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Il Dr Serravalle risponde: “battaglia dei vaccini? Riteniamo che la salute non sia e non debba diventare un campo di battaglia”

Il Dr Serravalle risponde: “battaglia dei vaccini? Riteniamo che la salute non sia e non debba diventare un campo di battaglia”

gennaio 12
14:31 2016

Dottor Eugenio Serravalle

Crollo delle coperture vaccinali? “Falso”

Ritorno delle malattie? “Falso”

C’è stata una strumentalizzazione del  caso “difterite” in Spagna che ha portato al decesso un bambino. E’ questo caso è un caso di malasanità”.

“Nessun vaccino è efficace al 100% né è efficace per tutta la vita”.

Queste ed altre, sono le affermazioni del Dottor Serravalle.

Articolo seguente condiviso da Assis

NON PARTECIPIAMO ALLA BATTAGLIA DEI VACCINI, PREFERIAMO RAGIONARE

http://www.assis.it/non-partecipiamo-alla-battaglia-dei-vaccini-preferiamo-ragionare/

Al di là di contrapposizioni sterili, di propaganda tendenziosa e di incitazioni all’intolleranza, l’associazione AsSIS tiene a chiarire alcuni degli aspetti più recenti emersi riguardo la pratica della vaccinazione di massa. Come medici fedeli agli impegni assunti una volta intrapresa la professione, riteniamo più che mai indispensabile fornire ai pazienti e ai cittadini informazioni chiare, trasparenti, precise sui temi che riguardano la salute, quindi anche sulle vaccinazioni.

Stiamo assistendo da mesi alla crociata di chi ha dichiarato guerra al confronto, all’approfondimento, all’analisi di dubbi e dati. Hanno parlato di “battaglia dei vaccini”. Riteniamo che la salute non sia, e non debba diventare, un campo di battaglia, né che debba o possa essere ostaggio di fazioni intente a contendersi schiere più o meno ampie di sostenitori. La salute è un diritto che si esercita grazie a scelte basate su informazioni complete.

Ecco di seguito alcuni chiarimenti che mettiamo a disposizione.

Coperture vaccinali

In molte trasmissioni televisive si parla di “crollo” o di “diminuzione allarmante” delle coperture vaccinali. Occorre rifarsi ai numeri reali: nella figura è riportato l’andamento delle coperture vaccinali (fonte: Epicentro, portale di epidemiologia dell’Istituto Superiore di Sanità).com1

Non si è dunque di fronte ad un crollo; si ha a che fare con una lieve diminuzione che porta la media di alcuni decimi percentuali al di sotto del 95%, soglia indicata dal Piano Nazionale Vaccini come essenziale per ottenere quella che si chiama immunità di gregge (condizione nella quale si riduce il rischio di infezione tra gli individui suscettibili).

Sulla copertura vaccinale in grado di garantire l’immunità di gregge ci sono studi discordanti. Per fare un esempio, nel libro Vaccines di Plotkin, Orenstein e Offit, con la prefazione di Bill Gates, autori notoriamente favorevoli alla pratica vaccinale, sono riportati valori differenti che dimostrano che nel nostro Paese l’immunità di gregge è sempre assicurata.

Le malattie scomparse in Italia sono poliomielite (ultimo caso nel 1982) e difterite (ultimo caso nel 1996). Morbillo, parotite, rosolia, pertosse sono sempre state presenti, anche con coperture vaccinali molto alte.

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Le malattie sono tornate?

In conseguenze del lieve calo delle coperture, fonti istituzionali e media hanno ripetutamente insistito su un presunto ritorno delle malattie.

Poliomielite. Nonostante sia continuamente agitato lo spettro di questa malattia, soprattutto per la presenza di migranti e rifugiati, la poliomielite nel 2015 ha registrato un record: i casi di polio nel mondo intero dovuti a virus selvaggio sono stati in totale 70; quelli dovuti a virus vaccinico, cioè messo in circolo dalla vaccinazione sono stati 26. I 70 casi di polio dovuti a virus selvaggio si sono verificati tutti in Paesi dove la polio è ancora endemica (Pakistan e Afghanistan); invece i casi di polio da vaccino si sono verificati per la stragrande maggioranza (23 su 26) in paesi dove la polio non è più endemica e che non hanno più casi di polio dovuta a virus selvaggio. Tra questi i 2 casi segnalati in Ucraina. Il dato è facilmente riscontrabile consultando il programma di eradicazione della polio dell’Oms: www.polioeradication.org/dataandmonitoring/poliothisweek.aspx.

Difterite. Tra la fine di maggio e l’inizio di giugno 2015 un bambino di 6 anni in Spagna si è ammalato ed è morto per difterite. Non era stato vaccinato. In Spagna la copertura vaccinale per Difterite/Tetano/Pertosse (3 dosi) era nel 2014 (ultimo dati resi disponibili dall’Oms:http://apps.who.int/immunization_monitoring/globalsummary/timeseries/tscoveragedtp3.html) del 97%, nel 2013 del 96%, dal 2010 al 2012 di nuovo al 97%, quindi al di sopra della soglia ritenuta necessaria per garantire l’immunità di gregge. Nel caso specifico, il portale Epicentro (www.epicentro.iss.it/problemi/difterite/RiflessioniSpagna.asp) ha reso noto che: «È un caso apparentemente isolato, statisticamente poco rilevante in un paese che secondo i dati dell’Oms, nel 2013 aveva una copertura vaccinale per 3 dosi di DPT nel 2013 è stata pari al 96%». Ha inoltre sottolineato che: vi è stato un «ritardo nella diagnosi clinica e di laboratorio: sono trascorsi 7 giorni dalla comparsa dei primi sintomi al momento in cui è stato individuata ufficialmente la presenza del C. Diphteriae»; vi è stato un «ritardo nella terapia: il successo del trattamento della difterite è legato alla rapida somministrazione dell’antitossina difterica (DAT) in combinazione con gli antibiotici.(…) Il trattamento con DAT iniziato dopo 48 ore dalla comparsa della sintomatologia tossica sistemica ha un limitato impatto sulla prognosi clinica. Il DAT rientra nella lista dei Farmaci Essenziali dell’Oms, che dovrebbero essere disponibili in ogni momento, in quantità adeguate e in formulazioni appropriate di qualità garantita. La Spagna ne era priva e nazioni di primo piano dell’Ue come Francia e Germania potevano offrire solo un farmaco scaduto. (…) L’inizio della terapia è stato quindi ulteriormente ritardato, laddove il DAT dovrebbe essere somministrato immediatamente, insieme agli antibiotici, in base solo al sospetto clinico e senza attendere la conferma del laboratorio».

Morbillo. Anche in questo caso si parla di morti nel nostro paese. I dati disponibili, forniti da Epicentro e aggiornati al novembre 2015 (www.epicentro.iss.it/problemi/morbillo/bollettino/RM_News_2015_22.pdf) dimostrano che i casi di morbillo in Italia sono stati 4157 dal gennaio 2013 e nessun caso di encefalite.

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Queste le complicanze registrate:

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Pertosse. Sui media (ma non su siti e documenti di fonti istituzionali) nel 2015 si è parlato della morte di un lattante di poche settimane per pertosse. Malgrado la gravità del fatto, di esso non si trova notizia sul portaleEpicentro tra gli aggiornamenti 2015 (www.epicentro.iss.it/temi/vaccinazioni/indice.asp), né sulle pubblicazioni diEurosurveillance (www.eurosurveillance.org/) né sul sito del ministero della Salute, se non nella risposta orale, priva di riferimenti e bibliografia, del ministro Lorenzin fornita durante un intervento alla Camera (www.camera.it/leg17/410?idSeduta=0507&tipo=stenografico#sed0507.stenografico.tit00040.sub00070) in risposta all’interrogazione di un deputato. Si è dunque in attesa di sapere se il caso sia confermato ufficialmente oppure no. Si ricorda che, malgrado le coperture vaccinali raggiunte, la pertosse non è mai scomparsa e oggi è in aumento in diversi Paesi pur in presenza di elevate coperture. Sempre daEpicentro (www.epicentro.iss.it/problemi/pertosse/pdf/Pertosse_2014.pdf):

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Negli  anni ‘90 si è sostituito il vecchio vaccino cellulare, non più accettato per la frequenza di reazioni avverse, con i nuovi vaccini antipertosse acellulari, che hanno dimostrato la tendenza a perdere la capacità protettiva dopo 2-4 anni e che si sono rivelati non efficaci nell’impedire la circolazione del microorganismo nei e dai vaccinati (www.pnas.org/content/111/2/787).

Eventi avversi

Gli eventi avversi e gli effetti collaterali dei vaccini sono negati o taciuti. Esponenti delle stesse istituzioni sanitarie hanno dichiarato che non esistono casi di danno da vaccino, alcune trasmissioni televisive non ne hanno fatto cenno in ore di trasmissione. E’ una realtà che si vuole ignorare, che si preferisce nascondere, nonostante il Coordinamento Nazionale Danneggiati da Vaccino (www.condav.it) abbia documentazione relativa a 631 casi di danno grave e irreversibile dovuto a vaccinazione con ottenimento dell’indennizzo stabilito dalla legge. Si faccia chiarezza: se il Ministero ha riconosciuto un indennizzo ai danneggiati è perché è stato dimostrato il nesso causale tra vaccino e malattia; se, come taluno afferma, i danneggiati da vaccino non esistono, si spieghi il motivo per cui sono pagati tali indennizzi. Il sistema di vaccinovigilanza non riesce a funzionare adeguatamente, la segnalazione di sospetta reazione avversa a farmaci e vaccini è una pratica poco adottata dai medici. Nonostante ciò, nel Rapporto sulla sorveglianza post-marketing dei vaccini in Italia, anno 2013, a pagina 311 si fa riferimento a 7 decessi attribuibili alla vaccinazione antinfluenzale.

Conflitti di interesse

Un atto ispettivo del Senato (www.senato.it/japp/bgt/showdoc/frame.jsp?tipodoc=Sindisp&leg=17&id=953034 ) del 15 dicembre 2015 chiede conto dei conflitti di interesse con aziende produttrici di vaccini che sarebbero ascrivibili a 11 dei 20 firmatari del nuovo Piano Nazionale vaccini. La giornalista Amelia Beltramini (https://spizzichiemozzichidisalute.wordpress.com/2015/11/19/obbligo-vaccinale-e-conflitti-di-interesse/) , la cui analisi è stata citata da Science (http://news.sciencemag.org/europe/2015/12/new-vaccination-strategy-stirs-controversy-italy), ha ricostruito come appunto siano presenti tali conflitti. A chiederne conto e chiarimenti alle autorità sanitarie è anche l’associazione di medici No Grazie Pago Io. Anche AsSIS si associa alla richiesta di chiarimenti e trasparenza.

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