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1 DICEMBRE: la giornata mondiale contro un’epidemia inventata e un virus inesistente

1 DICEMBRE: la giornata mondiale contro un’epidemia inventata e un virus inesistente

 

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Il potere dei mass media. Un pò di storia.

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Annunciare una scoperta scientifica in una conferenza stampa? Inimmaginabile in qualunque disciplina scientifica, soggetta a rigorosi controlli e un metodo che non può essere ignorato. Ma nel 1984, Robert Gallo e Margaret Heckler annunciarono proprio in questo modo la scoperta di un terribile “virus”, causa di quella che da GRID (Gay Related Immune Deficiency) venne in seguito definita AIDS. Gallo, la cui mediocre carriera scientifica è nota nel settore e verificabile da chiunque, godette del pieno sostegno delle istituzioni USA, ormai al collasso dopo aver cercato invano nei virus la causa principale del cancro.

Il Presidente Nixon, con la sua “guerra al cancro” spese il più grande capitale (pubblico) della storia della medicina. Per non concludere nulla, come ammise lui stesso. Interessante sottolineare come la Heckler affermò che:

“la PROBABILE causa dell’AIDS” fosse stata individuata e che “un vaccino sarebbe stato pronto entro 2 anni”. E di anni ne sono passati 31.

Ma, ancora più interessante, è il fatto che in poche ore quella “probabile causa dell’Aids”, aggettivo avvalorato dal terrificante fatto che Gallo non fornì un singolo dato o esperimento scientifico a sostegno delle sue parole, venne totalmente e volutamente rimosso e trasformato in certezza causale: Hiv causa Aids.

Il giorno dopo la stampa mondiale gridò ad un disastro senza precedenti: un terribile virus letale che si trasmette con i rapporti sessuali e non solo avrebbe portato alla distruzione dell’umanità. Altra strana combinazione: in 24 ore Gallo brevettò il suo “test Hiv”, basato sulla metodologia ELISA, coprendolo però da segreto di brevetto e rendendo quindi impossibile verificarne il contenuto e il funzionamento preciso.

Non il virus stesso che ad oggi non è mai stato visto da nessuno secondo il protocollo ufficiale stabilito negli anni 70 all’Istituto Pasteur dal gruppo di ricerca di Luc Montagnier (Nobel per la medicina nel 2008 per la “scoperta” dell’Hiv”; già, perché Gallo non ha preso alcun Nobel. E lo ha preso Montagnier 24 anni dopo). Di fondamentale importanza sottolineare come tali test siano totalmente inattendibili e gli stessi produttori dichiarino nei fogli illustrativi che non siano test con uno standard riconosciuto per poter confermare una diagnosi di infezione da hiv. Non avere un “gold standard” significa non avere un patogeno di riferimento. E questo vale per tutti i tipi di test Hiv.

Nello stesso periodo Luc Montagnier affermava di aver scoperto per primo l’ Hiv. Nacque un contenzioso giuridico tra USA e Francia che si concluse con un accordo tra Chirac e Reagan in cui si decise che tutto il malloppo sarebbe stato diviso tra i due paesi. Ancora oggi Gallo e Montagnier guadagnano circa 1 dollaro US per ogni test Hiv effettuato.

Curioso evento storico di dubbia verità: Montagnier avrebbe spedito una coltura cellulare infetta a Gallo. Un virus che sopravvive pochi minuti è quindi riuscito, magicamente, ad attraversare l’oceano. Francia-USA in perfetta forma, nonostante qualche ora di stressante viaggio intercontinentale. Probabilmente viaggiava in Concorde.

  • Migliaia di scienziati dalle credenziali superlative iniziarono subito a sollevare dubbi sulla serietà e credibilità di tutto questo. Dilungarci sulla parte storica non è l’obiettivo principale della presente trattazione; il lettore interessato potrà trovare tutto facilmente sul web.  Nomi come Peter Duesberg, il Nobel per la chimica Kary Mullis (inventore della tecnica propinata come conteggio della “carica virale”, un concetto fantasmatico totalmente privo di senso dal punto della biologia molecolare), il patologo Etienne de Harven e anche alcuni ricercatori nostrani sono ormai celebri. Vengono chiamati “negazionisti”, “dissidenti” e perseguitati come pericoli pubblici.

Da coloro che, come vedremo, non solo negano le evidenze disponibili nella letteratura ufficiale e le dichiarazioni degli scienziati “ortodossi” (molto scomode e stranamente mai citate dai media o dalle associazioni di lotta all’Aids), dichiarazioni che hanno dato il colpo di grazia alla “malattia virale” più in-credibile della storia. Vedremo anche come questi soggetti, che a volte mostrano il loro volto a volte si nascondono nel trolling usando nickname, hanno sempre interessi economici nel perpetuare la menzogna.

La scienza “ortodossa” dalla parte dei “negazionisti”

 

Montagnier, oltre a dimostrare fin dal 1985 con un articolo pubblicato su Annals of Internal Medicine che si può “tornare sieronegativi” in poco tempo (http://annals.org/article.aspx?articleid=699983), ha sentito il probabile bisogno di “alleggerire la sua coscienza” dichiarando nel 2008 che:

il “terribile” Hiv possiamo prenderlo tutte le volte che vogliamo, tanto un buon sistema immunitario lo ERADICHERA’ spontaneamente in poche settimane.

 

E questo, sottolinea, vale anche per un “povero africano” al quale più che medicine sarebbe secondo lui opportuno somministrare opportuni antiossidanti, intervenire sulla malnutrizione, curare le altre infezioni etc… E lancia una stoccata in punta di fioretto, o sarebbe meglio dire un letale colpo di sciabola, non solo contro il “vaccino“, ma anche contro il buon Bill Gates, il Global Fund e altri pseudo-benefattori vari. E, sorridente ma imbarazzato, conclude con il giornalista che lo videointervista affermando che “le cose che sta dicendo sono piuttosto diverse da quelle che siamo stati abituati a sentire…”; pienamente consapevole e orientato si direbbe… Ma il Nobel sembra meno consapevole di un cardine dell’immunologia che ben si guarda dal chiarire:

“l’immunocompetenza non influenza la possibilità di contrarre un’infezione”.

 

Ma di combatterla dopo averla contratta certamente. E non spiega come sia possibile “eradicare” un virus il cui genoma dovrebbe essere inscritto a vita in quello umano. Un soggetto tornerebbe quindi “sieronegativo” e la sua “carica virale” si azzererebbe? come dimostrato in letteratura da lui e non solo? Ma, su questo, il goffo Luc non può o non vuole esprimersi.

Sarebbe curioso vedere le facce dei soggetti marchiati “sieropositivi” perfettamente sani, che diventano deformi e sviluppano una serie infinita di malattie  come l’insufficienza epatica grave, disturbi del sistema emopoietico e soprattutto immunodeficienza proprio grazie alla chemioterapia “anti-Hiv” (vitalizia e in pastiglie) che viene loro prescritta.

  • Una terapia che, scrivono i produttori nei fogli illustrativi, non cura e non previene l’infezione da Hiv e l’insorgenza dell’Aids e i cui effetti collaterali sono indistinguibili dalle manifestazioni cliniche associate all’Aids stessa. Qualcuno ha mai sentito tutto questo? O visto la suddetta intervista di Montagnier in tv? O sui giornali? O sulle pagine di associazioni come LILA, UNAIDS e chi più ne ha più ne metta? No, ovviamente. Perché Montagnier andava bene finché stava al gioco.

Montagnier va bene perché è il “Nobel per la Medicina che ha scoperto l’Hiv”. Ma, in pieno meccanismo dissociativo o forse schizofrenico, dopo certe dichiarazioni il grande Luc  è diventato improvvisamente un vecchio pazzo, è stato “frainteso” ad uso e consumo dei “negazionisti” e “le sue affermazioni sono state tolte dal contesto”. E altre amenità deliranti varie.

Verità dette, ribadite, pubblicate, videoregistrate. Ma che la censura non concede agli scienziati e ricercatori “negazionisti” di divulgare e alla gente di sapere. Perché capiamoci bene: ciò che dice Montagnier, i processi subìti da Gallo per frode scientifica e falsificazione delle sue pubblicazioni, gli articoli scientifici ortodossi  che hanno dimostrato l’inesistenza dell’Hiv, ecco tutto questo è “negazionismo” e “dissidenza”. La censura invece forse è mafia.

  • E ancora, interessante ma non certo stupefacente: ognuno di questi scienziati “ortodossi”, così come molti pseudo-trolls/debunkers, ha stretti legami con le multinazionali farmaceutiche. A questo proposito non si può non citare un fatto made in Italy che riguarda un ormai “celebre” troll (che si scagliò a suon di lettere anonime e insulti di ogni tipo contro il prof. Marco Ruggiero e gli altri pochi ricercatori italiani che si sono esposti pubblicamente).

Un individuo che ribalta la realtà e travisa i fatti come i molti ricercatori e professionisti, i quali hanno abbandonato le università spontaneamente, rinunciando a contratti di docenza appena firmati, diventando professionisti di cui “le università si sono liberate senza troppo clamore” .

Va bene inventare ma qui siamo alla base del funzionamento mentale normale.

Un individuo che cerca e pretende di conoscere fatti mai accaduti tramite strategie zoppicanti e facilmente rintracciabili e verificabili nella loro realtà. Un individuo, e ci avviciniamo così alla ciliegina sulla torta, che usa un nickname su vari siti incluso il suo sito personale. Un sito che, guarda te che caso strano, risulta intestato ad una aziendina farmaceutica del centro Italia; un piccolo braccino sacrificabile a fini di gossip e invenzioni istrioniche di bassa leva di una grande multinazionale del farmaco. Sorpresi?

Un troll appunto. Che, come molti altri, potrebbe magari invece impiegare le proprie energie nel parlare dei miliardi spesi dalla nostrana Barbara Ensoli per il famoso e inesistente vaccino contro Hiv, già promesso da Gallo 31 anni fa e che ancora si continua a promettere, come si promette a un bimbo l’arrivo di Babbo Natale.


  • Un vaccino contro un virus inesistente.

    Già. Un vaccino che, se anche tutta questa boutade fosse vera, creerebbe anticorpi rendendo gli eventuali “sieropositivi vaccinati” indistinguibili dai “veri sieropositivi”, essendo come già detto il test Hiv un test anticorpale. Un ragionamento circolare per sostenere l’insostenibile, difendere l’indifendibile e tenere in piedi ciò che ormai giace a terra. Sì. Questa è logica del business dell’Aids.

E’ evidente come questi soggetti, oltre ad avere dimostrati conflitti di interesse, presentino marcate difficoltà nel ragionamento di base o forse difficoltà cognitive più o meno intenzionali, che sembrano talvolta sfociare in disturbi dell’adattamento sociale veri e propri.

Perché se non si hanno i titoli, secondo loro non si può parlare (vorremmo sapere i titoli dei vari “VIP” utilizzati dalle associazioni “senza scopo di lucro” contro l’Aids, alcuni dei quali ricorderemo a breve); e, attenzione, perché se invece hai i titoli per farlo sei comunque un soggetto pericoloso, un pazzo in preda alla “demenza senile” come è stato detto più volte del Nobel Montagnier o un ambizioso ricercatore che vende “yogurtini” e intrugli magici.

Il buco nero della logica e del buon senso. L’atomo della falsità e della scorrettezza.

Sono i “negazionisti” a guadagnarci?

 

Non serve una laurea per porsi una domanda banale: ma chi ci guadagna qui? I “negazionisti” o gli “ortodossi” o questi bizzarri individui che, con ogni mezzo e oltrepassando il patetico, non dicono stranamente nemmeno il loro nome e cognome e rifiutano ogni tipo di confronto, incluso quello scientifico del cui metodo si fanno sovrani blasonati e autoproclamati? Al lettore la risposta.

Ma, come ormai da tempo per fortuna è palpabile, la menzogna del secolo sta crollando. La popolazione mondiale è in aumento. Anche in Africa, paese decimato da fame e sete e inaccettabile laboratorio di sperimentazioni farmaceutiche aberranti con cavie umane. E, come dimostrato dalle statistiche, la Natura se ne infischia dell’Hiv, delle epidemie costruite a tavolino e dei virus invisibili e inesistenti. Nel mondo intero e soprattutto in Africa, dove l’acqua e il cibo sono ancora un miraggio e probabilmente lo rimarranno, la Natura fa il suo corso. E la verità anche.

E le “caricatevoli” associazioni di varia natura, con i loro grandi “esperti” in materia scientifica (Bill Gates, Sharon Stone, Bono, Carla Bruni, Raul Bova e la lista di ignoranti che salgono sui palchi internazionali a ripetere come oche le frasette predigerite da qualcuno, ma che ormai non hanno alcuna risonanza sulla psicologia sociale), che lottano per salvarci tutti, cosa fanno? Stanno a guardare. E chiedono fondi nelle piazze. Come al mercato, solo che almeno lì si vende qualcosa di reale. Un carciofo o una banana. Non virus inesistenti.

Un’ultima riflessione?

Se davvero questi soggetti e queste associazioni, visti i suddetti legami con le aziende farmaceutiche e i mass media, avessero a cuore la salute del prossimo anziché “altro”, non avrebbero problemi a rendere pubbliche le affermazioni di Montagnier e le innumerevoli pubblicazioni scientifiche che provano che l’Aids e il suo ipotetico patogeno Hiv sono state solo una abile mossa politica, sostenuta dai mass media e che (per fortuna solo inizialmente) è riuscita ad entrare nella psiche dell’umanità come una Apocalisse annunciata (in conferenza stampa) e senza precedenti.

  • Non ci sarebbero problemi nel rendere pubblici gli articoli, pubblicati sulle più prestigiose riviste scientifiche, in cui si dimostra che questo misterioso “Hiv” non lo si trova da nessuna parte; che molta gente è tornata “sieronegativa”; che i fogli illustrativi dei test mettono nero su bianco che non testano nulla che si possa chiamare “Hiv”; che i farmaci antiretrovirali sono la vera condanna a morte (se anche esistesse un virus immunosoppressore, secondo quale logica avrebbe senso “curarlo” con una chemioterapia immunosoppressiva?).

 

E non ci sarebbe necessità così urgente e ridicola di additare come “pericolosi criminali” i numerosi ricercatori (nel mondo sono ormai migliaia) che, noncuranti dei propri interessi personali, hanno dichiarato pubblicamente che questo scempio antiscientifico deve finire.

Ricercatori marchiati come “negazionisti” e “dissidenti”: perché capite, mostrare documenti e fatti oggettivi, certo significa negare e dissentire. Da chi occulta e vive ormai da decenni su questo scandalo. E, probabilmente, è consapevole della ricaduta economica e non solo che la verità avrà e già sta avendo sulla rete diabolica costruita a tavolino dai primi anni ‘80. E la gente di certo è consapevole che la violenza di un attacco è proporzionale alla dimensione della menzogna che si vuole (ulteriormente) nascondere.Di seguito tutte le interviste agli scienziati sopracitati per ulteriori approfondimenti. Buona visione.  

“HIV LA FRODE SCIENTIFICA DEL NOSTRO SECOLO”

 

Hiv-Aids 2014 CORRETTA INFORMAZIONE: Luc Montagnier dalla parte dei “negazionisti”.

RIPORTIAMO QUI L’INTERVISTA  TRATTA DAL PROGRAMMA RADIOFONICO “OUVERTURE”, posta in due differenti maniere,la prima supportata da immagini e documenti che riassumono il tutto,la seconda,riporta l’audio dell’intervista in sè…

 

.https://www.youtube.com/watch?v=x8QG57nN7lY

.https://www.youtube.com/watch?v=hHcm3KUcM8o

.https://www.youtube.com/watchv=AmW8tBp2X0s

 

    marco-ruggiero

I’intervista al Prof. Marco Ruggiero  

Intervento del Prof. Marco Ruggiero (Professore Ordinario di Biologia Molecolare presso Università degli Studi di Firenze) durante la conferenza HIV INFORMA “Hiv e Aids: Tutto quello che non vi hanno detto”. Bari 16 Maggio 2011.

 

 

.HIV 2014 


Pubblicato il 14/mar/2013

 Documenti ufficiali:

  • http://www.scribd.com/doc/135713547/H…

DOCUMENTARIO INTERESSANTE E DA VEDERE ASSOLUTAMENTE ,IL CUI TITOLO è ” HOUSE OF NUMBERS”

INTERVISTE

DOCUMENTI VISIONABILI E SCARICABILI CLICCANDO IL LINK DI SEGUITO

https://vacciniinforma.it/?p=293

 

Sull’ argomento “HIV e  AIDS”   un libro scritto dal Prof. Etienne de Harven


PROFESSOR ETIENNE DE HARVEN


.VIDEO 2014 

  • https://www.youtube.com/watch?v=svSVVw7V5as
  • https://www.youtube.com/watch?v=nHH0OP4FsQU

. Tesi di Laurea del Dottor Daniele Mandrioli “HIV e AIDS”  

parte 1 
  • https://www.youtube.com/watch?v=7YUoU4EQYAY
 parte 2
  • https://www.youtube.com/watch?v=HjvqYRZoBzI

 

 

 

 

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Il ruolo dei Probiotici

I Probiotici ed il loro importante ruolo nel corpo umano

  • http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pmc/articles/PMC1151822/
 Dott. Giorgio Ciprandi e della Dott.ssa MariAngela Tosca Allergologia ed Immunologia Clinica, DI.M.I., Universita’ di Genova

probiotici

Numerosi studi clinici condotti in eta’ pediatrica suggeriscono l’uso dei probiotici come immunostimolanti per la prevenzione e come coadiuvanti nella terapia d’infezioni e di allergie

Fino a 50 anni fa le patologie infettive a carico dell’apparato digerente, in particolare la diarrea acuta, erano la condizione morbosa piu’ frequente. Oggi, nei paesi a “stile di vita occidentale” le patologie piu’ comuni sono a carico delle vie aeree: in particolare, fino al 50% dei bambini del Nord Europa sono affetti da allergie respiratorie (1,2,3,4,5,6). Questa elevata prevalenza e’ in costante e progressivo incremento e la gravita’ delle patologie allergiche e’ pure in crescita in termini di associazione tra piu’ patologie (es. asma piu’ rinite) e di numero di sensibilizzazioni. Una possibile spiegazione patogenetica e’ legata alla “hygiene hypothesis” (7), un’interpretazione in chiave immunologica della variazione delle patologie pediatriche dalle forme infettive verso le patologie allergiche, il cui razionale si basa sulle modificate condizioni di tipo e intensita’ di stimoli dell’ambiente microbico, che associate al miglioramento delle condizioni igienico-sanitarie hanno contribuito allo sviluppo delle allergie.

La fisiologica maturazione del sistema immunitario avviene gradualmente: il feto risponde immunologica verso  antigeni, che attraverso la placenta sono presentati al suo primitivo sistema immunitario. Inoltre l’unita’ feto-placentare e’ fonte di una intensa attivita’ immunologica, in quanto l’ambiente feto-placentare e’ caratterizzato da una polarizzazione Th2, cioe’ una sintesi aumentata di citochine (quali l’IL4, l’IL5, l’IL9 e l’IL13) rilasciate dai linfociti helper di tipo 2, ai fini di evitare un possibile rigetto materno nei confronti del feto (evento tipicamente mediato dai linfociti Th1) (8). La maturazione del sistema immunitario in senso Th1 e’ un processo dinamico, che deriva dalla complessa interazione tra la componente genetica individuale e l’insieme degli stimoli dell’ambiente esterno (9). Pertanto, anche per la ricircolazione linfocitaria, appare evidente che il GALT (tessuto linfatico associato alle mucose) nella sua integrita’ (nasale, bronchiale, ma anche intestinale) ha un ruolo fondamentale nel controllo della risposta immunitaria e quindi, a seconda del tipo e del grado di stimolazione, puo’ indurre una risposta Th1 (fisiologica e protettiva) o Th2 (atopica). In questo contesto quindi il tratto digerente potrebbe rivestire un ruolo di protagonista nel gestire le fasi di maturazione della popolazione linfocitaria. Secondo Bjorksten una “pressione” persistente sul sistema immunitario a opera dei batteri, che colonizzano il canale enterico, sarebbe in grado di prevenire il manifestarsi di sensibilizzazioni allergiche (10).

Questa ipotesi venne formulata in seguito all’osservazione della diversa preponderanza di ceppi batterici in due popolazioni di bambini: gli estonici (a bassa prevalenza di allergie) presentano una prevalenza di Lactobacilli ed Eubacteria nella loro microflora batterica, mentre i bambini svedesi (ad alto impatto di allergie) hanno una prevalenza di Clostridia (11). Un altro studio dimostro’ che nei bambini allergici era presente una colonizzazione enterica di Lactobacilli minore rispetto ai bambini normali, mentre prevalevano batteri aerobici (coliformi e S. aureus). Questi risultati, confermati da altri studi, dimostravano elevati livelli di acido i-caproico (marker di colonizzazione del Clostridium difficile) nelle feci di bambini allergici. La diversa composizione della microflora enterica tipica dei bambini allergici appare quindi essere rilevante per stabilirne un nesso di causalita’ con la risposta IgE-mediata.

Al contrario, tutti gli sforzi profusi nel migliorare le condizioni sanitarie e igieniche dei nostri bambini, hanno contribuito allo sviluppo di allergie. In particolare certe tecniche di sterilizzazione alimentare, tese non solo alla “igiene” dei prodotti ma anche al profitto commerciale (vedi durata delle confezioni), hanno contribuito in maniera indiscriminata a fornire prodotti pressoche’ privi di valore biologico. Pertanto possiamo affermare che la ritardata maturazione della risposta immune costituisce un fattore responsabile dell’incremento delle allergie e dell’asma (13). L’ipotesi, suffragata da evidenze clinico-epidemiologiche e immunopatologiche, fornisce le basi teoriche per una strategia di prevenzione primaria delle allergie, fondata su una precoce stimolazione della maturazione Th1, impiegando stimoli “fisiologici”, che mimino le condizioni presenti nei paesi sottosviluppati, senza ovviamente i rischi infettivi. La flora enterica dei bambini allergici presenta una preponderanza di certi batteri (Clostridia) a scapito di altri (Lactobacilli), per cui una soluzione sta nel sostituire una specie colonizzante con un’altra “protettiva”. Questo ceppo batterico deve pero’ garantire a livello enterico una “pressione continua” sul sistema immunitario, una stimolazione microbica di tipo diversificato, persistente e rinnovata, nei confronti del GALT e dei linfonodi drenanti, finalizzata al riequilibrio della polarizzazione linfocitaria in senso Th1 e in accordo con l'”hygiene hypothesis”.

Le caratteristiche dei probiotici

Tra le varie definizioni proposte, quella che risulta essere la piu’ accettata e’ quella di Guarner e Schaafsma (1998).“Il probiotico e’ un supplemento dietico a base di microbi vivi, che, quando assunto in quantita’ adeguata, conferisce un effetto benefico all’organismo ospite, migliorando l’equilibrio microbico intestinale” (15). Da un punto di vista etimologico probiotico significa “a favore della vita” e quindi per definizione in antagonismo con gli “antibiotici”. I probiotici, grazie ai loro effetti di riequilibrio della flora enterica,

riscuotono interesse come “alimento funzionale”, nel contesto della diffusione dell’autoprescrizione e del fiorire della cosiddetta medicina naturale (14). Bisogna poi considerare altre due categorie di supplementi dietitici correlati ai probiotici:

I  probiotici per essere efficaci devono rispondere alle seguenti caratteristiche:

  • rimanere vitali durante il periodo di conservazione e d’uso,
  • esercitare un effetto benefico sull’organismo ospite,
  • non essere ne’ patogeni ne’ tossici,
  • contenere un elevato numero di cellule vitali,
  • essere in grado di sopravvivere nel tratto digestivo,
  • poter aderire alle cellule epiteliali mucosali,
  • esercitare funzioni metaboliche a livello enterico,
  • produrre sostanze antagonizzanti i patogeni.

I vantaggi conseguenti all’assunzione di probiotici consistono nell’alleviare i sintomi da malassorbimento del lattosio, aumento delle resistenze naturali nei con

 

Principali indicazioni terapeutiche dei probiotici

• Malassorbimento di lattosio: alla nascita tutti i mammiferi dispongono di sufficienti quantita’ di lattasi per digerire il lattosio presente nel latte materno. In numerosi soggetti, la progressiva riduzione dell’attivita’ lattasica, comporta la comparsa di fastidiose manifestazioni cliniche (meteorismo, flatulenze, coliche e diarrea) in seguito all’assunzione di latte e prodotti caseari. e’ stato dimostrato che l’assunzione di certi probiotici (in particolare vari ceppi di Lactobacillus e Streptococcus thermophilus) esercita un’attivita’ lattasica nel lume enterico, facilitando la digestione e quindi alleviando l’intolleranza.

• Enterocolite necrotizzante del prematuro: e’e’ stato dimostrato che un supplemento giornaliero di Lactobacillus rhamnosus riduce il rischio di contrarre l’enterocolite necrotizzante, per cui e’ ipotizzabile che sia utile modificare la flora intestinale degli immaturi, aumentando la quota di batteri non patogeni.

• Diarrea: questo e’ il campo di utilizzo piu’ esteso e documentato da decenni. Esistono studi controllati che hanno dimostrato un’efficacia (in particolare di ceppi di Lactobacilli) nel trattamento di episodi ricorrenti di diarrea da Clostridium difficile, nella prevenzione della diarrea del viaggiatore e nella riduzione dell’alterazione microbica enterica in corso di terapia antibiotica. Per la diarrea in eta’ pediatrica, ricerche controllate hanno evidenziato una significativa riduzione della durata della diarrea nei bambini che assumevano precocemente all’insorgere dei sintomi ceppi di Lactobacilli. In termini generali l’impiego di probiotici durante un episodio diarroico determina un accorciamento della durata della malattia variabile tra uno e tre giorni. Gli effetti clinici sono accompagnati da un’aumentata produzione di IgA secretorie e da una riduzione dello shedding del rotavirus. Inoltre si e’ visto che, un consumo regolare di probiotici per un periodo continuativo (nell’ordine di settimane o di mesi) riduce significativamente l’incidenza di episodi di diarrea acuta in bambini, che assumevano supplementi di probiotici (quali i bifidobatteri o il S. thermophilus) nelle formule. Altri studi a lungo termine suggeriscono l’impiego di probiotici per periodi protratti in considerazione della potenzialita’ preventiva e della loro sicurezza.

• Infezioni virali: la dimostrazione dell’attivita’ preventiva e terapeutica esercitata dai probiotici nei confronti di virus intestinali e’ legata alla stimolazione del GALT, che induce un aumento della risposta anticorpale. Per tale motivo, potrebbero essere intraviste diverse applicazioni dei probiotici nel potenziare la risposta immunologica alle vaccinazioni, nel ridurre possibilmente il numero delle inoculazioni e nell’incrementare la protezione naturale passiva legata all’allattamento materno, somministrando probiotici alla nutrice.

Per finire, uno studio molto recente mostra che l’impiego di Lactobacillus in bambini frequentanti l’asilo nido riduce significativamente l’incidenza di infezioni respiratorie, la loro gravita’ e la prescrizione di antibiotici rispetto al gruppo di controllo (16). Oltre ad aprire nuove e interessanti prospettive preventive cio’ offre delle ricadute di ordine farmacoeconomico e sociale di non poco rilievo, tanto da indurre la pubblicazione di un editoriale a sostegno di questa nuova strategia di intervento (17).

• Allergie: il razionale per l’intervento sulla microecologia enterica finalizzato alla prevenzione e prospetticamente al trattamento delle malattie allergiche si basa su quattro aspetti:

1) La ricordata “hygiene hypothesis” che permette di spiegare il rapido incremento delle allergie come conseguenza di una ridotta esposizione a microbi durante la prima infanzia.

2) La risposta Th2 e’ tipicamente associata alla sintesi di IgE. Pertanto il persistere di una polarizzazione Th2 favorisce lo sviluppo di allergie. A questo riguardo e’ stato dimostrato che specifici ceppi di probiotici sono in grado di indurre un riequilibrio della polarizzazione delle cellule T in senso Th1.

3) L’immaturita’ della barriera mucosale enterica favorisce il transito di antigeni, rendendo suscettibile il bambino a sviluppare una risposta flogistica verso antigeni intraluminali. La tolleranza orale e’ un fenomeno che si acquisisce nel tempo, anche in conseguenza di un’efficiente degradazione degli alimenti. e’ stato osservato che i probiotici promuovono una piu’ rapida induzione dei meccanismi di tolleranza, inviando segnali maturativi per le funzioni di barriera mucosale.

4) Una delle caratteristiche principali della risposta infiammatoria nei confronti di antigeni alimentari e’ rappresentata dalla produzione di citochine proinfiammatorie, quali il TNFa. Alcuni ceppi di probiotici sono in grado di modulare il rilascio di citochine proinfiammatorie e antinfiammatorie, (in particolare e’ stata dimostrata una riduzione di IL4 e un incremento di IL10 e di TGFb), inducendo cosi’ un miglioramento della funzione intestinale. Inoltre, la presenza di un processo infiammatorio enterico e’ di per se stessa causa di uno squilibrio della microflora, creando cosi’ un circolo vizioso. Pertanto l’apporto di probiotici esogeni ristabilisce un equilibrio enterico. In particolare, gli obiettivi dell’impiego dei probiotici in allergologia sono: valutare la possibilita’ di intervenire a livello delle varie fasi della storia naturale della reazione allergica; ridurre il rischio di sviluppare manifestazioni allergiche; controllare i sintomi delle allergopatie.

Esistono ad oggi diversi studi clinici controllati, che hanno dimostrato una efficacia clinica in alcune malattie allergiche (18). La maggior parte, riguardanti l’impiego di probiotici nelle reazioni IgE-mediate, sono stati condotti in Finlandia dal gruppo della Isolauri, che ha dimostrato una significativa efficacia terapeutica nel trattamento della dermatite atopica e dell’allergia alimentare in eta’ pediatrica (19, 20). Sulla rivista Lancet, la Isolauri ha riferito della capacita’ preventiva dei probiotici nei confronti dell’insorgenza di manifestazioni precoci di allergia in bambini a elevato rischio di sviluppare allergie. Questo studio controllato valutava l’effetto preventivo, considerato fino all’eta’ di due anni, di un trattamento con Lactobacillus somministrato alla madre 2-4 settimane prima del parto e poi o alla madre se allattava o al lattante direttamente nella formula per 6 mesi (21). I risultati dello studio hanno dimostrato che la frequenza della dermatite atopica nel gruppo di bambini trattati era la meta’ rispetto al gruppo di controllo.

 

Sicurezza clinica e tollerabilita’

L’eventualita’ di un uso protratto di probiotici esige un ottimo profilo di safety, ancora piu’ cogente quando l’impiego avviene in eta’ pediatrica. L’assunzione frequente di yogurt non ha mai causato eventi avversi. Una recente review di 143 trial condotti con probiotici in piu’ di 7500 soggetti, in un periodo compreso tra il 1961 e il 1998, non riportava nessun evento avverso (22). Peraltro sono stati riportati alcuni casi di batteriemia, conseguente all’assunzione di Lactobacilli, in soggetti immunodeficienti.

Pertanto sulla base dei dati disponibili in letteratura e sull’uso ormai ben consolidato nella pratica clinica si puo’ ragionevolmente ritenere che l’impiego, anche protratto, dei probiotici possa essere ritenuto sicuro.

Tab. 1: i piu’ comuni probiotici

Lactobacilli

  • L. acidophilus
  • L. casei
  • L. delbrueckii (subsp. bulgaricus)
  • L. reuteri
  • L. brevis
  • L. cellobiosus
  • L. plantarum

Bifidobacteria

  • B. bifidum
  • B. adolescentis
  • B. animalis
  • B. infantis
  • B. thermophilum

Cocci Gram positivi

  • Lactococcus lactis (subsp. cremoris)
  • Streptococcus salivarius
  • Enterococcus faecium
  • S. diaacetylactis
  • S. intermedius

 Tab. 2 : i principali prebiotici

FOS (frutto-oligosaccaridi)

  • Inulina

GOS (galatto-oligosaccaridi)

  • Lattulosio
  • Lactilolo

Tab. 3: simbiotici

Bifidobacteria + FOS
Lactobacilli + lactilolo
Bifidobacteria + GOS

Tab. 4: classificazione ATC dei probiotici

A07FA microorganismi antidiarroici
Vaccino Colibacillare (Lisenteral)
Vaccino Subtilico (Domuvar, Enterogermina, Lisbak 2)

AO7FA01 organismi produttori di acido lattico
Enterobatterio Lattofermentante Liofilizzato (Bioflorin)
Fermenti lattici (Fermenturto, Yovis)
Lactobacillus Acidophilus (Lacteol forte)
Lactobacillus acidophilus, Lactobacillus Delbrueckii, Streptococcus thermophilus (Endolac)

A07FA02 Saccaromyces boulardii
Saccaromiceti Boulardii (Codex)

A07FA51 organismi produttori di acido lattico, associazioni.
Bifidobacterium bifidum, Lactobacillus acidiphilus (Infloran Berna)

 

CORRELATI

Intervento del Prof. Marco Ruggiero (Professore Ordinario di Biologia Molecolare presso Università degli Studi di Firenze). Bari 16 Maggio 2011. 

https://www.youtube.com/watch?v=2VCeQyaV3Bw

YOUTUBE

 

  • http://www.lapelle.it/immunologia/ruolo_probiotici.htm

 

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Il Consenso Informato

.Cosa realmente sappiamo del Consenso Informato?

.Veniamo realmente messi a conoscenza di tutte le informazioni disponibili sulla nostra salute ?

Il Medico deve informare sempre il paziente sull’effetto di un farmaco ad esempio,una terapia e tutti gli effetti collaterali.

Non farlo costituisce REATO.

consenso informatoù

Il Professor Marco Ruggiero definisce il CONSENSO INFORMATO :

 

“IN ITALIA QUALUNQUE TRATTAMENTO SANITARIO,MEDICO o  INFERMIERISTICO, NECESSITA DEL PREVENTIVO CONSENSO DEL PAZIENTE; E’ QUINDI IL SUO CONSENSO INFORMATO CHE COSTITUISCE IL FONDAMENTO DELLA LICEITA’ DELL’ ATTIVITA’ SANITARIA, IN ASSENZA DEL QUALE, L’ ATTIVITA’  STESSA COSTITUISCE REATO.

.IL  MALATO PUO’ DECIDERE SE VUOLE ESSERE CURATO PER UNA MALATTIA E HA IL DIRITTO/DOVERE DI CONOSCERE TUTTE LE INFORMAZIONI DISPONIBILI SULLA PROPRIA SALUTE,CHIEDENDO AL MEDICO CIO’ CHE NON E’ CHIARO; 

INOLTRE DEVE AVERE  LA POSSIBILITA’ DI SCEGLIERE,IN MODO INFORMATO,SE SOTTOPORSI AD UNA DETERMINATA TERAPIA O ESAME DIAGNOSTICO”

 

Quante volte spesso noi ci troviamo dinnanzi questa realtà?

Ebbene si,la negazione del consenso informato da parte del personale sanitario,COSTITUISCE REATO.

Di seguito riportato,troverete un breve intervento del Prof. Marco Ruggiero e per altri pareri legali potete consultare sempre nella categoria del blog “LEGGI E DECRETI” il parere dell’Avv.Roberto Mastalia, lasciandovi una buona visione ,vi posto l’articolo 32 della nostra Costituzione Italiana.

PROF. MARCO RUGGIERO       

ruggero-aids-120419174104_medium

Video

https://www.youtube.com/watch?v=iGom1DDx8zc

 

Articolo 32

La Repubblica tutela la salute come fondamentale diritto dell’individuo e interesse della collettività, e garantisce cure gratuite agli indigenti.

Nessuno può essere obbligato a un determinato trattamento sanitario se non per disposizione di legge. La legge non può in nessun caso violare i limiti imposti dal rispetto della persona umana.

 

APPROFONDIMENTI

  • http://www.senato.it/1025?sezione=121&articolo_numero_articolo=32

 

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