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Duilio Poggiolini rinviato a giudizio per scandalo sangue infetto. Dopo 20 anni

Duilio Poggiolini rinviato a giudizio per scandalo sangue infetto. Dopo 20 anni

dicembre 12
09:28 2014

Duilio Poggiolini rinviato a giudizio per scandalo sangue infetto. Dopo 20 anni

 5 dicembre 2014

Aggiornamento Fonti

Il processo comincerà il 5 gennaio prossimo davanti al giudice monocratico della prima sezione del Tribunale di Napoli Francesco Pellecchia. L’accusa contestata è di concorso in omicidio colposo. La posizione di Poggiolini fu stralciata per un difetto di notifica da quelle di altri 10 imputati, amministratori di case farmaceutiche italiane.

Il procedimento ha avuto un iter complesso: dopo le indagini avviate dalla procura di Napoli all’inizio degli anni Novanta gli atti furono trasmessi a Roma, poi al tribunale di Trento e successivamente nuovamente trasferiti nel capoluogo partenopeo. Le contestazioni riguardano l’uso di sangue prelevato da individui a rischio in un periodo in cui non esistevano test specifici contro l’Aids e l’epatite B e C.

Quella di Poggiolini è stata una delle figure chiave dello scandalo Tangentopoli. La polizia trovò in casa sua una ingente quantità di lingotti d’oro. Poggiolini fu processato e condannato a sette anni e mezzo, poi ridotti a quattro in Appello. Per la vicenda del sangue infetto, invece, il rinvio a giudizio arriva con un ritardo record.

 

Fonte dell’articolo riportata di seguito

  • http://www.blitzquotidiano.it/cronaca-italia/duilio-poggiolini-rinviato-a-giudizio-per-scandalo-sangue-infetto-dopo-20-anni-2042151/

 

Aggiornamento Fonti settembre 2015

Riportato da Il Messaggero

Scandalo del sangue infetto, dopo 20 anni il processo a Poggiolini può iniziare

Va avanti il processo per lo scandalo del sangue infetto. Il giudice del Tribunale di Napoli, Giovanna Ceppaluni, ha respinto le eccezioni sollevate dalle difese dell’ex direttore generale del Ministero della Sanità, Duilio Poggiolini, e dell’imprenditore Guelfo Marcucci che sostenevano l’incapacità di partecipare al processo, per gravi ragioni di salute, dei loro assistiti. Lo hanno reso noto gli avvocati Stefano Bertone ed Ermanno Zancla , legali delle persone offese e di numerose associazioni di familiari deceduti.

“Accogliamo con estrema soddisfazione questa decisione – affermano i legali – adesso potremo finalmente cominciare ad approfondire le responsabilita di una strage di Stato”. Il processo, che per due decenni ha vissuto fasi alterne, fra Trento e Napoli, con rinvii a non finire, può così entrare nel vivo.

Tra la fine degli anni ’70 ed il 1987 rimasero contagiati con il virus dell’HIV – quello dell’Aids – più di 650 emofilici italiani. Circa 500 di loro sono già morti mentre gli altri muoiono al ritmo di 5-6 l’anno. I pazienti, infatti, per controllare una malattia genetica del sangue che causa continue emorragie, avevano utilizzato farmaci “salvavita” derivati dal plasma di migliaia di donatori. Plasma che però si rivelò importato dall’estero da donatori mercenari. Altri 2500 emofilici, praticamente la quasi totalità in Italia, nello stesso periodo furono infettati con il virus che causa l’epatite C, con numerosi ulteriori decessi.

Il processo, apertosi a luglio dell’anno scorso, riguarda l’accusa di omicidio di un primo, ridotto numero degli emofilici deceduti: si tratta di nove morti legate all’assunzione di diversi farmaci.

 

Fonte

  • http://www.ilmessaggero.it/PRIMOPIANO/CRONACA/sangue_infetto_napoli_poggiolini_marcucci/notizie/1570701.shtml

 

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