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Vaccini e danni permanenti: condannato il Ministero della Salute

Vaccini: danni permanenti da esavalente, avvocato pugliese fa condannare il ministero della Salute

Francesco Terruli ha rappresentato un ragazzo di Tivoli che venne vaccinato mentre era in terapia cortisonica e ora soffre di encefalopatia, epilessia e sindrome autistica

Quando aveva quattro mesi, il bimbo era in terapia a base di cortisone. Aveva preso la bronchite. Proprio in quel periodo, però, doveva essere sottoposto al vaccino esavalente.

I genitori chiesero che si posticipasse il vaccino, il medico lo fece ugualmente.

Poi, i successivi richiami.

Il bambino, progressivamente, ebbe problemi sempre più gravi. Ora è un ragazzo di 17 anni che vive allo stato vegetativo e la sua famiglia, di Tivoli, si era rivolta all’avvocato perché riteneva ci fosse una correlazione fra quel vaccino e le condizioni del ragazzo. Condizioni irreversibili: sindrome autistica, encefalopatia immunomediata, epilessia. Danni permanenti. Secondo la consulenza tecnica d’ufficio, questo ha provocato il vaccino esavalente.

francesco terruliL’avvocato è un pugliese, Francesco Terruli (foto a sinistra) di Martina Franca che ha fatto condannare il ministero della Salute, in sede di giudizio civile. Il ministero deve, fra l’altro, corrispondere al ragazzo un mensile vita natural durante a far data da febbraio 2010, aumentato di sei volte per la specificità del danno subìto, come previsto dalle leggi in materia (210/1992 e 229/2005).

Francesco Terruli, che da decenni ormai si occupa di vicende di questo genere, chiarisce i termini della questione: non è una messa in discussione generalizzata dei vaccini.

Non deve essere, però, generalizzato neanche l’uso dei vaccini. Bisogna valutare caso per caso, prima di procedere con le vaccinazioni.

 

 

Articolo di Noinotizie.

Fonte

http://www.noinotizie.it/19-06-2016/vaccini-danni-permanenti-da-esavalente-avvocato-pugliese-fa-condannare-il-ministero-della-salute/

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Invalido dopo l’Esavalente. Nesso di causalità stabilito,il Ministero dovrà risarcire

Articolo condiviso da Il resto del Carlino.

“Andrea, così lo chiameremo, è un bambino di 11 anni che fatica a parlare, a vedere, a muoversi. Secondo il tribunaledi Modena in parte la sua disabilità, attestata al 100%, fu causata dalla somministrazione vaccinale esavalente (Infanrix Hexa) eseguita nel 2004, quando il piccolo aveva appena tre mesi”.

http://www.ilrestodelcarlino.it/modena/vaccino-invalidita-risarcimento-1.1657419

http://www.ilrestodelcarlino.it/modena/vaccino-bambino-invalido-1.1659765

TRIBUNALE

“Era un bambino sanissimo e sorridente. Poi è arrivato il giorno del vaccino e da quel momento al piccolo sono stati riscontrati danni gravissimi, tanto che oggi il minore, da poco 15enne, ha un’invalidità riconosciuta del 100 per cento”.

A seguito del ricorso depositato a marzo 2011 dai genitori del bimbo contro il Ministero della salute, lo stesso Tribunale, con sentenza del dicembre 2013, vista la consulenza tecnica d’ufficio, ha riconosciuto ilnesso di causa tra la somministrazione vaccinale esavalente (Infanrix Hexa, difterite, tetano, pertosse, epatite B, poliomielite), eseguita a settembre 2004 su un bambino di appena 3 mesi.

Infatti il piccolo, come dimostrato dalla perizia, da quel momento ha iniziato a comportarsi in modo diverso e ad accusare forti malori, fino alla diagnosi, da parte dei medici, di gravi patologie: cerebropatia cronica con ritardo dell’apprendimento grave, epilessia sintomatica, encefalopatia post-natale, strabismo grave e deficit visivo.

Pur essendo stato stabilito dal tribunale, nel 2013, il nesso di causa tra la somministrazione vaccinale esavalente (Infanrix Hexa) e le patologie immediatamente insorte, ilMinistero della salute, ancora oggi, non ha versato il dovuto risarcimento alla famiglia modenese.

Essendo la sentenza passata in giudicato il Tar, il 14 gennaio, accogliendo il ricordo presentato dal legale della famiglia, l’avvocato Francesco Terruli, ha ordinato al Ministero della salute di pagare tutte le somme dovute entro 30 giorni dalla notifica della sentenza. Tra l’altro la cifra dovuta per una tragedia tanto grande supera di poco i centomila euro.

Il caso, inevitabilmente, porta alla ribalta delle cronache la polemica legata ai vaccini.

Un dramma, quello della famiglia modenese, che per la prima volta o quasi vede riconosciuto dai periti il legame tra danni biologici e vaccini. Lo scorso anno, infatti, i giudici di Bologna hanno sentenziato la nullità di legame tra i vaccini e la cosiddetta sindrome di Kanner, o autismo, ribaltando un verdetto del tribunale di Rimini del 2012, quando i giudici di primo grado diedero ragione a una coppia, disponendo un risarcimento di 200mila euro dalla Ausl di Rimini.

Nei mesi scorsi pediatri e medici di base hanno espresso preoccupazione circa il calo dell’andamento della copertura vaccinale nel nostro paese, legato appunto ai timori dei genitori. La sentenza del tribunale, oggi, riapre ‘una ferita’ ancora aperta, ma soprattutto tanti quesiti.

Infatti, a seguito di ricorso depositato a marzo 2011 dai genitori del bimbo contro il Ministero della salute, lo stesso Tribunale, con sentenza del dicembre 2013, vista la consulenza tecnica d’ufficio, ha riconosciuto ilnesso di causa tra la somministrazione vaccinale esavalente (Infanrix Hexa, difterite, tetano, pertosse, epatite B, poliomielite), eseguita a settembre 2004 su un bambino di appena 3 mesi. Infatti il piccolo, come dimostrato dalla perizia, da quel momento ha iniziato a comportarsi in modo diverso e ad accusare forti malori, fino alla diagnosi, da parte dei medici, di gravi patologie: cerebropatia cronica con ritardo dell’apprendimento grave, epilessia sintomatica, encefalopatia post-natale, strabismo grave e deficit visivo.

«La domanda dei ricorrenti è in parte fondata – si legge nella sentenza – dalla consulenza tecnica emerge come l’immunizzazione vaccinale con vaccino esavalente – Infanrix Hexa – ha valore di concausa preponderante, necessaria e sufficiente al manifestarsi dell’epilessia criptogenetica. La patologia è quindi ricollegabile, con elevato gradi di probabilità, all’immunizzazione con vaccino esavalente».

Da qui la condanna al Ministero al pagamento di 106mila euro in favore del minore, con l’estromissione dal giudizio di Ausl di Modena e Regione, essendo il Ministero l’unico legittimato nelle controversie di danno da vaccino. Da quel momento, però, dal Ministero solo silenzio.

«Anche il precetto è stato disatteso – spiega il legale della famiglia – e il successivo pignoramento ha dato esito negativo. I genitori del minore, a luglio, hanno denunciato alla Procura di Roma il dirigente del Ministero della salute, responsabile delle pratiche relative alla legge 210/92, contestando ilcomportamento omissivo dello stesso Ministero». Se il Tar non provvederà al pagamento, sarà quindi nominato ‘commissario ad acta’ il direttore generale dello stesso Ministero della salute affinchè provveda a dare esecuzione alla sentenza.

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Una Cifra ritenuta ‘vergognosa’ e irrisoria sia dal legale della famiglia, l’avvocato Francesco Terruli, sia dai coniugi modenesi per i quali, comunque, nessuna somma potrà mai restituire loro il figlio sano che avevano concepito. Non essendo stato versato il risarcimento, lo scorso 14 febbraio il TAR di Bologna ha ordinato al ministero della Salute di pagare le somme dovute entro 30 giorni dalla notifica della sentenza.

Come sta il vostro bambino?

«Sta bene, per quanto può star bene, ovviamente non paragonandolo a un bimbo sano. Se non altro è un bambino sempre allegro e gioioso». Parla la mamma dell’11enne.

A quando risale il vaccino?

«Era il 2004 e Andrea aveva tre mesi. E’ stata la prima vaccinazione. Fino a quel momento non aveva mai avuto nulla. Era energico, sano, mangiava tantissimo».

Cosa accadde quel giorno?

«Dopo essere tornati a casa il bambino fu colto da un pianto irrefrenabile. Abbiamo capito dopo che si trattava del vaccino. Continuò a stare male tanto che, a distanza di tre giorni, lo trasportammo d’urgenza al Policlinico a causa di gravi crisi respiratorie, che lo mandavano in apnea prolungata. Era il nostro secondo figlio, sapevamo cosa fosse normale e cosa no».

Prima di andare in ospedale contattaste qualche medico?

«Chiamammo il pediatra di famiglia, ci parlò di difficoltà respiratoria dovuta ad un’influenza. Eppure nostro figlio restò ricoverato per oltre un mese».

Che diagnosi fecero i medici?

«All’ospedale erano in difficoltà, non sapevano come identificare queste problematiche. Ci parlarono di epilessia ma noi, subito, sospettammo danni causati dal vaccino. Il problema è che nessuno voleva confermarcelo, nonostante facessimo presente che, fino al giorno della somministrazione, le sue condizioni erano ottime».

E negli anni seguenti cosa accadde?

«Le crisi continuarono, tanto che spesso, la notte, eravamo obbligati a chiamare il 118. Alla fine ci siamo rivolti ad uno specialista. Ci ha fatto fare ricerche approfondite, svolte privatamente, che evidenziarono particolarità strane, il sangue manifestava virus latenti. In sostanza, non aveva sviluppato alcuna reazione normale al vaccino, non rispondeva come avrebbe dovuto».

Quindi avete fatto causa.

«Sì, abbiamo atteso perché la nostra priorità era seguire lui, stargli accanto. Poi, nel 2006, abbiamo intrapreso l’iter legale».

Cosa ha provato quando il tribunale vi ha dato ragione?

«Purtroppo non possiamo provare sollievo, perché il nostro bambino, comunque, non tornerà come prima. Ci abbiamo messo anni per accettare le sue condizioni. Io ho lasciato il mio lavoro per poterlo seguire tutto il giorno; mio marito pensa a tutti e quattro».

In questi mesi i pediatri sono insorti affermando che non esistono correlazioni tra vaccini e patologie. Cosa ne pensate?

«Crediamo vi sia tanta ipocrisia e persone che negano l’evidenza. Non ci fidiamo più dei medici, quel che sappiamo è che oggi il nostro bambino ha 11 anni, non corre e non cammina come gli altri, ha un ritardo psico motorio, non parla. Eppure, riesce a sorridere; e noi con lui».

Il risarcimento deciso dal tribunale è però molto basso.

«I soldi non fanno la differenza, dopo tutti quelli che abbiamo speso in questi anni per cercare di curarlo al meglio. Speriamo che quel denaro arrivi, visti i tempi della giustizia. Sempre che la giustizia esista».

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Vaccinazione Mortale. Il ministero non paga l’indennizzo

Vaccinazione mortale. Il Ministero non paga

l’indennizzo. 


INFLUENZA: MIGLIAIA CHIAMATE A NUMERO VERDE,CONTROLLI NAS

Una figlia perduta per un vaccino, una malattia terribile andata avanti per anni, lo strazio di una madre e di un padre che si scontrano contro la burocrazia, contro lo Stato e contro l’indifferenza delle carte, che anche se riportano parole di conforto rimangono sempre carte.


Questa storia non è ambientata a Martina Franca anche se di Martina è uno dei protagonisti di questa vicenda, un avvocato, Francesco Terruli, che ha fatto dei riconoscimenti dei diritti dei cittadini contro le istituzioni, la sua vocazione.

Una storia che inizia con le vaccinazioni antipolio, antitetano e antiepatite somministrati il 10 ottobre 1989, ad una bimba di Trani, e che si conclude con una denuncia-querela nei confronti del Ministro della Salute, Beatrice Lorenzin, e della dirigente dell’Ufficio VIII, ex DGPROG – Attività Amministrativa indennizzi legge 210/92 e di chiunque altro “dirigente, impiegato delegato o preposto” per omissione di atti di ufficio, ai sensi dell’art. 328 del codice penale.


Il 24 ottobre del 2007, dopo diciott’anni di agonia, M.T. una ragazza di Trani, è morta in seguito alle conseguenze di tre vaccinazioni fatte nel 1989.

I vaccini erano l’antipolio Sabin, l’anti DT Difterico-Tetano e Anti Epatite B.

Dopo la somministrazione di questi vaccini, e dopo le ulteriori, fatte il 4 dicembre dello stesso anno, il 4 giugno del 1990 e il 4 agosto del 1994, e quindi dopo i vaccini Antiepatite A fatti nel 1996 e nel 1997, i genitori raccontano che la bimba non riusciva più a reggere il capo sul collo ed era diventata ipotonica, fin quando, nel 2007, morì per “sindrome encefalitica con tetraparesi ipotonica-distonica-atassica”. I vaccini l’avevano uccisa.


Le cause della morte furono accertate dal Tribunale di Trani, con la sentenza 2147 del 18 aprile 2012, condannando il Ministero della Salute a corrispondere ai genitori un assegno “una tantum”, secondo quanto dice la legge 210, che tratta degli indennizzi a favore di danneggiati da trasfusioni o vaccinazioni.

Nonostate il Ministero della Salute si dichiarasse estraneo perchè le competenze, secondo i legali, erano della Regione e della Asl Bat, il tribunale non ha voluto sentire ragioni.


Il Ministero, nonostante la sentenza, non ha mai pagato l’indennizzo e la coppia di genitori di Trani, tramite Terruli, notificarono un atto di pignoramento presso terzi, ma non andò diversamente.

Nei casi in cui il Ministero non paghi, il creditore può rivalersi direttamente nei confronti della propria debitrice, in questo caso la Banca d’Italia. Questa però comunicò, il 21 giugno scorso, che non poteva esserci nessun pignoramento effettuando una dichiarazione negativa.


Nel frattempo, ovviamente, il Ministero fa ricorso, e lo perde. La sentenza è stata emessa il 24 aprile scorso. Come nota di colore in questa vicenda triste, che vede di nuovo il Davide di un cittadino contro il Golia della burocrazia e dello Stato, ci piace ricordare che il ricorso non solo è stato perso, ma addirittura le carte presentate riguardavano un altro caso, cioè un cittadino che dopo essersi sottoposto a trasfusione nel 1978, ha contratto l’epatite C. E vabbè, si saranno mischiate le carte…


Ritornando però al risarcimento, è necessario dire che la legge finanziaria del 2008 stanziava dei fondi in favore dei soggetti danneggiati da vaccinazioni obbligatorie: dal 2007 (anno di approvazione della legge), fino al 2011 sono stati stanziati 870 milioni di euro. Nonostante due sentenze favorevoli, nè il Ministero, nè un pignoramento presso terzi, cioè presso la Banca d’Italia, ha dato i suoi frutti.


Atteso che un risarcimento non potrà mai sostituire una figlia persa, è importante però raccontare questa storia perchè sembra aprire scenari inquietanti. Se nè il Ministero e nè la Banca d’Italia pagano nonostante condannati, e nonostante siano stati stanziati 870 milioni, è probabile supporre che non ci siano più i soldi?

La famiglia di Trani e il suo avvocato si chiedono: che fine hanno fatto i soldi?


fonte dell’articolo riportata di seguito

http://www.martinanews.it/vaccinazione-mortale-ministero-non-paga-lindennizzo-dove-finiti-i-soldi

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