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I vaccini danneggiano il sistema immunitario: lo studio del dott. Kremer

I vaccini danneggiano il sistema immunitario: lo studio del dott. Kremer

Il Dott. Heinrich Kremer

Il Dott. Heinrich Kremer, medico, ricercatore e fondatore insieme al Dott. Stefan Lanka di REGIMED, un gruppo di ricerca scientifica che si avvaleva della collaborazione di scienziati, medici e giornalisti, ha condotto un interessante studio sulle dinamiche dell’aggressione che i vaccini compiono a danno del sistema immunitario con risultati sorprendenti che non possono lasciare indifferenti.

Kremer dimostra che a seconda del gruppo sanguigno posseduto e della predominanza di un tipo di cellule immunitarie (o T o B) ci sono reazioni diverse all’aggressione da parte di virus o di altre sostanze tossiche per l’organismo. Questa è una delle osservazioni del dott. Kremer il quale, in sostanza, mette in luce quanto siano antiquati i fondamenti su cui si impernia la teoria vaccinale, accendendo i riflettori su un argomento scottante.

Secondo i suoi studi, il sistema immunitario umano ha avuto un’evoluzione nel corso dei millenni in conseguenza dei nuovi stimoli dovuti a variazioni ambientali esterne, come ad esempio la comparsa dei vermi.

In origine, dice Kremer, il sistema difensivo umano era costituito esclusivamente da cellule di tipo T (linfociti T), prodotte dalla ghiandola del timo, che funzionavano bene sui virus che aggredivano l’organismo neutralizzandoli con l’emissione di un gas venefico, il monossido di azoto. Con la comparsa di microorganismi più grandi (i vermi), dato che l’emissione di una quantità adeguata di gas letale avrebbe compromesso la funzionalità di un numero consistente di cellule anche non infettate, conducendo quindi a un indebolimento dell’organismo e poi al suo soccombere, il sistema immunitario iniziò a produrre un altro tipo di cellule difensive, le cellule immunitarie B, prodotte a partire dal midollo osseo, che intervengono attraverso una reazione anticorpale e distruggono gli aggressori più grandi che si introducono nel nostro corpo.

Per approfondire l’argomento, leggi l’estratto dello studio di seguito

Vaccinazioni: un danno al sistema immunitario

Le ricerche più aggiornate sui danni da vaccino

Nuove Conoscenze sul Sistema Immunitario e Conseguenze a Medio e Lungo Termine dell’Utilizzo dei Vaccini


Il Dott. Kremer è stato uno dei primi medici ad occuparsi di AIDS in Germania dove ha rivestito la carica di Direttore dell’Ospedale interregionale per le malattie legate alle tossicodipendenze e quella di incaricato ministeriale della politica sanitaria per le tossicodipendenze in cinque “lands” tedeschi (compresa la città di Berlino) proprio grazie alla sua trentennale esperienza nell’ambito delle droghe.

 

Gli studi su cui il Dott. Kremer basa le sue ricerche mettono in luce quanto siano antiquati i fondamenti su cui si impernia la teoria vaccinale. Oggi, grazie a ciò che Kremer documenta e che oramai sappiamo sul sistema immunitario, è palese che la tecnica di produzione e di inoculazione dei vaccini si rivela priva di fondamento scientifico e di elementi che la sostengono, soprattutto quando pretende di trattare ogni neonato o bambino con la stessa dose, le stesse sostanze e alla stessa età indipendentemente dalle particolari specifiche caratteristiche biologiche di razza, gruppo sanguigno, eredità genetica ecc.

Questo preteso rimedio universale è tanto amato dai ciarlatani e dall’industria di massa per gli innegabili vantaggi che esso comporta: ovviamente, produrre un milione di “pezzi” tutti uguali è molto più facile e redditizio che produrre un milione di “pezzi” tutti diversi.

Secondo gli studi citati da Kremer, il sistema immunitario umano ha avuto un’evoluzione nel corso dei millenni in conseguenza dei nuovi stimoli dovuti a variazioni ambientali esterne, come ad esempio la comparsa dei vermi. In origine, dice Kremer, il sistema difensivo umano era costituito esclusivamente da cellule di tipo T (linfociti T), prodotte dalla ghiandola del timo, che funzionavano bene sui virus che aggredivano l’organismo neutralizzandoli con l’emissione di un gas venefico, il monossido di azoto.

Con la comparsa di microorganismi più grandi (i vermi), dato che l’emissione di una quantità adeguata di gas letale avrebbe compromesso la funzionalità di un numero consistente di cellule anche non infettate, conducendo quindi a un indebolimento dell’organismo e poi al suo soccombere, il sistema immunitario iniziò a produrre un altro tipo di cellule difensive, le cellule immunitarie B, prodotte a partire dal midollo osseo, che intervengono attraverso una reazione anticorpale e distruggono gli aggressori più grandi che si introducono nel nostro corpo.

Un’evoluzione analoga ha caratterizzato il sangue umano. Inizialmente esisteva solo il gruppo sanguigno di tipo 0 (zero), quello dei cacciatori carnivori preistorici. In seguito si sono aggiunti i gruppi A, B e AB, propri delle popolazioni di agricoltori stanziali ad alimentazione prevalentemente vegetale che seguirono l’epoca dei cacciatori-raccoglitori.

Kremer dimostra, dunque, che a seconda del gruppo sanguigno posseduto e a seconda della predominanza di un tipo di cellule immunitarie (o T o B) ci sono reazioni diverse all’aggressione da parte di virus o di altre sostanze tossiche per l’organismo.

È ormai noto che gli individui con gruppo sanguigno di tipo 0 hanno di consueto forti reazioni immunitarie con cellule di tipo T, per cui di fronte ad una vaccinazione a virus vivi (tipo l’antipolio Sabin o l’antimorbillosa) reagiranno violentemente, talvolta con gravi conseguenze (paralisi, meningite, anafilassi ecc.), senza però poi manifestare altre patologie a lungo termine (sebbene lo stress vaccinico possa costituire in questo caso l’atto di partenza di malattie degenerative come il diabete o la sclerosi multipla).

Gli appartenenti agli altri tre gruppi, invece, hanno solitamente forti reazioni di tipo anticorpale (con cellule immunitarie di tipo B) e quindi di fronte alle vaccinazioni reagiranno con una maggiore “sopportazione” nell’immediato e a breve termine, salvo poi, al contrario, manifestare nel lungo periodo patologie altrettanto gravi come asma, neurodermiti, allergie, poliartrite cronica ecc. dovute ad un eccesso di produzione di anticorpi conseguente lo shock della stimolazione artificiale del sistema immunitario.

Il Sistema Immunitario

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Il sistema immunitario (S.I.) dell’uomo adotta due tipologie di strategie nei confronti delle sostanze estranee. Una cosiddetta del tipo 1 e l’altra del tipo 2.

  • La prima (tipo 1), quella più antica, è espressa dalle cellule immunitarie T ed è altamente specializzata per difendersi da virus, batteri intracellulari (come quello della malaria) e protozoi; virus, batteri e protisti che si insediano prevalentemente all’interno delle cellule umane, dando origine alle cosiddette infezioni intracellulari. L'”arma”, che le cellule T utilizzano per eliminare le cellule infettate, è il monossido di azoto (NO): un gas a struttura molecolare molto piccola e particolarmente reattivo, che riesce ad oltrepassare la membrana cellulare e, una volta penetrato all’interno, altera la catena di respirazione dei mitocondri, una categoria di organelli vitali per la sopravvivenza e l’equilibrio della cellula stessa. Dato che il gas NO è particolarmente reattivo (tossico), vi è nell’organismo un delicato equilibrio tra questo gas e le sostanze antiossidanti che riescono a neutralizzarlo rendendolo così innocuo per le cellule sane.

Nel corso dell’evoluzione, a partire dalla comparsa dei vertebrati, comparve una nuova classe di microbi: i vermi. I vermi erano (e sono), in genere, di dimensioni molto più grandi dei parassiti fino ad allora conosciuti ed il sistema immunitario delle cellule T non era in grado di rispondere efficacemente ad agenti microbici che aumentavano in dimensione.

  • Si sviluppò così l’altra strategia di difesa (la tipo 2) attraverso gli anticorpi o, in generale, attraverso le cellule immunitarie B prodotte a partire dal midollo osseo. Le cellule B reagiscono infatti a sostanze estranee di grandi dimensioni e alle sostanze tossiche (risposta anticorpale). Per esempio, i vaccini che non contengono virus vivi attenuati (come l’antitetanica e l’antipolio Salk), stimolano una risposta anticorpale, mentre i vaccini a virus vivi (come l’antipolio Sabin e l’antimorbillosa) stimolano le cellule T per ottenere una maggior produzione di gas letale e quindi un’intensificazione dell’immunità intracellulare.

I due tipi di meccanismi di difesa (tipo 1 e tipo 2) del S.I. interagiscono profondamente e il corretto funzionamento di quest’ultimo dipende proprio dal delicato equilibrio tra immunità intracellulare e risposta anticorpale. Se vi fosse, ad esempio, uno sbilanciamento verso il tipo 1, a sfavore quindi dell’immunità anticorpale (tipo 2), vi sarebbe il rischio di contrarre malattie autoimmunitarie; uno sbilanciamento invece verso il tipo 2 (un maggior numero di anticorpi in conseguenza di una risposta anticorpale eccessiva) provocherebbe un maggior rischio di malattie di tipo allergico. […]

Reazione in rapporto al gruppo sanguigno

 

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Benché sia insufficiente la ricerca ufficiale a questo livello, è noto che la reazione alla vaccinazione dipende anche dal gruppo sanguigno. Il gruppo sanguigno più frequente è lo zero (0) e si sa che i bambini con questo gruppo sanguigno possono manifestare una forte reazione vaccinale del tipo 1, soprattutto in caso di vaccinazione con virus vivi attenuati, quindi con vaccini antivirali. I bambini, invece, che hanno gruppo sanguigno A e AB, possiedono una tolleranza relativamente buona, senza reazioni violente manifeste. Se per A ed AB è relativamente buona la tolleranza, il gruppo B ha una particolare predisposizione alle reazioni post-vaccinali di tipo neurotossiche.

Nel gruppo 0, quindi, con una vaccinazione a virus vivo, viene potenziata l’immunità cellulare. Negli altri gruppi: A, B e AB, vi è invece una reazione di tipo 1 molto debole. La conseguenza di questo debole potenziamento dell’immunità cellulare non permette un’efficace soppressione degli agenti patogeni (in genere virus) introdotti con la vaccinazione.

In questo modo si rischia di indurre un’infezione sub-cronica che può manifestarsi anche molto tempo dopo. Inoltre c’è il rischio di perdere l’efficacia dell’immunità cellulare anche in età adulta o molto avanzata. Ad esempio, una poliartrite cronica può comparire all’età di 35 anni, come pure un’infezione da morbillo dove i sintomi non sono tipici (atipici) e che quindi, molto spesso, non viene neanche riconosciuta come tale. Ovviamente, tutte queste affermazioni sono abbastanza relative perché la ricerca è molto scarsa in questo campo.

Gli antigeni1 dei gruppi sanguigni presenti sugli eritrociti2 non sono proteine, come in altri casi, ma molecole di glucosio (zucchero) e sono i più forti antigeni nel nostro organismo. Perciò gli antigeni, sostanze che possono attivare reazioni immunitarie, non devono necessariamente essere delle proteine. In linea di principio, tutte le molecole possono essere antigeni, anche i metalli, come ad esempio il mercurio, contenuto in determinati vaccini3. Le reazioni agli agenti esterni (tossine, organi trapiantati, vaccinazioni ecc.) sono quindi individuali: nessuno avrà la stessa reazione alle sostanze estranee.

Per fare alcuni esempi di reazioni in rapporto al gruppo sanguigno, il gruppo B ha una maggior reazione di tipo neurotossica; quindi maggior pericolo di danni neurologici se viene praticata una vaccinazioni contenente sostanze neurotossiche come il mercurio ed altri additivi. Il gruppo A è sensibile al sistema gastro-intestinale, di conseguenza sarebbe meglio evitare vaccini vivi (presi per via orale). Poiché nel periodo prenatale vi è anche un maggiore rischio neurotossico sarebbe meglio evitare tutte le vaccinazioni.

Com’è noto, vi sono quattro principali gruppi sanguigni: 0, A, B e AB. Il più frequente, come si è detto, è il gruppo sanguigno 0. 0, A, B e AB è l’ordine decrescente in termini di frequenza dei gruppi sanguigni in Europa (0>A>B>AB). Due sono i principali gruppi di persone che possono essere differenziate in base al gruppo sanguigno. Il primo gruppo appartiene al gruppo sanguigno 0; l’altro gruppo ai restanti gruppi sanguigni: A, B e AB.

Si è visto che il gruppo 0 ha una buona e forte reazione post-vaccinale del tipo 1 (stimolazione dell’immunità cellulare). Il secondo gruppo (con gruppi sanguigni A, B e AB) ha una migliore tolleranza al vaccino.

Il gruppo sanguigno 0 è quello più antico nella storia dello sviluppo dell’uomo. Apparteneva ai cacciatori, ai mangiatori di carne, circa 35 mila anni fa, cioè all’uomo di Neandertal, il Cro-Magnon. Il gruppo A apparteneva ai contadini, agricoltori che si insediavano da qualche parte sul territorio, la cui alimentazione era più indirizzata verso i cereali che non verso la carne. Una delle differenze fra i gruppi sanguigni 0 ed A, è la diversità delle molecole di glucosio che fungono da antigeni: vi è una molecola in più.

Dato che gli antigeni del proprio organismo non sono uguali per tutti, la reazione alle sostanze estranee (come una vaccinazione) sarà diversa, ed in prima approssimazione, lo sarà in funzione ai gruppi sanguigni. L’importante qui è sapere che il gruppo A ha una forte reazione del tipo 2 ed ha anticorpi nei confronti del gruppo B, mentre il gruppo 0 ha anticorpi contro il gruppo sanguigno A e B. Il gruppo A sopporta meglio le vaccinazioni. E quando si dice sopporta meglio, i parametri con cui si misura questo “meglio” sono solamente le conseguenze acute a breve termine. Questo per il fatto che il gruppo A ha una maggiore immunità a livello di anticorpi.

Vi è quindi già una differenza fra la vaccinazione di un bambino con gruppo sanguigno 0 e uno con gruppo A. Tutti, invece, vengono ufficialmente vaccinati allo stesso momento, con lo stesso vaccino, con la stessa dose e con la stessa modalità di somministrazione. Della differenza fra i gruppi non se ne parla minimamente, nemmeno tra quelli che sono contro le vaccinazioni.

Perché è importante tutto questo discorso sui gruppi sanguigni? Si è visto che nelle persone con gruppo A l’incidenza dei tumori è maggiore rispetto a quelli del gruppo 0, benché il gruppo 0 sia molto più rappresentato rispetto a quello A. Da studi e ricerche a questo proposito, per le persone con gruppo 0 che hanno un tumore, per esempio al seno, la prognosi è migliore rispetto alle persone con gruppo A. Il gruppo sanguigno 0 sopporta anche meglio la chemioterapia rispetto sempre al gruppo A. Stessa cosa si può dire per l’efficacia della chemioterapia: più efficace nel gruppo 0 rispetto al gruppo A. Anche per il gruppo AB vale lo stesso discorso che per il gruppo A: maggior incidenza di tumori e minor sopportazione della chemioterapia

Un medico che si è occupato di studi relativi al melanoma (tumore alla pelle) ha voluto esaminare e verificare se le persone affette da melanoma avevano avuto più infezioni batteriche a livello di pelle nell’infanzia rispetto alle persone non affette da melanoma. Poche o nulle infezioni batteriche significa una buona produzione di anticorpi. È stato confermato che le persone facenti parte del gruppo affetto da melanoma, nell’infanzia avevano avuto poche infezioni batteriche. Il gruppo di controllo analizzato era composto invece da persone della stessa età, che avevano avuto durante l’infanzia infezioni batteriche e che non presentavano melanoma, ma altre malattie più associabili alla reazione di tipo 1.

Lo stesso vale per altri tipi di malattie e non solo per il melanoma. L’asma, ad esempio, (conseguenza di una reazione eccessiva di anticorpi) non significa altro che uno spostamento dell’equilibrio immunologico nell’infanzia verso una maggiore produzione di anticorpi, le cui patologie tipiche sono appunto: asma, neurodermiti, allergie, infezioni da vermi (non parassitarie). […]

 

HEINRICH KREMER

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Vaccini dannosi per il sistema immunitario; Un Nuovo studio

Vaccini dannosi per il  sistema immunitario; a soffrirne,la  maggior parte  dei bambini americani 

Nuovi studi per approfondire..

In questa pagina troverete due articoli (con relative fonti da approfondire) che trattano l’argomento “Il sistema immunitario e i danni causati dalla vaccinazione”.

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L’immunità è fondamentale. Ma le reazioni causate dai vaccini possono essere estremamente dannose.

. Un nuovo studio approfondito pubblicato sulla rivista Molecolare e Medicina Genetica”  evidenzia le conseguenze della risposta immunitaria indotta dal vaccino, affermando che la maggior parte dei bambini americani oggi soffrono di questa condizione spesso debilitante.

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Il Dr. J. Bart Classen, MD, un immunologo con una vasta conoscenza sugli  eventi avversi da vaccino, recentemente ha  indagato sull’attuale epidemia delle  malattie infiammatorie tra i bambini.

Casi di diabete di tipo 1, diabete di tipo 2, sindrome metabolica, malattie autoimmuni, asma  e allergie alimentari sono in costante aumento nel corso degli anni, e corrispondono  direttamente all’ aumento del numero dei vaccini sul calendario ufficiale di vaccinazione .

Questo non è un caso, secondo la ricerca del Dr. Classen.

 Le risposte immunitarie generate dai vaccini _afferma_   causano reazioni e  infiammazioni  in molti bambini.

 Quando i vaccini sono multipli,o  sono dati entro un  breve periodo di tempo, tutti assieme, nel corpo può verificarsi un sovraccarico immunitario risultante, in una risposta infiammatoria.


“Abbiamo affermato e pubblicato per anni,la realtà  che i vaccini stanno causando un’epidemia di malattie infiammatorie, tra cui il diabete, l’obesità e l’autismo,” dice il Dott. Classen.

 “Tuttavia, il numero di vaccini somministrati ai bambini ha continuato a crescere fino a questo  punto, raggiungendo uno stato di sovraccarico del sistema immunitario nella maggior parte dei bambini degli Stati Uniti.”

Come  l’aggiunta di un importo forfettario di sostanze chimiche (fluoruro) alle forniture di acqua pubblica, così  l’approccio al vaccino è problematico per molti  bambini .

Ogni bambino è  unico, il che significa che il suo sistema immunitario è unico. Ma i programmi vaccinali, set e dosi in base all’età,  non  prendono  tutto questo in considerazione, e così si  finisce per sopraffare il sistema immunitario .

Al fine di  vaccinare come previsto, spiega il Dr. Classen, ogni dose di vaccino dato a una certa età deve generare la risposta immunitaria protettiva adeguata in quelli che hanno  un sistema immunitario più debole, e in almeno il 90 % dei bambini.

Ma durante questo  processo , un gran numero di bambini finisce con l’avere un sistema immunitario troppo stimolato e indebolito.

“Il processo di  stimolare per vario tempo,il sistema immunitario aumenta il rischio delle malattie infiammatorie ,così come le malattie autoimmuni e   le allergie , che causano ancora di più l’infiammazione”, scrive il Dr. Classen nel suo articolo.

L’infiammazione provoca il rilascio di citochine che possono provocare le malattie autoimmuni ma anche stimolare la produzione di cortisolo, la principale risposta negativa del sistema immunitario.”


Aumento di diabete e pre-diabete causato da eccesso di stimolazione immunitaria

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È proprio la  produzione costante di cortisolo, in risposta all’infiammazione , che è così problematica.

 Gli individui che soffrono di questo ,spesso tendono a sviluppare malattie infiammatorie-correlate come diabete di tipo 2.

 Essi tendono inoltre ad essere obesi e a soffrire di vari sintomi della sindrome metabolica, dimostrando come una risposta immunitaria indotta dal vaccino ,può innescare queste e altre malattie.

“I dati   indicano che  il vaccino  induce  la malattia cronica, e questa verità, supera di gran lunga quasi tutti i precedenti avvelenamenti degli esseri umani tra cui, l’avvelenamento da agenti come l’amianto, le radiazioni a basso dosaggio, piombo e perfino le sigarette “, aggiunge il dottor Classen.

“La maggior parte dei pazienti non si rende nemmeno conto che stanno soffrendo di  effetti avversi dei vaccini.

 Ancora più preoccupante è che i pazienti e i loro genitori, sono stati perseguitati e accusati di non praticare uno stile di vita sano,supportato da  dieta ed esercizio fisico, portando così  allo sviluppo di obesità e diabete, quando le stesse sono intervenute dopo la vaccinazione.

DOCUMENTO DEL del Dr. Classen RIPORTATO qui:

http://www.vaccines.net/vaccine-induced-immune-overload.pdf

FONTE DELL’ARTICOLO RIPORTATA QUI

http://www.fhfn.org/vaccines-damaging-to-our-immune-system-majority-of-us-children-now-affected-new-study-finds/


ATTENZIONE !!!!

La vaccinazione “afferma” di produrre alti livelli di anticorpi

Tutto questo è vero??

Anticorpi: più è meglio?

I Produttori dei vaccini hanno danneggiato soprattutto  i destinatari del  Gardasil, MPR, e altri vaccini , continuando però ad  affermare, di creare alti livelli di anticorpi.

Non ci sono mai stati gli studi condotti per determinare se i livelli elevati degli anticorpi traducano una malattia,in immunità.

 E ‘stato semplicemente ipotizzato che se l’esposizione naturale a virus e batteri “forzi” l’organismo a creare anticorpi, allora si pensa che creando più anticorpi ci sia una maggiore immunità.

Questa teoria non basta, è  necessaria una seria indagine.

Per produrre livelli elevati di anticorpi, è necessario che il nostro sistema immunitario venga iper-attivato.

 Oltre il 60% delle cellule immunitarie (che compongono il sistema immunitario) si trovano nell’intestino poichè affrontano i  germi nel cibo che mangiamo.

 Altri si trovano nei nostri polmoni e vie respiratorie per gestire pollini e altre impurità nell’aria che respiriamo.

L”Iper-attivazione del sistema immunitario può creare livelli anticorpali abbastanza alti, da provocare nuove allergie, o peggiorare allergie e asma  già presenti.

Ognuno di noi ha un “filtro naturale”, chiamato  barriera emato-encefalica ,la quale,non dovrebbe venire a contatto con nessun tipo di vaccino,altrimenti si  iper-attiverebbero le cellule immunitarie e cellule gliali che porterebbero il cervello a “gonfiarsi”.

Questa condizione è nota come encefalite.

 ***PURTROPPO *** è stato recentemente scoperto che le sostanze chimiche nei vaccini ,usate per mantenere e aggregare insieme  tutti gli ingredienti , ( l”interpolazione o tensioattivo) come il polisorbato 80, possono andare a destra attraverso la barriera emato-encefalica..

Lo stress causato da una vaccinazione, tutte quelle febbri, diarrea, eruzioni cutanee e altre cose ,pur ritenute dai vostri pediatri come reazioni “normali”, sono in realtà un segno di stress ossidativo che può provocare la produzione di istamina.  L’ISTAMINA dilata non solo i vasi sanguigni ma anche la barriera emato-encefalica.

La DENTIZIONE produce anche STRESS e l’ istamina, che dilata la barriera emato-encefalica. Eppure questo è il momento in cui ai  genitori viene detto di vaccinare i loro figli.

E’ anche lo stesso tempo in cui molti bambini,riportano segni dell’ autismo. Coincidenza?

La dentizione potrebbe benissimo essere il momento peggiore per vaccinare un bambino dal momento che questi adiuvanti di alluminio, provocano una infiammazione generale come pure molte e varie reazioni avverse,tra cui,l’insorgenza di autismo.

Esiste un vaccino sicuro?

I  vaccini attuali e le pratiche vaccinali creano profitti farmaceutici ,questa è la pura verità..

Continuiamo a riflettere….

FONTE DELL’ARTICOLO RIPORTATA DI SEGUITO

http://sanevax.org/beware-vaccines-claiming-produce-high-antibody-levels/

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