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Vaccino contro il Papilloma Virus umano? Migliaia le ragazze colpite da malattie debilitanti dopo la vaccinazione nel Regno Unito

Vaccino contro il Papilloma Virus umano?

Migliaia le ragazze colpite da  malattie debilitanti dopo la vaccinazione nel Regno Unito.

Trattasi solo del Regno Unito?

I dati cosa dicono?

Perché le Istituzioni continuano ad essere assenti?


ragazze hpv

 

Quando Caron Ryalls  firmò per la vaccinazione contro il Papilloma Virus umano di sua figlia Emily,lo fece ovviamente per proteggerla contro il cancro cervicale; non sapeva che tutto sarebbe andato in maniera diversa,non poteva aspettarselo.

Purtroppo gli ultimi quattro anni si sono trasformati in un incubo per la famiglia; diversi gli effetti collaterali da Emily subiti.

Dopo  appena due settimane dalla prima iniezione contro l’HPV, l’adolescente Emily  ha sperimentato sulla sua pelle questi effetti,attraverso vertigini e nausea.

“I sintomi nel tempo sono cresciuti e io stavo sempre peggio; dopo la seconda e terza iniezione, sono andata in Pronto soccorso più volte lamentando dolori al petto e  dolori addominali,così come difficoltà di respirazione” spiega Emily.

Ora La ragazza, ha 17 anni e racconta:

“Una volta non riuscivo a muovermi nulla su un lato del mio corpo. Non sapevo cosa stesse accadendo. “

Emily è una delle migliaia di ragazze adolescenti che sono state colpite purtroppo da malattie debilitanti a seguito della vaccinazione di routine contro l’HPV. Lei forse potrebbe stare meglio e guarire,ma non si sa davvero nulla.

“Prima della vaccinazione, Emily  aveva una storia clinica senza problemi”, ha raccontato la signora Ryalls, 49 anni dall’Ossett (West Yorkshire).

“Lei è sempre stata una ragazza con buona salute e sana; era un’atleta ed una studentessa davvero brillante nella sua scuola”.

La signora ha segnalato l’accaduto e le condizioni di Emily presso la Medicines and Healthcare Products Regulatory Agency (MHRA). Negli ultimi 10 anni fino ad aprile di quest’anno, l’agenzia in questione, ha ricevuto quasi 22.000 reazioni sospette e avverse al farmaco (ADR); i rapporti evidenziano chiaramente le 13 categorie, tra cui l’influenza di vaccinazione ordinaria,l’MMR, il tetano, la difterite e la poliomielite.

drug-reactions

 

  • SOLAMENTE nella categoria HPV contiamo  8.228 casi di reazione avversa (ADR), di cui 2.587 classificati come “gravi” (queste definizioni vengono stilate in base alla pericolosità).

La MHRA ha dichiarato che i dati non rispecchiano la vera quantità di ADR a causa di un “livello scarso,sconosciuto e variabile della segnalazione”.

L’agenzia stima di ricevere SOLTANTO il 10 per cento di tutti i rapporti, suggerendo il numero effettivo di ragazze che soffrono ADR,le quali potrebbero essere decine di migliaia di persone.

“Ogni visita in cui veniva menzionata la vaccinazione contro l’HPV è stata accolta con ostilità e derisione” afferma la signora Ryalls.

Due anni dopo,Emily venne curata dal Dr Pradip Thakker presso il Queens Medical Centre di Nottingham; diagnosi? quella di POTS (sindrome di tachicardia posturale ortostatica), una condizione in cui,anche i movimenti più semplici (rimettersi in piedi da sdraiati) causa un battito cardiaco eccessivamente alto.

A questo punto Emily, era in grado di gestire solo tre o quattro ore di scuola alla settimana. La signora Ryalls, che aveva costruito una piccola casa editrice, è stata costretta a chiudere ecurare a tempo pieno Emily.

Il Cancer Research UK  sottolinea che il cancro cervicale è il secondo tumore più comune nelle donne sotto i 35 anni nel Regno Unito; a circa 3.000 donne ogni anno viene diagnosticato un cancro del collo dell’utero. Si stima che circa 400 vite potrebbero essere salvate ogni anno a seguito di vaccinazione delle ragazze.

Dopo le numerose testimonianza noi non crediamo in questa vaccinazione “salva-vita”.

L’NHS dichiara che il vaccino,introdotto nel quadro del programma di immunizzazione di routine  nel 2008, protegge contro i due tipi di HPV che causano il 70 per cento dei casi di cancro del collo dell’utero. Lo screening è ancora necessario per cercare di raccogliere i dati di lesioni del collo dell’utero causati da altri tipi di HPV che possono portare al cancro.

Dal settembre 2014, le ragazze hanno ricevuto solo due iniezioni. Il NHS afferma la grande efficacia di questo programma.

Tuttavia, altri paesi stanno denunciando. La lista è lunga e le testimonianze innumerevoli oramai; svariati e molteplici gli effetti collaterali.Un documentario televisivo danese trasmesso all’inizio di quest’anno ha evidenziato il gran numero di ragazze che sembrano essere state colpite a seguito della loro vaccinazione contro l’HPV.

*** (FONTE E ARTICOLO CORRELATO)***

Effetti collaterali CORRELATI al vaccino quadrivalente del papilloma umano, Gardasil

  • http://www.danmedj.dk/portal/page/portal/danmedj.dk/dmj_forside/PAST_ISSUE/2015/DMJ_2015_04/A5064
  • http://sanevax.org/suspected-side-effects-gardasil/

Alcune,come Emily nel Regno Unito, sono ora sulla sedia a rotelle.

L’anno scorso, il Giappone ha ritirato la sua raccomandazione per il vaccino contro l’HPV a causa di effetti collaterali segnalati.

In un articolo pubblicato la scorsa settimana sulla rivista Clinical Rheumatology Springer, il Dr Manuel Martinez-Lavin, il quale ha in cura le persone con condizioni di dolore cronico da più di 30 anni, ha dichiarato che queste malattie sono “più frequenti dopo la vaccinazione HPV”.

Egli scrisse: “La vaccinazione è una delle misure più efficaci di sanità pubblica nella storia della medicina.Tuttavia, le reazioni avverse apparentemente esplicite sono state descritte dopo l’iniezione dei nuovi vaccini contro il papillomavirus umano (HPV). Le reazioni avverse sembrano essere più frequenti dopo la vaccinazione HPV rispetto ad altri tipi di vaccinazioni; La fibromialgia,è tra le malattie sviluppate dopo la vaccinazione HPV, e  i medici devono essere consapevoli della possibile associazione tra la vaccinazione contro l’HPV e lo sviluppo di queste  sindromi”.

La signora Ryalls e le circa 80 famiglie di tutto il Regno Unito stanno provvedendo e si sono riunite. Essi hanno costituito un’Associazione per le figlie danneggiate dalla vaccinazione contro l’HPV  (AHVID); la signora Ryalls ha dichiarato:

“Vogliamo avere una voce e faremo il massimo  per il trattamento e  per un sistema ATTIVO di farmacovigilanza, per una maggiore segnalazione di reazioni avverse, un miglior supporto educativo e una maggiore trasparenza e informazione per permettere ai genitori di prendere una decisione informata in merito  alla vaccinazione HPV. ”

La signora Ryalls anche detto che l’AHVID vorrebbe incrementare la ricerca e il trattamento per le condizioni delle ragazze poichè a disposizione ci sono davvero pochissimi Dottori in grado di aiutare tutte queste ragazze.

Emily intanto,è riuscita a tornare a scuola,e spera di studiare quest’ultimo anno per poi poter frequentareall’università.

La MHRA ha affermato che non ha avuto dubbi sul numero di ADR relative al vaccino HPV e che “i benefici attesi come la prevenzione delle malattie e la morte da infezione da HPV sono superiori ai rischi noti; la stragrande maggioranza delle segnalazioni degli effetti collaterali per il vaccino contro l’HPV sono ben descritti nelle informazioni sul prodotto disponibili. Il tasso di segnalazione di effetti collaterali sospetti (che non sono quindi dimostrati essere causati dal vaccino) è influenzata da molti fattori e dovrebbe differire tra le diverse vaccinazioni. Il maggior numero di segnalazioni per il vaccino contro l’HPV non significa necessariamente che esso sia meno sicuro di altri vaccini.

 

 

***REPUTIAMO L’AFFERMAZIONE DELLA MHRA non veritiera.***

I dati dovrebbero parlare; di seguito riportiamo i link correlati e gli allegati per un maggiore approfondimento;

Una motivazione per la nascita delle controversie  di diversi Paesi,i quali  hanno preso una posizione effettiva CONTRO questa vaccinazione,esiste,e la si trova nei dati;

Continuiamo a non vedere effettuato il CONSENSO INFORMATO;

Continuiamo a vedere un sistema INATTIVO e PASSIVO della FARMACOVIGILANZA;

A voi le conclusioni,a noi bastano i fatti e ricordiamo il PRINCIPIO DI CAUTELA con cui ogni Dottore dovrebbe agire.

 

 

ARTICOLI CORRELATI

 

  • GARDASIL,IL VACCINO CONTROVERSO E TEMUTO.
  • LA RAPIDA APPROVAZIONE DELL’FDA .
  • GARDASIL 9 APPROVATO SENZA CONSULTARE IL VRBPAC.
  • GLI ELEMENTI CONTENUTI? RADDOPPIATI

Protegge davvero dal tanto temuto HPV?

Ci sono danni da reazione avversa?

Quali sono i dati reali?

Cosa riporta il foglietto illustrativo?

 

La Spagna si unisce alla crescente lista di Paesi che presenteranno denunce penali contro il controverso e temuto Gardasil;  questa lista comprende paesi come la  Francia , India , Giappone , e molti altri.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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Bimba di due anni con gravi danni dopo la somministrazione del farmaco Nurofen

Bimba di 2 anni, dopo la somministrazione del farmaco Nurofen,potrebbe perdere la vista dopo aver subito una reazione allergica orribile che l’ha lasciata con piaghe e vesciche su tutto il viso e il collo


  • A Macey Marsh è stata prescritta la dose  del farmaco;
  • La sua pelle era coperta di vesciche e gli occhi pieni di muco;
  • I medici le hanno diagnosticato una reazione allergica rara;
  • Chiamata sindrome di Stevens Johnson, uccide circa il 40% di coloro a cui viene somministrato il suddetto farmaco;
  • Macey ha trascorso nove giorni in cui ha lottato per la sua vita;
  • La sua famiglia è ancora in attesa di sapere se lei subirà danni permanenti alla vista;

Nurofen per i bambini, il prodotto Macey è stato prescritto


Una bambina è sopravvissuta solo grazie ad un ‘miracolo’ dopo aver subito una grave reazione allergica a Nurofen, hanno dichiarato i suoi genitori  ieri.

Il volto di Macey Marsh era ricoperto da decine di piaghe e vesciche, i suoi occhi erano pieni di muco,dopo aver ricevuto la dose di antidolorifico, su raccomandazione del suo medico.


Scorrere verso il basso per il video

Macey Marsh

PER POLITICA DEL BLOG,NON SONO STATE PUBBLICATE IN QUESTO ARTICOLO LE IMMAGINI SCIOCCANTI DELLA REAZIONE DELLA BIMBA.
PER CHI VOLESSE VEDERLE,NON DEVE FARE ALTRO CHE CLICCARE SULLA FONTE DELL’ARTICOLO ALLA FINE DEL MEDESIMO…


Macey Marsh

Il padre di Macey ha detto: 'Ci sono stati momenti in cui non eravamo sicuri se la nostra bambina sarebbe tirare attraverso a tutti, figuriamoci con la sua vista intatta'


Il padre di Macey ha dichiarato: ‘Ci sono stati momenti in cui non eravamo sicuri se la nostra bambina sarebbe sopravvissuta,e tutt’ora abbiamo paura che non abbia danni permanenti alla vista”.


Fortunatamente a dar loro sollievo, la bimba ha recuperato, e ha riaperto gli occhi dopo nove giorni. Ora aspetteranno per sapere se ci siano danni permanenti.


Alla piccola Macey,è stata diagnosticata la sindrome di Stevens-Johnson, una condizione a volte fatale causata da una reazione allergica violenta di un virus o di un farmaco.


I suoi genitori Sarah e Matt (nella foto prima dell'incidente) l'avevano portata alla chirurgia locale GP quando è apparsa poco bene. Lì, un GP locum prescritto il Nurofen per i bambini

I suoi genitori Sarah e Matt (nella foto prima dell’incidente) l’avevano portata al reparto di  chirurgia locale GP . Lì, la prescrizione del Nurofen .


La signora Marsh in ospedale con Macey

L’ Incubo della famiglia è iniziato sei settimane fa, quando la coppia ha portato la piccola Macey dal proprio medico di famiglia perché aveva un rash e gli occhi gonfi.


 

 

Read more: http://www.dailymail.co.uk/health/article-2721797/Nurofen-nearly-killed-daughter-Girl-2-lucky-alive-suffering-horrific-allergic-reaction-childrens-dose-drug.html#ixzz3AGMOWXcl


Cos’è la sindrome di Steven Johnson?


La Sindrome di Stevens Johnson (SJS) è una grave reazione avversa a un farmaco. È stato denominata tale da  due pediatri americani che la descrissero nel 1922.


 

La condizione è incurabile, e  il 40 per cento delle persone che hanno contratto la condizione non sopravvivono.

Essa colpisce circa due persone per milione ed è più comune tra le donne.

I sintomi includono eruzioni cutanee, vesciche in bocca, orecchie e naso e gonfiore delle palpebre.


Se non trattata la condizione, può portare alla morte.Possibili complicazioni includono la cecità permanente e danni ai polmoni.


Il trattamento comprende fluidi IV e formule ad alto contenuto calorico per promuovere la guarigione.

Gli antibiotici sono dati quando necessario per prevenire le infezioni secondarie, come la sepsi.


 

 

Sua madre, una hostess BA, ha subito e prontamente chiamato un’ambulanza, e Macey è stata trattata da esperti del reparto di  malattie infettive dell’ospedale St George a Tooting, nel sud di Londra che ha diagnosticato la sindrome di Stevens-Johnson.


Le fu dato morfina con il successivo  trasferito in terapia intensiva. I suoi genitori hanno detto che era stato detto che sarebbe stato un miracolo se fosse sopravvissuta. Per fortuna, ha recuperato dopo nove giorni.


Mr Marsh ha detto: ‘Abbiamo ancora davanti a noi una strada molto lunga e potrebbe occorrere un altro anno  per guarire correttamente.


Un portavoce di Nurofen ha dichiarato: ‘Siamo molto spiacenti di apprendere sulle condizioni di Macey Marsh e Le auguriamo una rapida e completa guarigione”.


FONTE DELL’ARTICOLO DI SEGUITO


http://www.dailymail.co.uk/health/article-2721797/Nurofen-nearly-killed-daughter-Girl-2-lucky-alive-suffering-horrific-allergic-reaction-childrens-dose-drug.html



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AIFA: ANDAMENTO DELLE SEGNALAZIONI DI SOSPETTE REAZIONI AVVERSE IN ITALIA DAL 2001 AL 2013


 

Aifa 2014


L’Agenzia Italiana del Farmaco (AIFA) ha reso noti i dati delle segnalazioni di sospette Reazioni Avverse, inserite nella Rete Nazionale di Farmacovigilanza nel 2013.

 


 

Nel 2013, sono state inserite nella Rete Nazionale di Farmacovigilanza, complessivamente, 40.957 segnalazioni di Reazioni Avverse a Farmaco (ADR), con un tasso di segnalazione pari a 690 per milione di abitanti, quindi ben oltre il livello di 300/milione di abitanti, che è indicato dall’Organizzazione Mondiale della Sanità come il gold standard per un efficiente sistema di Farmacovigilanza.


L’incremento delle segnalazioni rispetto al 2012 è stato, complessivamente, del 41% ed è dovuto principalmente all’aumento delle segnalazioni di ADR a farmaci (+47%) e solo in minima parte all’aumento delle segnalazioni di ADR a vaccini, cresciute solo dello 0,2%.


 

Si è avuta una crescita costante negli anni, a partire dal 2001 (con 7.478 segnalazioni ed un tasso di 131/ milione ab.), grazie all’attività di sensibilizzazione svolta dai Centri Regionali di Farmacovigilanza progressivamente istituiti nelle diverse regioni e ai progetti di Farmacovigilanza attiva.
I dati del 2013 riflettono, in parte, anche il cambiamento della definizione di ADR, che ora include anche gli errori terapeutici e gli usi off-label.


 

A livello regionale, si registra un decremento delle segnalazioni in Abruzzo (-56%), Puglia (-20%) e nelle Province Autonome di Trento (-30%) e Bolzano (-12%).
La crescita maggiore è stata registrata in Calabria (+149%), Veneto (+141%) e Campania (+128%).
Un buon risultato è il +87%, conseguito dalla Sardegna e dal suo Centro Regionale di recente istituzione.


 

A livello nazionale, il 31% delle ADR è grave, in Sardegna e Umbria la percentuale sale, rispettivamente, al 40% e 44%, il valore minimo si registra in Basilicata, col 6% di reazioni avverse gravi.

Per quanto riguarda la provenienza, il 52% delle segnalazioni è fatta da medici ospedalieri, il 16% da farmacisti (per lo più farmacisti ospedalieri, che partecipano a progetti di Farmacovigilanza attiva) e il 9% da specialisti.


La percentuale di segnalazioni proveniente dai medici di base è solo il 7%, in calo rispetto al 2012 (8%); in compenso, principalmente attraverso un progetto multiregionale finanziato dall’AIFA e volto a sensibilizzare i cittadini alle tematiche della Farmacovigilanza, si è ottenuto il risultato positivo di far aumentare le segnalazioni dei pazienti dal 2% del 2012 al 6% del 2013.

Quanto alla classe ATC, la percentuale maggiore di segnalazioni riguarda gli antineoplastici (18%), seguono gli antimicrobici (16%).

Le reazioni avverse più frequenti per System Organ Classes (SOCs) sono le patologie della cute e del tessuto sottocutaneo (19%), le patologie gastrointestinali (14%), le patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione (14%) e le patologie del sistema nervoso (10%).


 

Il documento AIFA pubblica anche una lista dei primi 30 principi attivi, per numero di segnalazioni, che vede al primo posto il warfarin (2.165 segnalazioni, 5,3%), al secondo l’amoxicillina/acido clavulanico (2.126, 5,2%) e al terzo l’acido acetilsalicilico (1.404, 3,4%).


 

FONTE DELL’ARTICOLO DI SEGUITO


 

http://www.farmaci-fc.it/2014/07/23/617/


 

 

Dall’utilizzo di ibuprofene in pediatria il segnale
che anche i farmaci da banco vanno usati con cautela

 
 
 L’ibuprofene è farmaco antinfiammatorio non steroideo (FANS) indicato in pediatria nel trattamento della febbre e del dolore lieve o moderato. Per il trattamento della febbre nei bambini, ibuprofene è usato alla dose di 4-10 mg/kg/dose ogni sei o otto ore, con una dose massima di 40 mg/kg/die. Ibuprofene è considerato un farmaco sicuro ed a basso rischio, quando somministrato a basse dosi e per breve tempo.


I suoi effetti terapeutici sono principalmente dovuti all’inibizione delle Cicloossigenasi (COX), enzimi necessari alla sintesi delle prostaglandine. Il mantenimento della barriera protettiva della muscosa dello stomaco necessita dell’azione delle prostaglandine, tramite diversi meccanismi.


L’inibizione della sintesi delle prostaglandine, causata da FANS, può arrecare danno alla mucosa gastrointestinale (GI). Scopo del nostro studio è stato rivedere i casi di  danno GI, in particolare di sanguinamento GI, conseguente all’uso di ibuprofene in età pediatrica compresa fra 0 e 11 anni, tramite l’analisi delle sospette ADRs trovate nella rete nazionale di farmacovigilanza da novembre 2001 a dicembre 2011. In dieci anni, il trend di segnalazione delle sospette reazioni avverse (ADRs) correlate all’uso di ibuprofene è stato in continuo aumento, sia per l’attivazione di programmi di farmacovigilanza pediatrici sia perchè, dal 2009, ibuprofene non ha obbligo di prescrizione, è perciò più facilmente accessibile e percepito come sicuro.


 
fonte dell’articolo di seguito

http://farmaciaclinica.it/articoli.php?archivio=yes&vol_id=1525&id=16697


 

PER MAGGIORI APPROFONDIMENTI….


FANS: quali evidenze sulle reazioni avverse cardiovascolari?


Il dibattito sulla safety cardiovascolare dei FANS continua. Pertanto, è opportuno che, prima di prescrivere un FANS, i medici valutino sempre il rischio cardiovascolare del paziente, bilanciandolo con quello gastrointestinale e con la sensibilità individuale al farmaco.
In un articolo pubblicato sul BMJ (1) è stata focalizzata l’attenzione sulla tossicità cardiovascolare dei FANS.


Nel 2004 vi fu il ritiro dal commercio del rofecoxib, un inibitore selettivo della ciclo-ossigenasi-2 (COX 2), dopo i risultati di un RCT verso placebo che aveva mostrato un aumentato rischio di eventi cardiovascolari associato a questo farmaco.
Più recentemente, la FDA ha respinto l’immissione in commercio dell’etoricoxib per il suo profilo rischio-beneficio sfavorevole (in Italia è stato inserito in commercio ed ha ricevuto in seguito un avviso relativo alla controindicazione d’uso nei pazienti con ipertensione).


È stata condotta una network metanalisi, con l’obiettivo di analizzare tutta l’evidenza disponibile sulla sicurezza cardiovascolare dei FANS. Sono stati selezionati tutti i trial controllati randomizzati su ampia scala che hanno confrontato un FANS con un altro FANS o paracetamolo o placebo.


Sono stati inclusi i trial con almeno due bracci e >100 anni-paziente di follow-up.
L’outcome primario era l’infarto miocardico fatale e non-fatale. Gli outcome secondari comprendevano lo stroke emorragico o ischemico fatale e non-fatale, la morte per cause cardiovascolari, definita come morte dovuta a cause cardiovascolari (es. infarto miocardico, scompenso cardiaco, aritmia fatale, embolia polmonare e stroke) e la morte per cause non note, la morte da tutte le cause e l’outcome composito Antiplatelet Trialists’ Collaboration (infarto miocardico non-fatale, stroke non-fatale e morte cardiovascolare).


Sono stati inclusi 31 trial che avevano valutato 7 diversi tipi di FANS (naprossene, ibuprofene, diclofenac, celecoxib, etoricoxib, rofecoxib, lumiracoxib). Il celecoxib è stato studiato in misura maggiore (15 trial) e confrontato con 5 differenti interventi. L’ibuprofene è stato valutato in misura minore (2 trial) e confrontato con 2 differenti interventi, mentre l’etoricoxib in 3 trial ma confrontato con un solo intervento. Etoricoxib e diclofenac avevano il maggiore numero di anni-paziente di follow-up (in totale 26.025 e 27.819, rispettivamente), mentre l’ibuprofene aveva il minore numero di anni-paziente di follow-up (4832 in totale).
In totale, nell’analisi dell’outcome primario sono stati inclusi 116.429 pazienti con 117.218 anni-paziente di follow-up.


Risultati


  • Infarto miocardico

All’analisi dell’infarto miocardico hanno contribuito 29 trial con 554 eventi complessivi. Rispetto al placebo, per 3 farmaci (naprossene, diclofenac ed etoricoxib) non sono state osservate evidenze di aumento del rischio di infarto miocardico, mentre tutti gli altri farmaci sembravano associati ad un aumentato rischio.
Il rischio stimato era >1,3 per l’ibuprofene (1,61; IC 95% 0,50-5,77), il celecoxib (1,35; 0,71.2,72), il rofecoxib (2,12; 1,26-3,56) ed il lumiracoxib (2; 0,71-6,21).


  • Stroke 

All’analisi dello stroke hanno contribuito 26 trial con 377 eventi complessivi. Rispetto al placebo, tutti i farmaci sembravano associati ad un aumento del rischio.
Il rischio stimato era >1,3 per il naprossene (1,76; da 0,91-3,33), l’ibuprofene (3,36; 1-11,60), il diclofenac (2,86; 1,09-8,36), l’etoricoxib (2,67; 0,82-8,72) e il lumiracoxib (2,81; 1,05-7,48).


  • Morte cardiovascolare 

All’analisi della morte cardiovascolare (46% di tutte le morti) hanno contribuito 26 trial con 312 eventi complessivi. Rispetto al placebo, tutti i farmaci eccetto il naprossene hanno mostrato qualche evidenza di un aumentato rischio di morte cardiovascolare.
Il rischio stimato era >1,3 per l’ibuprofene (2,39; 0,69-8,64), il diclofenac (3,98; 1,48-12,70), il celecoxib (2,07; 0,98-4,55), l’etoricoxib (4,07; 1,23-15,70), il rofecoxib (1,58; 0,88-2,84) e il lumiracoxib (1,89; 0,64-7,09).


  • Morte da tutte le cause 

All’analisi sulla mortalità complessiva hanno contribuito 28 trial con 676 eventi complessivi. Rispetto al placebo, tutti i farmaci sembravano associati ad un aumentato rischio di morte da tutte le cause.
Il rischio stimato era >1,3 per l’ibuprofene (1,77; 0,73-4,30), il diclofenac (2,31; 1-4,95), il celecoxib (1,50; 0,96-2,54), l’etoricoxib (2,29; 0,94-5,71), il rofecoxib (1,56; 1,04-2,23) e il lumiracoxib (1,75; 0,78-4,17).


Outcome composito Antiplatelet Trialists’ Collaboration (infarto miocardico non-fatale, stroke non-fatale e morte cardiovascolare)
All’analisi dell’outcome composito della Antiplatelet Trialists’ Collaboration hanno contribuito 30 trial con 1091 eventi complessivi. Rispetto al placebo tutti i farmaci sembravano essere associati ad aumentato rischio dell’outcome composito di infarto miocardico non-fatale, stroke non-fatale e morte cardiovascolare.
Il rischio stimato era >1,3 per l’ibuprofene (2,26; 1,11-4,89), il diclofenac (1,60; 0,85-2,99), il celecoxib (1,43; 0,94-2,16), l’etoricoxib (1,53; 0,74-3,17), il rofecoxib (1,44; 1-1,99) e il lumiracoxib (2,04; 1,13-4,24).


In pratica
Prima di prescrivere un FANS è opportuno tenere conto del possibile rischio cardiovascolare.


Tabella riepilogativa del possibile rischio cardiovascolare.
FANS

Rate ratio (IC 95%)

Infarto Miocardico

Stroke

Morte cardiovascolare

Naprossene

0,82 (0,37-1,67)

1,76 (0,91-3,33)

0,98 (0,41-2,37)

Ibuprofene

1,61 (0,50-5,77)

3,36 (1-11,60)

2,39 (0,69-8,64)

Diclofenac

0,82 (0,29-2,20)

2,86 (1,09-8,36)

3,98 (1,48-12,70)

Celecoxib

1,35 (0,71-2,72)

1,12 (0,60-2,06)

2,07 (0,98-4,55)

Etoricoxib

0,75 (0,23-2,39)

2,67 (0,82-8,72)

4,07 (1,23-15,70)

Rofecoxib

2,12 (1,26-3,56)

1,07 (0,60-1,82)

1,58 (0,88-2,84)

Lumiracoxib

2 (0,71-6,21)

2,81 (1,05-7,48)

1,89 (0,64-7,09)


fonte dell’articolo di seguito


http://www.farmacovigilanza.org/corsi/110228-03.asp


Comunicazione EMA sulla revisione dei medicinali contenenti ibuprofene (13/06/2014)


13/06/2014


Il Comitato di Valutazione dei rischi per la farmacovigilanza (PRAC) ha iniziato una revisione per valutare il rischio cardiovascolare dei medicinali contenenti ibuprofene ad uso sistemico (ovvero quelli presi per bocca ma non per via topica come creme o gel).


Il rischio cardiovascolare in valutazione riguarda ibuprofene ad alte dosi (2.400 mg al giorno) preso regolarmente per lunghi periodi. Ibuprofene è solitamente assunto a dosi inferiori per brevi periodi di tempo.


Non ci sono pertanto ipotesi di rischio cardiovascolare con ibuprofene quando utilizzato dalla maggior parte dei pazienti. Ibuprofene è uno dei medicinali maggiormente utilizzati per il dolore e l’infiammazione e ha un profilo di sicurezza ben conosciuto, soprattutto alle dosi abituali.


 

In allegato la Comunicazione EMA


 

Per maggiori informazioni:


 

vai al sito dell’Ema http://www.ema.europa.eu/ema/


 

fonte dell’articolo di seguito


http://www.agenziafarmaco.gov.it/it/content/comunicazione-ema-sulla-revisione-dei-medicinali-contenenti-ibuprofene-13062014


MEAP – Informazione di ritorno


Segnalazione n° 164158
ADR segnalata: pallore, tremore
(non nota)


Paziente: RS Età/Sesso:5/M
ADR codificata:
pallore, tremore


Sequenza Temporale
Data insorgenza evento avverso:
14/04/2012


Data somministrazione
farmaci:
13/04/2012 al 14/04/2012
Data invio scheda:
16/04/2012


Farmaco sospetto:
Nurofen
(ibuprofene)
Somm: orale
Dose: 24 ml Indicazione: otalgia
Dechallenge: positivo Rechallenge: non eseguito Esito: risoluzione completa il
14/04/2012


Nonostante la comparsa di pallore o altre alterazioni di tipo vascolare non
siano riportate nella scheda tecnica del farmaco, dati provenienti da uno
studio post-marketing sostenuto sulla base di dati provenienti da 148
segnalazioni registrate nell’ Adverse Event System Report FDA (AERS),
rivelano che una bassa percentuale di pazienti hanno manifestato pallore in
seguito alla somministrazione di Ibuprofene.


Su un totale di 34.539 persone
che ad oggi sono andate incontro a diversi effetti collaterali durante
l’assunzione di ibuprofene, 148 persone (0,43%) hanno dichiarato di aver
manifestato pallore; più del 51% è rappresentato da pazienti di sesso
maschile, e per quanto riguarda la fascia pediatrica, è stata riscontrata una
maggiore incidenza in pazienti con un’ età compresa tra i 10 e i 19 anni.
In base ai dati rilevati dal DrugCite, motore di ricerca, con diretto accesso al
vasto archivio messo a disposizione dall’ FDA americana, il PRR
(Proportional Reporting Ratio) che quantifica la probabilità dell’ insorgenza di
pallore alla somministrazione di ibuprofene è di 8.


Per quanto riguarda la seconda reazione avversa segnalata, nonostante la
comparsa di tremore correlata alla somministrazione dell’ ibuprofene non
sia riportata nella scheda tecnica del farmaco, in letteratura internazionale è
presente uno studio clinico randomizzato che valuta la comparsa di reazioni
avverse associate alla somministrazione di diversi schemi farmacologici che
includono l’ibuprofene, acetominofene e telcagepant; tali terapie
farmacologiche sono risultate essere correlate ad insorgenza di nausea,                              stanchezza, sonnolenza, vertigini, tremore (1).


Inoltre, secondo uno studio post-marketing sulla base dei dati ricavati da 146
segnalazioni registrate su eHealthMe, innovativo motore di ricerca
contenente tutte le informazioni relative alle ADR riportate dalla FDA e dalla
comunità, in seguito alla somministrazione di 200 mg di ibuprofene, 146
persone denunciano la comparsa di tremore.


Ad oggi nella Rete Nazionale di Farmacovigilanza sono state inserite un
totale di 1410 segnalazioni di sospetta reazione avversa a Ibuprofene, delle
quali un totale di 384 sono relative alla fascia pediatrica (> 27%); nello
specifico, 3 si sono manifestate nella fascia di età minore di un mese (< 1%),
72 nella fascia da un mese a 2 anni (19%), 267 ADR sono correlate a
pazienti pediatrici con un’età compresa tra i 2 e gli 11 anni (>70%) e l’11%
delle reazioni avverse a ibuprofene sono state invece riscontrate nella fascia
di età compresa tra i 12 e i 17 anni. Per quanto riguarda l’insorgenza di
reazioni avverse, analoghe a quelle del caso specifico segnalato, quali
tremore e pallore, nella Rete Nazionale di Farmacovigilanza sono state
inserite solo 2 segnalazioni relative alla comparsa di tremore in seguito a
somministrazione farmacologica di ibuprofene alle normali dosi consigliate;
tale reazione è stata riscontrata in un paziente di 9 anni e in uno di 15 anni.


Nessuna segnalazione di sospetto pallore da Nurofen è invece stata
riscontrata ad oggi nella Rete nazionale di Farmacovigilanza e, anche
effettuando la ricerca restringendo il campo di indagine solo su patologie
vascolari e patologie del sistema nervoso, nessun tipo di segnalazione è
stata rilevata.


Nel caso specifico da Lei segnalato, nonostante la mancanza di rapporti
precedenti conclusivi, la presenza di casi clinici simili presenti in letteratura,
la temporalità degli eventi, la presenza del dechallenge positivo, depongono
a favore della sua ipotesi di ADR.


per approfondire la fonte clicca di seguito


http://www.meap.it/media/Pdf/Feedback/Apparato-muscolo-scheletrico/ibuprofene-(2).pdf


ARTICOLI CORRELATI DI SEGUITO


http://www.thv11.com/story/news/2014/07/21/recall-alert-hospital-unit-dose-ibuprofen-oxcarbazepine/12942921/


http://www.fda.gov/Safety/MedWatch/SafetyInformation/SafetyAlertsforHumanMedicalProducts/ucm406124.htm


 

 

 

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Farmacovigilanza e la necessità di segnalare le Reazioni avverse

Cos’è la FARMACOVIGILANZA?

E’ necessario segnalare? Chi dovrebbe farlo e come funziona?

Diversi i camici e le strutture che continuano a non segnalare.

FORSE SAREBBE UTILE RICORDARE IL PRIMO PRECETTO DI UN MEDICO

non nocere

IL PRINCIPIO CARDINE DELLA MEDICINA È QUELLO DI “PRECAUZIONE” IN BASE AL QUALE, DI FRONTE ALL’IMPOSSIBILITÀ DI ESCLUDERE LA DANNOSITÀ DI UN FARMACO O DI UN INTERVENTO, IL MEDICO SI DOVREBBE ASTENERE;
PRINCIPIO CHE NEGLI ULTIMI DECENNI È STATO ABBANDONATO PER SEGUIRE QUELLO – PER LORO ASSOLUTAMENTE PRIORITARIO – DEL PROFITTO.. (non per tutti,ovviamente)

AGGIORNAMENTI MAGGIO 2015

La farmacovigilanza: Complesso di attività finalizzate a valutare in maniera continuativa tutte le informazioni relative alla sicurezza dei farmaci e ad assicurare, per tutti i medicinali in commercio, un rapporto beneficio/rischio favorevole per la popolazione.

***Ma la FARMACOVIGILANZA in realtà viene effettuata?? Leggiamo meglio***

Anche la stessa FDA ammette che probabilmente il 90% dei medici semplicemente non segnalare le reazioni avverse ai vaccini.

  • http://www.naturalnews.com/033868_vaccine_injuries…
FARMACOVIGILANZA1
 I medici non sono più multati per la mancata segnalazione di reazioni avverse, come previsto dalla riforma per la farmacovigilanza voluta dall’ex Ministro Girolamo Sirchia, il quale aveva cancellato, ogni sanzione per i medici che si rifiutano di fare segnalazioni di evento avverso dopo somministrazione di farmaci e vaccini.

Prima di questo intervento, esisteva un decreto legislativo che prevedeva l’arresto fino a 6 mesi ed un’ammenda fino a 10 milioni di vecchie lire per i medici. Attualmente nessuno rischia più nulla e questo non depone a favore del miglioramento della situazione. 

OBBLIGO DI SEGNALAZIONE REAZIONI AVVERSE

E’ possibile scaricare il modulo per la denuncia di reazione avversa a vaccino per i semplici cittadini oppure scaricarlo all’indirizzo:

  • http://www.agenziafarmaco.gov.it/sites/default/files/tipo_file07d6.pdf

Se invece aveste un medico/pediatra disposto a compilarlo allora il modulo sarebbe reperibile a questo indirizzo:

  • http://www.agenziafarmaco.gov.it/sites/default/files/tipo_filecb84.pdf

Ricordo inoltre che possono essere considerate reazioni avverse a vaccino, anche in considerazione della loro entità:

– Anafilassi

– Episodi sincopali

– Crisi di ansia

– Reazioni locali (ponfo nel luogo dell’inoculo, dermatiti etc.)

– Febbre persistente superiore a 38,5°

– Pianto ininterrotto

– Perdita del sonno (oppure frequenti risvegli durante lo stesso, spesso associati a pianto)

– Problemi neurologici

– Problemi gastrointestinali

-. Bruschi ed immotivati cambiamenti caratteriali e nei comportamenti, perdita del contatto oculare etc.

Le vaccinazioni possono dar luogo ad eventi a rapida o a lenta insorgenza:

EVENTI A RAPIDA INSORGENZA

1. Spasmi respiratori (affettivi o di singhiozzo)

Episodio tipico nei lattanti e nei bambini piccoli (si verificano nel 5% dei bambini tra i 6 mesi e i 5 anni), di solito scatenato da un evento quale uno spavento, un dolore.

Dopo una fase più o meno lunga di pianto intenso, il bambino sospende il respiro in fase espiratoria e appare manifestamente agitato. Si osserva un rossore del viso, e una cianosi peribuccale, che tende ad intensificarsi per tutta la durata della crisi.

Se persiste più a lungo può esserci una breve perdita di coscienza o anche un irrigidimento in opistotono o delle mioclonie isolate.

2. Crisi d’ansia

Le persone in preda a crisi d’ansia possono apparire impaurite, pallide, sudano abbondantemente e si lamentano di stordimenti, vertigini, nodo alla gola, prurito a livello del viso e delle estremità.

In genere vi è una evidente iperventilazione.

3. Svenimento – collasso

Episodio caratterizzato da pallore, sudorazione profusa, ipotensione, senso di vertigine, perdita della coscienza.

In circa un quarto dei casi si verificano movimenti tonico–clonici (crisi convulsive o epilettiche) in genere agli arti.

Il polso centrale è presente, anche se debole e bradicardico a differenza di quello che si verifica in caso di shock anafilattico.

Respirazione rallentata o con apnee di pochi secondi, a differenza di quello che si verifica in caso di crisi d’ansia.

L’episodio può causare caduta e conseguente trauma.

4. Episodio di ipotonia-iporesponsività (HHE)

Episodio caratterizzato da diminuzione o perdita acuta del tono muscolare, accompagnato da pallore, o cianosi, o mancata risposta agli stimoli ambientali, o torpore prolungato

Può essere preceduto da irritabilità o febbre.

Si verifica 1-24 ore dopo la vaccinazione, eccezionalmente dopo alcuni minuti.

5. Manifestazioni di ipersensibilità immediata (anafilassi)

Eruzione orticarioide e/o a un rigonfiamento immediato nel punto di iniezione o quando, pur essendovi il coinvolgimento di altri sistemi o apparati non si hanno turbe funzionali importanti (es: starnuti, lacrimazione, tosse, vampate vasomotorie, prurito, broncospasmo lieve, angioedema di Quinke…)

Grave: quando predominano i sintomi cardiorespiratori e neurologici fino allo stato di shock con ipoperfusione grave da ipovolemia relativa, con o senza broncospasmo e/o laringospasmo o edema della glottide.

EVENTI AD INSORGENZA LENTA O LUNGO LATENTI

Sono quegli eventi che rimangono a lungo latenti ovvero che insorgono a distanza di tempo – giorni, mesi o addirittura anni – oppure che, pur essendo insorti, per lungo tempo non danno luogo a segnali della loro presenza.

Tra questi tutte le patologie autoimmuni.

Con il D.L. 95/03, che ha modificato in parte il D.L. 44/97, sono state abolite le sanzioni penali derivanti dalla mancata segnalazione di sospetta ADR.

(http://www.camera.it/parlam/leggi/deleghe/03095dl.htm)

ECCO SI SEGUITO IL TESTO

costituzione

Decreto Legislativo 8 aprile 2003, n. 95

“Attuazione della direttiva 2000/38/CE relativa alle specialità medicinali”

pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n. 101 del 3 maggio 2003

IL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA

Visti gli articoli 76 e 87 della Costituzione;

Vista la direttiva 2000/38/CE della Commissione, del 5 giugno 2000, che modifica il capitolo V-bis – Farmacovigilanza – della direttiva 75/319/CEE del Consiglio, concernente il riavvicinamento delle disposizioni legislative, regolamentari ed amministrative relative alle specialita’ medicinali;

Vista la legge 1° marzo 2002, n. 39, ed in particolare l’allegato A;

Visto il decreto legislativo 18 febbraio 1997, n. 44;

Visto il decreto legislativo 29 maggio 1991, n. 178;

Visto il decreto del Presidente della Repubblica 7 dicembre 2000, n. 435, recante norme di organizzazione del Ministero della sanita’;

Vista la preliminare deliberazione del Consiglio dei Ministri, adottata nella riunione del 12 marzo 2003;

Acquisito il parere della Conferenza permanente per i rapporti tra lo Stato, le regioni e le province autonome di Trento e di Bolzano;

Vista la deliberazione del Consiglio dei Ministri, adottata nella riunione del 4 aprile 2003;

Sulla proposta del Ministro per le politiche comunitarie e del Ministro della salute, di concerto con i Ministri della giustizia, dell’economia e delle finanze, degli affari esteri e per gli affari regionali;

Emana il seguente decreto legislativo:

Art. 1.

1. Al decreto legislativo 18 febbraio 1997, n. 44, sono apportate le seguenti modificazioni:

a) l’articolo 2 e’ sostituito dal seguente:

«Art. 2. – 1. Il sistema nazionale di farmacovigilanza fa capo alla Direzione generale per la valutazione dei medicinali e per la farmacovigilanza del Ministero della salute, di seguito denominato “Direzione”.

2. La Direzione, senza oneri aggiuntivi a carico del bilancio dello Stato, conformemente alle modalita’ eventualmente concordate a livello comunitario e definite dall’Agenzia europea per la valutazione dei medicinali – EMEA – di seguito denominata “Agenzia”:

a) raccoglie e valuta informazioni utili per la sorveglianza dei medicinali con particolare riguardo alle reazioni avverse, all’uso improprio, nonche’ all’abuso degli stessi tenendo conto anche dei dati relativi ai consumi dei medesimi;

b) promuove il processo di informatizzazione di tutti i flussi di dati necessari alla farmacovigilanza gestendo e coordinando, in particolare, la rete telematica nazionale di farmacovigilanza, che collega le strutture sanitarie, le regioni e le aziende farmaceutiche. Collabora altresi’ con l’Agenzia, con i competenti organismi degli Stati membri e con la Commissione europea alla costituzione ed alla gestione di una rete informatizzata europea per agevolare lo scambio delle informazioni inerenti la farmacovigilanza dei medicinali commercializzati nella Comunita’ europea per consentire a tutte le autorita’ competenti di condividere le informazioni simultaneamente;

c) promuove e coordina, anche in collaborazione con l’Istituto superiore di sanita’ studi e ricerche di farmacoutilizzazione, farmacovigilanza attiva e farmacoepidemiologia;

d) adotta, coadiuvata dalle regioni, iniziative atte a promuovere le segnalazioni spontanee da parte degli operatori sanitari;

e) promuove iniziative idonee per la corretta comunicazione delle informazioni relative alla farmacovigilanza ai cittadini ed agli operatori sanitari;

f) provvede, in collaborazione con la Commissione unica del farmaco e il Consiglio superiore di sanita’, a predisporre la relazione annuale al Parlamento sulla farmacovigilanza.

3. Le regioni, singolarmente o di intesa fra loro, collaborano con la Direzione nell’attivita’ di farmacovigilanza, fornendo elementi di conoscenza e valutazione ad integrazione dei dati che pervengono alla Direzione ai sensi dell’articolo 4. Le regioni, inoltre provvedono, nell’ambito delle proprie competenze, alla diffusione delle informazioni al personale sanitario ed alla formazione degli operatori nel campo della farmacovigilanza. Le regioni collaborano inoltre a fornire i dati sui consumi dei medicinali mediante programmi di monitoraggio sulle prescrizioni dei farmaci a livello regionale. Le regioni si possono avvalere per la loro attivita’ anche di appositi Centri di farmacovigilanza.

4. La Direzione organizza, con la partecipazione dell’Istituto superiore di sanita’, riunioni periodiche con i responsabili di farmacovigilanza presso le regioni per concordare le modalita’ operative relative alla gestione della farmacovigilanza.»;

b) l’articolo 3 e’ sostituito dal seguente: «Art. 3. – 1. Il titolare dell’autorizzazione all’immissione in commercio e’ tenuto a registrare in modo dettagliato tutte le sospette reazioni avverse da farmaci osservate in Italia, nell’Unione europea o in un Paese terzo. Il titolare dell’autorizzazione all’immissione in commercio e’ tenuto, altresi’, a registrare e a notificare immediatamente, e comunque entro quindici giorni solari da quando ne ha avuto notizia, qualunque sospetta reazione avversa grave da farmaci verificatasi in Italia segnalatagli da personale sanitario alla struttura sanitaria di appartenenza del segnalatore e, ove non fosse possibile identificare tale struttura, alla Direzione. Il titolare dell’autorizzazione all’immissione in commercio e’ tenuto, altresi’, a registrare e a notificare immediatamente, e comunque entro quindici giorni solari da quando ne ha avuto notizia, qualunque altra sospetta reazione avversa grave da farmaci di cui sia venuto a conoscenza alla Direzione. Eventuali aggiornamenti sulle segnalazioni di reazioni avverse ricevute possono essere richieste esclusivamente al Responsabile di farmacovigilanza mittente della segnalazione stessa quale il Ministero o la struttura sanitaria.

2. Il titolare dell’autorizzazione all’immissione in commercio provvede a che tutte le sospette reazioni avverse gravi ed inattese verificatesi nel territorio di un Paese terzo e segnalate da personale sanitario siano immediatamente e comunque entro quindici giorni solari da quando ne ha avuto notizia, notificate alla Direzione secondo le modalita’ previste dal comma 5, letterad).

3. Per i medicinali disciplinati dall’articolo 9, comma 3, del decreto legislativo 29 maggio 1991, n. 178, e dall’articolo 9-bis del decreto legislativo 18 febbraio 1997, n. 44, ai quali sono state applicate le procedure di mutuo riconoscimento e per i quali l’Italia e’ il Paese membro di riferimento, il titolare dell’autorizzazione all’immissione in commercio provvede inoltre a segnalare alla Direzione, secondo le modalita’ ed i tempi stabiliti in accordo con essa, qualunque sospetta reazione avversa grave verificatasi nella Comunita’ europea.

4. Il titolare dell’autorizzazione all’immissione in commercio di medicinali deve disporre, a titolo stabile e continuativo, di un responsabile del servizio di farmacovigilanza, in possesso della laurea in medicina e chirurgia o in farmacia, o in chimica e tecnologia farmaceutica, o in biologia o in chimica, ai sensi della legge 19 novembre 1990, n. 341, o rispettive lauree specialistiche di cui al decreto del Ministro dell’universita’ e della ricerca scientifica e tecnologica 3 novembre 1999, n. 509. Il responsabile del servizio di farmacovigilanza deve essere persona diversa dal responsabile del servizio scientifico previsto dall’articolo 14 del decreto legislativo 30 dicembre 1992, n. 541, e deve essere posto in condizione di usufruire di tutti i dati di tale servizio. Le competenze del responsabile si estendono a tutti i medicinali della cui autorizzazione all’immissione in commercio e’ titolare l’azienda da cui egli dipende, anche se commercializzati da altre aziende.

5. Il responsabile del servizio di farmacovigilanza assicura: a) l’istituzione e il funzionamento di un sistema atto a garantire che le informazioni su tutte le presunte reazioni avverse comunicate al personale della societa’ ed agli informatori medico-scientifici, siano raccolte, ordinate e accessibili in un unico luogo; b) che tutte le informazioni relative alla sicurezza dei prodotti, successive all’atto dell’autorizzazione siano portate rapidamente a conoscenza del personale sanitario anche tramite i contatti del servizio di informazione scientifica della propria azienda; c) l’elaborazione dei rapporti di cui al successivo comma 6, da sottoporre alle autorita’ competenti secondo le modalita’ stabilite dal Ministero della salute, che tiene conto delle indicazioni dei competenti organismi internazionali e comunitari; d) la trasmissione, secondo modalita’ stabilite dalla Direzione, per via telematica al sistema nazionale di farmacovigilanza, delle segnalazioni di sospette reazioni avverse gravi e inattese verificatesi in un Paese terzo mantenendo a disposizione le schede cartacee; e) la trasmissione alla struttura sanitaria di pertinenza delle segnalazioni di sospette reazioni avverse gravi o inattese avvenute sul territorio nazionale ricevute direttamente dal segnalatore e non tramite la rete nazionale di farmacovigilanza; f) la trasmissione, in maniera rapida ed esauriente, ad ogni richiesta della Direzione, di informazioni supplementari ai fini della valutazione dei rischi di un medicinale, comprese le informazioni riguardanti i volumi di vendita dello stesso.

6. Fatte salve eventuali altre prescrizioni che condizionano il rilascio dell’autorizzazione, e’ fatto obbligo al titolare dell’autorizzazione all’immissione in commercio di presentare alle autorita’ competenti le informazioni sulle sospette reazioni avverse in forma di rapporti periodici di aggiornamento sulla sicurezza o immediatamente su richiesta, oppure ad intervalli regolari come da schema seguente: ogni sei mesi per i primi due anni dalla data di rilascio della prima autorizzazione internazionale e successivamente ogni anno per i successivi due anni e in coincidenza del primo rinnovo dell’autorizzazione. In seguito tali rapporti periodici devono essere presentati ogni cinque anni congiuntamente alla domanda di rinnovo dell’autorizzazione. Essi devono contenere una valutazione scientifica dei benefici e dei rischi del medicinale in questione.

Dopo il rilascio dell’autorizzazione all’immissione in commercio il titolare puo’ chiedere una modifica dei tempi specificati nel presente articolo, conformemente alla procedura stabilita nel regolamento (CE) n. 541/95 della Commissione. I rapporti periodici di aggiornamento sulla sicurezza – PSUR – sono presentati secondo la scadenza prevista, sulla base delle modalita’ stabilite dalla Direzione.

7. Le Aziende titolari di autorizzazioni all’immissione in commercio comunicano al Ministero della salute, ufficio di farmacovigilanza, qualsiasi iniziativa adottata da altri competenti organismi sui propri prodotti per motivi di sicurezza, prima che tali interventi siano resi di dominio pubblico.

8. E’ fatto obbligo al titolare dell’autorizzazione all’immissione in commercio di diffondere ai medici prescrittori le note informative e gli aggiornamenti sulla sicurezza dei farmaci, secondo indicazioni, tempi e modalita’ stabilite dalla Direzione, ogni qualvolta emergano nuove informazioni relative al profilo di tollerabilita’ del prodotto.

9. Le aziende titolari di autorizzazioni all’immissione in commercio di farmaci sono tenute a trasmettere trimestralmente per via informatica i dati di vendita delle specialita’ medicinali utilizzando la procedura prevista dal decreto dirigenziale in data 24 maggio 2002 pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n. 132 del 7 giugno 2002.

10. L’obbligo previsto al comma 9 e’ esteso alle aziende responsabili della commercializzazione dei medicinali.

11. Il Ministero della salute, in caso di violazione delle aziende farmaceutiche degli obblighi previsti dal presente articolo puo’ adottare ulteriori azioni amministrative in relazione alla gravita’ della violazione riscontrata e della sua reiterazione.»;

c) l’articolo 4 e’ sostituito dal seguente: «Art. 4. – 1. Le strutture sanitarie – Aziende unita’ sanitarie locali, Aziende ospedaliere, Istituti di ricovero e cura a carattere scientifico – devono nominare un responsabile di farmacovigilanza della struttura che provvede a registrarsi alla rete nazionale di farmacovigilanza al fine dell’abilitazione necessaria per la gestione delle segnalazioni. Le strutture sanitarie private, al fine di assolvere ai compiti di farmacovigilanza, fanno riferimento al responsabile di farmacovigilanza della Azienda unita’ sanitaria locale competente per territorio.

2. I medici e gli altri operatori sanitari sono tenuti a segnalare tutte le sospette reazioni avverse gravi o inattese di cui vengano a conoscenza nell’ambito della propria attivita’. Vanno comunque segnalate tutte le sospette reazioni avverse osservate, gravi, non gravi, attese ed inattese da tutti i vaccini e da farmaci posti sotto monitoraggio intensivo ed inclusi in elenchi pubblicati periodicamente dal Ministero della salute.

3. Il presente decreto non si applica alle segnalazioni di reazioni avverse verificatesi in corso di sperimentazione clinica.

4. I medici e gli altri operatori sanitari devono trasmettere le segnalazioni di sospette reazioni avverse, tramite l’apposita scheda, tempestivamente, al Responsabile di farmacovigilanza della struttura sanitaria di appartenenza. I medici e gli altri operatori sanitari operanti in strutture sanitarie private devono trasmettere le segnalazioni di sospette reazioni avverse, tramite l’apposita scheda, tempestivamente, al Responsabile di farmacovigilanza della ASL competente per territorio, direttamente o, nel caso di cliniche o case di cura, tramite la Direzione sanitaria. I Responsabili di farmacovigilanza provvedono, previa verifica della completezza e della congruita’ dei dati, all’inserimento della segnalazione nella banca dati della rete di farmacovigilanza nazionale e alla verifica dell’effettivo inoltro del messaggio, relativo all’inserimento, alla regione ed alla azienda farmaceutica interessata. In caso di impossibilita’ di trasmissione del messaggio, ai destinatari che non e’ stato possibile raggiungere per via telematica, le strutture sanitarie invieranno copia della segnalazione riportante il codice numerico rilasciato dal sistema.

5. L’inserimento in rete va effettuato a cura del Responsabile di farmacovigilanza della struttura sanitaria entro e non oltre 7 giorni solari dal ricevimento della segnalazione. Le schede originali di segnalazione saranno conservate presso la struttura sanitaria che le ha ricevute ed inoltrate in copia al Ministero della salute, alla regione di appartenenza o al Centro di farmacovigilanza individuato dalla regione ove dagli stessi richiesto.

6. Eventuali aggiornamenti delle sospette reazioni avverse possono essere richiesti al segnalatore unicamente dal Responsabile di farmacovigilanza della struttura sanitaria di appartenenza o da un suo delegato, o da personale del Ministero della salute. Il richiedente provvede ad inserire in rete i dati acquisiti aggiornando la scheda inserita. Il responsabile di farmacovigilanza e’ comunque tenuto ad acquisire dal segnalatore una relazione clinica dettagliata, da trasmettere al Ministero della salute entro quindici giorni solari, per tutti i casi di reazioni avverse ad esito fatale.

7. La Direzione provvede affinche’ tutte le segnalazioni di sospette reazioni avverse gravi da farmaci verificatesi sul territorio nazionale siano immediatamente messe a disposizione del titolare dell’autorizzazione all’immissione in commercio e comunque entro quindici giorni solari dalla data di ricevimento della comunicazione. 8. La Direzione provvede altresi’ affinche’ tutte le segnalazioni di sospette reazioni avverse gravi da farmaci verificatesi nel territorio nazionale siano messe a disposizione dell’Agenzia e degli altri Stati membri entro quindici giorni solari dalla data di ricevimento della loro comunicazione.

9. La Direzione fornisce immediatamente all’Agenzia ed ai centri nazionali di farmacovigilanza degli altri Stati membri ed al titolare dell’autorizzazione all’immissione in commercio, informazioni su eventuali modifiche, sospensioni o revoche dell’autorizzazione di un medicinale determinate da motivi di tutela della salute pubblica. In caso di sospensione determinata da motivi di urgenza, l’informazione all’Agenzia, alla Commissione e agli altri Stati membri deve essere trasmessa entro il giorno lavorativo seguente.»;

d) l’articolo 11 e’ sostituito dal seguente: «Art. 11. – 1. Il titolare dell’autorizzazione all’immissione in commercio di specialita’ medicinali che viola gli obblighi previsti dall’articolo 3, e’ soggetto alla sanzione del pagamento da Euro 30.000 a Euro 180.000. L’importo della sanzione e’ incrementato di una quota variabile dallo 0,1 per cento all’1 per cento del fatturato della specialita’ medicinale per la quale e’ stata riscontrata la violazione. 2. Il titolare dell’autorizzazione all’immissione in commercio di specialita’ medicinali che viola gli obblighi previsti dall’articolo 3, e’ altresi’ obbligato, in caso di notizie di rilevante interesse per i pazienti, a pubblicare, a proprie spese, per tre giorni consecutivi sui principali quotidiani nazionali rettifiche, concordate con il Ministero della salute, di informazioni precedentemente diffuse. 3. Il responsabile di farmacovigilanza dell’Azienda farmaceutica che viola gli obblighi dell’articolo 3, comma 5, e’ soggetto alla sanzione del pagamento della somma da Euro 20.000 a Euro 120.000.

4. Chiunque viola l’obbligo previsto dall’articolo 3, comma 10, e’ soggetto alla sanzione del pagamento della somma da Euro 10.000 a Euro 60.000.

5. L’inosservanza delle disposizioni previste, per i responsabili di farmacovigilanza delle strutture sanitarie, comporta l’instaurazione nelle sedi competenti, di procedimenti per l’erogazione di sanzioni disciplinari, secondo le norme legislative e convenzionali.».

Art. 2.

1. Ai fini del presente decreto si fa riferimento alle definizioni riportate nell’allegato 1 che fa parte integrante del presente decreto.

Art. 3.

1. In relazione a quanto disposto dall’articolo 117, quinto comma, della Costituzione, le disposizioni del presente decreto afferenti a materie di competenza legislativa delle regioni e delle province autonome di Trento e di Bolzano, che non abbiano ancora provveduto al recepimento della direttiva 2000/38/CE della Commissione, del 5 giugno 2000, si applicano fino alla data di entrata in vigore della normativa di attuazione di ciascuna regione e provincia autonoma, nel rispetto dei vincoli derivanti dall’ordinamento comunitario e dei principi fondamentali desumibili dal presente decreto.

Art. 4.

1. Il decreto del Presidente della Repubblica 25 gennaio 1991, n. 93, recante regolamento di esecuzione delle disposizioni di cui all’articolo 9 del decreto-legge 30 ottobre 1987, n. 443, convertito, con modificazioni, dalla legge 29 dicembre 1987, n. 531, sulle modalita’ di attuazione della farmacovigilanza attraverso le strutture pubbliche, e’ abrogato.

ALLEGATO 1

GLOSSARIO

Abuso di medicinali

L’uso volontario ed eccessivo, prolungato o sporadico, di medicinali correlato ad effetti dannosi sul piano fisico o psichico.

Farmacovigilanza: E’ l’insieme delle attivita’ il cui obbiettivo e’ quello di fornire, in modo continuativo, le migliori informazioni possibili sulla sicurezza dei farmaci permettendo cosi’ l’adozione delle misure opportune e in tal modo assicurare che i farmaci disponibili sul mercato presentino, nelle condizioni di utilizzo autorizzate, un rapporto beneficio rischio favorevole per la popolazione. Le informazioni sui rischi associati ai farmaci possono derivare da diverse fonti quali:

a) Segnalazioni spontanee di singoli casi di sospette reazioni avverse da parte di operatori sanitari; b) Studi post-autorizzazione che comprendono gli studi farmacoepidemiologici;

c) Banche dati sanitarie informatizzate;

d) Informazione pre-clinica di sperimentazioni animali e informazioni dalle ricerche cliniche su un farmaco;

e) Informazioni inerenti la fabbricazione, la conservazione, la vendita, la distribuzione, la dispensazione, i modelli di utilizzo, prescrizione e somministrazione ai pazienti di un farmaco;

f) Letteratura medica;

g) Altre fonti di informazione come quelle relative all’utilizzo scorretto e all’abuso dei farmaci che possano ripercuotersi sulla valutazione dei benefici e dei rischi dei farmaci; h) Altre autorita’ sanitarie e organismi sanitari nazionali e internazionali.

Rapporto periodico sulla sicurezza (Periodic safety updated report. PSUR): il rapporto, redatto a cura delle Aziende titolari della autorizzazione all’immissione in commercio dei farmaci, che contiene le informazioni di cui all’art. 3 comma 6 del presente decreto legislativo.

Reazione avversa: risposta ad un farmaco che sia nociva e non intenzionale e che avvenga alle dosi normalmente usate nell’uomo per la profilassi, la diagnosi, la terapia o per ripristinare, correggere o modificare le funzioni fisiologiche.

Reazione avversa grave: qualsiasi reazione che provoca la morte di un individuo, ne mette in pericolo la vita, ne richiede o prolunga l’ospedalizzazione, provoca disabilita’ o incapacita’ persistente o significativa, comporta una anomalia congenita o un difetto alla nascita.

Reazione avversa inattesa: reazione avversa la cui natura, gravita’ o conseguenza non e’ coerente con il riassunto delle caratteristiche del prodotto.

Sistema di segnalazione spontanea: metodo di farmacovigilanza basato sulla comunicazione, raccolta e valutazione di segnalazioni di sospette reazioni avverse a farmaci, osservate da un operatore sanitario.

Sperimentazione clinica: qualsiasi indagine effettuata su soggetti umani volta a scoprire o verificare gli effetti clinici, farmacologici e/o gli altri effetti farmacodinamici di uno o piu’ medicinali in fase di sperimentazione e/o ad individuare qualsiasi tipo di reazione avversa nei confronti di uno o piu’ medicinali in fase di sperimentazione, e/o a studiarne l’assorbimento, la distribuzione, il metabolismo e l’eliminazione al fine di accertarne l’innocuita’ e/o l’efficacia. Tale sperimentazione include la sperimentazione clinica effettuata in un unico sito o in piu’ siti in un unico Stato membro o in piu’ Stati membri.


Alla sperimentazione clinica si applica la direttiva 2001/20/CE del 4 aprile 2001.

Studio post-autorizzazione: qualsiasi studio condotto durante la commercializzazione di un farmaco secondo le condizioni della sua scheda tecnica autorizzata o in condizioni normali di utilizzo;

Studio post-autorizzazione sulla sicurezza: studio farmacoepidemiologico o ricerca clinica condotto in conformita’ con le disposizioni dell’autorizzazione alla commercializzazione e realizzato al fine d’identificare o quantificare i rischi associati ai farmaci autorizzati;

Bozza dicembre 2002

FARMACOVIGILANZA

Fonti normative.

Decreto del Presidente della Repubblica 25 gennaio 1991, n. 93, Regolamento di esecuzione delle disposizioni di cui all’art. 9 del decreto-legge 30 ottobre 1987, n. 443, convertito, con modificazioni, dalla legge 29 dicembre 1987, n. 531, sulle modalita’ di attuazione della farmacovigilanza attraverso le strutture pubbliche.

Decreto 20 aprile 1991, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n. 133 dell’8 giugno 1991. Approvazione dei modelli di schede e dello schema di relazione previsti dal decreto del Presidente della Repubblica 25 gennaio 1991, n. 93, recante il regolamento di esecuzione delle disposizioni di cui all’art. 9 del decreto-legge 30 ottobre 1987, n. 443, convertito, con modificazioni, dalla legge 29 dicembre 1987, n. 531, sulle modalita’ di attuazione della farmacovigilanza attraverso le strutture pubbliche.

Circolare 29 aprile 1993, n. 12-bis Farmacovigilanza: aspetti applicativi del decreto del Presidente della Repubblica n. 93 del 25 gennaio 1991.

Decreto legislativo 18 febbraio 1997, n. 44, Attuazione della direttiva 93/39/CEE che modifica le direttive 65/65/CEE, 75/318/CEE, 75/319/CEE relative ai medicinali.

Circolare n. 12 del 24 settembre 1997 Note esplicative al decreto legislativo 18 febbraio 1997, n. 44: «Attuazione della direttiva 93/39/CEE che modifica le direttive 65/65/CEE, 75/318/CEE, 75/319/CEE relative ai medicinali».

Decreto 7 agosto 1997 pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n. 210 del 9 settembre 1997.


Sostituzione del modello A allegato al decreto ministeriale 20 aprile 1991, recante Approvazione dei modelli di schede e dello schema di relazione previsti dal decreto del Presidente della Repubblica 25 gennaio 1991, n. 93, recante il regolamento di esecuzione delle disposizioni di cui all’art. 9 del decreto-legge 30 ottobre 1987, n. 443, convertito, con modificazioni, dalla legge 29 dicembre 1987, n. 531, sulle modalita’ di attuazione della farmacovigilanza attraverso le strutture pubbliche.

Circolare n. 15 del 29 settembre 1999 – Integrazione alla circolare n. 12 del 24 settembre 1997 – Trasmissione delle segnalazioni di reazioni avverse.

***PER MAGGIORI INFO***

http://www.usl8.toscana.it/index.php/aree-tematiche/farmaci  

Dal luglio 2012 è attiva anche in Italia la nuova legislazione europea di farmacovigilanza che permette ai pazienti di fare direttamente le segnalazioni via web, ma chissà se tutti segnalano direttamente e se il sistema di segnalazione funziona..

SEGNALAZIONE REAZIONI AVVERSE DA FARMACI

http://www.torrinomedica.it/studio/adr/denuncia_reazione_avversa.asp#axzz2Dvr5eUny

ARTICOLI CORRELATI DI SEGUITO

CENSIMENTO NAZIONALE DEI DANNI DA VACCINI

http://www.coriv.org/raccolta-dati/indagine-conoscitiva-nazionale-delle-associazioni-per-la-liberta-vaccinale/

 ALLEGATI

FARMACOVIGILANZA

 

Rapporto sulla sorveglianza postmarketing dei vaccini in Italia – anno 2013

SEGNALAZIONI DI SOSPETTE REAZIONI AVVERSE:
Ci soffermiamo ad osservare le segnalazioni dei VACCINI ESAVALENTI
Il vaccino esavalente (DTP, IPV, HBV, Hib), tra i vaccini maggiormente utilizzati nei bambini, è indicato per l’immunizzazione primaria contro difterite, tetano, pertosse, poliomielite, epatite B e malattie invasive da HaemophilusInfluentiae tipo B, la schedula vaccinale prevede la somministrazione di tre dosi a partire dal terzo mese di vita (3, 5, 11-13 mesi).
Le segnalazioni di reazioni insorte dopo somministrazione di esavalente nel 2013 sono state 1.343 con un tasso di segnalazione pari a 90 per 100.000 dosi vendute (Tabella 12). Le reazioni gravi sono state 141 (10,5%). Nella maggior parte dei casi gravi, l’esavalente è stato somministrato contemporaneamente ad altri vaccini (in particolare al vaccino contro lo pneumococco) e solo in 11 segnalazioni risultava essere l’unico vaccino utilizzato.
Le prime dieci reazioni segnalate in ordine di frequenza sono state piressia (n. 687), iperpiressia (n. 170), agitazione (n. 126), pianto (n. 121), sonnolenza (n. 113), irritabilità (n. 108),
irrequietezza (n. 105), gonfiore in sede di vaccinazione (n. 74) e reazione locale (n. 60).
Le reazioni gravi più numerose riguardano la SOC “Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione” (n. 80) ed in particolare, piressia (n. 35), iperpiressia (n. 35) e pianto (n. 8).
SINTESI DEI CASI
Al 31/08/2014, nel database della Rete Nazionale di Farmacovigilanza (RNF) risultano inseriti 13 casi di fontanella bombata associata a vaccini, 6 dei quali successivi alla somministrazione del vaccino esavalente, uno dopo vaccino pneumococcico, 6 dopo vaccino esavalente cosomministrato con anti-pneumococco.

La tabella 35 descrive le caratteristiche principali dei soggetti coinvolti.
L’evento avverso è insorto pressoché invariabilmente entro poche ore dalla vaccinazione; in un unico caso il sintomo si presenta a distanza di 3 giorni dalla vaccinazione. In 3 casi l’evento si è verificato alla prima dose vaccinale, in 8 alla seconda. L’età dei pazienti varia dai 2 ai 7 mesi.
L’evento avverso è quasi sempre accompagnato da altri sintomi, in particolare la febbre. Una singola segnalazione riporta la bombatura della fontanella come unico evento.Otto segnalazioni riportano una valutazione in ambiente ospedaliero e per questo sono considerate gravi.

A pagina 27 viene riportato quanto segue: <<DATI DEL 2013 Alla data del 31.03.2014 risultavano inserite in rete 3.727 segnalazioni spontanee di sospette reazioni avverse a vaccini (elaborazione per classe ATC J07) con insorgenza nel 2013 pari a circa il 9% del totale (40.957 segnalazioni). I casi di letteratura sono stati esclusi.>>

Ci domandiamo in base a quali criteri sono stati escluse numerosissime reazioni avverse segnalate anche da MEDICI O OPERATORI SANITARI, è stato verificato lo stato immunitario dei soggetti che avevano presentato segnalazioni di sospetta reazione avversa?

http://www.agenziafarmaco.gov.it/…/rapporto-sulla-sorveglia…

http://www.agenziafarmaco.gov.it/…/fi…/RV_2013_copertina.pdf

Rammentiamo che la normativa sulla farmacovigilanza prevede la possibilità di segnalazione di sospetta reazione avversa anche via web per i cittadini.

 

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