Archivi tag: truffa

Sclerosi multipla diagnosticata dopo 4 anni: l’Azienda Sanitaria di Trento pagherà 100 mila euro di danni

Articolo riportato dalla seguente fonte

http://trentinocorrierealpi.gelocal.it/trento/cronaca/2015/12/21/news/diagnosi-sbagliata-azienda-condannata-1.12653369

Diagnosi sbagliata, condannata l’Azienda sanitaria di Trento

I medici hanno diagnosticato con 4 anni di ritardo la sclerosi multipla di una quindicenne. Pagati 100 mila euro di danni.

truffa als

TRENTO. Si era sentita molto male e i medici dell’Azienda sanitaria di Trento le avevano diagnosticato un ictus cerebrale. Era il 2001 e solo nel 2005 si è scoperto che non si era trattato di un ictus cerebrale, ma di una forma molto aggressiva di sclerosi multipla. Questa è la tremenda storia di una ragazzina che all’epoca dei fatti aveva 15 anni e che ha fatto causa civile all’Azienda sanitaria ottenendo un risarcimento di 100 mila euro, somma che, del resto, era già stata offerta dalla stessa Azienda in via transattiva.

La sentenza è stata pronunciata dalla giudice Giuliana Segna che ha riconosciuto il danno derivante dalla diagnosi ritardata che avrebbe aggravato i sintomi della malattia che, comunque, si sarebbe manifestata ugualmente. I familiari chiedevano un risarcimento molto maggiore, ma il giudice ha ritenuto di liquidare soltanto l’indennità di invalidità giornaliera facendo riferimento ai parametri di liquidazione predisposti dal Tribunale di Milano che stabilisce un rimborso che va da 96 a 145 euro al giorno. In questo caso, considerata l’età della paziente e la gravità della malattia, è stata applicata l’indennità massima.

I genitori della ragazzina hanno citato in giudizio l’ Azienda Provinciale per i Servizi Sanitari asserendo che nel luglio 2001 la ragazza, all’epoca quindicenne, era stata presa in cura dall’Azienda sanitaria in seguito al manifestarsi di preoccupanti sintomi e che in quella sede era stata effettuata una diagnosi di ictus cerebrale.Hanno precisato che solo nel marzo 2005 era stata formulata la diagnosi corretta di sclerosi multipla, ma che, nel frattempo, le condizioni della minore erano notevolmente peggiorate, portandola ad uno stato di totale invalidità.

Il perito nominato dal giudice In particolare il perito ha ritenuto «non del tutto adeguato il comportamento adottato dai sanitari che nel 2001 diagnosticarono una “lesione cerebrale ischemica” senza porsi il dubbio di una possibile differente diagnosi, che dal 2001 non prescrissero alcun monitoraggio clinico e/o strumentale per meglio precisare la diagnosi e che dal giugno 2004 al marzo 2005 temporeggiarono eccessivamente nell’esecuzione delle varie indagini; tale comportamento ha determinato, almeno in via di elevata probabilità, un ritardo nel diagnosticare la sclerosi. L’Azienda ha offerto un risarcimento prima di 75 mila e

poi di 100 mila euro. I genitori non hanno accettato l’offerta. Ma alla fine la giudice ha ritenuto che la somma fosse adeguata dal momento che il ritardo nella diagnosi non ha comunque avuto un ruolo nell’insorgere della malattia, ma solo semmai, ne ha provocato l’aggravamento.

Share

Accuse di falso materiale, falso ideologico e truffa per un pediatra riminese

Articolo riportato dal resto del Carlino

Faceva visitare i bimbi dal fratello. Pediatra dell’Ausl a processo

Rimini, 18 dicembre 2015 – Pediatra convenzionato con l’Ausl si faceva sostituire dal fratello, che pediatra non era, nelle visite. Entrambi sono ora alla sbarra con le accuse di falso materiale, falso ideologico e truffa. Una vicenda venuta alla luce dopo un caso di tubercolosi in un bimbo che rimandato a scuola contagiò oltre 20 persone.

peddy

I fatti risalgono al 2008, quando, a settembre, unafamiglia di stranieri porta il piccolo dal pediatra di base per farlo visitare. Due mesi dopo, il bambino viene ricoverato in ospedale, dove gli viene diagnosticata la tubercolosi polmonare.

L’Ausl va a fondo e accerta che nel frattempo anche una serie di persone è stata contagiata, in tutto 24 tra compagni e operatotori scolastici.

Il piccolo risulta in cura dal pediatra in questione, e a quel punto l’azienda lo convoca per conoscere la dinamica dei fatti. Il medico spiega di avere visitato il bimbo una prima volta e di avere prescritto delle radiografie, ma poi non ne aveva più saputo niente, la famiglia non si era più fatta viva e lui non aveva avuto modo di accertare quale fosse realmente la situazione.

Ma le verifiche dell’Ausl non si fermano lì, e quando vanno a vedere le ricette successive che sono state fatte al piccolo, scoprono che sopra c’è invece il suo timbro. Come è possibile che lui non l’abbia più visto quando invece dalla ricette risulta gli ha fatto delle prescrizioni successive? E anche se il timbro è il suo, la sigla risulta deciamente diversa. Qualcosa non torna.

Di nuovo l’Azienda chiede spiegazioni al pediatra, il quale a quel punto invia una lettera in cui ammette chea visitare il bambino successivamente non era stato lui ma suo fratello. Anche lui medico, ma non pediatra (e sconosciuto all’Azienda), che lo sostituiva occasionalmente nelle visite. L’Ausl a quel punto apre un procedimento disciplinare nei suoi confronti, con la sospenzione per tre mesi dallo stipendio (al riguardo ci sono una serie di ricorsi sono ancora in corso).

Non solo, ma fa partire anche una segnalazione in Procura, con il risultato che il magistrato apre un fascicolo per una serie di reati che vanno dal falso materiale alla truffa. La prossima udienza è stata fissata al 18 febbraio, quando verranno sentiti i genitori del piccolo straniero, anche se il processo è a un passo dalla prescrizione. L’Azienda si è costituita parte civile con l’avvocato Vincenzo Paci.

 

http://www.ilrestodelcarlino.it/rimini/visite-fratello-pediatra-ausl-truffa-1.1582886

Share

Accordi “segreti” tra Ministero e Novartis

Influenza “A” e gli accordi tra Ministero e Novartis

Ecco il contratto “segreto”;

24 milioni di dosi, 184 milioni di euro


novartis


ALLA FINE DI QUESTO ARTICOLO TRATTO DA “ALTRECONOMIA” TROVERETE IL LINK DOVE POTRETE SCARICARE LA DOCUMENTAZIONE MENZIONATA PRECEDENTEMENTE.


Persino la Corte dei Conti aveva lamentato il fatto che la scrittura privata tra il ministero della Salute e la multinazionale farmaceutica Novartis fosse di fatto coperta da segreto. Non solo, sempre la Corte dei Conti aveva parlato di condizioni troppo favorevoli a Novartis, fra i quali l’assenza di penali, l’acquisizione da parte del ministero dei rischi e il risarcimento alla multinazionale per eventuali perdite.

Oggi possiamo leggere il contenuto di questo contratto.

La scrittura risale al 21 agosto 2009, ed è firmata dal direttore generale del ministero, Fabrizio Oleari, e dall’amministratore delegato di Novartis Vaccines, Francesco Gulli.

Nel testo, si regolamento l’acquisto diretto di 24 milioni di dosi di vaccino. Costo: 184 milioni di euro, iva inclusa.


 

Tra i tanti punti dell’accordo, elenchiamo quelli che ci sembrano più salienti:

  •  art. 1: vengono definiti i cosiddetti “sforzi commercialmente ragionevoli” attorno ai quali ruota l’intero contratto; Novartis è sì obbligata a produrre e a rispettare il contratto ma solo fino a quando ciò sia “ragionevole”. Se ci riesce bene; altrimenti lo Stato paga ugualmente: vedi 3.1;

 

  • art. 2.2 e 2.7: Il ministero riconosce di non acquisire alcun diritto sui marchi commerciali e Novartis non concede alcuna licenza sui diritti di proprietà intellettuale; il ministero non è altresì autorizzato ad apportare modifiche alla confezione né a oscurare marchi su di essa;

 

  • art. 3.3: qualora il ministero si trovi nell’impossibilità a ritirare il prodotto Novartis potrà rivenderlo ad altri clienti o fatturare al ministero quanto non ritirato, con la possibilità di rivenderlo comunque dopo 90 giorni;

 

  • art. 4.2, 4.3, 4.5:  la responsabilità di Novartis è limitata al difetto di fabbricazione: escluso il danno di altro tipo derivante dalla semplice assunzione del vaccino;

 

  • art. 4.6: il ministero è tenuto a indennizzare Novartis in conseguenza di danni provocati dal vaccino, salvo ove tali danni siano provocati da un difetto di fabbricazione;

 

  • art. 5.2 e 5.5: il prezzo per ciascuna dose di vaccino è pari a 7 euro. Totale: 168 milioni di euro più iva. Il ministero dovrà pagare entro 60 giorni dall’emissione della fattura, su un conto corrente del Monte dei Paschi di Siena;

 

  • art. 8.3: le cause di “forza maggiore” che limitano le responsabilità di Novartis vengono estese a situazioni che dovrebbero invece essere garantite da Novartis, come “epidemie e pandemie”, “atti di qualsiasi autorità pubblica”, “atti di enti sopranazionali (ivi compreso l’Oms”);

 

  • art. 9.3: nel caso in cui il vaccino non sia consegnato per mancato ottenimento dell’autorizzazione all’immissione al commercio e/o di prove cliniche positive, il ministero riconosce forfettariamente a Novartis a titolo di partecipazione ai costi la cifra (al netto dell’Iva) di 24 milioni di euro;

 

  • art. 10.1: le parti si impegnano a mantenere assoluto riserbo sulle informazioni riservate;

IL VIDEO DI SEGUITO


Influenza A, il contratto segreto tra Ministero della Salute e Novartis – SKYTg24


ALLEGATI

REPUBBLICA ITALIANA

la Corte dei conti

Sezione Centrale del controllo di legittimità su atti del Governo e delle Amministrazioni dello Stato nell’adunanza del 10 settembre 2009


 

 DELIBERA

CONTRATTO DI FORNITURA

FONTE

http://www.altreconomia.it/site/fr_contenuto_detail.php?intId=2208


 

ARTICOLI CORRELATI DI SEGUITO

Novartis, generosità o secondi fini?

https://vacciniinforma.it/?p=1761

NOVARTIS LASCIA DEFINITIVAMENTE IL SETTORE VACCINI

Caso ‘Avastin-Lucentis’: Novartis paga sanzione di 92 milioni di euro

Perquisite le sedi Novartis : Vaccino anti-aviaria nel mirino

 

 

 

 

Share