVOLO DI DISCUSSIONE CON LA PRESENZA DI TUTTA LA COMUNITA’ SCIENTIFICA. CHIEDIAMO CHE VENGA DATA  LIBERTA’ DI PAROLA A CHI INDOSSA IL CAMICE, RISPETTANDO IL PRINCIPIO “PRIMUM NON NOCERE”.

Chiediamo che il nostro Ministro della Salute sia un medico,informato,sincero e professionale e che la Lorenzin si dimetta.

Chissà se la censura lascerà il posto alla correttezza.

Concludiamo con la nostra richiesta inerente alla mancanza di un sistema attivo e funzionante di FARMACOVIGILANZA.

Moltissime le segnalazioni ricevute da parte dei genitori,relative alla negligenza dei medici e delle strutture sanitarie le quali non denunciano in caso di reazione avversa.

Questo non è più tollerabile. Il comportamento scorretto di molti “dottori” i quali saccentemente cercano di liquidare i genitori con la solita frase “NON è colpa del vaccino,non dovete nemmeno pensarlo” è motivo di rabbia motivata e delusione da parte dei cittadini che sono anche contribuenti e perciò pagano per avere un servizio sanitario alquanto scadente,ricordiamolo.

La Sfiducia regna sovrana nei confronti dello stesso Ministero della salute il quale non garantisce cura e nemmeno prevenzione.

Siamo alla frutta come dice qualcuno,tuttavia,ringraziamo chi con il suo buon cuore,opera in maniera volontaria,portando avanti una causa in maniera disinteressata.

Ringraziamo molti Medici degni di essere chiamati tali.

 

Ringraziamo POVIA e la sua sensibilità nel sociale ed in particolare per questo pensiero mandato al nostro piccolo guerriero.
“IO CAMMINO SUL SENTIERO DI NICOLA” scrive su un foglio,mostrandolo al mondo intero.
Nicola,un bambino gravemente danneggiato da una vaccinazione Esavalente ora chiede giustizia.
Nicola,un meraviglioso bimbo che lotta contro un mostro da lui non voluto.
Che lotta contro un sistema marcio e che omette dati e verità scientifiche ed inoppugnabili.
Un grande esempio di lotta per tutti noi.
Un piccolo grande guerriero.

 

Ringraziamo i genitori che supportano la famiglia Ghidotti. Di seguito un video che racchiude una parte delle centinaia di persone che hanno aderito a questa campagna di sensibilizzazione.

#BASTA DANNEGGIATI

Il Sentiero di Nicola. Noi diciamo basta ai Danneggiati da Vaccino

Ringraziamo la gente comune, le diverse associazioni e molti gruppi ultras d’italia che si mobilitano x raccontare la storia del nostro guerriero Nicola,sensibilizzando i cittadini in merito a questa importantissima tematica.

ultras

 

La pagina facebook del Sentiero di Nicola al seguente link

https://www.facebook.com/IL-Sentiero-DI-Nicola-500042300085440/?fref=ts

 

RIFERIMENTI

Morbillo? I REALI dati

Pertosse? Una sezione interamente dedicata.

Prevenzione. Analisi e test preventivi

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Morti materne e la task force del Ministero sugli ultimi accadimenti

Articolo del Quotidiano Sanità

http://www.quotidianosanita.it/piemonte/articolo.php?articolo_id=35181

Morti materne. La task force del Ministero sui casi di Torino, Brescia, Verona e Bassano del Grappa: “Emerse diverse criticità cliniche e organizzative”. Il Sant’Anna “quasi” assolto

Presentata la relazione preliminare. In alcuni casi rilevati anche problemi di comunicazione struttura-familiari e nella gestione dell’emergenza sul piano comunicativo non adeguata. Sul primo caso di morte durante il parto, quello occorso nella notte tra il 26 e il 27 dicembre scorso a Torino, gli ispettori del ministero sottolineano che non sono emersi al momento “elementi di inappropriatezza”. Ma anche qui ravvisate alcuni fattori da migliorare nel percorso assistenziale.

12 GEN – Criticità clinico-organizzative, problemi di comunicazione struttura-familiari e gestione dell’emergenza sul piano comunicativo non adeguata. Queste alcune delle criticità rilevate dalla task force istituita presso il Ministero della Salute, chiamata a verificare eventuali criticità di carattere organizzativo e clinico in caso di eventi avversi negli ospedali italiani, che ha depositato le relazioni preliminari scaturite dalle ispezioni presso l’Ospedale S. Anna di Torino, gli Spedali Civili di Brescia, l’Ospedale G. Fracastoro di San Bonifacio (Verona) e l’Ospedale San Bassiano di Bassano del Grappa.

Le osservazioni e valutazioni preliminari sono state effettuate in base all’analisi della documentazione immediatamente disponibile, alle testimonianze raccolte dal personale medico e dai racconti dei familiari delle persone decedute.

Al S. Anna di Torino,  la gestione del caso della signora Angela Nesta e della piccola Elisa non sembra presentare, allo stato attuale delle conoscenze, elementi di inappropriatezza, relativamente alla gestione della complicanza, repentinamente occorsa, e che ha portato al decesso della signora e della neonata: pare infatti siano stati attuati tutti gli accertamenti necessari e tutte le manovre di emergenza sia per la rianimazione materna, sia neonatale. La relazione degli ispettori sottolinea comunque la necessità che siano resi disponibili protocolli diagnostico terapeutici assistenziali (PDTA) per la selezione delle donne da avviare al parto indotto e per la gestione  delle donne con agitazione psico-motoria in pre-partum. Un ulteriore aspetto da considerare – scrivono nella relazione – è l’integrazione tra l’ospedale ed il territorio per la gestione delle donne con indice di massa corporea elevato e con significativo aumento di peso in gravidanza: pertanto, è necessario che siano elaborati specifici PDTA che devono essere condivisi tra Ospedale e consultorio, per la definizione e gestione delle situazioni di rischio.

In merito al decesso della signora Giovanna Lazzari, all’ottavo mese di gravidanza, morta giovedì 31 dicembre nel Presidio Ospedaliero Spedali Civili di Brescia,  l’esame della documentazione clinica resa immediatamente disponibile, ha mostrato un certo disallineamento rispetto ai colloqui intercorsi con il personale dell’ospedale coinvolto nei fatti ed alla prima relazione sintetica (fornita dalla Direzione aziendale), e ha fatto emergere alcuni aspetti di criticità sia di carattere organizzativo, sia clinico. La comunicazione con i parenti, con i mezzi di informazione e tra i professionisti richiede azioni correttive, anche in base a quanto previsto dalle Linee guida del 2011 per gestire e comunicare gli eventi avversi in sanità. Dal punto di vista organizzativo, in considerazione del fatto che il processo assistenziale travaglio/parto/nascita, anche in situazioni fisiologiche, è tempo dipendente, è necessario predisporre e diffondere procedure che permettano una chiara definizione del percorso assistenziale e delle responsabilità ad esso connesso. E’ emersa inoltre la necessità di migliorare la valutazione delle condizioni di rischio potenzialmente presenti in gravidanza e al momento del ricovero, con particolare riferimento alla problematica delle infezioni, nonché la necessità dell’aderenza a linee guida sul trattamento della sepsi, trattandosi di patologia ad elevata letalità e le cui probabilità di sopravvivenza sono anche tempo-dipendenti.

In merito al caso di Marta Lazzarin, la donna deceduta il 29 dicembre all’ospedale San Bassiano di Bassano del Grappa, giunta alla ventisettesima settimana (settimo mese) della sua prima gravidanza, la gestione dell’emergenza, su un piano comunicativo, non è stata adeguata, creando forse delle aspettative nei familiari sull’esito delle cure. Da sottolineare la non adeguata gestione del dolore. Da un punto di vista clinico, è emersa la necessità di aumentare negli operatori l’aderenza alle procedure relative alle condizioni di rischio che possono essere presenti in gravidanza, con particolare riferimento alla problematica delle infezioni. In particolare, la sepsi in gravidanza è una patologia ad elevata letalità e le cui probabilità di sopravvivenza sono tempo-dipendenti, per cui sono necessari identificazione precoce e monitoraggio continuo del quadro clinico; la letalità della patologia, anche a seguito di una corretta gestione terapeutica, rimane elevata. Peraltro è stata somministrata terapia antibiotica iniziale appropriata al quadro di infezione sospettato.

In merito al caso della signora Anna Massignan, sulla base della documentazione resa immediatamente disponibile e dei colloqui intercorsi con il personale dell’Ospedale G. Fracastoro di San Bonifacio, Azienda ULLSS N.20 di Verona coinvolto nei fatti, nonché dalla Epicrisi (fornita dal Direttore della UOC di Ginecologia ed Ostetricia),  analizzando a ritroso l’evento occorso, emergono alcuni aspetti di carattere organizzativo e clinico. Dal punto di vista organizzativo, in considerazione del fatto che il processo assistenziale travaglio/parto/nascita, anche in  situazioni fisiologiche, è tempo dipendente, è necessario predisporre e diffondere procedure che permettano una chiara definizione del percorso assistenziale e delle responsabilità ad esso connesso.
Da un punto di vista clinico, è emersa la necessità di predisporre e diffondere procedure che permettano la valutazione delle condizioni di rischio potenzialmente presenti in gravidanza e al momento del ricovero, con particolare riferimento alla problematica delle infezioni e della sepsi: infatti, trattandosi di patologia ad elevata letalità e le cui probabilità di sopravvivenza sono anche tempo-dipendenti, sono necessari identificazione precoce e monitoraggio continuo del quadro clinico, anche se l’esito positivo non è scontato.
Le procedure e i protocolli presenti nel Punto Nascita vanno adattati alle condizioni cliniche: sotto questo profilo, la scelta del momento in cui effettuare il TC è cruciale al fine della sopravvivenza materno-fetale.

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Il Farmaco “SOVALDI” per la cura dell’epatite C finisce nel mirino dei Nas

Accertamenti NAS in uffici Regioni: nel mirino il farmaco “sovaldi”per la cura dell’epatite C


ministero della salute


Il Ministro della Salute Beatrice Lorenzin ha dato incarico ai NAS di compiere urgenti accertamenti presso i competenti Uffici delle Regioni  per verificare lo stato di attuazione della dispensazione a carico del SSN del nuovo farmaco “Sovaldi” per la cura dell’epatite C.


Il 4 febbraio scorso è infatti scaduto il termine per la definizione delle procedure amministrative necessarie all’inserimento nei prontuari terapeutici ospedalieri  regionali del nuovo farmaco, per la cui spesa è stato istituito nella legge di stabilità 2015 un apposito fondo con 1 miliardo di euro nel biennio 2015-16.

L’AIFA ha certificato nello scorso gennaio che solo 30 pazienti in tutta Italia avevano iniziato la cura.

L’organo ha pertanto reso noto che anche le regioni Valle d’Aosta, Trentino Alto Adige, Friuli Venezia Giulia, Umbria, Abruzzo e Basilicata non avrebbero attivato il programma di dispensazione del farmaco. Anche l’associazione Epac Onlus dei pazienti malati di epatite C, ha segnalato che le regioni Sicilia, Calabria, Molise e Campania non avrebbero individuato i centri utilizzatori del medicinale. Gli accertamenti dei NAS sono iniziati questa mattina con sopralluoghi in tutti i capoluoghi di regione e si completeranno in pochi giorni.  Le risultanze verranno comunicate al Ministro della salute entro il prossimo 14 febbraio.


FONTE

***medicalexcellence***


 

ALLEGATI

Condanna per medicinali scaduti, l’esperto: norma da riformulare


medici corrotti


Nell’aprile del 2014 il Senato ha approvato un emendamento che proponeva la depenalizzazione la detenzione medicinali scaduti (cfr. Farmacista33 4 aprile 2014) ma una recente sentenza(cfr. Farmacista33 10 febbraio 2015), ha condannato il titolare di farmacia per questo reato..


PER LEGGERE L’INTERO ARTICOLO CLICCARE IL LINK SEGUENTE

  • http://www.farmacista33.it/condanna-per-medicinali-scaduti-lesperto-norma-da-riformulare/politica-e-sanita/news–30420.html?xrtd=TSXPYSRYSXRAVRAARTCLCA

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Vaccini, Aifa: tredici i casi sospetti

Vaccini, Aifa: tredici i casi sospetti

30 novembre 2014


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Il ministro Lorenzin: i primi test “hanno dato esito negativo“. Polemica tra governo e regioni sulla tempestività delle segnalazioni. Il governatore della Toscana Rossi respinge le accuse. “In due ore avevamo ritirato i lotti” dice a Sky TG24


Salgono a 13 le morti sospette dopo la somministrazione del vaccino anti-influenzale Fluad della casa farmaceutica Novartis. Il ministro della Sanità, l’Aifa (Agenzia italiana del farmaco), i virologi invitano le persone a non cedere agli allarmismi e, a rassicurare gli italiani, arrivano i primi risultati dei test preliminari che, come ha annunciato a Sky TG24 il ministro Lorenzin, “hanno dato esito negativo”.


Martedì i primi risultati – A supportare questo dato arriva anche la dichiarazione ufficiale del commissario straordinario dell’Istituto Superiore di Sanità, Walter Gualtiero Ricciardi, che conferma che le analisi condotte non rilevano problemi nelle decine di campioni ricevuti subito dopo lo stop precauzionale da parte dell’Aifa. “Martedì arriveranno i primissimi risultati ma ci vorranno altri 15 giorni per quelli finali”, ha aggiunto.


13 casi sospetti – Il 13esimo decesso segnato all’Agenzia italiano del farmaco è avvenuto a Spoleto.  Si tratta di una paziente di 83 anni affetta da gravi patologie e in politerapia. Le segnalazioni riguardano dunque 7 Regioni: Sicilia (2); Molise (1); Puglia (2); Toscana (2); Emilia Romagna (2); Lombardia (2); Lazio (1) e Umbria (1).


Polemica con le regioni – A proposito della polemica innescata dalle parole del ministro della Salute Beatrice Lorenzin, che ha affermato che ci sono stati ritardi nella segnalazione di casi all’Aifa, risponde il presidente della Regione Toscana Enrico Rossi che, dai microfoni di Sky TG24 precisa: “Noi in due ore avevamo ritirato i lotti sospetti”. Quanto ai timori dei cittadini aggiunge: “Io mi sono vaccinato e così ha fatto mio padre. la vaccinazione serve a salvare vite umane, quindi è un bene farla”. VIDEO


fonte di seguito


http://tg24.sky.it/tg24/cronaca/2014/11/30/vaccini_antinfluenzali_blocco_aggiornamenti_casi_analisi.html#_


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Vaccini anti-influenza, Lorenzin: “Dai primi test no relazioni con i decessi”. Polemica con le Regioni

Vaccini anti-influenza, Lorenzin: “Dai primi test no relazioni con i decessi”. Polemica con le Regioni


Notizia riportata direttamente dall’Ansa

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