Archivi tag: Farmaci ritirati

Actos, è bufera sul farmaco per diabetici. La procura di Torino apre un’inchiesta.

“Potrebbe provocare il cancro”. Bufera sul farmaco per diabetici

Torino, la procura apre un’inchiesta. Altri Paesi lo hanno già ritirato
Articolo condiviso da “La Stampa”
18/03/2016

Si chiama Actos, è un farmaco in compresse usato per la cura del diabete mellito di tipo 2, quello più comune, e contiene un principio attivo associato a un aumento del rischio di contrarre il cancro alla vescica. Già al centro di polemiche e interrogazioni parlamentari, ora è però la magistratura a muoversi: la procura di Torino ha avviato un’indagine ipotizzando il reato di commercio o somministrazione di medicinali guasti.

Prodotto dalla Takeda Pharmaceutical Co. e dalla Eli Lilly & Co. l’utilizzo di Actos ha già suscitato un ampio dibattito, anche perché Germania e Francia ne hanno sospeso l’utilizzo e la commercializzazione nel 2011, mentre una Corte degli Stati Uniti ha condannato Takeda ed Ely Lilly al pagamento di danni per 9 miliardi di dollari, poi ridotti a 36,8 milioni, riconoscendo che le aziende avrebbero intenzionalmente nascosto i rischi correlati all’uso del farmaco e che avrebbero distrutto parte della documentazione scientifica tra il 2002 e il 2012.

 

L’indagine della procura di Torino, condotta dai carabinieri del Nas, ha preso il via da una denuncia dell’associazione Promesa (Protezione professioni mediche e sanitarie).

Actos contiene il principio attivo «pioglitazone» ed è usato per il trattamento del diabete per la capacità di ridurre la glicemia. Nell’esposto, scritto dall’avvocato Riccardo Salomone, si sottolinea come già dal 2007 il Comitato per i medicinali a uso umano (Chmp, che opera in seno all’Ema, l’Agenzia europea per i medicinali) al termine della revisione sugli antidiabetici contenenti pioglitazone, sollevasse preoccupazioni sul rapporto tra benefici e rischi per i pazienti in cura con Actos. Di questo rischio ha dato conto l’Agenzia italiana per il farmaco (Aifa), sempre nel 2007, pubblicando poi anche una relazione nella quale associava il cancro alla vescica al pioglitazone. E pure la Commissione europea, nel 2011, effettuò una revisione dei medicinali contenenti il principio attivo: succedeva a marzo, mentre ad agosto dello stesso anno era ancora l’Aifa a diffondere nuovi dati epidemiologici che mostravano un aumento del rischio di cancro alla vescica. La correlazione è stata infine inserita nella scheda tecnica del farmaco.

 

Ma il dito, oltre che contro la Takeda (che ha sede nel novarese) viene puntato anche contro uno studio di cui non sono stati ancora resi noti i dati. Si tratta di una sperimentazione denominata «Tosca», condotta dalla Società diabetologica italiana (Sid) finanziata dall’Aifa, e avviata nel 2008. Obiettivo: valutare gli effetti sull’incidenza di eventi cardiovascolari dell’aggiunta di pioglitazone alla metformina, un altro farmaco usato per trattare il diabete mellito di tipo 2.

Si sarebbe dovuto concludere nel 2013, ma – è la denuncia – a tutt’oggi i risultati non sono stati resi noti: quanti pazienti hanno avuto le complicanze già rivelate da altri studi? E sono stati informati preventivamente dei possibili effetti collaterali cancerogeni? Come stanno adesso? Queste sono le domande che l’associazione Promesa ha posto ai magistrati relative alla salute dei diabetici curati con Actos. L’ultima domanda: quanto è costato lo studio «Tosca» e quanto ha inciso sulle vendite di Actos in Italia?

. l’utilizzo di Actos ha già suscitato un ampio dibattito, anche perché Germania e Francia ne hanno sospeso l’utilizzo e la commercializzazione nel 2011, mentre una Corte degli Stati Uniti ha condannato Takeda ed Ely Lilly al pagamento di danni per 9 miliardi di dollari, poi ridotti a 36,8 milioni, riconoscendo che le aziende avrebbero intenzionalmente nascosto i rischi correlati all’uso del farmaco e che avrebbero distrutto parte della documentazione scientifica tra il 2002 e il 2012.

 

L’indagine della procura di Torino, condotta dai carabinieri del Nas, ha preso il via da una denuncia dell’associazione Promesa (Protezione professioni mediche e sanitarie). Actos contiene il principio attivo «pioglitazone» ed è usato per il trattamento del diabete per la capacità di ridurre la glicemia. Nell’esposto, scritto dall’avvocato Riccardo Salomone, si sottolinea come già dal 2007 il Comitato per i medicinali a uso umano (Chmp, che opera in seno all’Ema, l’Agenzia europea per i medicinali) al termine della revisione sugli antidiabetici contenenti pioglitazone, sollevasse preoccupazioni sul rapporto tra benefici e rischi per i pazienti in cura con Actos. Di questo rischio ha dato conto l’Agenzia italiana per il farmaco (Aifa), sempre nel 2007, pubblicando poi anche una relazione nella quale associava il cancro alla vescica al pioglitazone. E pure la Commissione europea, nel 2011, effettuò una revisione dei medicinali contenenti il principio attivo: succedeva a marzo, mentre ad agosto dello stesso anno era ancora l’Aifa a diffondere nuovi dati epidemiologici che mostravano un aumento del rischio di cancro alla vescica. La correlazione è stata infine inserita nella scheda tecnica del farmaco.

 

Ma il dito, oltre che contro la Takeda (che ha sede nel novarese) viene puntato anche contro uno studio di cui non sono stati ancora resi noti i dati. Si tratta di una sperimentazione denominata «Tosca», condotta dalla Società diabetologica italiana (Sid) finanziata dall’Aifa, e avviata nel 2008. Obiettivo: valutare gli effetti sull’incidenza di eventi cardiovascolari dell’aggiunta di pioglitazone alla metformina, un altro farmaco usato per trattare il diabete mellito di tipo 2. Si sarebbe dovuto concludere nel 2013, ma – è la denuncia – a tutt’oggi i risultati non sono stati resi noti: quanti pazienti hanno avuto le complicanze già rivelate da altri studi? E sono stati informati preventivamente dei possibili effetti collaterali cancerogeni? Come stanno adesso? Queste sono le domande che l’associazione Promesa ha posto ai magistrati relative alla salute dei diabetici curati con Actos. L’ultima domanda: quanto è costato lo studio «Tosca» e quanto ha inciso sulle vendite di Actos in Italia?

FONTE

Share

Ispezione condotta presso varie aziende; 700 sono i farmaci generici sospesi e messi al bando dall’Unione Europea

Messi al bando dall’Ue, 700 farmaci generici prodotti in India.

I trial condotti dalla Gvk? NON AFFIDABILI

Fonte

  • http://www.ema.europa.eu/docs/en_GB/document_library/Other/2015/05/WC500187078.pdf

La decisione è stata presa in seguito a un’ispezione condotta presso la Cro indiana Gvk Biosciences di Hyderaba, accusata di aver manipolato dati per cinque anni, e i cui trial sono stati dichiarati non affidabili

Articolo condiviso da:

http://www.aboutpharma.com/blog/2015/07/27/messi-al-bando-dallue-700-farmaci-generici-prodotti-in-india/

farmaci ritiro

Sono circa 700 i farmaci messi al bando dall’Unione Europea, in seguito a irregolarità riscontrate sui test clinici condotti da una Cro (Contract Research Organization) indiana, la Gvk Biosciences di Hyderabad.

Già lo scorso gennaio il comitato tecnico dell’agenzia (Chmp) aveva dichiarato non affidabili i trial condotti dalla Gvk, chiedendo la sospensione dal commercio dei farmaci la cui registrazione in Europa si basava principalmente su questi trial.

I problemi erano sorti in seguito a un’ispezione del sito della Gvk Biosciences da parte dell’agenzia del farmaco francese (ANSM) che ha sollevato preoccupazioni su come la Cro indiana avesse condotto gli studi clinici presso il proprio sito per conto di alcuni titolari di autorizzazione all’immissione in commercio.

“L’ispezione ha rivelato manipolazioni di dati di elettrocardiogrammi (ECG) durante lo svolgimento di alcuni studi di farmaci generici, che sembra abbiano avuto luogo per un periodo di almeno cinque anni” aveva spiegato a suo tempo l’Agenzia italiana del farmaco Aifa. “

La loro natura sistematica, il prolungato periodo di svolgimento e il numero di dipendenti coinvolti hanno messo in dubbio l’integrità delle sperimentazioni effettuate presso il sito e in generale l’affidabilità dei dati generati. Durante il riesame, il Chmp ha concluso che permangono perplessità circa l’affidabilità degli studi clinici e quindi ha confermato la raccomandazione dello scorso gennaio di sospendere i farmaci per i quali non siano disponibili ulteriori dati a supporto, provenienti da altri studi. A seguito del primo parere e di questo ultimo riesame del Chmp, resta in vigore la raccomandazione di sospensione di circa 700 forme farmaceutiche e dosaggi di farmaci sperimentati nella sede di Hyderabad. Per circa 300 altre forme farmaceutiche e dosaggi sono stati forniti sufficienti dati a supporto provenienti da altre fonti, pertanto tali farmaci potranno rimanere in commercio nell’Ue”.

Raccomandazione oggi confermata dalla decisione dell’Unione europea di sospendere tali farmaci dal commercio, come riporta il quotidiano economico The Business Standard. La Gvk ha fermamente respinto le accuse dell’Ema e ha proposto di condurre nuovi test a proprie spese. Il divieto di vendita e distribuzione entrerà in vigore il 21 agosto in tutti i Paesi Ue.

Secondo l’Associazione indiana per le esportazioni di medicinali (Pharmexcil), il provvedimento causerà una perdita di circa un miliardo di dollari.

 

 

Share

Sandoz ha annunciato il richiamo di 1.023.430 confezioni di compresse Zyrtec (10 mg); motivo? Ragioni di sicurezza

zyrtec-7-comprimes-film-coated-10mg

Notizia di “Lo Sportello dei diritti”.

Aggiornamento fonti a fine articolo.

Secondo un rapporto pubblicato dall’Enforcement Report, un sistema di allerta rapido istituito dalla Food and Drug Administration (FDA), che è l’Agenzia americana che si occupa di supervisionare e regolare il mercato statunitense dei prodotti alimentari, sanitari e cosmetici, le confezioni di Zyrtec sono state segnalate per ragioni di sicurezza a causa di impurità riscontrata nel punto tempo di stabilità di 21 mesi.

Zyrtec è un medicamento efficace nel trattamento base di malattie allergiche.

La sua azione consiste nel blocco dell’effetto dell’istamina liberata nell’organismo durante le reazioni allergiche. Zyrtec si usa negli adulti e nei bambini a partire dai 6 anni per il trattamento di malattie allergiche come il raffreddore da fieno, la rinite allergica e l’infiammazione allergica del tessuto connettivo, come pure dell’orticaria cronica (spesso associata a prurito). Possono essere trattati con Zyrtec anche i bambini dai 2 ai 6 anni che soffrono di raffreddore da fieno.

Il richiamo riguarda le confezioni da 6-compresse in un blister, da 12 (2 blister) e 24 (4 blister).

Lo Zyrtec è venduto anche in Italia senza prescrizione medica e per questo motivo Giovanni D’Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, in virtù di tale comunicazione e dell’allerta lanciata dall’ente americano, chiede all’Agenzia italiana per il farmaco (AIFA) e al Ministro della Salute, a verificare se il ritiro potrebbe interessare anche il mercato italiano ed europeo.

 

Aggiornamento fonti luglio 2015

FDA E IL DIRITTO DI SOSPENSIONE O DI REVOCA RIGUARDO L’AUTORIZZAZIONE PER I FARMACI NON SICURI.
CIO’ VIENE FATTO?

ALCUNI GRAVI EFFETTI COLLATERALI DI FARMACI NON RESI NOTI ALLA F.D.A.

Ai sensi della normativa degli Stati Uniti, quando i produttori di farmaci venissero a conoscenza di gravi complicanze legate a pazienti morti, ospedalizzazioni, disabilità, difetti alla nascita o effetti collaterali precedentemente sconosciuti, sono obbligati a comunicarlo alla FDA più rapidamente di quanto sarebbe per problemi minori o complicazioni già descritte sulle etichette dei farmaci.

Nel complesso, 160.383 eventi avversi gravi, ovvero il 10 per cento delle segnalazioni, non sono stati resi noti dalle società entro 15 giorni – tra cui quasi 40.500 relazioni dei pazienti morti.

Circa il 91 per cento delle complicanze non fatali sono stati segnalati entro 15 giorni, contro l’88 per cento dei casi di pazienti morti.


La Dott.ssa Rita Redberg, direttore di JAMA Medicina Interna, ha scritto in un editoriale che la FDA ha la possibilità di sospendere le vendite di farmaci o revocare l’autorizzazione per i farmaci non sicuri, uno strumento che potrebbe anche essere impiegato quando le aziende non riescono a riportare gravi effetti collaterali in modo tempestivo.

AIFA dispone ritiro di un lotto di Deflan 6 mg compresse

Comunicato Stampa 448

08/07/2015

L’Agenzia Italiana del Farmaco ha disposto il ritiro dal mercato di un lotto del medicinale a base di cortisone “Deflan 6 mg compresse” (lotto 1501 con scadenza 03/2018) poiché è stata informata dall’azienda titolare dell’Autorizzazione all’Immissione in Commercio, “Laboratori Guidotti SpA”, che le confezioni del lotto suindicato con scadenza 03/2018, pur riportando la dicitura “Deflan 6 mg compresse” contengono invece blisters di compresse con dosaggio più elevato, pari a 30 mg.

Share

L’Aifa ritira alcuni lotti del farmaco DICLOFENAC HEXAL con decorrenza immediata

Farmacovigilanza.

Ritirato lotto del farmaco DICLOFENAC HEXAL. Lo ha deciso l’Aifa, con decorrenza immediata

27/05/2015

 

internet sex

Comunicazione n°115.2015 sul Ritiro Volontario di alcuni lotti

Bolzano Vicentino, 20 maggio 2015

AI TITOLARI E DIRETTORI

LORO SEDI

RITIRO VOLONTARIO LOTTI SPECIALITA’ DICLOFENAC HEXAL

 

La Società Hexal SpA, con propria nota del 19 maggio 2015, ha comunicato di voler procedere al ritiro volontario dal mercato dei sottoelencati lotti della specialità medicinale DICLOFENAC HEXAL

DICLOFENAC HEXAL*30CPR 50MG – AIC 032786028
LOTTO SCADENZA
BC4352 AGOSTO 2015
BN0076 GENNAIO 2016
CX1523 AGOSTO 2015
DG2608 GENNAIO 2016
DS0915 LUGLIO 2016
DZ1085 SETTEMBRE 2016
EF9757 DICEMBRE 2016
EN8272 MAGGIO 2017

La gestione dei resi avverrà tramite Assinde. Per informazioni e/o chiarimenti è a disposizione il numero verde 800 900 233.

 

IL SEGRETARIO                                                       IL PRESIDENTE
Dr. Giovanni Battista Tres                          Dr. Alberto Fontanesi


 

Ritirato in via precauzionale il farmaco DICLOFENAC HEXAL a seguito della comunicazione della ditta concernente risultati fuori specifica per i parametri di dissoluzione e disgregazione. Lo ha deciso l’Aifa, l’Agenzia italiana del farmaco, con decorrenza immediata.

Questa volta, sotto accusa è un medicinale “DICLOFENAC HEXAL 50 mg compresse gastroresistenti 30 compresse ”, AIC n. 032786028, Lotti n.BC4352 scad. 08/2015, n. BN0076 scad. 01/2016, n. cX1523 scad. 08/2015, n. DG2608 scad. 01/2016, n. DS0915 scad. 07/2016, n. DZ1085 scad. 09/2016, n. EF9757 scad. 12/2016, n.EN8272 scad. 05/2017, prodotto dalla ditta Hexal SpA, sita in Origgio (VA), Largo U.Boccioni (VA) e distribuito dal Concessionario SANDOZ SpA.
Farmaco antiinfiammatorio ed antireumatico non steroideo contiene il principo attivo DICLOFENAC SODICO.
I suoi impieghi più comuni riguardano trattamenti di natura:
malattie reumatiche infiammatorie e degenerativequali: artrite reumatoide, spondilite anchilosante; artrosi; reumatismi non articolari. Stati dolorosi da flogosi di origine non reumatica oa seguito di un trauma. Trattamento sintomatico della dismenorrea primaria.

Fiale. Nel trattamento sintomatico degli episodi dolorosi acutiin corso di affezioni infiammatorie dell’apparato muscolo-scheletricoe di spasmi della muscolatura liscia. Il comunicato dell’Agenzia italiana del farmaco cocnlude:
” Il Comando Carabinieri perla Tutela della Salute è invitato a verificare l’avvenuto ritiro e, in caso di mancato adempimento da parte della ditta interessata, procederà al sequestro dei lotti del medicinale”.
Mentre le verifiche sono ancora in corso, sottolinea Giovanni D’Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, raccomanda ai pazienti in trattamento con il medicinale di verificare il numero di lotto e, nel caso corrispondesse a quello ritirato, di sospenderne l’uso e di rivolgersi al proprio medico per una nuova prescrizione. Sempre al medico di famiglia gli assistiti potranno rivolgersi per ottenere qualunque tipo di chiarimento sul provvedimento e per avere maggiori informazioni sui motivi che hanno portato al ritiro dal mercato del DICLOFENAC HEXAL

 

 

http://www.sportellodeidiritti.org/notizie/dettagli.php?id_elemento=4075

Share

Aifa dispone il ritiro di alcuni lotti dei medicinali LAEVOLAC EPS sciroppo e Emoclot 1000

Farmaci difettosi. Aifa dispone il ritiro di alcuni lotti dei medicinali LAEVOLAC EPS sciroppo e Emoclot 1000


mercedes c class


22/01/2015

L’Agenzia Italiana del Farmaco ha vietato l’utilizzo dei medicinali LAEVOLAC EPS sciroppo e di Emoclot 1000.

Quest’ultimo è stato ritirato a scopo cautelativo a seguito del parere non favorevole dell’istituto Superiore di Sanità prot. ISS. n° 0000647 del 13/01/2015. I provvedimenti di AIFA dispongono il ritiro con decorrenza immediata di:


 

LAEVOLAC EPS SCIROPPO, AIC 022711129, lotti n. n. 4745 scad.04/2016, n. 4746 scad.04/2016, ditta Roche SpA, sita in Milano, Piazza Durante, 11. Il medicinale LAEVOLAC EPS sciroppo è indicato nel trattamento dell’ Encefalopatia porto sistemica (EPS) e la Cirrosi epatica.


− EMOCLOT 1000 lotto n. 461227 scad. 03/2015 AIC n” 02356422, ditta Kedrion S.p.A, sita in Castelvecchio Pascoli (Lucca).

Il medicinale EMOCLOT 1000 è indicato nel trattamento e profilassi delle emorragie in pazienti affetti da emofilia A (deficienza congenita di fattore VIII).

Trattamento della deficienza acquisita di fattore VIII. Trattamento di emofilici con anticorpi contro il fattore VIII (inibitori: vedere anche Posologia).

L’efficacia di Emoclot nella malattia di von Willebrand non è stata dimostrata con uno specifico studio clinico, quindi il prodotto non è indicato nella malattia di von Willebrand.


 

nove-farmaci-geymonat-vietati-italia


Il Comando Carabinieri perla Tutela della Salute è invitato a verificare l’avvenuto ritiro e, in caso di mancato adempimento da parte delle ditte interessate, procederà al sequestro dei lotti dei medicinali. Nelle more del ritiro i lotti in questione non potranno essere utilizzati. In virtù di tale comunicazione, Giovanni D’Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, raccomanda ai pazienti in trattamento con i medicinali di verificare il numero di lotto e, nel caso corrispondesse a quegli ritirati, di sospenderne l’uso e di rivolgersi al proprio medico per una nuova prescrizione.

Sempre al medico di famiglia gli assistiti potranno rivolgersi per ottenere qualunque tipo di chiarimento sui provvedimenti e per avere maggiori informazioni sui motivi che hanno portato al ritiro dal mercato del LAEVOLAC EPS sciroppo e EMOCLOT 1000.


 

***FONTE  “LO SPORTELLO DEI DIRITTI***


Inerente già a giugno il provvedimento di ritiro di alcuni lotti da parte dell’AIFA


NAS nelle farmacie: ritiro dal commercio del farmaco EMOCLOT 1000 della Kedrion S.p.A.


26/06/2014

farmaciritiro


I Carabinieri del Nas si sono presentati nei depositi farmaceutici e nelle farmacie di tutta Italia per verificare l’avvenuto ritiro dal mercato del medicinale EMOCLOT 1000, un antiemorragico utilizzato per il trattamento e profilassi delle emorragie in pazienti affetti da emofilia A (deficienza congenita di Fattore VIII).
Un comunicato dell’AIFA, l’Agenzia Italiana per il Farmaco è eloquente nel precisare che:
A seguito della segnalazione dell’Unità Operativa Malattie della Coagulazione dell’Ospedale Civile S.S. Annunziata di Sassari del 19/06/2014, concernente presenza di fiocculi biancastri  nel medicinale EMOCLOT 1000 ul/10 ML LOTTI iI° 461236 SCAD. 04/2015 e 461214 SCAD. 02/2015 AIC n° 023564228 ;


si dispone,a tutela della salute pubblica, ai sensi dell’art. 142 D. Lvo 219/2006 e per la motivazione sopra evidenziata, immediato divieto di utilizzo su tutto il territorio nazionale dei Iotti sopra specificati in attesa risultato analisi.


La ditta Kedrion S.p.A. dovrà assicurare immediata comunicazione divieto d’uso a tutti i destinatari dei Iotti in questione nel più breve tempo possibile e non oltre 48 ore dalla ricezione della presente comunicazione.
Entro 5 giorni la ditta fornirà all’AIFA informazioni su eventuali altri lotti interessati o altri
medicinali prodotti sulia stessa linea ed azioni correttive adottate. Il Comando Carabinieri perla Tutela della Salute è altresì invitato a prelevare, in un’unica aliquota, 5 confezioni di ciascun lotto del medicinale sopra indicato presso la farmacia interna dell’Ospedale Civile S.S. Annunziata di Sassari e a trasmettere detti campioni e la relativa documentazione all’ istituto Superiore di Sanità per opportuni accertamenti.


Il Comando Carabinieri per la Tutela della Salute è invitato ai verificare l’avvenuta comunicazione dei divieto di utilizzo e in caso mancato adempimento da parte della ditta interessata procederà al sequestro dei lotti.
In virtù di tale comunicazione, Giovanni D’Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, invita i pazienti a non utilizzare il dispositivo in questione riferito ai lotti di cui al comunicato istituzionale.


 

***FONTE  “LO SPORTELLO DEI DIRITTI***


Qui il testo della nota AIFA

http://www.regione.lazio.it/…/Med_Laevolac_EPS_sciroppo…


 

Farmaci Ritirati e vietati dal Commercio


http://www.regione.lazio.it/rl_farmaci/?vw=normativa&arg=7

Share

Aifa dispone il ritiro di alcuni lotti di medicinali Torastin e Furosemide Salf

Farmaci difettosi. Aifa dispone il ritiro di alcuni lotti di medicinali Torastin e Furosemide Salf


09/01/2015

AIFA3


Oggi l’ennesimo allarme sulla sicurezza dei farmaci è dilagato in tutta Italia. L’Agenzia Italiana del Farmaco ha vietato l’utilizzo dei medicinali Torastin 10 mg e 20 mg compresse rivestite con film 30 compresse con decorrenza immediata.Il Furosemide Salf è stato ritirato a seguito delle segnalazioni concernenti difficoltà nell’apertura delle fiale con casi di rottura delle stesse tra le mani dell’operatore. Aifa ha trasmesso un provvedimento in cui dispone il ritiro di:


  • TORASTIN 10 mg compresse rivestite con film 30 compresse, AIC 040129049/M, lotti n. C305065, C309103, C404781, ditta Farmaceutici Caber SpA; − TORASTIN 20 mg compresse rivestite con film 30 compresse, AIC 040129102/M, lotti n. C305066, C309104, C404782, ditta Farmaceutici Caber SpA;

  • TORASTIN 40 mg compresse rivestite con film 30 compresse, AIC 040129153/M, lotti n. C303411, C401798, ditta Farmaceutici Caber SpA.

I farmaci sono stati ritirati a seguito della segnalazione da parte della ditta concernente possibili risultati fuori specifica.


  • FUROSEMIDE SALF 5 fiale 20 mg/2ml, lotto n. A4G051, ditta SALF Laboratorio Farmacologico SpA.

Il farmaco è stato ritirato a seguito delle segnalazioni concernenti difficoltà nell’apertura delle fiale con casi di rottura delle stesse tra le mani dell’operatore.


nove-farmaci-geymonat-vietati-italia


Nelle more del ritiro i lotti in questione non potranno essere utilizzati. In virtù di tale comunicazione, Giovanni D’Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, raccomanda ai pazienti in trattamento con i medicinali di verificare il numero di lotto e, nel caso corrispondesse a quegli ritirati, di sospenderne l’uso e di rivolgersi al proprio medico per una nuova prescrizione.


Sempre al medico di famiglia gli assistiti potranno rivolgersi per ottenere qualunque tipo di chiarimento sui provvedimenti e per avere maggiori informazioni sui motivi che hanno portato al ritiro dal mercato del Torastin e Furosemide Salf.


 

Ipercolesterolemia


 

Torastin compresse rivestite con film è indicato in aggiunta alla dieta per ridurre i livelli elevati di colesterolo totale (C-totale), colesterolo LDL (C-LDL), apolipoproteina B e trigliceridi in adulti, adolescenti e bambini di età uguale o superiore ai 10 anni affetti da ipercolesterolemia primaria inclusa ipercolesterolemia familiare (variante eterozigote) o iperlipemia combinata (mista) (corrispondente ai Tipi IIa e IIb della classificazione di Fredrickson) quando la risposta alla dieta e ad altre misure non farmacologiche è inadeguata.

Torastin compresse rivestite con film è anche indicato per ridurre il C-totale ed il C-LDL in adulti con ipercolesterolemia familiare omozigote in aggiunta ad altri trattamenti ipolipemizzanti (ad esempio, LDL aferesi) o se tali trattamenti non sono disponibili.

 

 


 

***Fonti da  “Sportello dei diritti”   “Farmacista OnLine”  “Ordine dei Farmacisti”   “Informazione”

Share