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Vaccini,il diritto di sapere

Prof.Giulio Tarro: “Bisogna agire con buonsenso”.

Diversi i vaccini nel mirino.

Vaccini ed eventi avversi.

Interviste del 18 Novembre 2015 – Convegno al Senato Della Repubblica

Con gli interventi di: Bartolomeo Pepe, Senatore- Gabriella Lesmo , Medico Pediatra – Roberto Mastalia , Avvocato – Paolo Visalli, Medico Odontoiatra – Giulio Tarro, Medico Epidemiologo – Girolamo Giannotta , Medico Pediatra – Dario Miedico, medico legale

Uno speciale per cercare di far luce su uno degli argomenti più dibattuti degli ultimi anni, ma su cui pesa fortemente il sospetto di un’informazione ammaestrata dagli interessi delle corporation.

http://www.pandoratv.it/?p=5225

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COMMISSIONE AFFARI SOCIALI – Iniziative in materia di vaccinazioni, audizioni di esperti e associazioni

Lunedì 9 Novembre 2015 ore 14:30

COMMISSIONE AFFARI SOCIALI – Iniziative in materia di vaccinazioni, audizioni di esperti e associazioni

 

http://webtv.camera.it/evento/8583

web radio

La Commissione Affari sociali, presso l’Aula della Commissione Trasporti, nell’ambito della discussione della risoluzione 7-00792 D’Incecco:

Iniziative in materia di vaccinazioni, ha svolto le audizioni informali:
Ore 14.30     Associazione di studi e informazione sulla salute
Ore 15.10     Federazione italiana medici pediatri
Ore 15.40     Associazione VaccinarSi
Ore 15.50     Dott. Roberto Gava, medico chirurgo presso l’Ospedale civile di Castelfranco Veneto
Ore 16.10     Prof. Leonardo Palombi, direttore del dipartimento di biomedicina e prevenzione presso l’Università di Tor Vergata
Ore 16.30     Comitato nazionale di bioetica
Ore 16.50     Coordinamento del Movimento italiano per la libertà di vaccinazione
Ore 17.10     Emergency
Ore 17.40     Cittadinanzattiva-Tribunale per i diritti del malato

 

Considerazioni post relazioni in commissione parlamentare

https://www.facebook.com/video.php?v=937283919642132

https://www.facebook.com/video.php?v=937487112955146

serravalle1gava1

 

Ricordate invece la Proposta di Legge di Crimì?

Vaccinazioni. Crimì (Pd) presenta proposta di legge: “Bambini a scuola solo se vaccinati”

  • http://www.quotidianosanita.it/governo-e-parlamento/articolo.php?articolo_id=32245

crimì

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PROPOSTA DI LEGGE D’INIZIATIVA DEI DEPUTATI CRIMÌ, STELLA BIANCHI, COVA, COSCIA, SBROLLINI, GINATO, DALLAI, COPPOLA, D’OTTAVIO, SENALDI, ERMINI, MINNUCCI, BONOMO, LODOLINI, GIACOBBE, SALVATORE PICCOLO, ARLOTTI, LAVAGNO, LATTUCA, IORI, NACCARATO, CAMANI, NARDUOLO, MARCHI, ZARDINI, VENITTELLI, CENSORE, ZAN, MOSCATT, BRUNO BOSSIO, COVELLO, CRIVELLARI, CULOTTA, CURRÒ, DE MENECH, MARCO DI MAIO, FAMIGLIETTI, FANUCCI, CINZIA MARIA FONTANA, GADDA, GIUSEPPE GUERINI, MALPEZZI, MARANTELLI, MORETTO, PARRINI, GIUDITTA PINI, RIBAUDO, RICHETTI, ROSTELLATO, ROTTA, SIMONI, TULLO, VAZIO, ZOGGIA

Disposizioni in materia di vaccinazioni obbligatorie

PROPOSTA DI LEGGE __

ART. 1. 1. Annualmente il Ministero della salute, di concerto con le regioni, promuove una campagna nazionale di sensibilizzazione per contrastare la disinformazione e per diffondere una corretta informazione sull’importanza delle vaccinazioni ai fini della tutela della salute pubblica.

ART. 2. 1. La vaccinazione contro il morbillo e la vaccinazione contro la pertosse sono obbligatorie a partire dal primo anno di età.

2. Sono esclusi dall’obbligo delle vaccinazioni di cui al comma 1 i soggetti per i quali il medico pediatra di libera scelta dichiara l’esenzione con apposito certificato.

3. Le spese relative alla preparazione e alla somministrazione dei vaccini di cui al comma 1 sono poste a carico del bilancio dello Stato. ART.

3. 1. La mancata presentazione della certificazione o della dichiarazione sostitutiva relativa alle vaccinazioni o alle rivaccinazioni obbligatorie comporta il rifiuto di ammissione dell’alunno alla scuola dell’obbligo o agli esami,

2. Entro un mese dalla data di entrata in vigore della presente legge, il Governo provvede a modificare il comma 2, dell’articolo 47 del regolamento di cui al decreto del Presidente della Repubblica 22 dicembre 1967, n. 1518, al fine di adeguarlo a quanto disposto dal comma 1 del presente articolo.

  • http://www.camera.it/_dati/leg17/lavori/stampati/pdf/17PDL0034880.pdf

Vaccini: i medici restino liberi di scegliere cosa prescrivere

È stata pubblicata oggi una lettera aperta di oltre 50 medici che scrivono al Presidente dell’Istituto Superiore di Sanità in difesa della libertà vaccinale e genitoriale, perché credono che questo diritto non possa essere negato per alcun motivo.

Il Prof. Ricciardi, Presidente dell’Istituto Superiore di Sanità, durante la trasmissione radiofonica Life ha affermato che in Italia i vaccini pediatrici sono sicuri perché “su 19 milioni di vaccinazioni ci sono stati solo 5 casi di reazioni gravi, peraltro non mortali”. Probabilmente lui si riferisce alla reazione anafilattica che compare con una frequenza di un caso ogni milione di inoculazioni, ma questa è solo una parte della verità, perché dimentica tutte le altre reazioni avverse che, pur essendo nettamente sottostimate(come la letteratura scientifica riconosce), ammontano a migliaia di rilievi all’anno.

Nelle sue relazioni pubbliche che pretendono di imporre la pratica vaccinale pediatrica, il Professore dimentica chela vaccinovigilanza in Italia è molto carente e che anche quando un bambino ha reazioni gravi temporalmente connesse con la vaccinazione, molto difficilmente viene compilata la scheda di sospetta reazione avversa inficiando tutti i nostri ragionamenti a posteriori sulla pericolosità delle vaccinazioni.

Infatti, basta consultare la banca-dati del Vaers americano, ma anche le centinaia di segnalazioni spontanee che giungono annualmente a Canale Verde (programma della Regione Veneto di sorveglianza degli avventi avversi) e pure le 300 segnalazioni che in pochi mesi noi abbiamo ricevuto con il nostro “Censimento dei danni da vaccino” (sottolineo che le segnalazioni che noi abbiamo ricevuto, e che sono disponibili per la consultazione, avevano la caratteristica di essere quasi tutte gravi e nel 95% dei casi non erano state segnalate agli organi di farmacovigilanza!).

Far leva poi sul recente pietoso caso di decesso per pertosse neonatale di questi giorni e lasciar intendere che se tutti i bambini fossero vaccinati quella bambina non sarebbe morta e non ci sarebbero casi di pertosse nei neonati in età pre-vaccinale, significa anche qui fare disinformazione e non dire tutta la verità. Infatti, la prima causa di relativo fallimento della vaccinazione antipertossica risiede nella ridotta durata dell’immunità evocata dal vaccino.

A prova di ciò, il 4 maggio 2015 Acosta et al. del Cdc statunitense hanno affermato che: “La protezione da vaccino anti-difterite-tetano-pertosse diminuisce entro 2-4 anni. La mancanza di protezione a lungo termine dopo la vaccinazione ha probabilmente contribuito all’aumento della pertosse tra gli adolescenti”. Quindi, è ovvio che l’immunità evocata dalla pratica vaccinale svanisce abbastanza rapidamente fino al punto da rendere gli adolescenti suscettibili alla malattia.

Inoltre, non va dimenticato che la pressione selettiva esercitata dalla vaccinazione ha spinto i germi della pertosse a privarsi della pertactinae ha consentito la diffusione dei ceppi pertactina-negativi (Prn-) che ora dominano la scena mondiale e diffondono la malattia nella comunità d’appartenenza. Per ragioni che non conosciamo, questi ceppi batterici trovano i loro ospiti privilegiati nei giovani vaccinati, nei quali si replicano e producono la malattia.

Recentemente, Riolo and Rohani sostengono che un richiamo vaccinale (booster) non è adatto a tutti e che pertanto la profilassi vaccinale deve essere personalizzata dato che ci sono due ostacoli da superare: il sistema immunitario del soggetto e la strategia di sopravvivenza del germe sotto la pressione selettiva determinata dal programma vaccinale.

In conclusione, l’opinione di molti medici è che, se vogliamo costruire una Medicina presente e futura veramente Moderna e che lavori per il bene della popolazione, dobbiamo puntare prevalentemente sulla personalizzazione di qualsiasi trattamento. Non possono quindi esistere vaccinazioni di massa imposte per legge (pratica infatti esclusa da quasi tutti i Paesi europei più avanzati), ma dobbiamo diffondere una prevenzione primariabasata su una corretta igiene di vita che potenzi le difese aspecifiche dei bambini e aiuti il loro sistema immunitario a proteggerli non contro una decina di germi ma contro tutte le infezioni.

Oggi abbiamo le conoscenze per fare questo. I vaccini invece, come qualsiasi altro farmaco, vanno usati ad hoc nel numero, nei tempi e nelle condizioni in cui si ritenga necessario intervenire in base al singolo caso, scelta che deve essere fatta solo dal curante.

Infine, proprio per promuovere la medicina personalizzata, va salvaguardata in tutti i casi la libertà di scelta terapeutica del medico, che conosce il suo paziente e sa quando e come intervenire per proteggerlo e curarlo.

Noi Medici clinici, che lavoriamo tutti i giorni sul campo accanto al malato, rifiutiamo qualsiasi coercizione che limiti e incaselli la nostra libertà di cura. Allo stesso modo non possiamo accettare che in assenza di una emergenza sanitaria venga limitata la libertà di scelta terapeutica da parte dei genitori e che il diritto all’istruzione sancito dalla nostra Costituzione venga condizionato da una imposizione terapeutica.

In caso contrario sarebbe una vera dittatura sanitaria.

  • http://www.ilfattoquotidiano.it/2015/10/20/vaccini-i-medici-restino-liberi-di-scegliere-cosa-prescrivere/2144144/
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Autismo: approvato in Senato il primo Disegno di Legge

Approvata in Senato la legge sull’autismo.

Taglia il primo traguardo la legge italiana sull’autismo. Ieri ha infatti ricevuto il via libera dalla Commissione Igiene e Sanità del Senato

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Passa ora alla Camera il testo approvato dalla Commissione Igiene e Sanità del Senato che mira a tutela della salute, il miglioramento delle condizioni di vita e l’inserimento nella vita sociale delle persone con disturbi dello spettro autistico

Taglia il primo traguardo la legge italiana sull’autismo. Ieri ha infatti ricevuto il via libera dalla Commissione Igiene e Sanità del Senato, in attesa del passaggio alla Camera, il testo delDDL, frutto di un lungo lavoro di sistemazione e risistemazione concertate con il coinvolgimento di società scientifica, associazioni di famiglie ed esperti. Obiettivo comune dichiarato, arrivare a un testo che provveda alla presa in carico dei bisogni del soggetto autistico ma anche della sua famiglia, pur nella complessità che questa patologia presenta.

Sintetizzando all’osso si può dire che le parole chiave del DDL sono diagnosi precoce e terapia riabilitativa. E’ intorno a questi due cardini che i quattro articoli del DDL si sviluppano, con la finalità di dare un ordinamento a interventi finalizzati a garantire la tutela della salute, il miglioramento delle condizioni di vita e l’inserimento nella vita sociale delle persone con disturbi dello spettro autistico.

AGGIORNAMENTO LINEE GUIDA – Il DDL prevede che l’Istituto Superiore di Sanità aggiorni le Linee guida sul trattamento dei disturbi dello spettro autistico in tutte le età della vita sulla base dell’evoluzione delle conoscenze fisiopatologiche e terapeutiche derivanti dalla letteratura e dalle buone pratiche nazionali ed internazionali. Un confronto, quindi, a respiro globale per attingere alle migliori pratiche e conoscenze.


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PRESTAZIONI NEI LEA – Il DDL stabilisce che i Livelli Essenziali di Assistenza (LEA) vengano aggiornati con l’inserimento, al loro interno, delle prestazioni legate alla diagnosi precoce, alla cura e al trattamento individualizzato. Si tratta di prestazioni assegnate alle Regioni. Le Regioni e le province autonome garantiscono il funzionamento dei servizi di assistenza sanitaria e possono individuare centri di riferimento con compiti di coordinamento dei servizi stessi nell’ambito della rete sanitaria regionale; stabiliscono percorsi diagnostici, terapeutici e assistenziali per la presa in carico di minori, adolescenti e adulti con disturbi dello spettro autistico verificandone l’evoluzione e adottano misure idonee al conseguimento dei seguenti obiettivi:

a) qualificazione dei servizi costituiti da unità funzionali multidisciplinari per la cura e l’abilitazione delle persone con disturbi dello spettro autistico;
b) la formazione degli operatori sanitari di neuropsichiatria infantile, di abilitazione funzionale e di psichiatria sugli strumenti di valutazione e sui percorsi diagnostici, terapeutici e assistenziali basati sulle migliori evidenze scientifiche disponibili;
c) la definizione di equipe territoriali dedicate nell’ambito dei servizi di neuropsichiatria dell’età evolutiva e dei servizi per l’età adulta, anche in collaborazione con le altre attività dei servizi stessi, che partecipino alla definizione del piano di assistenza, ne valutino l’andamento e svolgano attività di consulenza;
d) la promozione dell’informazione e l’introduzione di una figura che svolga una funzione di coordinamento degli interventi multidisciplinari;
e) la promozione del coordinamento degli interventi e dei servizi di cui al presente comma per assicurare la continuità dei percorsi diagnostici, terapeutici e assistenziali nel corso della vita della persona;
f) l’incentivazione di progetti dedicati alla formazione e al sostegno delle famiglie che hanno in carico persone con disturbi dello spettro autistico;
g) la disponibilità sul territorio di strutture semiresidenziali e residenziali accreditate, pubbliche e private, con competenze specifiche sui disturbi dello spettro autistico in grado di effettuare la presa in carico di soggetti minori, adolescenti e adulti;
h) la promozione di progetti finalizzati all’inserimento lavorativo di soggetti adulti con disturbi dello spettro autistico, che ne valorizzino le capacità.”

Tra gli obiettivi dichiarati, quello della erogazione dei servizi sull’intero territorio nazionale è forse la sfida che più di tutte sarà da monitorare e verificare nel prossimo futuro.

Intanto, dalla politica arrivano le prime dichiarazioni di soddisfazione per l’approvazione del DDL in Commissione Igiene e sanità. Così il Ministro della Salute, Beatrice Lorenzin: “Si tratta di un risultato importante per dare risposte ai bisogni di tante famiglie. Nei confronti di questo disturbo il ministero ha grande attenzione e nei nuovi Lea  (Livelli essenziali di assistenza) abbiamo previsto interventi per i minori con disturbi in ambito neuropsichiatrico e quindi anche per chi soffre di autismo. Ora la vera sfida e’ garantire che questi servizi vengano erogati davvero e su tutto il territorio nazionale.”

Sulla stessa scia le dichiarazioni dell’On. Ileana Argentin, che ha affermato:  “E’ fondamentale che lo Stato attivi il prima possibile tutte le misure necessarie per garantire alle persone affette da autismo e ai loro familiari una vita accettabile e adeguatamente inserita nel contesto sociale.  Visto che il finanziamento della legge sarà previsto dai nuovi livelli essenziali di assistenza“, ha aggiunto la deputata, “sui quali le Regioni stanno discutendo, auspico un iter veloce e senza intoppi capace di rispondere alla richieste d’aiuto e di assistenza di migliaia di persone. Questa approvazione è un passo in avanti molto positivo”, ha sottolineato, “che giunge a ridosso della giornata mondiale sull’autismo, a dimostrazione del fatto che oltre alle iniziative di sensibilizzazione, quello che conta, come sempre, sono i fatti.  Sono in attesa che il testo della legge arrivi da noi in commissione e mi impegnerò al massimo perché tutto si svolga nel modo più fluido possibile. Questi sono argomenti che vanno oltre i partiti”, conclude, “e tutti insieme ce la dobbiamo fare. L’autismo è una realtà non un’utopia”.


 

 

SCARICABILE IL DOCUMENTO AL SEGUENTE LINK 

  • https://polser.files.wordpress.com/2015/03/autismo_ddl.pdf

Disegni di legge n. 344 e connessi in materia di autismo Testo approvato dalla Commissione Igiene e Sanità del Senato in esito all’esame di sede deliberante

BOZZA Art. 1. (Finalità)

1. La presente legge, ai sensi di quanto previsto dalla risoluzione ONU n. A/RES/67/82 sui bisogni delle persone con autismo approvata il 12 dicembre 2012, prevede interventi finalizzati a garantire la tutela della salute, il miglioramento delle condizioni di vita e l’inserimento nella vita sociale delle persone con disturbi dello spettro autistico.

Art. 2 (Linea guida)

1. L’Istituto Superiore di Sanità aggiorna la Linea guida sul trattamento dei disturbi dello spettro autistico in tutte le età della vita sulla base dell’evoluzione delle conoscenze fisiopatologiche e terapeutiche derivanti dalla letteratura e dalle buone pratiche nazionali ed internazionali.

Art. 3 (Politiche regionali in materia di disturbi dello spettro autistico)

1. Nel rispetto degli equilibri programmati di finanza pubblica e tenuto conto del nuovo Patto per la salute 2014-2016, con la procedura di cui all’articolo 5, comma 1, del decreto-legge 13 settembre 2012, n. 158, convertito con modificazioni dalla legge 8 novembre 2012, n. 189, si provvede all’aggiornamento dei livelli essenziali di assistenza, con l’inserimento, per quanto attiene ai disturbi dello spettro autistico, delle prestazioni della diagnosi precoce, della cura e del trattamento individualizzato, mediante l’impiego di metodi e strumenti basati sulle avanzate evidenze scientifiche disponibili.

2. Ai fini di cui al comma 1, le regioni e le province autonome di Trento e Bolzano garantiscono il funzionamento dei servizi di assistenza sanitaria alle persone con disturbi dello spettro autistico, possono individuare centri di riferimento con compiti di coordinamento dei servizi stessi nell’ambito della rete sanitaria regionale e delle province autonome, stabiliscono percorsi diagnostici, terapeutici e assistenziali per la presa in carico di minori, adolescenti e adulti con disturbi dello spettro autistico verificandone l’evoluzione e adottano misure idonee al conseguimento dei seguenti obiettivi:

a) la qualificazione dei servizi di cui al presente comma costituiti da unità funzionali multidisciplinari per la cura e l’abilitazione delle persone con disturbi dello spettro autistico;

b) la formazione degli operatori sanitari di neuropsichiatria infantile, di abilitazione funzionale e di psichiatria sugli strumenti di valutazione e sui percorsi diagnostici, terapeutici e assistenziali basati sulle migliori evidenze scientifiche disponibili;

c) la definizione di equipe territoriali dedicate nell’ambito dei servizi di neuropsichiatria dell’età evolutiva e dei servizi per l’età adulta, anche in collaborazione con le altre attività dei servizi stessi, che partecipino alla definizione del piano di assistenza, ne valutino l’andamento e svolgano attività di consulenza;

d) la promozione dell’informazione e l’introduzione di una figura che svolga una funzione di coordinamento degli interventi multidisciplinari;

e) la promozione del coordinamento degli interventi e dei servizi di cui al presente comma per assicurare la continuità dei percorsi diagnostici, terapeutici e assistenziali nel corso della vita della persona;

f) l’incentivazione di progetti dedicati alla formazione e al sostegno delle famiglie che hanno in carico persone con disturbi dello spettro autistico;

g) la disponibilità sul territorio di strutture semiresidenziali e residenziali accreditate, pubbliche e private, con competenze specifiche sui disturbi dello spettro autistico in grado di effettuare la presa in carico di soggetti minori, adolescenti e adulti;

h) la promozione di progetti finalizzati all’inserimento lavorativo di soggetti adulti con disturbi dello spettro autistico,che ne valorizzino le capacità.

Art. 4 (Clausola di invarianza finanziaria)

Dall’attuazione della presente legge non devono derivare nuovi o maggiori oneri per la finanza pubblica. Le amministrazioni interessate alla relativa attuazione vi provvedono con le sole risorse umane, finanziarie e strumentali disponibili a legislazione vigente.


 

 

 

 

 

 

 

 

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Il Farmaco “SOVALDI” per la cura dell’epatite C finisce nel mirino dei Nas

Accertamenti NAS in uffici Regioni: nel mirino il farmaco “sovaldi”per la cura dell’epatite C


ministero della salute


Il Ministro della Salute Beatrice Lorenzin ha dato incarico ai NAS di compiere urgenti accertamenti presso i competenti Uffici delle Regioni  per verificare lo stato di attuazione della dispensazione a carico del SSN del nuovo farmaco “Sovaldi” per la cura dell’epatite C.


Il 4 febbraio scorso è infatti scaduto il termine per la definizione delle procedure amministrative necessarie all’inserimento nei prontuari terapeutici ospedalieri  regionali del nuovo farmaco, per la cui spesa è stato istituito nella legge di stabilità 2015 un apposito fondo con 1 miliardo di euro nel biennio 2015-16.

L’AIFA ha certificato nello scorso gennaio che solo 30 pazienti in tutta Italia avevano iniziato la cura.

L’organo ha pertanto reso noto che anche le regioni Valle d’Aosta, Trentino Alto Adige, Friuli Venezia Giulia, Umbria, Abruzzo e Basilicata non avrebbero attivato il programma di dispensazione del farmaco. Anche l’associazione Epac Onlus dei pazienti malati di epatite C, ha segnalato che le regioni Sicilia, Calabria, Molise e Campania non avrebbero individuato i centri utilizzatori del medicinale. Gli accertamenti dei NAS sono iniziati questa mattina con sopralluoghi in tutti i capoluoghi di regione e si completeranno in pochi giorni.  Le risultanze verranno comunicate al Ministro della salute entro il prossimo 14 febbraio.


FONTE

***medicalexcellence***


 

ALLEGATI

Condanna per medicinali scaduti, l’esperto: norma da riformulare


medici corrotti


Nell’aprile del 2014 il Senato ha approvato un emendamento che proponeva la depenalizzazione la detenzione medicinali scaduti (cfr. Farmacista33 4 aprile 2014) ma una recente sentenza(cfr. Farmacista33 10 febbraio 2015), ha condannato il titolare di farmacia per questo reato..


PER LEGGERE L’INTERO ARTICOLO CLICCARE IL LINK SEGUENTE

  • http://www.farmacista33.it/condanna-per-medicinali-scaduti-lesperto-norma-da-riformulare/politica-e-sanita/news–30420.html?xrtd=TSXPYSRYSXRAVRAARTCLCA

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