Archivi tag: sanità

medici soldi

Report GSK , elenco online che rendiconta le “spese mediche”

Ricordate l’articolo inerente alla ” Svolta epocale dal punto di vista della trasparenza sul lavoro dei medici e sulla prescrizione dei farmaci.”?

Dal 30 giugno saranno online gli elenchi dei compensi che le aziende farmaceutiche avranno rilasciato ai medici e alle società scientifiche per ricerche, congressi, seminari e consulenze”

medici soldi

Seguiamo attentamente ogni pubblicazione,per questo motivo,invitiamo tutti i gentili lettori a salvare sul proprio pc il seguente documento.

Vacciniinforma pubblica di seguito un interessante elenco pubblicato dalla stessa GSK case farmaceutiche relativi ai finanziamenti degli stessi dottori  e delle società mediche.

L’elenco si suddivide nelle seguenti voci:

  • Nome completo HCO
  • Località in cui si trova la sede legale
  • Nazione in cui è svolta l’attività profession ale prevalente
  • Indirizzo in cui è svolta l’attività professionale prevalente
  • Codice Fiscale Donazioni e Liberalità a HCO
  • Voci di spesa relative ai costi dell’evento
  • Corrispettivo per servizi e consulenze
  • Totale Oneri da contratti con HCO o Terze Parti nominate da HCO per gestire un evento
  • Spese di registrazione Viaggio & Alloggio Corrispettivi Spese contrattualment e concordate, accessorie al corrispettivo per servizi o consulenza, incluso Viaggio e Alloggio.

Riportiamo anche  i link delle trasparenze italiane delle prime 16 aziende mondiali  estratte da Pharma: chi venderà di più nel 2016? Ad esse abbiamo aggiunto due importanti aziende italiane. In ogni caso sui siti di tutte le aziende farmaceutiche aderenti a EFPIA e Farmindustria si possono trovare le liste di trasparenza

Pfizer: Pubblicazione dei trasferimenti di valore 2015 Pfizer S.r.l. – ID 5814 Pubblicazione dei trasferimenti di valore 2015 Pfizer Italia S.r.l. – ID 4515

Novartis: Dati relativi ai trasferimenti di valore – Sandoz: Dati relativi ai trasferimenti di valore

Roche: Dati relativi ai trasferimenti di valore. Report Roche 2015

Merck: MSD Italia report Trasparenza

Sanofi Report trasferimenti di valore Italia 2015 (PDF, 1552Kb)

Gilead Sciences: Gilead Sciences Italy EFPIA Report 2015

Johnson & Johnson. Janssen: Trasferimenti di valore

GlaxoSmithKline: EFPIA report for Italy

AstraZeneca: EFPIA Disclosure Code

AbbVie: Report Trasparency Italy

Amgen: Codice Trasparenza EFPIA: Report trasferimenti di valore – anno 2015

Allergan: DisclosureCodeAllerganItalia2015.pdf

Teva: Trasparenza responsabile

Eli Lilly: 2015 Report EFPIA  Affiliate Lilly

BristolMyers Squibb: Report sulla Trasparenza

Bayer: Trasferimenti di Valore ai Professionisti del Settore Sanitario

Menarini: Report trasparenza EFPIA

Recordati: Trasferimenti di valore Recordati   Trasferimenti di valore Innova Pharma

Da Redazione 16/08/2016

http://www.fedaiisf.it/trasparenza-pubblicati-i-contributi-delle-aziende-farmaceutiche-a-medici-societa-scientifiche-e-associazioni-di-pazienti/

________________________________________

Notizie correlate: EFPIA Code

Farmindustria, su codice trasparenza adesioni dei medici fino al 90%

Sanità, cosa svelerà sui medici il codice trasparenza di Farmindustria

Operazione trasparenza per la farmaceutica italiana: da giugno online i pagamenti delle aziende ai medici

The EFPIA Code

RICORDIAMO IL “DISCLOSURE CODE”.

Gli elenchi saranno pubblicati sui siti web delle aziende farmaceutiche in Italia e in altri 32 Paesi europei, con Turchia e Russia incluse. Il codice di trasparenza ‘Disclosure Code’ è stato voluto e presentato da Farmindustria.

La stessa Farmindustria ha già reso noto che 7 medici su 10 hanno dato il consenso alla pubblicazioni dei dati relativi al 2015, ma l’obiettivo è che le adesioni arrivino al 100%. Si tratta di una rivoluzione davvero importante per i cittadini che nel momento in cui si rivolgono al medico diventano utenti-pazienti che possono avere bisogno di assumere farmaci e che sperano che il medico li prescriva con onestà e non per ricevere favori dalle case farmaceutiche.

ARTICOLO CORRELATO

https://vacciniinforma.it/?p=4453

 

Per approfondimenti

GlaxoSmithKline fined $3bn after bribing doctors to increase drugs sales

https://www.theguardian.com/business/2012/jul/03/glaxosmithkline-fined-bribing-doctors-pharmaceuticals

 

Stipendi d’oro dei manager pubblici, è bufera sul direttore AIFA Luca Pani: 550mila euro in più
I Revisori dei Conti hanno puntato gli occhi sui suoi emolumenti. Pani avrebbe superato il tetto di 240mila euro fissato per i manager pubblici
Il direttore dell'AIFA Luca Pani
Il direttore dell’AIFA Luca Pani
http://notizie.tiscali.it/cronaca/articoli/pani-super-stipendio-polemiche/
Viaggi, consulenze, convegni tutti i soldi di Big Pharma ai medici

Denaro fresco pompato nell’apparato circolatorio della sanità italiana. Per la prima volta le aziende produttrici obbligate a mettere online i contributi versati a camici bianchi, società scientifiche e associazioni di malati. Un giro milionario

http://www.repubblica.it/salute/2016/08/13/news/big_pharma_la_verita_sui_soldi_dati_ai_medici-145932670/

Soldi di Big Pharma ai medici, la confessione di un primario: “Tanti modi per non farli risultare”

Un camice bianco racconta come funziona il rapporto con l’industria farmaceutica

http://www.repubblica.it/salute/2016/08/13/news/i_soldi_di_big_pharma_ai_medici_ma_ci_sono_tanti_modi_per_non_farli_risultare_-145933656/

Share
lorenzin

Chi sfrutta il lavoro degli specializzandi?

Chi ha interesse a sfruttare il lavoro degli specializzandi?

 

(Lettera condivisa da http://www.quotidianosanita.it/lettere-al-direttore/articolo.php?articolo_id=41232 )

02 LUGGentile direttore,
scrivo in risposta alla collega Genna, ed ai numerosi colleghi che mi hanno contattata per spiegarmi il loro diverso punto di vista o associarsi al mio pensiero, innanzitutto ringraziandoli dell’attenzione che hanno avuto nel cercarmi. È stato davvero rassicurante vedere che numerose sono le persone che hanno a cuore il proprio lavoro e la meritocrazia. Indirizzo inoltre la mia lettera al Ministro Lorenzin e al Governatore De Luca, che più volte ho contattato personalmente o attraverso sindacati ed organizzazioni professionali.

La mia lettera ha volutamente assunto toni severi per denunciare un sistema e una classe dirigenziale che nella Sanità pubblica investe e spreca soldi in gare ed appalti fittizie e favoritismi, piuttosto che incrementare l’organico, ormai dimezzato, ed a finanziare la formazione di noi giovani lavoratori.

Coloro che hanno letto la mia lettera avranno notato che inizia proprio con il chiarire la grande possibilità che ho nel  frequentare una Azienda Ospedaliera qualificata, il che implica che ci siano in tale Azienda, colleghi e specialisti delle case farmaceutiche che mi hanno insegnato ciò che sapevano e formato al punto di lavorare da sola, ed in completa autonomia, nel settore dell’autoimmunità.
Il punto è che la formazione dovrebbe essere costante e non sostitutiva dello stipendio per i servizi che io, e tanti altri colleghi giovani forniamo. Dopo un anno di tirocinio post-laurea, tre anni di Dottorato in Biochimica svolto presso la SUN ed il CNIO, centro di ricerca oncologico di Madrid dove ho speso l’ultimo anno di Dottorato, e quattro anni di Specializzazione in Biochimica clinica, so che ancora tanto devo imparare, ma sono anche un po’ stanca di sentire ancora parlare di formazione come attenuante; la formazione accompagnerà tutta la mia carriera fino alla fine, ma ciò non esclude il diritto ad essere pagati, in qualche forma, per il servizio che noi offriamo.

La formazione ahimè ha un prezzo in tempo e denaro, che noi precari o Specializzandi Biologi non possiamo auto finanziarci, perché impegnati in lavori alternativi che ci consentano di vivere a causa degli stipendi saltuari.

Capisco  che la collega Genna, come molti altri validi dipendenti, possano essersi risentiti, ma ritengo che ancor più dovrebbero risentirsi verso  i colleghi che non fanno al meglio il loro lavoro, verso un sistema che tarpa le ali a chi ha voglia di fare, perché dietro a tutto questo, vorrei ricordare, ci sono le vite dei pazienti, che, quando non si lavora bene, ne pagano le conseguenze in salute. Quindi il nostro impegno e la nostra formazione direi che sono un dovere ed una missione.

Qui non parliamo più di tirocini formativi, volontariato, ma di escamotage necessari alle strutture ospedaliere ed universitarie per sopperire al poco organico, alla poca volontà di alcuni nel lavoro, e alla cattiva gestione dei soldi pubblici,  e io sono indignata, perché dal lavoro deriva dignità personale, l’autostima, la sussistenza e che vi dico a fare progetti di vita.

Ho colleghi, con cui sono in contatto, che collaborano con l’Ordine dei Biologi e con i Sindacati, che militano da anni nel vano tentativo di tutelare la nostra classe professionale che ad oggi viene poco rispettata. Basti pensare che con la nuova riforma le Scuole di Specializzazione Mediche sono state ridotte a quattro anni, e le nostre Scuole dell’Area Sanitaria, che hanno un percorso comune a quello dei medici, sono rimaste di cinque anni. Basti pensare ancora al percorso della Specilizzazione, per un medico che decide di intraprendere la Scuola di Biochimica clinica o di Patologia, che è retribuito, a differenza dello stesso percorso con la stessa Specializzazione per noi biologi che è gratuito. Se gli stipendi altrui ci sembrano profumati è per il confronto che facciamo con i nostri stipendi, non-stipendi.

Piuttosto che combattersi, i professionisti onesti e dotati di una coscienza sociale, siano essi Dirigenti, Tecnici, precari e non, dovrebbero unirsi a noi giovani, che, rassicuro la Dottoressa Genna, siamo ben lontani dall’avvilirsi, nel tentativo di concretizzare la nostra disapprovazione in riforme che tutelino la professione del Biologo come le altre, e che garantiscano turni di lavoro umani, possibilità di crescita e carriere meritocratiche, come avviene in molti altri paesi d’Europa, dove a trent’anni si può anche diventare Ricercatore Universitario.

Nel frattempo continuerò ad impegnarmi nel mio lavoro domandandomi costantemente come posso io migliorare nel mio piccolo questo sistema.

Alessia Borgia
Specializzanda in Biochimica Clinica

Share

La Toscana finanzierà con 23 mln di euro la ricerca Novartis sui vaccini

Toscana. Rossi: “Finanzieremo con 23 mln ricerca Novartis su vaccini”

Articolo di “QuotidianoSanità”

Cercheremo di essere  imparziali,ma la collaborazione con la stessa fondazione Gates (secondo finanziatore dello stesso OMS) lascia davvero riflettere sulla criminosa pratica che stanno attuando i giocolieri delle vite altrui.

Ricordiamo il pensiero della stessa

MARGARET CHAN (allora Direttore dell’OMS) dichiarò:

“Oggi,molte delle minacce che contribuiscono alla diffusione delle malattie croniche,provengono dalle compagnie MULTINAZIONALI che sono grandi,ricche e potenti,guidate da interessi commerciali e assai poco interessate alla salute della popolazione”.

Collaborare con la fondazione di coloro che (non essendo medici) finanziano  la morte e non la vita (le denunce lo attestano).

Se la Monsanto,  fosse una persona, personificherebbe lo stesso  Bill Gates. Sì, il fondatore di Microsoft ,è lo stesso il quale assieme alla moglie possiede un’associazione a “scopo umanitario” .

BILL GATES con la sua fondazione e una donazione di ben 220 milioni di dollari (2012-2013), è il secondo maggiore finanziatore dell’OMS (al primo posto abbiamo la WHITE HOUSE,il governo degli Stati Uniti).

UN UOMO DALLE MILLE RISORSE E DAI MOLTI CRIMINI

Le aree di intervento della fondazione sono molteplici: dai vaccini alla salute materno-infantile,dal micro-credito allo sviluppo agricolo. Molteplici a loro volta,anche i sostenitori della fondazione:MacDonalds,Coca Cola,Nestle,Sanofi-Aventis,etc.

Bill Gates, fondatore della Microsoft con la sua Fondazione è il secondo maggiore finanziatore dell’OMS.

Questa è davvero un’associazione a delinquere,senza sé e senza ma.

Ma veniamo alla notizia che riporta quanto segue:

“Il governatore toscano non nasconde la sua soddisfazione per aver ottenuto dalla Commissione europea il via libera a una operazione a cui la Regione Toscana sta lavorando da anni, per la realizzazione del progetto che Novartis ha messo a punto anche con il sostegno della Fondazione Gates”. 

09 MAG – “Porto da Bruxelles, dove proprio oggi mi sono recato, un risultato importantissimo per l’economia e il futuro della Toscana: 23 milioni di euro di nostri fondi che permetteranno a Novartis di realizzare a Siena uno stabilimento pilota per sviluppare vaccini innovativi destinati ai paesi in via di sviluppo”.
“Questi 23 milioni, che sono fondi della Regione Toscana, possono ora far decollare un grande progetto di sviluppo – prosegue il presidente – che mette insieme attività di ricerca avanzata, nuove opportunità di lavoro di alto livello e una risposta di qualità, tempestiva e a costi ragionevoli alle esigenze dei paesi in via di sviluppo. La Toscana ci ha creduto e ha lavorato per garantire con questo progetto un futuro a una delle presenza industrali più significative della regione”.
“Investiamo dove c’è eccellenza – conclude il presidente – come anche la Fondazione Gates ha riconosciuto, investiamo per un progetto che ha grandi risvolti sociali oltre che economici”. Da ricordare inoltre che la Regione Toscana, sempre in questa ottica, ha già finanziato negli anni scorsi un progetto per la ricerca e la produzione di un vaccino contro il tifo, sempre destinato ai paesi in via di sviluppo.

 

Troviamo alquanto abominevole la collaborazione con la fondazione Gates.

A tal proposito,sarebbe utile che qualcuno ricordasse le denunce avvenute nei confronti dello stesso  da parte di medici e del  governo indiano per aver rovinato  molteplici ragazze dopo una criminale vaccinazione .

Fino a quando continueremo a collaborare con i criminali?

GLI INTERESSI SI CAMUFFANO DA MISSIONI UMANITARIE.

L’operato di Bill Gates il quale ricordiamo essere il secondo maggiore finanziatore dell’OMS, è aberrante.

Secondo diverse notizie,il caso si concentrerebbe in particolare sull’illecita sperimentazione umana basata sui due vaccini disponibili per l’HPV, Cervarix (GlaxoSmithKline) e Gardasil (Merck & Co); 16.000 i bambini che vivono in Andhra Pradesh (India) usati come cavie; 14.000 invece i bambini di Vadodara, Gujarat, usati per la vaccinazione contro l’HPV.

I Medici indiani lo hanno citato per aver portato morte e non vita attraverso il suo operato. Moltissimi i bambini danneggiati e diversi i decessi.

 

Share

Morire per mano dei medici? Oggi,si può

Negli Usa 250.000 morti l’anno per errori medici. È la terza causa di morte

Articolo condiviso da “Quotidiano Sanità”

Lo scrive il British Medical Journal che riporta le stime di due esperti della Johns Hopkins. Tre le ricette proposte per affrontare il problema: rendere gli errori più ‘visibili’ quando si verificano, così da poterne intercettare gli effetti; avere prontamente a disposizione un piano per proteggere i pazienti; rendere gli errori meno frequenti, seguendo delle strategie che tengano in considerazione i limiti umani

medico truffa

Malattie cardiovascolari e tumori sono le principali cause di morte nei Paesi industrializzati. Uno studio pubblicato dal BMJ svela ora anche da chi è occupato il terzo gradino del podio. E per molti sarà un’amara sorpresa.

Secondo Martin Makary e Michael Daniel della Johns Hopkins University School of Medicine infatti la terza causa di morte, e il dato è riferito agli Stati Uniti, sarebbero gli errori fatti dai medici, causa difficilmente desumibile dai certificati di morte e ovviamente non contemplata da un DRG o dalle schede di dimissione ospedaliera, dunque difficile da tracciare.

Gli esperti della Johns Hopkins chiedono dunque di affrontare adeguatamente il problema partendo dall’osservazione che negli USA i certificati di morte vengono compilati assegnando un codice ICD (International Classification of Disease); quindi tutte le cause di morte non associate ad un codice ICD, come il fattore umano o del sistema, sfuggono completamente. E non è un problema solo stelle e strisce, visto che secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità sono 117 i Paesi ad aver adottato la codifica ICD, compresa l’Italia.

Ma forse qualcuno dovrebbe cominciare a porsi il problema di come codificare e quindi misurare l’errore umano, che solo negli USA avrebbe un impatto quantificabile intorno ai 210-400.000 decessi ospedalieri l’anno, secondo le ultime stime. Un dato confermato dagli autori dello studio pubblicato sul BMJ che, analizzando gli studi dal 1999 in poi ed estrapolando il dato al numero di ricoveri ospedalieri stelle e strisce del 2013, hanno calcolato un numero medio di decessi per errore medico di 251.454 l’anno.

Un numero che, inserito nella lista delle principali cause di morte negli USA stilata dai CDC ogni anno, fa balzare di colpo la new entry, finora condannata all’invisibilità, al terzo posto di questa classifica.

Per quanto scomodo da digerire, gli autori riconoscono che l’errore umano è inevitabile; tuttavia, pur ammettendo che non è possibile eliminarlo del tutto, invitano almeno a cominciare a ‘misurarlo’. Non in un’ottica inquisitoria, ma per progettare delle soluzioni migliori o più adatte a mitigarne la frequenza e soprattutto le sue conseguenze.

Secondo gli esperti americani le strategie volte a ridurre la mortalità da errori medici dovrebbero contemplare tre passaggi: rendere gli errori più ‘visibili’ quando si verificano, così da poterne intercettare gli effetti; avere prontamente a disposizione un piano per proteggere i pazienti; rendere gli errori meno frequenti, seguendo delle strategie che tengano in considerazione i limiti umani.

Un esempio pratico. Anziché ‘accontentarsi’ della causa di morte , gli esperti suggeriscono che nei certificati di morte venga indicato, in un campo a parte, l’eventuale presenza di una complicanza prevenibile, scaturita dal percorso di cura del paziente. Oppure potrebbero essere gli ospedali ad effettuare delle indagini indipendenti per valutare il potenziale contributo dell’errore umano nei decessi avvenuti tra i ricoverati.

“Misurare le conseguenze delle cure mediche sugli esiti dei pazienti – affermano gli autori – è un importante prerequisito per creare una vera cultura dell’imparare dagli errori per quindi favorire il progresso della scienza della sicurezza. Una solida metodologia scientifica, che parta dalla valutazione del problema è un punto critico nell’affrontare qualunque rischio per la salute dei pazienti. E’ necessario dunque promuovere un appropriato riconoscimento del ruolo degli errori medici nella mortalità dei pazienti per aumentarne la consapevolezza e indirizzare adeguatamente collaborazioni e investimenti di capitali in ricerca e prevenzione”.

Share

Sanità: continua la corruzione attraverso nuovi appalti e diversi milioni

Sanità, sotto controllo i nuovi appalti
da 300 milioni . Stop alla corruzione

 Articolo condiviso da il “Corriere Adriatico”
Sanità, sotto controllo i nuovi appalti da 300 milioni Stop a "favori" e mazzette
Trecento milioni di appalti da assegnare tra il 2016 e 2017, più il bando per il Centro unico prenotazioni della sanità marchigiana ancora tutto da elaborare e quantificare, ma finirà con una cifra a molti zeri.
E’ una partita che scotta quella del sistema appalti regionale, perchè tra le mani passano milioni come fossero bruscolini e chi gestisce questo mare di soldi pubblici ha responsabilità enormi e delicatissime.  Un sistema che avrebbe dovuto cambiare volto e impostazione già nel 2012 con l’istituzione della Suam, la Stazione unica appaltante nata per gestire tutti i bandi di gara, seguire l’iter dall’inizio all’aggiudicazione, assicurare la massima trasparenza delle procedure eliminando il rischio infiltrazioni criminali e corruzione, garantendo allo stesso tempo un risparmio importante da riconvertire in servizi. Invece niente.
Gli ostacoli e i rischi La struttura è stata relegata per tre anni in un angolino a gestire gare a corrente alternata con ostacoli amministrativi che ne hanno impedito il corretto funzionamento: tutto il resto invece ha seguito il percorso di sempre mentre a livello nazionale si costruivano regole anticorruzione rigidissime per un settore dove infiltrazioni criminali e rischio di favoritismi possono trovare terreno fertile.
L’inchiesta della Procura di Ancona sui presunti appalti Asur ha aperto una breccia e anche se le responsabilità degli indagati sono ancora tutte da accertare, la Regione ha spinto l’acceleratore sulla Suam: entro la fine dell’anno il personale della Stazione unica appaltante passerà da dodici a diciotto unità. I nuovi appalti Dal 2012 ad oggi sono state tre le gare che hanno seguito l’iter con la Suam per un totale di 30 milioni di euro. Un decimo di quanto la Regione ha messo in bilancio per quattro appalti gestiti dalla Stazione unica per il 2016. Il consigliere Pd Gianluca Busilacchi, che ha seguito la storia della struttura fin dall’approvazione della legge come primo firmatario, ricorda che in ballo c’è l’assegnazione del servizio farmaci, 183 milioni all’anno per tre anni; il bando di gara per i vaccini, un appalto triennale da 20 milioni di euro; l’appalto per le medicazioni generali, servizio quadriennale da 28 milioni di euro e distribuzione di cancelleria, carta e toner per un importo da 9,3 milioni. In ballo c’è anche il maxi appalto per il Centro unico prenotazioni della sanità che però è in fase di elaborazione e quantificazione.
I risparmi Con l’ultimo appalto della Suam la Regione ha risparmiato circa un milione e 300 mila euro. L’importo del bando di gara per la fornitura quadriennale di antisettici e disinfettanti destinati agli enti del servizio sanitario era di oltre 2 milioni e 700 mila euro ed è stato aggiudicati a un milione e 600 mila euro, con un risparmio di circa il 41% rispetto alla spesa precedente.
Questi fondi saranno investiti per migliorare i servizi della sanità. «Considerando che solo nel 2016 andranno a gara le forniture di beni e servizi sanitari per una spesa annuale di circa 230 milioni di euro – sottolinea Busilacchi – è evidente il potenziale risparmio che si potrà ottenere con le procedure di aggiudicazione effettuate tramite Suam». Il sigillo di Cantone La Stazione unica appaltante rientra fra i 34 soggetti aggregatori in Italia riconosciuti dall’Autorità anticorruzione che consente alla Regione di attingere al fondo nazionale che nel 2015 era 10 milioni di euro e dal 2016 di circa 20 milioni di euro annui. Le Marche nel 2012 sono state la seconda regione dopo la Calabria a istituire la Stazione unica appaltante, sulla scorta di un decreto della presidenza del Consiglio per il piano straordinario contro le mafie e che invitava appunto gli enti regionali a creare stazioni appaltanti per la trasparenza negli appalti pubblici.
Share

Linee guida e trasparenza? Conflitti d’interesse le influenzano

Gimbe: “Conflitti d’interesse influenzano le linee guida. Operazione trasparenza”

( FONTE ORIGINALE dell’articolo)

Linee guida, parola d’ordine “trasparenza.

gimbe

Oltre 25 anni di ricerca sulle metodologie di produzione delle linee guida hanno dimostrato che la loro qualità non è garantita dall’autorevolezza dei produttori, né tantomeno dalla loro legittimazione normativa, ma è strettamente legata al rigore metodologico del processo di elaborazione e a un’adeguata governance dei conflitti di interesse. Non si può ignorare che questi ultimi influenzano le raccomandazioni cliniche”.

Lo sottolinea la Fondazione Gimbe, che ha pubblicato la versione italiana dei principi del Guidelines International Network per la disclosure e la gestione dei conflitti di interesse, e ha assegnato una borsa di studio per valutare qualità e trasparenza delle linee guida italiane.

“Consistenti evidenze scientifiche – afferma Nino Cartabellotta, presidente della Fondazione- dimostrano che il processo di produzione delle linee guida per la pratica clinica è ampiamente influenzato da varie tipologie di conflitti di interesse: per garantire integrità e credibilità delle linee guida è indispensabile un approccio sistematico alla loro disclosure e gestione”, evidenzia in riferimento al Ddl sulla responsabilità professionale, che attribuisce alle linee guida un ruolo fondamentale.

Ai conflitti economici diretti, legati alle relazioni finanziarie con produttori di farmaci e altre tecnologie sanitarie rilevanti per il tema oggetto delle linee guida – ricordano gli esperti – si affiancano anche i conflitti indiretti, come avanzamenti di carriera, incremento dell’attività professionale e prestigio sociale, ideologie e attaccamento alle proprie convinzioni.

“In un momento storico in cui le linee guida, oltre che rappresentare standard per guidare le pratiche professionali, si apprestano a orientare anche il contenzioso medico-legale – conclude Cartabellotta – è indispensabile che tutti i produttori di linee guida siano società scientifiche o agenzie governative, applichino rigorose policy per la disclosure e la gestione dei conflitti di interesse economici diretti e indiretti di tutti i componenti del panel” di esperti addetti alla messa a punto delle raccomandazioni.

Il Gin, network che rappresentata 99 organizzazioni che producono linee guida in 49 Paesi, ha di recente elaborato i principi (www.evidence.it/GIN-COI) per “una gestione trasparente e giudiziosa” dei conflitti di interesse nella produzione delle linee guida. Gimbe – membro fondatore del Gin – pubblica la versione ufficiale in lingua italiana, con l’obiettivo di “avviare un dibattito costruttivo tra politica, istituzioni, società scientifiche, professionisti e cittadini”.

Ecco i principi per portare alla luce e gestire i conflitti di interesse nelle linee guida per la pratica clinica:

1. Le organizzazioni che producono linee guida dovrebbero mettere in campo ogni strategia per evitare di includere membri con conflitti d’interesse economici diretti o indiretti rilevanti.

2. La definizione e la gestione dei conflitti d’interesse dovrebbe essere determinata prima della costituzione del gruppo di sviluppo della linea guida e si applica a tutti i membri, a prescindere dalla disciplina o dalla categoria di stakeholder che rappresentano.

3. Il gruppo di sviluppo dovrebbe utilizzare una modulistica standardizzata per la disclosure dei conflitti d’interesse.

4. Tutti i membri dovrebbero dichiarare pubblicamente i propri conflitti d’interesse economici diretti ed indiretti, che dovrebbero essere facilmente accessibili agli utilizzatori della linea guida.

5. Tutti i membri dovrebbero dichiarare e aggiornare i propri conflitti d’interesse, in caso di variazioni, a ogni riunione e a intervalli regolari

6. I coordinatori dei gruppi non dovrebbero avere conflitti d’interesse economici diretti o indiretti rilevanti. Nel caso in cui l’uno o l’altro siano inevitabili, occorre nominare un co-coordinatore senza conflitti, con il compito di guidare il gruppo di sviluppo della linea guida.

7. Esperti con conoscenze o esperienze specifiche con conflitti d’interesse rilevanti possono partecipare alla discussione su singoli argomenti, ma occorre garantire un adeguato equilibrio delle opinioni.

8. Nessun membro del gruppo, con potere decisionale sulla direzione o sulla forza delle raccomandazioni cliniche dovrebbe avere conflitti d’interesse finanziari diretti.

9. Un comitato di sorveglianza dovrebbe essere responsabile dello sviluppo e implementazione delle policy sui conflitti d’interesse.

Share

Meningite, vaccinati 150.000 giovani dai medici di base

Meningite, vaccinati 150.000 giovani dai medici di base

Per questo sforzo, la Regione pagherà ai medici di famiglia un compenso di 6 euro a paziente, lo stesso che riconosce per la vaccinazione influenzale, come stabiliscono gli accordi nazionali

Accordo con la Regione per velocizzare la “copertura” dei soggetti a rischio Per i pazienti la prestazione sarà gratuita fino a 45 anni, oltre questa età si paga


VACCINAZIONI

 

ARTICOLO E FONTE

http://iltirreno.gelocal.it/regione/2015/05/07/news/meningite-i-medici-di-base-vaccinano-150-000-giovani-1.11377259


 

FIRENZE. La Regione ha fatto un ragionamento. Deve “proteggere” al più presto la popolazione più a rischio di contagio da meningite. Soprattutto 150mila ragazzi fra i 15 e i 21 anni da compiere. La soluzione è a portata di mano: l’accordo con 3300 medici di famiglia che già li hanno in carico. E così il patto viene stretto. Ogni professionista, in media, avrà una cinquantina di pazienti da vaccinare e, al massimo in un paio di mesi, avrà esaurito il compito. E evitando che vadano in tilt i distretti sanitari.

Per questo sforzo, la Regione pagherà ai medici di famiglia un compenso di 6 euro a paziente, lo stesso che riconosce per la vaccinazione influenzale, come stabiliscono gli accordi nazionali. Ma per contrastare l’emergenza meningite, i medici di base sarebbero stati pronti anche a svolgere la prestazione gratuitamente.

Di sicuro, la vaccinazione non costerà nulla ai pazienti, a patto che rientrino nella fascia a rischio: quella fra gli 11 e i 45 anni. A elaborare il piano, il direttore del dipartimento della Sanità della Regione, che, con l’assessore alla Salute, Luigi Marroni, si era fatto promotore di un accordo analogo con i pediatri.

  • «L’esigenza dalla quale siamo partiti – spiega Giovannini – è quella di contrastare la crisi della vaccinazione che il mondo occidentale sta attraversando. Il modo migliore, a nostro avviso, è di affidarne la promozione a figure che ispirino autorevolezza e fiducia nelle famiglie: i medici di base, appunto. O i pediatri, per i bambini e i ragazzini fino a 14 anni».

Infatti un accordo con la REGIONE TOSCANA è stato siglato prima DELL’EMERGENZA MENINGOCOCCO (fonte alla fine dell’articolo)

Quando si è presentata l’esigenza di coprire al più presto la fascia della popolazione più esposta al rischio di contagio, è stato naturale pensare di estendere l’accordo anche ai medici di base. Soprattutto nelle Asl più colpite dalla meningite: Empoli (dove l’esperimento è già avviato), Arezzo, Firenze – dove inizia oggi – Pistoia, Prato, Pisa. «Per rendere più efficace questa operazione – precisa Giovannini – l’idea è di lasciare alle Asl e ai distretti sanitari la vaccinazione delle persone da 21 a 45 anni (gratuita). Vorremmo, invece, che pediatri e medici di famiglia si concentrassero sulla vaccinazione e ri-vaccinazione dei ragazzi da 11 a 20 anni (fino al compimento del 21° anno)».

Da 11 a 14 anni i ragazzi vengono ancora seguiti dai pediatri, da 15 in avanti, invece, sono di competenza dei medici di base «con i quali potranno iniziare a instaurare un rapporto di fiducia proprio da questa vaccinazione. Questa sarà l’occasione per capire che per tutta la vita avranno un medico della sanità pubblica a loro disposizione». E sarà anche l’occasione – conclude Giovannini – «per capire che è possibile organizzare un piano di vaccinazione di massa sostenibile, che non sfocia in una catastrofe organizzativa».

  • Questo anche per la disponibilità dei medici di base: Fimmg, Intesa sindacale, Smi, Snami sono le sigle sindacali pronte a sottoscrivere l’accordo che la giunta regionale ha appena adottato con una delibera di giunta. «Non credo – conferma Vittorio Boscherini, responsabile regionale di Fimmg, la Federazione dei medici di medicina generale – che ci saranno professionisti non disponibili a effettuare la vaccinazione.

In questa prima fase, però, l’attenzione sarà concentrata soprattutto sui giovani fino a 21 anni, considerati il serbatoio del contagio. Proteggendo loro, riusciremo a eradicare l’infezione che è il nostro primo obiettivo. Ovviamente, su richiesta vaccineremo anche pazienti da 21 a 45 anni, per i quali il vaccino è gratuito.

Oltre quell’età, invece, il vaccino deve essere acquistato in farmacia».


ALLEGATI

Sanità: nasce Nusa, progetto Fimmg e Federsanità Anci su cure primarie

Semplificare le attività, velocizzare i processi e allineare i comportamenti. Sono gli obiettivi della Fondazione Nusa (Nuvola per la sanità) costituita oggi da Fimmg (Federazione italiana medici di medicina generale) e Federsanità Anci (Associazione nazionale Comuni italiani) per concretizzare la volontà comune di collaborare nell’ambito della creazione di infrastrutture info-telematiche per la gestione delle cronicità nelle cure primarie e nella sanità pubblica.

“La Fondazione – spiega Giacomo Milillo, segretario generale della Fimmg – ha come scopo quello di contribuire a migliorare la qualità e l’efficacia dell’intervento sociosanitario, con particolare riferimento a tutte le patologie e condizioni di cronicità e fragilità, a fronte di una contestuale razionalizzazione dei relativi costi, perseguendo esclusivamente finalità di solidarietà sociale. Nusa intende operare nei seguenti settori: assistenza sociale e socio sanitaria, assistenza sanitaria, istruzione, formazione, ricerca scientifica di particolare interesse sociale”.

“In particolare – si legge in una nota – si vuole realizzare la più grande rete sanitaria nazionale, mediante la condivisione dei dati inerenti alla realtà della sanità ospedaliera e di distretto con quella della medicina di base, al fine di attuare un sistema avanzato di integrazione socio-sanitaria a livello istituzionale, gestionale e professionale, in grado di migliorare l’efficienza del sistema assicurando una migliore risposta al bisogno assistenziale e una maggiore sostenibilità dei relativi costi, con vantaggio sia per gli utenti del servizio che per i soggetti coinvolti a vario titolo nella sua erogazione”.

“La decisione della Fimmg di condividere i dati relativi alle cronicità con le aziende sanitarie – sottolinea il presidente di Federsanità Anci, Angelo Lino Del Favero – rappresenta un vero e proprio salto di qualità, ovviamente nel rispetto della tutela del dato e delle norme sulla privacy”.

“Sono certo – aggiunge – che questa iniziativa potrà dare un contributo rilevante al governo delle patologie croniche e, in particolare, per la non autosufficienza con il fine specifico di incrementare efficacia ed efficienza delle aziende, aumentando il tasso di innovazione digitale nei processi di organizzazione interna e di erogazione dei servizi ai cittadini. La sinergia con Fimmg – conclude Del Favero – è la strada giusta per il miglioramento dei processi di integrazione, condivisione e sviluppo delle conoscenze che sono sinonimi di qualità dei servizi erogati e riduzione di sprechi e inefficienze”.

 

Fonte

http://www.oggitreviso.it/sanit%C3%A0-nasce-nusa-progetto-fimmg-federsanit%C3%A0-anci-su-cure-primarie-86971


 

Anche noi concordiamo con il Responsabile regionale di Fimmg,Vittorio Boscherini,il quale dichiara:

 “Non credo che ci saranno professionisti non disponibili a effettuare la vaccinazione”

E’ lecito in questo caso parlare di “CONFLITTI D’INTERESSE”?

PREMI DI OBIETTIVO AI PEDIATRI TOSCANI

CLICCA DI SEGUITO PER SCARICARE LA DOCUMENTAZIONE

E’ stato siglato il 9 aprile, ed è già in vigore, l’accordo tra le regione Toscana ed i pediatri di famiglia per migliorare la pratica vaccinale. L’assessore al diritto alla salute Marroni ha affermato “ Obiettivo di questo accordo è migliorare e ampliare i servizi assistenziali rivolti alla popolazione pediatrica, favorendo l’adesione da parte delle famiglie ai programmi vaccinali promossi dalla Regione, con l’implementazione del compito dell’esecuzione dell’atto vaccinale da parte del pediatra di famiglia nello studio dove di norma esercita la sua attività”.

La promozione delle vaccinazioni si articolerà in un lungo percorso che prevede interventi già prima della nascita, nei corsi di preparazione al parto, al momento del primo Bilancio di salute, e che prosegue con l’esecuzione dell’atto vaccinale avendo cura di seguire le indicazioni e la tempistica prevista dal calendario vaccinale regionale. Sono numerose le incombenze che i 430 pediatri dovranno espletare. Ma ne varrà la pena. L’accordo riconosce un compenso di 15 euro per ogni atto vaccinale e stabilisce “premi di obiettivo”interessanti:

– 1000 euro per copertura vaccinale tra i propri assistiti > del 95% per terza dose di esavalente

– 1000 euro per copertura vaccinale tra i propri assistiti > del 95% per morbillo

– 1000 euro per copertura vaccinale tra i propri assistiti femmine > dell’ 80% per papillomavirus.

I relativi premi di obiettivo sono dimezzati per il raggiungimento di coperture tra 92 e 95% per terza dose di esavalente e morbillo, e di coperture tra 71 e 80% di papillomavirus.

 

E’ disponibile il PDF da scaricare di seguito

ALLEGATI

 

Share