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Vaccini: pubblicati i risultati delle ricerche del Dr. Montanari

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gennaio 27
05:11 2017

Vaccini: pubblicati i risultati delle nostre ricerche sulla rivista “International Journal of Vaccines and Vaccination”

Condividiamo dal sito Autismo & Vaccini

“Noi che siamo del mestiere, noi che siamo uomini di mondo lo sappiamo: andare a sbirciare che cosa c’è nei vaccini e avere addirittura la sfrontatezza di dirlo in giro “non è cosa”, tanto per usare un’espressione cara a certi contesti sociali tanto pubblicamente condannati quanto pedissequamente imitati.

Se sui vaccini si raccontano le sciocchezze più incredibili, senza la minima prova ma inventate di sana pianta, non c’è problema: l’importante è che siano funzionali a vendere il prodotto. Su questo galateo prosperano non solo le ditte farmaceutiche ormai fuori da ogni controllo tanto da poter legalmente mettere sul mercato prodotti senza sperimentazione, ma un folto sottobosco di politici di ogni ordine e grado e di tromboni accordati più o meno armoniosamente in qualunque tonalità.

Non faccio nomi perché ho ricevuto “consigli” che m’invitano alla prudenza, non tanto per me ma per le ricerche che conduco e che si stanno mostrando sempre più rivelatrici anche laddove i vaccini non abbiano nulla a che vedere. Sì, i vossignoria hanno preparato un bel giochetto: se parli dei vaccini e, soprattutto, se osi mostrare quanto certi personaggi mentano, quelle ricerche t’impediremo in ogni modo di farle.

In tutto questo teatro dell’orrore, pubblicare i risultati delle nostre ricerche proprio sui vaccini sfiora l’impossibilità. Ma alla fine, dopo non poche peripezie, ce l’abbiamo fatta e chi ne ha curiosità trova l’articolo all’indirizzo ⇒ http://medcraveonline.com/IJVV/IJVV-04-00072.pdf ⇐

ricerca Nanodiagnostics

Naturalmente non c’è tutto. Molto di più avremmo potuto scrivere perché molto di più risulta dalle nostre ricerche e dalle nostre esperienze quotidiane. Giusto a titolo d’esempio, ecco, riportata verbatim con tutti i suoi piccoli errori, una mail appena arrivata a proposito del vaccino anti-HPV, quello che i tromboni annunciano come salvatore del mondo:

Mia figlia è un anno che entra e esce da ospedali. Paralisi dolorosa arti . Blocco deglutizione ( sondino naso gastrico ) problemi ormonali ( mastiti al seno gravi) infezioni febbre. Problemi gravi neurologici ( simil autismo X due mesi) mal di testa insonnia. Vorrei contattarla . Sono disperata.

Sia chiaro: io posso solo prenderne atto. Ma di ragazze danneggiate spesso irreversibilmente da quella roba ce n’è a iosa e l’anti-HPV è in ottima compagnia.

Negli anni di domande ne ho poste molte e tutte quelle che ho posto finora sono restate regolarmente senza risposta se si eccettua un abbaiare ottuso fatto d’insulti. Proprio oggi di domande ne ho mandate alcune in forma di perplessità ad un amico e, per chi ha la pazienza di leggerle, le riporto di seguito:

  • I vaccini non sono farmaci terapeutici ma preventivi. Quindi, per sapere se funzionano o no, non è possibile sperimentare come per l’altra classe di farmaci. Se per questi ultimi si controlla l’avvenuta o non avvenuta guarigione pur con tutta l’alea non raramente insita in quei controlli, per i vaccini occorre considerare popolazioni molto ampie e aspettare qualche decennio per avere risultati sufficientemente (non ho detto assolutamente) affidabili. Non è colpa mia se la biologia funziona in quella maniera e degl’interessi delle ditte farmaceutiche con tutto quanto ruota loro intorno non mostra a sua volta interesse. Il poter legalmente mettere in commercio vaccini addirittura non sperimentati nemmeno per un giorno è follia pura.
  • Il contenuto ufficiale dei vaccini è quanto mai preoccupante. Il solo utilizzare sali di alluminio e antibiotici a volte notoriamente controindicati nei bambini dovrebbe essere motivo di meditazione.
    Se si analizzano i vaccini in modo tradizionale, vi si trovano proteine umane o animali, globuli rossi, cellule e tracce di mercurio. Quest’ultimo metallo è di regola usato come antibatterico e antifungino in fase di preparazione del farmaco. Poi si cerca di allontanarlo, ma tracce restano comunque. Il mercurio sostituisce l’idrogeno nel gruppo –SH presente nelle proteine che il microbiota trasforma in enzimi e gli effetti sono tutt’altro che benefici.
  • Se si analizzano i vaccini con i metodi sviluppati da noi nel corso dei due progetti europei ideati e diretti da mia moglie, si vede con evidenza la presenza di micro- e nanoparticelle innegabilmente patogene. Chi ha nozioni di nanopatologia non può avere dubbi.
  • È evidente che i controlli eseguiti sui vaccini sia da parte del produttore sia da parte degli enti di controllo non tengono conto dell’evidenza o, magari, non la vedono neppure. Da qui la perplessità sul grado di affidabilità di quelle procedure. Sull’onestà sospendo il giudizio.
  • La buona pratica medica prescrive che non si vaccini un soggetto se questo è immune nei riguardi della malattia. L’immunità può derivare dalla malattia contratta e superata o essere presente in modo naturale come avviene per un’infinità di batteri e di virus per noi totalmente innocui.  Non mi consta che controlli preliminari siano eseguiti. Proprio qualche giorno fa  due genitori mi raccontavano del figlio vaccinato dal pediatra contro il morbillo quando il morbillo l’aveva avuto e ne era guarito senza alcun problema. E i militari sono un esempio lampante di questa cattiva pratica.
  • La buona pratica medica e i bugiardini stessi dei produttori prescrivono che i soggetti da vaccinare siano controllati preventivamente a proposito di possibili situazioni di allergia verso uno o più componenti del vaccino. Prescindendo dal fatto che nessuno esegue l’indagine, la cosa sarebbe di fatto impossibile, dato che nessuno sa che cosa c’è davvero nel vaccino. Insomma, si vaccina e io speriamo che me la cavo.
  • La buona pratica medica prescrive che i farmaci si usino solo in caso di necessità perché tutti i farmaci indiscriminatamente sono tossici (vedi il duplice significa di pharmakon). Vaccinare contro malattie rarissime quando non assenti da decenni non è un caso di necessità.
  • L’immunità di gregge accolta come articolo di fede è a dir poco discutibile. Il famoso 95% della popolazione che deve essere trattata per ottenere quell’immunità è un numero inventato, non esistendo alcuna ricerca che dimostri l’assunto. Popolazioni come, ad esempio, quella austriaca dove ci si vaccina molto sotto l’80% contano casi di malattie come il morbillo in quantità nettamente inferiori a quelle rilevate in paesi confinanti come la Germania dove la percentuale di vaccinati supera quel famoso 95%. Ma una domanda è: le malattie potenzialmente vaccinabili sono parecchie. Quali scegliamo per ottenerne un’immunità generale? Come tutti i farmaci, anche i vaccini non possono pretendere un’efficacia del 100%. Già un 70% sarebbe una fortuna, ma chi controlla? E per quanto tempo un vaccino fortunato garantisce immunità? E i portatori sani della malattia?
  • Gli effetti collaterali dei vaccini vengono riportati in una frazione minima dei casi. I medici stessi nascondono o minimizzano. Basterebbe vedere i disastri che sta facendo il Gardasil per l’HPV (l’altro vaccino, il Cervarix, è stato ritirato dal mercato dal produttore stesso senza troppa pubblicità). Se gli effetti collaterali non sono conosciuti, i medici continueranno a ritenere sicura in ogni caso la vaccinazione e non si porranno problemi. Oppure, come qualche mese fa fece un genio dell’ufficialità parlando a Radio RAI, se i vaccini fanno qualche morto, si tratta di caduti per una guerra giusta. Nessun commento possibile.
  • Si continua ad illudere la popolazione promettendo immunità nei riguardi di una malattia semplicemente grazie ad un vaccino. Prendiamo tra i tanti esempi possibili la meningite oggi al centro di qualcosa di grottesco. I ceppi di Meningococco vaccinabili (non entro nel merito dell’efficacia) attraverso 3 vaccini diversi sono 6. I sierotipi esistenti sono 13. Ma la meningite deriva anche da altri batteri, da virus, da funghi, da farmaci e perfino da traumi. Raccontare che con la vaccinazione, di solito effettuata contro il Meningococco C, si è al sicuro dalla meningite come se si trattasse di una malattia dotata di una sola faccia è criminale. Forse peggio ancora per il vaccino anti-HPV.
  • Ci sono malattie rese più aggressive proprio dal vaccino. Un esempio è quello del morbillo. Se una bambina si ammala naturalmente, acquisisce un’immunità che trasmetterà poi al figlio e quell’immunità si manterrà per alcuni anni, proprio il periodo in cui la malattia potrebbe fare guai. La vaccinazione della bambina non permette quel passaggio e, dunque, il figlio che questa eventualmente partorirà sarà scoperto proprio nel corso degli anni critici.
  • Non esiste alcuna prova scientificamente sostenibile come si fa in campo scientifico e non a chiacchiere che i vaccini abbiano evitato un solo caso d’infezione. Lo so che questo suona a bestemmia, ma il fatto resta. Naturalmente sono apertissimo ad essere corretto se fossi male informato.
  • A parte tutte le obiezioni possibili sia dal punto di vista biologico sia da quello legale, praticare vaccinazioni multiple rende più difficili almeno due controlli: il primo è la presenza di un’immunità già esistente e la seconda il conseguimento di un’immunità acquisita e, nel tempo, di un’immunità mantenuta nei riguardi di malattie diverse.

Lo so: è lungo e perfino noioso, ma le risposte sono indispensabili.

Lasciando da un canto altre stramberie, un noto personaggio ha definito “cretini” coloro che mettono in dubbio l’efficacia dei vaccini (http://bit.ly/2k8adfT). Da questo noto personaggio io ora mi aspetto risposte puntuali e circostanziate da risultati suoi, soprattutto di analisi.

Malauguratamente, in questa stravagante società che ci siamo lasciati crescere addosso non ci si ricorda più che in campo scientifico vale solo ciò che viene direttamente da chi fa l’affermazione e tutto il resto lascia il tempo che trova. Soprattutto oggi, con la biblioteca tanto immane quanto incontrollata di Internet e, in particolare, con tanta letteratura spacciata per “scientifica” quando c’è in realtà tanto di fasullo (vedi Richard Horton e Marcia Angell, rispettivamente The Lancet e New England Journal of Medicine che parlano dall’interno del sistema) si può trovare qualunque documento a supporto di qualunque bislaccheria. Così, adesso è ora di mettere fine alla farsa, di accantonare i tromboni e di lavorare davvero per il bene di tutti. Chiedersi chi siano i cretini non serve”.

Dott. Stefano Montanari

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