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“Hiv” e la farsa del 1 dicembre: giornata mondiale del virus inesistente

LE BUGIE DORATE DEI VERI NEGAZIONISTI
Sfatata l’intervista di Agnoletto.

“Hiv/aids”
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 Conferenze annunciate senza alcuna prova scientifica; documenti contraffatti; uomini di “scienza” denunciati per frode scientifica e nessuna foto di questo fantomatico virus; test fasulli e terapie e farmaci che non salvano da nulla.

Diagnosi che cambiano da paese a paese,insomma,più di qualcosa non collima e vediamo chiaramente il tentativo di omettere la veridicità dei fatti.

Tuttavia HIV “causa” l’AIDS
Annunciare una scoperta scientifica in una conferenza stampa? Si può fare.

Nel 1984, Robert Gallo e Margaret Heckler annunciarono proprio in questo modo la scoperta di un terribile “virus”  in seguito definito come AIDS.  

  • Tale conferenza venne effettuata prima che Gallo sottoponesse la sua ricerca e i suoi esperimenti alla comunità scientifica per poterne verificare la validità

La Heckler affermò che:

“la PROBABILE causa dell’AIDS” fosse stata individuata e che “un vaccino sarebbe stato pronto entro 2 anni”. ( e fu così che passarono gli anni).

Si,avete letto bene,un vaccino contro un virus che non si conosce.

Questa è logica del business dell’Aids.

Nonostante Gallo non fornì un singolo dato o esperimento scientifico a sostegno delle sue parole, tutto divenne una certezza: Hiv causa Aids.

  • 24 ore dopo il primo “test” ipoteticamente destinato all’individuazione degli anticorpi del “virus” nel sangue umano era già stato brevettato ed era pronto per essere venduto in tutto il mondo.

I documenti ufficiali che “provano” questa “scoperta” sono riportati nelle due pagine seguenti.

Ma Chi è Gallo?

1 doc hiv

Il giorno 26 marzo 1984 il dr. MATTHEW GONDA,il quale venne incaricato da Gallo di fotografare il “virus” al microscopio elettronico scrive allo stesso Gallo e alla sua équipe quanto segue:

  • “le particelle osservate sono solo FRAMMENTI DI UNA CELLULA DEGENERATA”
  • “NON CREDO AFFATTO CHE LE PARTICELLE FOTOGRAFATE SIANO IL VIRUS HTLV-3 (HIV)”.

Il collaboratore di Gallo, il Dr. MIKA POPOVIC scrisse nella sua ricerca che:

  • “nonostante intensi sforzi nella ricerca, l’agente patogeno causa dell’aids non è stato ancora identificato”.

Gallo, come si può notare nella bozza originale pronta per la pubblicazione su Science, depennò tale frase e la sostituì con una che affermava il contrario. E spedì il suo articolo alla rivista Science che lo pubblicò il 4 maggio del 1984.

2 doc hiv

Nel 2008, 37 scienziati inviarono una lettera a Science chiedendo che l’articolo del 1984 di Gallo venisse immediatamente ritirato poiché le prove di come fosse stato volutamente contraffatto erano tali da renderlo inaccettabile dal punto di vista scientifico e morale. Tale lettera è ancora in attesa di risposta.

  • E’ bene ricordare che lo stesso governo USA avviò vari procedimenti disciplinari contro GALLO con l’accusa di frode scientifica, come dimostrato dai documenti seguenti.
 ROBERT GALLO DENUNCIATO PER FRODE SCIENTIFICA DALL’ OFFICE FOR RESEARCH INTEGRITY, ACADEMY OF SCIENCE E INSTITUTE OF MEDICINE.

1

2 .

3 .

Nonostante tutto,Gallo brevettò il suo “test Hiv”, basato sulla metodologia ELISA, coprendolo però da segreto di brevetto e rendendo quindi impossibile verificarne il contenuto e il funzionamento preciso.

Montagnier :” Non abbiamo né isolato né purificato il virus. Con un buon sistema immunitario si può debellare il virus entro un paio di settimane”.

Sconvolgente?

No,reale,queste le affermazioni dello stesso Luc Montagnier (Nobel  per la medicina nel 2008 per la “scoperta” dell’Hiv” al contrario di Gallo).

Nello stesso periodo Luc Montagnier affermava di aver scoperto per primo l’ Hiv.

Nacque un contenzioso giuridico tra USA e Francia che si concluse con un accordo tra Chirac e Reagan in cui si decise che tutto il malloppo sarebbe stato diviso tra i due paesi. Ancora oggi Gallo e Montagnier guadagnano per ogni test Hiv effettuato.

La verità e la menzogna

Nonostante le dorate bugie raccontate dai veri negazionisti è interessante dire due parole a proposito dei test i quali sono totalmente inattendibili.

Nei foglietti illustrativi dei medesimi, sono riportate le dichiarazioni degli stessi produttori i quali dichiarano che non esiste uno standard riconosciuto per poter confermare una diagnosi di infezione da hiv.

“I FANTOMATICI TEST”

Test Elisa

Definito test anticorpale di diagnosi di routine; se questo test risulta positivo, è obbligatorio effettuare un secondo test Elisa al paziente che, nel caso di un secondo risultato positivo, implica l’utilizzo di un altro test detto “di conferma” chiamato Western Blot.

test-elisa

“IL TEST CHE CAMBIA DA PAESE A PAESE”
Test Western Blot
  • Il Western Blot è costituito da 10 bande antigeniche che si ritengono specifiche del virus HIV. Ma in ogni paese del mondo il numero di bande necessarie alla conferma della positività del test è diverso. Si può essere positivi in Svizzera, dover le bande richieste sono 2, e negativi in Australia, dove le bande richieste sono 4In Africa la diagnosi di AIDS viene effettuata senza l’uso dei test,ma in base ai cosiddetti principi di Bangui, indicatori clinici aspecifici di infezione come febbre, dissenteria, perdita di peso. Questo in un paese in cui la malnutrizione e la mancanza di acqua potabile creano un numero di malattie note alla scienza da secoli e che nulla hanno a che fare con un virus. Inoltre, a rigor di logica, se le 10 proteine attribuite ad Hiv fossero specifiche di un unico e definito retrovirus esogeno bisognerebbe sempre averle tutte e 10.

western blot

“Test” PCR
  • Un terzo tipo di test genetico, chiamato PCR (Reazione a catena della Polimerasi), viene utilizzato per confermare e monitorare l’intensità dell’infezione Hiv in base al presunto numero di copie di virus per millilitro di sangue. Tale tecnica, inventata da Kary Mullis negli anni 90, e per la quale Mullis ottenne il premio Nobel nel 1993, è parte della screening diagnostico e prognostico delle infezioni da HIV; in base a questo test si decide quando, quanti e quali farmaci somministrare a vita al paziente. Ma lo stesso Mullis ha affermato che la sua tecnica “non è in grado di identificare virus”perché è una metodica di amplificazione aspecifica (Mullis stesso affermò “La PCR amplifica anche l’acqua”) di piccoli frammenti di codice genetico. I seguenti sono i foglietti illustrativi che accompagnano tutti i “test Hiv” ad oggi esistenti; il primo il tanto sponsorizzato “test hiv sulla saliva”.

PCR

FARMACI E TERAPIE (NON) “SALVA VITA”

Terapie farmacologiche basate su farmaci tossici e mortali (chiamati farmaci antiretrovirali-ARV) nei cui bugiardini, consultabili liberamente sul sito della FDA (Food and Drugs Administration) viene affermato che “non curano e non prevengono né l’infezione da Hiv né l’insorgenza dell’Aids” e che alcuni effetti collaterali degli stessi sono indistinguibili dalle manifestazioni cliniche di Aids (si veda l’immagine nella pagina seguente,, esemplificativa alcuni dei tanti farmaci ARV, fotografata direttamente dal sito americano www.fda.gov):
acabir

Azt label

L’etichetta del farmaco AZT, che anni fa veniva usato in monoterapia e attualmente si somministra alle donne  gravide e ai neonati per evitare di “trasmettere il virus” al nascituro(l’eventuale rifiuto di tale protocollo porta alla perdita della patria potesta’); inoltre tale veleno (venduto ancora in Italia con il nome di “Retrovir”) si usa ancora in combinazione con altri farmaci: 

  • PERICOLO DI MORTE 
  • “Tossico per inalazione, in contatto con la pelle e se deglutito”.

Un esempio di uno dei farmaci più usati per “curare” l’Hiv, chiamato ATRIPLA: ecco lo screenshot del suo foglio illustrativo (SI NOTI TRA GLI EFFETTI COLLATERALI COMUNI LA NEUTROPENIA, CHE SIGNIFICA IMMUNODEFICIENZA, CHE SIGNIFICA AIDS) :

4.

I farmaci e le terapie “salva” vita

Dalla rivista The Lancet, agosto 2006, uno studio sull’inefficacia e tossicità dei farmaci anti-hiv:

“IL RISCHIO DI MORIRE DI AIDS E’ AUMENTATO DA QUANDO SI USANO I FARMACI ANTI-HIV”

“HIV treatment response and prognosis in Europe and North America in the first decade of highly active antiretroviral therapy_ a collaborative analysis – The Lancet”

  • http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/16890831

articoli

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“QUESTO FARMACO NON CURA E NON PREVIENE L’INFEZIONE DA HIV E NON NE IMPEDISCE LA TRASMISSIONE. QUESTO FARMACO PUO’ CAUSARE, CON I SUOI EFFETTI COLLATERALI, SINTOMI INDISTINGUIBILI DALLA IMMUNODEFICIENZA ACQUISITA (EFFETTI COLLATERALI COMUNI: LEUCOPENIA=AIDS)”.

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Milioni di vittime nel mondo sono quindi morte a causa dei farmaci che dovevano curarle contrariamente a quello che dicono medici come Agnoletto a cui abbiamo dedicato ampio spazio alla fine dell’articolo .

Un esempio di uno dei farmaci più usati per “curare” l’Hiv, chiamato ATRIPLA: ecco lo screenshot del suo foglio illustrativo (SI NOTI TRA GLI EFFETTI COLLATERALI COMUNI LA NEUTROPENIA.

atripla

“Il farmaco Truvada, recentemente approvato come terapia “preventiva” in soggetti SIERONEGATIVI ma che si ritengono a rischio di contagio: come possa un farmaco che NON CURA chi è “malato” prevenire la “malattia” in chi è “Hiv negativo”, rimane un mistero “..

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LETTERATURA?
  • Già nel 1985, proprio il futuro Nobel Montagnier mostrò sulla prestigiosa rivista Annals of Internal Medicine che un test Hiv positivo ritorna negativoe che un conteggio di cellule T4 basso torna normale attraverso la cessazione dei rapporti anali, ciò significa che il risultato positivo del test Hiv non è dovuto a un retrovirus:

annals 1

  • http://annals.org/article.aspx?articleid=699983

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  • http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/17325620
  • http://www.annals.org/content/103/4/545.abstract

 

CONCLUSIONS: Non-AIDS deaths increased significantly during the ART era and are now the most common cause of in-hospital deaths; non-AIDS infection, cardiovascular and liver disease, and malignancies were major contributors to mortality

  • http://onlinelibrary.wiley.com/doi/10.1002/jhm.2409/abstract

Riteniamo pertanto giusto sottoporre diverse osservazioni ed un’analisi logica e scientifica delle affermazioni di Agnoletto nell’intervista del 21 novembre 2015 su tutte le menzogne e le omissioni fatte.

L’intervista inizia con la solita e oramai monotona  e scontata pantomima “L’AIDS c’è ancora. Oggi al mondo ci sono oltre 33 milioni di persone sieropositive”.

Ma Agnoletto inciampa subito: prima parla di AIDS, poi di sieropositività (ai “test HIV” su cui ritorneremo). Evidentemente non conosce la differenza o preferisce continuare a confondere le idee alla gente.

“I 2/3 dei malati vive nell’Africa subsahariana ”.

Qui la tematica diviene confusa tra l’AIDS e la malnutrizione; non si è mai visto un virus che colpisce solo una zona del pianeta, dove i problemi sono ben altri. Inoltre non è molto plausibile pensare che gli africani facciano più sesso degli altri abitanti del pianeta. Inoltre negli ultimi 20 anni, la popolazione nel Sud Africa si è duplicata e l’OMS dichiara che “The urban population growth, in absolute numbers, is concentrated in the less developed regions of the world“.

Strane discrepanze non crede  Agnoletto?

  • (fonti: http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/22303636 ; http://www.who.int/gho/urban_health/situation_trends/urban_population_growth_text/en/).

Inoltre Agnoletto non fa minimo cenno a tubercolosi, malaria, lebbra, parassitosi etc. che sono cause note e documentate di “positività” al “test Hiv” .

  • (fonte: Kashala O, Marlink R, Ilunga M, et al. Infection with human immunodeficiency virus type 1 (HIV-1) and human T cell lymphotropic viruses among leprosy patients and contacts: correlation between HIV-1 cross-reactivity and antibodies to lipoarabinomannan. Infect. Dis. 1994; 169:296-304).

Inoltre dimentica anche di dire che, sempre secondo l’OMS, la popolazione mondiale supera ormai i 7 miliardi di persone: http://www.worldometers.info/world-population/.

Bene, quando scoppiò “l’epidemia di AIDS” eravamo circa 3 miliardi in meno. Imbarazzante.

Oltre a questo,è bene ricordare che in Africa è possibile fare “diagnosi” di AIDS SENZA SOMMINISTRARE “TEST HIV” ma usando solo i “Criteri di Bangui”, criteri aspecifici come perdita di peso, dissenteria e febbre (esatto, come avere un’influenza).

Ognuno studia statistica e fa epidemiologia a modo suo evidentemente.

In arrivo il copione firmato “Bad Pharma”

Le “terapie” e la tragedia che gli Africani non possono accedere ai farmaci anti-HIV.. Farmaci che, come dimostrato con i fogli illustrativi degli stessi e con studi scientifici pubblicati, non curano e non prevengono nulla, ma uccidono.

Insufficienza epatica, infarto e immunodeficienza. Sono gli effetti collaterali comuni di tali farmaci.

E che effetto potrebbero mai fare tali veleni soprattutto su un africano che magari già di suo ha un sistema immunitario devastato dalla malnutrizione?

Agnoletto, Lei pur essendo medico è quindi convinto che somministrare antiretrovirali a soggetti immunocompromessi e denutriti sia positivo, utile e necessario?

Non ci preoccupiamo quindi di dargli cibo e acqua e di curare le malattie reali e realmente curabili, ma di dargli i farmaci “anti-virus-che-non-esiste”, quei farmaci che Lei stesso definisce la panacea contro tutti i mali?

La medicina e la logica: queste sconosciute.

Continuando a spulciare nell’intervista, notiamo che ad un certo punto,Agnoletto afferma che in Italia bisogna “investire sulla prevenzione perché tutti i sieropositivi SOTTO TERAPIA vivono a lungo e quindi possono infettare più persone”.

Sorvolando sulla totale assenza di logica di tale affermazione, quasi incomprensibile, in Africa invece per lui servono le terapie e non la prevenzione quindi. Viene anche da chiedersi perché alla gente viene detto che le terapie “riducono la carica virale e di conseguenza la possibilità di infettare il prossimo” visto che nei fogli illustrativi dei farmaci, come vedremo, è scritto che non ci sono prove al riguardo. Coerente e chiarissimo, non c’è che dire. Agnoletto sa chi scrive i fogli illustrativi di farmaci e test? Pare di no.

Questione “Vaccino”.  Abbiamo aspettato poco più di trent’anni.

LE CONTRADDIZIONI DELL’IGNORANZA.

Agnoletto dimentica di dire che il vaccino serve a creare anticorpi. Ma che la “diagnosi” di Hiv viene proprio confermata tramite la presunta l’individuazione di anticorpi.

Quindi se mai esistesse un vaccino, un “vero sieropositivo” sarebbe indistinguibile da un “falso sieropositivo vaccinato”. E sorvoliamo sul fatto che tali test scrivono a chiare lettere che NON SONO IN GRADO DI STABILIRE LA PRESENZA/ASSENZA DEGLI ANTICORPI HIV NEL SANGUE UMANO.

Conclusioni

Affermazioni inesatte e confuse sentite fino alla nausea e ripetute come un mantra. Agnoletto se la prende con le stesse istituzioni che mantengono la sua LILA da decenni?

Conferma una tesi per poi smentirla poco dopo.

Dice una cosa e afferma poco dopo il contrario. E la carovana delle menzogne va avanti. Verso il burrone.

Né sì né no. Né pro né contro. Senza arte né parte.

Infine, ci complimentiamo ancora con Agnoletto; deve essere un vero onore per lui aver scelto e ottenuto proprio Robert Gallo come autore della prefazione del suo libro.

Già, un privilegio raro, avere Robert Gallo, uno “scienziato” più simpatico che colto, colui che ha falsificato i suoi articoli scientifici pubblicati su Science nel 1983 depennando la frase in cui il co-autore Matthew Gonda ammetteva “non c’è nessun virus che causi l’AIDS”.

Sì, Gallo, che in un processo in Australia nel 2007 ha ammesso che “L’HIV NON CAUSA L’AIDS”.

COERENZA,QUESTA SCONOSCIUTA.

Ma niente di cui stupirsi, lo ha affermato  anche il Nobel Montagnier ed è stato pubblicato da ricercatori eccelsi in tutto il mondo.

Ma avere la prefazione di un criminale, per puntare il dito contro altri suoi simili (ricordiamo che Barbara Ensoli fu allieva di Gallo e il libro di Agnoletto, anche se nell’intervista non fa nomi, è proprio contro la Ensoli), non è una mossa di cui una persona corretta e seria, come Agnoletto ama auto-presentarsi (con pessimi risultati) andrebbe certo fiera. Partners in crime?

Ed eccole come sempre qui, ogni anno sotto il 1 dicembre.

Ecco le galline dorate che schiamazzano nel loro pollaio, le une contro le altre, perché il malloppo pantagruelico di soldini e soldoni tra mazzette e massoni ormai é agli sgoccioli e la colpa a qualcuno bisogna pur darla. Presenti esclusi, ça va sans dire. Ma è difficile trovare il capro espiatorio, perché il colpevole (così come l’invisibile, introvabile, infotografabile “virus Hiv”) non si trova da nessuna parte. E’ sempre colpa di qualcun altro. I cani si mordono la coda, le oche le piume.

Tutti impegnati a puntare il ditino, ad impartire lezioni di moralità ed etica al clan di bugiardi di cui han fatto e continuano a far parte.

Lo stesso Agnletto è troppo impegnato anche per parlare di Montagnier, le cui ammissioni e anche prestigiosi articoli scientifici ormai molti conoscono.

“Possiamo prendere l’Hiv tutte le volte che vogliamo, tanto un buon sistema immunitario ERADICHERA’ IL VIRUS HIV IN POCHE SETTIMANE. Sto dicendo cose ben diverse da quelle che siete abituati a sentire, non è vero?”.

Già, lo ha detto Montagnier ad un giovane, brillante e stupito giornalista, “lo psicologo canadese Brent Leung, nella sua celebre intervista in “House of Numbers”.

Un’intervista e delle parole che sulla comunità (anti)scientifica di cui anche Agnoletto si vanta di far parte quando gli conviene, è suonata come il più spaventoso degli anatemi. Eh sì, Montagnier non ha retto e ha confessato tutto. Già il vecchio Luc, il più grande esperto mondiale di “Hiv” ha vuotato il sacco. Come deve ridersela Sigmund Freud.

Ma dobbiamo dirlo, Luc ci provò già nel lontano 1985 a far capire che ci si trovava sulla scena di un film horror (tanto ben diretto quanto mal realizzato) quando dimostrò su Annals of Internal Medicine che da “sieropositivi” si torna “sieronegativi”. Almeno Luc, goffo e sorridente, è stato coerente. Ha pubblicato, detto e ripetuto la verità,omessa da tutti.

Di questo Agnoletto non ha tempo di parlare, troppo preso dal salvare la sua LILA che ormai chiude le sedi perché ci sono pochi soldini da spartire. Colpa delle istituzioni dice Agnoletto. Certo, e magari anche della Magistratura che sa tutta la verità su questo scandalo.

Insomma, Agnoletto ha perso una buona occasione per fare un’ennesima pessima figura. Ma una vera verità l’ha dipinta discretamente: lui, Gallo, Ensoli, Aiuti altro non sono che una bella famigliola che si assecondava finchè serviva, finchè i miliardi volavano come le penne di un’oca scotennata. Una famigliola che, finito il malloppo, si accusa, insulta, denuncia, prende e riprende e offende. Come in un oratorio. Una famigliola da telenovela che si autodistrugge.

La fine della menzogna del secolo, quindi, creata e perpetuata dai media e da questi personaggi che dicono di avere solo a cuore il bene del prossimo, che fondano associazioni “senza scopo di lucro” ma con profumati sospetti di conti bancari alle Cayman, avrà come artefici loro stessi.

In attesa che il sipario dorato cali per sempre, che le galline smettano di schiamazzare e che la loro carovana dorata si imbrunisca e svanisca noi ci teniamo pronti a goderci la scena.

 

 

 

 

 

 

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Autismo: approvato in Senato il primo Disegno di Legge

Approvata in Senato la legge sull’autismo.

Taglia il primo traguardo la legge italiana sull’autismo. Ieri ha infatti ricevuto il via libera dalla Commissione Igiene e Sanità del Senato

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Passa ora alla Camera il testo approvato dalla Commissione Igiene e Sanità del Senato che mira a tutela della salute, il miglioramento delle condizioni di vita e l’inserimento nella vita sociale delle persone con disturbi dello spettro autistico

Taglia il primo traguardo la legge italiana sull’autismo. Ieri ha infatti ricevuto il via libera dalla Commissione Igiene e Sanità del Senato, in attesa del passaggio alla Camera, il testo delDDL, frutto di un lungo lavoro di sistemazione e risistemazione concertate con il coinvolgimento di società scientifica, associazioni di famiglie ed esperti. Obiettivo comune dichiarato, arrivare a un testo che provveda alla presa in carico dei bisogni del soggetto autistico ma anche della sua famiglia, pur nella complessità che questa patologia presenta.

Sintetizzando all’osso si può dire che le parole chiave del DDL sono diagnosi precoce e terapia riabilitativa. E’ intorno a questi due cardini che i quattro articoli del DDL si sviluppano, con la finalità di dare un ordinamento a interventi finalizzati a garantire la tutela della salute, il miglioramento delle condizioni di vita e l’inserimento nella vita sociale delle persone con disturbi dello spettro autistico.

AGGIORNAMENTO LINEE GUIDA – Il DDL prevede che l’Istituto Superiore di Sanità aggiorni le Linee guida sul trattamento dei disturbi dello spettro autistico in tutte le età della vita sulla base dell’evoluzione delle conoscenze fisiopatologiche e terapeutiche derivanti dalla letteratura e dalle buone pratiche nazionali ed internazionali. Un confronto, quindi, a respiro globale per attingere alle migliori pratiche e conoscenze.


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PRESTAZIONI NEI LEA – Il DDL stabilisce che i Livelli Essenziali di Assistenza (LEA) vengano aggiornati con l’inserimento, al loro interno, delle prestazioni legate alla diagnosi precoce, alla cura e al trattamento individualizzato. Si tratta di prestazioni assegnate alle Regioni. Le Regioni e le province autonome garantiscono il funzionamento dei servizi di assistenza sanitaria e possono individuare centri di riferimento con compiti di coordinamento dei servizi stessi nell’ambito della rete sanitaria regionale; stabiliscono percorsi diagnostici, terapeutici e assistenziali per la presa in carico di minori, adolescenti e adulti con disturbi dello spettro autistico verificandone l’evoluzione e adottano misure idonee al conseguimento dei seguenti obiettivi:

a) qualificazione dei servizi costituiti da unità funzionali multidisciplinari per la cura e l’abilitazione delle persone con disturbi dello spettro autistico;
b) la formazione degli operatori sanitari di neuropsichiatria infantile, di abilitazione funzionale e di psichiatria sugli strumenti di valutazione e sui percorsi diagnostici, terapeutici e assistenziali basati sulle migliori evidenze scientifiche disponibili;
c) la definizione di equipe territoriali dedicate nell’ambito dei servizi di neuropsichiatria dell’età evolutiva e dei servizi per l’età adulta, anche in collaborazione con le altre attività dei servizi stessi, che partecipino alla definizione del piano di assistenza, ne valutino l’andamento e svolgano attività di consulenza;
d) la promozione dell’informazione e l’introduzione di una figura che svolga una funzione di coordinamento degli interventi multidisciplinari;
e) la promozione del coordinamento degli interventi e dei servizi di cui al presente comma per assicurare la continuità dei percorsi diagnostici, terapeutici e assistenziali nel corso della vita della persona;
f) l’incentivazione di progetti dedicati alla formazione e al sostegno delle famiglie che hanno in carico persone con disturbi dello spettro autistico;
g) la disponibilità sul territorio di strutture semiresidenziali e residenziali accreditate, pubbliche e private, con competenze specifiche sui disturbi dello spettro autistico in grado di effettuare la presa in carico di soggetti minori, adolescenti e adulti;
h) la promozione di progetti finalizzati all’inserimento lavorativo di soggetti adulti con disturbi dello spettro autistico, che ne valorizzino le capacità.”

Tra gli obiettivi dichiarati, quello della erogazione dei servizi sull’intero territorio nazionale è forse la sfida che più di tutte sarà da monitorare e verificare nel prossimo futuro.

Intanto, dalla politica arrivano le prime dichiarazioni di soddisfazione per l’approvazione del DDL in Commissione Igiene e sanità. Così il Ministro della Salute, Beatrice Lorenzin: “Si tratta di un risultato importante per dare risposte ai bisogni di tante famiglie. Nei confronti di questo disturbo il ministero ha grande attenzione e nei nuovi Lea  (Livelli essenziali di assistenza) abbiamo previsto interventi per i minori con disturbi in ambito neuropsichiatrico e quindi anche per chi soffre di autismo. Ora la vera sfida e’ garantire che questi servizi vengano erogati davvero e su tutto il territorio nazionale.”

Sulla stessa scia le dichiarazioni dell’On. Ileana Argentin, che ha affermato:  “E’ fondamentale che lo Stato attivi il prima possibile tutte le misure necessarie per garantire alle persone affette da autismo e ai loro familiari una vita accettabile e adeguatamente inserita nel contesto sociale.  Visto che il finanziamento della legge sarà previsto dai nuovi livelli essenziali di assistenza“, ha aggiunto la deputata, “sui quali le Regioni stanno discutendo, auspico un iter veloce e senza intoppi capace di rispondere alla richieste d’aiuto e di assistenza di migliaia di persone. Questa approvazione è un passo in avanti molto positivo”, ha sottolineato, “che giunge a ridosso della giornata mondiale sull’autismo, a dimostrazione del fatto che oltre alle iniziative di sensibilizzazione, quello che conta, come sempre, sono i fatti.  Sono in attesa che il testo della legge arrivi da noi in commissione e mi impegnerò al massimo perché tutto si svolga nel modo più fluido possibile. Questi sono argomenti che vanno oltre i partiti”, conclude, “e tutti insieme ce la dobbiamo fare. L’autismo è una realtà non un’utopia”.


 

 

SCARICABILE IL DOCUMENTO AL SEGUENTE LINK 

  • https://polser.files.wordpress.com/2015/03/autismo_ddl.pdf

Disegni di legge n. 344 e connessi in materia di autismo Testo approvato dalla Commissione Igiene e Sanità del Senato in esito all’esame di sede deliberante

BOZZA Art. 1. (Finalità)

1. La presente legge, ai sensi di quanto previsto dalla risoluzione ONU n. A/RES/67/82 sui bisogni delle persone con autismo approvata il 12 dicembre 2012, prevede interventi finalizzati a garantire la tutela della salute, il miglioramento delle condizioni di vita e l’inserimento nella vita sociale delle persone con disturbi dello spettro autistico.

Art. 2 (Linea guida)

1. L’Istituto Superiore di Sanità aggiorna la Linea guida sul trattamento dei disturbi dello spettro autistico in tutte le età della vita sulla base dell’evoluzione delle conoscenze fisiopatologiche e terapeutiche derivanti dalla letteratura e dalle buone pratiche nazionali ed internazionali.

Art. 3 (Politiche regionali in materia di disturbi dello spettro autistico)

1. Nel rispetto degli equilibri programmati di finanza pubblica e tenuto conto del nuovo Patto per la salute 2014-2016, con la procedura di cui all’articolo 5, comma 1, del decreto-legge 13 settembre 2012, n. 158, convertito con modificazioni dalla legge 8 novembre 2012, n. 189, si provvede all’aggiornamento dei livelli essenziali di assistenza, con l’inserimento, per quanto attiene ai disturbi dello spettro autistico, delle prestazioni della diagnosi precoce, della cura e del trattamento individualizzato, mediante l’impiego di metodi e strumenti basati sulle avanzate evidenze scientifiche disponibili.

2. Ai fini di cui al comma 1, le regioni e le province autonome di Trento e Bolzano garantiscono il funzionamento dei servizi di assistenza sanitaria alle persone con disturbi dello spettro autistico, possono individuare centri di riferimento con compiti di coordinamento dei servizi stessi nell’ambito della rete sanitaria regionale e delle province autonome, stabiliscono percorsi diagnostici, terapeutici e assistenziali per la presa in carico di minori, adolescenti e adulti con disturbi dello spettro autistico verificandone l’evoluzione e adottano misure idonee al conseguimento dei seguenti obiettivi:

a) la qualificazione dei servizi di cui al presente comma costituiti da unità funzionali multidisciplinari per la cura e l’abilitazione delle persone con disturbi dello spettro autistico;

b) la formazione degli operatori sanitari di neuropsichiatria infantile, di abilitazione funzionale e di psichiatria sugli strumenti di valutazione e sui percorsi diagnostici, terapeutici e assistenziali basati sulle migliori evidenze scientifiche disponibili;

c) la definizione di equipe territoriali dedicate nell’ambito dei servizi di neuropsichiatria dell’età evolutiva e dei servizi per l’età adulta, anche in collaborazione con le altre attività dei servizi stessi, che partecipino alla definizione del piano di assistenza, ne valutino l’andamento e svolgano attività di consulenza;

d) la promozione dell’informazione e l’introduzione di una figura che svolga una funzione di coordinamento degli interventi multidisciplinari;

e) la promozione del coordinamento degli interventi e dei servizi di cui al presente comma per assicurare la continuità dei percorsi diagnostici, terapeutici e assistenziali nel corso della vita della persona;

f) l’incentivazione di progetti dedicati alla formazione e al sostegno delle famiglie che hanno in carico persone con disturbi dello spettro autistico;

g) la disponibilità sul territorio di strutture semiresidenziali e residenziali accreditate, pubbliche e private, con competenze specifiche sui disturbi dello spettro autistico in grado di effettuare la presa in carico di soggetti minori, adolescenti e adulti;

h) la promozione di progetti finalizzati all’inserimento lavorativo di soggetti adulti con disturbi dello spettro autistico,che ne valorizzino le capacità.

Art. 4 (Clausola di invarianza finanziaria)

Dall’attuazione della presente legge non devono derivare nuovi o maggiori oneri per la finanza pubblica. Le amministrazioni interessate alla relativa attuazione vi provvedono con le sole risorse umane, finanziarie e strumentali disponibili a legislazione vigente.


 

 

 

 

 

 

 

 

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